Michele Arcangelo Firinu vive a Roma.
E' stato redattore del periodico letterario "il bagordo" e
direttore della casa editrice "Oximoria".
Sue composizioni sono apparse su varie riviste.
E' poeta con tratti spiccatamente metafisici. Estraneo al
descrittivismo retinico come alla poesia di atmosfera, la sua materia e il
"mondo"; poesia di meditazione sulla Storia, sul tempo (l'attimo
e l'eterno); sull'uomo come prodotto storico-sociale; la storicità come
una altalenante dialettica senza finalità; stoicismo dell'apeiron. Questa
poesia è la prova di come alcuni poeti contemporanei eleggano la Storia
quale luogo di riflessione, e quindi poesia filosofica, poesia meditante,
poesia militante avverso ogni forma di minimalismo illusorio e desultorio.
Ed ecco che, giunti al punto più basso delle poetiche novecentiste,
i più consapevoli poeti contemporanei tentano la risalita verso una
poesia argomentante e narrante, ad una poesia potenzialmente
rappresentativa del mondo.
La scepsi materialistica di Firinu gli consente una poesia
straordinariamente tattile, fisica, ricca di sarcasmi e di miasmi:
"Non credo nel Niente:/semplicemente perché non e esistente.
/Semplicemente non credo in Dio:/mi sembra
troppo:/imbuto/rovesciato/dell'Io.//L'Io: è una frazioncina pezzente/
dell'esistente:/quasi tendente al niente:/purtroppo: impossibilmente..."