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Molti i parallelismi con Ugone dei Pagani: ritorna l'amore sofferto di Ugone-Baunco nei personaggi di Pursan ed Hebert (stavolta 2 artisti,un poeta e un pittore);nel primo atto uno dei luoghi è l'osteria di Rosanera-Matalena, dove troviamo Zefon, personaggio tanto deforme fuori quanto limpido interiormente,innamorato della sorella e di Urania,ma di un amore puro,sentimento contaminato poi dal demone del possesso nell'inferno dove finirà per il troppo dolore in seguito alla morte di Rosanera;tema dominante dell'amore come dolore,amore inteso in questo caso,non solo come sentimento verso esseri umani,ma anche verso l'arte come si evince dal rapporto tra Rosanera e l'homunculus Kobal;il tutto nell'affascinante mondo di fattucchiere,artisti,principi,abati ed esorcismi,dove a farla da padrone è il tormento amoroso.
Unica salvezza per l'anima perduta è il Viaggio santo e infernale,quasi Dantesco,dove a far da guida non è un poeta quale Virgilio,bensì la Rosanera-vampira!Gironi saranno le tre arti:poesia,musica e drammaturgia,ed è proprio qui che,a mio avviso doni a te stesso la salvezza,in quanto drammaturgo: “I commedianti non sono mai colpevoli perché, rappresentando crudelmente il mondo come è, rivelano il vizio sommo del mondo: l'ipocrisia.”
Ma alla fin fine qual è il mistero di Rosanera tanto desiderata da tutti? Non altro che il mistero dell'Arte.

(Martina Liberti, Matalena nell'opera di Francione Ugone Templare de' Pagani)

 

 RIFLESSIONE DI ROSANERA

Un paese antico come Cervara di Roma può essere amato come memoria personale, oppure essere conservato dentro ognuno di noi come documento della vita di coloro che ci hanno preceduto; degli avvenimenti storici, politici, civili e religiosi in cui sono stati coinvolti; delle lotte sociali cui hanno preso parte e che ne influenzano il presente. Può essere apprezzato come testimonianza viva di opere d'arte che lo arricchiscono e completano o ricordato come l'immagine di un tempo in cui si costruivano paesi nei quali era possibile vivere a misura d'uomo. Ciò accade perchè il disegno stesso di Cervara fa apparire da ogni parte flussi di bellezza da cui traspirano l'amore e la sapienza con le quali gli antichi abitanti l'hanno progressivamente costruito: in esso, tra l'altro, si riscontrano armonie dove mai in qualche punto si evidenziano motivi di contrasto con gli altri punti. Noi, perciò, abbiamo il dovere di conservare intatto, come meglio è possibile, questo patrimonio di equilibrio e di bellezza, riflettendo anche sulle possibilità di vita dei suoi attuali abitanti, quasi costretti in un museo.

Costantius

ASSURGESTI

( Dedicata a Rosanera
di Cervara di Roma )

Assurgesti.
Da radici di pietra
sospese tra cielo e terra,
memore di armonie ancestrali
e riflussi incompiuti del tempo.

Assurgesti.
Come l'acqua sorgente
che trae impetuose molecole
dalle cavità profonde
di un antro inesplorato.

Assurgesti.
Dea trasfigurata da oblìo
denso di antiche rimembranze,
enigmatiche geometrie,
metamorfosi di mistero.

Assurgesti.
Come da una girandola di spettri.
Fantasmagorica magia
che danza in un cerchio di fuoco
che non trova mai fine.

Costantius

 

 
Leggere l'opera Rosanera è il penetrare nei pensieri dell'arte o più precisamente l'amore per l'arte.
 L'arte è il fuoco che ti fa amare o odiare la stessa esistenza. Un artista perde l'ispirazione se vi gli viene a mancare lo stato di agitazione in cui ti pone l'arte.
 E' pittura, poesia, o qualsiasi altra forma di comunicazione; esiste dentro solo se amata profondamente oltre la materia.
 Nell'Alchimia di Rosanera la materia è il corpo della donna bello e dannato. Diventa arte vera quando questo corpo  viene abbandonato e troviamo solo un'anima innamorata di colui che l'aveva amata di più. Il pittore.
                                                                     (Tina De Falco)
 
RRosanera è la modella cervarola immortalata dal pittore francese Ernest Hebert in alcune sue opere pittoriche di notorietà mondiale. Poco si conosce di questa ragazza dal corpo perfetto: nè da quale famiglia di Cervara provenisse, nè quale precisa influenza abbia esercitato Hebert riguardo la decisione di trasferirsi in Francia dove sarebbe presto divenuta una modella di importanza nazionale. Chiaramente approfondite indagini negli archivi della diocesi d'appartenenza di Cervara associate a riscontri e testimonianze che si potrebbero reperire nella città francese di Grenoble, potrebbero far luce meglio sulla vita di questa bellissima ragazza. Lo scrittore-drammaturgo Gennaro Francione, su sollecitazione del suo amico ed editore Costanzo D'Agostino, ha voluto dedicarle un'opera, trasferendola in un limbo artistico dove le sue vicissitudini vengono fantasticamente elevate nel livello simbolico dell'arte teatrale: attualmente un noto regista che insegna all'università di Cassino ha in animo di creare una compagnia teatrale capace di rappresentare l'opera in oggetto. Rosanera sarà presto, inoltre, coprotagonista di un fumetto, sempre edito dall'editore Costanzo D'Agostino, in cui affiancherà Skandy, protagonista principale che si richiama all'eroe albanese ed europeo Giorgio Castriota Scanderbeg,invincibile difensore della civiltà occidentale, in alcune avventure che vedono primeggiare giustizia, onestà e bellezza rispetto ad altri valori negativi. Rosanera, insomma è l'eroina di Cervara ancora tutta da scoprire: c'è da specificare che oggi non appartiene più solo a Cervara in quanto è divenuta una musa appartenente al mondo della Cultura. 
 
 Costantius

http://campaegli.blogspot.com/2010/09/il-mistero-di-rosanera.html

 



LA SOFFERENZA DI ROSANERA

Mentre fervono i preparativi per rappresentare al meglio l'opera teatrale di Gennaro Francione " Alchimia di Rosanera" , accompagnati dall'entusiasmo crescente di sempre più persone affascinate dal mistero di questa modella cervarola immortalata da Hernest Hebert, il nostro pensiero dovrebbe soffermarsi un attimo sulla sofferenza sottostante alla sua decisione di lasciare Cervara per cercare un avvenire migliore per se stessa ed i suoi figli, in territori e contesti diversi da quelli della sua originaria appartenenza. Se riusciamo a compenetrarci anche un poco nel dramma vissuto da Rosanera, allora ci riuscirà facile comprendere l'immortalità di questa sua sofferenza. Rosanera infatti oggi è ancora tra noi, in mezzo alle donne tunisine, egiziane, somale, eritree e di altre parti del mondo, che giungono disperatamente nei nostri lidi per cercare salvezza e futuro. Noi le dobbiamo riconoscere ed accogliere indipendentemente da ogni forma di pensiero egoistico che sembra in questo momento storico prevalere nella nostra società. Noi dobbiamo andare incontro alla speranza delle tante Rosanere che ci stanno chiedendo aiuto. Dobbiamo dare un senso solidale al nostro essere uomini e donne d'Italia con una storia recente fatta di30 milioni di concittadini emigrati in altri paesi per necessità. Noi non possiamo respingere le Rosanere che fanno conto su di noi: socchiuderemmo le porte all'Amore ,che è la chiave prima dell'esistenza dell'intero universo. La lezione della cervarola Rosanera ha contenuti di grande sofferenza umana universale. Parta da Cervara il segno di un riscatto morale e civile che coinvolga tutti coloro che finora hanno resistito al luccichìo dei privilegi e delle convenienze personali e non hanno ceduto alle lusinghe ipnotiche di ha cercato e cerca tuttora di trasformarli in docili pedine dei loro non troppo oscuri disegni. Sia Rosanera l'inizio di questo riscatto.

Gigi Trilemma
http://www.comunicati.net/comunicati/societa_civile/associazioni/varie/157914.html


 

      Alchimia di Rosanera. Un’opera che ho letto più volte, non solo perché mi ha tanto appassionato, ma anche perché anelavo percepire la forza che l’ha generata e che ha attivato tutta una serie di emozioni e significati.

            All’inizio mi sono concentrata sul suo simbolismo magico ma poi ho capito che non vi è nulla di più magico dell’amore inteso non in chiave di  romanticheria, ma alla maniera di  Diotima nel Simposio come “creazione nella bellezza”.

         Rosanera. Già il solo nome evoca tutta un simbologia ancestrale magica. Non si tratta di una donna;  ella è il Pathos stesso, il desiderio di trascendenza, la passione nella sua forma più sublime; è l’amore e l’arte e l’arte come amore che sfida il tempo e, per vincere la morte ne assume tutte le sembianze.

       Paura di morire e paura di vivere: due facce di una stessa medaglia, in cui l’amore – arte o con un gioco di parole l’amore per l’arte in questo parossistico stato dell’essere, offre il solo mezzo per essere coscienti di se stessi, e questo avviene attraverso un procedimento di distruzione e creazione. L’arte è amore spiritualizzato;  ogni opera è un atto d’amore,  è una forma di liberazione e di invito all’evasione dell’individuo–artista verso le libere terre dell’estasi e del sogno dove non c’è morale, dove non c’è regola. Il vampiro è l’inoculatore di abbandono al piacere e all’arte, quale alta forma di conoscenza, che usa la carnalità come mezzo di trasporto in una dimensione sovrumana. Qui si arriva alle varie manifestazioni dello spirito che è capace di innalzarsi ad altezze indicibili, “al di la del bene e del male”, “al di la del piacere”.

        La forza assopita dell’artista, metafora di vita, che si nutre di fugace passione, di bisogni erotici, è in realtà necessitta di una forza viva in cui l’essenza vitale, l’elemento emozionale, si esplicano nell’arte e in cui si combinano pulsione di vita e pulsione di morte.
       Dove trae origine il piacere estetico delle arti se non nella possibilità di metterci in contatto con quelle potenze racchiuse in ogni essere, quelle stesse che si percepiscono solo attraverso i suoni e attraverso le emozioni e che guidano lo spirito alla ricerca di qualcosa di dimenticato per riportarlo alla coscienza. E questo attraverso la ricerca dell’ispirazione intesa quale canale comunicativo con quelle forze che abbiamo dentro di noi, come trait d’union tra anima e corpo, intellegibile e sensibile che si incontrano in quel luogo virtuale, ma non tanto, che è l’opera d’arte e l’estetica che la rappresenta.

                                                                          (Carmen Spadea)