B
L’invincibile eroe europeo
Giorgio Castriota Skanderbeg
Santa Madre Teresa
Cari amici,
in qualità di ambasciatore della Repubblica di Albania in Italia
è per
me un onore presentare questa sintetica guida per chi, per motivi
di
cultura, d’affari o di turismo, voglia conoscere un po’ meglio
il
Paese delle Aquile. Come ormai è riconosciuto ampiamente da
fondamentali
Istituzioni internazionali, l’Albania sta dimostrando un notevole
dinamismo nell’affrontare i problemi connessi al raggiungimento
di tutti gli standards necessari per essere in equilibrio con i
parametri
richiesti dalla Comunità Europea. Lungo questo percorso ampi
spazi sono aperti all’apporto di investimenti finanziari ed
imprenditoriali
stranieri, soprattutto provenienti dall’Italia con la quale
esistono
buoni rapporti commerciali e culturali certamente soggetti ad
un elevato incremento nel prossimo futuro. Mi piace ricordare che
attualmente sono oltre quattrocento le imprese italiane stabilmente
operanti in Albania, suddivise tra quelle con casa madre in Italia,
con socio e/o capitale italiano ed organizzazioni non governative
(ONG) e quelle non lucrative di utilità sociale (ONLUS). Lo Stato
albanese
fornisce a tutte queste aziende ed operatori economici tutte le
necessarie forme di tutela. Infatti le Istituzioni del mio Paese
sin dal
1993 si sono dotate di una legge per la protezione degli
investimenti
stranieri che ha liberalizzato ed agevolato l’ingresso di
capitali ed
iniziative economiche, attraverso una serie di garanzie molto
ampie.
A ciò si aggiunge la possibilità di operare in un territorio
ricco di
storia, di cultura e di paesaggi incantevoli, moltissimi dei quali
ancora
incontaminati. Attraverso la consultazione di questa breve guida,
avrete certamente il piacere di penetrare nell’odierna realtà
shqipetara
e, ove dovesse sorgere in Voi l’intimo desiderio di una
conoscenza
più approfondita, sappiate, e non è retorica, che nella nostra
Albania sarete sempre i benvenuti.
Llesh Zef Kola
Ambasciatore della Repubblica d’Albania in Italia
Kruja: Museo di Giorgio Castriota Skanderbeg
a) Innanzitutto per la vicinanza geografica che permette una facile
operatività.
b) Per le tradizioni ed i legami storici consolidati esistenti tra
Italia ed Albania.
c) Per la ricchezza delle sue risorse naturali ancora in
grandissima parte da
sfruttare.
d) Per l'accessibilità ed il basso costo di una manodopera
laboriosa e qualificata
che permette una produzione anche di alta qualità a prezzi
competitivi.
e) Per il particolare momento di transizione attraversato dal
Paese, che rende favorevole
ogni possibilità di intraprendere.
f) Per la possibilità di operare in molti settori strategici ove
si concentra ogni
sforzo istituzionale e governativo albanese (per esempio energia,
infrastrutture,
turismo, ecc.).
g) Per il processo di privatizzazione in corso, riguardante altri
settori primari.
h) Per l'opportunità di trovarsi in un territorio altamente
strategico, definito
“Porta dei Balcani",dove sono previsti sviluppi a medio e
lungo termine di
grandissima importanza.
i) Per le condizioni sociali di stabilità politica e finanziaria
(la crescita del P.I.L.
è oltre il 6% annuo), che offrono prospettive di sicurezza negli
investimenti.
l) Per le riforme già fatte e quelle in atto per uniformarsi alla
corrente legislazione
europea,nel rispetto delle normative in uso in ambito
internazionale.
m) Per la conoscenza diffusa nel territorio shqipetaro della lingua
italiana che
rende agevole ogni relazione sociale e burocratica.
n) Per la fortissima aderenza del Popolo Albanese ai valori
dell'Amicizia, della
Cultura e della Solidarietà ,colonne portanti del processo
irreversibile della
formazione della Nuova Europa.
o) Per l’eccezionalità dell’iniziativa governativa denominata
“Albania un euro”
che consente agli imprenditori stranieri di utilizzare immobili,
terreni e strutture
statali attraverso il pagamento simbolico di un euro.
PERCHE':
E' VENUTO IL TEMPO
IN CUI E' CONVENIENTE INVESTIRE IN ALBANIA
MAPPA D’ALBANIA
di Visar Zhiti
Ah,
montagne,
montagne, montagne
come sepolcri immortali
di patrioti. Il sole e la
luna in alto genitori anziani
che bruciano per la sofferenza.
Fiumi che fuggono. Ed io che fuggo
con i venti turbinosi del destino.
Tutti i paesaggi della vita
ho dentro un tozzo di pane
Bosco folto, oscuro
è la nostra saggezza: con
animali e fulmini, copioso di
foglie che si staccano, uccelli
che s’involano nei cieli dell’avvenire.
Raggiungo laghi d’amore. Guardo e guardo
i miei volti immensi tra le onde. M’inginocchio
e bevo la luce dei miei occhi liberi e
di nuovo fuggo. Mai senza di te. Dimezzato.
Isola di solitudine. Un antro attende lo spirito
mio. Il nome che non ho cancellato
accenderò qui come un cero. Ovunque
mi troverò (anche in mare)
lontano, le mie orme
lascerò a forma
di mappa
della
patria.
di
Costanzo D’Agostino*
Ah,
montagne,
montagne, montagne
come sepolcri immortali
di patrioti.
Montagne
e foreste coprono, in Albania, circa i
2/3
del territorio, per un totale di 991.000 ettari.
Sono
le montagne di Giorgio Castriota
Scanderbeg,
padre dell’identità albanese ed eroe
europeo;
sono i posti in cui, durante l’irripetibile
epopea
di questo invincibile principe e generale
del
XV secolo, fu fermata l’avanzata degli
eserciti
del potentissimo impero ottomano, tesa
alla
conquista di vari paesi occidentali. In questi
siti,
attualmente, i 4/5 delle risorse disponibili
sono
costituiti da latifoglie, principalmente querce
e
faggi. Si tratta di un patrimonio forestale
ancora
da sfruttare, in quanto mancano quasi
ovunque
le infrastrutture stradali necessarie al
processo
di commercializzazione. Malgrado ciò,
l’industria
della lavorazione del legname, nel
Paese
delle Aquile, è in una fase di sviluppo e
presenta
notevoli potenzialità di ulteriore crescita.
Il
settore è da tempo completamente privatizzato
e si
stimano in tutto il paese circa un centinaio
di
operatori, inclusi quelli facenti parte di
joint-venture
con investitori stranieri. Spesso le
zone
montagnose albanesi conservano anche
grandi
risorse minerarie che, pur rappresentando
una
fonte sicura di ricchezza, non possono essere
utilizzate
per via dell’arretratezza delle attrez-
Un viaggio in Albania
zature
di alcune miniere e la localizzazione di
gran
parte di esse si trova in aree di difficile accesso,
soprattutto
nelle regioni settentrionali.
Bagnato
dal Mar Adriatico ad ovest e separato
dall’Italia
dallo stretto di Otranto per 82 Km, il
territorio
albanese rivela una grande diversità
paesaggistica,
dalle spiagge all’entroterra collinare,
dai
paesaggi collinari alle alte e ripide
montagne
al confine con il Kosovo. La favorevole
collocazione
geografica insieme ad un clima
moderatamente
temperato permettono produzioni
agricole
di notevole interesse. Basti pensare
che
le piantaggioni di ulivi coprono un’area di
circa
45.000 ettari (circa il 12% della superficie
agricola),
con circa 5 milioni di ettari. Le principali
concentrazioni
di piante di ulivo sono nelle
aree
di Berat, Valona, Saranda, Lushnje, Fier,
Tirana
e lungo la costa meridionale. Il distretto
di
Berat è il primo produttore del paese, con un
numero
di alberi d’ulivo pari a 450.000 unità,
mentre
Valona è al secondo posto con 412.000
unità.
La produzione interna è limitata ed interamente
destinata
al mercato locale. Poiché la domanda
internazionale
di olio di oliva è elevata
ed in
continua crescita, ben si comprende quale
opportunità
di realizzazione finanziaria offra
questo
comparto ad eventuali nuovi investitori.
Così
come il comparto agricolo in generale che
annovera
circa 460.000 unità agricole che producono
ortaggi
sia per il mercato interno che per
l’export.
L’alto numero di produttori riflette l’incremento
della
domanda di ortaggi freschi e la
redditività
del comparto. Il settore più importante
è
rappresentato dalla coltivazione degli ortaggi
in
serra. Durante la stagione invernale la produzione
si
indirizza verso l’insalata, gli spinaci e,
in
minore quantità, verso carote e cavolfiori. Il
settore
offre una varietà di opportunità sia di investimento
(creazione
di nuove fattorie modello
orientate
verso i mercati esteri) che commerciali
(stipula
di accordi d’acquisto a lungo termine
con i
produttori già in attività), che nella fornitura
di
attrezzature. Allargando il discorso al settore
della
frutta, si stima che l’Albania possegga
circa
5 milioni di alberi da frutta, mezzo milione
di
alberi di limone e 5.000 ettari di viti. Con
l’esclusione
della frutta destinata al soddisfacimento
della
domanda interna, la maggior parte
dei
prodotti è destinata all’industria conserviera.
Ci
sono circa 40 linee di trasformazione operanti
in
Albania, di proprietà di 20 piccole e medie
imprese
private, localizzate in diverse aree del
Paese.
La maggior parte di queste imprese usano
tecnologie
obsolete e producono con bassi standard
qualitativi,
necessitando di un’opera di modernizzazione
radicale.
Per quanto riguarda invece
il
latte ed i prodotti caseari è da rilevare che
il
consumo di yogurt è molto elevato ( 0,5 litri
al
giorno per famiglia) in ragione delle condizioni
climatiche
e delle tradizioni alimentari
tipiche
dell’area balcanica. E’ anche questo un
interessante
campo di opportunità d’investimento
data
l’alta redditività del comparto.
…Il sole e la
luna in alto genitori anziani
che bruciano per la sofferenza.
Fiumi che fuggono. Ed io che fuggo
con i venti turbinosi del destino.
Gli
eventi sociali turbinosi di alcuni anni or sono
(che
avevano portato l’Albania quasi sull’orlo
di
una guerra civile) hanno determinato l’intervento
di
varie organizzazioni internazionali a favore
della
ricerca di una stabilità socio-politica
dell’intera
zona balcanica e, soprattutto,
dell’Albania.
Per il raggiungimento di questo
scopo
l’Unione Europea, la Banca Mondiale, il
Fondo
Monetario Internazionale, la Banca
Europea
per la Ricostruzione e lo Sviluppo ed i
donatori
bilaterali sono da tempo impegnati, insieme
al
Governo albanese, nella realizzazione
del
programma di “ricostruzione” del Paese delle
Aquile.
La
meta non è molto distante, in quanto la crescita
culturale
del Paese, avvenuta sopratutto negli
anni
scorsi attraverso un processo di migrazione
di
decine di migliaia di studenti albanesi
nelle
Università di tutto il mondo, è agevolata
dalla
presenza in loco di importanti centri culturali
ed
universitari che hanno da tempo raggiunto
livelli
europei e prosegue senza sosta rilevandosi
determinante
per l’iter dell’impresa.
L’accesso
dell’Albania alla Organizzazione
Mondiale
del Commercio, nel settembre 2000, ha
permesso
l’applicazione in loco delle politiche e
delle
regole del commercio internazionale che
assicurano
agli investitori stranieri la parità di
trattamento
nei rapporti commerciali. Il Paese
gode
di un accesso preferenziale al mercato
dell’Unione
Europea, beneficiando di agevolazioni
fiscali
sulle esportazioni che permettono un
incremento
costante del loro sviluppo. I principali partners commerciali
dell’Albania sono:
Italia,
Grecia, Ucraina, Cina e Germania.
Tutti i paesaggi della vita
ho dentro un tozzo di pane
In
pochi anni il popolo albanese si è trovato costretto
ad
avviare un processo di trasformazione
giuridica
e sociale atto a raggiungere gli standards
richiesti
dalla Comunità Europea ai nuovi
Stati
che aspirano a fare l’ingresso nella nuova
Patria
comune. A momenti di difficile congiuntura
sono
seguiti successi importantissimi in vari
campi.
Tutte le riforme già avviate e quelle in
via
di attuazione, hanno creato il terreno più
idoneo
all’ingresso nel Paese di capitali ed esperienze
straniere,
in particolar modo dall’Italia.
Secondo
gli ultimi dati disponibili, il 48% degli
investimenti
stranieri in Albania provengono da
azioni
imprenditoriali italiane ed hanno come finalità
il
settore commercio (67%), l’industria
(17%)
e i servizi. Gli investimenti italiani sono
concentrati
principalmente nella parte Ovest del
paese,
lungo la costa adriatica. Si tratta di investimenti
di
piccole-medie imprese che operano
per
il 35% nel settore edile; per il 21% nel settore
tessile
e calzaturiero e per il 16% nel commercio
e
servizi; per l’8% nell’industria agro-alimentare.
I
settori nei quali sarebbe auspicabile sviluppare
una
forte azione di promozione degli investimenti
diretti
sono: infrastrutture, settore
energetico
e delle pubblic utilities, settore tessile
ed
abbigliamento, strutture stradali e portuali,
che
sono in rapido miglioramento (sostenuti anche
dalla
cooperazione italiana). E’ da evidenziare
che
nel Paese è presente una forte domanda di
tecnologia
su standard di tipo occidentale ed è
attualmente
in atto un processo per portare
l’aspetto
tecnologico delle infrastrutture ad un
livello
più elevato. Tale processo potrebbe generare
interessanti
opportunità per le imprese italiane,
coperte
dalle più opportune garanzie. Già
a
partire, infatti, dal 1993, con l’approvazione
della
legge n° 7764, agli investitori viene riconosciuta
una
serie di garanzie e protezioni di base.
L’Albania
ha accolto le linee guida indicate dalla
Banca
Mondiale in riferimento all’ammissione,
al
trattamento, all’espropriazione e alla risoluzione
delle
controversie aventi ad oggetto gli investimenti
stranieri
diretti, che ricevono un trattamento
uguale
a quello applicato agli investimenti
nazionali
a parità di circostanze. Gli investimenti
stranieri
non potranno essere espropriati
o
nazionalizzati, sia direttamente che indirettamente,
tranne
che per necessità dettate dal
pubblico
interesse. Ad ogni modo, il soggetto
espropriato
avrà diritto a ricevere una compensazione equivalente al corrente valore
di mercato
della
proprietà espropriata.
Bosco folto, oscuro
è la nostra saggezza: con
animali e fulmini, copioso di
foglie che si staccano, uccelli
che s’involano nei cieli dell’avvenire.
L’avvenire
albanese si basa su alcuni punti di
forza
ben identificati:
basso
costo del lavoro e mercato flessibile: il
costo
del lavoro in Albania è tra i più bassi
in
Europa. Il costo medio di un addetto nel
settore
dell’abbigliamento è pari a circa 200-
250
US $ nell’area di Tirana e Durazzo, con
livelli
anche inferiori in altre parti del paese.
Il
basso costo del lavoro non va a discapito
della
qualità e dell’abilità tecnica della
manodopera;
numerose
risorse naturali quali quelle minerarie
(tra
cui cromo, nichel, rame, petrolio
e
carbone); giacimenti di leauxite e fosfati,
ancora
poco o per nulla sfruttati. Di
minor
importanza le riserve di dolomite,
gesso,
sale, argilla, vetri vulcanici, bitume
e
marmo. Anche l’agricoltura, come precedentemente
accennato,
ha un buon potenziale,
grazie
al clima favorevole, ed offre
interessanti
possibilità di integrazione nell’industria
conserviera;
favorevole
locazione geografica: l’Albania è una
buona
base per la delocalizzazione di processi
produttivi
ad alto contenuto di lavoro, è come
porta
d’accesso per tutta l’area balcanica;
accesso
al mercato locale che, sebbene sia piccolo
e
dalla produzione interna limitata, lascia
aperte
diverse opportunità per gli investitori
stranieri
interessati a stabilire nuove unità produttive
o
centri di distribuzione.
Raggiungo laghi d’amore. Guardo e guardo
i miei volti immensi tra le onde. M’inginocchio
e bevo la luce dei miei occhi liberi e
di nuovo fuggo.
L’Albania
è un paese ricco di laghi e di luoghi
incontaminati
capaci di creare l’immediato
innamoramento
in chi ha la fortuna di osservarli
e
goderli. Sono una risorsa turistica ancora
tutta
da sfruttare, così come i 450 chilometri
di
costa che accompagnano buona parte
dei
suoi confini. La mancanza di infrastrutture
adeguate
ha però finora ostacolato lo sviluppo
delle
attività turistiche. La maggior parte
dei
turisti che visitano le spiagge albanesi
sono
cittadini albanesi e del Kosovo e la presenza
di
altri cittadini europei, pur essendo in
crescita,
è considerata ancora bassa rispetto
alle
potenzialità ricettive del Paese. La costa
ionica
da Llogara al confine greco offre interessanti
attrazioni
complementari, come l’area
archeologica
di Butrinto, che potrebbero attrarre
segmenti
selezionati del mercato turistico
internazionale.
Un’altra area suscettibile di
sviluppo
turistico è il lago di Ohrid, una mèta
tradizionale
per molti turisti. Il lago, che comprende
anche
le attrazioni delle “città museo”
di
Gjirokastra e Berat, potrebbe offrire l’opportunità
per
l’organizzazione di attività turistiche.
Attualmente,
il governo albanese è impegnato
nell’incentivare
e nel sostenere lo
sviluppo
degli investimenti in questo settore.
Mai senza di te. Dimezzato.
Isola di solitudine. Un antro attende lo spirito
mio. Il nome che non ho cancellato
accenderò qui come un cero. Ovunque
mi troverò (anche in mare)
lontano, le mie orme
lascerò a forma
di mappa
della
patria.
L’Europa
non può fare a meno della sua agognata
figlia
Albania, come questa sente fortissimo
l’afflato
d’appartenenza alla propria
Terra
Madre. Fervono i negoziati inerenti
l’Accordo
di Associazione e Stabilizzazione
con
l’Unione Europea attraverso dei tavoli
tecnici
che si riuniscono a cadenza mensile
per
la verifica di avvicinamento alla norma
comunitaria,
anche nel settore economicocommerciale,
producendo
nel tempo un avvicinamento
della
legislazione.
La
“Mappa d’Albania” di Visar Zhiti sta per essere
accompagnata
da una splendida definitiva
mappa
territoriale e spirituale cui faranno riferimento
tutti
i cittadini della Nuova Europa.
* I dati sono tratti dal Ministero degli Affari
Esteri d’Italia e dalla Comunità Europea.
DIMENSIONI
L'Albania copre una superficie di
28.750 Kmq. di cui il 77% è costituito
da zone montagnose ed il rimanente
23% da terreni fertili e zona
costiera.
CONFINI
L'Albania è situata nell'Europa sudorientale
ed è uno dei più piccoli
Stati della penisola balcanica.
Confina a nord e a nord-est con
Montenegro e Kosovo, ad est con la
Macedonia, a sud sud-est con la
Grecia e ad ovest con il mare
Adriatico e il mare Ionio. La linea costiera
misura 362 Km.
CLIMA
Lungo il bassopiano costiero si gode
il tipico clima mediterraneo: estati
calde, secche e inverni miti e piovosi.
La regione montuosa interna è sotto
l'influenza di un clima continentale
con rigidi inverni e torride estati, tuttavia,
alle quote più elevate, fa freddo
anche d'estate. La media annua
delle precipitazioni piovose va dai
760 mm. della zona montuosa di sudest,
i 2.030 mm. della pianura costiera
a nord e i 1.070 mm. a Durazzo.
POPOLAZIONE
L'Albania ha una popolazione di
3.564.571 abitanti (censimento del
giugno 1999), di cui il 95% sono albanesi,
il 3% greci, il 2% altri. La
densità è di 118 persone per chilometro
quadrato.
Il tasso d'incremento annuo della popolazione
è dell'1,16%.
LINGUA E TOPONIMI
La lingua albanese fa parte della famiglia
delle lingue indo-europee, è
originale e non rientra in nessun altro
gruppo. Secondo gli esperti del
settore, essa trae origine dalle prime
radici dell'albero linguistico. La nazione
è conosciuta con il nome di
Albania ed il suo popolo è detto
Albanese, tuttavia gli abitanti del
Paese chiamano la loro terra
“Shqiperia", che significa " Paese
delle Aquile" e loro stessi
"Shqiptare" cioè " figli delle aquile".
Si ritiene che il toponimo derivi dal
re Pirro che regnò sull'Epiro dal 297
al 272 a.C. Il nome Albania deriva,
invece, da Albanoi, antica tribù illirica
insediata al centro del paese.
Taluni affermano che il nome
Albania si sia riscontrato in antichi
testi latini come indicativo della terra
da cui si origina l'alba.
CAPITALE
La capitale dell'Albania è Tirana, situata
al centro del Paese; ha una popolazione
di circa 750.000 abitanti.
RELIGIONE
Originariamente l'Albania era il primo
paese cattolico dei Balcani, perché
strettamente influenzato dalla
dominazione romana; l'occupazione
Il Paese
dove nasce l'alba
Il Paese
dove nasce l'alba
ottomana ribaltò questa realtà: oggi,
infatti, i musulmani sono oltre il
50%,ortodossi albanesi e cattolici poco
meno del 50%. Bisogna ricordare
che dal 1967 al 1990 tutte le Moschee
e le Chiese sono rimaste chiuse e
proibite tutte le pratiche religiose.
L'Albania ha sempre comunque costituito
una realtà esemplare di coesistenza
armonica tra fedi religiose diverse.
CONTESTO POLITICO
L'Albania è una Repubblica Parlamentare
dove, come in ogni Paese democratico,
vige un sistema politico
pluripartitico.
MUSICA
La musica albanese è tanto variopinta,
quanto antica. Jan Kukuzeli è il compositore,
originario di Durazzo, del periodo
bizantino, noto per le sue opere
ecclesiastiche. Canzoni epiche del Nord,
accompagnate da strumenti musicali
popolari di legno, si contrappongono
alle polifonie vocali del Sud, dichiarate
dall'UNESCO patrimonio culturale
dell'Umanità, e alle canzoni popolari
caratteristiche dei centri urbani, soprattutto
Scutari e Berat. Meravigliose
danze tra cui quelle delle spade degli
uomini,si mescolano ad eleganti coreografie
di donne albanesi, ornamentate
di costumi con filamenti d'oro, rappresentanti
la ricchezza e la diversità delle
varie stagioni della vita. E' presente anche
l’opera lirica ed il balletto.
PITTURA
Dal "Paese delle Aquile" ci sono pervenuti
mosaici ed affreschi diversi, accompagnati
da splendide icone col rosso
del famoso Onufri, maestro medievale
di chiese. Caratteristica l'opera pittorica
degli artisti di oggi che realizzano i
propri lavori artistici con tutte le tecniche
moderne e si proiettano in ambito
internazionale ricevendo continui plausi
e prestigiosi premi.
TEATRO E CINEMATOGRAFIA
Queste due importantissime arti hanno
cominciato a prosperare subito dopo la
seconda guerra mondiale e stanno ricevendo
particolare impulso nell'attuale
momento evolutivo democratico
che sta attraversando il Paese.
LETTERATURA
Non è possibile fissare una data certa
dell'inizio della scrittura in Albania,
perchè tutta la produzione letteraria
che precede il XVI secolo è andata dispersa.
Sappiamo che essa ha origini
antiche ed è contrassegnata dall'esistenza
di alcuni poemi epici popolari
che inneggiano agli eroi mitologici; la
prima opera pervenuta ad oggi è il
“Messale" di Gjon Buzuk (1555) di cui
l'originale si conserva nella Biblioteca
del Vaticano. L'opera di questo autore è
seguita da altri poeti e scrittori suoi
contemporanei che danno vita ad una
sorta di rinascimento albanese. Si ricordano
Barleti, Budi, Bogdan,
Bicikemi e De Rada in Italia, nelle colonie
albanesi del sud. Ma fu Naim
Frasheri (1846- 1900) il vero fondatore
della letteratura unitaria albanese, oltre
che patriota, maestro ed apostolo del
Popolo albanese al suo nascere come
nazione. I versi patriottici di questo
grande poeta sono seguiti da quelli di
Gjergj Fishta (1871-1940), tesi ad esaltare
le azioni di difesa del territorio albanese
contro le invasioni dall'esterno.
Lasgush Poradeci (1899-1987) ci tramanda
delle opere poetiche celestiali,
pregne di concetti filosofici e di tendenze
all'amore. Inizia dal secolo scorso anche
la prosa moderna con i narratori
Ernest Koliqi (1903-1975), Mitrush
Kuteli (1907-1967) e Migjeni (1911-
1938). Ismail Kadarè (1936), con i suoi
innumerevoli romanzi, tradotti in tutto
il mondo, affronta in profondità l'evoluzione
dello spirito albanese e i condizionamenti
storici e sociali che l'hanno
portato alla realtà attuale, rappresentando
con la sua opera quasi l'intera enciclopedia
del cammino del Popolo
d'Albania. Oggi gli scrittori albanesi sono
liberi ed impegnati in ogni genere
letterario contemporaneo. Le loro opere
vengono tradotte correntemente in molte
lingue. La letteratura albanese e le altre
arti sono sviluppate contemporaneamente
ai propri centri d'origine, anche
nelle regioni adiacenti del Kosovo, del
Montenegro, della Macedonia, nelle
colonie albanesi del sud d'Italia e presso
la diaspora albanese mondiale.
dell’Ambasciata d’Albania in Italia
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