Salvatore Conte è nato a Roma nel 1968.
Laureato in scienze politiche, specialista in diritto comunitario, esperto
di ICT, è funzionario della pubblica amministrazione italiana.
Si dedica alla filologia classica quale otium e quale fondamentale
strumento di conoscenza.
Nel 2003 ha ideato ed
allestito il sito web www.QueenDido.org (dal 2006 lo ha condiviso con la
Prof.ssa Loredana Marano del Centrum Latinitatis Europae); tale iniziativa
si è determinata sulla base di una riflessione critica di ordine
storico-politico intorno ai sottaciuti caratteri patriarcali della Storia
dell’Occidente, e mira a lenire lo squilibrio storiografico esistente ed
il deficit epistemologico che ne consegue; il sito è accreditato presso
Università, Organizzazioni e qualificati studiosi e letterati di diversi
Paesi (Belgio, Francia, Germania, Irlanda, Italia, Libano, Tunisia, USA,
etc.), e presenta quale filo conduttore il confronto ermeneutico sulla
Didone di Virgilio, ritenuta figura emblematica della cultura
euro-mediterranea, intorno alla quale trovano quasi spontanea collocazione
i più significativi scenari socio-politici tanto di ieri quanto di oggi;
tale confronto ha comportato l’esame delle fonti latine alla luce
dell’ermeneutica della “doppia scrittura” (sistema di codifica
letteraria e di comunicazione selettiva). Più recentemente è stata
individuata nella figura di Giulia Agrippina Augusta la protagonista di
maggior rilievo nella trasmissione alla società romana antica della
leadership civilizzatrice femminile.
Principali opere,
pubblicazioni e attività di carattere culturale e artistico:
·
AgrippinA latens -
Introduzione al giudizio di Tacito su Giulia Agrippina Augusta; e del
perché le acque di Baia conservano la loro gloria (CLE, 2007), saggio
organico sulla sfida di Agrippina all’Ordine patriarcale di Roma; la
fondazione “protoeuropeista” di Colonia Agrippinense (Colonia sul
Reno); la personalità più ritratta dell’antichità; nuove ipotesi sui
misteriosi Commentari di Agrippina, sui caratteri del rapporto con Seneca,
sulle circostanze “teatrali” della morte e sull’attribuzione della
tragedia “Octavia” pervenuta sotto il nome di Seneca; il recepimento
di Busenello e Racine;
·
Giugno 2007: è relatore (su invito) all’annuale Simposio
internazionale di studi virgiliani organizzato a Cuma dalla Vergilian
Society con il concorso della Brandeis University e di Regione Campania,
Provincia di Napoli ed altri enti locali. Documento presentato (co-autrice
la Prof.ssa Loredana Marano): Proserpina,
la Regina ai confini del Mondo. Direttori del Simposio: Prof.ssa
Patricia A. Johnston (Brandeis University), Prof. Giancarlo Abbamonte
(Università “Federico II” di Napoli), Prof. Giovanni Casadio
(Università di Salerno);
·
Dido sine veste - Una
chiave per la doppia scrittura virgiliana ed i misteri dell’Eneide:
perché Didone non commette suicidio ed è l’autentico Eroe di Virgilio (CLE,
2005/07), saggio organico sulla semiotica di Virgilio, condotto con metodo
interdisciplinare e comparativo, che perviene a confutare l’evidenza
testuale del famoso suicidio di Didone (“raro esempio di erudizione e
passione in chiave quasi sacerdotale”, Prof. Giovanni Casadio);
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I Libri di Didone (Elissade)
(QueenDido.org, 2005/07), edizione del testo di Virgilio con
indicazione sperimentale - in colori differenziati - della natura della
narrazione (giallo: narrazione di "natura virgiliana" -
onnisciente e veritiera; grigio: narrazione di "natura cacozelica"
- onnisciente e ambigua, con elementi di vero e di falso; rosso:
narrazione di "natura eneadica" - interna, con spiccata
propensione al falso e al crudele);
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Il Tesoro di Didone -
Appunti per un percorso di ricerca (CLE, 2006);
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Morte e Contromorte in
Virgilio (CLE, 2005);
·
29 luglio 2005: viene rappresentato per la prima volta, a
Tarano in Sabina, con il patrocinio della Regione Lazio, il dramma
teatrale in quatto atti, Didone
Liberata, di cui è autore; tale dramma è basato su un nuovo metodo
di rilettura dell’Eneide vigiliana e del libretto seicentesco “La
Didone” di Giovan Francesco Busenello, il quale è tra i primi in epoca
moderna ad innovare l’ermeneutica virgiliana attraverso la mediazione
dell’arte lirica; “Didone Liberata” è stata catalogata e recensita
da Thomas Kailuweit in “Dido - Didon - Didone. Eine
kommentierte Bibliographie zum Dido-Mythos in Literatur und Musik” (Peter
Lang, 2005);
·
2004: dopo un lungo oblio, ha per primo curato e reso
gratuitamente disponibile su internet una nuova edizione integrale dei
libretti seicenteschi: La Didone
di Giovan Francesco Busenello e Didone
Delirante di Francesco Maria Paglia.
Nel 2007 scrive con
Gennaro Francione e Loredana Marano Un pupo per Agrippina.
Nella foto è circondato dall’amata Venezia, acqua e terra della nonna
materna e luogo-simbolo della liberazione di Didone.