Salvio Esposito "Galleria delle Armi" (Marotta
&Cafiero editori, Napoli 2013) sulla strage ferroviaria di Balvano. Tre
marzo 1944, seicento napoletani in fuga da una città in preda a fame e
miseria morirono di asfissia sul treno che li doveva portare in salvo
nelle campagne lucane. Erano passati cinque mesi dalle Quattro Giornate,
il Sud era stato liberato. Ma la linea Gustav era vicina, continuavano i
bombardamenti tedeschi, gli americani erano fermi a Cassino. La povertà
costringeva le persone a tutto, si cucinava con l' acqua di mare. La
popolazione scappava, sfinita dalla guerra. A quasi 70 anni dalla
tragedia ferroviaria, Salvio Esposito riapre il caso con un romanzo tra
finzione e realtà.
"Nel suo romanzo "Galleria d' armi", il cui
nome si ispira al tunnel della tragedia del treno 8017 dove erano state
disseminate le armi dai briganti meridionali in lotta contro il neonato
stato unitario, Esposito immagina una serie di personaggi alla ricerca
della verità. Le locomotive alimentate da carbone non idoneo, i troppi
passeggeri, il treno eccessivamente lungo come dimostra la sostituzione
della locomotiva elettrica con due macchine a vapore in testa al treno
nella stazione di Salerno: molte e sconosciute le cause del disastro. Il
7 marzo 1944 il governo Badoglio bollò quelle vittime come "viaggiatori
di frodo" e l' oblio scese su una delle più grandi tragedie ferroviarie
del Novecento" ILARIA URBANI
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