'O cunto d'o quatto ' coppe
Home Up Mamma Napoli 'O cunto d'o quatto ' coppe 8017 … dalla memoria al Ricordo Dal Treno dell'Oblio

 

Epitaffio epistolare per Pino

 

                   
 

 

      1857                   

 Associazione Culturale                        

 

   Corso Garibaldi, 57 Eboli (Sa)

 

 

                                                                                                

 

L’Associazione culturale 1857, La invita alla serata del 22 febbraio presso il Teatro Salita Ripa ad Eboli, alle ore 20,30 in occasione dell’esibizione del gruppo teatrale “Uommene&Tambure”, composto dai momentaneamente detenuti dell’ICATT di Eboli.

 L’incasso della serata sarà devoluto a sostegno del progetto stesso e servirà per fornire di attrezzature necessarie al gruppo di attori.

 La sua presenza sarà gradita per sottolineare il carattere di alta valenza sociale del progetto.

 Ringraziamo per la cortese attenzione.

 Ulteriori notizie, aggiornamenti e rassegna stampa sul sito: www.uommeneetambure.it

 

Nello spettacolo «'O Cunto d'o Quatto 'e Coppe» ("Racconto del quattro di coppe", una carta che, nel mazzo, non ha nessun valore ma di cui non si può fare a meno), il cuore non batte solo per se stessi. Si dà la voce a chi non ce l'ha o non l'ha mai avuta ed in tal caso ai morti del treno 8017, in quello che fu definito il disastro ferroviario più grande d'Europa.

A Balvano, infatti, nella notte tra il 2 ed il 3 marzo del 1944, in pochi minuti trovarono la morte oltre 500 persone per le esalazioni di monossido di carbonio, sprigionatosi dalle ciminiere delle due locomotive a vapore che da Napoli erano dirette a Potenza. In un tratto impervio ed in salita il treno si fermò nella galleria sotto il Monte delle Armi. Centinaia di vittime di cui non si seppe più nulla, uomini e donne seppelliti in fosse comuni a Balvano di cui si è persa memoria, ma che oggi il gruppo "Uommene & tambure" del carcere di Eboli (Icatt) fa rivivere in storie narrate e cantate. Non è casuale la scelta del tema. La maggior parte dei componenti del gruppo, infatti, proviene dalle zone del napoletano in cui abitavano gran parte dei passeggeri di quel convoglio.

 Lo spettacolo, frutto del laboratorio condotto dal musicista Pino Turco e dall’operatore sociale e fotografo Paolo Garofalo, si avvale della consulenza e delle ricerche di Vincenzo Esposito, antropologo culturale  dell’Università degli Studi di Salerno.

“Nella performance - spiega la direttrice dell’Icatt Rita Romano - abbiamo voluto ricordare uomini e donne dimenticati dalla storia, come le migliaia di vittime della Shoah, in un periodo tra i più funesti della storia contemporanea e che investì anche questi territori a sud di Salerno”.