IL CYBERVANGELINO DELLA NARRATIVA
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IL COMPUTER.UN GIOCATTOLO SEMIOTICO
_PARALLELI TRA IL CATEGOREMATICO E IL SINCATEGOREMATICO
DELLE SCHEDE-FILES IN VIDEOSCRITTURA E I PROCEDIMENTI LOGICI NELLA CREAZIONE DELL'IDEA
FILOSOFICA.
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Questa breve relazione nasce da un'esperienza concreta nel campo della
videoscrittura,dove per creare letteratura e saggistica mi sono avvalso di schede
informative e di procedimenti amalgamanti,i quali possono riprodurre a livello
computeristico e microstrutturale,il formarsi delle idee stesse nel nostro
pensiero,gettando le basi per un modello di logica dell'invenzione.
L'impostazione pragmatica data al mio disquisire mi permette di
distribuire,in primis,la conoscenza in due momenti: la fase di raccolta empirica del dato
e la fase di elaborazione del dato.Parlando in termini occamiani all'inscatolamento
originario delle percezioni nei termini categorematici segue o s'intreccia il periodo
sincategorematico.Al primo momento passivo e recettivo,esprimentesi in una semiologia
puramente descrittiva,si sovrappone un momento di sinallagmaticità logico-creativo,per
cui dagli eventi si cerca di risalire ai nuclei tematici fondamentali ispiranti gli
apparenti rizomi caotici.
La procedura nella produzione filosofica è appunto un risalire a
nuclei primordiali intesi come essenze immutabili o funzioni schematiche.
Nel primo caso,il categoriale è una delle ultime determinazioni
dell'essere,ciò che può essere predicato in via essenziale.Siamo nella linea di
Aristotele,il quale distinse 10
categorie:sostanza,quantità,qualità,relazione,luogo,tempo,
posizione,abito,azione,passione(1).
Nel secondo caso le categorie rappresentano piuttosto le condizioni
necessarie all'esperienza,ovvero funzioni di pensiero che servono a inquadrare la realtà
fenomenica.E' la via degli idealisti con in testa Kant,il quale distinse le due forme o
"intuizioni"(Anschauungen)delle sensibilità,vale a dire lo spazio e il
tempo,dai "principi puri dell'intelletto" o forme sintetiche
dell'intelletto(Verstand),dodici in
tutto(molteplicità,unità,totalità;realtà,negazione,limitazio- ne;sostanza ed
accidentalità;causa ed effetto;reciprocità d'azione;possibilità ed
impossibilità;esistenza e non esistenza;necessità e contingenza),ordinate nei gruppi di
giudizio della quantità(singolare,particolare, universale),qualità(affermativo,negativo,
indefinito),relazio-ne(categorico,ipotetico,disgiuntivo)e
modalità(problematico,assertorio,apodittico)(2).
Ciascun filosofo cerca di comporre un elenco esaustivo, il quale alla
fine esistenzialmente non ha un valore assoluto in sé,quanto pragmatico,rappresentando
una modalità d'inquadramento filosofico,nelle macro e microstrutture linguistiche,di
esperienze e intuizioni complesse del mondo(3).
Di tale procedimento è esempio plastico il modo,anzi "un"
modo,di procedere in videoscrittura,dove a livello empirico vengono create architetture
inquadratorie di discorso,facenti capo a nuclei categoriali essenziali,per poi procedere
alla loro fusione o sintesi,con passaggio indi da gruppi di categorematici descrittivi,in
nuce,a gruppi sincategorematici interrelazionali di logica creativa.
In concreto nel mio operare al computer ho adottato la seguente
tecnica.A parte naturalmente i FILES in cui riportavo scheletricamente(a mo' di
trattamento cinematografico per intenderci)lo svolgersi degli eventi,ho elaborato schede
per categorie generalissime,"semantiche" potremmo chiamarle nel linguaggio dei
segni,cui venivano ad aggiungersi,attraverso intuizioni e studi,schede interrelative
sinsemantiche.
Originariamente intuii la creazione di categorie-dati distribuite
secondo la sequenza degli elementi indicati dalla retorica latina nel
verso:"Quis?Quid?Ubi?Cur?Quomodo?Quando?".In concreto si trattava di files
riferentisi al Tempo e allo Spazio(Quando e Ubi),al Soggetto e all'Oggetto(Quis e
Quid),alla procedura interattiva e al movente(Quomodo e Cur).
Lo schematismo semplice subì dei mutamenti e alla fine a mo' di modulo
esemplificativo mi ritrovavo tra le mani le seguenti categorie pragmatiche:
A)COSE:descrizione di oggetti,vestiti,cose della vita
quotidiana,armi,uniformi,cibi etc.
B)SPAZIO:raccolta per sintesi di dati riguardanti i luoghi principali
di azione e specificatamente le architetture,i caratteri della natura,la flora,la fauna
etc.
C)SCHEDE TEMPORALI:riporto di eventi storici generali non strettamente
connessi con la vicenda narrata,ma che valevano a inserire efficacemente un racconto
singolare in un quadro più ampio.
D)FISIONOMIE:catalogazione dei tratti fisiognomici e prosopologici dei
personaggi principali e secondari.
E)LINGUAGGIO:glossario con linguaggi specifici,modi di dire,parole
straniere,dialetti etc. atti a individuare elementi del discorso o a qualificare nella
favella determinati tipi di personaggi.
F)TEMI:compendio dei temi principali dell'opera,linee portanti
filosofiche,sociologiche,poetiche etc. che costituiranno l'ossatura spirituale del
racconto.
G)ALTRE SCHEDE INFORMATIVE:si trattava in genere di sottospecificazioni
delle schede sopradette,ovvero di gruppi informativi che per la loro peculiarità o
importanza finivano con l'assumere un valore pragmatico a sé stante.
H)SCHEDA DI APPOGGIO:aveva una funzione puramente pragmatica e
comportava l'annotazione di una serie di dati che per comodità, velocità o
altro,venivano annotate in una "scheda residuale" con il proposito di sistemarle
successivamente in una scheda più specifica.
Un tipo particolare di scheda d'appoggio era quella che chiamavo
"APPUNTI",dove venivano annotate man mano una serie di ricerche o di sviluppi
tralasciati per il momento,che sarebbero poi state fatte successivamente.Si poteva
trattare anche solo di dati bibliografici,che poi sarebbero confluiti naturalmente nella
scheda bibliografica in un secondo momento.
Nell'uso del sistema computeristico accadeva anche m'imbattessi in
lampi di strutture compositive dell'opera o addirittura di pezzi del narrare,e
naturalmente provvedevo ad annotare al margine le mie intuizioni.Pure accanto marcavo
dubbi,dilemmi etc. che avrei dovuto sciogliere successivamente onde avere una scheda
veramente completa.Anche questi momenti di scrittura venivano opportunamente inglobate
nella scheda detta "APPUNTI",la cui funzione era di "provvisorietà dei
dati" allo scopo di procedere più celermente nella raccolta-elaborazione
d'informazioni principali.
I)SCHEDA BIBLIOGRAFICA:ove fosse stata necessaria una bibliografia(ad
esempio in saggistica),da riportare nel testo finale o per pura comodità personale di
consultazione, man mano che procedevo provvedevo a stilare la scheda bibliografica.
L)INDICE:poteva accadere talora che stilassi un indice prima di
comporre un'opera.In tala caso esso indicava le linee generali del tracciato da
seguire,ovvero assurgeva alla funzione di "scaletta".
L'armamentario scrittorio sopradescritto(soprattutto quello dalle
lettere A) alla F)),avendolo raggruppato per categorie,si è rivelato molto utile non solo
nella saggistica,ma anche nel corso del narrare poiché ad esso mi riferivo per rendere
più fluido il raccontare,andando con celerità volta a volta ad attingere ai dati di cui
avevo bisogno.Senza computer spesso il procedimento era rovesciato,per cui dopo aver
scritto la trama principale,andavo poi a rimpinguare il bottino di parole con dati
specifici,tecnici,descrittivi etc.Se accadeva durante lo scrivere,l'intrusione
dell'acquisizione descrittiva bloccava l'incedere creativo.
Il massimo del risultato è stato raggiunto in una trattato ctonio dal
titolo "De Chimera Ignivoma ovvero sulla Produzione Fantasmagorica di Abissi
Infernali"-Edizione Leti-Roma,1989,il cui indice allego a mo' di compendio
illustrativo per verificare il modo di fusione di categorie descrittive,quasi da botanica
mentale,a quelle logico-interrelative che snodavano le idee chiave del discorso.
Il sistema computeristico,nella fusione del categorematico e del
sincategorematico è molto efficace e completo. Lo scrittore,usandolo,si trasforma in una
multipersona cinematografica con funzioni di architetto,scenografo,arredatore,
costumista,truccatore,oggettista.Avendo l'impressione di entrare su un set da costruire
dal nulla,nell'attività scrittoria così impostata,le stesse schede sono un gran
divertimento per la curiosità di persone,cose e luoghi che le impregna. D'altro canto lo
scrittore si sente più sicuro perché crea una serie di stampelle atte a sostenere la
carcassa del suo corpo creativo che si avventura in mondi e terre sconosciute, perché mai
vissute.
Abbandono ora questo excursus scrittorio per tornare al tema principe
che a quello comunque si riallaccia.
Il categoriale computeristico,nella sua accelerazione temporale e nella
valorizzazione parossistica del procedere per schede(caratterizzata da celerità di
annotazione,di inglobazione,di estrapolazione,di trasferimento dati da un punto e l'altro
dei categorematici),offre il parallelo per il modo di procedere del mentale anche nella
produzione d'idee filosofiche.
Il categoriale è un'esigenza insopprimibile della psicologica,poiché
la mente tende per natura-per comodità sarebbe meglio dire-a ordinare i dati del mondo
esterno allo scopo di capire,per far sopravvivere nel caos d'informazioni il corpo.La
reiterazione di dati-allarme dello stesso tipo crea inquadramenti e stimoli-risposta
reiterantisi,donde le categorie,nate come funzioni pragmatiche finiscono poi per diventare
un habitus(nel loro concreto modo di strutturarsi in ogni singolo individuo)e vengono
spacciate per essenze.Qui la lezione di Hume s'impone.
L'atto creativo(in filosofia e in qualunque altro
campo)implica,dunque,un sovvertimento degli schemi mentali acquisiti,il che è poi un
ritorno,un riandare alla funzionalità gravida e originaria degli schemi mentali.Come lo
schematismo accumulatorio originario in computer è puramente
assommatorio,descrittivo,sterile,così il categoriale assoluto del filosofo porta,insieme
al consolidarsi del sistema,alla ripetizione e alla meccanicità.E' il momento
sincategorematico quello fervido,assemblatorio,rivoluzionario,generativo,quand'esso giunga
non solo a interrelare dati tra le varie categorie ma addirittura queste
stesse,trasformandole,riadattandole,nientificandole all'occorrenza o creandone di nuove.In
tale ultimo caso l'invenzione di altre categorie può portare di per se stesso alla
creazione di nuove strutture interpretative della materia assunta in analisi.
E' così dunque che la videoscrittura,attuata con
files-categorie,assurge a specchio di un tipico modus procedendi del mentale,esprimendone
la fecondità produttiva,sia negl'innumerevoli schemi prodotti che negli infiniti
assemblaggi per derivarne nuclei di idee ovvero lateralizzazioni del pensiero a fronte di
standard esegetici.Tutte queste operazioni,realizzate in elettronica parallelamente ai
procedimenti cerebellari,rappresentano il momento veramento creativo di allacciamento dei
molti nel fascio dell'uno.
Il paradigma informatico offre,dunque,un modello per quella che
Merleau-Ponty chiamava "logica dell'invenzione"(4),indifferentemente
utilizzabile,per la duttilità e rapidità del sistema rappresentativo e assemblativo dei
dati, a livello di creazione artistica e saggistica,ma finanche folosofica e scientifica.
Riacquista senso,in chiave computeristica,anche l'asserzione di Wittgenstein secondo cui
in campo filosofico:"Ogni spiegazione deve essere messa al bando,e soltanto la
descrizione deve prenderne il suo posto.E questa descrizione riceve la sua luce,cioè il
suo scopo,dai problemi filosofici"(5).E' il porsi stesso nello schema-file della
materia trattata a fornire,in sede di ricerca problematica,i nuclei connettivi,generando
dal caos di dati il magico assemblaggio,Oro Potabile dell'Alchimia.
Ecco l'iperpragmatico computer è proprio questo:un atanor alchemico
ovvero una funzione modellare della creazione logica ovvero uno scatolone per adulti
linguisti chiamati a giocare gl'infiniti ludi del linguaggio.Là,nel Giocattolo Semiotico
a base di megabyte e floppy disk,si ripropone l'eterno rito del gioco mentale,dove la vera
logica dell'invenzione è una mera invenzione delle logiche.
Note
1)Cfr. Aristotele,Organon,in part. Le Categorie-Laterza-Bari 1985.
2)Cfr. E. Kant-Critica della ragion pura-Laterza-Bari,1989.La prima
parte tratta dell'Estetica Trascendendentale e delle intuizioni di spazio e tempo;la
seconda parte della Logica Trascendentale e delle Categorie.
3)Abbiamo riportato i due sistemi categoriali fondamentali del pensiero
occidentale,ma non dobbiamo dimenticare che la stessa esigenza sistematica caratterizzò
molti pensatori orientali.Nel sistema Nyaya-Vaisheshika,ad esempio,si pongono 7 categorie
a base degli oggetti di conoscenza,dipendenti dalla relazione tra il soggetto che conosce
e il mondo degli oggetti:la sostanza,la qualità,il moto,la generalità,la
particolarità,l'inerenza,la non-esistenza.Lo spazio e il tempo in quel sistema diventano
sottocategorie della sostanza(insieme a terra,acqua,luce,aria,etere,sé e
mente),riconosciute attraverso la percezione del qui e là,del lontano e del vicino,del
presente,passato e futuro.La creazione di sottogruppi si estende anche alle altre
categorie come il moto ad esempio distinto in:verso l'alto,verso il basso,di
contrazione,di espansione,di locomozione.Cfr. Vaisheshika Sutra,I,4 trad. di Nandalal
Sinha,The Sacred of Books of the Hindus,VI, (Allahabad:the Panini Office,2a ed. 1923),rip.
in J. M. Koller "Le filosofie orientali"-Ubaldini Editore-Roma,1972-pag. 83-87.
4)M. Merlau-Ponty-La fenomenologia della percezione-Il
Saggiatore-Milano, 1965.
5)L. Wittgenstein-Ricerche filosofiche-Einaudi-Torino,1967.
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