3 atti
Home Up Monologhi 1 atto 2 atti 3 atti 4 atti 6 atti 10atti

 

               

 

*Nota . In questa zona sono compresi anche spettacoli a struttura multipla superiore a due parti.

1)L'APPESO.

Tragicommedia in 3 atti inscenata su tre processi all'uomo,fatti uno al passato(l'Inquisizione),uno al presente(il moderno processo),uno al futuro(la giustizia delle macchine).

 

                                     

  

10  ATTORI

SCENOGRAFIA:I ATTO=AULA DI TRIBUNALE DELL'INQUISIZIONE

II ATTO=AULA DI TRIBUNALE MODERNA

III ATTO=AULA DI TRIBUNALE FANTASCIENTIFICA CON COMPUTER E MACCHINE

2)'A SCIGNA(LA SCIMMIA DI SANTA LUCIA)(#).

 

2 tempi e 2 quadri.Dramma sociale tragicomico in dialetto napoletano di una famiglia e di un figlio drogato.  

L'opera comincia comica con Francesco Tramontano preso tra don Saverio il portiere, amante del lotto, e don Peppe 'o Zuoppo, schiattamuorto, praticante del toto nero.

Piano piano scivola verso la tragedia di Tramontano,un uomo della vecchia Napoli tutto d'un pezzo, perso dietro alle speranze grandiose per l'avvenire del figlio Andrea. E tanto è grande la speranza tanto è profondo l'abbattimento alla scoperta della verità sul giovane drogato, quasi tale da portarlo a una forma di follia.

Un'opera per meditare per cui nessun padre possa dire "Mio figlio non si droga".

 

                     

14 ATTORI-

SCENOGRAFIA:I ATTO=INTERNO DI CASA NAPOLETANA

II ATTO=ESTERNO DI PIAZZA NAPOLETANA CON RAMPA DI SCALE, BALCONCINO E INGRESSO DI ROSTICCERIA, QUADRO PER OMBRE CINESI

I QUADRO=INTERNO DI STUDIO TELEVISIVO

II QUADRO= ESTERNO DI GIARDINO

-PLURIRAPPRESENTATO IN ITALIA E IN SVIZZERA

3)REBUS STEREOSCOPICO.

Opera grottesca in 4 parti arzigogolata attorno a un giallo "cosmico" intessuto sul messaggio trasmesso da un misterioso incappucciato.

                 

16 ATTORI

SCENOGRAFIA:I ATTO=INTERNO DI UNA FARMACIA

II ATTO=INTERNO DI UN MANICOMIO

4)I NERVI DELL'ANIMA(SCHREBER IL GIUDICE FOLLE)(#).

Opera in 3 atti sul dramma di Daniel Paul Schreber, il Presidente della Corte d'Appello di Dresda, reso folle dai tirannici metodi educativi del padre e rinchiuso in manicomio.

                         

 

1a) VERSIONE : ATTORI 8 + COMPARSE -

SCENOGRAFIA:GIOCO DI LUCI - LO STUDIO DELLO PSICHIATRA- APPARECCHI ORTOPEDICI

-RAPPRESENTATO<LETTURA-SPETTACOLO>

2a) VERSIONE: 2 ATTORI . In questa versione Schreber-Faust identifica in un fregoliano psicanalista Flecschig-Mephisto tutti i personaggi della sua storia.

http://www.sancrispy.it/copioni/fbib.asp

http://utenti.lycos.it/DavidBee/copioni/teston.htm

5)IL GIUDICE FAUSTO E L'AVVOCATO MEFISTO. STORIA DI STRAORDINARIA CORRUZIONE(#).

Opera in 3 atti, con un prologo e un epilogo. Faust è un giudice e Mefisto un avvocato che lo corrompe promettendogli le quattro chiavi della felicità: l'oro, l'eterna giovinezza, il sesso e l'homunculus, ovvero la procreazione spirituale. Un versione moderna, originale e spettacolarizzata, nell'interpretazione dell'eterno mito del Faust.

                  

OPERA MULTIMEDIALE PARAFILMICA: ATTORI UMANI- USO DI FANTOCCI(COSTRUITI E ANIMATI DA UN GIUDICE DRAMMATURGO CON LA SUA EQUIPE) - TRASMISSIONE DI DIAPOSITIVE

30 personaggi circa(4 fondamentali umani)

SCENOGRAFIA COMPLESSA:CASA DEL GIUDICE-CAMERA DI CONSIGLIO-TAVERNA-BISCA-POSTRIBOLO-DESERTO MESSICO-SABBA CON GRANDE STATUA DEL CAPRO-MECCANISMO DELL'ANGELICA FARFALLA

6)VESPERTILIONES-PIPISTRELLI(PROCESSO ALLE BESTIE)(#).

Opera comico-grottesca in 3 atti riproducente l'antico processo penale alle bestie. In una civiltà superavanzata dove alle bestie si riconoscono(più o meno) gli stessi diritti dell'uomo, viene intentato un processo ad alcuni animali di una fattoria, rei di aver ammazzato il fattore. Una farsa su alcuni sistemi giudiziari ed etici cosiddetti umani, degni invece di essere definiti "bestiali", con un finale altamente drammatico.

                          

14 ATTORI-

4 COMPARSE

SCENOGRAFIA:AULA DI TRIBUNALE CON GABBIA-PROIEZIONI FILMICHE SUL TIPO DEL TEATRO MAGICO DI PRAGA

RAPPRESENTATO

OGGETTO DI STUDIO NEL LABORATORIO DEL TEATRO LE SALETTE

7)LA SCALA DI FRANCESCA.

 Dramma comico-religioso in 50 quadri, rielaborazione in chiave moderna dei TRACTATI DELLA VITA E DELLI VISIONI DI SANTA FRANCESCA ROMANA [ TRACTATO DELLE BACTAGLIE - TRACTATO DELLO INFERNO - TRACTATO DE PURGATORIO - TRACTATO DELLO FELICE OBITO ] scritti dal Prete Giovanni Mattiotti, confessore della Beata Francesca Romana. L'idioma volgare di Roma del sec. XV, con accenti colti ed eruditi, viene reso accessibile al linguaggio attuale, descrivendo come attraverso il paradiso, il purgatorio, l'inferno ma soprattutto le comiche battaglie coi demoni Ceccolella, la poverella de Trastevere, ascende a una dimensione superiore dell'essere.

                       

6 ATTORI PRINCIPALI

14= ATTORI MINORI

10 COMPARSE

SCENOGRAFIA(COMPLESSA, REALIZZATA CON LO SPAZIO TOTALE DEL TEATRO E CON MATERIALI SIMBOLICI: LA CELLETTA, LA CAMERA DA LETTO, LA CHIESA, UNA VIA)

8)L'ALCHIMIA DELL'AVARO.

 La nuova commedia dell'arte trova nel napoletano, inteso come lingua e gestualità, la sua più naturale espressione. Attorno a un personaggio classico, l'Avaro, ruota una compagnia di attori per inscenare una truffa spettacolare alchemico-escrementizia al fine di sottrargli soldi e moglie. A guidare la combriccola due maschere nuove, il castrato fallito Fluminella e l'impresario sporcaccione Marchese di Caccavone, in combutta con gl'intramontabili Pulcinella e Palummella. Il perfetto congegno plautino s'interseca con le forme più moderne del teatro uroborico(teatro sul teatro), del teatro totale e del teatro HIV ovvero di Horror italo-vesuviano, parodia in partenopeo del teatro gotico inglese.  

Leggi il copione su http://dns3.omnibit.it/dramma/libreria/copioni/alchimia_avaro.htm

http://www.gttempo.it/Copioni_F.htm

http://www.novamedia.it/sienall/napoteat.htm

http://www.ugobetti.it/premio.htm

                                

ATTORI 8

ATTI 3

Scenografia (1 e 2° atto =teatro del settecento; 3° atto=laboratorio dell’alchimista)

Il 16 giugno 2001 l’opera ALCHIMIA DELL’AVARO è stata segnalata, con Medaglia della Presidenza della Repubblica, al XII Premio Ugo Betti per il teatro con la seguente motivazione:”Utilizzando una tipologia di personaggi, situazioni e modalità drammaturgiche caratteristiche della tradizione della commedia napoletana classica, l’autore di “Alchimia dell’avaro” costruisce un testo di estrema solidità ed efficacia, in cui i più collaudati meccanismi della comicità popolare ricuperano la loro piena funzionalità nell’intreccio dell’azione. Il sapiente uso della lingua nelle più colorite espressioni dialettali, nonché l’estrema capacità di scatenare pienamente la violenza dei risvolti grotteschi che nascono dall’intreccio della vicenda, rivelano una singolare padronanza degli strumenti compositivi del testo teatrale. La commedia si presenta così come il prodotto di un’operazione particolarmente colta e raffinata, offrendo al tempo stesso l’effettivo materiale per un possibile esperimento di messa in scena”(Giuria composta da Renzo Tian (Presidente) commissario straordinario dell’Ente Teatrale Italiano (ETI); Antonio Audino, critico teatrale de “Il Sole 24 Ore”; Ugo Chiti, regista e autore teatrale; Marco De Marinis, docente di storia del teatro e dello spettacolo presso il Dams di Bologna; Nico Garrone, critico teatrale de “La Repubblica”; Paolo Puppa, docente di Storia del teatro e dello spettacolo - Università di Venezia; Claudio Vicentini, docente di Storia del teatro e dello spettacolo all’Istituto Universitario Orientale di Napoli).   

http://www.camerino.com/ugobetti/index.htm

Per leggere il testo su questo sito clicca su 

                                            @

9)DAS NARRENRAUMSCHIFF ZAHL ELF(L'ASTRONAVE DEI FOLLI N° 11)

Un tempo i folli venivano gettati alla deriva nell'Oceano. Domani saranno messi, i pazzi cloni, su un'astronave e lanciati alla deriva nello spazio.

In un futuro avanzatissimo, che è poi un passato medioevale, i personaggi, ibridi mostruosi, si trovano alle prese con il delitto della Prostituta Sfinge. Uno di loro, il Giudice, è chiamato a investigare nel più folle processo dell'universo.

Il busillis della scoperta dell'omicida s'intreccia intimamente a quello del senso stesso di questa nave alla deriva nello spazio, che è poi, essendo la nave metafora del mondo, quello del perché dell'uomo.

                                   

ATTORI 7

ATTI 3

OPERA MULTIMEDIALE PARAFILMICA.

SCENOGRAFIA(COMPLESSA, REALIZZATA CON STRUTTURE ELABORATE, UNA COLONNA PER L'ANAMORFOSI, PROIEZIONI FILMICHE, TRUCCHI ELABORATI))

10) DECESSO TRAGICOMICUS CARNULUVARI VINCENTI. Opera tragicomica in tre parti, un prologo  e un epilogo.

                    

      Per la Nuova Commedia dell'Arte Napoletana un'elaborazione delle ultime ore di Carnevale col testamento, la morte, il solenne funerale  e la resurrezione, attingendo dalla più viva tradizione dei carnevali che si svolgono nella campagna italiana e peculiarmente in quella napoletana.

 8 ATTORI

6 MASCHI

2 FEMMINE

ALMENO 6 MASCHERINE  

Per il copione http://www.gttempo.it/CopioniNovita.htm

11)UGONE TEMPLARE DI PAGANI

                                       

Commedia in tre atti. Hugo de' Payens Ugone dei Pagani, fondatore dell'ordine templare in Terrasanta, secondo una teoria, sarebbe originario di Pagani, in provincia di Salerno. Da qui si parte per raccontare in chiave romanzesca-popolare le vicende dell'eroe campano tra cafoni, cuochi e maghi neri. Il viaggio iniziatico verso la lontana terra santa, dove lotterà per liberare i cristiani dai saraceni, nasce dall'amore mancato per la bella ostessa Matalena oltre che da ideali nobilissimi di cavalleria guerresca medioevale che lo coinvolgono col fedele pecoraio-poeta Baunco.

 

ATTORI 15

 

MASCHI= 12

FEMMINE= 3

 

SCENOGRAFIA:

1° ATTO= CUCINA DI MAGIONE PRINCIPESCA

2° ATTO= BETTOLA IN PIAZZA

3° ATTO= GROTTA ALCHEMICA CON AMPOLLE - TRASMISSIONE IMMAGINI

 

12) ALCHIMIA DI ROSANERA

                                              

                                              

 Opera multimediale in 3 atti.

Rosanera è una bellissima modella-prostituta di Cervara, il paese fantastico degli artisti. La lotta per la conquista  del suo amore tra il Poeta, il Drammaturgo, il Pittore porta quest'ultimo a un viaggio infero alla ricerca di una rigenerazione della colpa e dell'arte guidato dalla stessa Rosanera, il Vampiro Angelico.  E' primo anello di una catena liberatoria verso il paradiso della natura di Campaegli che coinvolgerà, infine,  l'intero villaggio. 

Uso di scenari di luce e/o di schermi per proiezione di quadri e immagini; musiche, suoni e danze; azioni sceniche.

ATTORI 14

 

MASCHI 5

FEMMINE 9

+ DANZATORI

 

 13)        EROTISMI ILLUMINATI  E CRUDELI

     (Vita, amori e messa a morte del frammassone Tommaso Crudeli)

 

                                             

 

Dramma in due atti(con prologo, interludio, epilogo).  Racconta l'iniziazione massonica, gli amori e il processo inquisitoriale di Tommaso Crudeli, protomartire della libertà vissuto nella prima metà del '700.  In lui rivivono le due anime dei Voltaire e dei Casanova nell'impronta di una gioia di vivere che nasce dalla consapevolezza di una ragione sensibile  applicata a tutti i campi del sapere, dell'agire e del godere.

Dopo aver analizzato il processo dell'Inquisizione a streghette (Le streghette di Benevento) e stregoni(L'appeso), è ora la volta di un processo per eresia alla frammassoneria.

 

ATTORI 14

MASCHI 12

FEMMINE 2

COMPARSE VARIE(MASSONI)

SCENOGRAFIA

MASSONERIA: SEDIE A FERRO DI CAVALLO

ATELIER D'ARTE

AULA DELL'INQUISIZIONE CON GABBIA

14)       LA GRANDE STELLA DELLA MEZZALUNA

                       (TRITTICO MEDIORIENTALE)

                                      

 Tre monologhi, tre urli drammatici per raccontare il dramma della Palestina e far tacere i fucili con la prospettiva minacciosa di un esito apocalittico.

Il primo monologo è al passato con  Dylan David, il visionario israeliano che nella sua cartoleria medita, ricorda, prega, negli ultimi istanti prima di essere catturato dalla Gestapo

Il secondo è al presente: Mahmoud Darwish, il barbiere palestinese che col filo si rade. Intanto passa al setaccio con la parola la  Nakba, la Catastrofe, ovvero l'esodo  interminabile che iniziò nel 1948 quando centinaia di migliaia di palestinesi furono cacciati dalle loro case in seguito alla proclamazione dello Stato di Israele.

Il futuro è Aaron Friedman: l'ebreo errante ragiona sull'ultima visione boschiana reale. La bomba atomica iraniana che ha distrutto Israele e la Palestina. Il sopravvissuto lancia un ultimo monito di fratellanza. E' quello del Nuovo Ebreo che si fa portavoce, dopo tanti mali sofferti e arrecati, di una nuova alba di pace tra i popoli.

 

ATTORI MASCHI 3

 

OPERA MULTIMEDIALE:

 

SCENOGRAFIA:

PRIMA PARTE: CARTOLERIA

SECONDA PARTE: NEGOZIO DI BARBIERE

TERZA PARTE: SCENA VUOTA

 

SCHERMO PER PROIEZIONE IMMAGINI

     15)  DELITTO A 5 VOCI         (ODISSEA OMICIDA DI CARLO GESUALDO)

                    Teatro-danza in tre atti.

                                                

Attraverso le storie, prima parallele e poi intrecciate, del principe dei musici Carlo Gesualdo e del poeta Torquato Tasso si dipanano le vicende di una follia che, nella devianza affettivo-sessuale, porta al crimine e all'omicidio con due sorti diverse.  Gesualdo, sui cui principalmente è imperniato il dramma, condannato alla libertà a vita dell'omicida prosciolto per leso onore, tormentato dal pentimento; Tasso, rinchiuso in manicomio a  espiare i fumi delle voci ossessive di dentro che alla fine, alle soglie della morte, assaliranno anche il musico per una definitiva espiazione in terra. Alle voci del musico e del poeta si aggiungeranno così quelle degli amanti trucidati, Maria e Fabrizio, fino alla voce finale che tutto placa, quella della Morte.

Il tutto in una terra pervasa da superstizioni, inquietanti presenze, riti magici, processi alle streghe.

 

ATTORI 17

 

MASCHI 11

FEMMINE 6

DANZATORI

16)ERZSEBET BATHORY LA CONTESSA SANGUINARIA

 

                                                                         

Dramma di Elizabhet Bathory la cui storia sfuma nella leggenda, condita di tradizioni popolari tanto da diventare un personaggio di culto dell'immaginario vampiresco. L'opera affronta un dilemma posto dalla storiografia quello se sia vera la configurazione di Elizabeth come una delle più crudeli serial killer della storia. Come gl'inquisitori e il potere ecclesiastico crearono le  streghe e il loro mondo, è possibile che l'attribuzione di ben 650 vittime alla contessa da parte dei giudici magiari fosse solo l'esito finale di un complotto. Questa donna nell'Ungheria del tempo era diventata assai ricca e potente e quindi non è inverosimile che vi fosse chi, come contro i templari, tramasse ai suoi danni.

L'intreccio politico-giudiziario si fonde al vampirismo  e  al tema del dolore in colei che, colpevole o innocente che fosse, rimaneva una creatura, sensibile, fragile, forse gravemente malata comunque bisognosa d'amore nel terrore di vedere dissipare la sua bellezze e di dover morire.

La tecnica di racconto è quella di un Rashomon realizzato non attraverso divergenti racconti di imputati e testi, ma nelle nebbia della memoria dell'unica vera indiziata, Elizabeth Bathory. La contessa, murata viva per tre anni e in preda al lavaggio del cervello dell'Inquisizione, rievoca i fatti sulla falsariga della ricostruzione dei giudici storici, ma non sa più qual è la verità e quale il falso.

 

ATTORI 16

MASCHI 8

FEMMINE  8

 "Sono, a dir poco onorata, del fatto che sia una delle prime persone ad aver letto BATHORY e ti assicuro che sto facendo uno sforzo per staccarmi dalla magia e dall'intensita' che permeano questa Tua opera... la mia coscienza mi dice che devo dedicarmi solo a Piazza Montanara ma sono... come dire... calamitata dai vari personaggi (tutti pieni di spessore) che si muovono nel contesto del Tuo scritto...l'ho letto tutto d'un fiato... mi ha indignato, ha suscitato in me rabbia e raccapriccio, ma nello stesso tempo mi ha interessato ed affascinato totalmente... mi ha suscitato sensazioni ed emozioni intense come solo fa  un'opera teatrale di qualità" (Maria Grazia Bordone)  
 

 

 

 17) FLASK (FLAMENCO SERIAL KILLER)

 

Teatro-danza in 3 atti.

Flask è la sigla in inglese di "Flamenco serial killer", ma indica anche la fiaschetta usata per custodire vino, liquori o addirittura polvere da sparo.

Dalla sigla è nata l'idea di dotare l'ex  torero Dominguez di una fiaschetta dove custodisce l'assenzio che, ingurgitato con l'oppio, lo porta in uno stato di sballo mentale atto  a fargli ammazzare una serie di donne.

Un pluriomicida  le cui motivazioni nascono da un grande amore tradito ma anche da un senso d'impotenza fisico e culturale rispetto a donne colte e raffinate, impersonanti i primordi del femminismo aggressivo e rampante.

Un inno alla Poesia e alla Danza che riesce a riscattare l'umanità finanche dai suoi più brutali e ripetuti delitti.

 

ATTORI

MASCHI 3

FEMMINE 9

 

SCENOGRAFIA: SEMPLICE  - UN TAVOLINO


18)

        GARUM.

 

                                          

                Teatro-danza in tre atti, un prologo e un epilogo.

        Garum era la squisita salsa fatta di interiora di pesce, di cui andava ghiotto il mondo intero dell'antica Roma, un'autentica panacea universale, visto che se ne servivano anche i medici per curare.

        Sullo sfondo di una Pompei che sta per essere distrutta dal Vesuvio in chiave comico-tragica si dipana la storia d'amore  tra Vitalione, il gladiatore, e la riottosa  onestissima Adriana. Costei è la bella moglie dell'altro gladiatore Salustus, ora in pensione e impresario del garum. Le vicende si svolgono tra la caserma dei gladiatori, la villa dei misteri dionisiaci di Salustus, il lupanare dove troveremo tutti i personaggi, compresa l'allegra brigata formata da un attacchino, un attore e un medico, alle prese con prostitute ambosessi. Tutto sotto gli auspici ora fasti ora funesti dell'aruspice estrusco Fosforo.

       

        ATTORI 17

        12 MASCHI

        5 FEMMINE

       

        SCENOGRAFIA

        1° atto:  LA CASERMA DEI GLADIATORI

        2° atto:  LA VILLA DEI MISTERI

        3° atto:  IL LUPANARE

19)    VESEVUS CAMORRA PULP

                            

                                 

      In chiave pulp si rappresentano due situazioni catastrofiche di Napoli: la camorra  e il Vesuvio.

La camorra attecchisce in mezzo a un popolo affamato e senza lavoro, con uno stato latitante e incapace finanche di liberarlo dall'immondizia. Qui si sviluppa la storia di quattro camorristi costruiti con le maschere fisse delle Atellane: Maccus (lo sciocco), Pappus (il vecchio avaro), Bucco (il ghiottone vanaglorioso e maleducato) e Dossennus (il gobbo astuto). A queste maschere antropomorfe se ne aggiungeva un'altra: Kikirrus, una maschera teriomorfa a forma di gallina, con inevitabile ricordo della maschera di Pulcinella, tanto più che la fidanzata è Colombina tratta dalla Commedia dell'Arte.

Tra il drammatico e il grottesco si sviluppa la vicenda con l'esito finale tragico surclassato dall'ira del Vulcano. Ed è così che il precario piroclastico prende il sopravvento sul provvisorio del malaffare umano.

 

ATTORI 7

MASCHI 6

DONNA 1

MUSICANTI 3

 

  20)   S.S.S. (SHAKESPEARE SPLENDOR SOLIS) di G. Francione

 

                                          

Secondo un esperto citato da Bill Bryson «ogni biografia di Shakespeare è formata al 5 per cento di fatti e al 95 per cento di congetture». Questo vale per tutti anche per gli storiografi ufficiali.

S.S.S. parte dall'ipotesi che il drammaturgo inglese fosse in realtà un siciliano fuggito in Inghilterra perché accusato di eresia: Michelangelo Florio Crollalanza.

Dramma-sogno escheriano in tre atti, l'opera entra ed esce di continuo dalla vita del vero  Shakespeare per poi rientrarvi attraverso passi delle sue opere più importanti.

Il tutto mescolato in un crogiulo alchemico che dipana anima  e arte del poeta, col fuoco alimentato  dalle metamorfosi degli unici due altri personaggi in scena: un Calibano metà selvaggio, metà istruito; una My Lady, mutante a raffigurare le principali donne sceniche del Cigno di Avon.

E' un percorso di memoria ma anche di disvelamento dalle tinte forti che portano a scoprire la vera identità del poeta inglese, la sua bisessualità, la ricerca esoterica.

Alchimia. Il percorso da seguire è stato tratto dalle 22 figure dello Splendor Solis, un testo del 1532 circa, attribuito a Salomon Trismosin, leggendario maestro di Paracelso.

S.S.S.. Shakespeare è lo splendore del nostro  sole drammaturgico e ne ripercorriamo qui  tra i simboli del Corvo, della Colomba e della Fenice la via iniziatica della creazione artistica che ci rende, pur restando umanissimi,  simili agli dei.

TRE ATTORI

MASCHI 2

FEMMINA 1

               MULTIMEDIALE: trasmissione immagini

 

 

21)“OPERA ROMANESCA”

Commedia musicale in tre atti di Maurizio  Fortini, Selene Di Domenicantonio, Gennaro    Francione

Roma, 1849. E’ il tempo delle battaglie per l’Unità d’Italia. Mentre molti uomini combattono sul fronte, altri, come lo stracciarolo, l’oste e il pescatore, continuano la loro attività quotidiana sulla piazza viva e colorata della città.

In un’epoca importante come quella che vede la fondazione della seconda Repubblica Romana, tra rivalità, giochi, lotte e tradimenti, due giovani innamorati, Nina e Gigi, sfidano una sorte fatta di antichi rancori, per coronare il loro sogno.

La commedia è fondata sulla speranza e sull’amore, narrata in tre atti da un andirivieni di maschere storiche romane, tra le diversità di ceto sociale e cambi di scene raffiguranti lo sfondo della vita di Roma ottocentesca.

Si parlerà di unione d’Italia e di Goffredo Mameli, facendo uscire la storia narrata da un ambito locale per elevarla a livello nazionale e universale. Non mancheranno: costumi, ballate, saltarelli e canzoni romane (edite ed inedite), musicate da  un’orchestra di strumenti d’epoca e interpretate da cantattori professionisti.

L’importanza storica della Romanità, evidenziata tra battute, scherzi e regole d’onore, fa di quest’opera una meraviglia  di tradizionale culturale, animata con lo spirito dei nostri tempi,  con al centro di tutto il sentimento più importante di tutti i secoli: l’Amore!

Motto: “la vita sai ched’è? È tutta n’garaghe”

ATTORI 20

DANZATORI

MUSICISTI

22) DoppelgÄnger Anonymous. KING JAMES AND Guy Fawkes(LA CONGIURA DELLE POLVERI)

        Teatro Danza  multimediale in tre atti.

L’opera si sviluppa attraverso il racconto parallelo e intrecciato dell’ascesi al trono d’Inghilterra del dotto Re Giacomo I e della contemporanea congiura delle polveri, in cui i cattolici, guidati dall’intrepido Guy Fawkes, progettarono fallendo di far saltare il sovrano con tutto il parlamento.

Nel gioco di potere e antipotere si realizza l’affresco di un’epoca che rilancia alle istanze attuali di Anonymous. Un personaggio famosissimo soprattutto tra le nuove generazioni, immortalato dal film V per Vendetta diretto da James McTeigue, tratto dall'omonimo romanzo grafico, scritto da Alan Moore e illustrato da David Lloyd, prodotto e adattato per il grande schermo dai fratelli Wachowski.

 Nello sviluppo della tragedia, del re enantiodromicamente riflesso nel suo fallito carnefice si esprime il sogno universale dell’uomo volto a creare una civiltà finalmente tollerante e fraterna. 

Nel progetto scenico incursioni di teatro nel teatro alla maniera del Sogno di una notte di mezz’estate di Shakespeare, svelato qui sotto le spoglie del lord gran ciambellano Edward de Vere.  Gli fa da pendant uno smagliante Ben Jonson che mette in scena The satyr con balletti e maschere sotto cui si nascondono in una spirale di entrate e uscite gli altri personaggi della storia reale.

Il tutto, pur nel mélange di elementi fantastici e spettacolari, rigorosamente costruito secondo i dettami del dramma storico con una ricerca minuziosa sugli eventi culminati nel processo e nella condanna  a morte dei congiurati.

Infine, uno degli eventi più importanti del ‘600 inglese e dell’intera storia europea portato sulle scene in una chiave incandescente, esplosiva, rivoluzionaria per una nuova utopia del nostro continente nel nome della Fraternité.

 

ATTORI

 

27

 

MASCHI 22

FEMMINE 5

 

DANZATORI : FAERIES, ANIMALI DEL BOSCO, GUARDIE

 23)  POE'S PEST       (LE STANZE DEI SETTE DELIRI DI EDGAR ALLAN POE)

Dramma in tre atti. Inedito.

La pièce nasce sullo schema della Maschera della Morte Rossa di Poe.

Di fronte al dilagare della peste il signore Prospero fa rifugiare una serie di cortigiani in un suo maniero serrandosi tutti dentro tra feste, balli, amore e vino per evitare il contagio.

La vicenda si svolge in sette stanze nell'ultima della quale, temuta da tutti, il potente troverà la morte.

Le sette stanze nella nostra versione dalla biografia delirante di Poe diventano altrettante scatole per inserirvi i suoi sogni fluttuanti tra l'apparenza di una realtà amorevole e l'incubo.

Scivola così la pièce tra le tre madri e le tre amanti alla ricerca di una bellezza che trova il suo esito sono nella scrittura del Gotico e del Surreale.

ATTORI 8

MASCHI 3

FEMMINE 5

24)  LA CRISOPEA DI OSCAR WILDE

 

                                 Dramma multimediale in tre atti.

L’opera descrive l’iniziazione alla vita e all’arte di Oscar Wilde attraverso la Crisopea, ovvero la Grande Opera dell’Alchimia.

Lord Henry Wotton, il malefico maestro di Dorian Grey, viene in scena per addestrare Oscar all’Ars spagirica, esaltando il mito dell’estetica che lo condurrà  a una vita perversa, irregolare ma anche a un’arte superiore verso una geniale bellezza.

Stavolta sarà Oscar ad essere raffigurato in un quadro che invecchia mentre egli conserva una perenne giovinezza.

L’alchimista mefistofelico lo conduce così lungo i sentieri dell’Opera al Nero, rappresentato dal Corvo, dove il poeta toccherà l’inferno attraverso il processo per omosessualità  e  il carcere orribile. La purificazione della Colomba lo attingerà con l’Opera al Bianco attraverso un’esperienza con l’amante Alfred Dougla, alias Bosie,  sulla beata ma per certi versi umanamene  inospitale Capri,  pur isola  splendida e paradiso degli dei.

La rivoluzione finale avverrà con l’Opera al Rosso, dove, rimasto solo, Wilde  diventerà Araba Fenice, abbracciando la madre per un ultimo volo di consapevolezza verso l’aldilà.

Vicende svolte sotto gli occhi del misterioso doppio raffigurato nel quadro che lo porteranno alla conquista della luminosa pietra filosofale.

 

ATTORI 6

MASCHI 5

DONNE 1

25) SCENE DA UN MANICOMIO VOLONTARIO

 

     Tragicommedia in 3 atti.

     Racconta  i 10 giorni in manicomio di  Elizabeth Jane Cochran, nota con lo pesudonimo Nellie Bly. Giornalista statunitense, fu una delle prime giornaliste investigative. Fingendosi pazza,  si fece rinchiudere nel manicomio femminile dell'Isola di Blackwell, per poi uscirne  e raccontare gli orrori dell’internamento in un articolo poi diventato, peril successo riscosso,  libro: Ten Days in a Mad-House.

Dall'inchiesta partì un'indagine giudiziaria, un'ispezione e furono presi provvedimenti per garantire una gestione umana del manicomio. Inoltre, la città di New York destinò un milione di dollari in più all'anno per la cura e l'assistenza alle persone affette da disturbi mentali. Da questa esperienza abbiamo tratto spunto per descrivere la situazione paradossale  e grottesca del manicomio. La chiave originaria è da commedia dell’arte, vista la finzione retrostante all’assunto della pazzia di Nellie, la cui sanità mentale era sconosciuta alle istituzioni che la rinserrarono. IL racconto però in escalation diventa tragico quando ci si parano davanti gli orrori di quel manicomio, un autentico lager nella perbenista e ipocrita società americana dell’epoca.

 

ATTORI 7

MASCHI 1

FEMMINE 6

26) FEDERICO, IL RE FALCONE

 

Dramma in 3 atti descrivente l’epopea di Federico II, un imperatore del Sacro Romano Impero protorinascimentale e prototolluminista che riuscì a coniugare la forza del potere con l’arte, la cultura, la poesia nell’ambito di un nuovo progetto di pace universale tra i popoli.

Di Federico si raccontano le gesta pubbliche ma soprattutto la vita privata, gli amori, la ricerca di un senso dell’uomo nascosto tra le pieghe della natura rigogliosa, l’amore per gli animali, il culto della beltà e della scienza sperimentale.

Tra personaggi variegati, alcuni singolari come il clericus jester nano Francione, e altri inquietanti come il logoteta Pier delle Vigne e l’astrologo Michel Scoto, si sviluppa la vicenda di questo re che fece della curiosità, dell’intelligenza creativa e della vita estetica una ricerca costante, di monito pacifico anche per le moderne generazioni.

ATTORI 10

 

            MASCHI 7

           FEMMINE 3

           DANZATORI

 

 

27) IL MUSICO OMICIDA (CASO GRAZIOSI)

 

 

Dramma multimediale in 3 atti.

Si racconta il processo  svoltosi nel 1947 a carico di Arnaldo Graziosi, musicista della Rai,  accusato di aver ucciso la moglie Maria Cappa inscenando un finto suicidio. Movente: l’esistenza di un’amante, la giovane allieva Anna Maria  di cui si era innamorato corrisposto. Fu il primo grande giallo passionale del  dopoguerra.

 Graziosi, condannato a 24 anni  di reclusione,  si dichiarò sempre innocente, sostenendo che la moglie si era suicidata perché lacerata dai sensi di colpa per aver contratto la sifilide durante una relazione prematrimoniale, e per averla trasmessa al marito ed alla figlia. Un caso che fece epoca scatenando una delle prime valanghe mediatiche per un giallo. La carta stampata, la radio e i cinegiornali dell’epoca  anticiparono le odierne ondate in cui i media arrivano addirittura a sostituirsi ai giudici nell’analisi e soluzione dei delitti più intricati.

L’opera racconta la vicenda ancor oggi oscura e approfondisce i personaggi con l’Amleto teatrale che dipana la matassa tra l’essere e il non essere, nel  dilemma del caso di specie omicidio o suicidio? Dilemma esteso in progressione geometrica con la contrapposizione tra l’essere  e l’apparire che in termini di diritto si risolve nella tragica antinomia tra la verità processuale e quella storica.

Alla fine dello spettacolo, alimentato da filmati d’epoca sul caso dell’Istituto luce, il pubblico, trasformato in una gigantesca corte d‘assise sarà pilotato dall’autore, in veste di cronista giudiziario nel verdetto finale popolare. Si deciderà sera per sera in agorà di Temi, attraverso discussione camerale e alzata di mano, se il maestro Graziosi era veramente colpevole o innocente come sempre sostenne.

 

ATTORI 12

MASCHI 7

DONNE 5

 

Scenografia essenziale (aula di Tribunale)

Uso di schermo mobile  e videoproiettore

 

28) SPIRITO D’ALLODOLA, SPIRITO DI PATATA

 

di Gennaro Francione

 

Commedia in napoletano in tre atti.

Francesco Spasimante  è un professore che insegna inglese in privato. E’ appassionato di poeti romantici e di occultismo.  Crotirda, la fidanzata del suo allievo, il  tassista Mimmo,  fa l’infermiera ma si diletta  a fare dei magnifici falsi. Dovrà riprodurre  i quadri  di  Percy Bysshe Shelley  e di sua moglie Mary Wollstonecraft Shelley per usarli nella seduta spiritica che don Ciccio effettuerà facendo intervenire una medium rinomata  e finanche un prete.

Invece dei poeti l’occultista dilettante si troverà ad evocare la seconda moglie Beatrice morta che entrerà  in conflitto con Rachilina,  la terza attuale moglie. In avalanche ci saranno una serie di maldestre azioni per liberarsi del fantasma che coinvolgerà il suo stesso destino fino al grottesco esito finale.

 

ATTORI  10

Maschi 4

Femmine 6

 

Scenografia: sala da pranzo – taverna

29)     IL MONACO DI AMELIA

 

 Tragicommedia alla Grad Guignol in tre atti.

L’opera si riconnette al fantasma di Angelino, legato al Teatro sociale di Amelia. Ne era il custode; trovò la bellissima moglie ad amoreggiare con un nobile locale in un palchetto e con un colpo al cuore ne morì. Da allora il suo fantasma aleggia nel teatro.

Il nostro Angelino è il factotum del teatro. È il drammaturgo costretto a vendersi le opere (da negro) o a vedersele deformare dal regista. Pronto a tutto per campare (custode, comparsa, servo di scena, siparista). L'unica cosa veramente bella è la moglie Deianira che gli viene sottratta dall'attore Flavio.

La vendetta è alla Montecristo. Si crea la morte apparente con l'aiuto dello scenografo Igor per vendicarsi.

Lo scenografo è stato aiutato da Angelino a uccider il crudele padre naturale per impossessarsi dell’eredità. Angelino lo ha salvato fornendogli un alibi. Ora lo fa  suo complice per fargli ricambiare il favore.

I due utilizzeranno tre azioni teatrali (Muto per amore; Chi di corna ferisce, di corna perisce; Lasciate che i frati uccidano per noi) con lo scopo di uccidere sulla scena (sogno di ogni artista) i traditori e usurpatori di amore e di creatività: il produttore Romualdo, il regista Filippo, entrambi amanti di Deianira,  Flavio il suo innamorato.

E’ un susseguirsi di azioni spettacolari  che coinvolgerà tutti fino  al sorprendente esito finale dove una voragine si aprirà per inghiottire tutti.

 

 ATTORI 14

MASCHI 10

FEMMINE 4

 

SCENOGRAFIA MULTIPLA – USO DI PALCHETTO LATERALE

30)    MASCULUS SINE MUSCOLO    (Storia di una violenza sessuale legata a un bacio) Di Stefano Loconte e Gennaro Francione

 

Dramma in tre atti.

Tutto nasce da un bacio strappato che scatena un processo per violenza sessuale. L’avvocato Fabio Cuccurullo è  il violentatore; Margita Deianira: la violentata.  Si muove con l’arresto di Fabio  il processo che presto si rivelerà una sorta di psicanalisi delle anime scendendo dal mondo delle apparenze sociali agl’inferni dell’interiorità di ogni personaggio: padre Coteca (il sacerdote  pedofilo),  Giorgio Ficulla (lo   psicanalista omosessuale), l’avvocato Andrea Calamaro (difensore di Fabio e gran puttaniere). 

Ma davvero Margita ha subito la violenza? La ricerca della verità passa attraverso il disvelamento di tutti i doppi dove alla fine, sulle note di una chitarra messicana, si scoprirà una verità che rovescia tutti i sensi comuni

31) UN INFERNO FEMMINILE PER DON JUAN

 

Dramma musicale giocoso in tre atti.

Una don Juan postmoderno che attinge alla tradizione che passa attraverso Tirso de Molina,  Molière, Mozart, Tritto-Lorenzi, Rostand, Puskin.

L’analisi viene spostata dal facile stilema di un perfido don Juan cacciatore di prede femminili a un mondo sotterraneo che vede le donne complici se non tentatrici di quello che alla fine si rivela essere un messaggio di gioia e di felicità attraverso il sesso e l’amore libero.

La bellezza salverà il mondo e questa beltà salvifica dello spagnolo donnaiolo si manifesta nell’erotismo sano e nella gioia di vivere che trasforma anche atti oltre il legale in una sana goliardia che piace a maschi e femmine. Soprattutto piace al pubblico che in un gioco di specchi passerà dal rappresentazione teatrale pura alla guarattella umanizzata per vedere ripetuti all’infinito i propri vizi molti e virtù poche, naturalmente dopo essere passato nei gorghi dell’inferno.

 

ATTORI 10

MASCHI 6

FEMMINE 4

INOLTRE: 2 COMPARSE

GRUPPO SUONATORI: MINIMO CHITARRA  EMANDOLINO

32)  KUNG FOOL (ESORCISMI D’AMORE PER UN INTERNO MANICOMIALE) PARTE I - ASYLUM SALENTINUM

Il ciclo Kung Fool comprende quattro opere (Asylum Salentinum, Il Demone Kungfullon, Il Demone Mammone, Il Demone Smorfione)  che  possono essere rappresentate insieme in una maratona teatrale o separatamente, avendo ciascuna una struttura autonoma pur se il senso vien dato dall’analisi dei quattro mondi. Il primo rappresenta l’universo degli uomini; gli altri tre l’esplorazione delle monadi individuali.

Asylum, in tre atti, inizia con un esorcismo che dà il senso all’intera struttura. Ogni uomo è folle, preso dal demone della follia che nei casi più esasperati richiede l’intervento di esorcisti religiosi (il prete) o profani (la mammana, lo sciamano, i  medici e gli operatori della riabilitazione). In tutti, al di là delle tecniche specifiche usate per la liberazione dal maligno, solo autentici atti d’amore possono liberare l’individuo dal suo dolore esistenziale.

Nella giostra della comunità si susseguono le scene dei matti da riabilitare tra situazioni drammatiche, comiche, grottesche, assurde dove la follia dei matti consacrati si aggiunge talora a quella degli operatori nella loro disperata ricerca di dare un senso anche alla “mission terapeutica” non sempre facile perseguire. Il tutto in un’oscillazione perenne tra la catatonia e la maniacalità, l’esuberanza espressiva, in mezzo a tante  sigarette  e cibi trafugati tra mille stratagemmi, aggressioni sia verbali che fisiche rivolte indifferentemente a pazienti deboli e  operatori assertivi.

Una nota stilistica è il linguaggio dei pazienti talora  altamente criptico che si è cercato di conservare, ora trasformandolo in gramelot, ora dando una cifra decifratoria grazie alla psicoterapeuta Anna Mascara.

La musica molce gli animi soprattutto se è connessa alle tradizioni ataviche  infantili del  degente. Così un complesso musicale salentino con tamburelli, fisarmoniche e violini accompagnerà le performance, della comunità ora con tarante indiavolate ora con musiche  lente  rievocanti le ninne nanne,  l’amore e i dolci sentimenti.

 

ATTORI

MASCHI 13

FEMMINE 9

Totale = 22

COMPLESSO MUSICALE

 

ATTORI 9

MASCHI 5

FEMMINE 4

UN CHITARRISTA

 33)                           CATGUT  &  BONGO BONGO

 

Commedia musicale in tre atti.

L’opera comico-grottesca nasce dagli esperimenti condotti nel secolo scorso da due “grandi” medici. Serge Voronoff era un chirurgo e sessuologo russo naturalizzato francese divenuto  famoso negli anni venti per il suo metodo di ringiovanimento maschile consistente nell'innesto di testicoli di scimmia. Ilya Ivanovič Ivanov fu un biologo russo, specialista di inseminazione artificiale e ibridazione interspecifica, coinvolto in controversi esperimenti sull'ibridazione tra l'uomo e le scimmie antropomorfe.

 Dopo i maldestri tentativi di Voronoff di creare l’elisir di eterna giovinezza testicolare, ancora più ambiziosa fu l’opera di Ilya Ivanov che fu incaricato da Stalin di creare lo scimpanzuomo, il soldato-operaio  perfetto.

Su una colonna sonora rappresentata da canzoni burla su Voronoff e sulle scimmie umanizzate si sviluppa la trama dove, dopo il rispetto preliminare dei canoni storici reali, si schizza via in deviazione nel surreale alla ricerca dell’anello mancante nell’evoluzione. Un anello probabilmente non all’inizio ma alla fine perché ancora l’uomo, evoluto o bestia scimmioide, cerca di trovare un senso al suo esistere in un mondo caotico e assurdo spesso esasperato proprio dalla scienza che dovrebbe alfine liberarci. Folle rincorsa dietro la Fata Morgana!

 

ATTORI 8

MASCHI  5

DONNE 3

 

3 COMPARSE

 

CORO E ORCHESTRA

34) KAFKABALÀ

 

Il dramma in tre atti racconta l’odissea cabalista di Kafka tutto volto attraverso la scrittura e l’amore fuggente a cercare un senso alle cose liberandosi dal suo stato d’insetto.

Le vie di salvezza sono la scrittura  e l’eros correlati.

Il segreto di un possibile riscatto passa attraverso  la bellezza della scrittura e l’amore per le  cinque  donne   Felice Bauer,  Grete Bloch, Julie Vokhrytsek, e Milena Jesenská e  Dora Diamant mediato dallo sfrenarsi dei sensi nei bordelli d’Europa.

Di fronte alle strane mutazioni corporee e dell’anima innamorata Franz invoca l’aiuto del Golem, il suo doppelganger. E’  identificato con il leggendario Ostropoer, ex macellaio  e poi gran buffone di corte ebreo. Gli  pone in bocca la sua scrittura e, come Dio fece con Adamo, lo anima.

Se il gigante d’argilla   difese gli ebrei di Praga dai Pogrom,  ora lo difenderà dagli assalti demoniaci dell’esistenza insensata ma riuscirà ad evitare l’orribile mutazione  finale nel disfacimento delle membra?

Su tutto e sempre, sul vivere, sui mostri  e sulla scrittura, la Signora incombe.

 

ATTORI 9

MASCHI  3

FEMMINE 6

DANZATORI

 

         31) KAFKABALÀ

 

Il dramma in tre atti racconta l’odissea cabalista di Kafka tutto volto attraverso la scrittura e l’amore fuggente a cercare un senso alle cose liberandosi dal suo stato d’insetto.

Le vie di salvezza sono la scrittura  e l’eros correlati.

Il segreto di un possibile riscatto passa attraverso  la bellezza della scrittura e l’amore per le  cinque  donne   Felice Bauer,  Grete Bloch, Julie Vokhrytsek, e Milena Jesenská e  Dora Diamant mediato dallo sfrenarsi dei sensi nei bordelli d’Europa.

Di fronte alle strane mutazioni corporee e dell’anima innamorata Franz invoca l’aiuto del Golem, il suo doppelganger. E’  identificato con il leggendario Ostropoer, ex macellaio  e poi gran buffone di corte ebreo. Gli  pone in bocca la sua scrittura e, come Dio fece con Adamo, lo anima.

Se il gigante d’argilla   difese gli ebrei di Praga dai Pogrom,  ora lo difenderà dagli assalti demoniaci dell’esistenza insensata ma riuscirà ad evitare l’orribile mutazione  finale nel disfacimento delle membra?

Su tutto e sempre, sul vivere, sui mostri  e sulla scrittura, la Signora incombe.

 

ATTORI 9

MASCHI  3

FEMMINE 6

DANZATORI

 

32) ALTAN E LA  LUPA DI TARAF

 

Dramma in tre atti.

L’opera racconta l’odissea del giornalista turco Ahmet Altan considerato un campione degli intellettuali liberal. Fondatore   nel 2007 del quotidiano Taraf (“Lato” in turco) lo diresse per 5 anni. Il giornale era durissimo con la casta militare,  poi accusato di ricevere fondi dal predicatore Fethullah Gulen considerato da Ankara come la mente del golpe del 2016. Il giornale ha sempre sostenuto il diritto di sapere dei lettori affrontando  i più grandi tabù in Turchia come il genocidio degli armeni e la discriminazione contro i curdi. 

Accusato di aver aiutato la rivoluzione coi suoi articoli  e con una trasmissione televisiva Altan viene incarcerato insieme  a migliaia di persone per bene studenti, impiegati, professori, avvocati, giudici arrestati solo per  aver gridato: libertà!

Alla fine viene condannato all’ergastolo ma il 13 aprile 2021  una sentenza della Corte Europea dei Diritti Umani ha stabilito che la sua detenzione è illegittima e costituisce  una violazione dei principi del giusto processo e della libertà di espressione,  condannando Ankara al pagamento di un risarcimento di 16 mila euro nei confronti del giornalista

Due giorni fa dopo quella sentenza il regime turco, in modo del tutto inaspettato, ha liberato Ahmet Altan dopo oltre quattro anni e mezzo di prigionia.

Quest’opera racconta il dramma della cattività superata grazie alla scrittura e al sogno, ma poi la fatica di un processo costruito dalla procura sulle ombre, postasi sulle spalle di un potere  pseudodemocratico che non ammette contestazioni.

Una situazione questa propria della Turchia ma poi esistente, più o meno mascherata in molte democrazie avanzate. 

 

ATTORI: 10

 

MASCHI 10

 

3 DANZATRICI

1 DANZATORE

 

33) ELEONORA,  LA BARONESSINA  SCARTELLATINA

Commedia dell’Arte in tre atti.

Eleonora la baronessina è nata gobba. Il padre, il Barone di Santachiara, la tiene segregata nel palazzo  per evitare di farle vedere il mondo dei normali e l’ha cinta di servitù maschile e femminile di gobbetti.  Tra di essi Ceccarella che stravede per Ascadeo, un giovane in gamba e nipote di nonma Vicenza una fattucchiera del paese

La ragazza è assai triste e vorrebbe vedere il mondo di fuori. Un giorno scappa con l’aiuto della fantesca educatrice e poetessa, Porziella,  l’unica senza gobba.  Là come il Buddha scopre i mali del mondo ma soprattutto che la via della felicità è essere liberi secondo i principi dell’illuminismo e prendere coscienza dei mali del mondo ben superiori a una schiena cifotica.

Tornata al castello col padre infuriato che caccia la fantesca diventa sempre più triste e si ammala. Il barone chiama il  medico Cancugno ma niente da fare. Emana allora un bando dicendo che chiunque di alto lignaggio venga  e faccia ridere la figlia la prenderà in sposa con una ricchissima dote.

I vari pretendenti fanno la fila e pur sogghignando tra loro per la gobba ma pronti a sposare Eleonora  per la dote e l’eredità non riescono a farla ridere. Allora il padre fa venire saltimbanchi, giocolieri ma niente.

La morte si avvicina e il barone è disperato. Si ripresenta Porziella, il barone è infuriato ma lei gli dice che è là per aiutare la baronessina che ama come una figlia. Il barone acconsente ai suoi suggerimenti. E’  venuta nel paese una compagnia di attori che mettono in scena una storia di Pulcinella. Lei è sicura che vedendo la rappresentazione si verificherà il miracolo.

Il barone acconsente e Nicola Cetrulo  si esibisce a palazzo  nella storia della Zeza prima recitata  e poi cantata. Eleonora ride a crepapelle. Il barone, uomo di parola, è pronto a darla in sposa a questo zotico ma Nicolo  prima di accettare chiede di parlare con la ragazza. Le chiede se le piace, lei dice di sì. Ma piace lei a lui visto che ha la gobba?

Nicola le dice che anche lui ha la gobba. Ma per scena rileva Eleonora. No, gobba vera. Pulcinella si spoglia della camicia e la mostra. Gliela fa sentire con la mano. Lei  carezza la gobba di  lei pudicamente lui di lei, poi strofinando gobba contro  gobba, infine baciandosi dolcemente. E’ amore tra i diversi che diventano tra loro normali con un tourbillon di coppie che invaderanno il palazzo.

 

ATTORI 11

Maschi 7

Femmine 4

Danzatori

 

34) ‘U CRIVU E  ‘A CAMPANA(Processo e cattività dell’Anticristo Tommaso Campanella alias Settimontano Squilla)

 

L’opera in tre atti narra la vicenda di Tommaso Campanella la cui ribellione al potere ecclesiastico e secolare gli costò una serie di processi  per eresia e ribellione.Qui egli si fece portavoce del malcontento contro le ingiustizie sociali, lo strapotere della Chiesa, il dominio spagnolo, e fu tra gli organizzatori d'una vasta sollevazione popolare per attuare un nuovo sistema in chiave protosocialista. 

Torturato in maniera straziante nei cinque processi subiti  e recluso per più di 27 anni, questo non gli vietò di elaborare scritti attuanti una rivoluzione nella filosofia, nella teologia e nella politica, intessendo relazioni con gli intellettuali d’Europa che riconobbero la sua grandeur.

Fra’ Tommaso i fu crivu, setaccio per la farina eliminando le scorie della scolastica appellandosi a un naturalismo sensista prescientifico ma anche campana mettendo all’erta l’uomo di fronte ai pericoli della tirannide, ugualmente perniciosa sia se proveniente dal potere secolare che da quello ecclesiastico.

Liberato nel 1634 seppe in tempo che il governo di Napoli l'accusava d'essere il mandante di un'altra congiura e riuscì così a fuggire a Parigi, dove trascorse gli ultimi anni e dove morì.

Un uomo di tempra forte, un grande poeta rivoluzionario   che gettò i semi per un nuovo mondo fondato sulla bellezza e sulla fraternité.

 

ATTORI 11

MASCHI 10

DONNE 1

 

35)LE GRAND PHILIDOR - LO SCACCHISTA DI EUTERPE

 

Opera in tre atti.

Si narrano le gesta François-André Danican Philidor,  compositore e scacchista d’oltralpe vissuto nel Settecento, accanto ai grandi enciclopedisti francesi.

Fu soprannominato il Grande,   perché eccelleva nella musica ma soprattutto negli scacchi.

  «Philidor poteva allineare una successione di suoni con la stessa facilità con cui giudicava una partita di scacchi. Nessun uomo ha potuto vincerlo in questo gioco pieno di combinazioni; nessun musicista avrà più forza e chiarezza nelle sue composizioni di quanto Philidor non ne abbia messe nelle sue». Così annotava  il compositore belga  e rivale André Grétry nelle  sue Mémoires.

 Di Philidor vengono narrate le imprese pubblica, la vita privata, il destino di viaggiatore  instancabile europeo per portare in giro la sua arte nel nome combinato di Euterpe  e Caissa.

Il tutto tra esplosioni di meraviglie come i riti della massoneria, la lanterna magica, le invenzioni fantastiche narrate da Benjamin Franklin, le rivoluzioni per la libertà.

Il  secolo dei lumi davvero gettò la luce della scienza e dell’invenzione in tutti i campi per una rinnovata gioia di vivere e scoprire il mondo.

 

ATTORI  14

 

MASCHI  10

FEMMINE 4

 

DANZATORI

 

36) PUNCH AL RUM

 

Commedia musicale in 3 atti.

La maschera Punch  nel teatro dei burattini deriva dal Pulcinella della commedia dell'arte italiana, prima approdato in Francia come Polichinelle e dA qui giunto a Londra come Punchinello, in seguito abbreviato in "Punch". Il personaggio fu  portato sulle scene con gran successo.

Trattasi di figura granquignolesca. Punch comincia da reati di violenza domestica, sfocianti nel figlicidio e nell’uxoricidio per poi arrivare ad abbattere tutta una serie di personaggi che ostacolano il suo cammino.

  Ed è lì che lo psicopatico londinese, erede del Pulcinella napoletano,  ne sviluppa implausibilmente connotazioni criminali e piratesche tanto da diventare un serial killer,

 La sua forza distruttiva non conosce ostacoli tanto che alla fine arriva a temere solo il Vecchio Nik. Riuscirà il Diavolo a fermare questa forza micidiale di natura?

 

ATTORI 12

 

MASCHI 10

FEMMINE 2

 

 

 

 

37) SAMBREGOI- POLICHINELLE ET ZAZÀ (LA DESCENTE DE POLICHINELLE  AUX ENFERS POUR CHERCHER SA FEMME ZAZÀ)

 

Commedia in 3 atti.

Polichinelle  è la derivazione francese del tipo di Pulcinella.

Diffuso negli scenari delle Commedie a partire dal Seicento, Polichinelle ci appare caratterizzato da una grande gobba  e da una maschera con un enorme naso adunco che gli conferiva la caratteristica voce stridula.

Nel 1685 l'attore italiano Michelangelo Fracanzani giunto a Parigi creò un personaggio nuovo con lo stesso nome, mediando le caratteristiche del Pulcinella italiano con quelle francesi. Accentuò la dimensione della gobba, ponendone in aggiunta una sul petto, conservò la maschera originaria e pose sulla testa un cappello a cono ornato di piume di gallo.

Delle gesta di questo personaggio scioperato pigro e attaccabrighe, ma menestrello, ricostruiamo le gesta. Lo vediamo esibirsi nel mercato di Pont Neuf a Parigi, pullulante di venditori vocianti e corali  fino ad arrivare, per la scomparsa della moglie Zazà, alla discesa all’inferno per recuperarla, pur fedifraga tartarea, alla maniera classica di Orfeo ed Euridice.

 

ATTORI 12

 

MASCHI 7

 

FEMMINE 5

 

38)  ORCHESTRA MILITARE POLIFONICA DONCHISCIOTTESCA DEL MANICOMIO DI VOLTERRA

 

Opera tragicomica in tre atti.

  Andò mai don Chisciotte in manicomio? E se sì, come visse da internato?

A questa domanda l’opera dà un risposta collocando lui e il fido Sancho atemporalmente nel manicomio di Volterra, in epoca grosso modo vicina al ‘900.

Qui continua le sue mire cavalleresche contro il potere malefico in tal caso rappresentato dall’istituzione manicomiale. Organizza così un esercito per contrastarlo e abbatterlo. Ma con quali soldati?

Sono gli stessi pazienti del manicomio assunti nei vari ruoli militareschi a seconda delle loro professioni  o mestieri esercitati da liberi (il cappellano militare, l’infermiera di campo, la sartina, il comunicatore stampa, il bombarolo etc.).

  Per la costruzione dei personaggi ci siamo  avvalsi soprattutto di lettere scritte dagl’internati in una corrispondenza poi giammai recapitata e recuperata attraverso un lavoro certosino  da alcuni solerti studiosi (Corrispondenza Negata Epistolario della nave dei folli (1889-1974), a cura di C. Pellicano, R. Raimondi, G. Agrimi, V. Lusetti, M. Gallevi, Edizioni del Cerro Tirrenia (Pisa) 2008).

  In questo sistema di arruolamento sui generis non poteva mancare con il generale Chisciotte un cancelliere verbalizzante, Sancho  ora trasformato in Nanof, soprannome dato a una figura cardine del manicomio di Volterra  ovvero Fernando Oreste  Nannetti (conosciuto anche con lo pseudonimo NOF4).  Durante l’internamento fu autore di un ciclo di graffiti considerato un capolavoro dell'Art Brut.

 Ebbene Sancho verbalizza proprio gli atti dell’arruolamento sui muri esterni ideali del padiglione Ferri oltre alle lettere degl’internati immortalate sul muro esterno del padiglione Ferri, visto che la direzione non le fa giungere ai familiari.

Per creare l’anima musicale dell’opera ci siamo avvalsi soprattutto di canti anarchici e del folk italiano.

 

ATTORI 11

 

MASCHI 8

 

FEMMINE 3

 

      39) PULCINELLA NEGROMANTE

 

Commedia in tre atti.

Silvio Fiorillo (Capua, 1560-1570 circa – prima del 1632) è stato un attore teatrale e commediografo italiano, interprete della Commedia dell’Arte. La sua opera più importante è quella pubblicata per ultima, La Lucilla costante. In essa compare per la prima volta il personaggio di Pulcinella (o meglio ancora “Policinella”, secondo l’espressione dialettale arcaica), che sarebbe diventato l’emblema stesso del teatro napoletano. C'è chi sostiene che un contadino di Acerra, Puccio d'Aniello, nel '600 si unì come buffone alla  compagnia di girovaghi di Fiorillo, di passaggio nel suo paese. Era talmente comico da prendere lui le vesti di Pulcinella.

In questa commedia Puccio ha voglia di negromanzia.

E’ innamorato pazzo di Margherita contesa dal musico scudiero Coviello e farebbe di tuto pur di averla, perfino un patto col diavolo dando in cambio dell’amore la sua anima.

Di questa sua mania si impossessa una vicina brutta e janara Gianna; con l’aiuto del cugino attore drammaturgo meneghino     Guido inscena una truffa infernale ai danni del malcapitato cafone di cui lei stessa è innamorata. Chi conquisterà Margherita: Coviello o Puccio? E che forse Puccio finirà maritato alla vecchia baffuta sempre piaciuta?

Un finale con un coup de théatre diabolique porterà alla soluzione dell’enigma.

 

ATTORI 6

 

MASCHI 3

 

FEMMINE 3

      

          40)DON CRISTÓBAL POLICHINELA

 

        Commedia in 3 atti.         

Don Cristobal è l’erede del Pulcinella napoletano cui diede gloria Federico  Garcìa  Lorca nella  farsa guignolesca in un atto per burattini Retablillo de don Cristóbal (1931).

Nella nostra opera Don Cristobal è un anziano impresario teatrale, dai modi rudi sempre con il bastone  in mano. Cerca una ragazza giovane e carina da sposare. I suoi desideri coincidono con quelli Di Dolores, che aspira a trovare un buon corteggiatore per la sua bella figlia Rosita.

La ragazza è riottosa e sogna la libertà di tanti amori tra cui non ricomprende neppure per un’avventura il vecchio sozzone e puteolente.

La madre riesce  a convincerla con tre argomenti.

Hanno bisogno di soldi sennò devono chiedere l’elemosina. Rosita potrà dopo sposata avere quanti amanti vuole con la dovuta circospezione. Ma soprattutto, il pallino della figlia, potrà esibirsi sulle scene.

Alla fine la ragazza accetta e tradendo il marito si procura vari amanti. Dal giovane  poeta Alejandro  di cui è innamorata, al mandrillo Currito,  al rapace curato don Pedro.

Il gioco di corna continua nella commedia dell’arte  dove Rosita nei panni di Colombina amoreggia con Alejandro – Matamoros, Currito-Arlecchino, disprezzando solo come nella vita reale Brighella che da Jago della Commedia dell’Arte svelerà per vendetta la tresca a Don Cristobal-Polichinela.

Riusciranno i nostri attori a salvarsi dal bastone mortale del capocomico superscornacchiato?

 

ATTORI 7

MASCHI 5

FEMMINE 2

 

41) PROMETEUS TRAGICOMICOUS OVVERO PROCESSO ALLA BANDA DELLE MASCHERE

 

Commedia in 3 atti.

La commedia dell’arte è piena di crimini: furti, truffe, usure, lesioni, lenocinii, violenze. talora omicidi.

Questa pièce intende fare un processo alle maschere di quella commedia distinguendo i crimini buoni da quelli cattivi sulla scia dei valori espressi da Prometeo che rubò il fuoco agli dei per regalarlo agli umani miseri, affamati e infreddoliti.

   Vediamo così in scena la banda delle maschere ovvero una serie di artisti di strada  che si trincerano dietro  mascherature da commedia dell’arte per commettere reati.

Venezia mascherata fu il prototipo di reati commessi travisati ma poi vi fu la misteriosa banda criminale dei Pulcinella, un clan di zingari operante con la maschera napoletana omonima  che   operò seminando terrore nella Puglia dell’Ottocento.

    In Arancia meccanica (1971) film di Stanley Kubric, mitiche sono diventate le maschere con lunghi osceni nasi  dei violenti teppisti. In  Point Break (Punto di rottura, 1991) della regista, sceneggiatrice e produttrice californiana Kathryn Ann Bigelow nel mondo dei surfisti  una banda di  criminali utilizzava le maschere di plastica di vari presidenti statunitensi nel corso di rapine a banche e portavalori.  Forse emuli dei protagonisti di questo film americano, molti rapinatori hanno compiuto negli anni successivi azioni criminali con il volto coperto da maschere soprattutto in lattice: ora con quella di Berlusconi, oppure con maschere con la forma della zucca di Hallowen, o più semplicemente di clown,  befane e altri personaggi.  Infine celeberrime le maschere alla Salvador Dalì usate per commettere rapine ne La casa di carta, una serie televisiva spagnola del 2017 ideata da Álex Pina, trasmessa inizialmente dall'emittente Antena 3 e in seguito distribuita su Netflix.

Nella nostra grottesca pièce il topos continua e una serie di criminali artistoidi di strada, operando sull’asse Venezia (Arlecchino, Colombina, Brighella, Pantalone)  - Napoli (Pulcinella, la Matrona)   si avvale di mascherature da Commedia dell’Arte.

Il dilemma [1]sul processo regna sovrano. Forse che tutta la Giustizia liberando i pesci grossi e catturando quelli piccoli è una colossale Commedia dell’Arte?

 

42) PULCINELLA MOBARAK  E LE MELE HASSAN KACHAL

 

Commedia in tre atti.

Nell’ambito del  ciclo francioniano Pulcilerna la filiazione di Pulcinella porta ad un figlio iraniano: il burattino Mobarak. E’  la superstar di questo teatro: il tradizionale imbroglione, il servitore esperto. La parola Mobarak significa allegria in Farsi, riferito al personaggio per la sua capacità di portare felicità con spettacoli che offrono continuamente sollievo comico. Grandi e piccini amano osservare le sue azioni e ascoltare la sua voce, alternata al  safir (sospiro)   composto da una striscia di rame, un nastro e un tessuto analogo alla  pivetta del Pulcinella napoletano.

In questa commedia riprendiamo la fiaba di Hassan Kachal (Il Calvo), il pigrone  costretto dalla madre  con un trucco di mele di cui va ghiotto a uscire di casa per andare nel mondo. Là nel gabinetto pubblico del bazar s’imbatte nel suo doppio Pulcinella Mobarak che lo indirizza sulla via del suo più gran desiderio: trovare l’amore.

L’amore è Chelgis tenuta imprigionata in un giardino serraglio dal sovrano Agha,   manovrato da Maman Kiana, la malvagia matrigna gelosa della bellezza della figliastra. Il carceriere è un Div un orribile demonio il cui compito è di controllare a vita Chelgis affinché non possa più uscire e donarsi alle gioie del mondo.

Sarà compito di Hassan di liberarla aiutato dal suo Djinn napoletano, il suo genio  benevolo e protettivo.

Una favola che è anche un percorso iniziatico alla conquista della felicità nel vivere gioioso di cui Pulcinella Mobarak è l’emblema.

 

ATTORI 9

 

MASCHI 6

FEMMINE 3

 

43) TUTTI  I FREAKS DI FRANK LENTINI

 

           Docudramma  in tre  atti.

Frank Lentini detto u meravigghiusu nasce a Rosolini, in provincia di Siracusa, il 18 maggio 1889 con tre gambe e doppio sesso. Quella deformazione lo porterà ad essere una delle principali star del circo Ringling Bros e poi del  Circo Barnum girando tutto il mondo.

La deformità non gli impedirà di avere una normale vita coniugale e sessuale. Nel 1907, infatti,  Frank sposa a Boston un’attrice molto bella, Teresa Murray, da cui avrebbe avuto quattro figli.

Un uomo che, dopo aver vissuto a lungo in Connecticut, morì ricco e felice in Florida, a Jacksonville, il 22 settembre 1966.

In quest’opera The Great Lentini interagisce con la cartomante circense, Sibilla. Ad essa racconta la sua vita cercando poi un senso al suo esserci in particolare per  una natura che fa nascere tanti esseri deformi.

La chiromante costruirà per lui un mazzo di carte divinatorie speciali, i Tarocchi dei freaks. Mostrandoli ad uno ad uno mediterà con lui su una serie di deformità circensi aggiungendo alle 22 carte del mazzo tradizionale una ventitreesima carta cui affiderà il compito di svelare il significato occulto dell’intera  stessa vita umana.

 

ATTORI 2

 

MASCHI 1

FEMMINA 1

 

Schermo per trasmissione diapositive

Mazzo di “Tarocchi dei freaks” ideato e creato da Gennaro Francione

 

44)       ISTEROTERAPIA. RELIGIO, IUSTITIA  ET IATRICA

 (FRATI ARRAPATI,  MEDICI RATTOSI  E GIUDICI RESI PAZZI DA AMOR DI DONNA)

 

Commedia musicale in 4 atti un prologo  e un epilogo.

La chiave dell’opera è l’analisi dell’isteria femminile che man mano si sviluppa nell’azione coinvolgendo gli stessi maschi.

Nicola è lo steam-punk napoletano, candelaio,  luminario e anche ipnotizzatore. Una sorta di hippy ante literam, autodidatta che finisce col coinvolgere nell’ipnosi rivelatrice e libratrice  autorità istruite come  don Peppe Scoppetta (il ginecologo rattoso), don Franco Cerocero (il monaco cappuccino arrapato), don Gennaro Scamorza  (il giudice pazzo per amor di donna isterica).

Mentre nella storia il ginecologo don Peppe trasfonde la sua rattosaggine nella pratica diffusa nell'800 di curare l'isteria masturbando la paziente, il monaco esercita la sua libido coitando a destra  e a manca  verginelle e maritate insoddisfatte. Quesa  la doppia via della cura dell'isteria.

Quali le conseguenze se il morbo dell’utero non viene curato?

Il cantastorie Nicola lo rivela con la pazzia sopravvenuta nientemeno a un giudice. Si tratta di don Gennaro reso folle dalla moglie  insoddisfatta, la strega Annamaria, e cacciato addirittura dalla magistratura per le sue sentenze bizzarre.

Ed è così  che i cerchi si chiudono?

No chiusa estrema finale è lasciata a un coup de theatre  dove tuti i personaggi vengono coinvolti in una particolare sarabanda musicale. Una via popolare per scacciare il male dell’eros incompiuto.

 

Attori 17

Maschi 4

Femmine 13

 

 

45) LE ROMAN DE LA ROSE BLEU

 

 Commedia in tre atti, un prologo e un epilogo, liberamente ispirata a Le Roman de la Rose, opera iniziata nel 1237 da Guillaume de Lorris; in seguito fu ripresa e completata da Jean de Meung tra il 1275 e il 1280.

Il giovane cavaliere   Guglielmo de Lorris  è uno speziale e un poeta. In un sogno, sotto la guida del  vecchio  gnomo Cilecca,  entra in un giardino misterioso distinto in tre zone: la nera, la bianca  e la rossa. In ognuna incontra un modello di donna, ognuna poetessa.

La zona nera è  l’inferno femminile, dove alligna la meretrice Veronica Franco, esperta in arti stregoniche e fornitrice, pur di alto bordo, di amore e sesso a pagamento.

La zona bianca  è  il purgatorio  femminile regno della scacchista  Cristina da Pizzano, vedova  integerrima destinata potenzialmente ad amare il marito Etienne oltre la morte, essendole stato portato via dalla peste.

La zona rossa  è un apparente  paradiso  femminile,  in cui è imbrigliata Suor Giovanna della Croce  incatenata dalle sue sovrastrutture religiose e morali.

Guglielmo nelle vesti simboliche dei tre magi,  rivelati dal colore della pelle (nera, violacea, bianca), in veste di speziale donerà alle tre dame curcuma color oro, incenso e mirra, per curare rispettivamente la psoriasi, l’allergia da fieno, la cistite.

Alla fine  con le sue arti e con la dolcezza del suo stile riuscirà ad amare tutte le tre donne in reciproca gioia, penetrandone le profondità spirituali e fisiche.

L’esito finale benedetto dallo Gnomo Cilecca sarà il dono da parte della triade femminea della Rosa Blu. E’ il simbolo meraviglioso del  Giardino Totale attorno a cui  si incrociano le donne e   il cavaliere, il tutto terminando in un’orgia di sesso, numinosità e poesia.

 

ATTORI 5

MASCHI 2

FEMMINE 3

 

46) VASILAKI & DRAKUL

 

  Black comedy musicale in 3 atti.

  Vasilache, traslazione valacca del Pulcinella napoletano,  è il becchino di un villaggio rumeno, armato di un  perenne bastone scoperchiatombe.

Una notte  scoperchiando una bara, fa fuoruscire Vlad Tepes l’Impalatore, divenuto da morto  Drakul il Vampiro.

Non è la fine per lo schiattamorto ma l’inizio di un’avventura che lo porterà a liberarsi di una serie di traditori a partire dalla petulante moglie Marioara per arrivare ai suoi amanti Spreca il filosofo  porcaro, don Dimitru il prete manomortaro, Dragomir il gendarme forcaiolo, Alexandra la cavadenti.

La vicenda del serial killer spalleggiato da Drakul sembrerà conclusa con lo sterminio dei nemici ma una strana creatura cagnoide Kerberos Pàmantului li trascinerà entrambi all’inferno. Qui verrà inscenato di fronte a Lucifer un surreale processo, presenti tutti gli ammazzati,  che si concluderà con una soluzione davvero inusitata per Vasilache il pluriassassino.

 

ATTORI 9

 

Maschi 7

Femmine 2

 


 

horizontal rule

47) PROCESSO A THIESS,  LUPETTO MANNARO BALTICO

 

Teatro processuale in 3 atti

Ottobre 1691. Un anziano contadino lettone a tutti noto come «il vecchio Thiess  viene accusato di essere un lupo mannaro.

Nel processo  i giudici, e poi anche il pastore del villaggio, lo incalzano cercando di fargli ammettere che, in quanto lupo mannaro, si era votato al diavolo. Cosa che egli nega decisamente  e in maniera costante, pur riconoscendo di essere in grado di trasformarsi in lupo e di aver rubato del bestiame, sotto quelle sembianze, insieme ad altri lupi mannari suoi compagni.

Più sorprendentemente, racconta che col  suo branco di lupi mannari  si reca all’inferno, in determinati periodi dell’anno, non per servire Satana - come pretendono i giudici - ma per combatterlo. Anzi  il benessere delle persone, del bestiame e dei raccolti dipende proprio dal risultato del combattimento coi diavoli.

I giudici a queste sorprendenti asserzioni che ribaltano l’immagine del lupo mannaro diabolico e malefico reagiscono con un misto di divertimento, curiosità, confusione e frustrazione. Ne deriva una causa dubbia il cui finale già sorprendente in sé nel reale viene sconvolto da un nostro coup de théâtre.

 

ATTORI 6

MASCHI 6

 

 

48) RADIO METAVERSO KAZU: LA DISFIDA DEI SERIAL KILLER

 

Teatro-opera in tre atti con rock duro in chiave Death metal.

 E’ basato su due serial killer realmente vissuti. Clark Hadden, pittore che amava travestirsi da femmina, e Guy Rockwell Muldavin, il Malo Affabulatore. I loro destini distantissimi si incrociano perché, oltre a essere pluriomicidi,  si presentano come possibili assassini di Ruth Marie Terry ovvero "Lady of the Dunes”,  la Signora delle Dune. Li accomuna anche una vena artistica la pittura per Clark e la letteratura per Guy.

   La sfida si svolge nella radio Metaverso Kazu. Il Metaverso è una dimensione virtuale dove finzione  e realtà si fondono sotto la guida di un avatar, in tal caso impersonato dal DJ  Mike Garvey. Egli  chiama a racconta vivi e morti, sfidanti serial killer, poliziotti, donne ammazzate, mamme e padre di vittime,  per districare la matassa dei delitti specifici nel puzzle delle prove circostanziali (indizi) che solo il DNA e la scienza riescono a sciogliere.

  Ma soprattutto indirizza la trasmissione a risolvere l’enigma del perché il Male Profondo  spinge gli automi umani a massacrare e finanche a mangiare i loro simili.

 

ATTORI 8

MASCHI 6

FEMMINE 2