IL TRIBUNALE INTERNAZIONALE
DEI DEBOLI
riunito
in seduta plenaria alla Garbatella con l'intervento di poeti, scienziati,
antiartisti e del popolo tutto in occasione del Roma XI Social Forum
presso l'Aula Columbus, Università Roma 3 via delle 7 chiese n. 1001 d)
in
merito alla guerra mossa dagli occidentali contro l'Afghanistan dopo
l'attacco alle torri gemelle di New York
sentenzia
L'art. 11 della Cost. afferma "L'Italia
ripudia la guerra come
strumento di offesa alla
libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie
internazionali".
Ripudia significa... che al nostro popolo la guerra... fa
schifo!
Precisamente ci sono due azioni ripudiate:
- la guerra di aggressione;
- la guerra per
risolvere controversie tra Stati.
Quanto al primo punto l'analogia con la legittima difesa è
più che mai legittimo e si perdoni l'allitterazione.
La legittima difesa è valida a scriminare i delitti quando
la reazione è proporzionata all'azione ed è immediata.
Nel nostro caso non c'è proporzione tra il male che si è
subito e quello che si arreca. Manca cioè la proporzione tra il vile
attentato alle torri compiuto da una banda di criminali e l'attacco a un
intero popolo, quello afghano.
Inoltre la reazione alla strage americana non è stata
immediata ma meditata, preparata e poi sferrata.
Ergo la legittima difesa non è invocabile perché non ne
ricorrono i principi, passandosi con la reazione spropositata e dilatata
nel tempo dalla possibile ragione al sicuro torto.
Quanto alla controversia tra stati affinché essa insorga è
prima di tutto necessario appurare il punto su cui controvertere. Orbene,
prove o non prove, nessun giudice americano o di altro paese ha mai fatto
il processo a Osama Bin Laden attribuendogli la responsabilità specifica
e non solo per simpateia dei fatti di New York.
In ogni caso la risoluzione della controversia era da
demandarsi ad altri sistemi(intelligence, sanzioni economiche e
produttive etc.)da attuarsi con calma e metodo. Se c'era la
possibilità di agire in quel modo, e c'era, bisognava adeguarsi perché
questi sono i principi del nuovo mondo democratico che ripudia la
giustizia sommaria dell'occhio per occhio... dente per...
un'intera dentiera.
Insomma la guerra è ammessa in una situazione realmente
agonica ma non si può andare ad attaccare un intero popolo perché
nasconde terroristi. E' come sconfiggere la mafia bombardando e
massacrando la Sicilia e i siciliani.
Rispondere al terrorismo con una guerra che uccide anche un solo
bambino è rispondere a barbarie con barbarie, è atto da altissimo
medioevo. Promettere di ridurre ai minimi i danni alla popolazione civile
avversa è pura demagogia e non comporta nemmeno la concessione delle
attenuanti generiche.
D'altra parte l'art. 11 della Cost. porta avanti un
principio pacifista che lo Stato Italiano ha acquisito sulla scia di
autorevoli precedenti come la Costituzione Francese del 1791. Noi stiamo
ancora combattendo per la Rivoluzione Francese, qui, come soldati pacifici
e disarmati, perché non
vogliamo la guerra e i signori della guerra,
opponendo loro solo i nostri corpi, la nostra fratellanza e la
nostra intelligenza.
L'Italia con questo principio dell'art. 11 si è definito
"Stato pacifico" requisito fondamentale per entrare a far parte
delle Nazioni Unite che ammettono nel loro ambito solo gli stati
"amanti della pace". Bella pace!
Entrando in questa guerra per catturare i terroristi
l'Italia ha tradito la
costituzione; entrando in guerra gli occidentali -
Nato o Non Nato(quanto ognuno di noi vorrebbe a tal punto non
essere in questo mondo mai...Nato) -
hanno tradito la Carta ineluttabilmente pacifista delle Nazioni Unite
attaccando un intero popolo
inerme per catturare una banda di masnadieri.
E tutto questo non trova alcuna giustificazione né nella
Legge Scritta degli Uomini Forti né nella Legge Non Scritta dei Fratelli
Deboli del Mondo;
P.Q.M.
visti
i principi di Liberté, Egalité, Vivacité, Fraternité
condanna attaccanti e terroristi a essere bruciati con l'incenso e
le poesie sull'Altare della Pace Universale.
Così
deciso in Roma il 17 novembre 2001