Commentario Antiarte
Home Up Arche-neo-logia Antiarte Le 26 tesi dell'Antiarte Commentario Antiarte L'Antiarte di Macrì Forza Luther Blisset Maya e Campanella Antiarte Cyrano Schizzi H. Bey Cyberpunk Mail Art Opere generative Proprietà intellettuale è un furto Indipendenza Cyberspazio Contro Padroni Cultura Riso liberatorio Bentornata Albania

 

Up 

!manifes3.jpg (35090 bytes)

COMMENTARIO DI RENO BROMURO          ALLE 26 TESI SULL'ANTIARTE
24 ottobre 2000

"Che cosa dunque saremmo mai, senza l'aiuto di ciò che non esiste?"          Paul Valéry. 

Carissimi, BUONAGIORNATA SERENA!  Per Paul Valéry e Gennaro Francione la Poesia esiste in quanto non c'è, perciò è Poesia.

Un abbraccio circolare, Reno 

ESSERE

La meditazione è uno stato totale dell'essere.

                                         Deng Ming-Dao 

@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@

 

Reno

tu per me non sei un uomo, ma un angelo! Tu intuisci la mia intuizione e la esprimi come se la dicessi io.

Con te si sta verificando la stessa sinergia akashica che mi unì ab ovo al poeta Stefano Loconte con cui creammo il movimento.

Io  e lui fondatori? Piuttosto meri nuncii.

Io non ho fondato l'Antiarte, ma l'Antiarte ha fondato me, Stefano, Reno...

Fratello Reno, pronto alla battaglia con te con i nostri giovani amici...

Gennaro

 

 

25 OTTOBRE

 

Amici miei carissimi, BUONGIORNO e ben trovati! Come promesso oggi vi propongo la prima delle ventisei tesi del Movimento Antiarte. Se volete ne parliamo insieme per ampliare il concetto e capire meglio il significato di questo "MANIFESTO" stilato da Gennaro Francione, a cui tutti gli artisti veri (non quelli di cassetta, ché non sono più artisti dal momento in cui si sono venduti per sete di denaro).

 

I TESI: LA PROVOCAZIONE.

La Provocazione è carica energetica di distruzione all'infinito perché appena pronunci un significato ti contraddici; e la contraddizione è la condizione primaria dell'Artista; è un'avanzata irresistibile al futuro che è un ritorno al passato, di un ritorno dell'arte al naif che è non-arte, perciò vitalità della mente, della creazione attraverso i suoni delle parole esistenti, con la consapevolezza che l'antiarte è creatrice di neologismi e novità; è' innovazione ed esplorazione di nuovi linguaggi, partendo dal presupposto che compito dell'artista, avvalendosi dei nuovi sistemi informatici, ipertestuali e internettiani, è di fare arte per distruggerla in infinite nuove forme in chiave estetica.                                                                   (Gennaro Francione)

 

26 OTTOBRE 2000

 

Carissimi, prima di porvi la seconda tesi dell'ANTIARTE di Gennaro Francione, voglio sottoporvi il commento dell'unica persona che ha capito appieno il concetto della Prima Tesi dell'Antiarte, e per questo mi complimento e ringrazio per l'aiuto. Siamo già a mezzogiorno,quasi, dire buongiorno mi sembra fuori luogo, ma augurarvi buon proseguimento di questo 26 ottobre lo sento scaturire e inserirsi nel messaggio.

"mi unisco a Reno nel riferimento all'opera di Campanella, triste di pensare che persistono ancora persone che inculcano nelle menti dei figli malinconici resoconti di una vita alla quale bisogna rassegnarsi...  RIBELLIAMOCI!!!  Almeno nelle manifestazioni artistiche si deve cercare di far emergere i veri sentimenti nascosti nel cuore e nelle passionalità di ognuno di noi, altrimenti rimarremmo ipocriti agli altri e, soprattutto, a noi stessi.

Un inchino, Bilal"

Ieri abbiamo visto che la "Provocazione" è sinonimo di "RIBELLIONE" e per questo il vero artista non può sottostare alle leggi imposte dal mercato, forse è meglio specificare, del "Racket dell'Arte".

2)ANTIARTE E' ALCHIMIA.

"Essa  lavora con l'alto e col basso, nella dimensione in cui l'alto e il basso coincidono.
Essa lavora col cerchio e il quadrato, nella dimensione in cui circolo e squadratura coincidono.
Il lavoro d'origine è dal basso perché l'ispirazione originaria senza forma è bassa. In contemporanea è dall'alto perché chiunque attinge alle più alte fonti dell'estetica anche nell'elaborare la più elementare forma"


Questo concetto ci ricorda l'affermazione di due antiartisti del passato Baudelaire e Novalis: "Il poeta disincarna le cose, non le analizza come il chimico o il fisico". Il Poeta crea ex novo la sua opera che appena creata diventa antiarte, se è vera POESIA.
Un abbraccio circolare, Reno

27 OTTOBRE

 

Ah! Finalmente oggi posso dire ancora, in orario, BUONGIORNO miei cari!

Il saluto non è solo per presentarvi la terza tesi tratta dal manifesto del Movimento ANTIARTE, fondato da Gennaro Francione, il giudice che scrive drammi e commedie e se le dirige pure, ma per provare quel piacere che può dare lo scambio di idee con persone che senti a te vicine.


3) TESI

ANTIARTE E ANTIFASI, LOGICA DELL'ASSURDO.
Antifasi è nel linguaggio della logica di Aristotele la medesima predicabilità di una cosa e del suo opposto rispetto a un oggetto.
                                                                     
             Gennaro Francione

E', in sintesi, quella posizione in cui viene a trovarsi l'Artista, il momento secondo cui l'intimità del reale non è costituita di strutture concettuali, quindi il reale non si coglie per mezzo dell'intelletto, ma per altre vie, contro l'intellettualismo secondo San Tommaso, ma quale spinta dello spirito per "l'opera d'arte maggiore".

Ecco il motivo per cui l'artista diventa antiartista perché la sua creazione non è oggetto di vendita ma di divulgazione e insegnamento per l'uomo.

 

 

-
>
> At 10.29 27/10/00 +0200, Luigi ha scritto:
> >Questa non è propriamente una poesia.
> >E' un testo.
>
> Da un punto di vista puramente critico questa affermazione sembra
> nascondere una teoria interessante.  :-)
> Se ce l'hai, mi piacerebbe conoscerla.... ma attento, Luigi: se la posti
in
> lista potrebbe finire in mano a Gennaro Francione e diventare un dazebao
> sinistrato :-))))))
>
> ciao a tutti
>
> g.g.
>
> P.S. Mi meraviglio che in 3 tesi 3 il signor Gennaro Francione non ha
> ancora usato il verbo "stigmatizzare".... avevo sempre creduto che dovesse
> esserci per definizione nei volantini della riscossa operaia e nei testi
in
> cui l'Arte ha la maiuscola....(pero' magari ricordo male... non ne vedo
> esempi dalla fine degli anni settanta...)
>

27/10/2000

---- Original Message -----
From: "Reno Bromuro" <renobromuro@libero.it>
To: "Naufragi" <naufragi@listbot.com>
Sent: Friday, October 27, 2000 5:46 PM
Subject: R: [naufragi] dalla cima al Francione

 ... E infatti caro G.G., non hai letto e non leggerai il verbo
> "Stigmatizzare, perché il Movimento ANTIARTE non ha intenzione di bollare

> con parole di biasimo o criticare fortemente nessuno.
> Certo, leggere (questo è solo un mio errore) le tesi a una a una si ha la
> sensazione che avverti (e non solo tu), ma leggendole di seguito e con lo
> sviluppo teorico ti renderesti conto di come un artista attraverso la
TEORIA
> espressa ne "LA CITTA' DEL SOLE" da Tommaso Campanella, raggiunge la
Propria
> Ribellione alla stato attuale della sua esistenza: sottoposto ad accettare
> quanto gli si impone, senza batter ciglio, perché è vigente, apertamente
> evidente, un Racket che non permette al giovane artista l'apertura della
> porta affinché possa entrare ed essere tra i "papabili". Se non si hanno
> amici in quel dato settore, o non si faccia parte di una data setta, si
> rimarrà sempre fuori della porta. Lo vedi che esistono due portanti
> inconfutabili: la settorialità e la settarialità, per cui i giovani o
> comunque nuovi autori al grande pubblico sono destinati a vivere nel
limbo?
> Invece mettendo in pratica la Teoria campanelliana si fa lo stesso viaggio
> di Dante, dall'Inferno (attesa inutile e spasmodica) si passa al
Purgatorio
> dove l'attesa comincia a diventare speranza perché si apre uno spiraglio e
> in quel momento il giovane o comunque nuovo autore respira "aria
> paradisiaca", perché qualche editore si è accorto di lui. (Vedi i tre
> gioielli - scusami la presunzione - da me scoperti e insistendo nella
> divulgazione delle loro opere Franco Principato il più vicino
all'Antiarte,
> perché Scrittore con la esse maiuscola, seguito da Patrizio Pinna e
Vincenzo
> Tarkowski, i quali, finalmente potranno festeggiare l'uscita della loro
> opera in "PIENO SOLE").
> Questo è l'esempio pratico per il raggiungimento della "RIBELLIONE" di cui
> parla Francione.
> Ecco, tu che sei sempre attento ad ogni movimento letterario ed hai una
> memoria elefantiade, perché non ti fai una navigatina nei pressi di
> http://www.octava.it/antiarte te la leggi tutta la teoria di Francione,
> potremmo parlare più liberamente ed io ne approfitterei per imparare
ancora
> di più.
> Un abbraccio fraterno Reno

>

----- Original Message -----
> From: Giuseppe Granieri <g.granieri@bookcafe.net>
> To: Naufragi <naufragi@listbot.com>
> Sent: Friday, October 27, 2000 1:29 PM
> Subject: Re: [naufragi] dalla cima al Francione
>
>

Carissimo Reno,
                mi trovo nuovamente a concordare con quanto letto!   Ma
aggiungo che non è solamente un Racket a non permettere l'espressione
artistica giovanile, bensì anche i genitori stessi che per proteggere i
figli insegnano loro ad adattarsi alla società nella quale vivono senza
opporre resistenza, pena la disoccupazione, l'infelicità, la solitudine.
Questa è la realtà: milioni di genitori preoccupati per la loro progenie si
rendono protettivi al punto da cercare di eliminare una particolarità per
timore che sia tacciata di diversità da "sciocchi increduli viventi" (e
perdonatemi la cattiveria!).
Naturalmente constato l'esistenza di un limbo dal quale a fatica, e ben
pochi, riescono ad alzarsi in volo. Io stesso purtroppo non ho occasione, se
non quella spiccatamente esibizionistica di questa meraviglioisa lista, né
possibilità economica per diffondere le mie opere e il mio pensiero, e me ne
rammarico. Ma a parte questo non posso farci nulla, se non continuare a
"combattere" con le mie composizioni confidando in una buona stella futura.
Vi lascio con questa mia composizione (forse un po' presuntuosa) indirizzata
a tutti coloro che non conoscono l'arte, o che non l'apprezzano (sarebbe
come dire che non apprezzino vivere!), o che più semplicemente la temono (il
timore verso ciò che non si conosce?)

Sciocchi increduli viventi,
respirate e solamente per questo
credete forse di esistere?
Se ci pensate, non ci riuscirete
perché avete degli strozzi
che vi bloccano il cervello.
Pregate se potete, supplicate,
noi di avere pazienza e
di non sparire per sempre.

Un inchino,
Bilal

28 ottobre 2000

BUONGIORNO CON TUTTO IL CUORE

4) TESI "ANTIARTE E ANTIVEGGENZA".
"L'Antiarte è un fenomeno ESP. Antiveggenza è sinonimo di preveggenza, facoltà di prevedere il futuro. Lo si può fare perché si legge nelle cronache dell'Akasha là dove appunto sono custodite patafisicamente tutte le possibili memorie del presente, del passato e del futuro, appunto".
                                                                                      Gennaro Francione

 

 

 

L'Antiarte essendo anche Antiveggenza si riallaccia a Nietzsche il quale in "Così parlò Zarathustra" afferma ch'è facoltà del Poeta, Uomo superiore, prevedere il futuro, ecco perché chiamato anche VATE (indovino).
Abbiamo così che l'Antiveggenza si concretizza nell'attimo stesso in cui il Poeta, ribellandosi alle leggi della contemporaneità (vedi anche Kant e Marx) crea egli stesso la contemporaneità rendendo pubblica la sua creazione. Allora, il Poeta è antiartista poiché la sua creazione (poesia, quadro, musica o altra forma d'arte) ha anticipato i tempi ed è l'uomo comune che non si avvede della novità e se la nota la rifiuta perché non consacrata dalla tradizione.
Ma penso, amici miei, che detta così, una tesi al giorno, la Teoria dell'Artiarte perde nella comprensione perciò credo (mi auguro lo crediate anche voi), che prima ve ne parli in generale (lo farò da lunedì) e poi la commenterò giorno per giorno.
Un abbraccio circolare e l'augurio di un buon fine settimana. Reno che vi stima e vi vuole veramente bene, checché ne pensino le malelingue.

30 ottobre 2000

Carissimi, amici miei ecco

la 5° Tesi dell'ANTIARTE.


ANTI. COME ANTIMATERIA COL CHE SI RICOLLEGA IL FENOMENO ANTIARTE ALLA FISICA.


Il concetto di antimateria fu introdotto per la prima volta, per via puramente teorica, da P. A. M. Dirac, nel 1930, che previde l'esistenza di elettroni positivi.
IN QUALITA' DI ARTISTI QUESTA TESI CI  INTERESSA SOLO COME CULTURA.
PERO' C'INTERESSERA' SE VOGLIAMO CAPIRE LA DEFINIZIONE DI ANTIARTE E IL CONCETTO CHE L'ISPIRA.

Antiarte è antimateria. Anti contro questa materia, contro l'arte per come è. Dal contatto nascerà l'esplosione.
                                                                                  Gennaro Francione


"
... CONTRO L'ARTE PER COME E'" : durante gli anni '50, '60 si aprì una polemica, voluta da Pasolini, secondo cui lo scrittore si trovava ad un bivio che lo stringeva come una morsa pronta a stritolare se non avesse raggiunto subito un accordo con se stesso e con il lettore: lo scrittore doveva rispettare la purezza della lingua o usare la lingua parlata dal popolo per essere compreso più facilmente, oppure usare il linguaggio giornalistico che stava tra la lingua parlata e l'italiano puro? Insorsero per primi gli Accademici della Crusca e ci fu un'asprissima diatriba, che in verità non risolse niente, ma in parte fece decidere Pasolini che, sordo a tutte le polemiche, scrisse "Mamma Roma" usando entrambe le lingue: parlato e italiano puro e di tanto in tanto si espresse anche in dialetto romanesco.
Oggi il BIVIO è diventato quadrivio perché è sorto un altro linguaggio: il TELEMATICO che vuole quasi l'annullamento della scrittura, scrivendo X per significare "per" ed altri segni. Il linguaggio, specialmente in poesia, ha perso l'alone aulico tipico della POESIA. Per tale motivo leggiamo, sempre più spesso, che la poesia sta morendo o addirittura che è morta.
Giornalisti come Stefano Giovanardi hanno ragione di scrivere, leggendo non in Internet ma su carta le opere degli esordienti: " CHE DISASTRO QUESTI ESORDIENTI" , non conforta lo stato di salute della giovane narrativa italiana, in occasione dell'ultima edizione di "Ricercare" svolta a Reggio Emilia dal 26 al 28 maggio di quest'anno".
Noi non chiediamo l'intervento degli Accademici, non siamo tanto presuntuosi, ma almeno che i moderatori delle maeleing list facciano inventare ai web master, che curano sia il Sito che la ML, il modo di visionare la poesia o il racconto postato e se questa o quello non sono leggibili meglio non inoltrarli agli altri. In questo modo all'ignorante (e ce ne sono credetemi e pure saccenti e altezzosi se qualcuno si permette di criticare il loro manufatto), gli si fa passare la fantasia di scrivere "non poesia" e angosciare, non per il sentimento che esprimono, ma per la lingua sgrammaticata
.

E' cosa di ieri l'altro. In una ML un signore (non io perché ho imparato a conoscerli e non li disturbo nemmeno con un facile intervento) ha scritto: "ma perché le chiamate poesie quando non lo sono? Smettetela, per piacere". Ancora oggi continuano ad arrivare e-mail sull'argomento, con accento "arrogante" tipo: "chi sei tu che ti permetti di criticare il mio scritto? Prima di parlare mostra i tuoi titoli accademici e la laurea che ti dà il permesso di criticare".

Corriamo ai ripari. Francione ci ha dato, scrivendo le tesi dell'ANTIARTE, la possibilità di cambiare. Mettiamo in atto quanto suggerisce ci guadagnerà il lettore, Internet e, perché no? anche il grafomane che s'improvvisa poeta o scrittore.

Attenzione fratelli miei, siamo vicinissimi alla esplosione spegniamo la miccia ora che siamo ancora in tempo. Che i Poeti inventino una scrittura che sia valida per Internet come per il libro di carta. Aspetto i vostri interventi.

Un abbraccio circolare con tutto l'affetto cui sono capace. Re

31 OTTOBRE 2OOO

 

Miei carissimi amici, BUONGIORNO, ma che sia anche bello e solare con la serenità dello spirito come voi la volete.
7) TESI  - ANTI. ANTIGRAVITA'.
L'antiarte è un dispositivo che trasforma in repulsiva l'azione attrattiva dei campi gravitazionali, nel nostro caso il Campo Etico e quello Estetico. L'Etica tende ad inglobare l'Estetica, ma propugnandosi l'esattamente contrario, crea un'azione repulsiva vicendevole che porterà alla deflagrazione appena i due mondi di energia (materia e antimateria) verranno a contatto. La deflagrazione abbagliante non è altro che il caso estetico, ovvero la vittoria dell'antiarte sull'arte etica.
                                                                                       Gennaro Francione
Questa settima Tesi Antiarte è l'approfondimento della quinta di cui ieri  abbiamo ampiamente commentato lo stato di salute della scrittura che l'ha ispirata. Secondo Aristotele e Kant, per materia s'intende ciò che è indeterminato, informe, che viene determinato con l'unione della forma, che è il determinante, e dalla unione dei due elementi si ha l'Opera d'Arte.
Quindi Arte, è il solo termine con il quale si designa ogni produzione o creazione, da parte dell'uomo, di opere belle.
Quindi la "Tesi", di cui parla Francione, è ciò che si pone, che si afferma e che va dimostrato; e lo dimostra opponendo al "Campo Etico" quello "Estetico". Per concludere, l'arte che viviamo attraverso Internet non cerca la dimostrazione né del "Campo Etico" (voce che nella filosofia si occupa dei costumi, del dovere e della morale), né del "Campo Estetico",  che, secondo Emanuele Kant studia  i principi, le definizioni, i mezzi del bello naturale ed artistico.
Ci ritroviamo al punto di partenza e nello stesso tempo di arrivo: è il Poeta che deve unire i vari linguaggi della scrittura e farne uno solo valido sia per la scrittura su carta, che per la scrittura telematica. Solo allora avremo
il "dispositivo che trasforma in repulsiva l'azione,
nel Campo Etico e nel Campo Estetico".
L'antiarte è un dispositivo che trasforma in repulsiva l'azione attrattiva dei campi gravitazionali, nel nostro caso il Campo Etico e quello Estetico. L'Etica tende ad inglobare l'Estetica, ma propugnandosi l'esattamente contrario, crea un'azione repulsiva vicendevole che porterà alla deflagrazione appena i due mondi di energia (materia e antimateria) verranno a contatto. La deflagrazione abbagliante non è altro che il caso estetico, ovvero la vittoria dell'antiarte sull'arte etica.
                                                                                       Gennaro Francione
Questa settima Tesi Antiarte è l'approfondimento della quinta di cui ieri  abbiamo ampiamente commentato lo stato di salute della scrittura che l'ha ispirata. Secondo Aristotele e Kant, per materia s'intende ciò che è indeterminato, informe, che viene determinato con l'unione della forma, che è il determinante, e dalla unione dei due elementi si ha l'Opera d'Arte.
Quindi Arte, è il solo termine con il quale si designa ogni produzione o creazione, da parte dell'uomo, di opere belle.
Quindi la "Tesi", di cui parla Francione, è ciò che si pone, che si afferma e che va dimostrato; e lo dimostra opponendo al "Campo Etico" quello "Estetico". Per concludere, l'arte che viviamo attraverso Internet non cerca la dimostrazione né del "Campo Etico" (voce che nella filosofia si occupa dei costumi, del dovere e della morale), né del "Campo Estetico",  che, secondo Emanuele Kant studia  i principi, le definizioni, i mezzi del bello naturale ed artistico.
Ci ritroviamo al punto di partenza e nello stesso tempo di arrivo: è il Poeta che deve unire i vari linguaggi della scrittura e farne uno solo valido sia per la scrittura su carta, che per la scrittura telematica. Solo allora avremo
il "dispositivo che trasforma in repulsiva l'azione,
nel Campo Etico e nel Campo Estetico".

Un abbraccio circolare con vero affetto, Reno

3NOVEMBRE 2000

 

8°)  TESI ANTI.

IN QUESTA RICOLLEGA L'ANTIARTE ALL'INFERNO DOVE E' TUTTO ROVESCIATO, REGNO DEL PARADOSSO

Una forma moderna d'inferno rovesciato è quella escogitata da Vladimir Majakovskij in "Mistero buffo", immaginando un inferno di passaggio dove gli impuri, ovvero i rappresentanti del proletariato, vanno a riscattarsi per poi ritornare sulla terra dove trovano il paradiso, ovvero il regno della felicità sociale tra le cose materiali, impastate di vita concreta. Una sorta di reincarnazione di massa marxista che passa dagli attrezzi infuocati del sottomondo a quelli freddi del sovramondo.   Gennaro Francione

Questa Tesi dà l'impressione, la sensazione (se preferite) di riallacciarsi al concetto espresso da Majakovskji nel 1912 nel manifesto del Movimento Futurista russo "Schiaffo al gusto del pubblico",. per riallacciarsi all'articolo pubblicato dalla rivista "LEF" (fondata dalla stesso) in cui esprime il parere di come fare versi, mettendo a fuoco (siamo nel 1926) la propria concezione di come scrivere poesia, titolando l'articolo "COME FARE VERSI". Ma Vladimiro era già celebre otto prima; celebrità acquisita con "Mistero buffo" (un'opera che rappresenta una nuova Arca di Noè nella quale la poesia entra di prepotenza facendo "la scalata": dal pianto intimistico dei poeti (come quello che stiamo vivendo oggi) alle elucubrazioni eccentriche di certe persone che si definiscono poeti e fanno scrivere a Luigi Vaccari: "sedicenti poeti" che vorrebbero essere tutti Leopardi. Aggiungo: pur di autodefinirsi tali si lasciano scannare da "sedicenti" o "pseudo" editori, facendo sì che con i loro libri imbrattati d'inchiostro, diventino zavorra per i veri libri di Poesia che rimangono nascosti ad impolverarsi in una libreria oppure in cantina; perché se un libro di poesie lo regali non viene letto e forse farà solo bella mostra di sé come tappezzeria.
Francione nella sua Ottava Tesi afferma proprio questo: che il poeta cominci la scalata verso il Purgatorio e una volta viste le stelle da quel colle continui verso il Paradiso  dove gli "attrezzi infuocati" vengono accettati da tutti gli uomini perché sono "Opere che sollevano lo spirito facendolo lievitare da un punto all'altro del Paradiso dell'Arte senza tema di più bruciarsi". Con tutto l'amore cui sono capace vi stringo in un abbraccio circolare, Reno.

6 NOVEMBRE 2000

BUONGIORNO PER TUTTO IL GIORNO!
Stamani sono in ritardo avanzato, per colpa del PC e del Vampiro (che vado a trovare ogni mese per pagargli il mio tributo, affinché mi faccia stare bene in salute (tanto per dire)).

Sono contento perché ieri ho saputo che un mio carissimo amico ha avuto in dono un FIGLIO MASCHIO e per tale motivo non scrive più in maeling list: AUGURI DI BENE PER TUTTO QUELLO CHE DESIDERA PER SE E PER IL FIGLIO.

 

TRASFORMAZIONE
Anni fa mi feristi:
sanguinai per molto tempo.

Ora sei tornato,
ma io non sono più lo stesso.
                              Deng Ming-Dao
 

Questo pensiero filosofico giornaliero di Deng Ming-Dao poeta del Tao è valido solo nell'ultimo verso. Ecco, amici miei, questa è un'altra conferma del pensiero di Eraclito (tutto scorre, non ci si può bagnare due volte nell'acqua del fiume); ci riallaccia alle tesi ANTIARTE scritte da Gennaro Francione.

7 NOVEMBRE 2000

9) TESI
RICOLLEGA L'ANTIARTE ALL'ANTIMONDO.

L'Antimondo è l'Akasha. L'Akasha è terribilmente vicina e insieme
terribilmente lontana.
La prima sensazione d'emozione della persona che non ha mai fatto arte di
fronte alla natura o a un'opera d'arte, come vis plastica potenziale, è
antiarte. Essa si collega in tal modo al mondo altro. Gennaro Francione

"In questa tesi Francione affronta l'arte come sentimento, secondo la teoria
di Benedetto Croce. L'uomo si ricollega ad una nuova esistenza sulla Terra
in periodi  di tempo relativamente brevi, cioè, il tempo occorrente per la
costruzione dell'opera d'arte; per l'artista quel periodo di tempo è
l'annullamento della materia: è solo spirito. L'artista vive al di fuori del
mondo fisico che intanto procede oltre alla propria evoluzione.  Per
l'Artista, in quel momento in cui incontra l'Akasha, inizia una nuova
esistenza anche contro la sua volontà, perché si trova a tu per tu col
proprio spirito e vive intensamente l'ANTIARTE: la propria creazione, che
per un certo periodo è stata chiamata "ARTE NAIVE".
In quel momento l'uomo Artista collabora alla trasformazione della terra, e
lo può fare solo sotto la guida di Entità superori finché, con la
costituzione dello spirito vitale non abbia acquistato una chiara coscienza
dell'unione "spirito - materia"; solo in questo caso si ricollega
all'ANTIARTE e all'AKASHA (antimondo) perché tutto rivive in quel momento in
cui ha avuto la percezione cosciente, di aver creato una nuova parte di
mondo: il suo, come lui lo vorrebbe e lo grida con la sua opera che gronda
"sangue" per lasciare una nuova ruga profonda nell'anima, secondo lo stato
d'animo affrontato".

CORNICE
Due campioni di scacchi si affrontano
senza musica, né cori, né suoni
d'accompagnamento.
Le sedie scricchiolano,
il pubblico non fiata.
Perché allora la gente medita senza concentrarsi?
                                              Deng Ming-Dao

NON VOLEVO NASCERE

Non volevo nascere per farti torto, ero offeso
perché non avevi mantenuto le promesse.
Nelle brevi notti senza sonno sussurravi
"non scalpitare angioletto mio
sto preparando per te tappeti di sole!"

Non volevo uscire dal tuo grembo perché
non eri riuscita nemmeno a rinnovare il pavimento.
Mi presero con la forza e mi voleste al mondo
ma mi rifiutavo di vivere. Mi deste di prepotenza
il latte d'asina. Come potevo accettarla
la vita se mia madre mi aveva mentito
                        e non ero ancora nato?

Sono passati gli anni. Mi trovo al tuo posto
anch'io ho mentito agli angeli miei
ma quanto avrei voluto tagliarmi la lingua
perché il regalo più bello l'ho avuto
                       da te vecchietta mia.

                                               Roma 2/7/1980

8 NOVEMBRE 2000

 

Amici miei, in questo momento che scrivo, la situazione politica in Florida non è ancora molto chiara. Chi è il Presidente degli USA? Forse il popolo che, sembra sia corso alle urne più numerose di sempre.

Ma pensiamo all'Arte ch'è il nostro mondo e il nostro scopo vitale.

10)  TESI
ANTIARTE E ARTE DI AFRODITE, OVVERO AFRODISIACA.
Antiarte si ricollega per via d'inferno o di antimondo (Già lo abbiamo commentato) ad Afrodite, dea greca della bellezza e dell'amore, che si richiama alla fenicia Ishtar entrata poi nel pantheon romano con il nome di Venere. 

L'ambiguità di Afrodite viene espressa anche in miti che narrano della sua benevolenza verso gli uomini, apportatrice, però, di sventure: è il caso di Anchise, amato dalla dea e reso cieco; della guerra di Troia, scaturita dal favore da lei concesso a Paride nel rapimento di Elena. La guerra - o il furore bellico personificato da Ares - non era estranea all'azione di Afrodite: un mito ne faceva la moglie o l'amante di Ares e la madre di Terrore e Spavento (Phobos e Deimos) che incombono sui combattenti.  Gennaro Francione

"Venere, nata dalla spuma del mare e considerata la dea della bellezza e dell'amore. Come Venere della mitologia che fa impazzire d'amore Anchise per lei e Paride per Elena e riesce a smuovere e riscaldare gli animi facendo scoppiare quella guerra che distrusse Troia. Afrodite, l'ambiguità personificata, è qui a rappresentare la metafora reale dell'artista puro. L'Artista, ambiguo per eccellenza, altrimenti non riuscirebbe a trovare l'equilibrio per un'arte maggiore. Afrodisiaca, afferma anche Francione, pura verità filosofica del comportamento dell'artista puro. Afrodisiaca perché l'Artista ama la sua Arte con la passione del demiurgo, con l'ardore dell'amante. E, a mio avviso, se l'amore non passa per l'Inferno non si consolida, se non è afrodisiaco non crea arte, ma non arte e quindi non possiamo sperare nell'ANTIARTE, che è la via più certa per giungere alla purezza dell'estetica nell'arte".

 

FUSIONE
Prendi il sole. Mettilo nel cuore.
Prendi la luna. Avvicina la te.
Fai scendere l'Orsa Maggiore.
Unisciti alla Stella Polare.

                           Deng Ming.Dao

 

FREDDI CONTATTI STERILI

Freddi contatti sterili
inespressive stalattiti gementi
di fronte all'incongruenza
magmatica di sempre.

Fredde espressioni di occhi allucinati
allucinanti occhi di bimbo che dal colore
dei fiori ha imparato a conoscere il cielo.
L'Arcobaleno il bambino non lo cerca
lo trova in una " bolla di sapone "
cogli occhi ridenti
delle sue prime scoperte.

Contatti, sterili e freddi disperdono
nell'aria come il vento le nubi
gioia di uomo bambino che vive
di fronte alla città addormentata
sotto stelle diffidenti.


Contatti freddi come sterili pensieri
sono gli incontri delle navicelle con le stelle
pensieri sterili e freddi le tue parole.

Solo il riso gaio di un bambino
fa rivivere il Creato in una "bolla di sapone”.
                                           Roma 6/5/1981

9 NOVEMBRE 2000

 

11° TESI
ANTI. RIBELLIONE ALLA COMPATTEZZA MECCANICA DELL'UNIVERSO.
Anti. Annuncia nel vocabolo l'eterna creatività dell'arte. Non hortus conclusus ma irrgartenn, labirinto vegetale le cui strutture sono riformulabili all'infinito. Gennaro Francione 11° TESI
ANTI. RIBELLIONE ALLA COMPATTEZZA MECCANICA DELL'UNIVERSO.
Anti. Annuncia nel vocabolo l'eterna creatività dell'arte. Non hortus conclusus ma irrgartenn, labirinto vegetale le cui strutture sono riformulabili all'infinito. Gennaro Francione
Gennaro Francione
11° TESI
ANTI. RIBELLIONE ALLA COMPATTEZZA MECCANICA DELL'UNIVERSO.
Anti. Annuncia nel vocabolo l'eterna creatività dell'arte. Non hortus conclusus ma irrgartenn, labirinto vegetale le cui strutture sono riformulabili all'infinito. Gennaro Francione
Gennaro Francione

"La compattezza meccanica dell'Universo viene a cadere per lasciare il posto alla compattezza evolutiva della natura e l'evoluzione umana, quella creativa, è in continua ascesa, specialmente se questa fa riferimento all'arte.

Se così non fosse stato l'arte si sarebbe  fermata: quella pittorica ai primi graffiti trovati nelle caverne sotto la Rue de d'Audoubert che raffigurano uomini che danzano; quella poetica si sarebbe fermata dopo la grandissima opera di Omero, cos' vi a per tutte le altre arti, Teatro, Musica, Scultura, ecc...

La ribellione è insita nell'Artista se questa è tale e perciò il suo manufatto in continua evoluzione. Se parliamo di Poesia o Narrativa ci accorgiamo che gli scrittori hanno attraversato vari periodi evolutivi e c'è sempre stato un innovatore che ha sofferto perché non riusciva ad essere compreso; e ci sono sati periodi d'involuzione proprio perché, per gelosia, si è tentato di annullare il manufatto dell'artista evolutivo. Francione in questa TESI ritorna ancora una volta alla ribellione dell'Artista perché si sente violentemente la necessità di un cambiamento per trovare finalmente l'ANTIARTE."

Un abbraccio circolare con tutto me stesso con gli auguri più belli perché la vostra arte trovi il suo alloggiamento e dia a voi la serenità dopo la creazione dell'Opera. Reno

 

PROFONDITA'

La luce del mattino illumina

la meditazione del lottatore.

Nella sua mente, persino un tempio

viene spazzato via.

Chi può sfidare la profondità dell'Oceano?

                                  Deng Ming-Dao

 

SUONANO I CAMPANULI

Suonano i campanuli del Pino
un uccellino si dondola sul ramo
la luna orina sulle sterminate
distese di terra incolta

Tu aspetti il sole intanto
ti dondoli sull'altalena
come l'uccello sul ramo.

                                    Roma 30/11/1978

@@@@@@@@@@@@ò

 

 

Quella che segue è la risposta a questa lettera che t'invio in lettura,
anche per avere il tuo consiglio:
"Avrei voluto tacere, perché credo sia la battutaccia di uno scrittore che
si sente nell'Olimpo, ma non riuscendo a capire se giochi o fai sul serio
rispondo per non perdermi lo sfizio, perché penso tu voglia prendere in
giro, poiché non credo sia tanto ignorante da non saper distinguere la
differenza tra Universo e Natura. Mi ha divertito di più Bruno con la sua
satira! Che bello è l'erudizione, il sapere! Aveva ragione Bacone "L'Uomo
tanto può quanto sa." Questo dovrebbe essere il motto di tutti, specialmente
degli scrittori che sono stati portati alle porte dell'Olimpo ma ne
rimangono fuori (senza offesa) perché invece di sorpassarne la porta stanno
lì a dondolarsi sopra un'amaca in attesa del buon samaritano. Con affetto
Reno

-----

----- Original Message -----
From: Marcello Vicchio
To:
naufragi@listbot.com
Sent: Friday, November 10, 2000 2:54 PM
Subject: [naufragi] tesi antiarte
Naufragi -
http://www.bookcafe.net - [Gens Una Sumus]

Reno ci manda queste chicche di tal Gennaro Francione.
Permettetemi di dire sinceramente che le trovo umoristiche, senza voler
offendere nessuno.
Ma sentite questa:
La compattezza meccanica dell'Universo viene a cadere per lasciare il posto
alla compattezza evolutiva della natura e l'evoluzione umana, quella
creativa, è in continua ascesa, specialmente se questa fa riferimento
all'arte.
La compattezza meccanica dell'Universo viene a cadere per lasciare il posto
alla compattezza evolutiva della natura...??????????????????? E che vuol
dire, di grazia??
Potreste essere più chiari perché io non vedo dove sia la differenza tra
Universo e Natura, posta così la questione. Forse la natura è altro
dall'Universo? E che cos'è, allora? E poi chi dice, e con quali prove, che
la natura abbia una " compattezza evolutiva"?? Se non ricordo male uno dei
pilastri della teoria dell'evoluzione è proprio la casualità delle
mutazioni.
...Quella creativa è in continua ascesa, specie se questa fa riferimento
all'arte...??????????
La Divina Commedia è arte per voi, sì o no? Bene, allora qualcuno mi deve
dimostrare che le poesie di Enrica Paresce ( scusa Enrica :-))))))) , avrei
detto le mie , ma tu sai che io non scrivo poesie) sono una continua ascesa
rispetto a quelle di un certo Dante Alighieri.
Con affetto Marcello
Risposta

"L'Uomo tanto può quanto sa!" afferma Bacone e questa frase, ormai diventato
motto, mi ha accompagnato da ieri pomeriggio da quando ho ricevuto un e-mail
che mette in risalto quanto la cultura italiana navighi nell'ignoranza e
quanta ragione ha Stefano Giovanardi (giornalista di Reggio Emilia) quando
afferma "Che disastro questi esordienti" .
Ma... BUONGIORNO SERENO e buon fine settimana con tutta l'anima ve lo
auguro. A quelle persone che mi onoreranno, con la loro presenza, questa
sera al "LETTERE CAFFE' " per la presentazione del primo libro scritto da
Vincenzo Tarkowski "VINCENT" glielo dirò a voce stringendo loro la mano.
Ieri mi si domandava la differenza che c'è tra Universo e Natura poiché nel
mio commento alla 11° TESI Antiarte di Gennaro Francione mi espressi con le
seguenti parole: "La compattezza meccanica dell'Universo viene a cadere per
lasciare il posto alla compattezza evolutiva della Natura e l'evoluzione
umana, quella creativa, è in continua ascesa, specialmente se questa fa
riferimento all'arte".
Usai questa espressione perché l'Universo "è tutto ciò che esiste nello
spazio e nel tempo; e tenendo presente le ultime scoperte evolutive sulla
definizione di Universo, come affermano alcuni scienziati e ricercatori di
fama mondiale, i quali tendono ad accettare la tesi che nell'Universo tende
a stabilire una sequenza evolutiva per tutti gli oggetti osservabili
nell'Universo".
La Natura, invece, "è il mondo corporeo ed anche il carattere costitutivo di
una singola cosa nella quale si incontrano e scontrano per trovare il
proprio equilibrio, "SPIRITO" e "MATERIA", per cui in essa convivono e si
evolvono sia la creatività umana che l'evoluzione naturale delle cose".
Un abbraccio circolare con tutto me stesso e perdonate la disquisizione,
necessaria, perché posta in essere da un giovane ed i giovani li amo di più
perché mi mantengono ragazzo. A questa sera. Ciao a tutti. Con affetto Reno

@@@@@@@@@@@@

 

Ciao Reno

A commento sul commento ribadisco la tesi da cui partire.

11)ANTI. RIBELLIONE ALLA COMPATTEZZA MECCANICA DELL'UNIVERSO.

Anti. Annuncia nel vocabolo l'eterna creatività dell'arte. Non hortus conclusus ma irrgartenn, labirinto vegetale le cui strutture sono riformulabili all'infinito.

La compattezza meccanica dell'universo è che Dante è più grande di Enrtica Paresce.

Il sovvertimento della compattezza e la riconquista della Natura Umana che è viva, eclettica, mutevole comporta che Enrica Paresce è più forte di Dante quando crea poesie: lei sente così e sfido chiunque a farle cambiare emozione(la dimostrazione che Dante la supera è un'altra cosa, accademia per cui vedi tesi successiva).

Forza Divina Enrica! Non sei la sola a batterti contro i tuoi detrattori!

L'Antiarte dei Vivi Ribelli contro l'Arte dei Dittatori Morti è con te!

Gennaro Francione

@@@@@@@ò

12 NOVEMBRE

L'Antiarte come realtà espressiva è ancora a livello intellettuale perché ha bisogno del concetto per esprimere un qualcosa che appartiene alla sfera del quotidiano. Questo è un ostacolo quasi insormontabile alla vera rivelazione dell'Antiarte che richiederebbe la cosa in sé e la concettualizzazione, se vien presa come cavillo filosofico, la può portare  a perdere completamente.

Comunque bisogna correre il rischio perché in qualche modo dobbiamo esprimerla l'Antiarte. L'Antiarte comprende tutto: la coerenza e l'incoerenza.

E' giusto che il giovane arimanico(demone della razionalità della matematica)-luciferica(demone della passione) comunque chieda una spiegazione razionale, e lo ringraziamo perché ci apre le porte. 

La differenza  tra Universo e Natura non è oggettiva ma soggettiva considerando le forze plasmatrici e spirituali insite nell'universo che, considerandole, ci  pongono dinanzi a una realtà evolutiva. L'ascesi dei meccanismi universali si realizza atraverso la forma artistico-spirituale che abbatte le forme morte, le spitualizza  e le eleva in una dinamica in continuo movimento, quindi incontaminata dalla decomposizione. Se è fine  a se stessa la meccanica dell'Universo non porta a nulla; è riappropriarci della forza insita nella Natura, intesa come  energia e consapevolezza riappropriativa della stessa, che ci porta all'ascesi estetica, che è la Rigenerazione stessa del Mondo(Stefano Loconte)

 

 

12) ANTIARTE COME INSIEME COLOSSALE.
L'arte attiene a una porziuncola di spazio-tempo in cui il fenomeno estetico è inquadrato in circolarità di forme e di sostanza.
Al di là di quest'insieme regolare, a cerchio chiuso, esiste l'insieme degli insiemi che estendendosi verso l'infinito possibile genera l'antiarte. Gennaro Francione.
"Ovviamente "l'INSIEME COLOSSALE" il nostro amico Giudice in questa Tesi non significa altro che l'oggettività dell'arte; se questa oggettività non la sfiora il suo autore non può sperare di aver fatto il passo verso l'ANTIARTE.
Se consideriamo che Aristotele, come Platone considera "l'arte come una imitazione", l'artista che non si riallaccia alla vita per imitarla e non dà sensazioni al fruitore della sua arte non ottiene l'oggettività, propria perché tante soggettività formano l'oggettività dell'arte. L'opera d'arte dando sensazioni (anche diverse) a soggetti diversi per il loro sentire e il loro intendere, non è arte e non può sperare di divenire ANTIARTE e, in questo caso abbiamo soltanto esercitazioni grafomane o coloriche o rumori, ma non la vera ARTE, quella auspicata dal MOVIMENTO ANTIARTE."

LUNEDI' 27 NOVEMBRE

Carissimi, con il più caloroso dei Buongiorno, ritorniamo alle 26 tesi "ANTIARTE" di Gennaro Francione, il quale, in questo 13° capitolo si occupa dell'ARTE DOTATA DI CARICA CULTURALE: CONTRO LE ACCADEMIE.
Egli afferma: "La forma estetica è solo una possibilità. Futurismo docet".
Può essere più forte un romanzo informale che uno equilibrato. (Per questo motivo i romanzi che hanno fatto la fortuna dei loro autori (Dell'Orta, Baricco, ecc...) - faccio un piccolo esempio da "Oceano Mare" dell'Alessandro Baricco. Ho preso le ultime righe che chiudono il secondo libro, che ha per titolo "Il ventre del mare":
"La prima cosa è il mio nome, la seconda quegli occhi, la terza un pensiero, la quarta la notte che viene, la quinta quei corpi straziati, la sesta la fame, la settima orrore, l'ottava i fantasmi della follia, la nona la carne e la decima è un uomo che mi guarda e non mi uccide. L'ultima è una vela./ Bianca. All'orizzonte." Questo periodo si commenta da solo e lascia intravedere come va avanti per 98 pagine nel primo libro e quello che potrebbe essere il seguito, nel terzo libro.
Subito Francione interviene: "
Quel che conta comunque è l'ispirazione. L'esperienza emozionale nel fare arte. Meglio il salumiere che va in estasi facendo poesie informi, schifose, che il letterato che opera componimenti freddi. Siamo per le regole o per le percezioni? Le percezioni, non le regole, prevalgono. Poi se si usano regole questo è succedaneo e comunque non fondamentale (Stefano Loconte). Per l'accademia chi non rispetta le regole (il metro ritmico, la forma, la socialità del clan) non è valido, o, politicamente, non è del giro. Per noi non essere nel giro è la pura vita estetica, l'attacco dalla trincea contro la forma anchilosata dei potentati estetici".
                                                                                                                                                         Gennaro Francione
Infine il nostro Giudice Francione fa una dissertazione sull'Arte dal Medioevo ai Futuristi spiegando analiticamente sia la forma che il contenuto; facendo prevalere, ovviamente, il contenuto.
Artisti, cogitate e fatemi sapere il vostro spassionato parere, noi siamo qui per esaltare l'ANTIARTE che, poi, è quella vera.
Un abbraccio circolare dal vostro Reno

MESTOLO
Mestolo di bambù, recipiente di granito.
Crosta di ghiaccio su un bacino d'inchiostro.
I riflessi della luna risplendono sul mestilo
sinché il prezioso contenuto non scivola via.
                                    Deng Ming-Dao

28 NOVEMBRE 2000

 

Innanzitutto: Buona giornata per tutto il giorno, con tutto l'affetto che posso. Oggi analizziamo
                  LA 14°  TESI ANTIARTE SPIEGATA COME ANTIFORMA.
"Grigia è ogni teoria, il solo che resterà verde per sempre è l'albero della vita (Goethe).
Contro gl'ipocriti la forma antica dei capolavori rompe le palle, la forma va riattualizzata alias non c'è esplosione di emozione, ma noia. La gente non vuole ammetterlo, ma Eschilo, Molière, Shakespeare, Pirandello sono dei cadaveri. Cioè lo sono le loro opere". Gennaro Francione
Leggendo questa tesi, mi ritorna alla mente il vocio chiassoso, a volte solo continuo moromorio come lo scorrere del ruscello dei compagni di scuola: "Che palle, 'sti promessi sposi!" - "Che rottura questo Eschilo con le sue "Prometeo" e "I sette contro Tebe"; non parliamo di Pirandello e di Shakespeare: stanno sempre in mezzo come il "prezzemolo"; però non disdegnavano di leggere di nascosto, magari in aperta campagna, sotto un albero, "Sciogli la treccia Maria Maddalena" di Guido da Verona, oppure uno dei duemila e più sonetti di Giuseppe Gioacchino Belli. Perché avveniva? Perché ciò accade ancora? Perché Belli è il descrittore naturale della miseria, dei delitti, delle ingiustizie umane; è il pittore verista dei miseri quartieri della Roma di Gregorio XVI e la sua opera è proprio come "l'albero verde" cui parla Goethe. E'  l'Arte che sveglia gli animi sopiti cioè, come afferma Francione è la vera "ANTIARTE" poiché continua a vivere rivitalizzata di anno in anno, sempre giovane per i giovani che hanno la necessità della trasgressione; perciò a tutte le trasgressioni pericolose che oggi offre il nostro periodo (droga, assassini, pedolfilia, stupri, ecc... ecc...) è bello che vivano appieno questo tipo di trasgressione: la lettura che li fa rimanere cogli occhi spalancati nel vuoto immaginando, come dice il Belli "cos'è quer bozzo, che ci hanno l'ommini in mezzo a li carzoni".
Ci sentiamo domani. Mi auguro che qualcuno abbia voglia di discutere su questo argomento, ci sentiremmo vivicizzati. Un abbraccio circolare, Reno

MODERAZIONE
Alterniamo momenti di solitudine
a momenti di compagnia con gli altri.
Da soli e in società, cerchiamo di essere sempre sereni.
                                 Deng Ming-Dao  

 

29 NOVEMBRE 2000

Buona giornata amici miei, silenziosi e mooolto cogitanti. Lo so il vostro Ego succhiato dal morbo artistico vi fa stare in ansia per il continuo dubbio: "Che significato ha, essere artista, oggi?"
Vi guardate intorno e non sapete più se quello che un minuto prima si dichiarava vostro amico, nel momento del bisogno, lo sia ancora o è solo un povero essere morbosamente malato di protagonismo. L'Antiarte combatte proprio questo stato di cose: basta con l'individualismo! Per essere antiartista (quindi puro creativo) deve realizzarsi nel vasto contesto sociale.
 
Qualcuno mi suggerisce in continuazione di "non attaccare", ma di essere più paziente e attendere perché è il Tempo il vero giudice morale dell'esistenza umana. Ringrazio questo amico, mai visto in faccia, per il suo saggio suggerimento, ma il mio temperamento m'impedisce di abbassare ancora la testa e lasciarmi calpestare l'anima. Con tutto l'amore cui sono capace, Reno.
Ed ora eccovi la:
15° TESI ANTIARTE E ANTILEVIATANO.
Quanto alla carica politica l'Antiarte è contro il potere antiestetico, brutto, noioso.
(Essendo "la felicità coesistente nelle virtù" secondo Aristotele, politicamente non è "realizzabile sul piano individuale, ma solo nel più vasto contesto sociale", ecco il motivo che spinge il Movimento Antiarte a far sì che): "Il fine semplice dell'azione politica è far deflagrare con metodi pacifici e gandhiani l'intero sistema dello Stato Etico per provocare l'avvento del Nuovo Stato Estetico".
Lo Stato estetico è incamminarsi nell'arte per trovare in essa il grande valore della "purificazione", quindi la contraddizione dell'individualismo per una morale legata a quella civile ma da essa indipendente: "Contro le élite noiose, contro il potere vacuo, contro le macchinazioni estetomafiose avallate dal sistema. Quest'azione opererebbe, per la prima volta nella storia, il grido di accomunamento di tutti gli antiartisti del mondo. Evento da tentare quanto meno come esperimento, come gioco, poi lo si mollerà e si rientrerà in trincea. Gennaro Francione
.In questo modo, secondo Francione, si uccide il mostro Leviatano in cui Hobbes ci fa intravedere lo Stato assoluto e che per l'Antiarte necessariamente dev'essere annullato se si vuole che brilli non più in teoria "La Città del Sole" di Tommaso Campanella.

PRODEZZA
Il lottatore era più possente di un toro.
Prima di godersi la vittoria,
amava esibire gli enormi, lucidi avambracci.
Ora le sue ossa sono coperte
di pelle avvizzita,
e il respiro affannoso non è che il fantasma
del suo urlo virile.
                                    Deng Ming-Dao
 

QUANDO IL CIELO SI TINGE DI ROSA

Quando il cielo si tinge di rosa Paduli,
si sveglia conscio passata gloria romana.
L'uomo al lavoro spinge senza misura,
anch'egli consapevole onore non suo,
ma vita vive in fatica smisurata e stentata.

Case bianche, piccole, piatte
rimangono sotto sole cocente.

Bambini in giro vizioso,
cani all'ombra sembrano dormire;
sinfonie di cicale, in strade deserte;
schiene curve nei lunghi solchi
dei campi, sotto sole rovente.

In squallide stanze altre schiene curve,
sudore gocciola su libri,
non aperti a primavera: germina genio.

Il cielo a sera s'arrossa,
popola strade antiche piede stanco
come contro i Sanniti vittorioso
"Forche caudine" ai romani.

Paduli s'addormenta
e sogna quel tempo.

Ricorda eroi sconosciuti
nomi che non dicono
ma fecero la storia:
uomini sacri alle madri                                          
                                    
Paduli 23/7/1947

Reno Bromuro ICQ UIN 66806356
L'amore degli uomini ha un fine e una fine
L'amore di Dio è eterno e disinteressato

30 NOVEMBRE 2000

Amici carissimi un sereno Buongiorno con tutto l'amore cui sono capace. Una notizia ferale mi ha troncato, sembro un burattino cui hanno tagliato i fili. Perdonatemi.
La 16° TESI  ANTIARTE ANTIANTISOCIALE
NON  NECESSITA DI COMMENTO, ECCO PERCHE' LA LASCIO COM'E' NATA.

Il sistema produttivo culturale ufficiale si è impossessato anche del nome arte (Stefano Loconte). Utilizzare il nome arte significa ricettare, acquisire qualcosa da altri rubata. Ergo va riformulato il nomen, non inventandone uno nuovo, ma innescando come miccia lo stesso nome agli antipodi: Antiarte.
D'altra parte l'artista è colui che si manifesta estesamente nel massmediale. Io non sono conosciuto. Ergo è come se non ci fossi. Qualcuno ha rubato la mia potenzialità di manifestarmi. In effetti io non sono nulla, sono non artista, ma l'unica formula predicabile è l'opposizione totale nella mia rabbia, io sono l'antiartista.
Astrid rileva che gli scrittori piccoli o grandi inesplosi perché non pubblicati acquisiscono cariche esplosive antisociali. Per tutte vedi il J'accuse dei giudici-scrittori relegati in serie B o C uno dei quali (Monti) dice che va girando con le bombe a mano alla cintola quando va dagli editori.
In effetti se Baracca, Tizietto, Pinco Pallone sono l'arte, essendo più forti di noi nella manifestazione massmediale, noi siamo l'antiarte, pur essendo molto più forti di loro nella sostanza e nella forma artistica.
Dunque la pura vera arte è l'antiarte. Se il sociale è antisociale, perché incatena i grande artisti, l'Antiarte è antiantisociale.  Gennaro Francione

SAGGEZZA
Una coppia di anziani siede su una panchina del parco,
leggendo il giornale e commentando le notizie del giorno.
Lui recita una poesia appresa in gioventù;

lei finisce la strofa, accompagnata da cenni di approvazione.

Al crepuscolo, l'aria sembra più limpida che a mezzogiorno.

                                                    Deng Ming-Dao

MI AMERAI SEMPRE?

Mi amerai sempre
quando sarò vecchia
e il tempo tiranno
avrà scavato la penna
sul mio  volto?

Tu sarai sempre bambina
ora con questi versi
ho fermato i tuoi anni.                                            
Tu sarai sempre bambina
ora con questi versi
ho fermato i tuoi anni.                                            ora con questi versi
ho fermato i tuoi anni.                                                    
                           Roma 14/4/1966
Un abbraccio circolare, Reno
ora con questi versi
ho fermato i tuoi anni.                                                    
                           Roma 14/4/1966
Un abbraccio circolare, Reno

LUNEDì 4 DIC. 20000

21° TESI - ANTIARTE COME DOMINIO DELL'IMMAGINARIO.
"L'antiarte riapre l'uomo al mondo di suo intero dominio: l'immaginario. Il modus operandi dell'immaginario è dato dalla sua capacità di relazionarsi col reale, soprattutto nel senso di rivoluzionarlo. Ciò che l'uomo immagina che il mondo sia, esso diventa".  Gennaro Francione
Vi domanderete: Come mai, dalla 17° Tesi salta alla ventunesima? Per essere in tema con quanto sto leggendo in questi giorni (un libro di Nori di cui quanto prima vi  parlerò) e perché il concetto espresso, ogni volta mi ricorda tre filosofi: Socrate che fa dell'immaginazione il primo approccio col "Concetto" in quanto non mutevole perché da esso parte l'esigenza di speculare sulla ricerca della mutevolezza delle sensazioni; Platone mi riporta al "Mito della caverna", e vedo con l'immaginazione, incatenato in una caverna, col viso rivolto alla parete, un uomo, mentre di fuori vi è una grande luce e, dinanzi alla caverna passano uomini reali che proiettano la loro ombra sulla parete di fondo. In questo momento io, posso immaginare tutto quanto voglio; e, pensando ad  Aristotele, mi rendo conto che l'immaginazione è solo una fase intermedia tra la sensazione e l'intelletto, in quanto, immaginando, produco nella mente le ombre che ho visto passare sulla parete di fronte a me incatenato. Mi rendo conto che questa è solo una immaginazione rappresentativa o riproduttrice. L'immaginazione creatrice o, se preferite, l'immaginario creativo è l'attività per cui si creano nuove immagini e rasenta la fantasia, suggerisce Aristotele. Questo è quanto afferma Francione nella sua Tesi: l'artista deve essere necessariamente "ANTI" perché il suo immaginario si colleghi alla fantasia e gli permetta la creatività di un opera poetica (per poesia intendo tutto ciò che è creatività artistica).
Un abbraccio circolare con tutto me stesso, Reno

ALIENAZIONE
Perché  sognare una terra promessa?
La vera patria è nel nostro cuore.
                                 Deng Ming-Dao

 
5 DICEMBRE 2000

22)ANTIARTE E EUDEMONISMO.<?xml:namespace prefix = o ns = "urn:schemas-microsoft-com:office:office" />

"Riappropriarsi del senso dell'energia creatrice insita nell'uomo è un fenomeno di eudemonismo". (Secondo il quale, il fine dell'uomo è l'azione perché trovi la felicità, individuale o collettiva che sia). "L'uomo è felice solo se crea e quando crea. Poco importa se ritenga la sua creazione del new world dettatagli dai numi, dall'angelo guida o dal suo inconscio. Ciò che conta è la trance che lo prende, all'emozione travolgente che ha di creare. Creare poi è ri-creare naturalmente il mondo". Gennaro Francione
Ancora una volta Francione e Loconte ci mettono di fronte a noi stessi, alla nostra coscienza di artisti, alla cosciente realtà del vivere, affinché attraverso l'arte tutti gli uomini trovino la propria "felicità".
L'arte, però, come abbiamo visto in precedenza, secondo i due  per essere tale deve aver superato il muso convenzionale del saper mettere in rima, rispettare la metrica, ecc... oppure, nella scultura e nella pittura costruire opere che siano uguali ai modelli, ma che siano opere che ricordino il "MODELLO".
Belle, veramente belle queste ultime tesi, anche interessanti sotto l'aspetto filosofico. Francione e con Loconte non tengono conto, non si domandano se sia nata prima la Poesia o la Filosofia (non sono antropologi).
Un abbraccio circolare con tutto il mio affetto, Reno.

 SEMPLICITA'
"Sii consapevole del Tao."
Non vi sembra semplice?
Semplifichiamolo ancora:
"Sii il Tao".
                        Deng Ming-Dao

 

6 DICEMBRE 2000

Amici miei carissimi: BUONGIORNO per tutto il giorno. La 20° Tesi Antiarte che Francione tratta quest'oggi non ha bisogno di commento. Ciò non toglie che sottolinei la verità filosofica in cui si sprigiona: l'artista, veramente quando crea è forte e pieno di energia; ve lo posso assicurare: ho scritto l'opera che ha vinto più premi (anche se poi non è stata mai rappresentata per il vasto costo della scenografia) l'ho scritta in 36 ore senza posare la penna, il pranzo e il caffé mi veniva messo sul tavolo in silenzio e mi rifocillavo tra una una sigaretta e l'altra.
Questa mattina tra i vari messaggi ho letto che alcuni autori non riescono ad avere quella che noi "volgarmente" chiamiamo ispirazione. Specialmente alla Signora Noce dico di non disperare perché l'arte nasce da una forte emozione, ed evidentemente la gioia che sta vivendo non è forte abbastanza per scuotere il suo ego e fermare sulla carta quello che sente. Ricorda, Vivi dolcissima, "l'attimo della gioia è spesso senza canto", non insistere, il momento passerà e l'emozione scatenerà il tuo IO creativo e tu rivivrai le stesse emozioni che stai vivendo adesso. 

20° TESI - ANTIARTE COME FONTE ENERGETICA.<?xml:namespace prefix = o ns = "urn:schemas-microsoft-com:office:office" />

"L'antiarte non è solo un fenomeno estetico, ma energetico-patafisico. Essa implica una nuova visione del mondo visto dal punto di vista dell'energia creatrice. Quella cioè che si manifesta non solo nell'arte in sé (pittura, scultura, letteratura etc.) ma in qualunque ideazione nuova del mondo, informale, matematica, geometrica etc.
Si va dalla teoria della relatività di Einstein, ai paradossi matematici dell'insiemistica per intenderci". 
                                                                                                                                                   Gennaro Francione

DIMOSTRAZIONE

Osservavo un combattimento, e qualcuno mi disse:
"Questa tradizione ha seicento anni".
Fu un'esibizione appesantita da rituali,
come se, in seicento anni, nulla al mondo
fosse accaduto.
Dobbiamo  onorare la tradizione
senza farci accecare.
                                           Deng Ming-Dao

SENTI COME ODORA LA MIA TERRA

 

Senti come odora la mia terra?
Profuma di... vita.
T'ammanta l'anima in traboccante
amore: quanto è bella la mia terra!

Verdi colline, querce secolari, smaglianti
ruscelli canterini, costoni gialli di sole
battono in petto. Rido e volgo lo sguardo
                                    pieno di calda gioia.

                                                 Roma 2/11/1984

 

\
7 DICEMBRE 2000
Amici carissimi, BUONGIORNO. Il Buongiorno è particolare per gli insegnati e gli studenti che scioperano per una giusta causa: riportare la Scuola alla sua vera natura: Insegnare, istruire, formare gli uomini. Oggi snaturata e anonima.
La Tesi Antiarte di oggi è molto significativa, non che le tesi precedenti non fossero; questa è più realistica. Esamina e approfondisce l'ES, cioè quell'istanza dell'apparato psichico che Freud asserisce fosse l'inconscio della personalità e costituisce il grande serbatoio della libido ed è la matrice originaria delle altre istanze psicologiche, l'IO e il Super IO, con le quali si trova in conflitto. (Di questo ho parlato ampiamente nel saggio "Contraddizione dell'IO e del Sé per un'Arte maggiore" - edizione Ursini - Catanzaro 1994). Per Francione, e questa è la scoperta più semplice perché possano capirla tutti, anche i meno dotti, fa l'esempio  delle formiche, con un significato ben più profondo: "Non comunicare telepaticamente per vie sotterranee, ma uomo contro uomo, fisicamente, anche attraverso l'Arte". La stessa che dovettero vivere gli uomini ai primordi per comunicare fra di loro. Nel 1961 fu trovata la verità su questa teoria di Freud poi sfruttata largamente nell'arte teatrale e cinematografica sia da Stanislaski che da Grotowski, dopo il ritrovamento da parte di Schechner dei graffiti sotto la Rue D'Audoubert e descritta nei minimi particolari da Le Barre. Francione e Loconte entrano nella psiche affinché l'Arte diventi messaggera di pace e di amore; e per essere tale deve vivere un connubio amoroso con il suo autore.

23 TESI - ANTIARTE E FORZA TRASMISSIVA DELL'ES.<?xml:namespace prefix = o ns = "urn:schemas-microsoft-com:office:office" />

"La forza delle cose che si creano si esprime da sola e circola tra gli esseri fisicamente. Come le formiche si trasmettono chimicamente i messaggi per la ricerca a catena del cibo, così avviene tra gli uomini. Essi parlano, ridono, blaterano di cose banali ma l'inconscio con linguaggio sotterraneo di suoni, fonemi, gesti, trasmettono le vere sensazioni nei rapporti interpersonali, messaggi inconsci, energia creative (ahimè anche distruttive) di tutti i tipi.
Forse ridurre la telepatia che fa comunicare le nostre vie sotterranee a una fisicità estrema di trasmissione dati è una via più scientifica di quella secondo cui i nuclei espressivi dell'Es volano per l'aria". Gennaro Francione

Un abbraccio circolare con tutto l'affetto che sento. Reno

SENSO
Dentro di e c'è stato silenzio tutto il giorno:
ho atteso fino a mezzanotte per udire un suono.
Fuori di me c'è stato rumore tutto il giorno:
ho atteso a lungo prima che calasse il silenzio.
La forza del Tao sta nel suono.
il suo potenziale sta nel silenzio.
                                               Deng Ming-Dao
 

 

8 DICEMBRE 2000
24° TESI - ANTIARTE COME ANTI-ARTE.<?xml:namespace prefix = o ns = "urn:schemas-microsoft-com:office:office" />

L'arte non è predicabile come fenomeno creativo positivo, chiuso, ma solo come avversione a tutto e quindi anche a se stessa. (Quando gli altri la esaltano e la soggettività diventa oggettività l'Arte diventa tale e l'Artista la vive in tutta la sua suggestiva creatività domandandosi "Ma l'ho fatto io?")
L'arte nel momento in cui si pone deve negarsi per esserci. (Naturalmente, come afferma Russel: "per capire Platone devo distruggere Platone altrimenti non lo capisco". Il punto cruciale del vero Artista  è proprio questo: non è mai soddisfatto dell'opera finita: Ecco Michelangelo che lascia le statue incompiute perché possano continuare a vivere e valorizzare l'Arte, perché il visitatore le finisce con la sua fantasia e quindi l'opera di Michelangelo diventa di ognuno di noi, perché ogni uomo ha una sensibilità diversa)
Deve negarsi come forma, che è tempo, materia, caducità.
Deve negarsi come fatto politico, perché nel tempo dei corrotti si corrompe.
Deve negarsi come concetto compiuto, sotto pena di finire.
L'invenzione estetica è detta Arte. Ma l'artista per continuare ad inventare deve aggiornarsi attimo dopo attimo e per far ciò deve porsi in continua antitesi con gli altri, coi loro isola, col mondo, ma soprattutto con se stesso.
Rinnegare la compiutezza della propria opera, anche quella che appare un capolavoro di finitezza e armonia, rovescia l'arte, intesa come fatto compiuto, in antiarte. Atto di esistenzialità rivoluzionaria ad infinitum.
                                                                                                                                                   Gennaro Francione
Il punto più importante di questa 24° Tesi è la frase sottolineata (da me), cosa questa che il grafomane, l'imbrattatela, lo scalpellino contemporaneo, non vuole capire; si difende asserendo che leggere i grandi della letteratura, studiare i grandi della pittura e della scultura  e della musica è annegare la propria ispirazione perché potrebbe sfuggire, in  una loro opera qualcosa del... Grande e il suo operato verrebbe definito plagio. Non vogliono capire che se l'Artista non è colto non può creare vera arte. Vi faccio un esempio. Asseriscono che Raffaele Viviani, il grande commediografo napoletano fosse analfabeta: dettava le opere ad un suo amico, però si teneva aggiornato su tutto, ogni incontro culturale lo vedeva presente, quindi divenne un uomo erudito pur essendo analfabeta. Eppure nessuna opera di Viviani somiglia neppure minimamente a quella di un grande drammaturgo del passato. Ancora oggi le opere di Viviani vengono rappresentate e acclamate dai giovani, gli stessi che dovrebbero erudirsi prima di autoniminarsi artisti.
Con tutto l'affetto sincero che nutro per voi. Reno che vi augura una buona festa dell'Immacolata e augura a tutte le Immacolata  e le Concetta tutto quanto desiderano.

SULLA BILANCIA DELLA GIUSTIZIA

Sulla bilancia della giustizia
ho messo i nostri corpi di amanti poveri
che hanno tanta luce da donare.
Il piatto pendeva dalla parte opposta:
                                  e questa è giustizia?

Dall'altra parte bidoni ricolmi d'immondizie
e di cadaveri mascherati da uomini; la luna
non ha sputato nemmeno un piccolo raggio: 
                                 e questa è giustizia?

Quanta miseria c'è al palazzo della giustizia!
Ecco perché non mi lamento
tu e io siamo i più ricchi del mondo.

Dalla bilancia della giustizia
ho tolto i nostri corpi di amanti poveri
e vi ho messo la casa che hai sognato
la casa che ogni giorno sogno.
Il piatto pendeva dalla parte opposta.
Vi erano bidoni ricolmi di sterco
mascherati da uomini, case vuote,
abitate nemmeno da spettri.

Uomini avvolti in una coperta di fango
nascondono la loro volontà; noi sfiancati
ma non domi, grattiamo il fango con le unghie
e intoniamo la canzone fatta di parole d'amore.
                                                      
Roma 21/2/1976

ALIENAZIONE
Perché sognare una terra promessa?
La vera patria è nel nostro cuore.
                                     Deng Ming-Dao
A domani se Dio vuole.

 

9.12.200

25° TESI - ANTIARTE COME ANTROPOLOGIZZAZIONE DELL'ARTE.
Contro l'arte classica che considera esterno il riferimento alla vita concreta e al mestiere dell'autore, l'antiarte essendo antiaccademica(per quel che di superiore spocchioso esprime l'accademia) considera fondamentale la vita dell'autore, intrinsecamente legata all'opera d'arte e pertanto valuta i mestieri specifici degli autori, che sembrano prestati dal genio artistico ai vari lavori per sperimentare da quell'angolo di visuale specifico la materia rizomatica vital-artistica.
                                                                                                                                                  Gennaro Francione
<?xml:namespace prefix = o ns = "urn:schemas-microsoft-com:office:office" />

Questa 25° Tesi sembra sia stata scritta in simbiosi col mio saggio "Poesia, male senza convalescenza", tanto il suo concetto è espresso nel saggio. Quando si dice la simbiosi astrale. Ora però leggiamo insieme una parte del saggio che potrebbe fungere anche da commento alla Tesi:
    "
Molto spesso mi sono domandato e continuo a domandarmi, quale fosse l'origine, che mestiere faccia l'autore di "Dallas "che tanto successo riscuote da parte di ogni ceto sociale.
    Questo per quanto riguarda gli scrittori affermati; però nell'imperversare inflazionistico nel campo librario: troppi editori improvvisati, siamo tutti scrittori; il lettore si è mai domandato come nasce e quanto costi pubblicare un libro (e non parlo solo di fattore materiale) ad uno scrittore contemporaneo, che non è di cassetta? E, come si procura i soldi per stampare i suoi libri? Fanno tutti un altro mestiere, immaginiamo siano sarti. L'ago lo permette, vuoi perché è un mestiere creativo per se stesso, vuoi perché la fantasia si fertilizza fra una trapunta del petto e una ribattitura. A mio avviso, il sarto è colui cui più si addice l'intessitura, la tessitura e lo sviluppo di una trama di romanzo. Se poi è poeta, le poesie gli scaturiscono, come i punti, una dietro l'altra. "Tra un punto di cucito ed una rima passo la vita, indifferente al mondo: chi mi sa leggere dentro, chi può vedermi nel cuore?"
    Viene a crearsi cosi, un mondo che pare estraneo al mondo stesso, ma che vi è dentro fino al midollo, per il semplice motivo che sta a contatto col mondo reale, in continuazione: per esigenza di vita.
    Quindi prendiamo come soggetto un sarto scrittore, o uno scrittore sarto; come preferite.
    Giunge in sartoria un signore (può essere alto o basso, diritto o col corpo deforme), e per il sarto è l'inizio di un romanzo abbinando subitamente: stoffa, disegno, figura del soggetto. Non lo conosce, e solo attraverso la sua figura e il colore o il disegno della stoffa, gli sviluppa l'esistenza, il modo di pensare e di agire.
   
Gli nasce nella mente una bella storia, e per lui è il tormento! Sente l'esigenza di scriverla, ma l'altra esigenza quella di mantenere l'impegno assunto, o solo per sopravvivenza, non glielo permettono. Intanto la storia si è impossessato di lui, fino a farlo sentire male, ma non può scriverla; allora si attacca ad essa, l'ama come una creatura viva, umana; se la culla in seno fino a diventare tutt'uno con lui; illudendosi che, appena esaurito l’impegno potrà scriverla. Il vestito è finito. Sta per accingersi a scrivere che sopraggiunge un altro cliente, con un altro taglio di stoffa; è un giovane bello "come un giovane dio" e alla storia originaria se ne aggiunge un' altra; ma come la precedente, destinata a morire prima della nascita. Passano i giorni, i mesi, gli anni! Lui continua a creare e a cullarsi le creature della fantasia fino a sentire la testa scoppiare; deve necessariamente scrivere. Si siede per scrivere, ma la storia (ormai erano diventate cento storie), non c'è più. Rimane la pagina bianca di una vita vissuta di riflesso. Si accorge di non aver vissuto, che la sua esistenza è stata sogno che avrebbe potuto avverarsi, solo che lui avesse avuto la forza di posare l'ago per prendere la penna. Si convince di questo e così fa.
    Ruba al sonno le ore per scrivere la sua storia. La fa leggere ai clienti che sorridendo ammettono di riconoscersi e inizia a pubblicare, spinto dai clienti, magari sono essi stessi che si danno da fare affinché una rivista letteraria la pubblichi. Il suo nome comincia ad essere conosciuto e l'ago e la penna si alternano tra le mani del sarto.
    Un giorno di primavera entra in sartoria una fanciulla che sembra uscita da un quadro del Tiziano o del Botticelli, ma col volto nostalgicamente romantico, di una donna del De Nittis. Chiede di un "tailleur" e si lascia guidare dal gusto del sarto.
    Per giorni non pensa che a quella fanciulla (eppure ne ha cuciti di vestiti per donna!) e al momento di mettere in lavorazione il suo vestito il tempo sembra essersi fermato!
   
Quando giunge il momento, inizia il canto. Il taglio di stoffa è sul tavolo pronto per ricevere i primi segni di gesso; preso metro e squadra, disegna il rettangolo del dietro della giacca; poi passa al rettangolo del davanti: 41 - 68... e giù le righe di gesso.
    Giunge al disegno libero della curva viene preso come da uno "strappo" irrefrenabile della fantasia e dal fondo del suo cuore affiora l’ eterna malinconia della sua esistenza. Fino ad allora la sua esistenza è stata un buco nero che nella sua fertile immaginazione artistica, riesce (o almeno tenta di riuscirci), a colmare con l'arte quale realtà unica della sua vita; realtà dell'idea della vita che ognuno di noi coltiva e sente che nel divenire dei giorni, va conservando e sviluppa i segni della propria esistenza: segni che sono anche contraddittori, ma che all'uomo sono utili nella lotta per la sopravvivenza.
   
Quindi se il mondo non ha ordine e se il vivere è una continua rivelazione di contraddizioni, un incrociarsi di ambiguità per cui non riusciamo mai a sapere chi siamo e che per questo motivo scivoliamo sulle nostre emozioni come un battello alla deriva, necessariamente deve, con tutte le sue forze, controllare la fantasia e ritornare alla realtà della vita.
    Il saggio è tratto dal libro "Narciso e la totalità dell'esistere nella  poesia di Giuseppe Selvaggi e altri saggi" Vincenzo Ursini Editore - Catanzaro 1994 . £. 20.000 - oppure per leggere intero il saggio "Poesia, male senza convalescenza" dal quale ho tratto lo stralcio pubblicato, lo può leggere a: http://digilander.iol.it/wholt/Index.htm.
Con tutto l'affetto che posso vi auguro buona lettura e un fine settimana come il vostro cuore desidera con il sole che splenda vi splenda dentro sempre più caldo e sincero, Reno.

SENSO
Dentro di me c'è stato silenzio tutto il giorno:
ho atteso fino a mezzanotte per udire un suono.
Fuori di me c'è stato rumore tutto il giorno:
ho atteso a lungo prima che calasse il silenzio.
La forza del Tao sta nel suono,
Il suo potenziale sta nel silenzio.
                                            Deng Ming-Dao

 

SE MI RITORNASSE LA MEMORIA

Se mi ritornasse la memoria,
potrei dirti le cose che ho pensato
ricorderei il melograno nel giardino
e il confronto che con esso facevo:
se mi ritornasse la memoria!

Ma sono smemorato e ricordo oggi
- mentre il sole avvolge il cuscino -
i tuoi baci brucianti
il mio corpo tremante
le parole consolanti.

In quell'attimo sono stato io.

Io felice e tenero, invidioso e tenace
uomo fortunato: tu sei nata nel mio tempo.

Povero me se fossi nata al tempo di Fidia!
Lui non avrebbe amato Atena Nike
ed io non avrei avuto te.

Ah, se mi ritornasse la memoria!
                                       Roma 8/8/1983

 
LUNEDì 11-12-2000

BUONGIORNO e Buon inizio settimana. Non so ancora se sarà una bella giornata o meno, perché non riesco a vedere nemmeno il cielo: ho l'anima chiusa e sento il cuore come un limone spremuto fino all'inverosimile. Mi solleva il pensiero che qualcuno di voi mi leggerà fino in fondo e per questo lo ringrazio mentre vi stringo in un abbraccio circolare, augurandovi che il sole sia sempre più caldo e sincero come il vostro cuore desidera. Reno

26° TESI - ANTIARTE OVVERO IL LETTERARIO IPER-FINITO COME RIZOMA VITAL-ESTETICO.
"Il Teatro dei giudici, ma potrebbe essere il Teatro dei Medici, degli Architetti, dei Salumieri. L'antropologizzazione della creazione culturale (in tal caso attraverso la categoria dei mestieri) è un altro degli aspetti dell'antiarte, scindendo la
visione classica dell'arte: la vita dall'autore dalla sua opera, noi riteniamo che i due fenomeni siano strettamente intrecciati."  Gennaro Francione
L'altro giorno abbiamo commentato la vita dell'artista inserita nella realtà dell'esistenza umana. Oggi con la 26° TESI vediamo come l'arte diviene antiarte non per caso ma già antropologizzata in tutto il vasto campo di ricerca che ha per oggetto la vita umana nei suoi molteplici aspetti, sia culturali che artistici e umani.
Ad esempio prendiamo un laboratorio artigianale che produce (crea maschere per il teatro) non solo maschere ma anche cappelli. Le maschere di carta e garza sono lavorate seguendo una tecnica teatrale tradizionale. I cappelli sono di feltro di lana e riproducono i copricapo di un tempo. Anche se le maschere e i cappelli riproducono uno squarcio storico, all'origine c'è stata la creatività ecco che nella lavorazione di oggi occorre necessariamente conoscere l'Antropologia affinché tutto sia somigliante al periodo cui ci si vuole riferire.

SCOPO
 
All'improvviso tutto si fa chiaro.
Ho inseguito l'unità per tutta la vita,
ma sono riuscito a cogliere solo frammenti
di questa enorme visione
che mi ha tormentato per anni.
Ogni volta che la intravedevo,
cercavo di renderla concreta.
All'inizio mi sembrava di avere solo
figure sbozzate da uno scultore;
poi, collegando intuizioni fugaci,
tutto ha iniziato ad acquistare un senso.
 
Poco alla volta, questa vita  misteriosa
si manifesta a noi.
Possono passare anni prima che si riveli
nella sua interezza.
Non importa.
Sono pronto ad andare fino in fondo.
                                Deng Ming-Dao 

LA NOTTE, AMICA MIA<?xml:namespace prefix = o ns = "urn:schemas-microsoft-com:office:office" />

La notte, amica mia, lascia uno spiazzo
di prato, dove possa riposare il mio corpo
dove possa sognare di te e raccogliere
anche le scorie che gli altri lasciano.

Sentire l'erba respirare e la terra ridere
mentre la luna ci copre con la sua coperta.

La notte, amica mia, resta in quello spiazzo
di prato a respirare aria nuova e pulita con me.
                                                  
Roma 18/8/1978

Reno Bromuro ICQ UIN 66806356

 

Grazie Reno per i tuoi ineguagliabili commenti

Francione

 

Copyright ANTIARTE2000 (anno 1999).
For problems or questions regarding this web contact adramelek@tin.it.
Last updated: maggio 08, 2005.