VIAGGIO AL CENTRO DELL’ESISTENZA
Intervista
dell’editore Costanzo D’Agostino all’esoterista Marco Macrì
D:
Nel 1981 lo scienziato John C.Lilly, attraverso esperimenti innovativi sul
cervello umano, giunse alla conclusione che l’uomo non coincide con il
proprio cervello e neppure con il proprio corpo in quanto dentro di lui
sarebbe presente un’essenza spirituale distinta dal supporto corporeo;
alla medesima conclusione qualche anno prima era pervenuto Siegel. Questa
conclusione, non troppo popolare presso gli ambienti scientifici, era già
stata fatta propria da Pearce (1973-74) e da Moody (1976).
E’ questa
l’essenza spirituale di fondo di cui parli in questo tuo ultimo libro
“Manuale di autocoscienza”?
R: All’interno del nostro Essere è presente una
Scintilla Divina che comunemente è definita Spirito. Lo Spirito, quando
giunge il momento di incarnarsi in una nuova vita, si immerge nella
materia e si avvolge in sette involucri che dal più esterno al più
interno sono:
il corpo fisico
il corpo eterico o doppio eterico
il corpo astrale o
corpo del desiderio
il corpo mentale inferiore
il corpo mentale superiore o manas
il
corpo buddhico
il corpo animico o anima.
A livello scientifico il corpo eterico ed il corpo
astrale, insieme, vengono definiti come il corpo magnetico dell’uomo. A
tal proposito ricordiamo che tutte le nostre cellule sono polarizzate
(hanno un polo positivo ed uno negativo) e la conseguenza di ciò è un
campo magnetico misurabile con le comuni apparecchiature scientifiche.
D: John C.Lilly traeva però le proprie conclusioni da esperienze di stati
di coscienza alterati, ottenuti permanendo in una vasca d’isolamento
buia, isolata acusticamente,
in cui aveva immesso un liquido a concentrazione ultrasalina, talvolta
anche utilizzando l’L.S.D. L’essenza
spirituale di cui parla nel suo libro ”The center of the
ciclone” potrebbe derivare dalle forti visioni allucinatorie provate
durante i suoi esperimenti. La Scintilla Divina che si immerge nella
materia e si avvolge dei sette involucri che descrivi, su quali criteri
verificabili si sorregge?
R: Non esistono criteri verificabili per vedere e
misurare tutti gli involucri corporei. Con i nostri sensi comuni, possiamo
vedere il corpo fisico ed intravedere quello eterico. Quando andiamo a
parlare di corpo del Desiderio, od Astrale, dobbiamo utilizzare macchinari
particolari od avere il dono
della chiaroveggenza. Gli altri corpi non sono accessibili all’uomo con
uno sviluppo spirituale medio. In tal caso dobbiamo fidarci di quanto
riportato dalla letteratura mondiale
sull’argomento. Del resto, riguardo al mondo che ci circonda
ancora oggi non riusciamo a provare quanto espresso dalle teorie
matematiche. Le religioni ci parlano di Dio, anche in tal caso dobbiamo
fidarci di quanto riportato dai profeti. Forse un domani molto vicino ciò
che oggi è celato ai nostri sensi sarà palese per i nostri nipoti.
D: Infatti... Se cerchiamo di capire cos’è il nostro “spirito”, non
riusciamo a dargli forma, né sostanza: tuttavia, innumerevoli
manifestazioni fisiche provocate dalla sua presenza, sono inconfutabili.
Il filosofo Henry Bergson, nella sua nota opera “Evoluzione creatrice”
ci dice che la materia si risolve in una manifestazione dello spirito. Sri
Aurobindo, nelle sue opere, esprime l’identica convinzione che mi sembra
emergere anche dal tuo libro. Ti chiedo: che posto resta allora alla
ragione, nella ricerca della verità e della crescita spirituale
dell’uomo e quali problemi si presentano al ricercatore?
R: Il cervello razionale dell’uomo proprio perché
è definito non può spiegare, raffigurare o comprendere ciò che è
infinito. Il corpo fisico dell’uomo è costituito da materia, lo Spirito
è pura energia. Tuttavia, in fisica materia ed energia sono accomunati
dalla formula E = mC2 ; tale formula spiega che in realtà le due entità
dell’equazione sono la stessa cosa, soltanto a differenti gradi di
vibrazione. Materia e Spirito, di conseguenza, sono la medesima cosa ma a
differenti gradi di addensamento. Il cervello dell’uomo è formato da
due parti, emisfero destro ed emisfero sinistro, con differenti gradi di
impiego; l’emisfero sinistro è sede della mente concreta, quella che ci
permette di relazionare con il mondo fisico, l’emisfero destro, sede
della mente superiore, ci permette di entrare in contatto con i nostri
veicoli superiori. Tuttavia, facendo uso della sola ragione non si può
sperare di ascendere ai piani superiori dell’essere umano: soltanto con
il cuore, unito alla ragione, si accede ad essi.
D: Ciò
coincide con uno dei più grandi insegnamenti del Buddha trasmessici, nei
suoi scritti, dalla teosofa Helena Petrovna Blavatsky. Accedere però ai
piani superiori dell’essere umano richiede una modalità di coscienza
che l’uomo comune non ha e che, sola, permette di porsi in relazione con
la realtà noumenica e di raggiungere quell’energia cosmica che è anche
conoscenza pura.
Inoltre,
secondo il logico Kurt Godel arrivare a ciò non è possibile in quanto
nessun sistema cognitivo può conoscersi esaustivamente né convalidarsi
completamente a partire dai propri strumenti di conoscenza. Qualcosa di
simile ci viene detto anche da Immanuel Kant nei ”Prolegomeni a ogni
futura metafisica” .
Come
facciamo ad uscire da questo labirinto?
R: La strada per arrivare alla “Luce” ed
uscire dal labirinto della materia si raggiunge applicandosi in tre
attività fondamentali:
lo
studio delle scienze esoteriche,
il
servizio verso gli altri (elevare dall’ignoranza la popolazione comune),
la
meditazione 24 ore su 24, essendo sempre distaccati dalla materialità ed
analizzando come spettatori tutto ciò che ci succede e ci circonda
(“essere in questo mondo ma non di questo mondo”).
Seguendo questi suggerimenti, prima o poi
(talvolta non basta una vita), si
accede alla coscienza superiore.
D: Esploreremo più avanti i notevoli significati di questa tua risposta.
Adesso un breve accenno all’immortalità.
Secondo il
fisico Jean Charon l’uomo è immortale, in quanto lo Spirito, inteso
come autocoscienza, sarebbe strettamente legato agli elettroni che
compongono la parte materiale. A suo parere queste particelle possiedono,
oltre le loro ben note proprietà fisiche, anche dei caratteri
“psichici” essendo capaci di riflettere e di acquisire come bagaglio
proprio le esperienze vissute. Gli elettroni sarebbero le fondamentali
entità “pensanti” che costituiscono cosi la base degli “Io”
individuali: è una conferma a quanto sostieni nel tuo libro?
R: Lo Spirito è pura energia; il corpo mentale,
che si divide in superiore ed inferiore, è rispetto ad esso una forma
energetica con minor potere vibratorio e, dunque, più pesante. Tali tipi
di energia, fanno funzionare la controparte fisica. Il pensiero, sotto lo
stimolo dello Spirito, plasma la materia secondo le esigenze della parte
superiore. Ogni volta che pensiamo emettiamo energia e, tale energia, si
imprime nell’etere che ci circonda lasciando una registrazione di tutto
ciò che accade nel mondo fisico. Gli elettroni di cui parli, in realtà,
sono pacchetti di energia che seguono gli input del corpo mentale;
pertanto non approvo totalmente ciò che Jean Charon afferma riguardo agli
“Io” individuali.
D: Chiaro.
Parliamo ora di Jung. Agli inizi della sua carriera Carl Gustav Jung si
convinse che i sogni, i disegni, le fantasie e le allucinazioni dei suoi
pazienti contenevano spesso simboli ed idee che non si potevano
interamente spiegare come prodotti della loro storia personale. Al
contrario, quei simboli somigliavano maggiormente alle immagini e ai temi
delle grandi mitologie e religioni del mondo. Presto pervenne alla
conclusione che miti, sogni, allucinazioni e visioni religiose
scaturiscono tutte dalla stessa sorgente, un inconscio collettivo comune a
tutti gli esseri umani. Nascevano gli “archetipi”. La psicanalisi di
Jung è soggetta alle stesse leggi di cui hai detto prima?
R: L’inconscio collettivo lo possiamo sempre
ricondurre alla fissazione nell’etere delle forme pensiero dell’essere
umano. Questa registrazione, definita da alcuni le Cronache dell’Acaska,
è iniziata con gli esseri pensanti e plasma continuamente i corpi mentali
dell’uomo. Anche i pensieri delle persone che ci circondano influenzano
la nostra mente; tale influenza dipende dal potere vibratorio dei nostri
veicoli: le vibrazioni di una data frequenza attirano quelle vibrazioni
che sono loro affini. Pensieri cupi e negativi che causano una riduzione
del potere vibratorio dei nostri veicoli corporei, attirano vibrazioni
simili determinando un aumento della propria negatività.
D:
Ritorniamo ad un tema che precedentemente abbiamo solo sfiorato.
In base alle
ultime scoperte scientifiche, per l’uomo moderno il cosmo è una
commistione di essenza e non-essenza in eterno mutamento. Quando un
sistema tenta di descrivere se stesso, significa che sta indagando sulla
propria essenza con i propri stessi strumenti. Ed il risultato è,
puntualmente, qualsiasi sistema esso sia, che il sistema arriva a
descriversi con teoremi sia veri che falsi, sia non-veri che non-falsi. O,
in altri termini, sia in termini di essere che di non essere, mai
disgiunti e contemporaneamente presenti. Chi non è un mistico, per cui ha
accesso a dimensioni e realtà superiori, è condannato a convivere con
tali paradossi?
R: Il bruco
che vive nella mela difficilmente ha cognizione della forma della stessa.
Così l’uomo difficilmente può, con mezzi finiti, avere cognizione
dell’infinito. Anni addietro con parametri
adatti alla popolazione bianca si tentò,
in America, di definire il quoziente di intelligenza della popolazione di
colore arrivando alla conclusione, a torto, che essa era meno intelligente
di quella bianca. A tal proposito ti racconto una storiella su Galileo
Galilei. Si dice che lo studioso, studiando i salti di una pulce, annotò
che la pulce con tutte le zampe aveva saltato alcuni centimetri. Via via,
man mano che asportava le zampe questa distanza si riduceva. In ultimo,
dopo aver asportato tutte le zampe della pulce e notando che essa non
saltava, arrivò alla conclusione che la pulce era diventata sorda. A
parte le storielle, bisogna essere molto cauti quando si tenta di
rappresentare l’infinito
con mezzi fisici.
D: Bene,
andiamo avanti. Nel 1982 i fisici Alan Aspect,Jean Dalibard e Gèrard
Roger dell’Istituto di Ottica presso l’università di Parigi
dimostrarono che le particelle subatomiche comunicano tra di loro in modo
non-locale, violando la legge di Einstein sulla velocità della luce e
concludendo che l’aspetto non-locale della fisica quantistica è una
proprietà generale della natura. Siamo davanti ad una nuova rivoluzione
copernicana che rinnoverà la vecchia concezione del modello
dell’universo?
R: Fino ad oggi è stato teorizzato che la velocità
della luce sia insuperabile per un corpo fisico e, questo, è vero: i
viaggi nello spazio soffrono di simile limitazione.
Tuttavia, se prendiamo per vero che esistono varie dimensioni
spaziali tutto il ragionamento fin qui esposto risulta fallace.
Normalmente, conosciamo la mono-dimensione, la bi-dimensione e la
tri-dimensione. Oltre a questo si ipotizza che la quarta dimensione sia il
rapporto spazio-temporale e che la quinta dimensione sia rappresentata
dalle forme pensiero. Probabilmente i viaggi nello spazio avverranno non
nella terza dimensione ma, bensì, nella quinta dimensione. tutto ciò può
sembrare assurdo ma, in futuro, questo non lo sarà più; andremo a
miliardi di chilometri in un solo istante e senza navicelle spaziali.
D: Carl Gustav Jung ci ha, tra l’altro, fornito il concetto di
sincronicità spiegando come queste siano coincidenze talmente insolite e
significative da essere difficilmente attribuibili al solo caso e legate
ai processi psicologici degli esseri umani che li sperimentano. Non
riuscendo a concepire come un avvenimento nel profondo della psiche
potesse causare degli eventi nel mondo materiale, manifestò
l’intuizione che vi doveva essere implicato qualche nuovo principio,
unificante, acausale fino allora sconosciuto alla scienza. Attualmente,
dopo gli ultimi esperimenti sulla non-località delle particelle
subatomiche alcuni scienziati stanno riconsiderando l’intuizione di Jung.
Si prevede una schiacciante vittoria delle teorie olistiche nella moderna
psicanalisi che porterà nuovo vigore nello studio dello Spirito?
R: Non posso che rispondere positivamente alla tua
domanda. In un prossimo futuro l’elemento aggregante dell’essere
umano, lo Spirito, diverrà una certezza. Nel mio lavoro di medico
nell’emergenza (D.E.A.) ho sempre notato la differenza che esiste tra il
paziente che sta morendo ed il corpo morto, dello stesso, dopo alcuni
istanti. Sono due entità diverse; quello che rimane dopo la morte è solo
un corpo inanimato simile ad un burattino di plastica. In quell’attimo
lo Spirito si è ritirato dal corpo e, anche se le cellule continuano a
funzionare per un piccolo periodo di tempo, non esiste quell’elemento
aggregante rappresentato dalla scintilla divina.
D: Il mondo
della fisica delle particelle somiglia ad un cruciverba: ogni nuova
scoperta è una parola del cruciverba; man mano che le scoperte si
accumulano, si riempiono dei nuovi incroci e si comincia a vedere uno
schema che emerge. Nelle conclusioni della sua opera ”La legge fisica”
Richard S. Feynman si domanda: ”quale sarà il futuro della scienza?”
Ti rivolgo
una domanda simile: ”Riuscirà la scienza sperimentale, nel tempo, a
completare il cruciverba?”.
R: Ti rispondo con la stessa risposta che ti ho già
dato per una precedente domanda: il finito non può spiegare l’infinito.
La scienza può darci delle armi in più per continuare a
comprendere ma, se vogliamo andare oltre, dobbiamo affidarci al nostro
intuito ed al nostro cuore.
D: Ciò che rende l’insieme di atomi e molecole un organismo vivente è
il suo patrimonio di informazione. Ognuno di noi è programmato in seguito
alla fecondazione di un ovulo femminile da parte di uno spermatozoo
maschile: l’informazione che consente la produzione di un essere umano
nella sua complessità è
codificata nel DNA dell’ovocita fecondato ( in tutto sei picogrammi di
materia, sei millemiliardesimi di grammo). Questa è la base materiale
dell’informazione necessaria a produrre un individuo, le sue
caratteristiche e la sua biologia futura. Ma ogni essere vivente, uomo
compreso, non è nei materiali che utilizza per formarsi, crescere e
riprodursi, bensì nei processi ordinati che rendono possibile
l’utilizzo di questi materiali. Se la vita, però, non è altro che un
processo ordinato, viene conseguente la domanda:
”Qual
‘è l’obiettivo di questo processo?”
R: Una Scintilla Divina (uno Spirito), nel momento
in cui è venuto il momento della sua incarnazione sceglie un ovulo
fecondato che abbia le caratteristiche necessarie per consentire di
svolgere al meglio il compito durante l’incarnazione. In tale scelta lo
Spirito, aiutato dai suoi Spiriti guida, prende in considerazione anche
altri fattori quali i futuri genitori, l’ambiente del prossimo
sviluppo, i legami karmici (trascorsi nelle vite precedenti) con chi lo
affiancherà nella presente vita in evoluzione, il compito che si prefissa
di svolgere. Pertanto, ogni vita è scelta personalmente dallo Spirito ed
è inutile imprecare contro la cattiva sorte; se non si capisce il compito
che deve essere eseguito, la successiva vita ripresenterà le stesse
caratteristiche della precedente. Non si scappa dal Karma (riguarda le
vite trascorse) e nemmeno dal Dharma (riguarda la vita in svolgimento).
D: Sidney Brenner,uno dei padri della biologia molecolare, dice che il segreto della vita, di tutta la vita,
dai batteri unicellulari agli esseri umani,
è racchiuso in quel filamento biancastro contenuto nei cromosomi,
nei nuclei di ogni forma vivente, che su uno scheletro di zuccheri e
fosfati alterna quattro basi: timina, citosina, adenina, e guanina. Questo
è l’alfabeto biologico. Puoi sviluppare
meglio, per i lettori, il pensiero di Brenner?
R: Egli parla del codice genetico, patrimonio di
ogni individuo. Il codice genetico di ogni essere vivente si ricava al 50%
dai cromosomi della mamma ed al 50% dai cromosomi del padre, uniti in
seguito alla fecondazione. Sui cromosomi esistono due coppie di basi
azotate (adenina e timina, guanina e citosina) che
unite tre a tre servono da stampo per produrre qualsiasi proteina
del corpo umano. Tutto ciò che viene costruito nel nostro corpo è
scritto nel codice genetico. Comunque, questo esula dal nostro discorso.
D: Arrivo
alla domanda per cui ti ho chiesto il precedente approfondimento. Se il
codice genetico è munito di un proprio programma e quindi di una propria
memoria, in che rapporto si troverà con la Scintilla Divina, anch’essa
dotata di un proprio programma e di capacità di memoria, al momento
dell’incontro nell’ovulo fecondato?
R: La Scintilla divina determina, agendo sulle
triplette, la produzione di quelle proteine che entrano in sintesi con la
costituzione del corpo fisico ad Ella ottimale. Normalmente, il codice
genetico non ha tutte le basi azotate attive contemporaneamente ma le
utilizza a secondo delle necessità del momento; in questo è guidato
dallo Spirito.
D: Per il
premio Nobel Francis Crick, uno dei due scopritori, insieme a Watson,
della struttura tridimensionale del DNA, la vita deve essersi generata
altrove, in qualche lontano sistema planetario, ed in quella regione aver
raggiunto livelli altissimi, molto più elevati di quelli attuali
dell’umanità. Giunta alla vigilia della propria estinzione biologica,
la “razza sapiente” in cui era culminata quella forma di vita avrebbe
deciso di far sopravvivere i propri geni in qualche sistema planetario
“giovane” dove avessero la possibilità di ricominciare daccapo. Anche
Hoyle e Wickramasinghe sostengono che la materia vivente è giunta sulla
Terra dalla spazio, da dove si è lentamente formata nelle nubi di materia
interstellare che popolano le galassie, ove in effetti sono state trovate
(e tra i primi ad identificarle è stato proprio Hoyle) tracce rilevanti
di molecole organiche. Per te, sono ipotesi fondate?
R: Certamente. Sarebbe sciocco pensare che in
tutto l’Universo la razza umana sia l’unica esistente. La vita sulla
Terra proviene da altri pianeti ed ogni pianeta ha una fase ciclica di
sviluppo distinta in sette fasi; al termine del ciclo la vita lascia il
pianeta in estinzione e si trasferisce in un altro pianeta giovane per
permettere lo sviluppo degli
Spiriti più giovani.
D: Il
filosofo George Berkeley
afferma: “Esse est percipi” ovvero “esistere è essere percepito”.
Egli intende con ciò che l’esistenza di una qualsiasi entità in natura
può essere ridotta ad atti di consapevolezza, idee, senza la necessità
per la materia di esistere oggettivamente. Ne “Il codice Cosmico” il
fisico Pagels dice: “La vecchia idea che il mondo esista effettivamente
in uno stato definito non è più sostenibile. La teoria quantistica svela
un messaggio interamente nuovo: la realtà è in parte creata
dall’osservatore. In un altro punto del libro continua: “… La
situazione si presenta paradossale al nostro intuito, perché stiamo
cercando di applicare un’idea dell’oggettività che sta solo nelle
nostre teste, una fantasia”. L’Universo si sta svelando come un unico
infinito pensiero o coscienza a cui l’essere umano partecipa in infima
parte?
R: Il Grande Architetto dell’Universo nel
momento che decide di creare l’Universo manifesto emette la forma
pensiero che dà inizio alla creazione del tutto, nell’eterno presente.
L’essere umano è infinitesima parte del tutto ma ha all’interno la
scintilla divina che lo unisce al Creatore.
D: L’eminente
scienziato Jules Henry Poincarè ci propone questo enigma: “Supponiamo
che la scorsa notte, mentre tutti dormivamo, tutto l’Universo abbia
raddoppiato le proprie dimensioni. Vi sarebbe un qualche modo di
accorgersi di ciò che è successo? C’è una risposta a tale domanda?
R: Con i mezzi fisici e le strumentazioni che
abbiamo, attualmente, a disposizione, forse, tra decine di anni potremmo
rilevare questa evoluzione dell’Universo. Se fossimo persone
spiritualmente evolute “sentiremmo” ciò in un attimo.
D: Spiega il
fisico Bolzmann che la lancetta del tempo, che procede dal passato al
futuro, vale soltanto in mondi o sistemi individuali ed unicamente
rispetto ad un presente determinato in essi. Per l’Universo intero è,
dunque, impossibile distinguere le due direzioni del tempo così come
nello spazio non vi è sopra o sotto. Il mondo della fisica moderna sta
ripiegando verso la conoscenza insita nelle filosofie orientali?
R: Quello che ieri era religione o dogma domani
sarà la fisica del futuro. Il tempo (quarta dimensione) è legato alla
gravità; nello spazio esso non ha più valore.
D: Il fisico
matematico Roger Penrose ha pubblicato in passato un libro dal titolo
“La nuova mente dell’imperatore” in cui, tra l’altro, scrive:
“…la nostra attuale mancanza di comprensione delle leggi della fisica
ci impedisce di comprendere il concetto di <mente> in termini fisici
o logici”. Se non conosciamo, ancora, la struttura ed il funzionamento
della nostra mente, come facciamo ad arrivare alla conoscenza cui è
collegata la crescita Spirituale?
R: La conoscenza del nostro cervello è limitata.
Probabilmente riusciamo a comprenderne soltanto il 10%. Esso, diviso in
due emisferi, ha enorme potenzialità e quello che oggi ci sembra
metafisico in futuro diventerà scienza. Purtroppo, i materialisti negano
ciò che non vedono e gettano una cortina di scetticismo che ritarda tale
processo. Anche Galileo era deriso quando promulgava le sue teorie. Il
cretino sarà sempre presente nella razza umana ma, nonostante questi,
riusciamo comunque ad andare avanti.
D: Nella filosofia di Plotino, lo Spirito rappresenta
il principio da cui procede l’anima e quest’ultima è a sua
volta la sorgente del corpo. A metà tra corpo
e Spirito, l’anima, ovvero l’intelletto pensante, è
un’immagine che appartiene al Principio ma che è volta al mondo
esterno: per cui essa ha un aspetto individuale ed uno universale.
Plotino è
tuttora attuale?
R: L’uomo come ti ho già detto ha 7 corpi a
differente grado di densità. I quattro corpi più densi costituiscono il
quaternario inferiore o corpo della personalità e sono (andando dal più
denso al meno denso):
il corpo fisico
il corpo eterico o doppio eterico
il corpo astrale o del desiderio
il corpo mentale inferiore;
i tre corpi meno densi sono detti ternario
superiore o corpo causale e sono:
il corpo mentale superiore o manas
il corpo buddhico
il copro animico o anima.
Tutti questi sette involucri rivestono lo Spirito.
L’anima si forma con le successive incarnazioni e costituisce il corpo
esperenziale dello Spirito ogni volta che interferisce con il mondo
materiale. Alla luce di questi fatti possiamo dire che Plotino è attuale.
D:
Nella filosofia occidentale di Parmenide, Platone, Plotino, ecc. ed in
quella orientale di Gaudapada, Samkara così come nella visione del
Cristianesimo, dell’Induismo e del Buddismo, o nelle vie del Vedanta,
del Taoismo e dello Zen, la natura umana è sempre apparsa collegata a
quella divina ed in diverse forme riproponenti quest’ultima. Nella
società occidentale odierna esiste il rapporto con un solo dio: il denaro
.E’ un dio che spadroneggia incontrastato ed impone ovunque le proprie
leggi: quale nuova filosofia possiamo contrapporre a questa scellerata
dittatura?
R: Dopo la morte i soldi non te li puoi portare
appresso: questa è la risposta. L’effimero ed il materiale scompaiono
nel nulla al cessare dell’esistenza; alla fine della vita quello che
resta è soltanto lo Spirito.
D: Secondo la scienza moderna le costanti naturali fissate all’epoca del
Big Bang, come la carica dell’elettrone o la velocità della luce,
sembrano straordinariamente calibrate per favorire la nascita
dell’attuale Universo: anche variazioni minime non ne avrebbero permesso
l’esistenza. C’è un essere soprannaturale che determina ogni cosa
attraverso la sua infinita intelligenza?
R: “.. Al principio era il Verbo, e il Verbo era
presso Dio, e il Verbo era Dio”(Giovanni 1,1). Il Grande Architetto
dell’Universo crea gli Universi materiali dal Caos e nel Caos li
riassorbe. E’ Lui il principio e la fine di tutto, l’a
e l’w.
D: Con
l’espansione delle conoscenze umane, sono sempre di più le persone, e
tra queste molti illustri scienziati, che dubitano dell’esistenza di una
divinità e che abbandonano l’idea che un Dio abbia creato il mondo.
E’ parte dalla scienza che travisa alcuni fatti o sono alcuni fatti a
far travisare parte della scienza?
R: La scienza, talvolta, pretende di misurare ogni
cosa per renderla accettabile. Quando si scontra con il metafisico, non
potendolo misurare, dice che non esiste. Anche al tempo di Galileo si
affermava che era il Sole che girava intorno alla Terra; come vedi la
storia si ripete. Gli ottusi sono sempre presenti nel tempo.
Con la scienza il mondo non sarebbe andato avanti se non ci fossero
stati coloro che, con la loro caparbietà ed il loro intuito, non si
fossero spinti in avanti rispetto al resto degli scienziati.
D: Il
filosofo Martin Heidegger giunse a convincersi che il cosmo doveva essere
una sola entità vivente, perché altrimenti i movimenti dell’universo
non sarebbero ordinati. I fisici moderni ci dicono che gli eventi
quantistici non sono determinati in modo assoluto da cause precedenti.
Su quale
piano agisce, allora, questo Grande Architetto dell’Universo?
R: Egli agisce al di fuori di tutti i piani: è al
di fuori del mondo manifesto.
D: Per
alcuni scienziati nemmeno Dio può violare le leggi della logica: Dio non
può far sì che due sia uguale a tre, o che un cerchio sia quadrato. Dire
che Dio può far tutto, per essi non è sufficiente. Bisogna aggiungere:
“Tutto ciò che sia logicamente coerente”.
Le
possibilità di Dio non sono dunque illimitate?
R: Con il termine di Dio identifichi il Dio
planetario od il Grande Architetto dell’Universo? Le possibilità del
Grande Architetto dell’Universo sono infinite per un mondo finito. Per
il Dio Planetario esistono delle limitazioni in quanto ha il suo sviluppo
nel mondo manifesto. Comunque, può la logica spiegare l’illogico? Gli
scienziati dicevano, anche, che la terra era piatta e tante altre
baggianate quali: “solo gli uccelli possono volare” e “soltanto i
pesci possono stare sott’acqua”. Ricorda, sempre, che la mamma del
cretino non è mai sterile.
D: La vita
umana è da ritenersi “cosa” divina? Il Grande Architetto
dell’Universo, di cui parli, ha manipolato della materia inanimata,
contraddicendo le leggi della fisica e della chimica, per creare
miracolosamente il primo essere vivente? E poi, migliaia o milioni di anni
fa, ha manipolato ulteriormente la struttura genetica di qualche essere
scimmiesco per creare l’uomo? Oppure la vita è il risultato di processi
fisico-chimici perfettamente naturali, per quanto complessi, e l’uomo e
il prodotto finale di uno sviluppo evolutivo lungo e tortuoso?
R: L’uomo deriva dalla mutazione del codice
genetico di esseri primordiali, avvenuto milioni e milioni di anni
addietro, grazie all’intervento di esseri evoluti giunti da altri
pianeti; noi, in futuro,
faremo la stessa cosa su altri mondi.
D: Dice il
grande filosofo Immanuel Kant: “Si supponga che il mondo non abbia avuto
alcun inizio nel tempo: in tal caso, sino ad un qualsiasi istante dato è
passata un’eternità e quindi è trascorsa nel mondo una serie infinita
di stati susseguentisi delle cose. Peraltro, l’infinità di una serie
consiste proprio nel fatto che quest’ultima non può mai essere
completata mediante una sintesi successiva. Dunque, è impossibile
un’infinita serie del mondo, già trascorsa, e quindi, un inizio del
mondo è una condizione necessaria della sua esistenza”.
A questo
punto a chi chiede: “Chi ha dato inizio al mondo?” il teologo
risponde: “Dio”. Se gli viene richiesto: “E cosa spiega Dio?” Il
teologo ribatte: “ Dio è essere necessario, che non abbisogna di
spiegazione; Dio contiene in se stesso la spiegazione della propria
esistenza”. Per alcuni scienziati questo ragionamento non basta per
spiegare Dio in quanto lo si potrebbe utilizzare anche per spiegare
l’universo. Basta dire: “L’Universo è necessario, e contiene in se
stesso la giustificazione della propria esistenza”.
Come spieghi
tu l’esistenza di questo Grande Architetto dell’Universo?
R: Non la posso spiegare, io, essere materiale; la
posso sentire con il cuore ma, questo, lo scienziato non lo accetta.
D: Se Dio
conosce il futuro, ha senso parlare di disegni divini, e della nostra
partecipazione ad essi?
R: La nostra Scintilla Divina, lo Spirito, scende
nella manifestazione per acquisire determinate caratteristiche che, alla
fine del cammino, lo rendono un Dio creatore e lo fanno, alla fine della
manifestazione, ricongiungere
al Grande Architetto dell’Universo. Tutto questo ha un senso.
D: Se Dio ha
un piano riguardo l’universo, piano che si realizza in quanto
manifestazione della Sua volontà, perché non si è limitato a creare un
universo perfettamente determinato in cui i fini che Egli si propone siano
automaticamente raggiunti?
E se
l’universo non è determinato, ciò non significa forse che il potere
della divinità è limitato al fatto che essa non può prevedere o
decidere quale sarà l’esito delle Sue decisioni?
R: Nella mente omnipresente del Grande Architetto
non esiste passato o futuro ma esiste l’eterno presente; tutto è
previsto anche se, ogni essere, è sottoposto al libero arbitrio.
D: Il
teologo Ernan McMullin scrive che “una religione che non sappia trovare
una collocazione per eventuali persone non terrestri nel quadro dei
rapporti tra Dio e l’Universo, rischia di incontrare sempre meno
consensi nei tempi a venire”.
Gli extraterresti sono
sempre più vicini?
R: Ci sono sempre stati e ci saranno fino alla
fine dei tempi. Anche noi siamo per loro extraterrestri.
Comunque, le religioni con i loro dogmi vanno bene
fino ad un determinato livello evolutivo dell’uomo; oltre tale traguardo
devono subentrare altri fattori.
D: Una volta
Sir James Jeans disse: “Dio è un matematico”. Molti scienziati
condividono questo punto di vista. Ma perché Dio avrebbe stabilito di
realizzare i Suoi disegni attribuendo loro una forma matematica?
R: L’Universo si regge secondo rapporti
matematici (hai mai sentito parlare della musica delle sfere?). Se sapessi
il perché di questo sarei un Dio.
D: Nel suo
libro “Dal big bang ai buchi neri” il matematico e cosmologo inglese
Stephen Hawking predice l’avvento di una teoria unificata che ci
consentirà di decifrare <<la mente di Dio>>.
Cominceremo presto a giocare a carte scoperte
col Grande Architetto dell’Universo?
R: E’ un’illusione. Il verme non può
comprendere la mela in cui soggiorna.
D: Il vuoto
quantistico è il regno della virtualità, un luogo fatato dove tutto è
possibile, dove energia, materia, forze, campi possono apparire,
concretizzarsi, dilatarsi, interagire, sparire. Un luogo dove, sia pure
per piccolissime frazioni di secondo, la legge della conservazione
dell’energia non viene rispettata, e la materia appare dal niente. Un
vuoto fluttuante, dove si addensano potenzialità infinite. Da queste
fluttuazioni sbucano a coppie elettroni e positroni, e si annientano a
vicenda restituendo l’energia presa il prestito per venire in essere.
E’ qui la centrale operativa del Grande Architetto dell’Universo?
R: Ripeto, il Grande Architetto dell’Universo è
al di fuori del mondo manifesto.
D: La fisica
moderna dice che è il processo di osservazione ad estrarre dalla
virtualità le particelle subatomiche e a renderle reali, fondandone
l’esistenza. Significa cha la coscienza dell’uomo crea le basi per
l’esistenza della materia. Ma l’universo che conosciamo esisteva ancor
prima del venire in essere dell’uomo. Quale coscienza ne determinava
l’evoluzione, prima?
R: Il Grande Architetto dell’Universo.
D: A
proposito della Creazione, leggo nel tuo libro: “Al principio era il
caos fino a che la volontà creatrice del Grande Architetto
dell’Universo emise il suono creatore (la Parola) e nella materia inerte
e caotica comparve un punto ordinato ed organizzato…”.
Creazione
dell’Universo può voler dire che la materia si è improvvisamente
organizzata da una forma primordiale caotica e amorfa fino a raggiungere
quell’attività multiforme che oggi siamo in grado di osservare. Ma può
anche voler dire che la materia è comparsa improvvisamente in un vuoto
inarticolato; o che l’intero universo fisico, spazio e tempo compresi,
sia comparso dal nulla. Dato che tuttora la scienza moderna non ha trovato
risposta a tale quesito, sulla base di quale teoria esprimi il tuo
concetto?
R: Nell’Universo nulla si crea e nulla si
distrugge. Dal caos abbiamo la manifestazione e nel caos essa ritorna al
termine del suo ciclo.
D: Una volta
Einstein dichiarò che la questione che lo interessava di più era se Dio,
essendo il mondo com’è, fosse stato libero di scegliere. E’ una
questione che da tempo sta tormentando scienziati, filosofi e teologi. Il
mondo deve essere così com’è o avrebbe potuto essere diverso?
Hai una
risposta per questa domanda?
R: Se la avessi sarei Il Dio Creatore.
D: Nel 1953
Stanley Miller e Harold Urey, dell’università di Chicago, simularono le
ipotetiche condizioni della terra primordiale: un’atmosfera fatta per lo
più di metano, ammoniaca ed idrogeno, una pozza d’acqua, fulmini
(simulati con scariche elettriche). Dopo qualche giorno gli sperimentatori
videro che la “pozza” d’acqua, divenuta di colore rosso, conteneva
molte sostanze chimiche d’importanza fondamentale per la vita quale noi
le conosciamo, tra cui alcuni amminoacidi.
E’ un
risultato incoraggiante che porterà alla costruzione di forme di vita in
laboratorio, a partire dalla materia inanimata?
R: La formazione della vita potrà essere
riprodotta in laboratorio anche se ognuno di noi, una volta raggiunto lo
stadio di un Dio planetario, non avrà bisogno in futuro di laboratori;
egli sarà, in piccolo, un Dio in grado di plasmare la materia.
D: Parliamo
di esoterismo. Tra i filosofi greci l’esoterismo
era collegato ad un insegnamento che superava il livello della
filosofia stessa e dell’esposizione razionale,
per arrivare a una più profonda verità, capace di dare
all’allievo una conoscenza fuori dall’ordinario. Ha ancora senso,
oggi, parlare di esoterismo,
mentre la fisica moderna e la biologia stanno sconvolgendo il concetto
stesso di conoscenza e la verità sottostante ad ogni cosa dell’universo
si manifesta assurda e contraddittoria?
R:
L’esoterismo è lo studio dell’occulto: lo studio di tutto ciò
che è celato alla “vista” comune, lo studio delle forze
che governano la manifestazione. Tale disciplina tratta di
religione, teosofia, teologia, e tutto ciò che é in relazione con la
creazione e con Dio. Come vedi è sempre attuale e lo sarà fino a quando
l’uomo non conoscerà le proprie origini divine.
D: “I
Ching” è uno dei libri più importanti dell’intera letteratura
mondiale, che alcuni ritengono far risalire al XII secolo a.C. E’ un
libro di divinazione, ma anche di saggezza: non per niente ad esso si
ispirano uomini come Confucio e Lao-tse. “I Ching” è il libro del
mutamento e delle sue leggi universali, in cui è spiegato che finchè il
futuro dell’uomo viene interpretato come una tendenza, come in
movimento, l’azione dell’uomo può ancora avere una parte
preponderante nella sua determinazione concreta.
“I
Ching”, che anticiperebbero di oltre 14.000 anni la conclusioni
dell’odierna fisica quantistica, può
anche essere considerato tra i più importanti testi esoterici mai scritti
da esseri umani?
R: Lo considero uno tra i più importanti testi
esoterici scritti, ma non è il solo. E’ un testo che è molto vicino
alla fisica ed alla matematica; è legato ad un calcolo di probabilità,
cosa che si attribuisce anche, secondo la fisica moderna, alla posizione
dell’elettrone nell’atomo.
D: Per la
scienza moderna la realtà oscilla tra due estremi: la coerenza (tutti i
teoremi formulabili sul modello del sistema devono essere decidibili) e la
completezza (tutti gli enunciati formulabili sono teoremi). Godel
insisteva sul fatto che un sistema coerente perde in completezza ed un
sistema completo perde in coerenza.
La
conoscenza esoterica, su quale piano si colloca?
R: Su entrambi e su nessuno di essi. E’ una
scienza a se stante che abbraccia varie discipline.
D: Dice Sri
Aurobindo: “Non possiamo guarire niente al di fuori se prima non lo
guariamo dentro di noi, perché è la stessa cosa; non possiamo dominare
niente all’esterno se prima non lo dominiamo all’interno, perché è
la stessa cosa; non è possibile trasformare la materia esteriore se prima
non trasformiamo la materia interiore, perché è ancora la stessa
cosa”. Mi sembra che il tuo libro esprima bene questi concetti, ma mi
chiedo: non ti sembra che per raggiungere questi traguardi bisognerebbe
rinunciare alla vita e agli impegni sociali di tutti i giorni?
R: Diceva Gesù “… io sono in questo mondo ma
non di questo mondo…”; la
medesima cosa deve essere attuata da noi tutti nel cammino verso la
consapevolezza. Dobbiamo vivere, completamente, la nostra esistenza
terrena e considerare tutto come un compito da svolgere; tuttavia, non
dobbiamo farci coinvolgere dalla vita materiale adottando quel distacco
che non deve scadere nella insensibilità.
D: Per
Valentin Weigel (1533 – 1588) uomo di pensiero tedesco, anticipatore di
una dottrina che avrebbe in seguito fatto molti proseliti, non è il Gesù
dei Vangeli ad avere valore per l’uomo, ma il Cristo che può nascere
dentro ogni essere umano, all’interno della sua più profonda natura, e
che deve essere considerato guida ed esempio per ascendere dalle più
elementari forme di percezione fino ad uno stato di conoscenza ideale.
Si può dire
che il pensiero di Valentin Weigel offre una sintesi dell’intera scienza
esoterica?
R: Seguendo ed applicando alla vita di tutti i
giorni l’insegnamento del Maestro Gesù, basato sull’amore, possiamo
far scendere dentro di noi, così come è accaduto a Lui, il Cristo
Cosmico. In quel momento l’energia del nostro Spirito si diffonde in
tutti i nostri veicoli corporei creando l’illuminazione.
D: Quando
nel 1916 Einstein elaborò la teoria e le equazioni della relatività
generale, base della moderna cosmologia scientifica, era convinto che
l’Universo non avesse “storia” e fosse eterno ed infinito. Quando
Erdwin Hubbes scoprì la prima <<prova>> del Big Bang, lo
stesso Einstein ammise di aver preso il più grande abbaglio della sua
vita. L’Universo descritto dagli esoteristi non potrebbe anch’esso
essere un grande abbaglio?
R: No, non credo. Lo stesso Einstein era uno
studioso della Teosofia anche se il suo ragionamento era figlio del suo
tempo. L’Universo manifesto si espande fino ad un massimo e, poi, si
contrarrà fino a scomparire.
D: Negli
ultimi decenni in fisica un concetto nuovo si è fatto prepotentemente
strada: la nozione di instabilità dinamica associata a quella di
“caos”. Ilya Prigogine, premio Nobel per la chimica nel 1977, afferma
che il “caos” altro non è che un nuovo potenziale ordine che si fa
strada per emergere e che attualmente non può essere sottoposto alle
nostre leggi umane se non in termini statistici o probabilistici.
L’esoterismo è in grado di dare una risposta?
R: Dal
caos il Grande Architetto creò
il suo Universo emettendo il
suono creatore. La vibrazione agendo sulla materia caotica crea ordine e
manifestazione.
D: L’esoterismo
viene spesso classificato nelle più svariate forme, ed attribuito a
categorie assai diversificate tra loro. Talvolta viene considerato come
una metodologia indispensabile per raggiungere conoscenze di tipo
particolare, mentre altre volte viene giudicato come attributo di dottrine
anch’esse particolari.
Esistono
valori di riferimento certi per distinguere l’esoterismo concreto
dall’idea che se ne può fare il profano e cioè di immaginarlo come un
contenitore di astrazioni?
R: Come ti ho già detto, l’esoterismo è lo
studio di quanto risulta occulto alla vista comune e, questo, avviene
attraverso lo studio dei simboli. I media lo accomunano alle fattucchiere
ed agli imbroglioni non conoscendone il significato. Se preferisci
chiamarlo filosofia esoterica, occultismo od in altro modo ciò non altera
il suo significato.
D: Le
scienze esoteriche si sono avvalse dell’opera illuminata di grandi
maestri. Riferendoci soltanto a coloro che si sono distinti dalla seconda
metà dell’Ottocento, possiamo elencare: Helena Petrovna Blavatsky,
Rudolf Steiner, Max Heindel, Renè Guenon, George Ivanovitch
Gurdjieff, Piotr. D. Ouspensky, Tommaso Palamidessi, Massimo Scaligero.
Ognuno di costoro ha fondato delle scuole di natura esoterica. Date le
differenze legate alle varie dottrine, si può affermare che la conoscenza
esoterica è più un orientamento piuttosto che una vera e propria
scienza?
R: E’ una scienza che presenta vari indirizzi al
pari delle scienze universitarie. Per tutti la meta è la stessa;quello
che muta è il cammino per raggiungerla.
D: Goethe
scrisse nel suo diario: “Penso di dover fare più attenzione nel
distinguere fra giorni buoni e giorni cattivi nel loro succedersi dentro
di me. Emozioni, amore, desiderio, gentilezza, creatività, attività,
sincerità, gioia, vigore, fatica, resistenza e piacere: tutto sembra
andare secondo un programma”. Il cambiamento repentino di stati
d’animo o di condizioni fisiche è determinato dalla parte spirituale
dell’uomo, dalla sua parte materiale, o da altri fattori esterni
condizionanti?
R: E’ determinata dalla sua parte Spirituale che
si avvale della intermediazione del pensiero e che risponde alle
stimolazioni dell’ambiente circostante e del corpo del desiderio
dell’uomo.
D: Nel
“Catechismo Buddista” vi sono le seguenti parole: “La colpa degli
altri è facilmente percepita ma quella di se stessi è difficile da
percepire; un uomo esamina le colpe del suo vicino come la paglia, ma
nasconde la sua colpa, come un truffatore nasconde il dado truccato da un
giocatore (The Buddhist Catechism, 1915 pag. 49, di Herry S. Olcott).
Quali sono le colpe principali delle scuole esoteriche?
R: Molte diventano sette della peggiore specie
quando l’arroganza ed il potere si sostituiscono alla coscienza. E’
necessario rifuggire da coloro che pretendono di iniziare gli adepti
dietro l’esborso di danaro.
D: Il grande
fisico David Bohm, da poco scomparso, ha spinto l’idea di Einstein sulla
continuità spazio-tempo in modo sbalorditivo. Egli dice, nel suo libro
“Wholeness and the Implicate Order” che tutto l’universo è parte di
una continuità. Nonostante l’apparente separatezza della cose al
livello “esplicito” tutto è un’estensione indivisa di ogni altra
cosa, e alla fine anche gli ordini “implicito” ed “esplicito” si
fondano l’uno nell’altro. Il corpo e lo spirito, tutta la materia e
tutta l’energia vibrano nel movimento tra posizione implicita e
posizione esplicita. Religioni e filosofie orientali ripetono questi
concetti da quasi tremila anni. Se “implicito” ed “esplicito” sono
la stessa cosa, morire e vivere dovrebbero esserlo altrettanto. Ma morire,
per l’essere umano non è come vivere: la morte è un’incognita
irrisolvibile, sempre presente, che condiziona ogni istante.
Rifugiarsi
nell’esoterismo, risolve questo quesito?
R: Lo studio dell’Esoterismo non è un rifugio;
studiando chi siamo, da dove veniamo, dove andiamo e perché, ci permette
di vincere tutte le paure compresa quella della morte. Se uno rinasce
perché dovrebbe aver paura del trapasso?
D: L’attaccamento
alle cose, alle persone, anche al proprio padre e alla propria madre, è
sempre stato considerato l’ostacolo principale sulla strada
dell’esoterismo. Varie filosofie orientali, tra cui il Buddhismo, di
questo concetto ne hanno fatto un incrollabile fondamento religioso. La
crescita spirituale può avvenire solo se ci si è liberati
dall’attaccamento. Però molti parlano di Spirito, ma se li vai a
toccare nei loro beni materiali o nel loro prestigio personale, reagiscono
in modi forsennati.
“Tra il
dire e il fare” c’è di mezzo il mare?
R: Quando inizia una esistenza materiale lo
Spirito sceglie la famiglia in cui nascere; in tante vite vi saranno tante
famiglie, tanti padri e madri, e quelli che oggi sono i nostri genitori un
domani poterebbero essere i nostri figli. Con questo non dico di essere
distaccati dai nostri congiunti, bisogna amarli ed adoperarsi per la loro
crescita Spirituale. Talvolta, siamo molto severi con i nostri congiunti
ma in una vita passata potremmo aver avuto lo stesso comportamento nei
loro confronti; bisogna tentare, sempre, di comprendere e perdonare le
persone che ci circondano.
D: Esiste
una teoria della pittura, ma lo studio della teoria della pittura non
permette di dipingere quadri. Esiste una teoria della musica, ma lo studio
della teoria della musica non permette di suonare strumento alcuno.
Lo studio
della teoria esoterica, permette di divenire esoteristi?
R: Si diventa esoteristi ma non Iniziati se quanto
studiato non viene applicato su se stessi con la mente ed il cuore.
D: La
conoscenza esoterica si basa su un risveglio ed un ampliamento della
coscienza che porta, in chi ne pratica gli insegnamenti, alla riscoperta
dei legami che lo uniscono alle forze cosmiche e alle entità superiori
del Cielo e della Natura vivente. Anche le religioni si propongono questo
scopo.
La via
esoterica è una strada religiosa?
R: L’esoterismo è al di sopra delle religioni;
un filosofo dei nostri tempi diceva che la religione è l’oppio dei
popoli intendendo che non bisogna fermarsi ad esse. Tutte le religioni,
che vanno bene fino ad un determinato sviluppo interiore, hanno il difetto
che di porsi come intermediarie tra l’uomo ed un fantomatico Dio
antropomorfo dimenticando la divinità insita all’essere umano.
D: L’esoterismo
si propone di migliorare le condizioni di vita dell’umanità attraverso
l’esaltazione della forze energetiche interiori. Non ti pare uno scopo
quasi irraggiungibile dal momento che l’azione esoterica va compiuta
nell’ambito della cultura e della vita diretta nei confronti di esseri
umani resi scettici dalle esperienze negative acquisite, specialmente in
campo sociale?
R: L’esoterismo tenta di spiegare all’uomo la
sua vera natura; ognuno, poi, è libero di seguire o non seguire tali
insegnamenti. Dipende tutto dal proprio cammino interiore.
D: La nuova
fisica ha già spazzato via molte idee tradizionali riguardo Dio, l’uomo
e la natura dell’universo. L’esoterismo resisterà alle sue future
scoperte?
R: Quando la scienza acquisirà come vere le
teorie esoteriche, l’esoterismo
non avrà più motivo di esistere.
D: L’esoterismo
è basato sull’assioma che il mondo sensibile non costituisce che una
piccola parte della realtà. Compito delle dottrine esoteriche è sempre
stato quello di ottenere la conoscenza del mondo soprasensibile. Siamo
ancora al punto di partenza?
R: Tanto cammino deve essere ancora compiuto; non
siamo al punto di partenza ma siamo, purtroppo, ancora non molto lontani
da esso.
D: Il
processo di sviluppo della coscienza è stato definito da K. Wilber come
composto, nella sua forma, di quattro momenti progressivi:
1)
A ciascuno stadio di sviluppo, una struttura più alta, più
completa e più unificata dell’inferiore, emerge e si differenzia da
quest’ultima
2)
La struttura emergente, che ha una fattezza più organizzata, è
introdotta nella coscienza ed il soggetto si identifica con esso.
3)
Nella stesso momento il soggetto si disidentifica, ovvero si
distacca, dalla sua esclusiva identificazione con la struttura inferiore e
cambia la sua identità in accordo con la struttura superiore.
4)
Quando il soggetto si disidentifica, trascende il livello inferiore
e può operare su di esso ed elaborare i contenuti della struttura
inferiore da un più alto punto di vista.
Il modello
di coscienza di Wilber, coincide con quello della conoscenza esoterica?
R: Coincide sorprendemente con la dottrina
esoterica.
D: Nella
parte iniziale del tuo libro, scrivi che l’opera dell’esoterista
consiste nel far uscire la qualità nascosta dallo stato latente. Mi
sembra di capire che l’esoterismo utilizza metodologie simili a quelle
usate dalla psicanalisi.
L’esoterista,
allora, è anche psicoterapeuta?
R: Forse è la psicanalisi che tenta di utilizzare
metodiche conosciute dall’esoterismo. Comunque, un buon esoterista è,
sicuramente, un ottimo psicoanalista.
D: Gregory
Bateson non crede che le singole particelle subatomiche siano “menti”;
egli crede che il processo mentale sia sempre una successione di
interazioni tra parti. Egli pensa che la spiegazione dei fenomeni mentali
debba sempre trovarsi nell’organizzazione e nell’interazione di parti
multiple. La mente è la struttura che connette tutta la rete delle
informazioni?
R: La Mente Superiore o Manas coordina tutta
l’attività dei veicoli inferiori e coordina, anche, la interconnessione
con il mondo circostante..
D: L’idea
che i fenomeni mentali siano essenzialmente astratti ed organizzati
tramite strutture che costituiscono modelli, la cui funzione è
rappresentare il mondo, è il nucleo teorico sul quale si è venuto a
costituire il “cognitivismo”. In base a tale approccio teorico, avere
una mente equivale ad avere un sistema di rappresentazioni, organizzate in
modo sistematico, il quale viene applicato di volta in volta alle varie
situazioni concrete consentendoci così di risolvere i problemi specifici
che l’ambiente ci pone.
Non ti pare
che tale idea, non includendo la presenza degli influssi spirituali in
continua evoluzione sui processi mentali, evidenzi qualche limite?
R: Certamente. Escludere la parte Spirituale
significa ghettizzarsi in un ragionamento materialistico dal quale non
c’è via di uscita.
D: Uno dei
principi su cui basa la psicocibernetica è che la mente, essendo il
filtro attraverso cui percepiamo la realtà esterna, non distingue questa
realtà da una realtà immaginata, supportata dei sufficienti riferimenti.
Attraverso la realtà virtuale gli scienziati di tale settore si preparano
a modificare l’immagine mentale che abbiamo delle cose, a ristrutturare,
direzionare, cambiare la nostra rappresentazione del mondo. E’ la prova
decisiva dell’inaffidabilità della mente umana?
R: Gli scienziati potranno lavorare soltanto sulla
mente inferiore aiutandola a funzionare in modo ottimale; essi
non riusciranno, invece, a penetrare nella mente superiore.
D: Un
ricercatore dice: “Amore e odio, successo e fallimento, violenza e pace,
potrebbero essere nient’altro che delle manifestazioni di energia, delle
forze e degli oggetti che fluiscono attraverso i nostri corpi, i nostri
cervelli e le nostre menti, sotto forma di particelle e di onde. Ciò che
chiamiamo cervello è il comportamento corpuscolare delle nostre
osservazioni. Ciò che chiamiamo la mente è il comportamento di tipo
ondulatorio degli oggetti atomici, invisibili e non soggetti ad
osservazione. La mente è dunque il prodotto dell’azione delle leggi
basilari della fisica quantistica e delle azioni dell’osservatore, che a
mio parere non sono altro che degli atti della coscienza”.
Mente e
cervello sono realmente guidati dalla coscienza?
R: Lo Spirito guida i corpi inferiori, compresi i
due corpi mentali.
D: Dice
Laura Boggio Gilot nel suo libro “Forma e sviluppo della coscienza”
che <<la separazione tra materia e spirito ha condotto allo sviluppo
di una cultura della fisicità che ha privilegiato l’identificazione
dell’uomo con il corpo e la mente concreta, invece che con l’intera
unità bio-psico-spirituale…Identificato con l’intelligenza razionale
e con la dimensione della fisicità, l’uomo ha sempre più prodotto
oggetti e beni di consumo trascurando valori e significati che non trovano
una collocazione concreta e spazio-temporale secondo i canoni
culturali>>.
Si fa ancora
in tempo a cambiare percorso?
R: Ogni cambiamento è possibile se lo si vuole
realmente. La strada è lunga e difficile ma ogni momento è buono per
seguirla.
D: La
ricercatrice Candace Pert, che opera al NIMH (National Institute for
Mental Health, le cui ricerche hanno permesso la scoperta delle endorfine
e dei neuropeptidi (molecole che trasmettono le informazioni emozionali e
mentali) suggerisce di considerare mente e corpo come un’unica entità
integrata, un circuito pensante che abbraccia ogni cellula
dell’organismo.
Qual è il
tuo parere?
R: La Mente inferiore controlla tutte le attività
fisiche; la mente superiore o Manas controlla il corpo mentale inferiore.
D: La
maggior parte delle persone, anche se colte e ragionevoli, trovano
l’ostacolo maggiore nell’acquisizione della coscienza di sé nel fatto
che sono convinti di possedere già la coscienza di se stessi e tutto ciò
che accompagna questo stato d’essere: un “Io” permanente ed
immutabile, la volontà, la capacità di fare, ecc.
Come si fa a
creare interesse, in queste persone, per qualcosa che credono già di
avere?
R: Quando è il momento la porta si apre. Possiamo
dare degli stimoli ma essi verranno recepiti dalla persona soltanto quando
inizia la vera espansione della coscienza.
D: La
Psichiatria classica considera gli stati alterati di coscienza come
patologici, anticamera del manicomio, fughe dalla realtà soggettivamente
frustrante. Per il pensiero orientale questa è invece la via per
incontrare se stessi e gli altri a livelli percettivi più profondi.
Mistica
orientale e psichiatria occidentale continueranno ancora per molto ad
operare in così tale contrapposizione?
R: La psichiatria, purtroppo, ha come limite
quelle pareti fisiche che non le permettono di capire il metafisico.
D: Ci sono
proprietà della coscienza che non sembrano essere riducibili alle
variabili fisiche attraverso la nostra attuale comprensione di essa. La
coscienza dovrebbe essere investigata come un fattore a se stante e non
come un semplice epifenomeno delle proprietà del sistema nervoso e del
cervello fisico?
R: La coscienza, la vera coscienza, si crea
progressivamente con il crescere del corpo animico. La coscienza di cui
normalmente si parla è diversa da essa.
D: Per
ottenere una radicale trasformazione interiore l’uomo deve accorgersi di
essere diviso in due: l’osservatore e l’osservato. E’
l’auto-osservazione intima di se stessi che permette di avanzare lungo
la via dell’autocoscienza. Molti invece continuano ad identificarsi con
i diversi processi dell’”io” pluralizzato, commettendo così
quell’errore di fondo che non permetterà mai di raggiungere alcun
risultato di crescita spirituale.
Quali
consigli hai da dare a queste persone?
R: Bisogna vivere la vita di tutti i giorni
completamente e nel migliore dei modi; tuttavia, bisogna essere distaccati
da essa come se noi stessi fossimo osservatori di un film sulla nostra
vita.
D: Adesso
parliamo di Massoneria. Qualcuno dice che i riti massonici sono gli
strumenti più efficaci per ottenere dagli iscritti piena e totale
obbedienza e per conseguire un lavaggio del cervello in piena regola. In
proposito non manca nemmeno una consistente letteratura prodotta da ex
massoni.
Qual è la
verità?
R: Per conoscere veramente la Massoneria basta
documentarsi presso le case editrici Atanor e Bastoni per reperire
centinaia di volumi scritti da Massoni, oppure collegarsi a siti internet
quali quello del Grande Oriente d’Italia e quello di Esonet per avere
un’ampia bibliografia sull’argomento. Il veleno divulgato da coloro
che sono stati allontanati dalla Massoneria, o che non sono riusciti ad
entrarvi per carenze personali, è solo spazzatura: si dice che “quando
la volpe non arriva all’uva dice che puzza”... In Massoneria si entra
esibendo i certificati penali ed avendo solide basi di onestà e rigorosità;
viceversa, si esce da essa in qualsiasi momento e senza alcun problema. I
Massoni sono liberi sia nel pensiero che nei costumi; durante la loro
permanenza in Massoneria debbono rispettare delle semplici regole di
convivenza con gli altri fratelli basate sul rispetto del pensiero altrui
e sulla tolleranza.
D: La storia
della Massoneria italiana è sempre stata caratterizzata da una certa
litigiosità a livello di vertice, che si è spesso tradotta in scissioni.
Si litiga per controversie spirituali o per motivi prettamente pratici?
R: Purtroppo la Massoneria è fatta di uomini e
taluni portano nella Istituzione i loro complessi
e le loro tare. Tali persone sono deleterie alla Massoneria
generando pensieri negativi ed assumendo atteggiamenti contrari
all’Istituzione; tuttavia, il vero Massone tollera tali persone e cerca
se possibile di far loro capire il cattivo comportamento. Ove ciò non sia
possibile il fratello in contrasto con i principi dell’Istituzione è
invitato a mettersi in sonno o a dimettersi. Per le controversie
spirituali non si litiga, anzi, ci si confronta costruttivamente per
arricchire tutti i fratelli; le liti insorgono per argomenti profani.
D: Negli
antichi Misteri esisteva un ordine iniziaziatico che preparava i suoi
adepti in modo graduale e progressivo. Per essere elevato al livello
superiore ogni studente doveva passare attraverso un corso graduale di
preparazione. Soltanto dopo aver esaurito tutti i test e provato che la
sua preparazione era stata seria e condotta secondo le giuste direttive,
gli venivano aperte le porte della conoscenza che gli permettevano di
penetrare più profondamente all’interno del tempio dell’iniziazione.
Funziona così
anche per l’attuale Massoneria?
R: Il cammino è il medesimo.
D: Dice Sri
Aurobindo: “La guerra e la distruzione sono principi universali che
governano non soltanto questa nostra vita nei suoi aspetti puramente
materiali, ma anche la nostra esistenza morale e mentale. E’ evidente
perciò che nell’attuale vita umana, sia in campo intellettuale,
politico o morale, è impossibile fare un passo avanti senza sferrare
battaglia, senza una battaglia fra ciò che esiste e vive e ciò che tenta
di venire all’esistenza e alla vita, senza una lotta fra tutto ciò che
si muove entro questi due poli”. Sulla base delle parole di questo
grandissimo maestro spirituale, ti chiedo: fino a che punto i costruttori
dell’umanità (quindi anche i massoni) sono anche i suoi più evidenti
distruttori?
R: Nel costruire i buoni pensieri devono essere
vinti i cattivi pensieri ed i cattivi comportamenti, sempre nel pieno
rispetto del libero arbitrio dell’uomo. Il chirurgo è costretto spesso
ad un’opera di demolizione se vuole salvare la vita del paziente.
D: Gianni
Cipriani nel libro “I Mandanti” afferma che la Massoneria è ancora
troppo”conservatrice”, troppo poco laica (legata com’è a forme
arcaiche di spiritualismo e di esoterismo) per quanto ami sventolare la
bandiera della laicità, troppo poco convertita all’idea dello stato
sociale moderno e ferma ad un liberalismo e ad un liberismo
individualisti.
E’ proprio
cosi?
R: L’esoterismo senza Spiritualismo è puro
egoismo. A che serve parlare di filosofia esoterica se si nega
l’esistenza di un Creatore dell’Universo? Inoltre, grazie alla
Massoneria abbiamo avuto la nascita di molti stati occidentali (U.S.A. ,
Repubblica Francese, Repubblica Italiana ecc..) così come ancora oggi li
abbiamo.
D: Ho letto
in Internet:
“L’iniziazione
in Massoneria è un processo destinato a realizzare psicologicamente
nell’individuo il passaggio da uno stato inferiore dell’essere ad uno
stato superiore: è la trasformazione del profano in iniziato. Attraverso
atti simbolici ad in un’allegoria particolare, con prove morali e
fisiche, il profano acquisisce la sensazione di <<morire>> per
poi <<rinascere>> a nuova vita: ovvero avanzare in un mondo
superiore, spiritualmente più evoluto, in uno stato fisico più prossimo
alla perfezione di quello precedente. Al limite estremo, l’iniziazione
diventerebbe una vera <<deificazione>> proponendo
all’iniziando la possibilità di collocarsi oltre qualsiasi stato
condizionato: l’acquisizione di Libertà”.
Non trovi
esagerato questo modo di spiegare l’iniziazione?
R: Premesso che si tratta, solamente, di una
iniziazione simbolica e non reale, il concetto esprime dettagliatamente il
cammino dell’iniziando. La Massoneria elargisce gli insegnamenti ma se
non sono seguiti difficilmente si arriva ad una espansione della
coscienza. Riguardo al tuo quesito finale, sicuramente qualche termine
potrebbe essere modernizzato ma il concetto non cambia per chi cerca i
concetti e non le parole.
D: Dice
Flavio Barbiero:
“Le
origini della massoneria sono uno dei problemi più discussi e discutibili
di tutto il campo della ricerca storica. La tesi più accreditata in campo
scientifico, quella di un’origine da corporazioni di scalpellini e
muratori, ad un’analisi approfondita appare, oltre che inverosimile,
anche desolatamente priva di basi storiche e riscontri reali. I dotti
studiosi sull’argomento non sono in grado di produrre documenti probanti
in proposito, e non fanno che citarsi l’un l’altro, nell’illusione
che ciò possa trasformare semplici ipotesi ed illazioni in verità
comprovata”.
Qual è il
tuo punto di vista, in proposito?
R: L’origine della Massoneria è Templare che, a
loro volta, acquisirono tutta la conoscenza iniziatica dell’antico
Egitto attraverso il Tempio di Gerusalemme.
D: Il
maestro Diwal Khul (detto il Tibetano), ci ricorda che il primo requisito
per riuscire a realizzarsi nella vita è quello di essere soli, perché
così soltanto si impara ad essere liberi. “Liberatevi dall’autorità
dei maestri – dice – di società esclusive e segrete, e dei misteri
dove non ci sono misteri, perché non esistono misteri nell’insegnamento
esoterico. E critica chi segue gli altri ed offre obbedienza e lealtà ai
propri maestri in quanto così facendo limita la propria libertà e si
immiserisce.
Condividi il
suo pensiero?
R: Pienamente. Egli dice, inoltre, che la
Massoneria è quella scuola Occidentale che meglio tramanda la conoscenza
iniziatica. D.K. è stata una delle mie prime letture ed ho apprezzato i
suoi insegnamenti anche se, oggi, avrebbero bisogno di una revisione
letteraria.
Caro Marco,
alla fine di questa intervista, voglio dirti di aver ritrovato in Te il
“grande cervello” di sempre, oggi ancor più arricchito dalle nuove
esperienze derivanti dallo studio della scienze esoteriche. Anche se siamo
amici da molti anni, Ti assicuro come del resto si renderà conto il
lettore, di non averti affatto posto dei quesiti facili. Anzi, ma solo per
amore della conoscenza, Ti confesso che alcuni di essi erano addirittura
provocatori. Grazie per quanto hai saputo dare.
In chiusura,
voglio dedicarTi una vecchia storiella che ha come protagonista l’antico
filosofo greco Protagora.
“Si racconta che Protagora avesse insegnato
legge a un povero studente di nome Eualto, a condizione che questi lo
ricompensasse appena vinta la sua prima causa. Eualto però completati gli
studi, abbandonò il proposito di praticare l’avvocatura e decise,
invece, di svolgere la carriera politica. Protagora, stanco di aspettare
quanto gli era dovuto, citò l’ex allievo in giudizio. Le argomentazioni
dei due di fronte alla corte furono impeccabili.
Protagora faceva questo ragionamento: se Eualto
avesse perso la causa, allora avrebbe dovuto obbedire alla corte e quindi
pagare; se, invece, avesse vinto, allora, avendo vinto la sua prima causa
avrebbe dovuto adempiere al suo obbligo.
Senonchè anche Eualto aveva le sue buone
convinzioni: egli pensava infatti che se avesse vinto la causa non avrebbe
dovuto pagare Protagora; se d’altronde avesse perso, nemmeno in questo
caso avrebbe dovuto pagare l’ex maestro, perché non avrebbe ancora
vinto la sua prima causa!!!”
P.S. Protagora
è la scienza esoterica;
Eualto, quella sperimentale.