Note di regia a Rivoli (Filippo Bubbico)
Lo spettacolo chiamato "Rivoli" si articola in due atti
unici della durata di circa 50 minuti
l'uno.
Queste due piéces sono dell'autore Gennaro Francione, magistrato
drammaturgo scrittore di molti lavori. Nelle due piéces il regista ha
intravisto due chiavi comuni di unione. Una è la musica, tutta dal vivo,
che diventa attrice attiva dei due lavori; l'altra è l'attrazione fine
elegante mai volgare e non espressamente dichiarata verso lo stesso sesso
sia da parte dei due giudici in "Il genio e il folle" sia da
parte delle due donne in "La lezione di inglese". Attrazione in
parte dovuta anche al fatto che i personaggi che si muovono sono l'uno il
complemento dell'altro e vivono tanto in quanto esistono ambedue. In
questo turbinio di psicologia e di denunce più o meno velate al sistema
dove si toccano anche argomenti importanti lo spettatore viene attratto
attraverso un filo conduttore che affascina dall'inizio alla fine senza
mai annoiare. L'interpretazione degli attori e delle attrici è incentrata
su uno studio introspettivo ed emozionale in fase propedeutica che fa si
che in "quarta parete" arrivino le emozioni che sul palcoscenico
si vivono "realmente".
I DUE
GIUDICI: IL GENIO E IL FOLLE
In maniera completa l'autore di questo corto teatrale, opera
vincitrice nel 2003 del premio teatrale "Pirandello
in breve", vuole esprimere il disagio introspettivo dell'animo umano
verso la realtà che si muove attraverso schemi e "paletti".
Gennaro Francione, magistrato scrittore drammaturgo, ha nella sua
carriera artistica scritto numerose opere, molte rappresentate, affondando
la "lama d'inchiostro" nel turbinio psicologico di ogni essere
umano.
In Doppelganger iudex lo spettatore resta con il fiato
sospeso nel seguire il dramma umano di due giudici che si sentono
fuori dalle consuete regole quotidiane e mettono a nudo la loro anima
riuscendo l'uno a compenetrarsi nell'altro, in qualche modo migliorandosi.
La regia rispetta fedelmente l'intento dell'autore che fa vedere
allo spettatore in un crescendo pirandelliano tutto il dramma psicologico
di due persone che si sentono esclusi da una logica "umana" e
approfittano del loro colloquio per denunciare il sistema giustizia.
Ma sono veramente in due o non è solo un giudice?
LEZIONE
D’INGLESE
Gennaro Francione, magistrato scrittore drammaturgo, ha nella sua
carriera artistica scritto numerose opere, molte rappresentate, affondando
ia "lama d'inchiostro" nel turbinio psicologico di ogni essere
umano. In Lezione
d’inglese, scritto "a quattro mani” con la moglie Astrid
Agius, emerge fortissimo il dramma psicologico di due donne apparentemente
lontane l'una dall'altra ma poi estremamente vicine. Una esprime tutta la
sua frustrazione, l'altra lo mostra senza dichiarano. A volte si capiscono
a volte prendono le distanze l'una dall'altra. Anche qui l'autore esprime
tutto quello che passa nell'uomo e attraverso la lente d'ingrandimento del
palcoscenico lo rappresenta allo spettatore.
Chi guarda si chiede:
chi sono queste due donne e che rapporto c'e' fra loro?
La risposta non è
netta e va trovata attraverso la visione dello spettacolo. Ma ci
chiediamo: sono veramente due?