Teatro Nuovo
Sala Gassman
di
Civitavecchia
il 17 dicembre ore 21 - il 18 dicembre ore
18,30 e 21
Associazione Culturale Centrarte Mediterranea
e Teatro91
Presentano
Frati, Mafia e Delitti. Il
convento del Diavolo
Tratto da "La Terribile istoria dei frati di
Mazzarino" di Giorgio Frasca Polara
e dagli atti del processo di Lucia Nardi,
Gennaro Francione, Luigi di Majo
con
Narratore Alessandra
D’Asaro
Presidente del Tribunale Chiarenza
Millemaggi
Pubblico Ministero Luigi di
Majo
Avvocato Difesa Antonio
Buttazzo
Padre Agrippino Valter Tulli
Padre Venanzio Paolo de
Sanctis Mangelli
Padre Vittorio Filippo
Chiricozzi
Padre Carmelo Giuseppe
Chiaravalloti
Padre Costantino Ferdinando
Abbate
Rosalia Verdigiglio Lucilla
Tamburrino
Maresciallo De Stefano Giuseppe
Rombolà
Suor Elena Marina
Binda
Ernesto Colajanni Alessandro
Lunetta
Signora Cannada Maria Teresa
Condoluci
Giovanni Stuppia Alessandro
Lunetta
Filippo Nicoletti Ferdinando
Abbate
Giuseppe Salemi Corrado
Sabellico
Gerolamo Azzolina Fabio
Risi
Ufficiale Giudiziario Mario Orsini
Regia: Luigi di Majo;
Aiuto regia: Mafalda Guarente Mastrocola
Coordinamento generale: Lucilla Tamburrino;
Pubbliche relazioni: Beatrice Sciarra e
Antonella Michieletto
Trasposizione teatrale di un clamoroso
processo ad un gruppo di frati che, negli anni 50, a Mazzarino, in
Sicilia, si trovarono al centro di un giro di estorsioni, ricatti,
suicidi, delitti e stupri.
La vicenda ha dato origine ad un
clamoroso processo, sul finire degli anni '50, che ha diviso l'Italia in
colpevolisti e innocentisti, aprendo un aspro dibattito sul problema
"Mafia e Religione"
Non si è trattato solo di gravi episodi
isolati che hanno interessato determinati religiosi ma di una più vasta
ed estesa mentalità e diffuso costume, ormai secolare, tendente ad
eludere, ostacolare e violare i cardini e i principi dello stato laico e
democratico. Ciò spiega in parte le ragioni storiche e culturali della
tolleranza, dell'ambiguità e a volte della connivenza di una parte del
clero e del ceto altolocato nei confronti del fenomeno mafioso.
La vicenda, tragica ma anche grottesca e con
alcuni spunti inevitabilmente comici, sarà rappresentata da giudici ed
avvocati a simboleggiare un'unione artistica ed umana tra categorie
contrapposte nelle aule di giustizia.
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TEMA:
Mafia e Religione
Processo ai Frati di
Mazzarino (CL)
Caltanissetta
1960
Quattro monaci del convento di Mazzarino, vicino
Caltanissetta vengono arrestati nel febbraio 2960 insieme ad altri
laici.
I quattro frati, padre Agrippino (37 anni),
padre Carmelo(81) anni, padre Vittorio (41 anni) e padre Venanzio (44
anni) sono accusati di associazione a delinquere, concorso in estorsione
e omicidio.
La vicenda prende avvio da una lettera
minatoria, inviata nel 1957 dal farmacista di Mazzarino, Dott. Colajanni
con la quale veniva richiesta una tangente di tre milioni di lire onde
evitare l’incendio della sua farmacia.
Il Colajanni non si lascia intimidire e dopo
circa dieci giorni la farmacia va a fuoco. Dopo l’incendio due dei
quattro frati si recano dal dott. Colajanni per scongiurarlo di pagare
la somma richiesta dai banditi dai quali hanno avuto, senza conoscere la
loro identità, l’incarico di fare da intermediari, sotto minaccia di
morte.
Padre Agrippino, infatti, subito dopo l’incendio
della farmacia, viene intimiditi con alcuni colpi di lupara esplosi
dentro la sua cella, da ignoti.
I giudici ritengono che il tutto è stato
architettato da alcuni malviventi identificati ed arrestati che erano
concordi con i frati. Un attentato, quello della cella di Padre
Agrippino, chiaramente simulato dai frati di concerto con i malviventi,
per giustificare il particolare clima di terrore che stavano vivendo a
causa delle minacce ricevute, a parer loro, da ignoti personaggi di
malaffare.
Nel frattempo, il Colajanni intimorito
dall’accaduto, cede alle minacce dei criminali, pagando in più riprese
la somma di tre milioni. Il danaro viene consegnato ai monaci avvolto in
un giornale, dalla moglie del farmacista, che lo fa recapitare
puntualmente nel confessionale del convento.
Successivamente viene preso di mira un altro
possidente del paese, il Cavalier Angelo Cannada- Bartoli, il quale
oppone decisa resistenza alle ripetute minacce pervenutegli dai
malviventibche lo uccidono brutalmente il 25 maggio 1958, in presenza
della moglie e del figlio minore che successivamente diventano anche
loro oggetto di minacce da parte degli assassini del cavaliere.
Conseguentemente all’accaduto la moglie del Cannada-Bartoli,
terrorizzata ed indifesa, cede ai malviventi e consegna loro la somma di
due milioni di lire attraverso i frati.
Nel frattempo una guardia comunale che era
venuta a conoscenza di alcuni elementi che collegavano i malviventi ai
frati, veniva fatto oggetto di tentato omicidio.
Viene ritrovato dai carabinieri il fucile da
caccia usato per l’attentato alla guardia, nascosto nell’orto del
convento. Si perviene così all’arresto di Salvatore Lo Bartolo ortolano
del convento, considerato dai giudici l’anello di collegamento trai
frati ed i banditi.
Il Lo Bartolo poco prima di essere interrogato
dai giudici in carcere, viene trovato impiccato nella sua cella di
isolamento. Il Suicidio-Omicidio dell’ortolano accade in un momento di
distrazione delle guardie carcerarie. I frati vengono prima assolti e
poi ritenuti colpevoli poiché i giudici d’appello ritengono che le
lettere minatorie inviate al Colajanni ed a Cannada-Bartoli, sono state
scritte con la macchina da scrivere di padre Vittorio, anche se la
perizia di ufficio non ne stabilisce con assoluta certezza la
provenienza. I frati hanno sempre protestato la loro innocenza,
sostenendo di essere stati succubi dei banditi e di aver dovuto
intermediare perché minacciati di morte.
Altre accuse pendono nei confronti di alcuni
cappuccini del convento, come la violenza carnale nei confronti di una
ex suora, stuprata in un locale attiguo alla sacrestia del convento.
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Dove: Teatro Nuovo Sala Gassman
Largo Italo Stegher, 2 00053 Civitavecchia
Come arrivare:
http://www.blueintheface.net/index.php?pag=dove
Per prenotazioni 0766.501606 - E-Mail :
info@blueintheface.net7
Archivio foto degli atti del processo:
http://archiviofoto.unita.it/index.php?valorernd=2&pagina=8&codset=CRO&pg=3
IN FACE BOOK
http://www.facebook.com/profile.php?id=1633929201#!/event.php?eid=146442442075328
ADRAMELEK THEATER:
http://www.antiarte.it/adramelekteatro