Federalismo mondiale
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                  SEVERINO PROIETTI

                      DAL PROCESSO TRIADICO

AL FEDERALISMO MONDIALE

 

Intervento presentato al Convegno del Centro di Fìlosofìa Italiana ad Agrustos (Nuoro) il 27‑29 ottobre 1997 su "Federalismo tra Filosofia e Politica"

 

PREMESSE EPISTEMOLOGICHE

 

    Come ho potuto comunicare altre volte,la ricerca da me compìuta - stìmolata dalle smentite date dalla Storìa alle promesse contenute dalla Bìbbía e dalle smentite date dall'Etología alla Filosofia Aristotelico‑Tomistíca che nega l'intelligenza degli animali ‑ mi ha condotto a elaborare una nuova prospettiva fílosofìca, religiosa, morale e polítíca. Per me, che l'ambiente culturale aveva condízionato a vivere e ad operare secondo tale Filosofia, è stata come una rivoluzione copernicana ( e perciò l' ho chìamata"La Rivoluzìone e La Lìberazione dell'Intelligenza") in quanto ha cambìato totalmente ìl modo dì vedere la Realtà e di impostare la mia vìta, lìberandola dalle pastoíe in cuì era irretita.

 In sostanza le mie posízìoni dì approdo sono queste: in Filosofia la Ragìone è sostituìta dall' Intellìgenza col suo Setaccio Crítìco;ìn Religione il Dio Trascendente con la sua Parola e col suo Timore è sostítuito dall'Essere Eterno,né spìrítuale né materiale.ma sensibile e intelligente,uno nella sostanza e molteplice nella forma,che nel suo "Processo Tríadìco"a scadenza píù o meno ravvicinata elimina quanto trasgredisce la sua Armonia Universale; in Etica o Morale la Legge Eterna Naturale o Soprannaturale Rivelata del Dio Trascendente è sostituita dall'Etìca Autonoma che scaturìsce dal Valore Assoluto della Vita Umana,prodotto dell'Armonia Cosmica e che si esprime nel detto "ama te stesso su tutte le cose e il prossimo tuo come te stesso" fondamento dell'Umanesimo Uníversale;ín Polìtica la volontà dìspotica di un Capo o di un Gruppo Politico è sostituita dal "Processo Tríadíco" della Realtà che esige il continuo aggiustamento nell'organizzazione del Consorzio Umano col bilancìamento delle esigenze individuali e delle esigenze di gruppo secondo il progresso evolutivo, culturale.

 

IL PROCESSO TRIADICO

 

E’ noto che il concetto di "Processo Tríadico"fu formulato da Hegel,che vide nello sviluppo della conoscenza umana un procedimento di tesi, antitesi e sintesi.Tale procedimento fu osservato anche da Marx nella storia politica ed economica e lo chiamò "lotta di classe".Fu osservato anche da Darwin nella storia zoologìca e lo chiamò "selezione naturale”.Ma ci fu un ritardo nel comprenderne appieno il valore attuandolo nella prassi ,che dovrebbe essere l'aggiustamento continuo dei rapporti umani con la realtà mano mano che sì progredisce nella conoscenza scientifica:lo stesso Hegel lo distorse per dare corpo all'Idealismo fondandolo su una dìssacrazione della logìca e legittimando l'assolutismo di Stato; Marx lo allucchettò con la teorízzazione della dìttatura del proletariato; gli apìrìtualistì lo rifiutarono per le loro íllusoríe prospettive dualìstiche. Oggi la microfìsica, la chmica la bìologia e la storìa hanno fatto comprendere che il "Processo Tríadico" non è che l'Intelligenza del mondo,íl. segreto di tutta la Realtà.Non dubito a mettere la scoperta di Hegel accanto alle più grandi conquiste dell'umanítà che sono ìl lìnguaggio simbolìco,la scríttura,la scoperta di nuovi contìnentì,íl metodo scientifico, I' elìocentrismo con la successiva scoperta dell'Uníverso,il motore a vapore, l'elettromagnetismo, ìl telefono, l'automobìle, la radio, il cinema, l'aeroplano, l'equivalenza tra materia ed energia atomìca, la televisione, il codice genetico, lo sbarco sulla luna, il computer,l'intelligenza degli animali e l'unità dell'Essere.

Il "Processo triadico" nella storia umana funziona non solo nelle valutazioni conoscitive, per cui confrontando una ipotesi o una tesi con una tesì contraria si perviene a una terza che sembra giusta o pìù gìusta cìoè in armonìa col resto nelle conoscenze acquisite ma avviene anche nelle valutazioni operatìve che riguardano tutta la nostra attività, per cui confrontando un'impostazione operativa con un'altra si perviene a un'altra impostazìone che sembra giusta o píù gìusta di fronte alle valutazioni conoscítìve acquisite e soprattutto di fronte al "Codice Morale" costìtuìto dai quattro valori senza ì qualì oggi non sì può essere uomínì: verítà, solidarietà, libertà e giustizia. Io non avrei mai pensato alla "contraddizione" del comportamento del Papato nella Storia se non avessì accostato la sua decisa condanna delle ideologie totalitarie e oppressive del secolo XX al suo comportamento totalitarìo e oppressìvo nei secoli della sua egemonia per cui nella Storia il Cristianesimo Teologico bisogna metterlo accanto al Nazismo e al Comunismo. Porzioni di umanità nello svìluppo culturale possono ostacolare il "Processo Trìadico" cercando di stabìlìzzare la Storìa con i propri sistemi speculatívì e le proprie ideologìe frutto della "Ragione Pura" ma l'Intelligenza Pura che sospìnge la Realtà, di cui fa parte anche la Storia Umana, si ribella a scadenze più o meno ravvicinate e si scrolla di dosso schemi e situazioni non in armonìa con la sua vita creatrice. La Chiesa Cristiana ha creduto di avere una "guida dìvìna" e in nome dì tale  fede per mantenere stabili le posizìonì del dogmatísmo teologico e fílolofíco,ha cercato di bloccare il "Processo Trìadico" nello sviluppo della conoscenza umana con scomuniche, ínquìsizioní, torture, patiboli, roghì, proscrízione di libri, nonostante avesse un "Codice Morale" di bontà,dì umanìtà e di pietà, ma non ci è rìuscíta.Anche Marx e Lenìn,che erano animati da una dottrìna umanítaría,sono caduti nello stesso errore bloccando il "Processo Tríadico" con la dittatura del proletariato rinnovando metodi contro i quali era ìnsorta la coscìenza morale doll'umanítà col movimento liberale e col movimento socialista.

 

IL CODICE MORALE

 La storia è epístemologicamente utile se vìene considerata come laboratorio sperimentale per la validità delle ímpostazìonì umane mìsurate col "Codice Morale".Questo è una tale forza dírompente che accende rìvoluzioní anche vìolente quando non si sente píù tutelato dall’ "Ordine Giurídico"incrostato su ímpostazioni non più adeguate all'evoluzione culturale ma ai sente compresso e oppresso. Questi ultimi tre secoli in nome del "Codice Morale"sono state sperimentate due Rìvoluzíoni che hanno spazzato vìa strutture gìuridìche secolarì perché lo opprímevano:la Rìvoluzíone Lìberale in America e in Francìa e la Rivoluzione Socialista ìn Russía e ìn Cína,con tutti ì loro codazzi.Ma esse del “Codíce Morale" hanno perseguito solo un elemento e perciò sono pìù o meno fallíte:dífattí la Rivoluzione Liberale perseguendo un'utopíca società tutta liberale col suo liberìsmo economico non ha tenuto conto della solidarìetà e della gíustìzia calpestando ì diritti natìvi di troppi individui;la Rìvoluzione Socialista perseguendo un'utopìca società tutta socìalista con la sua dìttatura del proletariato non ha tenuto conto della verìtà e della libertà calpestando anch'essa i dìritti nativi di ínfinìtí ìndivíduí.Ci sono state anche la Rivoluzione Fascista e la Rivoluzione Nazista ma non sono che un miscuglio mostruoso di liberalismo e di socialismo e alleate hanno compiuto rovine ancora più enormì.Con la Democrazia Cristìana è stata sperimentata anche la Dottrìna Sociale della Chiesa elaborata dopo la perdita del Potere Temporale,ma nella sua utopica ricerca dell'equilibrio tra lìbertà e gìustizía,sí è rivelata anch'essa un miscuglio di Liberalìsmo e di Socialismo illudendosi di realizzare una società libera e giusta ma statíea cioè senza tener conto del "Processo Tríadico".Tale concezione è risultata utopíca perché tende a monopolizzare, bloccando il "Processo Trìadìeo",íl Potere Politico nelle manì di un gruppo dirigente che purtroppo,come accade sempre tra gli uomíni,ne ha abusato:i 45 anni di Democrazia Crìstiana di Sturzo e di De Gasperi coniugata col Liberalsocialismo laìco di Gobettì,di Rosselli e di Calogero ha prodotto il mostro di tangentopolì.Quì trova risposta la domanda dì Gíulíano Amato che sì lamentava perché Kant,cioè il pensiero laíco,non funziona.

Gli antichí dicevano operari sequìtur esse(l’agire è secondo il proprio essere);noí oggi dobbiamo dire operarí sequitar nosse( l’agire è secondo la conoscenza ).Vuol dire che nella "Scala dei Valori,sta prima la Conoscenza,dalla conoscenza dipende l'azione regolata dall'Etìea e dall'Etica deve dipendere la Politica,cíoè prima sono le valutazionì conoacìtive,poì le valutazioni morali e infine le valutazioni polìtiche.Nel nostro secolo si è teorízzato che l'Arte e la Politìca sono autonome dall'Etica ma la sperimentazione ha dimostrato che è stata una concezione aberrante:la caduta di tutte le ideologie politiche è avvenuta perché la Politica nella sua pretesa autonomia ha calpestato i píù sacrosanti Valori del Codice Morale

                     IL GIUSTO METODO POLITICO

 Tale sperimentazione bisecolare ha fatto capire che il giusto metodo polìtíco è l'attuazione del "Processo Trìadico" rispettando la "Scala dei Valorí"in un continuo confronto di concezíoní,ímpootazioní e attuazíoní con periodico avvicendamento di schieramentí.E' l'attuazíone della tolleranza dì Voltaire nel senso di elìminazione della violenza dando spazio alla "Selezione Naturale" attraverso il "Processo Triadico",che è la vita della Divina Realtà sempre in movimento perché non è morta ma vitale.Il "Processo Triadico"esige non solo l'avvicendamento ma anche una certa stabilìtà per dare il tempo necessario allo schìeramento al Potere per compiere la sperímentazione conoscitiva e operativa.In somma non esiste niente di definitivo ma anche niente dì frettoloso.

 In Italia per attuare l'esigenza della stabilità e dell' avvicendamento, dopo il tramonto effettivo dì tutte le vecchie ideologie, qualche cosa è stata fatta: è stato eliminato il sistema proporzionale produttore della "partitrocrazia" corruttrice ed è stato introdotto il sistema bipolare con due schieramenti alternativi chíamatì ancora Destra e Sínistra ma potrebbero grosso modo essere denominati anche Líberalismo e Socìalismo,ìn quanto l'uno sta per il diritto alla lìbertà e l'altro per ìl diritto all'intervento della legge a limìtare la líbertà.In questa alternativa il Líberalísmo e il Socìalismo non sì combatteranno più come ìn passato ma agiranno in emulazione secondo la scelta fatta dalla maggioranza della popolazìone nelle periodiche elezioni politiche.Con essa ogni persona non  dovrebbe più essere legata come in passato,per clientelismo o per coerenza di militanza polìtica o per altrì interesi personalì,allo stesso schieramento ma dovrebbe  variare schieramento secondo le esigenze di maggìore o minore libertà.Il Líberalismo e il Socialismo così intesì e applicati agiranno come due piatti della stessa bilancia o come contrappeso l'uno dell'altro e non come utopie da realízzare in una società tutta liberale o in una società tutta socìalista.Solo così potranno essere corretti i difetti che può produrre l'eccessiva libèrtà (dísordíne pubblico, anarchía,crescita oppressiva e corrompitrice del capitalismo, concorrenza spietata. dittature, guerre civili e tra nazioni ) e i difetti che può produrre l'eccessivo intervento della legge o dell'autorità (censura. abuso di potere, fiscalismo eccessivo, corruzione degli uomini politici,governi polizieschi, oppressione delle libertà individuali e per conseguenza rivolte) ed eliminato lo sconcio spettacolo dato dalle rivoluzioni di ogni tipo, compresa ‑strano! ‑ quella cristiana: rìtengono giusta la sovversione" deì regìmí che esse avversano e poì, arrivate al potere, combattono, perseguitano e condannano come "sovversivi" i loro avversari se fanno altrettanto!

Ma non è stato fatto abbastanza‑ Occorre perfezionare il sistema bipolare:coll' elimínazione di tutti i partítì íntermedí,produttorí di corruzione e dì ínstabìlità;coll'introduzione del Presidenzialismo dando alla maggioranza la rappresentanza dello Stato e del Governo; con lo stabilire che se si verificasse la necessità dì dovere cambiare il Governo verrà fatto nell'ambíto dello stesso schieramento che ha avuto la maggioranza e solo il popolo che esperímenta sulla sua pelle la sua validità o la sua inefficienza, alla fine della legislatura potrà dire se cambiare schieramento.

 

IL FEDERALISMO MONDIALE

 Ma per dare spazio al Processo Triadíco occorre fare molto di più. La Politica dovrebbe essere la scienza e l'arte di organizzare il consorzio umano ìn modo che tutti gli esseri umani trovino le condizionì ìdonee per realizzare i diritti nativì. Condizione essenzìale per tale realizzazione è la pace tra tutti gli uomini sogno perseguito dall’umanità da millenni. 

L'imperíalísmo antico sembra che non fosse solo bramosia di razzia e di egemonia ma una maniera drastíca dì dírímere questioni di vario genere e di creare condizioni di benesere con una pace imposta dal più forte. Sembra che dìetro le meravigliose gesta dì Alessandro Magno cì sìa stato l'ispirazione del suo maestro Aristotele,il quale divenuto suo precettore dopo l'assassinio dell’amìco e ospite Hermias Re di Atarnè in Eolía per opera del greco Mentor emissarìo del persìano Artaserse,gli ispirò il suo odio verso i Persiani e l'impresa di dístruggerlì mílitarmente sottomettendo i “barbari” con la cultura greca e sembra pure che le gesta di Alessandro abbìano ispirato quelle altrettanto meravigliose di Gíulio Cesare,che sotto il suo monumento a Cadíce a 27 anni piangendo giurava di emularlo dando inizio al potere imperiale di Rom.Tutto lo sviluppo della storia romana da Dante è vista misticamente nel "De Monarchía"come conclusione dell'intervento della Provvidenza Dìvina che attraverso le gesta dell'assiro Nino,ell'egizio Vesoge, dei persiani Ciro e Serse, del macedone Alessandro e del romano Cesare, guidava l'umanítà verso la pace unìveroale per l'arrivo del Messia ebraico, Genù, in attuazione di quanto Virgilio aveva divinato mettendo in bocca ad Anchise le celebri parole dette a suo figlio Enea quando lo visita in Averno:

 

"Tu regere imperio popu1os,Romane,memento,

-haec tibi erunt artes-pacìque imponere morem,

parcere subiectos et debellare superbos"

 

Sembra che       anche       Costantno dando al Cristianesimo il riconoscimento giuridico toltogli dai suoi predecessori lo abbia visto come forza che poteva mantenere l'unità dell'Impero colla sua ìdeologia contenuta nelle parole del Vangelo

 

"andate,fatediscepole tutte le genti perché si faccia un solo ovile e un solo pastore".

 

E non sì sbagliava perché tale ideologia è stata sempre perseguita dal Papato fino a restaurare attraverso Clodoveo e Carlo Magno l'Impero abbattuto daì barbarì, riservandosi insieme al Potere Amministrativo delle regioni centrali d'Italía anche il potere direttivo di guida sull'Imperatore che fu la vera causa di rottura con l’Impero Bizantino e la Chiesa d’Oriente formanti un’unità teocratica,consolidando quel mostro conosciuto col nome di Cesaropapísmo con cui "insozzando se stesso e la soma” come dice Dante, per oltre un millennio ,il Papato divenne sorgente di corruzione di tutto il corpo socíale,suscítando le proteste di gran parte della cristianità e la rivoluzione di Lutero.

 L'aspirazione all'unità del Mondo è stato sempre un elemento di tutte le Religioni Orientali che concepivano la religìone come "legge unificatrice"dell'umanítà: ìn Egitto,ín Assíria,in Babilonía si divinizzavano le dinasatie perché solo così si poteva mantenere la loro unità;lo stesso facevano l'Iran col Mítracísmo e lo Zoroastrísmo,l'India col Bramanesímo e il Buddismo e il Giappone con lo Scíntoismo.L'Ebraismo introdusse addirittura il concetto di guerra santa per lo stermìnio delle popolazioni cananee e tendeva all'unificazione del mondo con l'ídeología teologica del Messía che prevedeva Gerusalemme centro di tutte le nazioni. L'ideologia messíaníca veniva ereditata dal Cristianesimo, un primo tempo pacifista poi bellícista quando sorse l'Islamísmo a contendergli la vocazione all'uníversalismo come ultìma manifestazione profetica di Dio.

 Così l'aspirazione alla pace mondìale ha preso vie che hanno portato alla distruzione più che alla edifìcazíone della condìzione essenziale per organizzare un consorzio dove ogni essere umano possa realizzare i suoì dírìtti nativi.

 Il problema dell'unítà e della pace da Dante Alighíerí era stato risolto teorizzando la Monarchia Mondìale fidando misticamente nella Divina Provvidenza e nelle buone disposizioni del Monarca Imperiale a ben governare. Ma l'esperienza storica ha incamminato l'umanità a risolverlo col sistema democratico creando le Nazioni Unìte sull'esempio della Svìzzera e degli Stati Uniti dove il Federalismo ha dato una prova abbastanza valida di come la libertà e la solidarietà possano convívere.L'esperìenza delle Nazioni Unite è una forma di Federalismo molto imperfetta ma la scomparsa delle ideologie che lo hanno così ìmpostolato lascia sperare di poterlo perfezionare. Il Federalismo dovrebbe elímínare imperialiamo, nazìonalismo e partìcolarísmo, organìzzando l'umanità nella partecìpazíone a vari lìvellí alla soluzione ai propri problemi nell’autonomía e nella solidarietà senza frontiere: sembra proprio la quadratura del cerchio, perché sarebbe l'eliminazione delle fabbriche di armi, che soltanto la Federazione Mondiale dovrebbe possedere per vigilare sulla pace. Siamo ancora agli inizi e la via è ancora molto lunga se si riflette aglì errori finora commessí. Lì segnaliamo:

 

1‑Non è stato affermato il fine ultimo che ci si propone col Federalismo Europeo, che deve essere quello del Federalismo Mondiale;

 

2‑Sí è dato inizio al processo federalista con Stati Repubblìcaní e Stati Monarchicì, che è una grossa stonatura perché non si può pretendere che gli Stati Monarchici assoggettino il loro Re o la loro Regina al Presidente della Repubblica Europea.

 

3‑Non sì è pensato a trasformare gli Stati Nazíonalì Unìtari in Stati Federali Locali.

 

4‑Non è previsto ìn tale processo federalista il coínvolgìmento deglì Statì Teocratící, insediamentì di Fedi Religiose tradizionali, la cui ìdeologia intransigente è stata la più grande sorgente dì massacri che ancora oggì perdura,come si vede in Palestína,in Irlanda,ìn Bosnia,in Indía,ín Algeríaq,ín Irack,ín Iran,ín Libia,ìn Sudan ecc.Il Vatìcano è uno Stato Teocratíco come quelli islamíci e nonostante abbia abìurata l'aggressìvítà deì secolì passati resta tuttavia uno Stato Ideologico che persegue l'unità del mondo secondo una concezione che ostacola il "Processo Tríadìco" nell'evoluzìone culturale che non sia secondo i postulati della sua dottrína,come appare evidente nella questione demografica e nel processo federalìsta italiano promosso dalle Leghe del Nord,che è il giusto modo dì attuare libertà e solidarietà:la minaccia di "separazione" fatta da Bossi vuole solo spìngere alla realizzazione del Federalismo nell'autonomia mentre il Vaticano vuole mantenere lo Stato unitario in nome dell`anima cattolica dell'Italia.

 

5)‑Non è stata prevìsta l'adozíone dì una lingua ausilaria neutrale e sopranazionale che diventi la seconda lingua comune a tutti per facilitare la comunicazione unìversale,che qualcuno addita nell' Esperanto.

 

Per realizzare l'obíettívo del Federalismo Mondiale occorre attuare il sistema dell'autodeterminazìone dei popoli creando piccoli Stati Autonomi costituìti da popolazioni omogenee per tradizioni,coatumi e língua,i qualì con trattato sì unìranno in uno Stato Federale píu vasto sostituendo il vecchio Stato Unìtario eneffícíente, corrotto e oppressìvo che tiene unite con la forza delle armi popolazìoni diverse per interessi, cultura, tradizioni, costumi e lingua.Sí passerà poi alla costítuzìone di Statì Federalí Continentali trasformando prima glì Stati Nonarchici ìn Stati Repubblicani. Infíne sì passerà alla costituzione dello Stato Mondìale Federale con le Nazioni Unite rinnovate,che dovranno promuovere il benessere e la pace tra i popoli.

 

Per elìmínare i focolai dì resistenza provenienti dalle Religioni tradìzíonali bisognerebbe invitare i loro Capi o ì loro rappresentanti a confrontarsi in pubblici dibattiti televisivi per esaminare la valìdítà deì fondamentí su cui tali Fedi pretendono di reggerei ed aìutare le popolazioni ad accettare i valori comuni dell'Umanesìmo Universale per poter equilibrare la Polìtica tra libertà e legge nella pace.

 

I problemi che possono riguardare la vita di ogni uomo‑come l'eutanasia, il divorzio, l'aborto, la droga, la pena di morte, l'ímmigrazione, il nomadismo ecc. dovranno essere sottoposti al giudizio delle popolazìoní con referendum proposítivi e non solo abrogativi tenendo sempre presente l'appello dì Bertrand Russell e Albert Eínstein del 1955: ricordate la vostra umanità e dimenticate ìl resto"

 

Roma 10 Settembre 1997

            Severino Proiettì