Recensioni
Home Up

 

        NUOVO!

   

        

Per saperne di più

    clicca qui

           

“La lanterna di Mephisto” è un  romanzo eclettico e profondo, teso alla ricerca dell’armonia e della bellezza, alla scoperta della modernità e della nascita di un uomo “nuovo”.
Il percorso del mite borghese che ha imparato a sognare che intraprende un viaggio nell’anima dove l’uomo è sensazione, passione, dove l’istinto, vera forza della natura, rivela il desiderio di realizzazione dei propri sogni attraverso il colloquio continuo con la sua stessa anima, che affronta le perplessità e l’ansia di conoscenza, e che si arricchisce ad ogni nuova scoperta.
Pare proprio di trovarsi di fronte ad uno scrittore che abbia vissuto direttamente il periodo storico che fa da cornice agli avvenimenti, che abbia attraversato le barriere dello spazio e del tempo, per descrivere con cura il cambiamento di una borghesia che si appresta a conoscere nuove ritualità sociali, l’incontro dell’arte con le ultime tendenze tecniche, gli spaccati storici ed i momenti salienti dei primi anni del secolo, con attenzione al sociale e con una dovizia di particolari tali che le atmosfere sono rivissute dal lettore con naturalezza.
Tutto questo grazie ad una notevole forza espressiva che dà vita a sonorità, colori e caratteri tradotti da un amore sensuale della parola che descrive la straordinaria varietà delle passioni umane traducendole in arte e quindi in poesia; in cui si fondono fantasia, conoscenza profonda, ricerca interiore, eros, sensualità e senso di libertà. Ed è proprio la bellezza della scrittura che colpisce già a primo acchito, quella stessa bellezza tesa a trasmettere la conoscenza. Colpisce la creazione  di una figura poetica a metà tra il mondo romantico, col  bisogno di credere al sogno e di piegare la realtà in sua funzione, e il decadentismo, che vuole creare un mondo nuovo nell’arte.
E’, poi, sempre presente il cammino esoterico, la trasformazione della materia, il potere simbolico delle mutazioni  chimiche e la loro conoscenza quale metafora della conoscenza delle trasformazioni interiori del mondo della psiche.
Ho fatto anche io un bel viaggio, è la summa di tante cose che mi appassionano, in particolare il cinema degli albori(Carmen Spadea).