Note di Regia
I volti e la vicenda narrata dal giudice drammaturgo Gennaro Francione
in Processo alle bestie suscitano in me una serie di suggestioni
che via via hanno modificato la linea progettuale del mio lavoro.
L'Autore ha un forte richiamo per la ricerca della "verità", una ricerca
profonda che superi quella di una facile verità, inseguita da una
moltitudine indistinta di individui assetati di giustizia sommaria,
mossi da una piazza che oggi antepone gli egoismi personali e i vantaggi
di qualsiasi natura (economica, privilegio, regalia, ecc...) alla
solidarietà.
Questo testo parla a quanti ancora compiono un cammino verso la
sopravvivenza senza essere ascoltati, visti, quasi invisibili.
In una società che riconosce solo i vincenti e il successo, ancora una
volta l'autore ci pone domande ineludibili: chi può ancora assistere
inerte alla deriva verso la quale stiamo andando in questo momento? Si
può chiudere gli occhi di fronte all'assoluta mancanza di valori della
nostra epoca? Chi è complice di una visione materialistica e criminale
della società civile.
Ancora una volta risuona alto l'urlo contro l'indifferenza, contro il
voltarsi dall'altra parte pur di non vedere, pur di non essere
coinvolti. Siamo tutti Pilato?
Ancora una volta queste domande risuoneranno alte nello spazio (il
teatro) che da sempre vede la comunità degli uomini, specchiarsi,
interrogarsi e partecipare al percorso dei protagonisti.
Per questo il maiale diventerà la parte più laida del suo comportamento,
il ragno sarà la bietta furbizia forgiata sul doppio giochismo
dell'adulazione, rappresentata dalla ragnatela e dal veleno della
vittoria.
In definitiva é un processo ad un mondo che va come va, che si dibatte
nelle sue vergogne più recondite ma che vede, nell'alba di domani,
ancora una volta la possibilà della luce e della ragione e ci dice
quanto l'uomo può essere bestia e quanto la bestia può essere uomo.
Processo alle bestie mette in moto quel viaggio misterioso e
profondo che solo il teatro rende visibile attraverso l'esperienza che
si fa carne, attraverso la parola che accompagna lo spettatore e i
protagonisti in un labirinto di passioni, ragioni e sentimenti.
Trovo in questo testo quelle indagini profonde dell'animo umano che
mostrano fin nel profondo le debolezze, le pulsazioni più ancestrali
degli individui osservati. Mi muove la stessa tensione che mosse le
avanguardie teatrali degli anni '70, a rompere gli usurati schemi della
"rappresentazione" alla ricerca di una verità scenica che riconsegnasse
al teatro la sua funzione più nobile.
Questo è un testo che ha bisogno di attori che sconfinino con
naturalezza, da una condizione di testimoni/personaggi, a quella di una
umanità assente; attori che abbiano la capacità di farci sentire dentro
questa immensa "piazza" che è il mondo.
Le musiche sottolineano e aiutano a tenere lo spettatore attento.
Processo alle bestie è una commedia surreale, rappresentata dalla
comicità del "nuovo verismo".
"Processo alle bestie" di Gennaro Francione per la regia di Donatella
Cotesta
Cast :
Demetra Hampton
Donatella Cotesta
Vincenzo Bonanno
Vincenza Mangano
Marco Rea
Gennaro Momo
Daniela Bacchi
Mimma Macauda
Rosanna Pisano
Curriculum Teatrale :
Donatella Cotesta
Ha studiato danza classica presso il Teatro dell'Opera di Roma.
Ha frequentato la facoltà di psicologia.
Ha lavorato come giornalista.
Nel 1998 fonda l'associazione "Donna Donna, per donne maltrattate" nel
Friuli Venezia Giulia, e scrive con loro un libro.
Attualmente è regista teatrale.
Fonda la "compagnia del buonumore"
Crea e segue un progetto per i ragazzi disagiati nelle scuole.
Nel 2008 partecipa al film "Chi nasce tondo" con Valerio Mastrandrea e
Sandra Milo, per la regia di Alessandro Valori.
Nel 2010 fonda l'Accademia delle 7 arti con Donatella Baglivo e Franco
Palumbo.
Danza :
Nel 1987 si diploma Come insegnate di danza classica presso il Teatro
dell'Opera di Roma
Nel 1988 insegna presso la scuola "Tersicore di Demaio"
Nel 2006 presenta il progetto "un ballo ancora", progetto ideato per le
scuole dell'infanzia, viene approvato dal 2007 insegna teatro-danza
presso le scuole elementari di Roma.
Nel 2009 insieme a Rosalba Congedo e Luigi Piras, presenta un progetto
contro alcool e droga per le scuole superiori, dal 2009 operano presso
le scuole medie e superiori, è una vera e propria campagna di
educazione, prevenzione, informazione e sensibilizzazione contro l'uso
dell'alcool e tutte le sostanze stupefacenti.
Teatro:
Nel 2008 segna la storia del teatro fondando la nuova corrente chiamata
"Nuovo verismo italiano".
Nel febbraio 2009 vince il premio "Piper" come miglior attrice
protagonista in "Al solito posto" di Franco Palumbo ed Enzo Stavolo e
Giulio Denicolais per la Regia di Donatella Cotesta.
Il 30 agosto 2009 vince il premio "Foglietta d'oro" come miglior regia e
migliore attrice protagonista.
Nel 2010 con "Una certa storia romana" di franco Palumbo ed Enzo Stavolo
e la regia di Donatella Cotesta, vince il premio "Amici di Alberto
Sordi" come miglior attrice protagonista.
Vince la critica "Ivana Monti" e premio "Città di Roma".
Nel 2011 torna al Teatro Tor di Nona con "Il club dei blablaisti".
Il 30 giugno 2011 con "Una certa storia Romana" di franco Palumbo, Enzo
Stavolo e Giulio de Nicolais con la regia di Donatella Cotesta, per la
rassegna "I sogni son desideri" è vincitrice del premio quale miglior
attrice protagonista e miglior regia.
Sceneggiatura :
Nel 2012 scrive "Gli Scasati" con Francesco D'apolito, Eleonora D'apolito
e Francesca Guerrini, in collaborazione con Cinecittà per la Regia di
Giancarlo Bassi.
Sempre nel 2012 scrive con Francesco D'apolito "Adamo volle Eva... Ed
Eva?" presto in scena a Brindisi.