MITICA INDU'
"Prajapati sapeva che tutto era uscito da lui.
Pensarsi non esistente significava pensare
non esistente l'esistenza. Ma ora si guardò intorno.
Poi osservò dall'esterno: un essere esausto, grinzoso,
fiaccato. Intorno tutto era ancora nuovo e, girando
lo sguardo, ormai vedeva, dietro ogni macchia
di vegetazione, dietro ogni profilo di roccia,
un numero, una parola, un'equivalenza:
uno stato della mente…".
Chi è Prajapati? E' Ka, cioè il Progenitore,
colui che ha dato origine agli Dei
e agli innumerevoli uomini.
Ka significa "Chi?, ed è l'ultima domanda
che ci si pone dopo che tutte le altre
sono state poste.
Il libro di Roberto
Calasso, Ka (ADelphi, MIlano 1996)
racconta come un immenso uccello di nome Garuda,
attraversando tutte le vicissitudini necessarie
(che sono poi la metafora della vita di ogni uomo)
arrivi alla verità, al Ka, a Dio, a Buddha...
Per raggiungere la meta Garuda dovrà affrontare
tutte le storie in cui si imbatterà ponendosi
costantemente una domanda di sottofondo :
"Ka".
Alla fine la verità appare, ci si "può
risvegliare"….
Ma come? "In molto modi, - fa dire Calasso al
Buddha -
guardando un fiore di pesco. Udendo una pietra
che colpisce un bambù. Udendo il suono di un tamburo
che chiama. Camminando su un bastone di bambù.
Guardando la foresta e le montagne. Guardandosi
nello specchio di un barbiere. Legandosi un cappio
intorno al collo. Versandosi acqua sui piedi..."