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A New York da qualche mese alcune giovani donne hanno fondato
un movimento di protesta contro le molestie nei luoghi pubblici
Ti importunano per la strada?
Se non puoi fermarli, fotografali...
Holla Back NYC è anche un blog, sul quale si trova la Shame Gallery
di ROSARIA AMATO
Una delle foto pubblicata da Holla Back NYC
ROMA - "Se non puoi prenderli a ceffoni, fotografali". E' la parola d'ordine di un agguerrito gruppo di giovani donne newyorchesi che hanno deciso di dire basta alle molestie stradali. Le fondatrici dell'associazione hanno dichiarato guerra ai vari "Hollllaaaaa", "Hello beautiful", urlati per strada, e per raggiungere l'obiettivo hanno costituito anche un blog, Hollabacknyc.com, sul quale vengono pubblicate le fotografie degli uomini che le hanno infastidite. Holla Back NYC è anche il nome dell'associazione.
Nella maggior parte dei casi si tratta di molestie sessuali in piena regola, sostengono, scarsamente perseguite dalla legge e proprio per questo ancora più insidiose. Cosa fare contro gli aggressori? Fotografarli con il telefono cellulare e mettere sul sito del movimento le foto. Un deterrente? Le promotrici dell'associazione se lo augurano.
"Holla Back NYC autorizza le newyorchesi a dire a loro volta Holla Back ai molestatori di strada - si legge in apertura del blog -, se voi vi state spostando, state mangiando, partecipando a una festa, ballando, camminando, bevendo o prendendo il sole, avete il diritto di farlo sentendovi al sicuro, tranquille e sexy, senza per questo diventare l'oggetto delle fantasie di qualche idiota. Basta, reagite: mandateci le foto dei molestatori di strada!".
"Hollllaaaaa a te!", esordisce per esempio il racconto di una delle partecipanti al blog, datato 18 febbraio. "Fotografarli - spiega al New York Post Lauren Spees, 24 anni, una delle fondatrici del movimento - è come dire 'No, non intendo ignorare quello che stai facendo'".
L'iniziativa sta spiazzando i molestatori. Emily May, 24 anni, di Brooklyn, ha raccontato al quotidiano newyorchese: "Ho chiesto con molta dolcezza e quasi con noncuranza a un uomo che mi aveva importunato se potevo fotografarlo. Mi ha chiesto: "Perchè vuoi fotografarmi?". E io gli ho risposto: "Sto fotografando tutte le persone che oggi mi dicono che sono carina".
L'aggressione stradale è stata definita "una forma di molestia sessuale che ha luogo in spazi pubblici". L'attività delle aderenti a Holla Back NYC è documentata dalle foto già pubblicate dal sito, la Holla Shame Gallery.
Accanto alle foto, c'è anche l'accurato racconto dell'episodio a queste collegato. "Signore, possiamo accompagnarvi?", chiedono per esempio i tre giovani fotografati in una delle immagini pubblicate dal sito. "Possiamo?", chiedono con insistenza. "Non potete perchè non vi conosciamo", risponde Teresa, la ragazza che ha inviato la foto. E aggiunge: "Voglio farvi sapere che quando strani ragazzi importunano le ragazze per strada, le ragazze hanno paura". "Cosa? Vogliano solo conoscervi!, protestano i tre.
Le reazioni documentate dalle Hollaback girl sono spesso di profondo stupore. "Cosa? Ti ho solo chiamato dea, ti crea dei problemi?", protesta un molestatore. "Ragazza, tu puoi fotografarmi ogni giorno", replica invece serafico un giovane.
Sul sito Hollabacknyc.com si possono anche trovare gli appuntamenti del movimento. Il prossimo è il 18 marzo: una sera di "street level educating". "Insegnamo ai nostri amici newyorchesi che la molestia di strada non è ok, e facciamo sapere alle donne che ci sono altre possibilità rispetto alla mera accettazione dello status quo", si legge sull'invito.
(13 marzo 2006)
http://www.repubblica.it/2006/c/sezioni/esteri/hollaback/hollaback/hollaback.html
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