Sappiamo bene in quale situazione disperata si trova un critico
d’arte quando deve dire concretamente perché qualcosa è bello, o magari
perché in un’opera d’arte c’è qualcosa che disturba. Chi si cimenta
nell’impresa, rischia di fare il critico pedante, una figura ben
tratteggiata da Richard Wagner nei Maestri Cantori: uno che si
affida alle regole, per poter dimostrare che qualcosa è bello oppure no.
Kant comprese però che tutto ciò non basta:
questo è il limite del discorso sul bello; esso richiede, infatti, in
qualsiasi forma artistica, che non ci si accontenti della semplice
applicazione di schemi. Attraverso questa via egli perviene al concetto
di "genio" quale fondamento dell’arte. (da
Hans-Georg Gadamer
L'estetica di Kant
http://www.emsf.rai.it/gadamer/aforismi/gadafo36.htm
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