Scritto da Redazione
Lunedì 17 Gennaio 2011 10:54
Prosegue la stagione teatrale al Nuovo Sala Gassman. Nel fine
settimana è andato in scena con successo e partecipazione di pubblico "Goya,
la stanza del sordo" di Gennaro Francione con l'ottima interpretazione
di Paolo Perelli e della Compagnia l'Essenza.
Le passioni, le inquietudini, le crisi e gli slanci di Francisco Goya
prendono corpo nella "Quinta del sordo", nella casa di campagna, rifugio
del pittore vicino alla sordità e quasi cieco. Il respiro, il suo
respiro fa rivivere i ricordi di una vita avventurosa e tormentata in
cui la felicità ha sempre dovuto pagare un caro prezzo alle disgrazie.
Il lavoro di Gennaro Francione apre tante finestre sulla storia
personale del grande artista spagnolo e sulle figure che la popolano con
intensità. E' un viaggio fra il racconto, la confessione, la
testimonianza e, soprattutto, le sensazioni e i sentimenti del
protagonista che procede con crescente intensità all'insegna
dell'ironia, della tenerezza, dell'ira e della follia. Un procedere che
si dispiega dai ricordi della passione giovanile per la pittura, dagli
insuccessi, fino alle prime soddisfazioni, ai viaggi lontano dalla
propria terra, in Italia, in Francia. E' un ricordare le tre donne della
sua vita e tornare insistentemente alla figura della madre che è un
rifugio nell'infanzia, lontano dai dolori che costellano la sua vita.
Perseguitato dall'inquisizione, provato da un fisico sempre più
malandato, provato negli affetti, Goya vive con le sue confessioni il
mondo magico popolato di fantasmi che si è impossessato di lui, fino
alla follia e alla violenza.
Le voci di dentro, gli incubi, i tormenti caratterizzano la sua
maturità. E sulla scena compaiono le danzatrici come streghe, come ninfe
ammaliatrici di questo percorso che si arricchisce dei ricordi delle sue
opere più importante, più vissute intensamente. Il Goya della Compagnia
dell'Essenza per la sapiente regia di Paolo Perelli trova la giusta
collocazione nello spazio e nel clima del Nuovo Sala Gassman con un
pubblico attento e preparato che sa apprezzare il grande valore della
prova del protagonista regista, mai sopra le righe, istrionico e tenero,
folle e riflessivo, con una forte presenza fisica accompagnata da una
voce che sa modulare i diversi stati d'animo, e raccontare con
intensità. Bravissime le tre danzatrici, le tre donne di Goya, Enza D'Auria,
Paola di Tullio e Daniela Sonnino, e Lorena Coppola che è la madre
misteriosa e enigmatica, ed ha curato le coreografie dello spettacolo.
http://www.trcgiornale.it/news/cultura-e-spettacoli/39863-goya-incanta-al-nuovo-sala-gassman.html