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Proposta di legge socialista per proteggere scimpanzè, orangutan e gorilla
"Sono come noi, salvarli da schiavitù e morte è una responsabilità etica"

La Spagna si mobilita per le scimmie
"Diritti fondamentali anche per loro"
Ironia dalla stampa di destra: "Zapatero come Tarzan, è senza freni"
Dura la chiesa cattolica: "Ridicolo, pensiamo prima agli embrioni"


Il premier spagnolo Zapatero 
MADRID - Tra polemiche e ironie, la Spagna di Josè Luis Rodriguez Zapatero ha deciso di scendere in campo a in difesa delle scimmie. Madrid sarà la prima capitale europea a garantire a scimpanzè, orangutan, gorilla e bonobo i loro "diritti fondamentali". Il parlamento ha accettato infatti di dibattere un progetto di legge di iniziativa socialista per chiedere al governo la protezione all'interno del paese e sul piano internazionale del diritto di questi animali a non essere maltrattati, messi in schiavitù, uccisi e condotti all'estinzione. 

La stampa conservatrice ha titolato "i socialisti vogliono diritti umani per le scimmie" e la Chiesa ha invitato a non cadere nel ridicolo e a non dare ai primati ciò che viene negato agli embrioni. Ma i promotori dell'iniziativa non si sono lasciati intimidire. "Che piaccia o no, gli esseri umani sono grandi scimmie" e proteggere i diritti di queste ultime "è una responsabilità etica", ha detto oggi Joaquin Araujo, presidente spagnolo del Progetto internazionale Grande Scimmia. E il deputato socialista Francisco Garrido, uno dei firmatari della proposta, ha aggiunto che "essere orgogliosi delle proprie origini è proprio delle persone di buona famiglia". 

La legge che sarà discussa dal parlamento spagnolo guarda soprattutto all'esempio della Nuova Zelanda dove negli anni scorsi è stata approvata una legge ad hoc, ha trovato l'appoggio esplicito del governo per bocca del ministro dell'ambiente Cristina Narbona. La quale ha tuttavia sottolineato, di fronte alle polemiche, che questa "non vuol equiparare i diritti umani a quelli delle grandi scimmie" ma salvarle dalla schiavitù e dalla morte. 

Il Progetto Grande Scimmia, che la proposta parlamentare chiederà al governo di sostenere, è d'altra parte estremamente chiaro al riguardo e punta a quella che definisce "un'idea radicale ma semplice: includere gli antropoidi non umani in una comunità di eguali, concedendogli la protezione morale e legale di cui godono attualmente solo gli esseri umani". E obiettivo finale è quello di far approvare dall'Onu "una carta dei diritti fondamentali delle grandi scimmie". 

Amnesty International, che ieri aveva mostrato sorpresa che si pensasse ai "diritti umani delle scimmie" quando ancora "non li si riconoscono a molte persone", ha oggi fatto marcia indietro. Un portavoce ha detto che "non esiste una posizione ufficiale perché non conosciamo ancora bene il progetto, e comunque noi siamo impegnati in altri campi". 

La proposta ha sollevato sdegnate reazioni da parte della Chiesa. L'arcivescovo di Pamplona, Fernando Sebastian, ha invitato a "non cadere nel ridicolo per eccesso di progressismo" affermando che l'iniziativa equivale a "invocare diritti taurini per gli umani". Ed ha lamentato che si voglia dare alle scimmie ciò che si nega agli embrioni. Il giornale conservatore Abc in un commento acido ha accusato Zapatero di essersi trasformato "Da Bambi in Tarzan" ed avvertendo:"A questo qui non lo tiene più nessuno!". 

Tra gli animalisti non c'è unanimità. Il professor Gary Francione, un'autorità mondiale sui diritti legali degli animali, ritiene che volerli concedere alle grandi scimmie perché "sono come noi" rischia di discriminare altri animali e creare nuove gerarchie invece di eliminarle del tutto. 

Il Progetto Grande Scimmia, che ha tra i fondatori lo studioso di bioetica e filosofo australiano Peter Singer, è un'iniziativa sostenuta da scienziati di fama mondiale tra cui la primatologa Jane Goodall e che parte dal presupposto che gli antropoidi non umani "possiedono facoltà mentali e una vita emozionale sufficienti per giustificare la loro inclusione nella comunità degli eguali". E ricorda che studi scientifici hanno stabilito che l'uomo condivide con le grandi scimmie circa il 98% dei geni, con una minima differenza simile a quella di altre specie che alla semplice osservazione sono indistinguibili. 

(25 aprile 2006) 
http://www.repubblica.it/2006/04/sezioni/esteri/zapatero-scimmie/zapatero-scimmie/zapatero-scimmie.html
 
 COME APRIRE ALTRI " RIFUGI PARRELLI "

Fare ciò che hanno fatto i coniugi Parrelli, dal momento in cui hanno deciso di dedicarsi interamente ad aiutare gli animali abbandonati, provvedendo a creare il rifugio che prende il loro nome, non è difficile: tutti possono riuscirci, a partire da coloro che dicono di amare gli animali al punto di voler fare qualsiasi cosa o sacrificio per il rispetto dei loro diritti. Per cominciare bisogna trovare un terreno ( se ne trovano tanti in affitto ) dove allocare le strutture di ricovero per i futuri ospiti a 4 zampe; provvedere quindi all'allaccio della luce, dell'acqua, del gas ( per le ovvie necessità di riscaldamento, cucina, ecc. ); chiedere alle autorità preposte i vari permessi burocratici; organizzare dei piccoli magazzini ove depositare attrezzature varie e cibi; creare una piccola farmacia per essere pronti ad ogni evenienza di malessere degli ospiti; tenere una piccola amministrazione ove accudire la documentazione varia richiesta dalle normative di legge; trovare dei collaboratori ( possibilmente volontari ) disposti a confrontarsi quotidianamente con i vari rifiuti naturali espulsi dalle povere bestie e qualche altra piccola cosa di questo genere che non bisogna mai tralasciare se si ha a cuore una buona gestione dell'impresa. Ah, dimenticavo: volendo prendere come esempio quello che ha portato al successo il rifugio Parrelli, si dovrebbe cercare di non chiedere contributi pubblici, ma reperire risorse finanziarie ( ed altri eventuali sostegni ) soltanto nell'ambito delle relazioni che certamente si riusciranno a sviluppare. Per onestà, non voglio infine nascondere che un'attività del genere potrebbe tenere impegnati 24 ore su 24: ma si avrebbe la grande soddisfazione, finalmente, di poter criticare, a buon ragione, chi non si prende cura degli animali come si deve. Senza demoralizzarsi se l'impresa si rivelasse troppo ardita. Si sa che tra il parlare, come fanno tanti, e il fare, c'è, purtroppo, la piccola differenza che tutti conoscono.

Un volontario del rifugio Parrelli

Comitato per la salvaguardia della Cultura europea
 UNA PERSONA STRAORDINARIA: GIUSEPPINA PARRELLI

La situazione esistente nel canile " Rifugio Parrelli " è nota a moltissimi da decenni: c'è una persona che ha dedicato l'intera sua vita all'accoglimento dei più sfortunati degli animali, cioè quelli abbandonati dai loro irresponsabili padroni e che, senza chiedere nulla a nessun ente pubblico come è di moda fare in situazioni simili da sempre nel nostro Paese, porta avanti con la massima dignità questa missione incomparabile. E' una persona che, malgrado l'età non più giovanile ( oggi ha quasi 85 anni ), gestisce con pochi collaboratori e qualche volontario una realtà complessa come quella rappresentata da un canile dove convergono problemi tra i più disparati, che altrove necessita di eserciti di operatori e di flussi enormi di finanziamenti pubblici, senza che vengano raggiunti gli stessi risultati. Praticamente il successo di oltre quaranta anni di attività del rifugio Parrelli continua ad essere la prova in cui sono specchiati i fallimenti di chi ha tentato di ripetere nel tempo la stessa impresa. E' qui che bisogna cercare le motivazioni profonde di chi continua a denigrare, malgrado ogni evidenza confortata da risultanze incontestabili, l'opera sociale di primaria importanza che il rifugio Parrelli ha sempre svolto. E' qui, contemporaneamente, che naufragano tutte le falsità che circolano in Internet su tale struttura: mille bugie non potranno mai battere questa sola verità.

Un volontario del rifugio Parrelli

Comitato per la salvaguardia della cultura europea



Tratto dal giornale " Difendiamoli " agosto 2009

LA GRANDE MENZOGNA SUL RIFUGIO PARRELLI

Non sono poche le persone che, allarmate da alcuni post presenti in Internet, evidentemente confezionati a misura della peggiore diffamazione, comunicano di volta in volta la situazione di disagio da cui si sentono pervase alla loro lettura, alla titolare del Rifugio Parrelli e presidente della L.A.I. ( Lega antivivisezionista italiana ) Giuseppina Lacerenza Parrelli, contro cui sono indirizzati tali post. E', questa, una situazione che perdura ormai da vari anni, malgrado le iniziative legali promosse a tutela dell'importante servizio sociale svolto da quasi mezzo secolo dal Rifugio e della sua correlata onorabilità. I giudici a cui la signora Giuseppina si era rivolta, accertata l'infondatezza delle accuse che nei post erano contenute, avevano a suo tempo provveduto a farli rimuovere in quanto costituivano illecito dal punto di vista del codice penale, decidendo anche l'oscuramento dei siti palesemente tendenti al perpetuarsi di tali illeciti: chi conosce le caratteristiche attuali della rete Internet sa bene però che ancora non esiste nel nostro Paese una legislazione capace di regolare l'immenso flusso di contenuti che circolano attraverso tale strumento, per cui ogni abuso avviene quasi senza possibilità di essere perseguiti duramente. E' per via di tali lacune ben note e la messa in atto di strategie sottili basate sulla manipolazione di eventi e circostanze episodici di natura completamente diversa da quella descritta, che alcuni oscuri individui cercano di portare dei micidiali attacchi alla vita e all'immagine del Rifugio. Purtroppo, mentre diverse decine di migliaia di cittadini romani conoscono per via diretta la reale attività di servizio a favore degli animali, soprattutto quelli abbandonati, che esso ha da sempre svolto, ci sono altre persone che si lasciano condizionare dalle false notizie erogate da Internet, facendo il gioco degli immorali e vili individui che tengono le fila di questa che può, senza alcun dubbio, essere definita una perversa Grande Menzogna. E che di Grande Menzogna si tratta è documentato dai controlli sanitari e burocratici cui il Rifugio Parrelli è stato sottoposto nei mesi e negli anni, le cui risultanze hanno sempre evidenziato una condizione ottimale per quanto riguarda il benessere degli animali ospiti in esso, insieme ad un adeguamento costante e rispettoso delle regole burocratiche richiesto di volta in volta dall'evoluzione legislativa in tema di diritti degli animali.
Voci allarmanti e persecutorie nei confronti della signora Giuseppina Parrelli avevano qualche anno fa portato all'intervento del Presidente della Regione Lazio, Storace, che aveva prontamente ordinato l'istituzione di una "
Commissione di controllo sul Rifugio Parrelli ". Di tale Commissione facevano parte le più importanti autorità pubbliche regionali, comunali, sanitarie e veterinarie, insieme a note ed imparziali Associazioni animaliste presenti nel territorio. Il risultato delle approfondite analisi e verifiche, scaturito dal lavoro di tale Commissione, ancora una volta, avrebbe dimostrato il rispetto verso le leggi e gli animali che ha da sempre contraddistinto l'operato del Rifugio. Nella relazione conclusiva degli esperti della Commissione regionale infatti, protocollata col numero 51298 e recante la data del 20 aprile 2005, si conferma ancora una volta che " la situazione rispetto al benessere dei singoli cani è buona: tutti gli animali sono ben nutriti e non presentano situazioni gravi di stress " ed inoltre che " gli esiti dei prelievi sui gatti permettono di escludere situazioni di allerta sul loro stato di salute " ed infine che "
il numero degli ospiti del Canile è conforme a quanto previsto dall'autorizzazione ". Contrariamente, come facilmente si evince, a quanto sostenuto nei post di Internet avversi al Rifugio Parrelli e alla L.A.I., la verità conferma che è il rispetto della legge l'arma vincente della signora Giuseppina. E quando nei post internettiani si dice che " il Rifugio Parrelli gode della protezione delle Associazioni animaliste, della Regione, del Comune, dei veterinari della Asl, dei vigili urbani, carabinieri, finanzieri, poliziotti, guardie forestali ed altre autorità, in fondo si dice il vero: ma non è la complicità, come si afferma in Internet, a determinare ciò; è invece la conseguenza logica che deriva dall'operare nel rispetto della legge. La Grande Menzogna, purtroppo per chi l'ha ideata, è stata costruita senza tener conto di questo semplice concetto.

Raul Karelia


 

E' on line il nuovo sito Internet della L.A.I., Lega Antivivisezionista
Italiana: www.legaantivisezionistaitaliana.it
In esso sono contenute informazioni generali sulle attività dell'associazione, in particolare per quanto riguarda il Rifugio Parrelli di Roma.