Artisti contro guerra
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From: Tommaso Tozzi <T.Tozzi@ecn.org>

To: <hackerartnews@yahoogroups.com>

Sent: Wednesday, January 29, 2003 11:05 AM

Subject: [hackerartnews] Fwd: [aha] Mobilitazione internazionale degli

artisti contro la guerra

 

 

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>Date: Wed, 29 Jan 2003 09:37:18 +0100

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>Subject: [aha] Mobilitazione internazionale degli artisti contro la guerra

>

>

> > MOBILITAZIONE INTERNAZIONALE DEGLI ARTISTI CONTRO LA GUERRA.

> > 15.02.2003

> >

> > A TUTT* CHIEDIAMO COLLABORAZIONE PER FARE CIRCOLARE A TUTTE LE RETI

> > per versione da stampa per diffusione: infoforumteatro@libero.it

> >

> > mobilitazione internazionale per il 15 febbraio contro la guerra

> > forum del teatro

> >

> >

> > GLI ARTISTI NON SONO IN GUERRA!

> >

> > Gli artisti e le loro espressioni, i corpi e le azioni, la fantasia e la

> > creatività sono linguaggi che costruiscono relazioni, confronti, ponti

non

> > meno reali perché non fatti di ferro e cemento.

> >

> > Oggi l'impero del mercato globale grida parole di guerra in luogo di

> > possibili relazioni tra gli uomini e le donne del pianeta e lancia

azioni

> > armate preventive che negano soluzioni pacifiche e promuovono la

religione

> > della morte, della distruzione, dell'annullamento, del silenzio.

> >

> > Gli artisti e le loro arti hanno paura del silenzio e per questo

prendono

> > voce per dire che le armi interrompono quelle relazioni che proprio loro

>si

> > preoccupano di intrecciare: la guerra è negazione di quei corpi che sono

> > origine di ogni ipotesi di confronto che preveda la vita.

> >

> >

> > A TUTTI GLI ARTISTI

> > CHIEDIAMO DI ATTIVARSI CONTRO LA GUERRA IN IRAK E OGNI CONFLITTO. CON LA

> > NOSTRA ESPRESSIONE ARTISTICA, I NOSTRI DIVERSI LINGUAGGI E TUTTE LE

FORME

> > CREATIVE CHE CI MANIFESTANO AL MONDO SAREMO:

> >

> > "artisti contro la guerra!"

> >

> > CI SCHIEREREMO CON DETERMINAZIONE, SENZA SE E SENZA MA NELLE CAPITALI

> > D'EUROPA IL 15 FEBBRAIO PER "ATTRAVERSARE" I CORTEI DELLA PIU' GRANDE

> > MOBILITAZIONE INTERNAZIONALE PER LA PACE MAI REALIZZATA

> >

> >

> > La guerra è negazione di tutte quelle parole ed azioni, linguaggi ed

> > espressioni che fanno di questo pianeta un luogo degno di vita.

> >

> > Arti non armi. Le arti occasione di vita!

> >

> > La guerra non è mai necessaria. La guerra non è mai preventiva. La

guerra

> > l'olocausto del genere umano. La guerra è il terrorismo. La guerra è un

>tabù

> > per chi eserciti coscienza e volontà.

> >

> > gli artisti contro la guerra!

> >

> >

> >

> > CONTATTI:

> >

> > per coordinare organizzazione e tutela dei cortei del 15 febbraio

>comunicate

> > al comitato promotore del vostro paese la forma delle vostre azioni

> > per adesioni info e contatti con l'organizzazione in italia

> > infoforumteatro@libero.it

> > per adesioni info e contatti europei ed internazionali

> > infoproeurope@libero.it

> >

> > _______________________________________________

> > forum del teatro infoforumteatro@libero.it

> > mailing list: dalnulla@inventati.org

 

 

giovedì 22/09/2005 9.36
il Palco, il Pubblico, gli Organizzatori e gli Artisti del 
Concerto per la Pace a Roma 

Roma - Aula Magna dell'Accademia Pontificia, Facoltà di Teologia. L'Artista casertana contro la guerra Marcella Boccia ha dato ieri sera una splendida esibizione nel corso dell'evento "Per la Pace", organizzato dalla Associazione Mandir, promotrice del premio "Il Mandir per la Pace". Sul palco addobbato da una grande Croce, simbolo del pellegrinaggio Assisi Roma, il gruppo composto da Marcella Boccia voce, Enza D'Ambrosio dei Lost Dream alla chitarra acustica, Alfred K. Parolino dei Blue Maffia alla chitarra elettrica, Simona Deidda degli Alterego alle percussioni, Sandro Sommella dei Planet Funk al basso e con Freddy Sanduku, artista proveniente dal Congo, ha dato uno dei più importanti momenti musicali della serata. 

Marcella ha iniziato con uno dei suoi pezzi più celebri: "Roof of the world", storia di una monaca buddista tibetana, imprigionata fin dall'età tredici anni, in un carcere dell'occupazione cinese dove è stata torturata e costretta a subire ogni tipo di soppruso. Un racconto cantato oltre la censura totale della stampa internazionale, che non ha mai pubblicato il fatto noto all'artista casertana, per averlo appreso in un suo viaggio presso gli antichi monasteri sull'Himalaya. "Siamo qui per la pace, la pace tra tutte le religioni e tutte le etnie", ha detto Marcella Boccia al pubblico nella sala. Poi le note di "Women in black", la canzone che chiede "agli israeliani e ai palestinesi di fare la pace", per la quale l'artista è stata invitata ad agosto a Gerusalemme. 
Intensa emozione e lunghi applausi hanno accompagnato l'esibizione del brano "Congo", anche per la stretta di mano tra artisti italiani e Sanduku, l'artista congolese. Dal palco la Boccia ha spiegato che i diritti d'autore sul brano saranno interamente devoluti ad un progetto di sicurezza alimentare a favore dell'omonimo paese africano. 

"Don't worry, Mam, don't worry, no problem in my Country. No problem in my . Don't worry, Man, don't worry, no problem in my Country. No problem in my house…". E' il ritornello di "Pipa della pace", l'ultimo brano suonato da Marcella e dal gruppo di artisti contro la guerra. Poi, raccogliendo la bandiera arcobaleno dalla scritta "Pace" sulla quale l'artista è solita sedere, nell'ultimo saluto al pubblico ed agli americani capeggiati dall'artista James Twyman, Marcella ha chiesto ciò che è leit motiv di ogni anima pacifista del pianeta: "Il ritiro dei militari americani e italiani dall'Iraq". 

Apriti cielo! Marcella Boccia è stata pesantemente apostrofata con un veto: "Questo non lo puoi dire!", proveniente dalla femminile persona dell'organizzatrice, in merito ai cui modi auspichiamo si sia trattato di un impercettibile moto di stizza per la battuta rubata, dalla nostra pacifista casertana. Altrimenti che pacifismo è? Già, perchè noi Artisti della "Rete contro la guerre" allo slogan per "il ritiro di tutte le truppe in Iraq", uguale fra noi per tutti atei, cristiani, mussulmani, ebrei e buddisti, siamo soliti aggiungere il più profondo NO ai CTP, i nuovi campi di concentramento, e il NO più sincero contro ogni razzismo. L'Arte non può che dire la verità, perchè espande tutti i colori a se intorno e raccoglie in se tutti i colori, il bianco e il nero, come nel simbolo dello Yin e dello Yang, espressione sublime dell'unità nel molteplice. 

Pur dispiaciuta dal commento negativo Marcella Boccia, al termine del concerto, ha dichiarato: "Non mi aspettavo certo che qualcuno del pubblico venisse a farmi i complimenti , invece in molti sono venuti in camerino, soprattutto donne, e questo mi ha reso felice più che in qualsiasi altro momento". "Credo che la coerenza sia la prima dote di un essere umano; durante i miei concerti ho sempre chiesto agli americani che occupano militarmente l'Iraq, di andare via, seguiti anche dai nostri compatrioti. Probabilmente è per questo che mi hanno dato un premio per la pace, o no? Cosa potrei io, artista e opinionista, rispondere alla mia amica Marcella, se non che io stessa non faccio che dire la stessa cosa da due anni e mezzo? La canzone della "Pipa di Pace" nel repertorio di Marcella Boccia chiude ogni esibizione, il perchè è semplicissimo e basta ascoltare le parole: "Per favore, via gli americani dall'Iraq". 

Spiego meglio. I Poets Against All Wars, gruppo poetico attivista americano, lo chiedono ai loro governanti e, come loro, i Poetas Antimperialistas dell'America Latina. Il primigenio movimento Artists Against Wars nasce proprio nei paesi anglofoni e come tutte le altre organizzazioni internazionali di Artisti impegnati, anche Noi artisti e artiste italiani siamo "contro la guerra". Nel mondo sono circa 110 i milioni di persone, dislocate ovunque in lungo e in largo per l'intero globo terracqueo, che chiedono la fine dell'occupazione irachena e se, noi italiani abbiamo impiegato quasi due anni ad acquisire il concetto di "diritto di resistenza", i pacifisti americani per primi hanno ritenuto giusto e lecito che gli iracheni si ribellassero alle forze di occupazione, forti del solo diritto alla sovranità territoriale. Anche nell'Arte il cammino della Pace significa "scegliere"; scegliere di essere contrari ad ogni forma di violenza contro i popoli e contro gli inermi. Simona Deidda, l'amica percussionista di Cagliari che era con noi sui Ponti di Pace il 2 giugno a Roma ci ha raggiunte, con lei anche Sandro Sommella. Nell'aria di questi ottimi ragazzi e fantastici artisti c'è un nuovo disco ma, prima di parlare dei nuovi progetti... "Io sono, assolutamente, "contro la guerra"", mi dice l'amica artista Marcella Boccia, ed io non posso che unirmi all'istanza di questi giovani artisti, che è anche la mia. 

Rete Artisti contro le guerre 
Loredana Morandi 
Pres. Ass.ne Argon - Bloggersperlapace 


http://www.marcellaboccia.it/intervistagiordano.htm