21)“OPERA
ROMANESCA”
Commedia musicale
in tre atti di Maurizio
Fortini, Selene Di Domenicantonio, Gennaro Francione
Roma, 1849. E’ il
tempo delle battaglie per l’Unità d’Italia. Mentre molti uomini
combattono sul fronte, altri, come lo stracciarolo, l’oste e il
pescatore, continuano la loro attività quotidiana sulla piazza viva e
colorata della città.
In un’epoca
importante come quella che vede la fondazione della seconda Repubblica
Romana, tra rivalità, giochi, lotte e tradimenti, due giovani
innamorati, Nina e Gigi, sfidano una sorte fatta di antichi rancori, per
coronare il loro sogno.
La commedia è
fondata sulla speranza e sull’amore, narrata in tre atti da un
andirivieni di maschere storiche romane, tra le diversità di ceto
sociale e cambi di scene raffiguranti lo sfondo della vita di Roma
ottocentesca.
Si parlerà di
unione d’Italia e di Goffredo Mameli, facendo uscire la storia narrata
da un ambito locale per elevarla a livello nazionale e universale. Non
mancheranno: costumi, ballate, saltarelli e canzoni romane (edite ed
inedite), musicate da un’orchestra di strumenti d’epoca e interpretate
da cantattori professionisti.
L’importanza
storica della Romanità, evidenziata tra battute, scherzi e regole
d’onore, fa di quest’opera una meraviglia di tradizionale culturale,
animata con lo spirito dei nostri tempi, con al centro di tutto il
sentimento più importante di tutti i secoli: l’Amore!
Motto: “la vita
sai ched’è? È tutta n’garaghe”
ATTORI 20
DANZATORI
MUSICISTI
22)
DoppelgÄnger Anonymous. KING JAMES AND Guy Fawkes(LA CONGIURA
DELLE POLVERI)
Teatro Danza multimediale in tre
atti.
L’opera si sviluppa attraverso il racconto
parallelo e intrecciato dell’ascesi al trono d’Inghilterra del dotto Re
Giacomo I e della contemporanea congiura delle polveri, in cui i
cattolici, guidati dall’intrepido Guy Fawkes, progettarono fallendo di
far saltare il sovrano con tutto il parlamento.
Nel gioco di potere e antipotere si realizza
l’affresco di un’epoca che rilancia alle istanze attuali di Anonymous.
Un personaggio famosissimo soprattutto tra le nuove generazioni,
immortalato dal film V per Vendetta diretto da James McTeigue, tratto
dall'omonimo romanzo grafico, scritto da Alan Moore e illustrato da
David Lloyd, prodotto e adattato per il grande schermo dai fratelli
Wachowski.
Nello sviluppo della tragedia, del re
enantiodromicamente riflesso nel suo fallito carnefice si esprime il
sogno universale dell’uomo volto a creare una civiltà finalmente
tollerante e fraterna.
Nel progetto scenico incursioni di teatro nel
teatro alla maniera del Sogno di una notte di mezz’estate di
Shakespeare, svelato qui sotto le spoglie del lord gran ciambellano
Edward de Vere. Gli fa da pendant uno smagliante Ben Jonson che mette
in scena The satyr con balletti e maschere sotto cui si nascondono in
una spirale di entrate e uscite gli altri personaggi della storia reale.
Il tutto, pur nel mélange di elementi
fantastici e spettacolari, rigorosamente costruito secondo i dettami del
dramma storico con una ricerca minuziosa sugli eventi culminati nel
processo e nella condanna a morte dei congiurati.
Infine, uno degli eventi più importanti del
‘600 inglese e dell’intera storia europea portato sulle scene in una
chiave incandescente, esplosiva, rivoluzionaria per una nuova utopia del
nostro continente nel nome della Fraternité.
ATTORI
27
MASCHI 22
FEMMINE 5
DANZATORI : FAERIES, ANIMALI DEL BOSCO, GUARDIE
23)
POE'S PEST (LE STANZE DEI SETTE DELIRI DI EDGAR ALLAN POE)
Dramma in tre atti. Inedito.
La pièce nasce
sullo schema della Maschera della Morte Rossa di Poe.
Di fronte al
dilagare della peste il signore Prospero fa rifugiare una serie di
cortigiani in un suo maniero serrandosi tutti dentro tra feste,
balli, amore e vino per evitare il contagio.
La vicenda si
svolge in sette stanze nell'ultima della quale, temuta da tutti, il
potente troverà la morte.
Le sette stanze
nella nostra versione dalla biografia delirante di Poe diventano
altrettante scatole per inserirvi i suoi sogni fluttuanti tra
l'apparenza di una realtà amorevole e l'incubo.
Scivola così la
pièce tra le tre madri e le tre amanti alla ricerca di una bellezza
che trova il suo esito sono nella scrittura del Gotico e del
Surreale.
ATTORI 8
MASCHI 3
FEMMINE 5
24)
LA CRISOPEA DI OSCAR
WILDE
Dramma
multimediale in tre atti.
L’opera descrive l’iniziazione alla vita e
all’arte di Oscar Wilde attraverso la Crisopea, ovvero la Grande
Opera dell’Alchimia.
Lord Henry Wotton, il malefico maestro di
Dorian Grey, viene in scena per addestrare Oscar all’Ars spagirica,
esaltando il mito dell’estetica che lo condurrà a una vita
perversa, irregolare ma anche a un’arte superiore verso una geniale
bellezza.
Stavolta sarà Oscar ad essere raffigurato in
un quadro che invecchia mentre egli conserva una perenne giovinezza.
L’alchimista mefistofelico lo conduce così
lungo i sentieri dell’Opera al Nero, rappresentato dal Corvo, dove
il poeta toccherà l’inferno attraverso il processo per
omosessualità e il carcere orribile. La purificazione della
Colomba lo attingerà con l’Opera al Bianco attraverso un’esperienza
con l’amante Alfred Dougla, alias Bosie, sulla beata ma per certi
versi umanamene inospitale Capri, pur isola splendida e paradiso
degli dei.
La rivoluzione finale avverrà con l’Opera al
Rosso, dove, rimasto solo, Wilde diventerà Araba Fenice,
abbracciando la madre per un ultimo volo di consapevolezza verso
l’aldilà.
Vicende svolte sotto gli occhi del misterioso
doppio raffigurato nel quadro che lo porteranno alla conquista della
luminosa pietra filosofale.
ATTORI 6
MASCHI 5
DONNE 1
25) SCENE DA UN MANICOMIO VOLONTARIO
Tragicommedia in 3 atti.
Racconta i 10 giorni in manicomio di
Elizabeth Jane Cochran, nota con lo pesudonimo Nellie Bly.
Giornalista statunitense, fu una delle prime giornaliste
investigative. Fingendosi pazza, si fece rinchiudere nel manicomio
femminile dell'Isola di Blackwell, per poi uscirne e raccontare gli
orrori dell’internamento in un articolo poi diventato, peril
successo riscosso, libro: Ten Days in a Mad-House.
Dall'inchiesta partì un'indagine
giudiziaria, un'ispezione e furono presi provvedimenti per garantire
una gestione umana del manicomio. Inoltre, la città di New York
destinò un milione di dollari in più all'anno per la cura e
l'assistenza alle persone affette da disturbi mentali. Da questa
esperienza abbiamo tratto spunto per descrivere la situazione
paradossale e grottesca del manicomio. La chiave originaria è da
commedia dell’arte, vista la finzione retrostante all’assunto della
pazzia di Nellie, la cui sanità mentale era sconosciuta alle
istituzioni che la rinserrarono. IL racconto però in escalation
diventa tragico quando ci si parano davanti gli orrori di quel
manicomio, un autentico lager nella perbenista e ipocrita società
americana dell’epoca.
ATTORI 7
MASCHI 1
FEMMINE 6
26) FEDERICO, IL RE FALCONE
Dramma in 3 atti descrivente l’epopea di
Federico II, un imperatore del Sacro Romano Impero
protorinascimentale e prototolluminista che riuscì a coniugare la
forza del potere con l’arte, la cultura, la poesia nell’ambito di un
nuovo progetto di pace universale tra i popoli.
Di Federico si raccontano le gesta
pubbliche ma soprattutto la vita privata, gli amori, la ricerca di
un senso dell’uomo nascosto tra le pieghe della natura rigogliosa,
l’amore per gli animali, il culto della beltà e della scienza
sperimentale.
Tra personaggi variegati, alcuni singolari
come il clericus jester nano Francione, e altri inquietanti come il
logoteta Pier delle Vigne e l’astrologo Michel Scoto, si sviluppa la
vicenda di questo re che fece della curiosità, dell’intelligenza
creativa e della vita estetica una ricerca costante, di monito
pacifico anche per le moderne generazioni.
ATTORI 10
MASCHI 7
FEMMINE 3
DANZATORI
27) IL MUSICO OMICIDA (CASO GRAZIOSI)
Dramma multimediale in 3 atti.
Si racconta il processo svoltosi nel
1947 a carico di Arnaldo Graziosi, musicista della Rai, accusato di
aver ucciso la moglie Maria Cappa inscenando un finto suicidio.
Movente: l’esistenza di un’amante, la giovane allieva Anna Maria di
cui si era innamorato corrisposto. Fu il
primo grande giallo passionale del dopoguerra.
Graziosi,
condannato a 24 anni di reclusione, si dichiarò sempre innocente,
sostenendo che la moglie si era suicidata perché lacerata dai sensi
di colpa per aver contratto la sifilide durante una relazione
prematrimoniale, e per averla trasmessa al marito ed alla figlia.
Un caso che fece epoca
scatenando una delle prime valanghe mediatiche per un giallo.
La carta stampata, la radio e i cinegiornali
dell’epoca anticiparono le odierne ondate in cui i media
arrivano addirittura a sostituirsi ai giudici nell’analisi e
soluzione dei delitti più intricati.
L’opera racconta la vicenda ancor oggi
oscura e approfondisce i personaggi con l’Amleto teatrale che dipana
la matassa tra l’essere e il non essere, nel dilemma del caso di
specie omicidio o suicidio? Dilemma esteso in progressione
geometrica con la contrapposizione tra l’essere e l’apparire che in
termini di diritto si risolve nella tragica antinomia tra la verità
processuale e quella storica.
Alla fine dello spettacolo, alimentato
da filmati d’epoca sul caso dell’Istituto luce, il pubblico,
trasformato in una gigantesca corte d‘assise sarà pilotato
dall’autore, in veste di cronista giudiziario nel verdetto finale
popolare. Si deciderà sera per sera in agorà di Temi, attraverso
discussione camerale e alzata di mano, se il maestro Graziosi era
veramente colpevole o innocente come sempre sostenne.
ATTORI 12
MASCHI 7
DONNE 5
Scenografia essenziale (aula di
Tribunale)
Uso di schermo mobile e videoproiettore
28) SPIRITO D’ALLODOLA, SPIRITO DI PATATA
di Gennaro Francione
Commedia in napoletano in tre atti.
Francesco Spasimante è un professore che
insegna inglese in privato. E’ appassionato di poeti romantici e di
occultismo. Crotirda, la fidanzata del suo allievo, il tassista
Mimmo, fa l’infermiera ma si diletta a fare dei magnifici falsi.
Dovrà riprodurre i quadri di Percy Bysshe Shelley e di sua
moglie Mary Wollstonecraft Shelley per usarli nella seduta spiritica
che don Ciccio effettuerà facendo intervenire una medium rinomata e
finanche un prete.
Invece dei poeti l’occultista dilettante si
troverà ad evocare la seconda moglie Beatrice morta che entrerà in
conflitto con Rachilina, la terza attuale moglie. In avalanche ci
saranno una serie di maldestre azioni per liberarsi del fantasma che
coinvolgerà il suo stesso destino fino al grottesco esito finale.
ATTORI 10
Maschi 4
Femmine 6
Scenografia: sala da pranzo – taverna
29)
IL MONACO DI AMELIA
Tragicommedia alla Grad Guignol in tre atti.
L’opera si riconnette al fantasma di Angelino,
legato al Teatro sociale di Amelia. Ne era il custode; trovò la
bellissima moglie ad amoreggiare con un nobile locale in un
palchetto e con un colpo al cuore ne morì. Da allora il suo fantasma
aleggia nel teatro.
Il nostro Angelino è il factotum del teatro. È
il drammaturgo costretto a vendersi le opere (da negro) o a
vedersele deformare dal regista. Pronto a tutto per campare
(custode, comparsa, servo di scena, siparista). L'unica cosa
veramente bella è la moglie Deianira che gli viene sottratta
dall'attore Flavio.
La vendetta è alla Montecristo. Si crea la morte
apparente con l'aiuto dello scenografo Igor per vendicarsi.
Lo scenografo è stato aiutato da Angelino a
uccider il crudele padre naturale per impossessarsi dell’eredità.
Angelino lo ha salvato fornendogli un alibi. Ora lo fa suo complice
per fargli ricambiare il favore.
I due utilizzeranno tre azioni teatrali (Muto
per amore; Chi di corna ferisce, di corna perisce; Lasciate che i
frati uccidano per noi) con lo scopo di uccidere sulla scena (sogno
di ogni artista) i traditori e usurpatori di amore e di creatività:
il produttore Romualdo, il regista Filippo, entrambi amanti di
Deianira, Flavio il suo innamorato.
E’ un susseguirsi di azioni spettacolari che
coinvolgerà tutti fino al sorprendente esito finale dove una
voragine si aprirà per inghiottire tutti.
ATTORI 14
MASCHI 10
FEMMINE 4
SCENOGRAFIA MULTIPLA – USO DI PALCHETTO LATERALE
30)
MASCULUS SINE MUSCOLO (Storia di una violenza sessuale legata a
un bacio) Di Stefano Loconte e Gennaro Francione
Dramma in tre atti.
Tutto nasce da un bacio strappato che scatena
un processo per violenza sessuale. L’avvocato Fabio Cuccurullo è il
violentatore; Margita Deianira: la violentata. Si muove con
l’arresto di Fabio il processo che presto si rivelerà una sorta di
psicanalisi delle anime scendendo dal mondo delle apparenze sociali
agl’inferni dell’interiorità di ogni personaggio: padre Coteca (il
sacerdote pedofilo), Giorgio Ficulla (lo psicanalista
omosessuale), l’avvocato Andrea Calamaro (difensore di Fabio e gran
puttaniere).
Ma davvero Margita ha subito la violenza? La
ricerca della verità passa attraverso il disvelamento di tutti i
doppi dove alla fine, sulle note di una chitarra messicana, si
scoprirà una verità che rovescia tutti i sensi comuni
31)
UN INFERNO FEMMINILE PER DON JUAN
Dramma musicale giocoso in tre atti.
Una don Juan postmoderno che attinge alla
tradizione che passa attraverso Tirso de Molina, Molière, Mozart,
Tritto-Lorenzi, Rostand, Puskin.
L’analisi viene spostata dal facile stilema di
un perfido don Juan cacciatore di prede femminili a un mondo
sotterraneo che vede le donne complici se non tentatrici di quello
che alla fine si rivela essere un messaggio di gioia e di felicità
attraverso il sesso e l’amore libero.
La bellezza salverà il mondo e questa beltà
salvifica dello spagnolo donnaiolo si manifesta nell’erotismo sano e
nella gioia di vivere che trasforma anche atti oltre il legale in
una sana goliardia che piace a maschi e femmine. Soprattutto piace
al pubblico che in un gioco di specchi passerà dal rappresentazione
teatrale pura alla guarattella umanizzata per vedere ripetuti
all’infinito i propri vizi molti e virtù poche, naturalmente dopo
essere passato nei gorghi dell’inferno.
ATTORI 10
MASCHI 6
FEMMINE 4
INOLTRE: 2
COMPARSE
GRUPPO
SUONATORI: MINIMO CHITARRA EMANDOLINO
32)
KUNG FOOL
(ESORCISMI D’AMORE PER UN INTERNO MANICOMIALE) PARTE I - ASYLUM
SALENTINUM
Il ciclo Kung Fool
comprende quattro opere (Asylum Salentinum, Il Demone Kungfullon, Il
Demone Mammone, Il Demone Smorfione) che possono essere
rappresentate insieme in una maratona teatrale o separatamente,
avendo ciascuna una struttura autonoma pur se il senso vien dato
dall’analisi dei quattro mondi. Il primo rappresenta l’universo
degli uomini; gli altri tre l’esplorazione delle monadi individuali.
Asylum, in tre atti,
inizia con un esorcismo che dà il senso all’intera struttura. Ogni
uomo è folle, preso dal demone della follia che nei casi più
esasperati richiede l’intervento di esorcisti religiosi (il prete) o
profani (la mammana, lo sciamano, i medici e gli operatori della
riabilitazione). In tutti, al di là delle tecniche specifiche usate
per la liberazione dal maligno, solo autentici atti d’amore possono
liberare l’individuo dal suo dolore esistenziale.
Nella giostra della
comunità si susseguono le scene dei matti da riabilitare tra
situazioni drammatiche, comiche, grottesche, assurde dove la follia
dei matti consacrati si aggiunge talora a quella degli operatori
nella loro disperata ricerca di dare un senso anche alla “mission
terapeutica” non sempre facile perseguire. Il tutto in
un’oscillazione perenne tra la catatonia e la maniacalità,
l’esuberanza espressiva, in mezzo a tante sigarette e cibi
trafugati tra mille stratagemmi, aggressioni sia verbali che fisiche
rivolte indifferentemente a pazienti deboli e operatori assertivi.
Una nota stilistica è il
linguaggio dei pazienti talora altamente criptico che si è cercato
di conservare, ora trasformandolo in gramelot, ora dando una cifra
decifratoria grazie alla psicoterapeuta Anna Mascara.
La musica molce gli
animi soprattutto se è connessa alle tradizioni ataviche infantili
del degente. Così un complesso musicale salentino con tamburelli,
fisarmoniche e violini accompagnerà le performance, della comunità
ora con tarante indiavolate ora con musiche lente rievocanti le
ninne nanne, l’amore e i dolci sentimenti.
ATTORI
MASCHI 13
FEMMINE 9
Totale = 22
COMPLESSO MUSICALE
ATTORI 9
MASCHI 5
FEMMINE 4
UN CHITARRISTA
33) CATGUT &
BONGO BONGO
Commedia musicale in tre atti.
L’opera comico-grottesca nasce dagli
esperimenti condotti nel secolo scorso da due “grandi” medici. Serge
Voronoff era un chirurgo e sessuologo russo naturalizzato francese
divenuto famoso negli anni venti per il suo metodo di
ringiovanimento maschile consistente nell'innesto di testicoli di
scimmia. Ilya Ivanovič Ivanov fu un biologo russo, specialista di
inseminazione artificiale e ibridazione interspecifica, coinvolto in
controversi esperimenti sull'ibridazione tra l'uomo e le scimmie
antropomorfe.
Dopo i maldestri tentativi di Voronoff di
creare l’elisir di eterna giovinezza testicolare, ancora più
ambiziosa fu l’opera di Ilya Ivanov che fu incaricato da Stalin di
creare lo scimpanzuomo, il soldato-operaio perfetto.
Su una colonna sonora rappresentata da canzoni
burla su Voronoff e sulle scimmie umanizzate si sviluppa la trama
dove, dopo il rispetto preliminare dei canoni storici reali, si
schizza via in deviazione nel surreale alla ricerca dell’anello
mancante nell’evoluzione. Un anello probabilmente non all’inizio ma
alla fine perché ancora l’uomo, evoluto o bestia scimmioide, cerca
di trovare un senso al suo esistere in un mondo caotico e assurdo
spesso esasperato proprio dalla scienza che dovrebbe alfine
liberarci. Folle rincorsa dietro la Fata Morgana!
ATTORI 8
MASCHI 5
DONNE 3
3 COMPARSE
CORO E ORCHESTRA
34)
KAFKABALÀ
Il dramma in tre atti racconta l’odissea
cabalista di Kafka tutto volto attraverso la scrittura e l’amore
fuggente a cercare un senso alle cose liberandosi dal suo stato
d’insetto.
Le vie di salvezza sono la scrittura e
l’eros correlati.
Il segreto di un possibile riscatto
passa attraverso la bellezza della scrittura e l’amore per le
cinque donne Felice Bauer, Grete Bloch, Julie Vokhrytsek, e
Milena Jesenská e
Dora Diamant
mediato dallo sfrenarsi dei sensi nei bordelli d’Europa.
Di fronte alle strane mutazioni corporee
e dell’anima innamorata Franz invoca l’aiuto del Golem, il suo
doppelganger. E’ identificato con il leggendario Ostropoer, ex
macellaio e poi gran buffone di corte ebreo. Gli pone in bocca la
sua scrittura e, come Dio fece con Adamo, lo anima.
Se il gigante d’argilla difese gli
ebrei di Praga dai Pogrom, ora lo difenderà dagli assalti demoniaci
dell’esistenza insensata ma riuscirà ad evitare l’orribile
mutazione finale nel disfacimento delle membra?
Su tutto e sempre, sul vivere, sui
mostri e sulla scrittura, la Signora incombe.
ATTORI 9
MASCHI 3
FEMMINE 6
DANZATORI
31) KAFKABALÀ
Il dramma in tre atti racconta l’odissea
cabalista di Kafka tutto volto attraverso la scrittura e l’amore
fuggente a cercare un senso alle cose liberandosi dal suo stato
d’insetto.
Le vie di salvezza sono la scrittura e
l’eros correlati.
Il segreto di un possibile riscatto
passa attraverso la bellezza della scrittura e l’amore per le
cinque donne Felice Bauer, Grete Bloch, Julie Vokhrytsek, e
Milena Jesenská e
Dora Diamant
mediato dallo sfrenarsi dei sensi nei bordelli d’Europa.
Di fronte alle strane mutazioni corporee
e dell’anima innamorata Franz invoca l’aiuto del Golem, il suo
doppelganger. E’ identificato con il leggendario Ostropoer, ex
macellaio e poi gran buffone di corte ebreo. Gli pone in bocca la
sua scrittura e, come Dio fece con Adamo, lo anima.
Se il gigante d’argilla difese gli
ebrei di Praga dai Pogrom, ora lo difenderà dagli assalti demoniaci
dell’esistenza insensata ma riuscirà ad evitare l’orribile
mutazione finale nel disfacimento delle membra?
Su tutto e sempre, sul vivere, sui
mostri e sulla scrittura, la Signora incombe.
ATTORI 9
MASCHI 3
FEMMINE 6
DANZATORI
32) ALTAN E LA LUPA DI TARAF
Dramma in tre atti.
L’opera racconta l’odissea del
giornalista turco Ahmet Altan considerato un campione degli
intellettuali liberal. Fondatore nel 2007 del quotidiano Taraf
(“Lato” in turco) lo diresse per 5 anni. Il giornale era durissimo
con la casta militare, poi accusato di ricevere fondi dal
predicatore Fethullah Gulen considerato da Ankara come la mente del
golpe del 2016. Il giornale ha sempre sostenuto il diritto di sapere
dei lettori affrontando i più grandi tabù in Turchia come il
genocidio degli armeni e la discriminazione contro i curdi.
Accusato di aver aiutato la rivoluzione
coi suoi articoli e con una trasmissione televisiva Altan viene
incarcerato insieme a migliaia di persone per bene studenti,
impiegati, professori, avvocati, giudici arrestati solo per aver
gridato: libertà!
Alla fine viene condannato all’ergastolo
ma il 13 aprile 2021 una sentenza della Corte Europea dei Diritti
Umani ha stabilito che la sua detenzione è illegittima e
costituisce una violazione dei principi del giusto processo e della
libertà di espressione, condannando Ankara al pagamento di un
risarcimento di 16 mila euro nei confronti del giornalista
Due giorni fa dopo quella sentenza il
regime turco, in modo del tutto inaspettato, ha liberato Ahmet Altan
dopo oltre quattro anni e mezzo di prigionia.
Quest’opera racconta il dramma della
cattività superata grazie alla scrittura e al sogno, ma poi la
fatica di un processo costruito dalla procura sulle ombre, postasi
sulle spalle di un potere pseudodemocratico che non ammette
contestazioni.
Una situazione questa propria della
Turchia ma poi esistente, più o meno mascherata in molte democrazie
avanzate.
ATTORI: 10
MASCHI 10
3 DANZATRICI
1 DANZATORE
33) ELEONORA, LA BARONESSINA
SCARTELLATINA
Commedia dell’Arte in tre atti.
Eleonora la baronessina è nata gobba. Il
padre, il Barone di Santachiara, la tiene segregata nel palazzo per
evitare di farle vedere il mondo dei normali e l’ha cinta di servitù
maschile e femminile di gobbetti. Tra di essi Ceccarella che
stravede per Ascadeo, un giovane in gamba e nipote di nonma Vicenza
una fattucchiera del paese
La ragazza è assai triste e vorrebbe
vedere il mondo di fuori. Un giorno scappa con l’aiuto della
fantesca educatrice e poetessa, Porziella, l’unica senza gobba. Là
come il Buddha scopre i mali del mondo ma soprattutto che la via
della felicità è essere liberi secondo i principi dell’illuminismo e
prendere coscienza dei mali del mondo ben superiori a una schiena
cifotica.
Tornata al castello col padre infuriato
che caccia la fantesca diventa sempre più triste e si ammala. Il
barone chiama il medico Cancugno ma niente da fare. Emana allora un
bando dicendo che chiunque di alto lignaggio venga e faccia ridere
la figlia la prenderà in sposa con una ricchissima dote.
I vari pretendenti fanno la fila e pur
sogghignando tra loro per la gobba ma pronti a sposare Eleonora per
la dote e l’eredità non riescono a farla ridere. Allora il padre fa
venire saltimbanchi, giocolieri ma niente.
La morte si avvicina e il barone è
disperato. Si ripresenta Porziella, il barone è infuriato ma lei gli
dice che è là per aiutare la baronessina che ama come una figlia. Il
barone acconsente ai suoi suggerimenti. E’ venuta nel paese una
compagnia di attori che mettono in scena una storia di Pulcinella.
Lei è sicura che vedendo la rappresentazione si verificherà il
miracolo.
Il barone acconsente e Nicola Cetrulo
si esibisce a palazzo nella storia della Zeza prima recitata e poi
cantata. Eleonora ride a crepapelle. Il barone, uomo di parola, è
pronto a darla in sposa a questo zotico ma Nicolo prima di
accettare chiede di parlare con la ragazza. Le chiede se le piace,
lei dice di sì. Ma piace lei a lui visto che ha la gobba?
Nicola le dice che anche lui ha la
gobba. Ma per scena rileva Eleonora. No, gobba vera. Pulcinella si
spoglia della camicia e la mostra. Gliela fa sentire con la mano.
Lei carezza la gobba di lei pudicamente lui di lei, poi
strofinando gobba contro gobba, infine baciandosi dolcemente. E’
amore tra i diversi che diventano tra loro normali con un tourbillon
di coppie che invaderanno il palazzo.
ATTORI 11
Maschi 7
Femmine 4
Danzatori
34) ‘U CRIVU E ‘A CAMPANA(Processo
e cattività dell’Anticristo Tommaso Campanella alias Settimontano
Squilla)
L’opera in tre atti narra la vicenda di
Tommaso Campanella la cui ribellione al potere ecclesiastico e
secolare gli costò una serie di processi per eresia e
ribellione.Qui egli si fece portavoce del malcontento contro le
ingiustizie sociali, lo strapotere della Chiesa, il dominio
spagnolo, e fu tra gli organizzatori d'una vasta sollevazione
popolare per attuare un nuovo sistema in chiave protosocialista.
Torturato in maniera straziante nei
cinque processi subiti e recluso per più di 27 anni, questo non gli
vietò di elaborare scritti attuanti una rivoluzione nella filosofia,
nella teologia e nella politica, intessendo relazioni con gli
intellettuali d’Europa che riconobbero la sua grandeur.
Fra’ Tommaso i fu crivu, setaccio
per la farina eliminando le scorie della scolastica appellandosi a
un naturalismo sensista prescientifico ma anche campana
mettendo all’erta l’uomo di fronte ai pericoli della tirannide,
ugualmente perniciosa sia se proveniente dal potere secolare che da
quello ecclesiastico.
Liberato nel 1634 seppe in tempo che
il governo di Napoli l'accusava d'essere il mandante di un'altra
congiura e riuscì così a fuggire a Parigi, dove trascorse gli ultimi
anni e dove morì.
Un uomo di tempra forte, un grande poeta
rivoluzionario che gettò i semi per un nuovo mondo fondato sulla
bellezza e sulla fraternité.
ATTORI 11
MASCHI 10
DONNE 1
35)LE GRAND PHILIDOR - LO SCACCHISTA DI
EUTERPE
Opera in tre atti.
Si narrano le gesta François-André
Danican Philidor, compositore e scacchista d’oltralpe vissuto nel
Settecento, accanto ai grandi enciclopedisti francesi.
Fu soprannominato il Grande, perché
eccelleva nella musica ma soprattutto negli
scacchi.
«Philidor poteva allineare una successione di suoni con la stessa
facilità con cui giudicava una partita di scacchi. Nessun uomo ha
potuto vincerlo in questo gioco pieno di combinazioni; nessun
musicista avrà più forza e chiarezza nelle sue composizioni di
quanto Philidor non ne abbia messe nelle sue». Così annotava il
compositore belga e rivale André Grétry nelle sue
Mémoires.
Di Philidor vengono narrate le imprese pubblica, la vita privata,
il destino di viaggiatore instancabile europeo per portare in giro
la sua arte nel nome combinato di Euterpe e Caissa.
Il tutto tra esplosioni di meraviglie come i riti della massoneria,
la lanterna magica, le invenzioni fantastiche narrate da Benjamin
Franklin, le rivoluzioni per la libertà.
Il secolo dei lumi davvero gettò la luce della scienza e
dell’invenzione in tutti i campi per una rinnovata gioia di vivere e
scoprire il mondo.
ATTORI 14
MASCHI 10
FEMMINE 4
DANZATORI
ATTORI 12
MASCHI 10
FEMMINE 2
37) SAMBREGOI- POLICHINELLE ET ZAZÀ (LA
DESCENTE DE POLICHINELLE AUX ENFERS POUR CHERCHER SA FEMME ZAZÀ)
Commedia in 3 atti.
Polichinelle è la derivazione francese
del tipo di Pulcinella.
Diffuso negli scenari delle Commedie a
partire dal Seicento, Polichinelle ci appare caratterizzato da una
grande gobba e da una maschera con un enorme naso adunco che gli
conferiva la caratteristica voce stridula.
Nel 1685 l'attore italiano Michelangelo
Fracanzani giunto a Parigi creò un personaggio nuovo con lo stesso nome,
mediando le caratteristiche del Pulcinella italiano con quelle francesi.
Accentuò la dimensione della gobba, ponendone in aggiunta una sul petto,
conservò la maschera originaria e pose sulla testa un cappello a cono
ornato di piume di gallo.
Delle gesta di questo personaggio
scioperato pigro e attaccabrighe, ma menestrello, ricostruiamo le gesta.
Lo vediamo esibirsi nel mercato di Pont Neuf a Parigi, pullulante di
venditori vocianti e corali fino ad arrivare, per la scomparsa della
moglie Zazà, alla discesa all’inferno per recuperarla, pur fedifraga
tartarea, alla maniera classica di Orfeo ed Euridice.
ATTORI 12
MASCHI 7
FEMMINE 5
38)
ORCHESTRA MILITARE POLIFONICA DONCHISCIOTTESCA DEL
MANICOMIO DI VOLTERRA
Opera
tragicomica in tre atti.
Andò mai don
Chisciotte in manicomio? E se sì, come visse da internato?
A questa domanda
l’opera dà un risposta collocando lui e il fido Sancho atemporalmente
nel manicomio di Volterra, in epoca grosso modo vicina al ‘900.
Qui continua le
sue mire cavalleresche contro il potere malefico in tal caso
rappresentato dall’istituzione manicomiale. Organizza così un esercito
per contrastarlo e abbatterlo. Ma con quali soldati?
Sono gli stessi
pazienti del manicomio assunti nei vari ruoli militareschi a seconda
delle loro professioni o mestieri esercitati da liberi (il cappellano
militare, l’infermiera di campo, la sartina, il comunicatore stampa, il
bombarolo etc.).
Per la
costruzione dei personaggi ci siamo avvalsi soprattutto di lettere
scritte dagl’internati in una corrispondenza poi giammai recapitata e
recuperata attraverso un lavoro certosino da alcuni solerti studiosi
(Corrispondenza Negata Epistolario della nave dei folli (1889-1974), a
cura di C. Pellicano, R. Raimondi, G. Agrimi, V. Lusetti, M. Gallevi,
Edizioni del Cerro Tirrenia (Pisa) 2008).
In questo
sistema di arruolamento sui generis non poteva mancare con il generale
Chisciotte un cancelliere verbalizzante, Sancho ora trasformato in
Nanof, soprannome dato a una figura cardine del manicomio di Volterra
ovvero Fernando Oreste Nannetti (conosciuto anche con lo pseudonimo
NOF4). Durante l’internamento fu autore di un ciclo di graffiti
considerato un capolavoro dell'Art Brut.
Ebbene Sancho
verbalizza proprio gli atti dell’arruolamento sui muri esterni ideali
del padiglione Ferri oltre alle lettere degl’internati immortalate sul
muro esterno del padiglione Ferri, visto che la direzione non le fa
giungere ai familiari.
Per creare
l’anima musicale dell’opera ci siamo avvalsi soprattutto di canti
anarchici e del folk italiano.
ATTORI 11
MASCHI 8
FEMMINE 3
39) PULCINELLA NEGROMANTE
Commedia in tre atti.
Silvio Fiorillo (Capua,
1560-1570 circa – prima del 1632) è stato un attore teatrale e
commediografo italiano, interprete della Commedia dell’Arte. La sua
opera più importante è quella pubblicata per ultima, La Lucilla
costante. In essa compare per la prima volta il personaggio di
Pulcinella (o meglio ancora “Policinella”, secondo l’espressione
dialettale arcaica), che sarebbe diventato l’emblema stesso del teatro
napoletano. C'è chi sostiene che un contadino di
Acerra,
Puccio d'Aniello, nel '600 si unì come buffone alla compagnia di
girovaghi di Fiorillo, di passaggio nel suo paese. Era talmente comico
da prendere lui le vesti di Pulcinella.
In questa commedia Puccio ha
voglia di negromanzia.
E’ innamorato pazzo di
Margherita contesa dal musico scudiero Coviello e farebbe di tuto pur di
averla, perfino un patto col diavolo dando in cambio dell’amore la sua
anima.
Di questa sua mania si
impossessa una vicina brutta e janara Gianna; con l’aiuto del cugino
attore drammaturgo meneghino Guido inscena una truffa infernale ai
danni del malcapitato cafone di cui lei stessa è innamorata. Chi
conquisterà Margherita: Coviello o Puccio? E che forse Puccio finirà
maritato alla vecchia baffuta sempre piaciuta?
Un finale con un coup de
théatre diabolique porterà alla soluzione dell’enigma.
ATTORI 6
MASCHI 3
FEMMINE 3
40)DON CRISTÓBAL
POLICHINELA
Commedia in 3
atti.
Don Cristobal è l’erede del
Pulcinella napoletano cui diede gloria Federico Garcìa Lorca nella
farsa guignolesca in un atto per burattini Retablillo de don
Cristóbal (1931).
Nella nostra opera Don
Cristobal è un anziano impresario teatrale, dai modi rudi sempre con il
bastone in mano. Cerca una ragazza giovane e carina da sposare. I suoi
desideri coincidono con quelli Di Dolores, che aspira a trovare un buon
corteggiatore per la sua bella figlia Rosita.
La ragazza è riottosa e
sogna la libertà di tanti amori tra cui non ricomprende neppure per
un’avventura il vecchio sozzone e puteolente.
La madre riesce a
convincerla con tre argomenti.
Hanno bisogno di soldi sennò
devono chiedere l’elemosina. Rosita potrà dopo sposata avere quanti
amanti vuole con la dovuta circospezione. Ma soprattutto, il pallino
della figlia, potrà esibirsi sulle scene.
Alla fine la ragazza accetta
e tradendo il marito si procura vari amanti. Dal giovane poeta
Alejandro di cui è innamorata, al mandrillo Currito, al rapace curato
don Pedro.
Il gioco di corna continua
nella commedia dell’arte dove Rosita nei panni di Colombina amoreggia
con Alejandro – Matamoros, Currito-Arlecchino, disprezzando solo come
nella vita reale Brighella che da Jago della Commedia dell’Arte svelerà
per vendetta la tresca a Don Cristobal-Polichinela.
Riusciranno i nostri attori
a salvarsi dal bastone mortale del capocomico superscornacchiato?
ATTORI 7
MASCHI 5
FEMMINE 2
41) PROMETEUS TRAGICOMICOUS OVVERO
PROCESSO ALLA BANDA DELLE MASCHERE
Commedia in 3 atti.
La commedia dell’arte è piena di
crimini: furti, truffe, usure, lesioni, lenocinii, violenze. talora
omicidi.
Questa pièce intende fare un processo
alle maschere di quella commedia distinguendo i crimini buoni da quelli
cattivi sulla scia dei valori espressi da Prometeo che rubò il fuoco
agli dei per regalarlo agli umani miseri, affamati e infreddoliti.
Vediamo così in scena la banda delle
maschere ovvero una serie di artisti di strada che si trincerano
dietro mascherature da commedia dell’arte per commettere reati.
Venezia mascherata fu il prototipo di
reati commessi travisati ma poi vi fu la misteriosa banda criminale dei
Pulcinella, un clan di zingari operante con la maschera napoletana
omonima che operò seminando terrore nella Puglia dell’Ottocento.
In Arancia meccanica (1971) film di
Stanley Kubric, mitiche sono diventate le maschere con lunghi osceni
nasi dei violenti teppisti. In Point Break (Punto di rottura, 1991)
della regista, sceneggiatrice e produttrice californiana Kathryn Ann
Bigelow nel mondo dei surfisti una banda di criminali utilizzava le
maschere di plastica di vari presidenti statunitensi nel corso di rapine
a banche e portavalori. Forse emuli dei protagonisti di questo film
americano, molti rapinatori hanno compiuto negli anni successivi azioni
criminali con il volto coperto da maschere soprattutto in lattice: ora
con quella di Berlusconi, oppure con maschere con la forma della zucca
di Hallowen, o più semplicemente di clown, befane e altri personaggi.
Infine celeberrime le maschere alla Salvador Dalì usate per commettere
rapine ne La casa di carta, una
serie
televisiva
spagnola del 2017
ideata da
Álex
Pina, trasmessa
inizialmente dall'emittente
Antena
3 e in seguito
distribuita su
Netflix.
Nella nostra grottesca pièce il topos
continua e una serie di criminali artistoidi di strada, operando
sull’asse Venezia (Arlecchino, Colombina, Brighella, Pantalone) -
Napoli (Pulcinella, la Matrona) si avvale di mascherature da Commedia
dell’Arte.
Il dilemma
sul processo regna sovrano. Forse che tutta la
Giustizia liberando i pesci grossi e catturando quelli piccoli è una
colossale Commedia dell’Arte?
42) PULCINELLA MOBARAK E LE MELE HASSAN
KACHAL
Commedia in tre atti.
Nell’ambito del ciclo francioniano
Pulcilerna la filiazione di Pulcinella porta ad un figlio iraniano: il
burattino Mobarak. E’ la superstar di questo teatro: il tradizionale
imbroglione, il servitore esperto. La parola Mobarak significa allegria
in Farsi, riferito al personaggio per la sua capacità di portare
felicità con spettacoli che offrono continuamente sollievo comico.
Grandi e piccini amano osservare le sue azioni e ascoltare la sua voce,
alternata al safir (sospiro) composto da una striscia di rame, un
nastro e un tessuto analogo alla pivetta del Pulcinella napoletano.
In questa commedia riprendiamo la fiaba
di Hassan Kachal (Il Calvo), il pigrone costretto dalla madre con un
trucco di mele di cui va ghiotto a uscire di casa per andare nel mondo.
Là nel gabinetto pubblico del bazar s’imbatte nel suo doppio Pulcinella
Mobarak che lo indirizza sulla via del suo più gran desiderio: trovare
l’amore.
L’amore è Chelgis tenuta imprigionata in
un giardino serraglio dal sovrano Agha, manovrato da Maman Kiana, la
malvagia matrigna gelosa della bellezza della figliastra. Il carceriere
è un Div un orribile demonio il cui compito è di controllare a vita
Chelgis affinché non possa più uscire e donarsi alle gioie del mondo.
Sarà compito di Hassan di liberarla
aiutato dal suo
Djinn
napoletano, il suo genio benevolo e protettivo.
Una favola che è anche un percorso
iniziatico alla conquista della felicità nel vivere gioioso di cui
Pulcinella Mobarak è l’emblema.
ATTORI 9
MASCHI 6
FEMMINE 3
43)
TUTTI I FREAKS DI FRANK LENTINI
Docudramma in tre atti.
Frank Lentini
detto u meravigghiusu nasce a Rosolini, in provincia di Siracusa, il 18
maggio 1889 con tre gambe e doppio sesso. Quella deformazione lo porterà
ad essere una delle principali star del circo Ringling Bros e poi del
Circo Barnum girando tutto il mondo.
La deformità non
gli impedirà di avere una normale vita coniugale e sessuale. Nel 1907,
infatti, Frank sposa a Boston un’attrice molto bella, Teresa Murray, da
cui avrebbe avuto quattro figli.
Un uomo che, dopo
aver vissuto a lungo in Connecticut, morì ricco e felice in Florida, a
Jacksonville, il 22 settembre 1966.
In quest’opera The
Great Lentini interagisce con la cartomante circense, Sibilla. Ad essa
racconta la sua vita cercando poi un senso al suo esserci in particolare
per una natura che fa nascere tanti esseri deformi.
La chiromante
costruirà per lui un mazzo di carte divinatorie speciali, i Tarocchi dei
freaks. Mostrandoli ad uno ad uno mediterà con lui su una serie di
deformità circensi aggiungendo alle 22 carte del mazzo tradizionale una
ventitreesima carta cui affiderà il compito di svelare il significato
occulto dell’intera stessa vita umana.
ATTORI 2
MASCHI 1
FEMMINA 1
Schermo per
trasmissione diapositive
Mazzo di “Tarocchi
dei freaks” ideato e creato da Gennaro Francione
44) ISTEROTERAPIA. RELIGIO,
IUSTITIA ET IATRICA
(FRATI ARRAPATI, MEDICI RATTOSI E
GIUDICI RESI PAZZI DA AMOR DI DONNA)
Commedia musicale in 4 atti un prologo
e un epilogo.
La chiave dell’opera è l’analisi
dell’isteria femminile che man mano si sviluppa nell’azione coinvolgendo
gli stessi maschi.
Nicola è lo steam-punk napoletano,
candelaio, luminario e anche ipnotizzatore. Una sorta di hippy ante
literam, autodidatta che finisce col coinvolgere nell’ipnosi rivelatrice
e libratrice autorità istruite come don Peppe Scoppetta (il ginecologo
rattoso), don Franco Cerocero (il monaco cappuccino arrapato), don
Gennaro Scamorza (il giudice pazzo per amor di donna isterica).
Mentre nella storia il ginecologo don
Peppe trasfonde la sua rattosaggine nella pratica diffusa nell'800 di
curare l'isteria masturbando la paziente, il monaco esercita la sua
libido coitando a destra e a manca verginelle e maritate
insoddisfatte. Quesa la doppia via della cura dell'isteria.
Quali le conseguenze se il morbo
dell’utero non viene curato?
Il cantastorie Nicola lo rivela con la
pazzia sopravvenuta nientemeno a un giudice. Si tratta di don Gennaro
reso folle dalla moglie insoddisfatta, la strega Annamaria, e cacciato
addirittura dalla magistratura per le sue sentenze bizzarre.
Ed è così che i cerchi si chiudono?
No chiusa estrema finale è lasciata a un
coup de theatre dove tuti i personaggi vengono coinvolti in una
particolare sarabanda musicale. Una via popolare per scacciare il male
dell’eros incompiuto.
Attori 17
Maschi 4
Femmine 13
45) LE ROMAN DE LA ROSE BLEU
Commedia in tre atti, un prologo e un
epilogo, liberamente ispirata a Le Roman de la Rose, opera iniziata nel
1237 da Guillaume de Lorris; in seguito fu ripresa e completata da Jean
de Meung tra il 1275 e il 1280.
Il giovane cavaliere
Guglielmo de Lorris è uno speziale e un poeta. In un sogno, sotto la
guida del vecchio gnomo Cilecca, entra in un giardino misterioso
distinto in tre zone: la nera, la bianca e la rossa. In ognuna incontra
un modello di donna, ognuna poetessa.
La zona nera è l’inferno femminile,
dove alligna la meretrice Veronica Franco, esperta in arti stregoniche e
fornitrice, pur di alto bordo, di amore e sesso a pagamento.
La zona bianca è il purgatorio
femminile regno della scacchista Cristina da Pizzano, vedova
integerrima destinata potenzialmente ad amare il marito Etienne oltre la
morte, essendole stato portato via dalla peste.
La zona rossa è un apparente paradiso
femminile, in cui è imbrigliata Suor Giovanna della Croce incatenata
dalle sue sovrastrutture religiose e morali.
Guglielmo nelle vesti simboliche dei tre
magi, rivelati dal colore della pelle (nera, violacea, bianca), in
veste di speziale donerà alle tre dame curcuma color oro, incenso e
mirra, per curare rispettivamente la psoriasi, l’allergia da fieno, la
cistite.
Alla fine con le sue arti e con la
dolcezza del suo stile riuscirà ad amare tutte le tre donne in reciproca
gioia, penetrandone le profondità spirituali e fisiche.
L’esito finale benedetto dallo Gnomo
Cilecca sarà il dono da parte della triade femminea della Rosa Blu. E’
il simbolo meraviglioso del Giardino Totale attorno a cui si
incrociano le donne e il cavaliere, il tutto terminando in un’orgia di
sesso, numinosità e poesia.
ATTORI 5
MASCHI 2
FEMMINE 3
46) VASILAKI & DRAKUL
Vasilache, traslazione valacca del
Pulcinella napoletano, è il becchino di un villaggio rumeno, armato di
un perenne bastone scoperchiatombe.
Una notte scoperchiando una bara, fa
fuoruscire Vlad Tepes l’Impalatore, divenuto da morto Drakul il
Vampiro.
Non è la fine per lo schiattamorto ma
l’inizio di un’avventura che lo porterà a liberarsi di una serie di
traditori a partire dalla petulante moglie Marioara per arrivare ai suoi
amanti Spreca il filosofo porcaro, don Dimitru il prete manomortaro,
Dragomir il gendarme forcaiolo, Alexandra la cavadenti.
La vicenda del serial killer
spalleggiato da Drakul sembrerà conclusa con lo sterminio dei nemici ma
una strana creatura cagnoide Kerberos Pàmantului li trascinerà entrambi
all’inferno. Qui verrà inscenato di fronte a Lucifer un surreale
processo, presenti tutti gli ammazzati, che si concluderà con una
soluzione davvero inusitata per Vasilache il pluriassassino.
ATTORI 9
Maschi 7
Femmine 2
47) PROCESSO A THIESS, LUPETTO
MANNARO BALTICO
Teatro processuale in 3 atti
Ottobre 1691. Un anziano
contadino lettone a tutti noto come «il vecchio Thiess viene
accusato di essere un lupo mannaro.
Nel processo i giudici, e poi
anche il pastore del villaggio, lo incalzano cercando di fargli
ammettere che, in quanto lupo mannaro, si era votato al diavolo.
Cosa che egli nega decisamente e in maniera costante, pur
riconoscendo di essere in grado di trasformarsi in lupo e di
aver rubato del bestiame, sotto quelle sembianze, insieme ad
altri lupi mannari suoi compagni.
Più sorprendentemente, racconta
che col suo branco di lupi mannari si reca all’inferno, in
determinati periodi dell’anno, non per servire Satana - come
pretendono i giudici - ma per combatterlo. Anzi il benessere
delle persone, del bestiame e dei raccolti dipende proprio dal
risultato del combattimento coi diavoli.
I giudici a queste sorprendenti
asserzioni che ribaltano l’immagine del lupo mannaro diabolico e
malefico reagiscono con un misto di divertimento, curiosità,
confusione e frustrazione. Ne deriva una causa dubbia il cui
finale già sorprendente in sé nel reale viene sconvolto da un
nostro coup de théâtre.
ATTORI 6
MASCHI 6
48) RADIO METAVERSO KAZU: LA
DISFIDA DEI SERIAL KILLER
Teatro-opera in tre atti con
rock duro in chiave Death metal.
E’ basato su due serial killer
realmente vissuti. Clark Hadden, pittore che amava travestirsi
da femmina, e Guy Rockwell Muldavin, il Malo Affabulatore. I
loro destini distantissimi si incrociano perché, oltre a essere
pluriomicidi, si presentano come possibili assassini di Ruth
Marie Terry ovvero "Lady of the Dunes”, la Signora delle Dune.
Li accomuna anche una vena artistica la pittura per Clark e la
letteratura per Guy.
La sfida si svolge nella
radio Metaverso Kazu. Il Metaverso è una dimensione virtuale
dove finzione e realtà si fondono sotto la guida di un avatar,
in tal caso impersonato dal DJ Mike Garvey. Egli chiama a
racconta vivi e morti, sfidanti serial killer, poliziotti, donne
ammazzate, mamme e padre di vittime, per districare la matassa
dei delitti specifici nel puzzle delle prove circostanziali
(indizi) che solo il DNA e la scienza riescono a sciogliere.
Ma soprattutto indirizza la
trasmissione a risolvere l’enigma del perché il Male Profondo
spinge gli automi umani a massacrare e finanche a mangiare i
loro simili.
ATTORI 8
MASCHI 6
FEMMINE 2