CASO
BOSSETTI. UNA PIETRA MILIARE PER LA RIVOLUZIONE COPERICANA DELLA
GIUSTIZIA
Il
convegno si terrà il 26 novembre h. 16 a Verona
DB
Hotel Verona
Indirizzo:
Via Aeroporto, 20/C, 37067 Caselle VR
Entrata
libera su prenotazione- Disponibili 200 posti
Informazioni e prenotazioni allo
045 858 2012
http://www.dbhotelverona.it/
INTERVENTI
SALUTI
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Presenta il convegno il dott. Gianni Dalla Bernardina,
proprietario del DB Hotel
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Saluti del dott. Gianni Spoletti e ringraziamenti agli sponsor
(DB Dalla Bernardina Fuel Service - DB hotel - Kiwi Art Grafica e
Pubblicità - LMA equipment flor solutions)
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Saluti dell’avv. Avv. Simone Curi per l’Ordine degli Avvocati di
Verona.
MODERA:
Raffaella Griggi, giornalista e
cronista Rai
RELATORI:
Avv. Claudio Salvagni, patrocinante in
Cassazione, difensore di Massimo Bossetti.
“Liberare Bossetti per liberare la
giustizia italiana”
Dr. Gennaro Francione, Magistrato
Tribunale di Roma, Presidente del Movimento per il NeoRinascimento della
Giustizia
“Fine della caccia agli untori. Il
processo indiziario non s’ha più da fare!”
Avv. Fiorenzo Alessi, patrocinante in
Cassazione, difensore di Gessica Notaro
“Gl’ indizi sono ancora una procedura
valida nel processo moderno?”.
Avv. Roberto Canevaro, patrocinante in
Cassazione
“I pericoli del fondare la restrizione
della libertà su base indiziaria”
Avv. Prof. Eraldo Stefani, ocente nel
master 2° livello di scienze forensi Università della Sapienza Roma
Le indagini difensive, la parità
processuale delle parti e l’impact della biologia forense nelle indagini
difensive
Dr. Eugenio D’Orio Biologo forense e
genetista forense, Docente al Corso di perfezionamento in “genetica
forense” Univ. “Federico II” di Napoli
“La Criminologia dinamica. Il DNA non è
prova regina”
Dr. Gianni Spoletti Criminologo
investigativo, esperto in tecniche investigative scientifiche in
supporto delle investigazioni classiche:
“Dalle microspie alle telecamere a
circuito interno”
ALTRI INTERVENTI
CARCERAZIONE PREVENTIVA SU BASE
INDIZIARIA. SOTTRAZIONE LEGALE DI TEMPO VITALE E DISTRUZIONE DELLA VITA
DI UN UOMO POI ASSOLTO.
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Avv. Giuseppe Lipera, esperienze di carcerati per anni, poi
assolti
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L’ingegnere informatico Raffaele Sollecito, assolto
dall’omicidio Meredith Kercher, dopo aver trascorso circa 4 anni in
carcere preventivo. Presenta il suo libro “Un passo fuori dalla notte”
su cui ha vergato una dedica a Bossetti.
DUE CASI EMBLEMATICI. I DILEMMI DELLE
CONFESSIONI PARZIALI E/O CON CHIAMATE DI CORREO (CASO LORIS STIVAL E
ISABELLA NOVENTA).
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Avv. Francesco Villardita, difensore di Veronica Panarello
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Avv. Gian Mario Balduin, legale dei Noventa per l’omicidio di
Isabella
ELENA CESTE. UN CASO DI DELITTO CON
CORPO CHE NON PARLA.
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Avv. Enrico Scolari, avvocato di Michele Buoninconti
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LA CRIMINOLOGIA DINAMICA, CAVALLO DI
BATTAGLIA DEL MOV.RIN.GIU DI G. FRANCIONE
Il MOVIMENTO PER IL NEORINASCIMENTO DELLA
GIUSTIZIA (MOV.RIN.GIU), fondato dal giudice drammaturgo Gennaro
Francione, partecipa al Convegno del 23 settembre a Milano “La prova
scientifica e i nuovi orizzonti della biologia forense nelle
investigazioni giudiziarie”.
Il libro base è "TEMI DESNUDA"
(VADEMECUM PER CREARE UNA GIUSTIZIA GIUSTA - Herald editore Roma 2015),
curato da Francione e da lui scritto insieme a Ferdinando Imposimato e
Paolo Franceschetti, con interventi in pre e postfazione di Saverio
Fortunato e Antonietta Montano. Editrice Herald di Roma.
Nel campo penale il MOV.RIN.GIU sostiene
i seguenti principi: lotta al processo indiziario, giudice di quartiere
e d'intervento web, nomofilachia nel favor rei, verdetti innovativi pro
deboli contro i forti, doppio grado di giudizio, diritto medicinale,
separazione delle carriere e, infine, una gigantesca rotazione dei
giudici nell’unificazione di tutte le magistrature in incarichi pro
tempore (giudice ordinario, giudice di pace, giudice amministrativo,
giudice di quartiere e web).
Continua una serie di conferenze col
Movimento su vari temi esposti dalle avanguardie del diritto per
migliorare la giustizia. Quali i rimedi per una nuova giustizia
veramente giusta?
In questo periodo alcuni eclatanti
casi giudiziari (Meredith Kercher, Melania Rea, Elena Ceste, Guerina
Piscaglia, Roberta Ragusa, Yara Gambirasio, Sara Scazzi, Chiara Poggi
etc.) hanno portato alla ribalta degl'indiziati che continuano, pur
arrestati, a proclamare la loro innocenza. La mancanza di prove certe e
il fondarsi dei processi su elementi puramente indiziari hanno generato
un pullulare in rete e in Face Book di gruppi contrapposti di
innocentisti e colpevolisti. Un vero e proprio cult dove tutti diventano
giudici, criminologi, esperti, alimentato dai media cartacei e
soprattutto televisivi che dedicano, questi ultimi, il 70 % della loro
programmazione alla materia noir.
Il Movimento sta girando l’Italia con
una serie di convegni e altri ce ne saranno dopo quelli di Roma,
Caserta, Crotone, Viterbo, Palaia-Agliati, Napoli, Milano dove si sono
avuti interventi di addetti ai lavori, personaggi emblematici (Raffaele
Sollecito, procuratore Piero Tony, avv. Giuseppe Lipera, Ronzoni amico
di Bossetti), infine delle istituzioni particolarmente interessate alla
costruzione di una giustizia giusta (Regione Basilicata, Provincia di
Crotone, Comuni di Caserta, Palaia, Corsico). I convegni tendono a
verificare le problematiche connesse al processo indiziario dovendo
preferibilmente gl'investigatori mettersi alla ricerca di prove
fortissime e incrociate, le quali solo fondano un processo giusto per
essere certi di mettere dentro dei sicuri colpevoli e non
degl'innocenti.
Il giudice Francione insieme al
biologo forense prof. Eugenio D’Orio, operante presso l’Università di
Copenaghen e organizzatore del convegno di Milano, ha elaborato la
teoria della "Criminologia Dinamica", che ribalta il processo indiziario
a favore di un processo popperiano per prove fortissime, sfruttando i
più recenti background tecnico-scientifici provenienti dalla ricerca. Il
progetto è stato approvato anche dal direttivo della Crime Unit
dell'Università di Copenhagen ed è stato presentato al Congresso di
Vienna "Increasing security solving Crime".
Sia dai fatti di cronaca sia dalle
posizioni di diversi “addetti ai lavori” si evince come il test genetico
a cui possono, a determinate condizioni di legge, essere sottoposti gli
indagati, non è infallibile come si crede. Il metodo rigoroso popperiano
porta a escludere che il processo possa essere fatto per indizi, essendo
necessarie prove fortissime e incrociate.
Nel caso del DNA prima di tutto il
prelievo e le analisi devono essere garantite dalla creazione de iure
condendo di un servizio di prelievo e indagini con esperti super
partes, alle dipendenza della magistratura e non del P. M.. Allo stato
quegli atti delicatissimi d'indagine vanno garantiti dalla compresenza
di un consulente alla difesa anche pro ignoto alias è tutto nullo (art.
111 della Cost.). E’ necessario prevedere un difensore per ignoto e un
consulente per ignoto per ovviare alla falla formale della procedura di
controllo e verifica. Non è pura teoria visti i problemi creati dalla
polizia scientifica nel caso Meredtih Kercher, conclusosi con
l’assoluzione di Amanda Knox e Raffaele Sollecito
Nella sostanza d'indagine bisogna
stabilire in maniera precisa "come" una traccia significativa sia
arrivata su un corpo, "quando", e soprattutto che rapporto abbia con
l'eventuale azione omicidiaria, non potendosi escludere una
contaminazione accidentale, ad arte o un lascito da parte del soggetto
incriminato al di fuori del delitto di omicidio (casuale o rapportata ad
altri eventi come occultamento di cadavere).
Le prove forti vanno ricercate
naturalmente per costante giurisprudenza anche post crimen e in
queste vengo in rilievo tecniche di pedinamento e intercettazione e
avanzate come quelle proposte dal dott. Gianni Spoletti.
Il caso forte esaminato nel convegno
di Verona sarà naturalmente quello di Yara Gambirasio che sarà esaminato
in profondità grazie alla presenza al convegno del suo difensore,
l’avvocato Claudio Salvagni oltre ad altri illustri relatori come gli
avvocati Fiorenzo Alessi, Roberto Canevaro, Eraldo Stefani. Il
dilemma sull’innocenza di Bossetti è solo un emblema perché altri casi
verranno citati paralleli con interventi dei difensori: avv. Francesco
Villardita (Panarello), avv.. Enrico Scolari (Buoninconti), avv. Gian
Mario Balduin (legale dei Noventa per l’omicidio di Isabella), avv.
Giuseppe Lipera (a narrare esperienze di carcerati per anni, poi
assolti). Sarà ancora presente l’ingegnere informatico Raffele
Sollecito, vittima illustre di un sistema parascientifico e indiziario
che l’ha tenuto dentro 4 anni per poi assolverlo.
Massimo Bossetti malgrado dubbi
irrefragabili di procedura e di sostanza è da anni in prigione e,
secondo Francione, va assolto. Il DNA in mancanza di verifiche a monte e
a valle (il reperto si è esaurito) sui modi di assunzione ed
elaborazione fa sì che quell’elemento non sia nemmeno un indizio. E'
zero. Il resto è solo romanzo e gossip.
Ammesso e non concesso che il DNA sia di
Bossetti, non basta quest’elemento perché bisogna stabilire come sia
arrivato là per accidente o no e, se portato direttamente dall’imputato
sul corpo di Yara, quale sia stato il ruolo nell’azione omicidiaria
dell’indiziato, il quale potrebbe tra l’altro essersi limitato al
semplice trasporto del cadavere. E, in questo, viene in aiuto la
criminologia dinamica unitamente a prove altre che non ci sono.
In definitiva per aversi un processo
giusto è necessario che il diritto si allei strettamente alla scienza
rigorosa degli esperti e che diventi esso stesso scienza, operando
popperianamente alla ricerca di prove fortissime e incrociate.
Gl’indizi, secondo Francione, vanno ridotti sempre allo stato di mere
congetture, inefficaci si non portino a prove solide tali, se
incrociate. da poter giungere al medesimo risultato di fronte a
qualunque sperimentatore.
- MOVIMENTO PER IL NEORINASCIMENTO DELLA
GIUSTIZIA (MOV.RIN.GIU)
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- CONTRO IL PROCESSO INDIZIARIO:
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