Teoria dell'accordo
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TEORIA GENERALE DEL DIRITTO

 

"SUI FONDAMENTI DEL DIRITTO"

 

LA TEORIA DELL’ACCORDO

 

 

L’opera, intitolata "SUI FONDAMENTI DEL DIRITTO", di Valentino De Nardo, magistrato del Tribunale di Roma, edita dalla CEDAM, inizia dall’analisi delle varie sfere di autonomia, normativa o non, sia privata che pubblica, inquadrandole nell’unitario ordinamento giuridico (unicità del diritto oggettivo).

Indi nell’ambito dell’autonomia privata si pone in rilievo la figura centrale del contratto, espressione di autonomia normativa (contrattuale), rispetto a quella più generale del negozio giuridico, quale forma elementare di accordo, basata sulla fusione dello scopo (o causa ) delle parti in un’unica volontà comune in materia di diritti patrimoniali (e quindi disponibili), nonchè la natura di accordo anche della delibera ( atto collegiale o atto collettivo), in cui esso si esprime o con la concorde volontà di più soggetti o comunque con il principio maggioritario, previamente da tutti accettato.

Nel libro si evidenzia anche il ruolo fondamentale che assume il concetto di causa sia nel negozio privatistico (ed in particolare - come già detto- nel contratto ), che nell’atto amministrativo (ove essa ha la funzione di assicurarne l’effettiva rispondenza al fine concreto di interesse pubblico voluto dall’ordinamento -c.d. merito-), quale strumento di valutazione a fini interpretativi e di validità dell’atto, nonchè nell’accordo pubblicistico normativo, interno (legge) o internazionale (trattato), a fini interpretativi e di controllo politico del medesimo.

L’opera passa quindi in rassegna le più importanti teorie generali del diritto, formulando la propria teoria dell’accordo, quale origine e fondamento del diritto, scaturente dal rapporto giuridico, nel quadro dell’unitario ordinamento giuridico interno od internazionale. In essa si pone in rilievo, la figura generale dell’accordo, sia in diritto privato che pubblico (interno od internazionale), quale essenziale ed originario strumento di produzione di nuove norme giuridiche ( sia particolari e concrete, che generali ed astratte ) o comunque di interferenza di un soggetto nella sfera di un altro soggetto in relazione a rapporti già disciplinati dall’ordinamento, essendo gli atti giuridici unilaterali solo atti preliminari o successivi (applicativi od esecutivi ) di un precedente accordo nei diversi campi del diritto. Il diritto non nasce quindi nè da un’autorità esterna alla società - ordine dell’Autorità -, nè da una ragione astratta - diritto naturale -, bensì dalla volontà popolare attraverso il libero accordo, dando vita allo Stato democratico, unico e vero c.d. Stato di diritto, il quale esprime infatti la volontà e l’etica reale di un popolo.

Il principio dell’accordo offre, quindi, innanzitutto un fondamento scientifico e giuridico allo Stato democratico, unico e vero c.d. Stato di diritto.

Il diritto, invero, non può essere che sociale, cioè deve riguardare l’intera collettività, quale fenomeno intersoggettivo, e tutt’al più può distinguersi nell’ambito dei sistemi giuridici democratici (c.d. Stato di diritto) fra sistema liberaldemocratico, il quale privilegia gli interessi del singolo individuo, e sistema socialdemocratico o Stato sociale, che s’interessa dell’intera collettività nel suo insieme sociale ( del resto, in Inghilterra, paese di notoria tradizione di civiltà giuridica e democratica, i partiti sono ridotti a questi due sistemi ideologici: i conservatori ed i laburisti). Peraltro, solo il sistema socialdemocratico corrisponde all’idea dell’accordo, quale fenomeno sociale ed intersoggettivo nel quadro dell’unitario ordinamento giuridico interno od internazionale, offrendo una base scientifica e giuridica e non solo politica all’idea del socialismo democratico, anzi affermandone la sua unica legittimità nel quadro politico generale, quantomeno nel mondo moderno della globalizzazione della politica e dell’economia e dell’interferenza fra i sistemi giuridici ed economici di tutti i paesi della terra.

Il sistema socialdemocratico, in particolare, cui oggi fanno riferimento i partiti socialisti delle nazioni industrializzate, tende ad assicurare le condizioni materiali necessarie per l’esercizio effettivo dell’uguaglianza dei diritti civili e del potere politico, con il riconoscimento da parte dello Stato dei c.d. "diritti economici e sociali" ( diritto al lavoro e alla sicurezza del posto di lavoro, garanzia di un minimo vitale, assistenza nella malattia, negli incidenti, nella vecchiaia e nella maternità, diritto alla casa, all’istruzione e di disporre del proprio tempo libero etc.), che garantiscono a tutti la possibilità concreta di esercitare gli altri diritti ed in particolare i diritti politici ( v. art. 3, 2° co., della nostra Costituzione).

L’idea dell’accordo, attraverso il parametro della causa o ragione giuridica comune, che ne è alla base, assicura altresì l’eliminazione di ogni personalismo nella sfera dei poteri giuridici, riconosciuti dall’ordinamento, sia privati che pubblici, ed in particolare di quelli politici, che costituisce una piaga particolarmente grave della politica attuale, agevolata dagli smisurati mezzi di informazione e mass-media, oggi particolarmente sviluppati e sempre più accentrati in pochi potentati economici, sempre più a livello trasnazionale.

L’accordo è dunque "l’universale giuridico", ossia l’essenza stessa del diritto, quale suo carattere intrinseco, corrispondendo al concetto di soluzione pacifica e concordata ( e non violenta o fraudolenta) di un conflitto o comunque di una questione di interessi comune a più soggetti e, quindi, di un rapporto giuridico.

In conclusione, tra un regime di mancanza di solidarietà di tipo liberal-democratico e capitalista puro (od anche di tipo dittatoriale di destra) ed un regime di solidarietà imposta dall’alto, proprio dei governi di comunismo c.d. reale, esiste un regime di solidarietà volontaria, con un'economia di mercato programmata e controllata, instaurata sulla base di accordi fondati su un comune scopo (o causa) fra soggetti liberi ed uguali, che convivono in una determinata società organizzata.

È questa la vera natura di equi ed etici rapporti sociali e quindi del diritto in senso strettamente dogmatico, che si realizza appunto in una socialdemocrazia o Stato (od ordinamento internazionale) sociale.

Indi, nel libro, si esaminano, poi, i concetti del diritto oggettivo e delle varie situazioni giuridiche soggettive (diritti soggettivi, doveri giuridici e potestà, generali e particolari, pubblici o privati), ponendo in particolare in rilievo la natura strumentale, quali poteri funzionali, delle potestà, sia private che pubbliche, in quanto rappresentative in questo secondo caso di diritti generali del popolo, l’unica posizione giuridica soggettiva attiva sostanziale del diritto soggettivo e l’inesistenza quindi ai fini dogmatici della categoria del c.d. interesse legittimo, quale unitaria posizione giuridica soggettiva particolare o individuale (scindendosi il medesimo nel diritto generale formale alla legittimità in senso lato degli atti amministrativi, appartenente alla collettività, e nel diritto particolare - perfetto o "in itinere" - sostanziale del soggetto, sul quale il provvedimento direttamente incide), l’inesistenza, sempre a tali fini, della differenza fra sindacato di legittimità e di merito (qualificando il secondo la causa concreta di pubblico interesse dell’atto amm.vo, il quale, anche se discrezionale, è sempre esecutivo della legge) e la risarcibilità del danno derivante dalla lesione dei c. d. interessi legittimi, stante la loro natura di aspettative legittime (o diritti particolari in itinere).

L’opera si conclude infine con la critica della distinzione tradizionale fra forme e fonti di diritto oggettivo, evidenziando la figura generale dell’accordo, sia in diritto privato che pubblico (interno od internazionale), quale essenziale ed originario strumento di produzione di nuove norme giuridiche ( sia particolari e concrete, che generali ed astratte ) o comunque di interferenza di un soggetto nella sfera di un altro soggetto in relazione a rapporti già disciplinati dall’ordinamento, essendo gli atti giuridici unilaterali solo atti preliminari o successivi (applicativi od esecutivi ) di un precedente accordo nei diversi campi del diritto.

Il libro è stato oggetto di due convegni di presentazione: a) il primo, tenutosi presso la Corte Suprema di Cassazione il 2.12.1996, presieduto dal Prof. Avv. Filippo Lubrano, Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati e Procuratori di Roma e composto altresì dai relatori, Prof. Massimo Cesare Bianca, Ordinario di diritto civile dell’Università "la Sapienza" di Roma, e Prof. Vittorio Frosini, Ordinario di teoria dell’interpretazione giuridica della medesima Università, oltre che dal sottoscritto, ed b) il secondo, tenutosi presso l’Aula III^ della facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli studi " La Sapienza", il 13.2.1998, presieduto dal Prof. Antonio La Torre, Primo Presidente Aggiunto della Corte Suprema di Cassazione, e composto altresì dai relatori prof.ri, Massimo Cesare Bianca, Adolfo Di Majo, e Giovanni Battista Ferri, Ordinari di diritto civile, e Gaetano Carcaterra, Ordinario di filosofia del diritto della medesima facoltà.

Inoltre, esso è stato apprezzato, sia in ambienti universitari, che presso Organi ed Enti istituzionali , anche internazionali, quali l’O.N.U., il cui Segretariato Generale lo ha ritenuto molto rilevante per tale massima Organizzazione, per trovare posizioni comuni fra paesi, che rappresentano sistemi giuridici anche profondamente diversi, acquisendolo nella loro collezione di monografie della biblioteca delle Nazioni Unite.

Infine, il dottore De Nardo, quale autore dell’opera, ha ricevuto il "premio della cultura " per l’anno 1997 dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri.

 

Roma, li 3.9.2000

 

 

- dott. Valentino De Nardo,

magistrato del Tribunale di Roma,

via degli Aldobrandeschi n. 67

(00163) Roma

tel: 06/66418913

cell.:03358383496

- CEDAM s.p.a.

via Jappelli nn. 5/6

( 35121) Padova

tel: 049/8239111

fax: 049/8752900

 

CONSIGLIO DELL’ORDINE DEGLI AVVOCATI DI ROMA

CENTRO STUDI

(diretto dal Cons. Avv. Domenico Condello e dal Cons. Avv. Francesco Storace)

 

Presentazione del libro

 

LA TEORIA DELL’ACCORDO NEL DIRITTO INTERNAZIONALE PER GOVERNARE LA GLOBALIZZAZIONE

CEDAM

Autore: Valentino De Nardo, Magistrato di Cassazione

 

Venerdì, 1° dicembre 2006

ore 16,00

Sala dei convegni

 

PROGRAMMA

 

Presiede

Prof. Avv. Alessandro Cassiani,

Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma

Introduce

Dott. Giovanni Lo Turco

Presidente della Corte di Appello di Roma

 

Relatori

Prof. Massimo Cesare Bianca

Ordinario di diritto civile Università “La Sapienza” Roma

 

Prof. Gaetano Carcaterra

Ordinario di filosofia del diritto Università “La Sapienza” Roma

 

Prof. Francesco Caruso

Ordinario di diritto dell’Unione Europea Università “Tor Vergata” Roma

 

Cons. Avv. Giovanni Cipollone

Consigliere dell’Ordine degli Avvocati di Roma

 

Dott. Giuseppe Cricenti

Giudice del Tribunale di Roma

 

Avv. Alessandro Diddi

Ricercatore di procedura penale Università “Tor Vergata” Roma

 

Prof. Giovanni Battista Ferri

Ordinario di diritto civile Università “La Sapienza” Roma

 

Prof. Avv. Enrico Gabrielli

Ordinario di diritto civile Università “Tor Vergata” Roma