In una sala gremita si è tenuto al Trullo il convegno di presentazione
de"
LE NUOVE FRONTIERE DELLA DROGA- LA VIA MEDICINALE il 22 agosto 2000
presso
LA SEZIONE D. S. TRULLO proponendo la prevenzione e la cura,
nell'ambito di
un più vasto progetto di diritto medicinale(non penitenziale).
Francione,
in questo testo ispirato, sottolinea l'inutilità della repressione
penalistica nell'uso di droghe, proponendo la nuova via medicinale che
sostituisce al carcere la cura (preventiva e successiva), le sanzioni
amministrative, le misure di sicurezza sul territorio.
http://www.antiarte.it/eugius/via_medicinale.htm
Sono intervenuti Angela MONTICELLI, candidata al XV° municipio con
l'ulivo, che ha
illustrato la situazione degradata del Trullo, e la necessità di
trovare delle soluzioni alternative alla strada,con spazi rivolti ai
giovani, c'è infatti nel suo programma il recupero di un'area militare,
su Via del Trullo che potrebbe essere utilizzata come centro polivalente;
l'ispettore di polizia penitenziaria del carcere di Rebibbia, Luigi
Giannelli,
il quale ha sottolineato alcuni aspetti umanitari del trattamento dei
detenuti drogati,
basato soprattutto sul dialogo; l'avvocatessa Piera Metallo la quale ha
evidenziato la necessità di partire da un'interpretazione in favor rei
della nuova legge. In tale linea si sono espressi congiuntamente e
separatamente anche Francione e Giannelli i quali, in riunioni separate
coi rispettivi colleghi, hanno rilevato come un "ovvero"
vanifichi tutto l'intento
repressivo della legge là dove il drogato venga trovato con un numero
di
dosi superiore a quello stabilito dalle tabelle.
Scrive in particolare Francione
"L'art. 73 nella nuova formulazione della cd. legge
Fini-Giovanardi,
correttamente interpretata, non comporta d'amblais che il possesso di
quantitativi di droga superiori alla tabelle messe a punto dalla
Commissione
istituita dal ministero della Salute(hashish= 20 dosi; cocaina= 5 dosi;
eroina= 10 dosi) implichi di per sé un'illiceità penale della
detenzione.
Tanto si ricava dal tenore letterale del testo, precisamente nell'art.
73,
1-bis, par. a), là dove, dopo aver nella prima parte affermato il
criterio
del superamento dei limiti massimi indicati nel decreto emanato dalla
detta
Commissione, lo specifica nella seconda parte quando indica come
criterio
complementare quello del giudizio sull'uso non esclusivamente
personale,
avuto riguardo al peso lordo complessivo, al confezionamento frazionato
e ad
altre circostanze dell'azione. Il che significa rimettere in circolo,
mutatis mutandis in minimis, tutta la giurisprudenza precedente che
distingueva tra "scorta" (non punibile penalmente) e
quantitativo destinato
presumibilmente all'uso di terzi.
Dalla dizione della norma il primo criterio del quantitativo di dosi
contra
legem risulta precisato con il secondo criterio grazie al termine
"ovvero",
congiunzione che "si usa per correggere e precisare un concetto
precedentemente espresso" (Dizionario della lingua italiana, p.
707).
Nel caso di specie il concetto riportato nella prima parte del comma
citato(mensura della droga posseduta) è solo un criterio indiziario
particolarmente significativo ma in esegesi dettata dal favor rei, da
interpretarsi nel seguente modo: al di sotto della soglia della tabella
il
possesso di droga è da intendersi senz'altro per uso personale in
mancanza
di ulteriori dati significativi, mentre al di sopra vanno comunque
rigorosamente esaminati gli altri criteri complementari di cui alla
seconda
parte dell'art. 73, 1-bis, par. a)".
Insomma un'autentica ovver-dose letteraria che manda a scatafascio
tutto il
proclamato intento repressivo della nuova legge per la quale prevediamo
comunque una vita brevissima.
Il dibattito assai acceso col pubblico sorprendentemente formato anche,
grazia all'opera alacre della Monticelli, da giovanissimi, ha portato
alla
domanda chiave del perché i giovani si droghino, avanzata da
Alessandra,un'adolescente molto sensibile a questo problema, cheha perso
lo zio per overdose.
Ne è venuta fuori la condizione di profondo disagio dei giovani di
borgata,
privi degli strumenti più elementari di aggregazione gioiosa sul
modello dei
vecchi oratori. In questo stato d'inedia e di noia la droga diventa
l'eccitante per antonomasia, una sorta di status symbol spesso connesso a
una sfida tra i ragazzi.
"Ci si fa" per mostrare agli altri il proprio coraggio
(altrimenti si resta emarginati)
sia nella capacità di assumere il mostro, sia in via sotterranea per
sfidare l'autorità che vieta l'assunzione di droghe.
In questa linea pressoché unanimemente si è avanzata la linea delle
legalizzazione ma del combattimento senza tregua nel campo
dell'informazione
ai giovani e dell'operosità solidale.
Francione al riguardo ha ricordato che la figlia Maya (candidata al
XIII
municipio e sostenuta dal Movimento Utopist-A)
http://www.antiarte.it/movimentoutopista) ha progettato la creazione in
ogni
zona di Roma (soprattutto periferica) la costruzione di un Palazzo
degli
Artisti, un centro multimediale permanente di arti libere dove gli
tutti
artisti possano realizzare ed esprimere in attività continua la loro
arte in
maniera gratuita, affiancando laboratori della creatività dove tutta
la
popolazione, soprattutto giovanile, potrà accedere per la ricerca
personalizzata della propria fonte di gioia estetica.
Ciò deve andare di pari passo alla creazione di Palazzi dello Sport
che va
elargito ai ragazzi in maniera assolutamente gratuita.
Sport, Arte Cultura gioiosa gratuita. Questo l'antidoto per tirare
fuori i
giovani delle borgate dai Muretti dell'Inedia per portarli alla Gioia
di
Vivere che è nemica della Droga. Questa la via della bonifica dei
territori
antitetica alla cieca repressione legale dello stupefacente che
aggiunge
solo disagio a disagio, nulla a nulla.
Per concludere l'ispettore Giannelli ha offerto simbolicamente una muta
per una
squadra di calcio, legame simbolico tra Rebibbia e i giovani di
borgata, a
sottolineare il senso di unione tra le istituzione e i ragazzi in
disagio
che vanno aiutati, in New Economy, offrendo loro gratuitamente, mezzi e
occasioni di svago salutare e comune.
Gigi Trilemma