Torretta Valadier
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DOMINEDDRACULA: IL LEGGENDARIO CONTE TRA STORIA E LEGGENDA

  Uno spettacolo da brivido in una scenografia altamente suggestiva.

Sono queste le caratteristiche dello spettacolo in scena dal primo novembre alla Torretta Valadier di Ponte Milvio dal titolo “Domineddracula” per la regia di Chiara Pavoni sull’omonimo romanzo storico-biografico del giudice Gennaro Francione.  

                                                        

 Presentato nell’ambito del Profondo Rosso Horror Show, a cura del noto negozio di via dei Gracchi, il lavoro teatrale, è un viaggio itinerante attraverso la biografia del conte Dracula, o meglio di Vlad Tepes, mitico voivoda rumeno che seppe coraggiosamente opporsi ai turchi di Mohammed il Conquistatore, noto per le sue sanguinarie azioni e vendette.

Rispetto alla più nota narrazione di Bram Stoker, il testo “Domineddracula” propone così un punto di vista diverso per avvicinarsi al leggendario e diabolico conte, che non è infatti mai esplicitamente rappresentato durante lo spettacolo, ma evocato attraverso una serie di “quadri” dal forte impatto visivo e sonoro. Attraverso la lettura dei versi poetici che introducono i capitoli del libro, due narratori (Chiara Pavoni e Pierre Bresolin) accompagnano il pubblico, lungo un percorso ideale ed itinerante, quasi una via crucis, segnato dalle tappe salienti della vita e delle gesta di Vlad, nel rispetto della tramatura narrativa del libro: dalla nascita e prima infanzia, passando poi alla scoperta dell’amore fisico, della sofferenza e del potere fino alla morte di Vlad. A risvegliare la paura collettiva, suoni ed azioni, nelle quali l’uso della voce come strumento musicale, trasforma la parola in suono, creando suggestive armonie che risvegliano quella paura che nel trascorrere dei secoli ha contribuito a creare il mito sanguinario del Conte Dracula. Già rappresentato con successo nell’incantevole castello del Piagnaro di Pontremoli, la particolare piéce riesce a fondere la realtà biografica, con la leggenda. Come suggerisce la regista e interprete: “Ho voluto rappresentare questo testo non solo perché da sempre sono affascinata dal personaggio di Dracula, ma anche per l’approccio visionario e fortemente simbolico di Francione. Nel suo libro inoltre l’aspetto storico si sposa con quello esoterico e leggendario che circonda la figura di Vlad”. Come infatti dichiara lo stesso autore “Vlad Tepes è una figura affascinante, un uomo che non solo è riuscito a sconfiggere l’esercito più potente dei tempi, quello turco, ma anche la morte, resuscitando alla vita bevendo il sangue del pipistrello, il suo spirito guida. La mia intenzione – prosegue il giudice e scrittore – era quella di fondere la vicenda storica di Vlad Tepes con quella leggendaria, scritta nell’inconscio collettivo, che la regia di Chiara Pavoni è ben riuscita ad interpretare e riproporre”. Gennaro Francione oltre a ricoprire la carica di Giudice del Tribunale Penale di Roma e Presidente dell’Unione Europea Giudici Scrittori, è un saggista e romanziere che sa unire la precisione della ricerca storica alla poetica della narrazione.

Domineddracula” è in scena fino al 6 novembre con tre repliche a sera (ore 21:00 – 22:30 – 24:00) presso la Torretta Valadier di Ponte Milvio. La prenotazione è consigliabile al numero 339.2277206

 

Aris Coppola

 

 

http://notizie.supereva.it/regione/lazio/archivio/20031025/20031025.170327adn.shtml

http://www.kataweb.it/citta/dettagli1.jsp?id=748&abs=8&idCity=541&idInfo=3675348&idVoice=107337

http://www.adnkronos.com/IGNDispacci/20031025/ADN20031025170327.htm

http://www.roma.vivacity.it/chefare/evento/0,5016,14|148108|0,00.html

www.fantasymagazine.it/home.php

http://www.romaonline.net/ITA/verde_e_tempo_libero/Parchi/Piste/cont.html

http://www.circoloattori.com/profondorossoshow.htm

http://www.cityexpo.it/poolbot/index.php____oper__show_single_news___fatto_id__271

http://www.paconline.it/frameeventi.html

http://www.wantedinrome.com/articles/complete_articles.php?id_art=87&tit=Hallowee

http://www.abitarearoma.net/giornale/novembre1-03/1-altri.htm

http://iltempo.ilsole24ore.com/roma/2003/10/31/790680-settimana_brivido_ponte_milvio.shtml

 

                                                                                                                             

  "La messinscena del Domineddracula di Francione ad opera di Chiara Pavoni segue il percorso di una sperimentazione all'infinito sullo stesso tema. Dopo le fantastiche mis en espace itineranti nel castello di Pontremoli e tra le sale e la roba di Anticaja e Petrella, alla Torretta Valadier(Ponte Milvio)la sperimentazione ha portato ancor di più a utilizzare il testo come sonorità, soprattutto in relazione alla bella musica medioevale di sottofondo, esasperando le azioni degli attori, gli oggetti sotto forma di cose comuni o masse amorfe uterine, la scenografia inquietante, le luci dai colori sognanti. 

   Un mélange da cui, al di là della comprensione del testo, la gente esce con dentro le vive "emozioni" di una metamorfosi umana verso la rinascita chirottera. Riecheggia, alla fine, nitido l'urlo: "Tutto bisogna tentare purché non si muoia". E' il ghigno finale di Vlad Tepes trasformato in Satana con il corpo e le ali da pipistrello"(Gigi Trilemma)

 

 

Domineddracula di Chiara Pavoni alla Torre di Ponte Milvio ha prediletto del copione originario di Gennaro Francione (tratto dal romanzo omonimo), la chiave spiritistica.

Un’atmosfera allucinata, da museo delle cere drammaturgico, pervade le scene dove il testo pur assai bello viene relegato in lontananza per diventare sonorità inquietante frammista alla fantastica musica medioevale. Dracula manca non solo come testo di Francione “estraniato come suono perso in abissi galattici” ma anche come figura maschile, essendo l’attore maschio (Pierre Bresolin) surclassato da quello femminile(la stessa Chiara Pavoni) che diventa una sorta di alchemica anima femminile di un Dracula, pervaso e invaso dalla sua sete di sangue per la quale sembra annegare all’infinito nel mestruo necromantico della madre morta uccisa.

In questo  schema da teatro di rottura accettiamo l’esperimento nello spirito antiartistico propugnato dallo stesso Francione.  Oltre a trasmettere la parola al regista si può trasmettere l’anima di un’opera  e in questo è innegabile l’amore di Pavoni per il fantastico romanzo di Francione.

Due notazioni critiche nell’ambito della messinscena.

Prima di tutto la dissonanza  radicale in talune scene tra il testo e l'azione.  Ad esempio mentre si parla di impalamento l'attore descrive col gesso il corpo della madre ammazzata, non solo riportando l'azione in un tempo antecedente della storia reale (l'infanzia rispetto all'adolescenza), ma creando discrasia totale tra il narrato  e l'azione distraente.

Avremo gradito, anche, un Bresolin più danzatore, più Dracula maschile  per rivaleggiare in qualche modo con la dominante figura della crudele primadonna, in cui alla fine, in altra chiave, sembra riemergere la figura di una vampira realmente vissuta: Erzsébet Bathory(S. L.).