Nato improvvisamente
a Campobasso e sotto
il segno dell’Acquario. Stupito, appena aperto gli occhi, si accorse di
essere da subito al centro dell’attenzione. Tutti intorno a lui,
trepidanti, ansiosi, talmente presi da non riuscire a dire mezza parola.
Poi scoprì che era per via del fatto che la sua nascita non era stata
tranquilla, infatti veniva al mondo cianotico. Nonostante l’amara
previsione dell’ostetrica per le poche speranze di vita, riesce comunque
a spuntarla e a sopravvivere.
Spigliato, socievole, affabile. Sin dalla
frequenza alle scuole elementari viene deviato verso l’arte teatrale dal
professor Piero Romagnoli che gli affida la parte di Arlecchino. Lui
risponde al reclutamento e non delude.
Contro la sua volontà, prende il diploma di
ragioniere e successivamente tenta svariate volte la carriera
universitaria. Firenze, Napoli e Campobasso le sedi battute. Attualmente
è ancora alla disperata ricerca di un titolo universitario, anche se
continua a chiedersene il motivo.
Sopraggiunge l’inverno del 1987 e con esso la
furia distruttrice del visigota Ciarfeo. Rinuncia per il teatro alle
piacevoli e sane domeniche allo stadio, ai bagordi del sabato sera, al
lavoro. Entra in crisi con la fidanzata. Frequenta la scuola di teatro
fondata dal Ciarfeo e sotto la sua direzione artistica interpreta i
classici: Eschilo, Pirandello, Checov.
Nel frattempo collabora con la Rai sede regionale
del Molise nella produzione di due sceneggiati radiofonici, e viene
diretto da Michele Mirabella ne
La cantatrice calva di Ionesco e
con il Centro Teatrale Universitario di Campobasso diretta da Lino
D'Ambrosio.
Diretto da Nese, partecipa a Roma ad un concerto
per flauto ed orchestra, prestando la sua voce anche alla realizzazione
del relativo cd.
E’ interprete di letture sceniche negli spettacoli
della Acustic Jazz Band di Leo Quartieri.
Indipendentemente dalla propria volontà perde di
vista Ciarfeo ed incontra la sacra follia di Sabelli. Sotto la sua
direzione, partecipa ad Asti teatro con Tamburi di guerra, e si
ritaglia spazi dignitosamente artistici nelle produzioni shakespeariane di
Sogno di una notte di mezza estate e dell'
Amleto.
Infine cade nel gorgo
Ciarfrancioniano
interpretando Bektashi Ziko, l’anima guerriera di Skanderbeg,
per la regia del redivivo Ciarfeo.