tre interviste sulla marcia perugia Assisi e la
non violenza: Enrico Rossi, Flavio Manieri, Gennaro Francione
<omissis>
INTERVISTA A FRANCIONE
- “La nonviolenza e’ in cammino”: Quale e’ stato il significato piu’
rilevante della marcia Perugia-Assisi in questi cinquanta anni?
- Gennaro Francione: Le religioni, nate per creare pace e armonia tra
gli uomini, hanno rappresentato nei secoli uno dei piu’ virulenti e
sanguinari nuclei di antagonismo tra le genti di fede diversa. Dopo
l’apertura della chiesa cattolica alle altre religioni, sancita dal
Concilio Vaticano II, la marcia Perugia-Assisi ha simboleggiato il
viaggio, ogni anno rinnovantesi, per un reale incontro tra fedi, culture
e popoli diversi.
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- “La nonviolenza e’ in cammino”: E cosa caratterizzera’ maggiormente
la marcia che si terra’ il 25 settembre di quest’anno?
- Gennaro Francione: Io credo che la marcia dovrebbe “armarsi” di una
nuova utopia capace di cambiare il mondo. E’ quella per cui il Sapere,
l’Arte e la Cultura prevalgano finalmente sull’Economia.
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- “La nonviolenza e’ in cammino”: Quale e’ lo “stato dell’arte” della
nonviolenza oggi in Italia?
- Gennaro Francione: In Italia e nel mondo in nome della Liberte’ e
dell’Egalite’ si sono combattute e si combattono guerre per l’affermarsi
di tirannie palesi o occulte. Oggi la pseudodemocrazia si fonda sul
prevalere di principi di liberte’ (capitalismo) ed egalite’ (comunismo)
che hanno massacrato l’uomo. Bisogna rivivificare questi principi con la
Fraternite’, indicando la via di Gioacchino da Fiore, quella
dell’amicizia operosa e cooperativa.
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- “La nonviolenza e’ in cammino”: Quale ruolo puo’ svolgere il
Movimento Nonviolento fondato da Aldo Capitini, e gli altri movimenti,
associazioni e gruppi nonviolenti presenti in Italia?
- Gennaro Francione: I movimenti possono diventare il faro della
nuova Utopia di un mondo diverso, ma e’ necessario per questo che si
conquistino i media importanti, oggi in mano a poteri forti e
surclassatori, per trasmettere il messaggio di pace e unione tra le
genti.
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- “La nonviolenza e’ in cammino”: Quali i fatti piu’ significativi
degli ultimi mesi in Italia e nel mondo dal punto di vista della
nonviolenza?
- Gennaro Francione: La Rete ha mostrato grandi possibilita’ di
unione dei popoli nelle lotte contro le sopraffazioni. Si e’ trattato –
ahime’ – spesso di rivoluzioni cruente, ma il sistema della
condivisione internettiana potra’ essere usato anche nelle iniziative
per rivoluzioni nonviolente, pacifiche e gandhiane per opporsi a un
potere politico, economico, finanziario, massmediale barbarico e
soverchiante.
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- “La nonviolenza e’ in cammino”: Su quali iniziative concentrare
maggiormente l’impegno nei prossimi mesi?
- Gennaro Francione: Oggi il popolo nonviolento ha in mano solo
internet. La conquista dei media forti e’ vitale per attuare una reale
rotazione nell’apparire delle intelligenze e delle fedi. La violenza non
e’ solo quella fisica, ma anche morale, politica, psicologica,
funzionale. Un media forte che faccia apparire sempre le stesse facce,
negando l’accesso alle visioni altre, e’ un media violento. In un’Italia
destinata come tanti altri paesi alla multietnicita’, bisogna mostrare
attraverso le tv e i giornali che contano le culture straniere, le arti
diverse, i pensieri piu’ disparati.
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- “La nonviolenza e’ in cammino”: Se una persona del tutto ignara le
chiedesse “Cosa e’ la nonviolenza, e come accostarsi ad essa?”, cosa
risponderebbe?
- Gennaro Francione: La nonviolenza e’ una dimensione altra dove le
vie di comunicazione con la persona di fede diversa avvengono non su via
razionale, ma emotiva. Noi per trasmettere i nostri messaggi di
educazione alla legalita’ ci avvaliamo dell’emozione teatrale. Un paio
d’anni fa col regista e coautore Francesco De Cicco abbiamo messo in
scena “Suoni e luci di guerra e pace”. Una piece multimediale a collage
dove artisti e ragazzi, uniti insieme, lanciano il loro urlo contro
l’infamia della guerra, di qualunque guerra, auspicando un mondo diverso
con un nuovo sole che riscaldi la fratellanza degli uomini finalmente
accomunati dalla pace, dall’emozione e dalla creativita’ comuni (www.antiarte.it/adramelekteatro/suoni_e_luci_di_guerra_e_di_pace.htm).
La piece esalta la grandeur del teatro povero, francescano, fatto di
pochi mezzi e di grande passione e professionalita’: ben 53 tra attori,
danzatori, musicisti in scena per quest’esteso affresco contro la
guerra. Soprattutto fu sbalorditiva la marea di ragazzi intervenuti nel
progetto, a segno che con l’emozione di un grande progetto collettivo
nonviolento si riescono a coinvolgere insieme generazioni di grandi e
piccini. Per chiudere noi crediamo che qualunque movimento nonviolento
si debba armare del motto di Dostoevskij: “La bellezza salvera’ il
mondo”.