Con questo coraggioso film
indipendente il regista Al Festa torna al
lungometraggio a tinte fosche dopo quel Fatal Frames – Fotogrammi
Mortali – inzeppato di star dell’horror come David Warbeck
(L’Aldilà), Donald Pleasence (Halloween) e Angus Scrimm (Phantasm),
all’epoca bistrattato dalla critica nostrana, penalizzato dalla
falce di una pessima distribuzione e oggi rivalutato come un piccolo
cult.
L’Eremita è un film
diverso, distante dal thriller all’italiana Fatal Frames per le
tematiche esoteriche che tratta. Trasuda contenuti complessi e
ricercati, da iniziato fervente, che potrebbero risultare ostici a
chi avvicinasse il film con l’intento di assistere a uno spettacolo
di puro e leggero intrattenimento, ma non per questo poco
interessanti. Si narra difatti di codici segreti che rivelano
l’Apocalisse di Giovanni, di profezie terribili e distruttive,
d’esorcismo e stregoneria, del dominio imminente dell’Anticristo.
Tutto ruota intorno alla comparsa improvvisa in un paese calabrese
della ieratica figura del protagonista: l’eremita Dank Stuart – il
volenteroso Marco Di Stefano sottoposto dal cinico Festa insieme a
tutta la troupe a vari tour de force sotto pioggia, vento e neve.
Il pellegrinaggio vaticinante
dell’ambiguo personaggio attirerà prima la curiosità degli abitanti
e poi l’interesse dei media, in particolare di Giulietti – il
saggista storico Diego Verdegiglio - direttore di un’emittente
televisiva sull’orlo del fallimento e a caccia di ascolti che
spedirà sulle sue tracce due giornalisti: l’entusiasta Angela –
Giusy Criscuolo – e lo scettico Michele – Maurizio Nicolosi. Sarà
proprio il sospettoso Michele che indagando sul misterioso profeta
errante troverà una sorta di conversione inoltrandosi e perdendosi
negli arcani oscuri della Chiesa e del cristianesimo.
Il film è liberamente tratto dal
romanzo di Gennaro Francione “Mille e non più mille” (Enitalia, -
Roma, marzo 1987): racconto della catastrofe mondiale alle soglie
del 2000 annunciata dalle profezie di Malachia, della Madonna di
Fatima e dai medaglioni dei Papi nella Basilica di San Paolo a Roma.