Il Tribunale Internazionale dei Deboli(TRIBINDEB)
è stato presentato nel corso del V° Convegno "Giornata del
minore rapito", organizzato dal C.E.C.S(Comitato Ecumenico per le
Comunicazioni Sociali) il 25 agosto 2000, presso il Museo del Cinema
come tribunale sovranazionale per i Crimini di Pace(pena di morte,
tortura, processi sommari e indiziari, e in particolare rapimenti
legalizzati di minori ad opera di giudici delle varie nazioni).
Nato da un'idea comune di Gennaro Francione e Josè
Pantieri, è stato originariamente progettato per la difesa dei deboli
per antonomasia, i bambini, per poi essere esteso a tutti i deboli del
mondo.
Nel corso del "Roma XI Social Forum" del
novembre '2001, tenutosi alla Garbatella di Roma, Francione ha
pronunciato, in veste di scrittore drammaturgo oltre che di esperto di
diritto, la prima sentenza in nome del Tribunale Internazionale dei
Deboli di condanna simbolica dei Signori della Guerra. Il tribunale
era formato, oltre che dal giudice, da numerosi poeti come Erri De
Luca, Gianni Godi, Michele Firinu, scienziati come Franco Gallerano,
Daniele Amit, Alberto Di Fazio, teologi come don Franzoni ma poi dal
popolo tutto convenuto nell'aula Columbus Università Roma 3.
Al momento il Tribunale ha un progetto operativo
via internet, anche se si pone come referente internazionale virtuale
anche nell'ulespazio(spazio materiale).
Il TRIBINDEB eredita inevitabilmente i messaggi di
giustizia portati avanti dal Tribunale Russell e da altri
metatribunali come il Tribunale Permanente dei Popoli. Se ne distingue
per la base essenzialmente popolare della sua composizione, prevedendo
il progetto di convocare l'intiero popolo di internet per deliberare -
alla maniera greca - come in una sorta di gigantesco cyberagorà.
Per scrivere l'archelogia del TRIBINDEB bisogna
risalire all'impegno sociale di Bertrand Russell. Il filosofo inglese
svolse importanti azioni civili nel tempo che va dal 1918 agli anni
'60. Promosse la "Campagna per il disarmo nucleare"
nell'ambito della quale venne stilata, il 9/7/1955, la famosa
"Dichiarazione Einstein-Russell". Istituì la Bertrand
Russell Peace Foundation nel 1963, a cui aderirono A. Schweitzer, L.
Paulin, M. Born, Nehru e molti altri illustri personaggi.
Successivamente sostenne la causa dei prigionieri del Brasile, della
Birmania, del Congo, della Grecia, arrivando poi a fondare il
"Tribunale Internazionale Bertrand Russell, il cui compito
divenne quello di denunziare violazioni dei diritti umani in qualunque
parte del mondo esse fossero state commesse.
La prima eclatante denunzia fu nel 1966 per i
Crimini di Guerra nel Vietnam, con la condanna coraggiosa, sia pur
simbolica, del governo statunitense, reo di aver portato il terrore
nel sud-est asiatico. Era accaduto che nel 1964 il presidente Johnson
aveva iniziato una terrificante escalation, usando megabombardieri B52
per colpire il territorio del Vietnam del Nord. Alla fine del 1965 le
truppe Usa arrivarono a 175mila unità, mentre nel paese e nel mondo
si rafforzava l'opposizione contro la guerra. Fu allora che un gruppo
di grandi intellettuali di diverse nazioni unitisi all'inglese, tra
cui Lelio Basso, Guenther Anders e Jean-Paul Sartre, diede vita al
Tribunale Russell, per processare i crimini Usa nel Vietnam.
Lelio Basso, che fu relatore e membro della giuria,
negli anni '70 creò la Fondazione Lelio Basso quando a seguito
dell'esperienza delle sessioni dei Tribunali Russell I e II, divenne
chiaro che non bisognava limitarsi a verificare i fatti e il rigore
delle testimonianze addotte, ma era necessario un lavoro continuativo
di natura storico-giuridica per risalire alle cause che producono i
casi di violazione dei diritti umani, e per leggere in una nuova
chiave i tentativi di liberazione dei popoli.
La Fondazione Basso si costituì formalmente con la
"Dichiarazione universale dei diritti dei popoli" ad Algeri
il 4 luglio 1976, e opera da allora sulla base di programmi di natura
politico-culturale (ricerche, seminari, convegni, pubblicazioni etc.)
studiando su un piano giuridico e storico, ma anche economico, sociale
ed antropologico, le formulazioni giuridico-politiche che sostanziano
il Diritto dei popoli: lo scopo è quello di contribuire
all'elaborazione dei principi che devono regolare un nuovo ordine di
rapporti volti a favorire la pace, in quanto basati non più
sull'egemonia, ma sull'interdipendenza.
Al fine di non limitare al solo studio teorico
l'attività politica e di solidarietà, Lelio Basso nel 1976 istituì,
insieme alla Fondazione, anche la Lega Internazionale, che avrebbe
avuto il compito di sviluppare iniziative concrete a sostegno dei
popoli in lotta per la loro emancipazione, organizzando la
solidarietà e sensibilizzando l'opinione pubblica. Oggi la Lega
Internazionale è un'Organizzazione Non Governativa accreditata presso
il Consiglio Economico e Sociale dell'ONU e svolge un'intensa
attività presso la Commissione dei Diritti Umani di Ginevra,
attività di cui si avvalgono anche la Fondazione Internazionale Lelio
Basso e il Tribunale Permanente dei Popoli.
Quest'ultimo tribunale, detto sinteticamente TPP,
è un'altra creatura di Lelio Basso, nata di fatto dalla richiesta
formulata al termine della terza sessione del Tribunale Russell 2
sull'America Latina, di essere una tribuna dove i popoli potessero
prendere la parola, ed incentrassero una certa capacità di ascoltare,
interpretare, "dire" il loro diritto.
Statutariamente il TPP è un organo della
Fondazione Internazionale, costituito da un gruppo esteso di
"personalità" indipendenti. Nato nel giugno 1979, si
ricollega storicamente ai tribunali di opinione Russell I e II,
differendone però per la sua ricerca precipua nel campo del
"Diritto dei popoli". Non sono, infatti, gli Stati che di
tale diritto stabiliscono le regole, ma le domande e le esigenze dei
popoli, ed il diritto in base al quale il TPP giudica nasce dai fatti
e dall'esame della realtà, al fine di emettere delle
"sentenze" che colpiscano, sotto forma giuridica, i
responsabili delle violazioni di tali diritti. Il TPP è permanente ed
è caratterizzato dal pluralismo ideologico dei membri della giuria,
scelti in base alle loro qualità morali, scientifiche, letterarie.
Tutte le sentenze vengono inviate alle principali istanze
internazionali e molte sono state discusse dalla Commissione per i
Diritti Umani dell'ONU a Ginevra.
Il TPP è intervenuto soprattutto negli incroci
critici della storia di liberazione (e più spesso di repressione) dei
popoli, anticipando denunce e giudizi che solo dopo anni sono stati
riconosciuti: basta citare la lotta di liberazione dell'Eritrea, la
condanna della dittatura di Marcos nelle Filippine, la denuncia e il
giudizio su quanto capitava a Timor Est ed in Tibet, la documentazione
sui desaparecidos dell'Argentina e sulla infinita repressione degli
indios del Guatemala (Rigoberta Mencèz, premio Nobel per la Pace nel
1993, testimoniò per la prima volta la sua storia al TPP a Madrid nel
1983).
"La specificità del TPP è quella, ogni
volta, di andare alle radici dei fatti, di articolare le sentenze non
solo sulle responsabilità di singoli individui, ma sulle cause
strutturali, a livello dei singoli paesi e sempre più spesso della
Comunità Internazionale" (Farsi voce dei diritti negati
di Gianni Tognoni, da FONDAZIONE, Notizie da Via della Dogana Vecchia
5, Anno II, 3, luglio-settembre 1996). In questa linea vanno ricordati
peculiari lavori svolti in vista di un diritto da costruire e da
affermare riguardanti: la responsabilità del FMI e della BM nei nuovi
genocidi, economici e culturali, di intere aree del mondo; la
democrazia di facciata che copre l'impunità nei paesi dell'America
Latina; le violazioni dei diritti umani nella ex-Jugoslavia: la
violazione del "popolo dei bambini"; la svolta di chiusura
al diritto di asilo in Europa; i dossier operativi sull'Amazzonia, su
Bhopal, Chernobyl, con denunzia dei rischi industriali che coinvolgono
il mondo intero.
Il TPP , visti i temi trattati, ci pone in stretto
contatto con i cosiddetti controvertici che hanno caratterizzato la
storia soprattutto dell'ultimo decennio con forme di lotta pro
humanitate portate avanti dai movimenti pacifisti di tutto il
mondo.
I prodromi si ebbero negli anni '80 con le
"Convention of European Nuclear Disarmament" iniziate a
Bruxelles nel 1981 e con la "The Other Economic Foundation"
organizzata nel 1984 di Londra, fino ad arrivare a una vera e propria
fase di espansione che si registra tra il 1992 ed il 1995. Inizia con
il "Forum delle Ong" che affianca i lavori del vertice di
Rio, arrivando nel 1995 alla presenza di centinaia di Ong alla
Conferenza di Pechino sulle donne. I controvertici di quegli anni
culminano naturalmente nella contestazione del popolo di Seattle del
'99. I movimenti radicali no-global soprattutto per via telematica
riescono a raccogliere i dissidenti nei punti più disparati del
globo, là dove l'oligarchia del mondo decide i destini di un intero
pianeta, senza la partecipazione dei diretti interessati, ovvero delle
masse di diseredati e degli sfruttati.
Orbene dalle azioni di queste varie
controistituzioni e controvertici è nato oggi, in continuità
storica, la creaturina che avete davanti, il Tribunale Internazionale
dei Deboli che parla non - come fa il TPP - in nome dei popoli, spesso
ugualmente oppressori e integralisti, ma dei singoli oppressi di ogni
parte del mondo che - in spirito no-global - si uniscono per urlare le
ingiustizie commesse quotidianamente sui deboli dai forti prepotenti
siano essi singoli, popoli o Stati. Anche il TRIBINDEB, come i
precedenti, è un tribunale di opinione, iperdemocratico basandosi su
un verdetto universale giocato tramite internet, con verdetti urlati
informaticamente attraverso il cyberspazio contro le ingiustizie
commesse in qualunque parte del mondo. Per questo si avvale di un suo
sito, il MOVIMENTO UTOPIST-A(http://movimentoutopista.studiocelentano.it),
e di siti alleati per trasmettere in rete i suoi j'accuse.
La prima ingiustizia, drammaticamente reale in
questi tempi, è la guerra. Oggi, chiunque muova guerra per qualunque
causa, santa o laica, è un oppressore. Basta un solo corpo straziato
di un bambino in qualunque parte del mondo per rendere ingiustificato
qualunque attacco violento agli inermi da chiunque portato e per
qualunque ragione.
Noi riteniamo che la fase storica della guerra
intesa in senso classico come scontro frontale di eserciti sia
terminata con la Prima Guerra Mondiale. Con la Seconda Guerra Mondiale
l'uso massiccio degli aerei e lo sgancio di bombe su popolazioni
inermi culminato nell'apocalisse di Hiroshima, ha trasformato la
guerra in atti di autentico terrorismo massificato.
Da allora, chiunque attacchi popolazioni civili,
donne, vecchi, bambini, innocenti commette atti di terrorismo non
potendo giustificarsi invocando l'attaccante presunte giuste cause sul
tipo della legittima difesa.
Ecco il Tribunale Internazionale dei Deboli vuole
riscrivere il diritto di guerra, annullandolo in nuce con
l'unica norma: "La guerra è un crimine contro l'umanità, da
chiunque fatta e per qualunque scopo".
Terrore chiama terrore. La violenza è sempre da
condannare, quando non si ricorra all'intelligenza e all'intelligence
per risolve i problemi di convivenza tra gli umani.
Il terrore della ritorsione è di innescare
un'escalation senza fine, generata a monte da chi proprio si reputi
attaccato, il quale invece ha provocato lui stesso una diversità
elementare, implausibile, disumana: c'è chi sfrutta e chi è
sfruttato, c'è chi mangia e chi si abboffa e getta via nella
spazzatura i rimasugli.
Milioni di persone muoiono di fame nel mondo,
mentre i paesi ricchi sguazzano nell'oro e nello spreco. La
fratellanza è un bene del mondo predicato dal TRIBINDEB che, se non
si sente dentro, può essere predicata quanto meno nella linea
dell'utile. Date e vi sarà dato. Date da mangiare agli affamati e non
avrete più le ritorsioni dei fanatici, dei disperati,
degl'integralisti.
Il TRIBINDEB, a differenza di tribunali precedenti,
porta avanti una nuova filosofia del mondo, basata non sulla punizione
dei cattivi e dei rei, ma sulla loro redenzione. Ciò fa elaborando un
progetto di Diritto 2000 che sostituisce al medievale diritto
penitenziale(basato sulla punizione) il neoumanistico diritto
medicinale(cura, sanzioni e misure di sicurezza).
Il TRIBINDEB opera per l'abolizione del processo
indiziario e letterario, a favore di quello a prova epistemologica,
per l'umanizzazione della giustizia e del sistema di pena, per il
recupero dei devianti e degli emarginati attraverso la cooperazione
sociale, la cultura, l'arte, in una forma di reale neoumanesimo,
secondo i principi espresso dall'UNIONE EUROPEA DEI GIUDICI
SCRITTORI(http://eugius/studiocelentano.it)
Anche i devianti sono deboli perché - come diceva
Dostoevskij - la prima vittima di un reato è chi l'ha commesso. Ergo
proponiamo una nuova filosofia per un nuovo linguaggio, per creare
strutture operative ignote ai precedenti tribunali. "Cambiate il
linguaggio e cambierete la società" diceva Foucault. Noi
cambieremo il mondo rimodellando i principi della libertà,
dell'eguaglianza e soprattutto della fratellanza, essendo la
rivoluzione francese sempre in atto attraverso il nuovo pacifismo
iperattivo e internettiano da noi propugnato.
Un'impresa paradossale quella del perdono e
dell'amore dei diversi, dei devianti, dei diseredati in linea con
l'amore narrato dai santi delle religioni di tutto il mondo, nell'onda
agapica che va dalla pietas del Cristo alla compassione del Buddha,
all'amore per il lupo di San Francesco d'Assisi.
Il paradosso dell'amore è amare i criminali in
linea con lo spirito del poverello d'Assisi, per cui nel nuovo
linguaggio, l'emenda medicinale diventa il nuovo patto sociale,
unitamente alla volontà di individuare i veri mali dei devianti,
finalmente non più bestie, per reinserirli nel mondo degli umani.
Solo così il Buono per Antonomasia, Francesco, riuscirà ad ammansire
il Lupo portandosi nel suo stesso piano d'azione: la Foresta.
Un'impresa in linea col messaggio profetico di Gioacchino da Fiore che
concepì per questi tempi l'avvento di una nuova era dello Spirito.
Nelle sue opere postume Concordia Novi ac
Veteris Testamenti, Expositio in Apocalypsim e Psalterium decem
chordarum, Gioacchino configura un grandioso disegno della storia
umana intimamente legata alla sua evoluzione religiosa e fondata su
presupposti strettamente cristiani, pur analizzando temi inusuali per
la teologia tradizionale quali l'avvento dello Spirito Santo sulla
Terra. Soprattutto nella prima opera Gioacchino esprime la sua
concezione trinitaria dello svolgimento storico, illustrata mediante
il ricorso a un'esegesi allegorico-simbolica della Bibbia. Secondo
Gioacchino, infatti, la storia è il simbolo progressivamente
dispiegantesi della Trinità.
Nella prima età, quella del Padre, gli uomini
vivono in stato di minorità, sotto il dominio della legge e del
timore. Nella seconda, si verifica l'avvento del Nuovo Testamento e
del Figlio, venuto a liberare l'uomo dalla legge e a rivelargli il suo
destino, attraverso la fede e la bontà.
Dovrà seguire l'età dello Spirito, o della
libertà dispiegata, con la presa di possesso dei doni divini e la
realizzazione della storia nella Pace e nell'Amore Scambievole.
E così, alla prima età del timore e alla seconda
della fede, dovrà seguire la terza che sarà quella della Verità e
dell'Amicizia e della Grazia e della Misericordia.
L'Amicizia è la Fratellanza predicata dai giudici
disarmati del TRIBINDEB, la Grazia è l'essere baciati dal dono di
poter coniugare la Giustizia con la Misericordia.
Nella sua assoluta laicità Bertrand Russell aveva
escluso dal Tribunale sul Vietnam (anni '60) qualunque tipo di chiesa,
dai cattolici ai comunisti ortodossi. Noi, pur atei, in uno spirito di
reale ecumenismo, siamo aperti a tutti, laici e religiosi, ricchi e
poveri, élite e paria sociali, onesti e delinquenti.
Uno spirito nuovo anima, dunque, il TRIBINDEB e i
suoi componenti. Uno spirito che spaventa, perché sempre l'amore per
i diversi terrorizza. Ma è questo un terrore fruttifero, perché
impastato di sapienza e di misericordia, sogno d'amore cullato tra le
maglie della rete superbucata dell'Utopia e del Cyberspazio.