Drita Rroshi
Home Up Dionisius Agius Marcella Boccia Carlo Bramanti Alfredo Bruni Antonio Caterina Maria Vittoria Catapano Rachel Corrie Alessando D'Agostini Antonio Fabi Michele Firinu Paolo Gentili Karl Louis Guillen Stefano Loconte Hanto Roberto La Paglia Antonio Spagnuolo Arta Mezini Piero Patriarca Drita Rroshi Franco Russo Vincenzo Tarkowski Domenico Turco Rosario Vieni Visar Zhiti Justin Wandja

 

Up 

!manifes3.jpg (35090 bytes)

Drita Rroshi
Nata il 25/12/1974


Studente alla Facoltà di Lettere e Filosofia (Lettere moderne) all’Università di Genova Poeta, ha pubblicato a dicembre 2004 il libro "La voce dell’anima"
Collabora con il giornale La voce umanista” 
Vive nella Valfontanabuona in provincia di Genova.

 

e-mail: info@dartes.it

Sito web: www.dartes.it

La voce dell'anima. Il soffio dei 4 elementi nella poesia di Drita Roshi

Di Gennaro Francione

                                     

 

La poesia di Drita Roshi in La voce dell'anima è la storia di un soave esorcismo, attuato da una fata buona che cerca,  prima di liberare gli altri,  di scrollarsi di dosso da una malia che l'ha posseduta fin da piccola. Quella di amare l'amore.

Amore che i suoi genitori litigiosi e distanti non riuscirono a darle compiutamente al tempo in cui aveva bisogno del latte materno(Lontani ricordi, p. 37), e che ora è così difficile trovare nel maschio(Le parole non dette, p. 36) e nella vita stessa.

In quest'esorcismo Drita cerca una via di fuga gettando acqua sul fuoco delle passioni, così travolgenti eppur così dolorose nella loro inevitabile fine. L'elemento equoreo è la soluzione alchemica che permette di sciogliere il mondo come è, pietroso e struggente.

Il fuoco è appena accennato da Drita per una timidezza innata in questa deliziosa creatura(Il sabato sera, p. 39) e per il terrore irrefragabile che la permea del tormento esteso fino ai confini della morte. L'elemento terra, infatti, incombe  nella vuotezza delle emozioni stabili che possono portarla a diventare statua(Come se... vuota, p. 32), macchina(Le parole non dette, p. 36), maschera o riflesso immobile e inutile in uno specchio appariscente(Essere diversa, p. 43).

Alla fine per la bella creatura Drita non rimane che trasformarsi in farfalla aerea(Un cuore senza amore, p. 9) e librarsi al di sopra di tutto per sconfiggere il tormento e la fine. E' questo il sogno di una favola che canta l'amore in una giornata fatale di passione senza limiti(Tutto ha un perché, p. 30). Oggi Drita ama se stessa e il tutto, poi domani si vedrà(Niente, 31).

L’unica cosa che davvero conti per Drita è la felicità dello spirito, che può passare attraverso il corpo dell’oggi dopo che sia stato opportunamente purificato. Una catarsi che la porta insensibilmente a indicare un messaggio d’amore e di liberazione soffiato candidamente sull’intera umanità.

 

 

 

 

Pensieri ed emozioni di G. Francione da Le tracce dell'Alba di Drita Rroshi.

 

       

La poetessa greco-albanese Drita Rroshi,  a pochi mesi di distanza dallo splendido La voce dell'anima, ci offre un altro pezzo di bravura: la raccolta Le tracce dell'alba.

Alba. Tempo del sorgere del dì quando la mente e il corpo, ancora assonnati, si risvegliano a fatica  e percepiscono il riemergere del giorno dalle ombre della notte di Morfeo.

Alba. Tempo dell'incominciamento di un amore  ma anche del ridestarsi, dolce e nebbioso, dall'incubo di una passione finita.

Alba. Tempo dell'incontro con l'anima del padre, che non c'è più, ma che riemerge come un umbratile spirito purificatore.

Alba. Miracolo in un tempo dell'inizio, che non è più il quotidiano ma quello  dell'infanzia, della nascita, fino a  retrocedere al primo dì del mondo quando una nebbia fitta e purificatrice copriva le terra nel raffreddarsi delle grandi rivoluzioni magmatiche.

 

Questo bianco così puro, ma insopportabile

invade lo sguardo nell'infinito dell'orizzonte.

(Inverno ladro, p. 6)

 

Drita è greca da parte della madre, nativa di Samo. Da lei è nata la sua "essenza d'amore" (Unico amore che non può cambiare, p. 19). L'ispirazione della creatura albanese di Elbasan parte, quindi, dalla Terra degli Dei, e, per traslato, dalla poetessa di Lesbo che Platone chiamò la Decima Musa. Come Saffo  narra con estrema grazia e candore  l'amore verso la creatura umana, così fa Drita, che filtra freudianamente attraverso l'amato padre i dolori del maschio amante, provocatore di "Nefasto amore dissipante"(Il tuo ricordo, p. 7).

Il papà di Drita è il suo vero doppelgänger. Un doppio puro, anch'egli raffinato scrittore che la manda in estasi quando la madre le conferma che lo spirito di lui si è reincarnato in lei. Quella dolce ombra dà refrigerio alla ragazza, quand'ella  cerca invano di  ritrovare le foto dell'infanzia (Le foto, p.  28).

Dolore profondo nella mancanza rilevata dell'effige, perché là dove non c'è ricordo interno, né immagine esterna, la vita sparisce. Non è un caso che Drita, benemerita ricercatrice di talenti creativi, inizia il suo sito DARTES  con la frase di Shakespeare: "Ma se vivi in modo da non essere ricordato, muori solo e la tua immagine muore con te".

In una chiave di esasperazione foscoliana, non solo viviamo dopo la morte unicamente nel ricordo di quanti ci amarono, ma sembra che già ora  la nostra stessa vita ci sfugga quando non ricordiamo più i momenti che fummo.

In tale via da un lato la poesia in sé diventa per Drita una forma di diario catarchico per fermare immagini della propria esistenza, nel bene e nel male d'amore, che ora si fa dolore(Il tuo ricordo, p. 7; L'amore cercato, p. 35; Il gelo in noi, p. 38; Ricordi di sicario, p. 43; Ti dico addio, p. 44; Mai più torno, p. 45; Niente che attira, p. 46; Ti aspetterò, p. 47), ora ti dona gioia (Il ritrovo, p. 8; Con te, p. 9, Amore, p. 10; E' solo amore, p. 23; Amo, p. 24; La scritta, p. 33; Amami, p. 34; Mai abbastanza, p. 36; L'intimo, p. 37; Tremo di emozioni, p. 40), ora oscilla follemente tra il chiaro e lo scuro(I colori dell'amore, p. 4; Dilemma, p. 11; Battiti, p. 21; Il mio nido per te, p. 25; Il tuo segno, p. 39; Per te che non adocchi, p. 48).

Questa cattura di visioni ha senso che si verifichi all'alba in quanto serve a  mantenere in sospeso l'azione dell'acchiappare le immagini, quasi che, se tu la voglia afferrarle in pieno sole, esse ti sfuggano irrefragabilmente e se ne scappino via nell'aria.

Nello specifico Drita, per il papà che non c'è più,  svolge un'azione paradossale ed estatica affondando nell'elemento terra, là dov'egli è sepolto, per tirarne fuori le sue rughe  che ama toccare e sentire per ricordare:

 

i miei pianti infantili

sprofondo nel tuo cuore

per riconoscermi com'ero

ricordarmi di te quand'ero piccola.

 

Cerca e ricerca, ma le foto non ci sono per davvero. Ed ecco che Drita va a scovare il quadro eidetico nella parola salvifica e calda del padre-aedo ("così lo cerco nella tua bocca/ nei tuoi racconti") fino a trovarlo  "nei tuoi abbracci calorosi che / mi fanno ritornare piccola".

 

Drita, in albanese, significa luce.  In questa luce l'alba da primo dì del mondo c'immergiamo nel candore della poetessa che vi affida convinta che "il buio porta solo alla morte"(Nel buio del passato, p. 42). In questo bagno di purezza rimaniamo attoniti ed estasiati. E' primavera

 

Scorre l'acqua, la neve si scioglie e

i monti respirano

il colore della terra scalda persino i nostri cuori

l'aria pura, stagione bella penetra negli sguardi.

   (Primavera, p. 15)

 

L'ultimo atto di Drita è un arrendersi al mondo come è. Un'estasi dell'abbandono empedocleo ai quattro elementi cantati  da lei, nel qui ed ora(Perché, p. 29; Voglio un giorno in regalo, p. 32). Essi rappresentano la salvezza per la rapsoda di Samo e per chi, come noi, gusta il profumo della sua parola liberatrice per ammantarci tutti dell'"immensa luce dell'oro"(A mio Padre, p. 20).

E' Oro Potabile, quello degli alchimisti che, attraverso il soffio della parola e in una danza estatica di pensieri sotto la pioggia che inonda(La pioggia, p. 27), offre all'uomo l'immortalità di un sogno poetico.

 

 

 

 

 

 

 
 

Copyright ANTIARTE2000 (anno 1999).
For problems or questions regarding this web contact adramelek@tin.it.
Last updated: maggio 08, 2005.