Porta Magica

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LA PORTA MAGICA(Esplicazione dei glifi sul Libro di Pietra nel centro di Roma)-NES-Roma, gennaio 1991

            

                       

 

 
                                

                      PREFAZIONE ALLA PORTA MAGICA.

 

      Ogni giorno  molti romani passano accanto a uno strano monumento di Piazza Vittorio e nemmeno si accor­gono della presenza,tra altri ruderi,di una misteriosa struttura a forma di porta.La fiumana di gente che osa traghettarsi in que­st'inferno d'incuria e d'immondizie è troppo distratta dai barboni e drogati,che hanno invaso la piazza sagacemente occultata dalla cinta di bancarel­lari.Così la Porta dell'An­drogino,già non visibile in sé,se ne resta là ancor più solitaria,silenziosa,imprer­scrutabile e misconosciuta ai più.

      La Porta venne costruita dal Marchese Massimiliano Palombara nel 1680 e su di essa furono scolpiti strani segni ricavati dai trattati alchemici,sicché la leggenda primaria nata dalla  magica ianua riferiva che nei suoi glifi era indicata nientemeno che la formula per fabbri­care l'oro,for­ni­ta al nobile da un misterioso Pellegri­no.

      Altri racconti popolari si svilupparono nel corso del tempo e già nel '700 essa fu trasformata in Soglia dei Credu­loni che si recava­no sotto gli stipiti pseudo­racolari per ottenerne responsi.Ma poi,secondo la for­mula per cui ciò che non si conosce è il diavolo,si disse che là era sito l'uscio stesso dell'inferno.Il collega­mento con la magia nera creava ancora poco tempo fa-secondo quanto riferito dalle cronache dei giornali-un'uccisione  di una quarantina di gatti,animali legati già dall'antico Egitto con le malvagie potenze infere e nel medioevo veicoli di streghe,elfi e gnomi.

      Qualche anno fa c'è stato un ritorno d'interesse per la porta,tant'è che i commercianti della zona,avendo de plano scoperto la regola per generare a lenta combu­stione l'oro,ne usavano l'immagine impressa in adesivi e altro,che vendevano a modico prezzo.Poi,tutto si è spen­to finché la Porta non è stata restaurata grazie all'iniziativa di Anna Maria Partini,che oltre ad essere letterata,è esperta di cose alchemiche.L'oro per l'opera è stato trovato ed è il finanziamento rilucente della Soroptimist International Roma 3.

      Benedetti siano questi restauratori.La Porta Magica è un monumento troppo importante per lasciarlo nello stato d'incuria in cui si trovava,trattandosi di  un rarissimo esemplare di libro alchemi­co scolpito su pietra.Storicamente poi il mirabile rudere è emblematico del gusto e degli interes­si di un'intera epoca,visto che scien­ziati come Newton,poeti,laici,religiosi e sinanche papi s'in­teressarono di al­chimia,essendo essa simbolo simulta­neo di una trasmuta­zione spirituale e fisica per creare l'oro materiale e quello dell'elevazione transumana.      

      E ora la porta giace là,ma l'opra più lunga,quella secolare d'interpretazione dei suoi glifi,sembra più interminabile della ricerca compiuta dai soffiatori alchimisti, malamente dispersi tra fornelli,pipette e athanòr.

      Lo studio della Porta Ermetica implica invero un discorso metaforico che si pone,nella soluzione dei sensi, sullo stesso piano di un indovinello.Questo marchingegno eni­gmatico ho cercato di sciogliere nel saggio "Rebus ia­nuae rebis",ovvero "Il Rebus della Porta Ermafrodita",fondandone la soluzione sulla similitudine tra la porta,i glifi e le varie zone del corpo umano.

      Non mi resta ora che augurarvi una buona lettura di questo volumetto,sperando che esso dia uno spunto concreto per gli Amici della Porta a rivedersi accanto alla soglia murata,per far sì che,in un abbrac­cio ideale di sentimenti e di cultura,quell'uscio si riapra,non più sull'inferno,ma nel paradiso di un spiri­to comune rinno­vato alla luce di un esoterismo corrusco.

      Arrivederci,dunque.Quando avrete spulciato tra i misteri di questo libro,vi do appuntamento a tutti quanti sulla soglia della Porta Magica!

 

 

 
 

 

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Last updated: novembre 23, 2003.