Il mio amico fraterno affetto della mia identica malattia del libero pensiero, nella sua qualità di Giudice ne ha fatta un'altra delle sue. Una sentenza d'assoluzione che farà discutere ma che si basa su principi di libera espressione ineccepibili.
A parte il mio dissenso sui modi troppo invasivi e aggressivi del personaggio, voglio dire al mio amico di sventura che, come per la sentenza di assoluzione ai 4 venditori extracomunitari, ha tutta la mia ammirazione per la sua illuminata attività di giudice.
Bravo Gennaro!