L'idea è stata concepita dal
movimento milanese Costozero per poi diffondersi rapidamente nel mondo
Web.
La risposta del mercato
Che accoglienza ha fin qui ricevuto Copyzero dal mercato? Alla sola
parola "mercato" i responsabili del movimento Costozero rizzano
le antenne ricordando che loro "non offrono servizi a pagamento, ma
si limitano a elaborare idee socialmente utili". In ogni caso,
assicurano, questa forma di tutela si sta diffondendo rapidamente
"tra gli autori fuori dal mercato e dunque non interessati ad
iscriversi alla Siae". Per loro, infatti, c'è la possibilità di
risparmiare i 110 euro richiesti per ogni deposito, da rinnovare ogni 5
anni.
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I problemi in campo
Come detto, l'obiettivo principale del Copyzero è la tutela del
diritto d'autore, presupposto indispensabile per poter beneficiare delle
garanzie della legge 22 aprile 1941, n. 633. "Siamo partiti dalla
constatazione – spiega a Punto Informatico Nicola Alcide Grossi,
presidente del movimento – che molte persone non possono permettersi di
versare somme importanti per la tutela del copyright o non possono
permettersi versamenti frequenti".
Un obiettivo che fino ad ora poteva essere raggiunto dall'autore,
peraltro senza ottenere con questo garanzie definitive, solo inviando a se
stesso un plico sigillato (contenente l'opera) per mezzo di una
raccomandata con ricevuta di ritorno. "Come chiarito anche nello
studio 3154/2000, approvato dalla Commissione Studi del Consiglio
Nazionale del Notariato – prosegue Grossi - la giurisprudenza che si è
copiosamente occupata del timbro postale, ha elaborato il principio che
questa impronta può attribuire garanzia di anteriorità della datazione
del documento, solo ove lo scritto faccia un corpo unico con il foglio sul
quale il timbro è stato apposto. Una soluzione utilizzata da alcuni
autori – prosegue - è di far coincidere contenuto e contenente,
piegando il foglio in quattro parti e sigillandone i margini: il timbro,
dunque, verrà apposto direttamente sul foglio. Ma questo metodo può
essere utile, visto i rischi di falsificazione del timbro (ma non della
marca temporale), solo per alcune tipologie di opere, come gli scritti
brevi".
Il meccanismo di Copyzero
Copyzero risolve alla radice il problema, assicurando tutela a tutti
gli autori che non possono (o non vogliono) acquistare la smart card
(presso un ente certificatore) e il relativo lettore. Scaricando
l'apposito modulo via Internet, infatti, si può apporre la firma digitale
qualificata e la marca temporale (time stamping), ottenendo la prova della
creazione di una determinata opera dell'ingegno da parte di un determinato
autore (o di determinati coautori) e dell'esistenza di un'opera ad una
data certa.
Tre i passaggi richiesti all'autore per vedere valorizzata la propria
opera dell'ingegno: innanzitutto bisogna scaricare il modulo on-line
fornito sul sito del movimento e convertire l'opera in formato digitale;
quindi va apposta la firma digitale e la marca temporale sui documenti
informatici, indicando nome dell'autore, anno e titolo dell'opera; infine
è necessario apporre la firma e la marca su un file archivio. Se si
tratta di più opere o di più file, è sufficiente inserirli in un file
archivio (esempio: *.zip, *.tar) e firmare e marcare quest'ultimo. Il
tutto a patto che i documenti non pesino più di 20 Mb.
Copyzero e la normativa di settore
A questo punto viene naturale chiedersi se il meccanismo Copyzero sia
compatibile con la normativa italiana sul diritto d'autore, oggetto di
numerose modifiche negli ultimi tempi. "Nessun problema – precisa
Grossi – sfruttiamo le potenzialità offerte dalla firma digitale.
L'Italia è stato il primo Paese al mondo ad avere una legislazione in
materia. Ci sono tutti i presupposti economici, normativi e tecnologici
per una sua diffusione; esiste, invece, un limite materiale alla sua
diffusione: la carenza di informazione. Questo è in parte dovuto alla
scarsa conoscenza della firma digitale qualificata, detta anche firma
digitale forte (da non confondere con la firma digitale debole, cosiddetta
Pgp, per intenderci) e della marca temporale (la cui apposizione non
avviene in locale, ma attraverso collegamento telematico)". Del resto
Copyzero non può aspettarsi di ricevere pubblicità da chi ha interesse a
fare commercio delle opere d'ingegno. "La libertà – conclude
Grossi - riguarda dal nostro punto di vista soprattutto la possibilità di
far circolare le proprie opere, senza temere di trovarsi poi
nell'impossibilità di far valere i propri diritti".
Per concludere, resta da soddisfare un'altra curiosità: il meccanismo
di sostentamento del movimento Costozero. Ebbene, il servizio è aperto ai
soli sostenitori, quelli disposti a donare 1 euro per ciascun utilizzo.
Luigi dell'Olio
tratto da http://punto-informatico.it/p.asp?i=55659