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COPYZERO: ALL RIGHTS DIGITALIZED


Che cos'è Copyzero?

Il diritto d'autore comprende il diritto morale d'autore (in primis, il diritto alla paternità intellettuale) e il diritto allo sfruttamento economico dell'opera. In molti casi, quest'ultimo diritto non si concretizza in alcun guadagno patrimoniale (se non per l'ente che ne garantisce la tutela a pagamento, la SIAE): la condizione di chi paga la SIAE e riceve compensi è ben diversa da quella di chi paga la SIAE e non riceve compensi. Molte persone, infatti, non sono inserite in un contesto di mercato e al tempo stesso non possono permettersi di versare o di versare frequentemente certe somme per la tutela del copyright (per il deposito di un'opera SIAE chiede al non iscritto 110 euro). Copyzero è un modo per tutelare il diritto d'autore ad un costo prossimo allo zero (0,36 euro), un modo per garantire a tutti, innanzitutto, un diritto della persona. 

Come funziona Copyzero?

Lo strumento utilizzato da Copyzero si chiama firma elettronica qualificata. L'Italia si è posta all’avanguardia nell’uso legale della firma digitale, essendo il primo paese al mondo ad avere attribuito (fin dal 1997) piena validità giuridica ai documenti elettronici: il documento informatico, sottoscritto con firma digitale o con un altro tipo di firma elettronica qualificata, ha l'efficacia prevista dall'art. 2702 del codice civile (piena prova, fino a querela di falso).

Copyzero utilizza la firma digitale e la marca temporale per ottenere:

a) la prova della creazione di una determinata opera da parte di un determinato autore;

b) la prova dell'esistenza di un'opera ad una data certa.

Utilizzare Copyzero è semplice: basta apporre la firma digitale e la marca temporale (costa 0,36 euro) al documento informatico contenente l'opera dell'ingegno (letteraria, musicale, figurativa... ).
Va bene qualsiasi formato (txt, mp3, jpeg, mpeg... ).
Per firmare e marcare più opere contemporaneamente è sufficiente inserirle in un file archivio (esempio: file zip) ed apporre firma e marca su quest'ultimo: il costo dell'operazione sarà sempre 0,36 euro.

Il Movimento Costozero viene incontro a chi non possa o non voglia acquistare la smart card e il relativo lettore, con Copyzero on-line. 

Secondo il DPCM 13 gennaio 2004, il documento informatico sottoscritto con firma digitale o altro tipo di firma elettronica avanzata basata su un certificato qualificato e generata mediante un dispositivo sicuro per la creazione di una firma non produce gli effetti di cui all'articolo 10, comma 3, del DPR 28 dicembre 2000, n. 445 (piena prova fino a querela di falso), se contiene macroistruzioni o codici eseguibili, tali da attivare funzionalità che possano modificare gli atti, i fatti o i dati nello stesso rappresentati. Consigliamo quindi di non includere i suddetti elementi (esempio: nel file archivio è preferibile inserire i sorgenti di un programma anziché l'eseguibile). 

http://www.costozero.org/wai/copyzero.html

 

 
L'idea è stata concepita dal movimento milanese Costozero per poi diffondersi rapidamente nel mondo Web.

La risposta del mercato

Che accoglienza ha fin qui ricevuto Copyzero dal mercato? Alla sola parola "mercato" i responsabili del movimento Costozero rizzano le antenne ricordando che loro "non offrono servizi a pagamento, ma si limitano a elaborare idee socialmente utili". In ogni caso, assicurano, questa forma di tutela si sta diffondendo rapidamente "tra gli autori fuori dal mercato e dunque non interessati ad iscriversi alla Siae". Per loro, infatti, c'è la possibilità di risparmiare i 110 euro richiesti per ogni deposito, da rinnovare ogni 5 anni.

 

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I problemi in campo

Come detto, l'obiettivo principale del Copyzero è la tutela del diritto d'autore, presupposto indispensabile per poter beneficiare delle garanzie della legge 22 aprile 1941, n. 633. "Siamo partiti dalla constatazione – spiega a Punto Informatico Nicola Alcide Grossi, presidente del movimento – che molte persone non possono permettersi di versare somme importanti per la tutela del copyright o non possono permettersi versamenti frequenti".

Un obiettivo che fino ad ora poteva essere raggiunto dall'autore, peraltro senza ottenere con questo garanzie definitive, solo inviando a se stesso un plico sigillato (contenente l'opera) per mezzo di una raccomandata con ricevuta di ritorno. "Come chiarito anche nello studio 3154/2000, approvato dalla Commissione Studi del Consiglio Nazionale del Notariato – prosegue Grossi - la giurisprudenza che si è copiosamente occupata del timbro postale, ha elaborato il principio che questa impronta può attribuire garanzia di anteriorità della datazione del documento, solo ove lo scritto faccia un corpo unico con il foglio sul quale il timbro è stato apposto. Una soluzione utilizzata da alcuni autori – prosegue - è di far coincidere contenuto e contenente, piegando il foglio in quattro parti e sigillandone i margini: il timbro, dunque, verrà apposto direttamente sul foglio. Ma questo metodo può essere utile, visto i rischi di falsificazione del timbro (ma non della marca temporale), solo per alcune tipologie di opere, come gli scritti brevi".

Il meccanismo di Copyzero

Copyzero risolve alla radice il problema, assicurando tutela a tutti gli autori che non possono (o non vogliono) acquistare la smart card (presso un ente certificatore) e il relativo lettore. Scaricando l'apposito modulo via Internet, infatti, si può apporre la firma digitale qualificata e la marca temporale (time stamping), ottenendo la prova della creazione di una determinata opera dell'ingegno da parte di un determinato autore (o di determinati coautori) e dell'esistenza di un'opera ad una data certa.

Tre i passaggi richiesti all'autore per vedere valorizzata la propria opera dell'ingegno: innanzitutto bisogna scaricare il modulo on-line fornito sul sito del movimento e convertire l'opera in formato digitale; quindi va apposta la firma digitale e la marca temporale sui documenti informatici, indicando nome dell'autore, anno e titolo dell'opera; infine è necessario apporre la firma e la marca su un file archivio. Se si tratta di più opere o di più file, è sufficiente inserirli in un file archivio (esempio: *.zip, *.tar) e firmare e marcare quest'ultimo. Il tutto a patto che i documenti non pesino più di 20 Mb.

Copyzero e la normativa di settore

A questo punto viene naturale chiedersi se il meccanismo Copyzero sia compatibile con la normativa italiana sul diritto d'autore, oggetto di numerose modifiche negli ultimi tempi. "Nessun problema – precisa Grossi – sfruttiamo le potenzialità offerte dalla firma digitale. L'Italia è stato il primo Paese al mondo ad avere una legislazione in materia. Ci sono tutti i presupposti economici, normativi e tecnologici per una sua diffusione; esiste, invece, un limite materiale alla sua diffusione: la carenza di informazione. Questo è in parte dovuto alla scarsa conoscenza della firma digitale qualificata, detta anche firma digitale forte (da non confondere con la firma digitale debole, cosiddetta Pgp, per intenderci) e della marca temporale (la cui apposizione non avviene in locale, ma attraverso collegamento telematico)". Del resto Copyzero non può aspettarsi di ricevere pubblicità da chi ha interesse a fare commercio delle opere d'ingegno. "La libertà – conclude Grossi - riguarda dal nostro punto di vista soprattutto la possibilità di far circolare le proprie opere, senza temere di trovarsi poi nell'impossibilità di far valere i propri diritti".

Per concludere, resta da soddisfare un'altra curiosità: il meccanismo di sostentamento del movimento Costozero. Ebbene, il servizio è aperto ai soli sostenitori, quelli disposti a donare 1 euro per ciascun utilizzo.

Luigi dell'Olio

tratto da http://punto-informatico.it/p.asp?i=55659