DOMINEDDRACULA:
IL NUOVO GOTICO ITALIANO
di
Stefano Loconte
Domineddracula
di Francione è un romanzo unico nel suo genere.
Come
tutte le grandi opere, esprime la profondità e complessità della storia
con grande semplicità.
La
scrittura è piana, limpida, e fa sentire leggero il fruitore malgrado le
circa 700 pagine lette. A ciò contribuisce il linguaggio usato,
cinematografico, svolto per immagini efficaci, ma soprattutto lo stile di
scrittura agile, appena sfiorato
dal gotico che, come una velatura d'oro, lo rende elegante e ricercato,
equilibrato e in linea con la lingua moderna.
La
bravura dell'autore è mostrare contro certe tendenze di modernismo a
tutti i costi che è possibile creare un linguaggio quotidiano, ricco di
attualità, ricoprendolo con una giusta patina di antico.
Il
libro tiene testa brillantemente alla letteratura gotica inglese da
Walpole a Radcliff, attualizzandola con riferimenti al pathos e alla
psicologia dell'era moderna. Il
tutto in un'atmosfera di grande coinvolgimento creata da una visione
apocalittica così antica e così attuale, minacciati come siamo da guerre
e da situazioni che possono precipitare da un momento all'altro.
Il
vortice della peste umana innescato da Vlad Tepes mostra di non lasciare
scampo ad alcuno, come emblematicamente narrato fin dalla prime pagine
attraverso la rappresentazione di una combriccola di commedianti, quando
recitano un Dracula che con una gran corda, simboleggiante la distruzione
dell'intera umanità, accerchia i colli di tutti i personaggi rappresentati.
Un
libro da leggere, un libro da gustare, un libro da meditare.