Perdono, perdono,perdono
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CORRISPONDENZA DI FRANCIONE CON SUORA SUSANA Leszczynski

Salve suora Susana

ancora le faccio i complimenti per il suo intervento, come li ho fatti

 pubblicamente.

Spero di avere altre occasioni di contatto per la nostra battaglia comune a

 favore dei Deboli del Mondo.

 Cordialmente

 dott. Gennaro Francione

 

Molto apprezzato

Dott. Gennaro Francione

la ringrazio ancora delle sue parole e del validissimo compito che

sta portando avanti. Sarebbe bene che fossimo tantissimi quelli che

lavoriamo nella difesa dei poveri e contro le ingiustizie che la società

continua a creare sempre più. Sono lieta di lavorare in questa battaglia in

favore dei più deboli. Riguardo alla testimonianza sulla nostra Sorella

Leonellla Sgorbati, le invio il testo completo delle parole lette dalla

nostra Superiora Generale durante la S. Messa celebrata nella nostra casa

dopo la sua morte.

Dio la benedica, lo ringrazio anche a nome della gente che non ha voce e può

avere bisogno del suo aiuto

Sr. Susana Leszczynski

 

"Perdono, perdono, perdono…"

Con queste parole, sr Leonella ha concluso il suo pellegrinaggio di fede, speranza e amore. Queste sue ultime parole sono state il ponte che ha attraversato per giungere alla casa del Padre domenica 17 settembre, proprio quando la liturgia della Parola risuonava così nelle Comunità Cristiane:

 “chi vorrà salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del vangelo, la salverà” (Mc 8,35).

 

 Sr. Leonella è stata uccisa a Mogadiscio, all’uscita del SOS, da diversi colpi di arma da fuoco. Le armi hanno segnato la conclusione di questa tappa di vita di sr Leonella, ma non hanno spento la Parola, che ha continuato a riecheggiare in lei fino all’ultimo, quale sintesi di un vangelo creduto, amato, vissuto: “perdono, perdono, perdono…”

Tre parole chiave, cuore del cristianesimo, cuore della nostra vita missionaria consolatina.

Grazie, sr Leonella.

 

“Fedele e gioiosa discepola del Vangelo”

 

Grazie Suor Leonella

 

21 Settembre 2006

 

Parole della Superiora Generale, Madre Gabriella Bono

 Celebriamo la messa di suffragio per una nostra. missionaria: Suor Leonella Sgorbati.

Mentre nella liturgia domenicale veniva proclamata la Parola di Gesù: “chi vuole salvare la sua vita la perderà; chi invece perderà la sua vita per causa mia e del Vangelo, la salverà”(Mc.8,35), la nostra Sorella Sr. Leonella Sgorbati offriva la sua vita come martirio di amore nella terra somala, che ha ardentemente amato.

In questo momento,  ci sentiamo particolarmente unite, come Sorelle, come credenti e missionarie, nel mistero della Pasqua vissuto dalla nostra carissima Sr. Leonella con la certezza che la Croce del Signore, assunta e vissuta con l’amore più grande, é seme di Risurrezione. 

Il Signore ha bussato alla porta della nostra Famiglia e ha trovato Sr. Leonella pronta, con la lampada accesa, cinta la veste per il servizio ...

Non é stata una sorpresa.... non é stato un “incidente di percorso”; Sr. Leonella si era preparata al Suo Incontro con Gesù, appassionatamente amato!

Il suo SI di Fedeltà a Dio l’aveva rinnovato, con l’ardore del suo cuore di donna tutta d’un pezzo, decisa a donare tutto, con quel sorriso sulle labbra, con quella positività, entusiasmo e dinamicità, quella tenacia (fino alla testardaggine!) quel suo cuore aperto agli altri senza misura e dimentico di sé, quella gioiosa passione per la vita che ha caratterizzato ogni momento della sua esistenza.

Le nostre Sorelle hanno scelto di rimanere in Somalia, anche lungo i 16 anni di guerra, per servire i più poveri tra il popolo, i più indifesi, i bambini e le mamme, i più esposti alla violenza .

La loro vita è donata coscientemente, fino alla fine, dal momento in cui hanno accolto, come MISSIONE, l’essere presenza di vita, consolazione e speranza in Mogadiscio.

A livello personale e come Comunità, Sr. Marzia Feurra, Sr. Maria Bernarda Roncacci, Sr. Annalisa Costardi, Sr. Gianna Irene Peano e Sr. Leonella Sgorbati, hanno detto il loro SI a Dio nel servizio quotidiano ai più poveri tra i Somali e, recentemente dando vita alla scuola per Infermieri come segno concreto di un futuro migliore per i giovani.

Il loro cammino di questi anni è stato un martirio quotidiano di amore, e il sangue di Sr. Leonella è come il sigillo al dono di vita offerta nella Consacrazione missionaria.

Le ultime parole della nostra Sorella  sono state di perdono per i suoi uccisori e questo raccoglie il messaggio della sua vita di donna coraggiosa nell’amore, gioiosa e positiva nel dono di sé, accogliente e semplice, aperta a tutti.

Sr. Leonella si era preparata per questo momento, pareva che da tempo lo presentisse, non per particolari minacce (la situazione in Somalia è sempre rischiosa) ma quasi come una chiamata nella chiamata.

Voleva vivere, fino alla fine, con l’intensità d’amore al suo Signore e la passione di donna a Lui totalmente data, che l’ha caratterizzata lungo tutta la sua vita.

“Dove tu andrai andrò anch’io..... dove ti fermerai, mi fermerò.... dove tu morirai... morirò anch’io....”

Come fuoco che poco a poco si consuma, così, nel martirio di amore Sr. Leonella si é offerta al Signore, perdonando....perdonando....perdonando....

 Tanti anni fa aveva scritto:”Vorrei che attorno al Signore, davanti a Lui, noi tutte potessimo cantare quello che a volte cantiamo in Chiesa e che io non trovo il coraggio di dire: - con cuore semplice e gioioso, ho dato TUTTO, Signore mio Dio - devo sempre dire .... - ...desiderato darti tutto....

Ma io spero che un giorno il Signore nella sua bontà, mi aiuterà a darGli tutto o... se lo prenderà.... perché Lui sa che questo io realmente lo voglio... Lui sa!”

 GRAZIE, Sr. Leonella carissima, tu hai dato tutto senza risparmiarti, ti sentiamo in mezzo a noi, più viva che mai, e  continui la tua missione tra i giovani studenti infermieri ai quali hai dato una nuova visione di futuro e la tua testimonianza d’amore fino alla fine....

 

“Che cosa chiede oggi lo Spirito di Dio all’Istituto?”

Sr. Leonella carissima, aiutaci ad ascoltare lo Spirito, a  cogliere il Dono pasquale che tu sei, l’invito a vivere con intensità e passione, personalmente e comunitariamente, il nostro SI quotidiano, fino alla fine, perché venga il Suo Regno di pace, giustizia e fraternità.

 

 Nel suo telegramma il Santo Padre esprime l’auspicio che “il tuo sangue  versato diventi seme di speranza per costruire autentica fraternità tra i popoli, nel rispetto reciproco delle convinzioni religiose di ciascuno.”

 Insieme a Sr. Leonella, un Somalo, un uomo musulmano, ha versato il suo sangue nel tentativo di salvarla, dopo che il primo sparo l’aveva raggiunta.

Si chiama Mohamed Mahamud, sposo e padre di 4 figli.

Ci sentiamo unite a lui, alla Sua Famiglia che piange e soffre per la sua morte.

Mohamed Mahamud ha dato la sua vita, in un gesto estremo, per difendere Sr. Leonella e, in quel gesto, anche il suo sangue si é mescolato a quello della nostra Sorella, bagnando ancora la Terra Somala, già intrisa del sangue di Mons. Colombo, Annalena Tonelli, di Graziella Fumagalli e tanti e tante altri/e... che per sempre resteranno legati alla Terra e al Popolo somalo.

 Tu, Leonella, “fedele discepola del vangelo” tu che con gioia ti sei donata fino alla fine, aiutaci a saper leggere in profondità quanto è avvenuto, in ascolto attento dello Spirito, ogni tassello di questo mosaico di Vita e d’Amore, senza perdere nulla... perché tutto ci parla, ci stimola al dono, alla fraternità, alla riconciliazione, alla speranza, alla pace...

 

Lei offrendola per i suoi Figli e Figlie Somali, lui in un gesto estremo per tentare di salvarla...

Lei, donna cristiana, fedele al Suo Signore e alla Missione, lui musulmano, certamente fedele ad Allah ed al Profeta, uniti nel servizio al loro Popolo, sognando la Pace, la fratellanza...

C’é un dialogo di vita, stupendamente in atto in questo gesto c’é il superamento di barriere, c’é il dono di sé, per sempre... 

Mistero dell’Amore....Mistero di Pasqua, di Risurrezione... speranza e consolazione...

 

 GRAZIE, Sr. Leonella, fedele

e gioiosa discepola del Vangelo,

prega per noi!

 

 

Cara suora Susana

il sacrifico insieme di un Cristiano e di un Musulmano è un atto di grandissmo significato. Significa Fratellanza in nome dell'Uomo, al di là e con le fedi.

Grazie ancora

Gennaro

http://www.comunicati.net/comunicati/societa_civile/associazioni/31504.html