Il
TEATRO DEL
LIDO DI OSTIA
Presenta
La
compagnia “I
soliti Ingrati”
In
La Scuola
dell’Estasi di Gennaro Francione
Opera fantastica grottesca in un atto, un Prologo e un Epilogo,
descrivente l'ascesi dell'individuo alla ricerca di una lezione
per la felicità.
Siete infelici, depressi? Imparate ad essere felici. Venite a
scuola. Venite a teatro a prendere lezioni di felicità dagli
assurdi
professori-animali
della SDE.
Aurelio Caressa
Uomo vuoto
Maria Teresa
Gallo La segretaria
Paolo Pinos
Il Retore
Nunzia Esposito
L'Artista
Stefano
Giagnotti Il Pornografo
Ave Ferlich
La Chef
Luca Proietti
Mastro droga
Claudio Emiliani
Lo Sciamano
Carla Fontana
Una Anziana
Peppe De Luca
Un Anziano
Alessandro
Caressa Un bambino
Carlo Di Odoardo
Registrazione e realizzazione effetti
Fabio Pecchioli
Datore luci e suono
Mara Flaccomio
Direttore di scena
Ave Ferlich
Costumi
Sabato 12 marzo,
ore 21
Domenica 13
marzo, ore 18
Ingresso: Euro
10
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Note di regia
Non è facile ipotizzare dove possa condurre il cammino
solitario di un uomo senza ambizioni né speranze. Per un uomo vuoto,
infatti, la fine di tutto può coincidere con l’inizio del nulla o
con l’avvio di una vita nuova, di un gradevole sogno. E non è
nemmeno intuibile quanto possano realmente incidere nelle sue scelte
i forti caratteri dei compagni di viaggio che la sorte gli assegna:
un uomo vuoto è e resta imprevedibile.
Ne “La scuola
dell’estasi”, atto unico di Gennaro Francione, un uomo, privo di
identità e di potenza caratteriale, azzarda possibili vie di fuga da
una vita scialba e incolore sfiancata da ricorrenti incubi
premonitori. Saranno tentativi privi di convinzione: è troppo vile
perché affronti un suicidio, troppo indifferente affinché possa
trovare concretezza e conforto in un rapporto di coppia. Anche
l’idea del raggiungimento dell’estasi, suggeritagli da una voce
amica, non sembra trovarlo pronto per guadagnare tale obiettivo.
Tuttavia, sarà proprio l’approccio con un fantomatico collegio di
docenti, atti all’apprendimento della felicità, a costituire per
l’Uomo Vuoto un punto di svolta: l’inizio di un inconsapevole
viaggio ascetico.
La SDE (Scuola
dell’Estasi) propone stereotipi di una vita di piaceri, di vizi, di
lussuria, di godimenti materiali e astratti, di droghe esistenziali,
come sola alternativa a una vita angosciosa e frustrante. E lo fa
attraverso un manipolo di improbabili saccenti professori che
ostentano gorghi di suoni e parole per accattivarsi nuovi adepti.
Con l’Uomo Vuoto, però, non riescono nel loro intento perché le loro
parole, tessute come la tela di un ragno, lo trovano indifferente.
Anzi, ottengono l’esatto contrario. Infatti, il protagonista de “La
scuola dell’estasi” cade in un ulteriore sconforto che lo porta
sulla soglia del suicidio. E’ proprio in questa fase che l’Uomo
Vuoto incontra uno sciamano che gli illustra come attraverso la sua
rigenerazione abbia trovato un riscatto per la propria esistenza.
Il germe è
innestato e si sta propagando… Ora c’è il desiderio, la voglia di
trovare il bandolo di una matassa sconosciuta, di illuminare un
percorso nuovo, ignoto ma che porta certamente ad un orizzonte
sereno.
“La scuola
dell’estasi” è una favola urbana paradossale e surreale, dove i
personaggi sono la parodia di se stessi, frutto di un mondo reale
che scorre parallelo, spietato e indifferente. La chiave grottesca
per questa messinscena offre spunti per ridere, sorridere e
riflettere.
Aurelio Caressa
Per altre informazioni, locandine, foto di scena etc. vedi su
Su FB
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GRUPPO SCUOLA DELL’ESTASI
http://www.facebook.com/home.php#!/home.php?sk=group_202909219721512&ap=1
ADRAMELEK THEATER:
http://www.antiarte.it/adramelekteatro