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Com'è nato il cinema. "La
lanterna di Mefisto"
La straordinaria vita dell'inventore del cinema fantastico
Georges Meliès intrecciata all'accurata ricostruzione
dell'operazione tecnica che avrebbe portato all'impresa filmica.
Il giudice - scrittore Gennaro Francione ci offre ancora una
volta l'opportunità di assaporare vicende drammatiche e
spettacolari in un libro indirizzato al grande pubblico, oltre che,
naturalmente, al settore specifico di quanti operano nel mondo del
cinema a livello culturale, artistico e pratico.
Il libro, edito da "Four Shakespeare and Company", è
stato prodotto da Costanzo D'Agostino Editore nel 1997.
"La lanterna di Mefisto" pag. 284 costa € 13,00;
per ordinarlo rivolgersi via E-mail: azuz@inwind.it
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LA LANTERNA DI MEPHISTO(Il meraviglioso Georges
Méliès acquista dal diavolo il segreto dell'arte cinematografica) - Four Shakespeare and
Company - Roma, ottobre 1997. Presentato a cura della Fondazione RomaEuropa il 20 nov.
1997 presso l'Accademia di Francia a Villa Medici nella "Rassegna Faust nel
cinema" in occasione della trasmissione dei film di Georges Méliès La Dannazione di
Faust e Faust all'Inferno; nel Convegno internazionale "Faust e la sua
storia"(settore l'attualità di Faust) il 3 dicembre 1997 presso il Goethe-Institut
Rom; nel corso della XVI settimana del Cinema Muto(19 dicembre 1997- Sala dell'ex chiesa
di Santa Rita-Roma) in occasione della trasmissione di alcuni film di Méliès connessi al
libro come La Lanterne Magique, Le Mélomane, Le royame des fées, Le tonnere de Jupiter.
Recensito sulle maggiori riviste di cinema(Set Cinema, Sipario, Scrivere il Cinema,
Cineclub). Nel Convegno "Faust e la sua storia il prof. Marino Freschi,
coordinatore e cattedratico di letteratura tedesca all'Università di Roma La Sapienza, ha
sottolineato che Francione è il primo italiano nella storia ad aver reinventato il mito
di Faust prima con Méliès, poi coi giudici faustiani(Il Giudice Fausto e l'avvocato
Mephist, I Nervi dell'anima, Doppelganger iudex).
Il romanzo è stato presentato presso il museo del cinema di Roma con
trasmissione di rari filmati nel corso della XIX Settimana
Internazionale del Cinema Muto(anno 2000), promossa da M.I.C.S. Museo
Internazionale del Cinema e dello Spettacolo fondato e diretto da José
Pantieri, l'11 novembre 2002 nel corso del sit in per la salvezza del
Museo, il 22 novembre 2003 nel corso della rassegna del cinema
fantastico "Altri Mondi".
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INTRODUZIONE A "LA LANTERNA DI MEFISTOFELE"
Narrare la storia di Georges Méliès è raccontare la storia stessa
del cinema dalla sua nascita sino alle attuali forme.La figura di questo Grande
Illusionista,infatti,è legata non solo all'invenzione dell'arte cinematografica,ma anche
a quelle delle sue tecniche operative più fantastiche,trucchi che ancora oggi,sotto forma
più sofisticate,vengono utilizzati dai cineasti.Non è un caso al riguardo che il
Meraviglioso Méliès provenga dai giochi di prestidigitazione,attingendone ad un tempo
gli elementi più "spettacolari" e "scientifici".
I giochi di magia bianca nascono nell'ambito delle fiere,ad opera di
variopinti escamoteurs,saltimabanchi maliziosi,nani che fanno sparire sigari più grandi
delle loro minuscole mani.Successivamente acquistano fondamenti scientifici soprattutto
attraverso l'opera di Robert-Houdin,il quale non esita a servirsi per i suoi trucchi della
meccanica e dall'elettricità.Il cinematografo si presenta così come la summa di questa
evoluzione,tendendo a creare illusioni fantasmagoriche,attraverso le immagini prodotte
dalla sua magica scatola da ripresa,fondata sul principio delle persistenza retinica delle
percezioni ed elaborata attraverso un certosino progresso tecnologico.
Fatta questa premessa,appare opportuno ricordare che la vita di
Méliès è talmente ricca di spunti,da fornire elementi di affascinazione,sia che la si
voglia considerare in sé stessa,sia che si desideri assumerla a modello per scrivere una
storia romanzata del cinema.
La vita di Méliès è già un romanzo scritto.Comunque il lavoro che
viene qui presentato,sfugge a una rigorosa ricostruzione biografica e là dove erano
necessarie alterazioni o invenzioni esse sono state attuate senza tema di errare.
D'altronde la lezione prima che ha impartito questo genio è che nel cinema si deforma
volontariamente per ammaliare lo spettatore.
Nel nostro caso le deformazioni sono state dettate più semplicemente
da esigenze di sintesi,di poesia o di resa per immagini plastiche di situazioni astratte e
spirituali.Così non sappiamo se Méliès abbia mai visitato "La Bottega delle
Meraviglie" descritta nell'opera.E' presumibile di sì,visto che fin quando ce ne
sono state,esse hanno rappresentato una tappa d'obbligo per tutti gli illusionisti
dell'epoca.
Ad ogni modo la realità del dato ha un valore relativo, risultando
indispensabile acquisirlo nella struttura dell'opera a fini dirappresentazione estetica
del valore magico.La Bottega delle Meraviglie rappresenta,infatti,una sorta di Sacro
Tempio della Decima Musa(quella del cinematografo)in cui si è potuto raccogliere tutto il
materiale archeologico del Cinema (Il Cineografo,il Praxinoscopio etc.) e a cui si è
fatto costante riferimento nel progresso e nella decadenza dell'arte cinematografica di
Méliès.
Georges scopre il negozio quando è piccolo,vi ritorna da adulto per
acquistare la Lanterna Magica da far funzionare spettacolarmente nel suo Teatro
dell'Illusione.Quando s'imbatte nel cinema vi ritorna e il Vecchio delle Meraviglie è
morto.Méliès allora gli subentra,trasforma la bottega prima in laboratorio
cinematografico e poi in sede della sua casa di produzione,la "Star Film".Alla
fine perderà il suo tempio, come vedrà affondare il Teatro Robert-Houdin e i capannoni
di Montreuil:in un impeto di furore estatico,degno di una Baccante,brucerà tutti gli
originali dei suoi film,quasi che il mondo non sia degno di assistere ancora alla purezza
della sua prodigiosa arte.
I templi materiali possono essere abbattuti,ma quelli racchiusi nelle
profondità del cuore sono indistruttibili.Ritroviamo nel 1928 Méliès felice,mentre
vende caramelle e giocattoli in un chiostro.I nuovi utenti delle sue fantasmagorie sono i
fanciulli,gli unici forse in grado di percepire la gioia innocente del Genio.Quella data
segna anche il tempo della sua riscoperta da parte di un giornalista.Gli sono tributati
onori e,dopo tale breve interludio pubblico,inizia il suo viaggio più meraviglioso.Prima
però vuole esprimere la sua saggezza:Pathé e Gaumont,i distributori delle sue opere che
lo hanno portato alla rovina attraverso una sapiente Arte del Commercio a lui inadatta,non
sono né più né meno diavoli di tutti quanti gli altri,se medesimo compreso.Dopo questa
rigogliosa affermazione di filosofia universale,Méliès si mette a cavallo della morte e
cavalca verso le stelle da cui un giorno sicuramente tornerà.Attraverso un fantasma
impressionato su una pellicola,per esempio,che ci riderà l'illusione di un Grande Maestro
che non è mai morto.
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UROBOROS MELIES
1)LA GENESI CONCRETA DEL LIBRO.
La Lanterna di Mefistofele ha un'origine prettamente
cinematografica.Infatti nasce come scrittura scenotecnica con un soggetto,trasformato in
trattamento e sceneggiatura.Grazie a mia moglie ho provveduto a inserire in computer la
sceneg giatura,sulla quale poi ho lavorato per la costruzione del libro,con procedimento
inverso allo standard per cui si passa dal libro alla sceneggiatura.
Per agevolare la scrittura ho provveduto a costruire una serie di
schede computerizzate(scritte con Wordstar),che amalgamavo con lo scheletro scenotecnico
già esistente e in cui riportavo i seguenti elementi distribuiti in masse cronologiche:
a)Eventi storici fondamentali o curiosi da usare come scenario;
b)Abbigliamento nei tempi;
c)Architettura,arte,stili di mobili etc.
c)Eventi della storia personale di Méliès sfuggiti alla
sceneggiatura;
d)Film di Méliès.
Infine in una scheda a parte riportato spunti vari sulla Filosofia
della Prestidigitazione.
2)I TOPOI STRUTTURALI.
La Lanterna di Mefistofele si regge su topoi il principale dei quali è
quello basato sulla dialettica classica tra Faust e Mefistofele.Faust è Georges Méliès
cui Mefistofele- Torrini cede i segreti della magia in generale e quella
ottico-cinematografico in particolare,ricevendone in cambio un'a nima vergine.Il mito del
dualismo Scienza-Magia s'innesta poi nell'altro topos riecheggiante il Lanternino di
Diogene che cercava l'uomo.In questo caso la Lanterna per la ricerca del l'essere è
quella luminosa del gesuita Kirchner con cui get tare luce tra le tenebre della Caverna di
Platone.
Il patto,pur acquistando suggello attraverso un vero e proprio viaggio
infero,diventa un affare favorevole per Mé liès il quale ne ricava dal contratto la
filosofia di una superiore saggezza.Invero,se Dio e Diavolo sono la stessa cosa,allora non
c'è né perdita né salvezza.O meglio la sote ria risiede nella consapevolezza, scettica
a livello logico e stoica a livello morale,che non c'è proprio nulla da salvare.
3)LA SCALETTA.
Nei momenti di confusione narrativa,in cui non avevo idee chiare,mi
sono avvalso di una scaletta cronologica,in cui ho ammasato diversi materiali(cronache
personali e stori che,filmografia,sceneggiatura predisposta)assemblandoli per ordine
temporale e poi lavorando sulle masse di materiali accorpate.
4)ESOTERISMO TECNICO E STORICO.
Astrid trova le parti tecniche cinematografiche difficili.Un romanzo
colto ha sempre parti esoteriche,che possono anche esplicarsi nelle forme della tecnologia
pura.Lo sforzo di volgarizzazione non dev'essere mai tale da depauperare la materia con un
suo imbarbarimento che potrebbe rivelarsi un rinsecchimento totale,privando gli addetti ai
lavori della descrizione di uno specifico.Si può ovviare molto rudimentalmente e non
compromettendo la robustezza del testo,con illustrazioni popolari sul tipo di quelle
allegate per esprimere le visioni infernali scritte in stile arcaico in "Mille e non
più mille".In questo caso ricorrerò alle illustrazioni degli apparecchi ottici
indicati in testo.Non è ortodosso,ma non vedo cos'altro fare.
L'esoterismo tecnico si associa poi a quello storico.Si raccontano
eventi della storia di Francia che i più in Italia misconoscono.Allora non si possono
dare per scontati elementi in background,i quali invece vanno esplicitati sia pur sinte
ticamente,per creare sfondo all'azione generale del romanzo e a quella specifica di
Georges.Così ad esempio era necessario descrivere l'ascesi e la caduta di Boulanger,che
tanta parte ebbe nella Francia degli anni '80,anche per inquadrare l'at tività di
caricaturista di Georges che si schierò con gli antiboulangisti.
Per incoraggiarmi nella mia scelta di descrivere il sottofondo storico
sono andato a rileggermi le interminabili pagine storiche del Manzoni che descrivono il
sopraggiungere della peste a Milano.Là la critica ha salvato il testo perché trasfonde
il dramma individuale in quello cosmico delle mas se,prima atterrite e poi distrutte dal
morbo.Qua,nella Lan terna,la scienza e la storia assumono il medesimo destino universale
descrivendo entusiasmi dell'intera razza o dei popoli,di fronte ad eventi come le grandi
invenzioni,le asce se al potere degli eroi a cavallo,i movimenti rivoluzionari libertari
etc.
Così la passione del singolo genio,Méliès,si raccorda all'estasi di
intere generazioni illuminate e attonite dei prodigi usciti da mani e ardimenti mitici.
5)METODI DI COSTRUZIONE DEL TESTO.
Vi sono du tipi di costruzione del testo:
a)Costruzione a mosaico(tipica del romanzo storico).I dati vengono
distribuiti in maniera in maniera piana,razionale e meditata(Esempio:La lanterna di
Mefistofele).Vi sono infatti da rispettare tempi e fatti storici.
b)Costruzione di getto(tipico della narrazione fantastica pura).I dati
sono attinti di getto,quasi in maniera automa tica(Esempi ne sono le profezie utilizzate
in mischia automatica in "Mille e non più mille" o il testo di Rorschach
utilizzato a istinto per costruire visioni in "Rebus stereoscopico".
I due metodi sopradescritti ovviamente rappresentano delle tendenze di
fondo,potendo essi risultare fusi.
6)SOVRABBONDANZA DI MATERIALE.
Può accadere che il materiale a disposizione sia eccessivo ma
l'autore,per motivi estetici o scientifici,intenda utilizzarlo tutto o in gran parte.In
tal caso può essere controproducente ammassarlo in un'unica fase:la miglior cosa da fare
è selezionarlo,cercando di distribuirlo in diversi punti del racconto.
Tanto è accaduto ad esempio per l'archeologia cinemato grafica.Avevo
troppi apparecchi e farli vedere tutti in azione presso il mago Torrini mi sembrava un
inutile appesantoimento dell'azione.Così alcuni li ho utilizzati subito,vale a dire
quelli più statici ed elementari;quelli più dinamici e spettacolari(anche
cronologicamente successivi agli altri nel reale accadimento storico)li ho fatti scoprire
da Georges vagabondante nella Parigi magica,direttamente all'Esposizione del 1889 o in
locali dove venivano proiettate fantasmagorie visive.
Un altro esempio importante è stato il materiale cinematografico
realizzato da Méliès davvero sovrabbondante.Molto l'ho raccolto con l'escamotage
dell'inferno,altro l'ho disse minato ad arte qua e là nell'opera.
In ogni caso è sempre prudente non strafare,evitando di dare tutto il
materiale al cento per cento.Si potrebbe com promettere la linearità del racconto e
l'essenzialità del messaggio.
7)AMMASSO DI MATERIALE SIMILARE.
Il miglior sistema di utilizzare materiale similare è di distribuirlo
cronologicamente intervallandolo con altri fatti che creino pause e nel contempo voglia di
risentir parlare dell'argomento.
Un esempio è la descrizione dell'archeologia cinematografica.Viene
distribuita in più parti:a)Bottegadelle meravi glie(1a parte: strumenti fino al 1870;2a
parte:lanterna magi ca);b)Esposizione del 1889:altri strumenti fino a quell'epo
ca;c)Teatro di Méliès(1a parte:elaborazione della lanterna magica;2a parte;
cinematografo).
Un altro esempio è la descrizione delle
macchine:a)locomobile(matrimonio Georges);b)Esposizione 1889(esposizione macchine antiche
e nuovissime).
8)AMMASSI DI FILONI.
Devono essere giocati ad incastro.
Ad es.
1)Boulanger(1888);
2)Funerale padre di G.;
3)Riincontro Torrini e Lanterna Magica;
4)Acquisto Teatro.Apertura e prime rappresentazioni;
5)Altre attività.Influenza sul teatro dell'Esposizione.
6)Caduta Boulanger:1889.Le Griffe(G: giornalista);
7)Prosieguo attività Teatro;
8)Amore erotico con D'Alcy.Con lei esplora un altro pezzo di Belle
Epoque.
9)Contatto Lumière.
9)IL PROBLEMA DELL'INSERIMENTO DI MATERIALE STORICO.
Il materiale storico non è stato inserito gratuitamente e solo per
dare uno scenario,ma soprattutto per il suo intreccio con le vicende personali di
Méliès.Con questo sistema erano inevitabili metafore in parallelo,come la rivolta dei
Comunardi e Georges che gioca coi burattini alle decapi tazioni del 1789.In generale si è
data la descrizione di ambiente di sottofondo per evidenziarne i riflessi sulla sua
psiche.
Alcune volte Méliès è stato fatto intervenire nelle vicende storiche
artificialmente,in maniera diretta(ad es. disegni della folla in attesa dei comunardi o
processo di Landru o nei film storici come l'affare Dreyfuss,l'Esposi zione Universale
etc.)o indirettamente(ad es. per aver segui to gli avvenimenti su cronache di giornale o
de relato come per l'esecuzione di Landru).
10)MÉLIèS E IL GRAN GUIGNOL(PROBLEMA SUL TIPO DEL MATERIALE STORICO
DA SELEZIONARE).
Essendovi nella produzione filmica di Méliès molto spirito
granguignolesco,ho adottato la tecnica di seguire alcune vicende giudiziarie e politiche
particolarmente cruen te,come gli attentati anarchici o il processo Landru.
11)IL PROBLEMA DELLA FEDELTA' STORICA E I TRAVISAMENTI STORI CI A FINI
LETTERARI.
E' proprio dell'arte cinematografica operare falsificazioni,esasperando
funzionalità estetiche trasgressive chesono propri della scrittura.Per paradosso il
cinema non conosce né la storia né la geografia,confondendo allegramente epoche e
luoghi.
Se la Lanterna di Mefistofele è la Divina Commedia del Cinema,essa
fonde le esigenze di travisamento cosciente delle due strutture,la Scrittura e la
Scenotecnia,deformando il materiale storico reale sempre e solo a fini di pura esteti ca.
Eccone alcuni esempi:
-La Vedova reale era moglie di Emile,figlio di Robert- Hudin.La cosa mi
creava complicazioni,perché avrei dovuto descrivere situazioni di parentela che non
interessavano nessuno.Mi sembrava più bello e lineare mostrare la Vedova come moglie del
Mago e sua erede diretta spirituale.La data della sua morte(che ignoro)è stata
falsificata per esigenze di racconto e messa in un momento comodo di rievocazione di
Torrini e di Robert-Houdin.
-La descrizione finale di un buon esito del rapporto tra Georges e il
padre non è un dato falso,ma semplicemente è un elemento non verificato.
-Georgette viene fatta nascere nell'85 e non nell'88,fatta morire
invece prima del tempo reale,per accentuare il senso della catastrofe di Méliès seguita
dalla rinascita e dal trionfo.
-Ho operato,a fini funzionali,uno slittamento temporale con
anticipazione rispetto al febbraio 1889 della partecipazione al Griffe.
-Le cronache non parlano più del fratello di Georges Henri.L'ho
richiamato al volo coinvolgendolo nella confisca del capitale della fabbrica di scarpe da
parte del governo,di cui ho traccia per Gaston.Farlo morire era troppo.Così l'ho spedito
difilato nella colonia algerina a fare il conciatore di pelli(attività similare alla
fabbricazione di scarpe).Di là,lontano dalla Francia,non disturberà in alcun modo il
racconto delle vicende di Georges e nessuno si chiederà che fine ha fatto.
-La Topografia della Star Film l'ho costruita idealmente. Parte è
vera(ricostruzione sui dati cronachistici),parte è inventata:la Bottega delle Meraviglie
è una mia invenzione estetica.
-Anche la Topografia del Teatro di Robert-Houdin risponde solo in parte
alla realtà,rimanendo il resto non verificato. E' capitato che,verso la fine della
correzione delle bozze, dopo aver appreso che il teatro si trovava al primo piano di un
palazzo,ho voluto inserire il dato storico.Ma questo mi mandava a catafascio una serie di
passi(scene degl'imbonito ri,dell'incendio,della ressa per vedere Dreyfus)dove il loca le
era piazzato al pian terreno.Ho risolto collocando il foyer e l'ingresso al piano
terra,con scalone di accesso al teatro vero e proprio al primo piano.Tale dato strutturale
non l'ho naturalmente verificato,ma ho preferito sacrificar lo(nel caso in cui non
corrispondesse al vero)per superiori esigenze di dinamica ed essenzialità del racconto.
-La Topografia di Londra è falsata a fini estetici.Da informazioni
assunte sembra,infatti,che se il treno dalla Francia proveniva da sud non era possibile
vedere il Tower Bridge.Il dato era comunque spettacolare e mi dava la possibilità di
descrivere in un solo tratto un elemento plastico significa tivo della struttura urbana
londinese.
Per concludere non ci siamo fatti tocare come il nostro Manzoni, che
della realtà ogettiva, della verità storica si fece una vera e propria fissazione, fino
a condannare il suo stesso capolavoro.
12)IL PARADOSSO DELLA SCOPERTA DEL DATO STORICO ATTRAVERSO L'INTUIZIONE
ESTETICA.
Può accadere in paradoxo che una brillante intuizione artistica porti
acoglire dati,assunti come veri,poi scoperti come realmente verificatisi.Questo è
accaduto per il finale iperfantstico del libro.
All'origine(nella sceneggiatura di base)unico testimone del messaggio
magico era il bambino-Charlot.Leggendo per caso sul film "Il
Dittatore"(1940)scoprivo questo accomunamento nel film tra Charlot e Hitler,essendo
l'un personaggio scam biato per l'altro.L'idea formidabile che mi veniva era di creare i
due gemelli,che mi permetteva di cogliere due pic cioni con una fava.A livello
storico,davo continuità almio racconto con simboli ideale della storia filmica(Charlie
Chaplin)e politica(Hitler).A livello di estetica pura,riusci vo a creare il tema di un
originale doppelganger,dove fondevo dramma e grottesco(il tema del pagliaccio e quello del
tiran no ovvero il dottor Jekill-burlone e Mr. Hide).
E' accaduto poi che il 17 aprile 1889,giorno del centenario della
nascita di Chaplin,la televisione ha trasmesso proprio il film "Il
Dittatore",commentandolo.Si è sottolineato sorprendentemente che a distanza di
quattro giorni dalla nascita di Charlot nacque anche Hitler!Sorpren dentemente avevo
individuato una gemellanza per così dire reale,se non altro perché i due personaggi
erano quasi nati nello stesso giorno.Il commentatore televisivo specificava che "di
questa vicinanza curiosa,quasi perversa,Chaplin ebbe una percezione
acutissima,trasfondendola nel film 'Il Dittatore'.
Non è fantasmagorico tutto questo?
13)IL PROBLEMA DELL'INSERIMENTO DI MATERIALE DEL COSTUME DI SCARTO.
Il salto di epoche(ad es. quello tra il 1872 e il 1880)rendeva
difficile inserire materiale di costume che ritenevo molto colorato e pittoresco,come le
vesti da mummie delle donne.Sono ricorso allora all'escamotage di porre Geor ges a
ritrarre quei caratteri,a farglieli insomma disegnare onde noi stessi vedere,quasi coi
suoi occhi,le particolarità della moda dell'epoca.Questo scherzo mi permetteva in una
d'inserire il residuo e di dare un segno concreto della capacità caricaturale di Georges.
14)LA DESCRIZIONE.
Nella descrizione di cose e persone si può ricorrere a varie tecniche:
a)tecnica impressionistica.Consiste nell'uso di pochi tratti,talora
stilizzati per descrivere un'insieme(ad es. omaccione col sigaro in bocca che annuncia lo
spettacolo del circo).
b)tecnica espressionistica.Comporta l'uso di molti
tratti,iperrealistici,colorati,sovrabbondanti per descrivere soprattutto un personaggio
principale o che colpisca.Ad esemoio la descrizione finale di Charlot e di Hitler.
c)tecnica catalogativa.Ci si limita a elencare
oggetti,qualità,proprietà etc. eventualmente con aggettivazioni.Ad es. nella descrizione
della bancarella:"Non me ne voglia il let tore se nella descrizione della bancarella
inserirò tutto quanto una foto dell'epoca riporta e che io ho analizzato accuratamente
con una lente d'ingrandimento.Ma la verità è che quelle cose esposte rapppresentavano
esse stesse tutto quanto il mondo rimasto a Georges e pertanto la digressione catalogativa
ne ha ben donde".
15)DESCRIZIONE DI PERSONAGGI E PAESAGGI.
Abbiamo al riguardo tre tecniche:
A)SISTEMA UNA TANTUM.
La descrizione avviene tutta in una volta,concentrando i caratteri del
personaggio.La percezione è oggettiva(descrizione dell'autore) o soggettiva(attraverso le
sensazione di un personaggio,di un animale etc.).
B)SISTEMA DEL CENTELLINAMENTO.
La descrizione viene distribuita in vari punti.Vale quanto sopradetto
per il sistema di percezione.
C)SISTEMA DELLA METAFORA.
La descrizione di un paesaggio può essere svolta in metafora con lo
svolgimento di un'azione(ad esempio la descrizione delle ninfe e del loto serve da
contraltare a un'esplorazione erotica tra i due giovani).
16)LINEE DI RACCORDO NELLE DESCRIZIONI.
Bisogna sempre tener d'occhio le linee di sviluppo delle situazioni
narrate,ad evitare di lasciare filoni particolari di storie "appesi" o
"sfilacciati".Nel primo caso linee secondarie d'azione vengono troncate,creando
vuoti di esito sotterranei od occulti.Nel secondo caso si verificano buchi nella trama,le
quali possono ugualmente provocare delle perdite di ritmo.I difetti sopra cennati si
possono riferire a uomini,cose,situazioni in genere.
Nella Lanterna di Mefistofele vari personaggi restavano appesi come la
Vedova,Henri(fratello di Méliès)etc.Si tratta va di figure secondarie ma comunque tali
da influire sulla vita del personaggio principale per contenuti(la Vedova è l'erede
spirituale del maestro Houdin)o per forma(Henri è il fratello).
Anche le cose possono restare in aria come capitò alla macchina con
cui il gruppo spritista si trasferì al cimitero in "Il Dragone
Rosso".Lasciarla,come avevo fatto,accanto al cimitero dopo che tutti erano stati
ammazzati dal giudice- diavolo significava lasciare un grave indizio contro di lui e
compromettere fortemente la trama gialla.
Infine può accadere che un personaggio riesca talmente simpatico o sia
in sé talmente importante da richierne una presenza più frequente nell'opera.In entrambi
i casi può essere utile far leggere lo scritto finito a terzi,ponendo loro espliciti
quesiti in tal senso.
Un buon sistema per verificare le linee di raccordo secondarie è
quello di andare ad annotarle in sede di correzione dall'alto per così dire,sottolineando
le pagine in cui i singoli elementi sono inseriti.Questo permette di panorami care su tali
vicende avendo nel contempo delle visioni d'insieme,che altrimenti si perdono nel
particolare.Una tattica spicciola impone di porsi continuamente la domanda che fine fa
Tizio o la cosa di Caio?
C'è infine da considerare il problema del richiamo o meno al
personaggio che fa un'azione.Ad evitare sovraccarichi può essere evitato con accostamenti
logici adeguati.Ad es. se si sta descrivendo Tizio armato di pistola che minaccia Caio e
nulla è accaduto successivamente da rovesciare la situazio ne,si capirà che lo sparo è
fatto da Tizio anche senza indi cazioni specifiche.
In ogni caso bisogna stare bene attenti in tali soluzioni sintetiche
che non siano intervenute interferenze nascoste,da rendere quanto meno dubbio il passo
identificativo. Tanto accadeva nell'inferno cinematografico dove dopo la descrizione del
grassone che cerca di mangiare vanamente dei piccioni,interveniva un mostruoso Gargantua
raffigurato su un cartellone che se li pappava.Il succcessivco passaggio "Il
poveretto trafelato e atterrito",essendo l'intera descrizione molto sintetica,creava
uno sbandamento visivo nel lettore per cuui ho dovuto aggiungere la parola di richiamo
nitido "av ventore".
17)LA FISIOGNOMICA DEI PERSONAGGI.
Astrid nota che manca la caratterizzazione fisica di alcuni
personaggi,a partire da Méliès stesso ad arrivare a Eugénie. Ritiene molto bella la
scena del rotolamento sul l'erba dei fidanzati che andrebbe integrata con la loro
descrizione fisica.
Astrid ha anche notato che apprezza molto lo scritto colto,ma la gente
semplice vuol vedere fisicamente i suoi personaggi per imprimerli meglio nella testa.
Ha ragione.Rilevo che la descrizione fisica spesso l'ho lasciata spesso
al prosieguo del racconto,accennandola poi qua e là,ed è potuto capitare che mi è alla
fine sfuggita o che l'abbia accennata troppo sommariamente.
E' necessario allora fare uno sforzo tecnico e costruire schede per i
personaggi più importanti onde inserire pause di descrizone nel racconto.Qusto serve a
dare plastici tà alla figure,dando nel contempo armonia alla descrizione psicologica.
Io avverto i personaggi soprattutto come fasci di psicologia,di
sensazioni e di sentimenti.Basterebbe descrivere il loro animo per farli vedere.Basterebbe
poi pronunciare il nome nello scritto per riprendere quegli ammassi di fili dinamici
interiori e far avvertire le sensazioni connesse ai vari personaggi.Ad ogni modo Astrid ha
ragione.Un tecnica impressionistica(sul tipo di quella di Mille e non più mille) ovvia in
minimis alla "carenza".
Provvedo facendo schede sui personaggi indicati da Astrid e poi anche
su Georgette,André,David Devant e,forse,a Eugénie e Jehanne da mature.
18)INTRECCIO COSTRUTTIVO DEI PERSONAGGI.
Sulla base di note suggerite da di Astrid ho dovuto apportare alcune
modifiche di stile nella costruzione di personaggi e precisamente:
a)una gentildonna non può asciugarsi con la mano le lacrime.
Soluzione:farle tirarle un fazzolettino dalla manica.
b)la stessa gentildonna è troppo agile e giovanile per inseguire
Méliès,avendo un figlio già 28enne.
19)DOSAGGIO IN EXCALATION DEI CONTENUTI.
E' necessario talora dosare i contenuti descrittivi.Eccone alcuni
esempi:
-Excalation dei sentimenti del cardinale Vincenzi in Mille e non più
mille,con controllo sulla rivelazione dei segreti sulle profezieseguito da un improvviso
parziale automatico rivelamento e ripresa del controllo.
-Excalation dei sentimenti provati dall cvia chiamata sul palcoscenico
da Maskalyne.La ragazza prima reagisce al numero della Donna segata in cui è coinvolta
con "risolini nervosi", poi "sorride"salendo sul palco,indi mostra
"paura" quando è messa nel catafalco,poi ancora rivela un "chiaro
terrore" quando vi spunta con la testa fuori,infine rivela uno "sguar do
catatonico" a numero eseguito.
-Il teatro Houdin di Méliès con punto d'inizio stentato e vorticare
allargato successivo(così la chiamata di grandi artisti messa all'origine verrà poi
utlizzata come nomento di rafforzamento sucessivo).
20)MOVIMENTI DI COSE ESTERNE AL PERSONAGGIO E METAFORA.
Movimenti di uomini e cose possono essere richiamati non come azione in
sé,il che potrebbe generare una narrazione con fronzoli inutili o pesanti,ma per
descrivere stati d'ani mo di un personaggio di fronte a situazioni comportamentali pur in
sé apparentemente neutre,per derivarne effetti forti, metaforici,surreali. Ad esempio il
gesto del cocchiere di trasportare il baule m'interessava,ma appesantiva la descrizione di
Georges trascinato come un mulo.L'ho allora ricicla to come sensazione finale di
Georges,che percepisce l'esito di un'azione pur svoltasi dietro di lui,per derivarne l'im
pressione di imprigionamento totale(lui e le cose).
21)I LIVELLI DEL RACCONTO IN RAPPORTO ALLE SOGGETTIVE.
Raccontare in terza persona implica dei vantaggi per cui il narrare
può essere esposto polidimensionalmente e precisamente:
a)narrazione pura dei fatti.Si tratta del mero racconto di
avvenimenti,ovviamente rafforzato dall'uso letterario d'iro
nia,metafora,allegoria,similitudine etc.
b)narrazione attraverso la vista di un personaggio.E' il racconto dei
fatti attraverso la percezione del protagonista.
c)narrazione dei fatti attraverso la percezione di terzi.Si descrive
come terzi(personaggi secondari o camparse lettera rie)sentono gli eventi.
d)ingresso abusivo del narratore che fa sentire la sua presenza.E'
un'intrusione in cui il narratore si rivela,come quando nell'esempio sopra citato chiede
scusa al lettore per una cosa,spiegando addirittura come ha tratto fuori dati di
racconto.Un altro esempio ancora più eclatante è la citazione di mio nonno ferito nella
prima guerra mondiale.
22)USO DI METAFORE TRADIZIONALI.
E' consentito l'uso di metafore non originali,le quali possono essere
rinfrescate con l'aggettivazione e nel contesto dell'azione.Ad es. Georges viene tirato
"come un somaro". La metafora è scontata,ma riverniciata a nuovo con l'uso di
una coccarda,in similitudine col colletto con cui la maestra lo tira.Il contesto
descrittivo,ai limiti del comico,fa comunque accettare la metafora
tradizionale,sovvertendo il luogo comune.
23)CREAZIONE DI METAFORE.
Per la creazione di metafore è fondamentale l'uso di associazioni
mentali.Per esempio per indicare il bottone si è utilizzata l'espressione "osso
congiuntivo",utilizzando la materia di cui è fatto l'oggetto(materiale
osseo),amalgamandolo con un aggettivazione("congiuntivo"=che congiunge).
24)RICERCA DI SINONIMI.
Accanto al fondamentale uso di dizionari sui sinonimi e contrari,per la
creazione di sinonimi,necessari ad evitare noiose ripetizioni di parole uguali,si può
ricorrere a varie tattiche.
A)INVENZIONE DI SINONIMI.
In mancanza,i sinonimi possono essere inventati.Così il dizionario mi
dava molto poco per termini sostitutivi della parola "orologiaio".Vi ho
rimediato col neoconio "aggiustaci polle".
B)ANALISI DEL VENTAGLIO DI POSSIBILI SU UNA PERSONA O COSA.
Un altro sistema consiste nel valutare tutta una serie di elementi
riferibili a una persona o cosa,con riferimento allo status,alle qualità etc. per
ricavarne descrizioni utili sia per evitare ripetizioni,ma anche per qualificare meglio la
cosa descritta.Così ad esempio nel racconto del numero della Donna Segata mi sono avvalso
per descrivere la spettatrice chiamata per l'esercizio di elementi riferibili allo sta
tus("cavia")o alle qualità("biondina").Questo sistema,oltre ad
impedire le reiterazioni,è molto utile quando non si vo glia appesantire la descrizione
fisica di un personaggio,pre ferendo disseminarne i tratti lungo il percorso narrativo.
25)USO DEL LINGUAGGIO DIRETTO E INDIRETTO.
Bisogna equilibrare l'uso dei due linguaggi.Nei grandi affreschi
storici è sempre bene parlare per lingua indiretta.In ogni caso,sempre,è utile esprimere
giudizi diretti su fatti, a mo' di commento di qualcuno(determinato o indeterminato).
26)IL RITMO DELLA FRASE.
Al ritmo chiuso della frase bisogna sacrificare tutto. Spesso accade
che si debba togliere o aggiungere un'immagine o una parola.Se la si tolga si può aprire
un altro periodo che probabilmente farà scattare l'esigenza di una nuova imma gine ad
evitare un periodo tronco.Ad esempio nel descrivere l'azione dell'ottico Paul che vuol
mostrare l'Animatograph avevo usato l'avverbio "freneticamente" per descrivere
l'a pertura eccitata di un armadio dov'era contenuto l'apparec chio.La frase non filava.Ne
è uscita fuori,nel riassemblag gio,una frase molto più completa e bella,di fronte a cui
il "frenetico allo stato puro" si perde.Infatti descrivendo la difficoltà ad
aprire le ante per il meccanismo inceppato si pone in grottesco la figura dell'ottico,pur
abile a costruire orologi e apparecchi cine,incapace invece di aggiustare una
serratura.Non è necessario che il paradosso sia spiegato,ri manendo nell'aura degli
influssi inconsci della lettura.
Nel mantenimento del ritmo gradevole molta importanza assume l'uso dei
tempi del verbo nel discorso indiretto.Bisogna usare di massima il passato remoto o al
più il presente storico,per dare linearità e snellezza alle frasi.Altri tempi
come l'imperfetto,il passato prossimo etc. vanno utilizzati a corredo
marginale.Se ripetuti creano stanchzza fonica.Così è accaduto ad es. nell'inferno
cinematografico per la descrizione del Pozzo di San Patrizio dove ho dovuto cambiare
termini ridondanti all'imperfetto come "intraprendeva,"si
fermava","terminava",sostituendoli molto meglio con dei passati remoti.
27)IL PROBLEMA DEL RICHIAMO DEI SIGNIFICATI MARGINALI IN UNA STRUTTURA
COMPLESSA.
Facendo rileggere il testo da Astrid due volte mi è capitato di dover
ridescrivere situazioni per me scontate,ma che,essendo marginali,non si erano ben fissate
nella memoria del lettore il quale aveva dunque difficoltà a capire a cosa intndessi
riferirmi.
La prima volta avevo detto che due sorelle avevano sposato Henri e
Gaston,ma ho dovuto richiamare al ricordo che erano i due fratelli maggiori figli di Louis
Mèliès,altrimen ti ci sarebbe stata difficoltà di comprensione.La seconda volta ho
dovuto ripetere che il presidente dello scandalo era Grévy,poiché nella velocità del
racconto del fatto storico,la vicenda di Boulanger si era sovrapposta al detto scandalo
creando confusione nella citazione.
INDICE
1)LA GENESI CONCRETA DEL LIBRO.
2)I TOPOI STRUTTURALI.
3)LA SCALETTA.
4)ESOTERISMO TECNICO E STORICO.
5)METODI DI COSTRUZIONE DEL TESTO.
6)SOVRABBONDANZA DI MATERIALE.
7)AMMASSO DI MATERIALE SIMILARE.
8)AMMASSI DI FILONI.
9)IL PROBLEMA DELL'INSERIMENTO DI MATERIALE STORICO.
10)MÉLIèS E IL GRAN GUIGNOL(PROBLEMA SUL TIPO DEL MATERIALE STORICO
DA SELEZIONARE).
11)IL PROBLEMA DELLA FEDELTA' STORICA E I TRAVISAMENTI STORI CI A FINI
LETTERARI.
12)IL PARADOSSO DELLA SCOPERTA DEL DATO STORICO ATTRAVERSO L'INTUIZIONE
ESTETICA.
13)IL PROBLEMA DELL'INSERIMENTO DI MATERIALE DEL COSTUME DI SCARTO.
14)LA DESCRIZIONE.
15)DESCRIZIONE DI PERSONAGGI E PAESAGGI.
A)SISTEMA UNA TANTUM.
B)SISTEMA DEL CENTELLINAMENTO.
16)LINEE DI RACCORDO NELLE DESCRIZIONI.
17)LA FISIOGNOMICA DEI
PERSONAGGI.
18)INTRECCIO COSTRUTTIVO DEI PERSONAGGI.
19)DOSAGGIO IN EXCALATION DEI CONTENUTI.
20)MOVIMENTI DI COSE ESTERNE AL PERSONAGGIO E METAFORA.
21)I LIVELLI DEL RACCONTO IN RAPPORTO ALLE SOGGETTIVE.
22)USO DI METAFORE TRADIZIONALI.
23)CREAZIONE DI METAFORE.
24)RICERCA DI SINONIMI.
A)INVENZIONE DI SINONIMI.
B)ANALISI DEL VANTAGLIO DI POSSIBILI SU UNA PERSONA O COSA.
25)USO DEL LINGUAGGIO DIRETTO E INDIRETTO.
26)IL RITMO DELLA FRASE.
27)IL PROBLEMA DEL RICHIAMO DEI SIGNIFICATI MARGINALI IN UNA STRUTTURA
COMPLESSA.
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E-MAIL CON ENZO CICCHINO
Gennaro
Ho cominciato a leggere il tuo libro. Interessante. Scorre bene. Le
prime pagine possiedono dei piccoli vuoti stilistici che poi superi prestissimo e li si
dimentica facilmente.
Mi fa tenerezza questo tuo immergerti nell'animo del bambino Georges
con delicatezza e partecipazione non esente neppure qua e là d'un certo sarcasmo nei
confronti dell'ambiente in cui crebbe il nostro genio e che per certi versi non è
dissimile dal nostro.
Proseguirò nella conversazione a distanza con le tue emozioni di
scrittore e ti terrò aggiornato sulle impressioni che trarrò dalla lettura.
Masticando i sogni che tu ricostruisci mi insorge una curiosità.
Esiste una biografia di Méliès, una autobiografia, articoli di giornali d'epoca... che
ti hanno permesso di ricostruire la scala dei frammenti? perché certe annotazioni
biografiche sono così precise, avvincenti, concatenanti che insorge la necessità di
saperne di più. Si intuiscono i punti pregni della ricostruzione fantastica che ne fai,
ma si percepisce pure che chi narra possiede un punteruolo piuttosto acuminato con cui
scava in quel se stesso protagonista.
Ti abbraccio
Enzo
* * *
Caro Gennaro
continua ad irrompere nella vita il gioco funambolico di Méliès
strozzato dalle passioni cicloniche della carne e i turbamenti creatori d'illusioni,
caduche, quanto altrettanto spezzate nei loro magici sogni. M'insorge un dubbio sulla
cogitabonda età della vedova Houdini! Con le tue pagine la inchiodi nella Bella Époque
con una vecchiaia perenne, impenetrabile alla morte. Pur se tuttavia accendono gli occhi
suoi l'ombra viva dell'estinto.
Procedo. Il racconto. Ogni attimo s'invipera d'un laccio esoterico in
cui ogni istante è vissuto consapevole di eternità, ed il futuro ha un che di asincrono
perfino di anteriore rispetto al desiderio umano che lo ritorce.
Quando avrò chiuso il libro, avrò chiuso gli occhi sul vulcanico
fuoco del bene e del male raccolto fra le pendici esplosive di pagine e pagine percorse
come sentieri d'ombre lungo costoni il cui abisso è celato da nubi d'incenso.
Avviandomi per la china, attento, cerco ripetutamente di non perdermi,
di cogliere l'intuizione in cui mi trovo e sempre più racchiuso in questo bozzolo
fermentoso di levità, in un istante, quello in cui sono più felice, chiudo le braccia e
scavezzacollo... volerò in alto per altro esoterico viaggio identico ad un alce che si
butta da un cargo in mare per complice infinito cordoglio con l'abisso.
La tua lingua mi ricorda i film di cappa e spada: il rutilante
permearsi dell'azione dinanzi alle ire più incredibili umane che porterebbero a feroce
sterminio ed invece hanno saggio epilogo di pacata conoscenza: matrimoni, amicizia,
confessioni.
Proseguo. Tutti i giorni. Il viaggio in tram è un premio. Perfino i
rumori dell'autobus acquistano un fascino positivo teatraleggiante. Ed ogni beghina che
sale contorta sulla predella pare solo un angelo incantatore coperto di rughe, parato di
oscura bellezza.
Abbracci
Enzo
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BIBLOGRAFIA
SUL CINEMA
STORIA GENERALE DEL CINEMA-G. SADOUL-EINAUDI-TORINO,1965
STORIA DEL CINEMA DI FANTASCIENZA-G. MONGINI-VOL. I-FANUCCI- ROMA,1976
STORIA DEL CINEMA-A. FERRERO-MARSILIO-BOLOGNA,1978
CINEMA DI TUTTO IL MONDO-a cura di A. CANZIANI-OSCAR STUDIO
MONDADORI-MILANO,1978
I GRANDI LIBRI DEL CINEMA-VOL. I-COMPAGNIA GENERALE EDITO RIALE-MILANO
IL CINEMA-G. SADOUL-SANSONI-BOLOGNA,1981
CINEMATOGRAFARE-D. CHESHIRE-MILANO,1981
LA MECCANICA DEL VISIBILE-a cura di A. COSTA-FIRENZE,1983
IL CINEMA PRIMA DI LUMIERE-V. TOSIERI-TORINO,1984
SU GEORGE MÉLIèS
DOCUMENTI PER COMPLETARE LA STORIA DEL TEATRO ROBERT-HOUDIN- G.
MÉLIèS,1934-DALLA COLLEZIONE DI J. DESLANDES
LE MEMORIE DI GEORGES MÉLIèS-SULLA RIVISTA "CINEMA"-40-44-
1938
MÉLIèS,LA MORALE DEL GIOCATTOLO-A. COSTA-IL FORMICHIERE- MILANO,1980
GEORGE MÉLIèS-P. CHERCHI USAI-IL CASTORO CINEMA-LA NUOVA
ITALIA-ROMA,1983
SULLA PRESTIDIGITAZIONE
SEGRETI E TRUCCHI DEL PRESTIGIATORE-M. SELDOW-BIETTI-MILA NO,1968
L'ARTE DELLA MAGIA-A. ADRION-MAZZOTTA-MILANO,1979
SULLA STORIA DEL COSTUME
STORIA DEL COSTUME-A. SANDRE-NOVA-BOLOGNA,1972
LA MODA NELLA STORIA DEL COSTUME-R. PISTOLESE-CAPPELLI- BOLOGNA,1987
SULLA TECNICA
L'UOMO E LA TECNICA-ZANICHELLI-TORINO,1956
IL MONDO DELL'AUTOMOBILE-P. ABATE-MARCOPOLO-TOURING CLUB
ITALIANO-MILANO
SUI FANTOCCI MECCANICI
TU,ROBOT-SUPPLEMENTO A "PANORAMA" DEL 19.X.'81
SULLA STORIA POLITICA
LA STORIA NEI LICEI-B. BARBADORO-VOL. III-LE MONNIER-FIREN ZE,1964
1914 SUICIDIO D'EUROPA-G. ROMOLOTTI-MURSIA,MILANO 1964
L'ANARCHIA-G. WOODCOCK-FELTRINELLI,MILANO 1966
I PROCESSI DEI VELENI-LANDRU-EDIZIONI LOMBARDE- POITIERS,1970
LA GRANDE GUERRA 1914-1918-MURSIA,MILANO 1972
L'EUROPA DELLE GRANDI POTENZE-A. J. P. TAYLOR-LATERZA,BARI 1977
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Intervento a margine della proiezione del
docufilm “Le Origini della Cinematografia” di Jordan River, a Roma il 18
dicembre 2017 presentando : “L’inventore del cinema fantastico: Georges
Méliès”.
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