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TEATRO DUSE
Via Crema 8 Roma
In collaborazione con
ADRAMELEK THEATER
EUGIUS(UNIONE EUROPEA GIUDICI SCRITTORI)
PRESENTANO
IL TEATRO DI GIUSTIZIA
A CURA DEL GIUDICE DRAMMATURGO
GENNARO FRANCIONE
Il Teatro di Giustizia è il teatro che porta in scena azioni
drammaturgiche connesse ai giudici e al loro mondo, fatto di situazioni
drammatiche ma anche comiche e grottesche (G. Francione)
PROGRAMMAZIONE
DROGHE, ORGE, DEBITI E GALERA; lunedì 12 aprile h. 21
APHRA BEHN regia di Giuliana Adezio
KOROIBOS, IL DOPATO DI OLIMPIA regia di Alberto Ruocco
L’ORGIA DEL TERZO POTERE regia di Gianpiero Scurti
POLITICA E GALERA: PRIGIONIA DI DOSTOEVSKIJ;
Mercoledì 14 aprile h. 21
LA CELLA DI ALESSIO regia di Gennaro Francione
IL PROCESSO ANTICO: L’INQUISIZIONE E LE STREGHE;
Venerdì 16 aprile h. 21,30; sabato 17 aprile h. 17,30
LE STREGHETTE DI BENEVENTO regia di Antonio Faicchia
IL PROCESSO MODERNO: L’ASTRAGALOMANZIA LOGICA
sabato 17 aprile h. 21,00; domenica 18
aprile h. 18,00
I DADI DI TEMI regia di Giuliana Adezio
Fotografo di scena: Francesco Cancellato (Photo style agency;
www.photostyleagency.com)
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DROGHE, ORGE, DEBITI E GALERA
Lunedì 12 aprile 2010 h. 21
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APHRA BEHN, LA PROSTITUTA DELL'INTELLIGENZA
(Vita e morte di una spia, poetessa e drammaturga a pagamento del
‘600 inglese) di Gennaro Francione, recitato da Giuliana Adezio che
cura la regia
Un monologo protofemminista e libertino su Aphra Behn (1640-1689).
Prima
donna inglese che scrive per denaro, guadagnandosi l'appellativo di
"poetessa prostituta": vende il suo ingegno, non il suo corpo.
Soprannominata Astrea, per il nome di copertura come agente
segreto inglese ad Anversa, la commediografa descrive la sua vita
avventurosa e soprattutto la battaglia per affermare la libertà della
donna di scrivere letteratura, elevata - come da sempre facevano gli
uomini - fino alle soglie di un universale anticopyright.
"E tutte le donne
insieme dovrebbero cospargere di fiori la tomba di Aphra Behn, che si
trova assai scandalosamente, ma direi giustamente, nell'abbazia di
Westminster, perché fu lei a guadagnare loro il diritto di dar voce alla
loro mente.
È lei - quella donna
ombrosa e amorosa - che questa sera mi permette di dirvi abbastanza
realisticamente: guadagnatevi cinquecento sterline l'anno col vostro
talento"
Virginia Woolf, Una stanza tutta per
sé, Newton Compton, Roma, p. 63.
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L'ORGIA DEL TERZO POTERE di Gennaro Francione recitato da Gian
Piero Scurti che cura la regia.
Che la sessualità abbia effetti benefici e rasserenanti è cosa
nota, ma che uno stimato e noto giudice ultrconservatore come
Antonino Scaranzano
si esprima a favore delle orge come soluzione per
disinnescare le tensioni sociali, disorienta e sorprende non poco. Il
monologo descrive l'effetto liberatorio dell'orgia metaforizzata in
verità sul mondo come è: caos.
L'amore per la verità del giudice Scaranzano, spinta
all'eccesso, lo porta ad abbattere pubblicamente l'ipocrisia sociale del
ruolo di agente di Temi, affrancandolo in prima persona dalle sue
voglie forcaiole e dalle Pastoie del mascheramento togato. Il
Terzo Potere, la Giustizia, diventa così faro di luce
dissacratoria e rigenerante per tutti gli altri poteri dello stato.
Nel tempo dei Grilli una satira quanto mai attuale.
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KOROIBOS IL DOPATO DI OLIMPIA di Gennaro Francione
Da Apoxiomenos è stato
estratto KOROIBOS IL DOPATO DI OLIMPIA. Il pezzo verrà interpretato in
modo del tutto singolare da ALBERTO RUOCCO, il quale reciterà il
monologo a seguito di una performance ginnica su musica di Vangelis.
Nella piéce l'atleta Koroibos, ex cuoco, esprime i peggiori vizi della
Grecia di un tempo, che sono quelli di adesso. Ovvero la ricerca di un
arrivismo senza scrupoli che non esita a ricorrere al doping pur di
primeggiare nello sport e nella vita sociale. Allora come ora, infatti,
il primeggiare in una disciplina dava accesso alle più alte cariche
politiche.
Fa da contrappunto a Koroibos la madre Callipatera, la sua
coscienza, la quale gli rammenta l'onore del padre defunto, pescatore e
persona giusta tanto da diventare capo del villaggio.
Il trait d'union è Pittaco, poeta cantore della semidivinità
dell'atleta. Figura melliflua e amante di Koroibos, egli oscilla tra la
poesia moralistica e la funzione di mistagogo, pronto a somministrare
bevande che portino al contatto con l'Olimpo degli dei e dello sport.
La storia della vittoria si svolge fino al drammatico scontro di
Koroibos con la madre invano protesa alla ricerca di una via di salvezza
lontana dalla droga, dal lusso e dagli eccessi. Il ritorno all'isola
della semplicità di Lussino rimarrà una vaga chimera aggirantesi tra il
sangue sparso degli affetti primari elusi.
Tutto là tra Olimpia e i sacri misteri di Eleusi.
Per altre informazioni su Apoxiomenos:
http://www.antiarte.it/adramelekteatro/apoxiomenos.htm
Fonica e luci Sandro Torella
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POLITICA E GALERA: PRIGIONIA DI DOSTOEVSKIJ
Mercoledì 15 aprile 2010 h. 21
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LA CELLA DI ALESSIO
di Gennaro Francione per la regia dello stesso con Vincenzo Sartini,
Ilaria Sartini, Gennaro Francione. Aiuto regia Vincenzo Sartini. Fonico
e tecnico luci: Carlo Di Odoardo.
Fëdor Dostoevsckij,
nella cella tetra, s'imbatte nel suo doppio, il principe Myskin che
immortalerà nell'Idiota. A lui rivela le sue ambasce, le sue visioni di
futura sofferenza personale nel campo di concentramento siberiano, fino
ad arrivare, attraverso incontri con altri personaggi delle sue opere
come Raskolnikov uccisore dell'usuraia, a visioni apocalittiche di
sterminio dell'intera razza umana. Sull'onda dell'aura sacra generatagli
dell'epilessia egli godrà il miraggio finale di un mondo salvato dalla
bellezza e dal sogno.
Successivamente verrà
presentato il libro edito dalla Herald Editore (presente l'editore
Roberto Boiardi) IL DIRITTO PENALE TRA REALTA' E UTOPIA di Francione
sul nuovo diritto medicinale per far dialogare gli spettatori
sull’argomento.
L’autore
sottolinea la difficoltà della repressione puramente penalistica,
proponendo il dialogo coi giovani e la nuova via medicinale che
sostituisce al carcere la cura (preventiva e successiva), le sanzioni
amministrative, le misure di sicurezza sul territorio.
http://www.antiarte.it/eugius/saggio_entropia_penale.htm
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IL PROCESSO ANTICO: L’INQUISIZIONE E LE STREGHE
venerdì 16 aprile 2010 h. 21,30 – sabato 17 aprile h. 17,30
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“LE STREGHETTE DI
BENEVENTO” di Gennaro Francione
PERSONAGGI E INTERPRETI
VINCENZO CAPUTO, IL
GIUDICE: Francesco Romeo
GERARDO MARTIELLO,
L'INQUISITORE: Nino Mennella
GENNARO
SPAVENTALAMORTE, IL CANCELLIERE: Luca B
GIOVANNI
AZZECCAPAGLIETTA, IL DIFENSORE: Massimo Provinzano
DON TURZO FRANCO, IL
TESTE…: Graziano Giordano
LE STREGHE:
MARIA
JANARA, LA BIGOTTONA: Nicoletta Martuccio
ELENUCCIA
ZUCCULARA, LA PROSTITUTA: Mariagrazia Casagrande
CARMILINA
URIA, LA FATTUCCHIERA: Andreaceleste Pica
ROSARIA
MANALONGA, L'ATTRICE: Paola Amelio Santamaria
Coreografia Aurora
Pica
Scene costumi: Sara
D’Agostin
Aiuto scenografia:
Antonella Cordaro
Audio e luci: Luca
Maria Rossi
Fotografo di scena:
Francesco Cancellato (Photo style agency; www.photostyleagency.com)
Regia Antonio Faicchia
Commedia in lingua
napoletana.
In un momento non ben
definito del ‘700, gli echi della caccia alle streghe non sono del tutto
dissolti e quattro povere donne, in un contesto di degrado sociale,
conducono una vita miseranda. Senza essere vere esperte, ricorrono
quotidianamente ad espedienti quali: raccogliere erbe per farne
unguenti, prostituirsi, mascherarsi da uomo per fare teatro. Per un
banale episodio tra le quattro donne nasce un diverbio che si conclude
con l’uso delle mani. Vengono arrestate e trascinate in tribunale dove
sono accusate, ad ogni costo, di stregoneria da una giuria ignorante ed
arrogante.
NOTE DI REGIA
Nel trattare
l’argomento, il regista intende puntare il dito contro i quatto uomini
della corte, dei quali emerge il limite umano, ed essi pur trovandosi,
per questo, sullo stesso piano delle imputate, solo per l’investitura
dei loro ruoli riescono ad averla vinta.
Lo spettacolo è
giocato in chiave comico-grottesca sull’eterno antagonismo uomo-donna.
L’uomo arroccato sulle sue ridicole convinzioni di superiorità e la
donna sempre indicata come portatrice di poteri solo funesti, mentre la
natura sa essere molto più benevola nei confronti di tutti.
Sullo sfondo la
parodia di ciò che potrebbe accadere, anche oggi, in un’aula di
tribunale.
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IL PROCESSO MODERNO: L’ASTRAGALOMANZIA LOGICA
sabato 17 aprile 2010 h. 21 – domenica 18 aprile h. 18
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I DADI DI TEMI di Gennaro
Francione
Spettacolo e dialogo finale con gli artisti, il pubblico e il
giudice drammaturgo Francione per analizzare il processo di Cogne e i
risultati a cui conducono le prove indiziarie, spesso foriere di
ingiuste e negative interpretazioni.
Attori: Alberto Ruocco, Massimo Mirani, Monica Porcellato, Giuliana
Adezio
Grafica: Maya Francione
Regia: Giuliana Adezio
Commedia grottesca in napoletano. Nasce dall'assemblaggio di un
simulacro del processo Cogne e del metodo giudiziario adottato in
Gargantua e Pantagruele di François Rabelais dal giudice Bridoye
(ora Brigliadoca) il quale decideva le cause tirando a sorte con i dadi.
Il sistema, che riprende il tema delle ordalie (la prova della
bara in Vespertiliones,
quella del fuoco in Merimanga,
quella della terra in Ordalia
degl'interrati) rientra in quella che definii ordalia del
caso, ovvero giudizio di Dio che rimetteva la decisione di un processo
ad elementi casuali ( Vedi G. Francione,
Processo agli animali - Il bestiario
del giudice, Gangemi, Roma 1996).
Ne deriva nell' astragalomanzia una sorta di grottesca
presa in giro dei sistemi dei soloni togati, i quali credono di
scoprire la verità con la logica astratta, dimenticando che la logica
non è una ma un mostro tentacolare che disperde i giudizi nella caverna
delle ombre di Platone.
Alla messinscena della durata di un’ora circa seguirà un ampio
dibattito, con Francione, la regista Adezio, gli attori e il
pubblico per svelare attraverso l’analisi della piéce i segreti e
i pericoli dei processi indiziari di cui ultimo esempio è il caso di
Perugia.
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Note di Regia di Giuliana Adezio
Alcuni mesi fa ho conosciuto Gennaro Francione. Avevo già
precedentemente assistito ad alcune rappresentazioni teatrali delle
sue opere e quando mi ha proposto la regia della sua piece “I dadi di
Temi – Soluzioni per un matricidio ” ho accettato volentieri.
L’argomento tratta, anche se liberamente, il caso Cogne. Il giudice
Brigliadoca, dopo un ultimo interrogatorio all’imputata Clara Panurga,
si confronta con il suo cancelliere Triboulet per trovare una soluzione
finale.
Il caso, però, risulta intricato e si chiederà anche l’aiuto di
una sensitiva e, dopo una disquisizione a volte molto
contraddittoria ed incerta, si arriverà ad una scelta di giudizio a dir
poco originale.
I personaggi sono quattro: Il Giudice, Il Cancelliere, l’Imputata e la
Sensitiva.
Ho subito scartato una impostazione naturalistica e mi sono orientata
verso una soluzione registica ed una recitazione surreale, rarefatta
ed a volte sottilmente grottesca.
Ho introdotto una colonna sonora con rumori tratti da apparecchiature
medicali: raggi x, turbina dentistica, risonanza magnetica, per
creare un effetto profondo ed allo stesso tempo allucinatorio. La
scenografia, scarna ed essenziale: un tavolo coperto da fascicoli e
tre sedie, fanno da contorno a questo dramma contraddittorio ed
oscuro. La presenza continua e a volte silenziosa sulla scena
dell’imputata rafforza la trama drammatica e rende ancor più
inquietante la metodologia, ben argomentata, con cui il giudice
arriverà al verdetto finale.
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Dall’opera è nato il libro omonimo per i caratteri di Arduino
Sacco Editore di cui alleghiamo la quarta di copertina. “La pièce “I
dadi di Temi” scritta e rappresentata in questi giorni dal
giudice-drammaturgo Gennaro Francione rappresenta una forma nuova di
scrittura a tema multiplo estetico, sociale, giurisprudenziale per
svelare i retroscena del caso di Cogne ed i pericoli in genere sottesi
alla giustizia indiziaria. Alla fine un'analisi multimediale, teatrale
e spettacolare di un caso che ha diviso l'Italia.
http://www.arduinosacco.it/
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Foto di scena:
Francesco Cancellato www.photostyleagency.com
Per informazioni,
locandina cliccare su
http://www.antiarte.it/adramelekteatro/teatro_di_giustizia.htm
Ingresso: euro 10
Per prenotazioni tel.
340 648 5291
direzione@duseteatro.it
http://www.duseteatro.it/blog/teatroaroma/scheda-del-teatro/
ADRAMELEK THEATER:
http://www.antiarte.it/adramelekteatro
SU
FACE BOOK:
http://www.facebook.com/group.php?gid=106617610104&ref=ts
UNIONE EUROPEA
GIUDICI SCRITTORI(EUGIUS):
http://www.antiarte.it/eugius