DEFEXATIO
Teatro-danza in due atti.
I liberti Publio Vesonio Filerote e Marco Orfellio Fausto erano
grandi amici ma poi qualcosa è successo tra loro.
Sono diventati per rivalità in affari ma soprattutto per una donna,
Libanide, acerrimi nemici innescando cause davanti ai giudici da cui
Filerote riesce a uscire per il rotto della cuffia, grazie a qualche
sesterzio e all'intercessione nientemeno che di Nerone.
La vendetta è un frutto che si mangia caldo ma è buono anche
ghiacciato. Come la morte.
Filerote con l'aiuto di Libanide, fattucchiera oltre che lupanara,
avendo concesso all'amico lo ius seplocralis da cui non può
sciogliersi, gli fa un magia nera: è la defixio che gl'impedirà come
anima finanche di passare nell'aldilà.
L'esito della pratica mal riuscita sarà risibile con una livella
inverosimile attuata dai lari sui due bellimbusti ingessati.
Un'opera con un finale grottesco sullo sfondo una Pompei invasa
dalla corruzione, dalla lava e dalla morte.
ATTORI 6
MASCHI 4
FEMMINE 2
SERVI E DANZATORI
SCENOGRAFIA: INTERNO DELLA CASA ROMANA DI FILEROTE
ESTERNO DEL GIARDINO DI CASA ORFELLIO
IL CIMITERO