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                  LA CORRUZIONE DEI GIUDICI A TEATRO

 

                         di Gennaro Francione

 

Il dramma Il giudice Fausto e l'avvocato Mefisto. Storia di straordinaria corruzione di Francione, col sostegno della Regione Lazio,  è di scena in questi giorni a Roma a partire dal Piccolo Re di Roma (il 20 dicembre ore 21) per la regia di Walter Toschi.

Faust è un giudice e Mefisto un avvocato che lo corrompe promettendogli le quattro chiavi della felicità: l'oro, l'eterna giovinezza, il sesso e l'homunculus, ovvero la procreazione spirituale.

L'opera tradotta in albanese da Aulona Veizi fu già  messa in scena dalla  Compagnia Teatrale Pirandello diretta da Kristaq Skrami(attuale direttore del teatro di Tirana), con la prima al Teatro Petro Marko di Valona il 6 novembre 2004, per poi girare il paese delle Aquile con gran successo di critica e pubblico.

In quell'occasione il dramma fu rappresentato in concomitanza con Corruzione al palazzo di giustizia, messo in scena dal Teatro Stabile delle Marche, pur essa opera di un giudice drammaturgo, quell'Ugo Betti  che fu uno dei più grandi rappresentati del nostro teatro del '900 con Eduardo De Filippo e Pirandello.

In Albania il nuovo titolo del Faust francioniano è stato Merimanga, ovvero  il Ragno, a indicare una massima di Solone per cui la giustizia è come una ragnatela dove cadono e restano intrappolati gli insetti piccoli, mentre i grandi rompono la ragnatela e fuggono.

Una versione moderna questa  del Giudice-Faust, originale e spettacolarizzata del negromante che, per il potere magico e l'immortalità, vendette l'anima al diavolo.

Il mito faustiano ha invaso la letteratura e la drammaturgia di tutti i tempi a partire dal capolavoro di Goethe. Nel corso di cinque secoli ben 20.000 libri vennero scritti su di lui! Trsformato e camuffato di volta in volta in stampatore (Maximilian Klinger), musicista(Thomas Mann), lo spirito del mago reale sopravvive imperterrito.

Ora Francione, dopo la trasformazione teatrale in giudice, invasato dallo spirito di Faust, gli ha ridato vita in altre opere come  il romanzo La lanterna di Mephisto (Four Shakespeare and Company - Roma, ottobre 1997), dove il meraviglioso Georges Méliès-Faust, l'inventore del cinema fantastico acquista dal diavolo il segreto dell'arte cinematografica. Ma soprattutto  nel dramma I nervi dell'anima ("Sipario", Milano, n. 599 aprile 1999) che racconta il caso analizzato da Freud di Daniel Paul Schreber, il Presidente della Corte d'Appello di Dresda, reso folle dai tirannici metodi educativi del padre e rinchiuso in manicomio. Nell'opera lo psicanalista Flechsig è Mephisto e Schreber il Faust.  Presentato il dramma al Goethe-Institut l'autore esplicitamente definì Schreber, il Giudice Maledetto, come il novello Faust del 2000. Forse davvero la prima vera follia di questo mondo è quella di voler giudicare gli altri.

 

Per altre informazioni:  http://www.antiarte.it/adramelekteatro/il_ragno.htm

 

 publicato su

http://www.flemingpress.it/roma/magazine/168/pdf/francione.pdf