Rai
APA
Sede
di Torino
Via
Cernia 33
10121
Torino
OGGETTO: LETTERA APERTA
Spett.le Rai,
ho
appena ricevuto una tua lettera (ti do del “tu” perché, secondo me,
il “Lei” è per femmine ed il “Voi” per gruppi di persone).
L’ho
ricevuta ugualmente, grazie all’efficienza delle Poste Italiane,
nonostante tu l’abbia inviata in un’altra città (Dragoni anziché
Baia e Latina), sebbene un po’ in ritardo.
La
missiva è datata 25 agosto 2004, ed ha per oggetto “Abbonamento TV”
Così
recita:
“Gentile
Signora Boccia, (Signorina, prego!)
Le
comunichiamo, per conto dell’Amministrazione Finanziaria-Sportello
Abbonamenti TV, che il Suo nominativo, all’indirizzo su indicato, non
risulta presente negli elenchi degli abbonati alla televisione.
Qualora,
fosse già abbonato alla televisione, a nome proprio o di un Suo
familiare convivente appartenente al medesimo nucleo anagrafico, oppure
avesse individuato errori nell’intestazione o nell’indirizzo o
inesattezze di altra natura, La preghiamo di non tener conto della
presente lettera e di compilare l’allegato questionario preaffrancato.
In
caso contrario, la nostra società, sempre per conto
dell’Amministrazione Finanziaria-Sportello Abbonamenti TV desidera
ricordarLe che la detenzione di uno o più apparecchi televisivi
comporta per legge (art. 1 R.D.L. 246/1938 e art. 27 L. 233/1990)
l’obbligo di corrispondere il canone di abbonamento alla televisione e
che la violazione di tale obbligo è punita con una sanzione pecuniaria.
Nel
caso in cui, pur avendo il televisore, non avesse ancora provveduto al
pagamento del canone, potrà versare l’importo di Euro 52,84 dovuto
per il periodo luglio-dicembre 2004, utilizzando il bollettino di conto
corrente allegato (per informazioni sugli abbonamenti Tv consultare
Televideo Rai dalla pagina 380 ed il sito internet
www.abbonamenti.rai.it).
Il
pagamento tempestivo Le consentirà di regolarizzare definitivamente la
Sua posizione e di evitare così l’applicazione di qualsiasi onere
ulteriore, compresi interessi e sanzioni.
Le
ricordiamo che il canone televisivo ha natura giuridica tributaria di
imposta, come affermato sia dalla Corte Costituzionale (sent. 26 giugno
2002, n. 284 e sent. 12 maggio 1988, n. 535), sia dalla Corte di
Cassazione (sent. 3 agosto 1993, n. 8549): pertanto l’Amministrazione
Finanziaria potrà procedere a verificare la Sua posizione rispetto
all’obbligo di pagamento del canone, come previsto dalle vigenti
disposizioni di legge.
Stipulando
un nuovo abbonamento avrà inoltre l’opportunità di poter usufruire
del contributo statale di 150,00 Euro previsto dalla legge finanziaria
2004 per l’acquisto di un decoder digitale terrestre interattivo.
Per
ulteriori informazioni telefonare al N. verde 840.022.000 – lun, sab.
8.00 – 20.00 oppure consultare il sito internet
www.decoder.comunicazioni.it
RingraziandoLa
per la collaborazione Le inviamo i nostri migliori saluti”
Grazie per i saluti!
Ricambio
di cuore, ma… mi sento confusa, cara Rai.
Dopo
aver letto attentamente la tua lettera, per almeno tre o quattro volte,
ho scoperto di non rientrare in nessuna delle tipologie di potenziali
abbonati italiani, ed è sopraggiunta una crisi d’identità: cos’è
che manca nella mia vita? Perché nella tua lettera, inviata alla
sottoscritta, ci si riferisce a tanta gente tranne che a me? Avrai
sbagliato indirizzo?
Marcella
Boccia sono io. La via in cui abito è corretta. Non c’è un’altra
Marcella Boccia né a baia e Latina, né nei paesi vicini.
Perciò
ti riferivi proprio a me!
Cos’è
che, dunque, gli altri italiani hanno ed io non ho?
Vediamo
un po’…
Ah,
si, un televisore!
Mannaggia,
come ho fatto a non pensarci prima!
Cara
Rai, io non ho un televisore!
Però
nella tua missiva non c’è l’opzione: “se non hai un televisore,
ignora questa lettera e scusaci tanto per l’intrusione!”.
Non
ho mai “detenuto” un apparecchio televisivo.
Tu
usi il termine “detenere”, che a me fa pensare ad un’arma.
Non
detengo armi in casa, lo trovo immorale, né tantomeno detengo un
televisore, che può essere più pericoloso di un’arma, perché
nessuna legge (tu parli tanto di leggi) ha mai obbligato le persone a
fare un corso di sopravvivenza alla televisione italiana, con esame
finale e relativa “licenza” (di uccidere, e te ne spiegherò il
motivo).
Si,
cara Rai, Ho SCELTO DI NON DETENERE UN APPARECCHIO TELEVISIVO.
E,
allora, perché mai tu non rispetti la mia scelta?
Siamo
o non siamo in un paese democratico?
Con
la tua missiva, le tue leggi, articoli di qua, sentenze di là, hai
ignorato palesemente una legge importantissima, quella in assoluto più
democratica che vi sia, sul diritto alla privacy.
Chi
ti dà il diritto di inviarmi lettere in cui mi si chiede di pagare un
servizio che io ho scelto di NON avere, minacciandomi di sanzioni
pecuniarie?
Non
ti bastano i soldi che pretendi dagli italiani per un posto “in prima
fila”?
In
prima fila per vedere che?
Omicidi?
Descrizioni
dettagliate di come un serial killer possa uccidere un mucchio di gente?
Di
come ragazzini possano lanciare sassi dai cavalcavia, ispirati da un tuo
servizio intelligente?
Guerre?
Sequestri?
Politici
che ipnotizzano gli elettori durante le elezioni?
Ma
che servizio dovrei pagare?
Ecco,
lo sapevo, a pensarci mi è venuta la nausea…
Ora
mi toccherà andare alla Guardia medica…
Dimmi
un po’: dov’è finito tutto ciò che nel nostro Paese c’è di
buono?
Perché
non racconti qualcosa di felice, ogni tanto?
In
Campania, ad esempio, regione in cui sono orgogliosa d’esser nata e
vissuta, non c’è mica solo il problema dello smaltimento dei
rifiuti… Anzi…
Volete
darmi un contributo statale?
Non
basta al governo italiano aver mandato in rovina l’economia della
nostra meravigliosa nazione? Cosa dovrei farci con un contributo statale
di 150.00 euro “previsto dalla legge finanziaria 2004 per l’acquisto
di un decoder digitale terrestre interattivo”?.
Non
ne avreste uno “extraterrestre”, magari proveniente da Marte? Lo
gradirei.
Ecco,
se a condurre il telegiornale fosse un omino grigio, con una simpatica
antennina posta sulla sommità del capo, che spieghi come sia possibile
eliminare dalla faccia dell’universo la violenza fisica e verbale, la
censura, la superficialità della gente di spettacolo, dei politicanti,
allora… potrei anche acquistare un televisore, chissà…
Cara
Rai,
ti
do un consiglio da amica, anzi da “figlia”, visto che ti fai
chiamare “mamma Rai”: nelle tue prossime lettere, chiedi prima al
destinatario se abbia o meno intenzione di usufruire del tuo servizio e,
soprattutto, se “detiene” un apparecchio televisivo.
Non
ho bisogno di pagare per avere un “posto in prima fila”.
Un
posto in prima fila mi è stato regalato, senza l’obbligo di alcun
canone, ed è quello che mi permette di guardare lo spettacolo della
Vita, la Vita Reale, non quella finta della tua tv.
La
Corte Costituzionale di casa mia, con decreto di oggi, ha stabilito che
la tua lettera ha disturbato la mia privacy e che potresti andare
incontro ad una sanzione pecuniaria perché, oltretutto, si tratta di
pubblicità gratuita ai tuoi servizi ed al digitale terrestre, che non
ho mai richiesto.
Riunirò
nuovamente il gabinetto e ti comunicherò la sentenza.
Per ulteriori informazioni, telefonare al numero (purtroppo non
verde, ma assai ecologico) 0823-980099 (a tutte le ore!), oppure
consultare il sito internet www.marcellaboccia.it.
RingraziandoTi
per la (eventuale) collaborazione a non disturbarmi più in futuro,
invio a te e tutti i tuoi parenti ed amici i miei migliori saluti ed
auguri perché si cominci, finalmente, a combinare qualcosa di buono in
quella scatola magica che ha perduto la sua magia da tempo.
Marcella
Boccia
Via
Erbagaudi – Contrada Grotte, 3
81010
Baia e Latina, Caserta
NON
ABBONATA RAI