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Assolto
Paolini , il " disturbatore" della pax televisiva
Venerdì, 13 aprile 2007 |
Piena assoluzione, in Tribunale, per Gabriele Paolini, il
'disturbatore televisivò processato davanti al giudice Gennaro
Forgione per l'accusa di molestie. A sollecitare l'assoluzione
di Paolini che è stato difeso dall'avvocato Massimiliano
Kornmuller, era stato anche il pubblico ministero Pierluigi
Mazzei, il quale aveva sostenuto che nelle esibizioni nelle
trasmissioni Rai stando alle spalle dei telecronisti Paolini ha
sempre agito senza dolo e addirittura incrementando l'Auditel.
Al centro del procedimento dove la Rai è stata rappresentata
dagli avvocati Marcello Melandri e Astrid Giovannelli, gli
interventi di Paolini in 4 tg: uno andato in onda il 25
settembre del 2002, il secondo il 3 novembre del 2002, il terzo
nel gennaio 2003 e il quarto nel giugno del 2004.
L'avvocato Melandri aveva chiesto la condanna di Paolini e anche
che fosse stabilito il diritto della Rai ad essere risarcita. Ma
il giudica ha accolto le tesi del pubblico ministero rilevando
tra l'altro che la Rai non subisce ma provoca le incursioni che
creano anzi maggiore ascolto e che le esibizioni di Paolini non
recano danno ma beneficio per l'attività dell'ente.
Il giudice ha anche sottolineato che i giornalisti dietro i
quali si era collocato Paolini neppure si sono querelati in
seguito alle 'esibizionì del disturbatore.
Il pubblico ministero Gianluca Mazzei (e non Pierluigi come
scritto in un primo momento) prima di chiederne l'assoluzione
aveva interrogato Paolini a proposito delle quattro dirette del
tg Rai nelle quali, stando alle spalle dei giornalisti, il 'disturbatorè
aveva mostrato un fallo in legno, aveva mosso critiche a Bruno
Vespa, aveva lanciato una frase ingiuriosa contro Silvio
Berlusconi.
Al pm Paolini ha dato una spiegazione delle sue performance,
chiarendo di non avere agito per motivi biasimevoli ma per
esercitare il diritto a manifestare il proprio pensiero e senza
ledere l'immagine dei giornalisti.
Poi, a conclusione dell'interrogatorio, il 'disturbatorè ha
anche aggiunto che d'ora in poi si asterrà da questo tipo di
esibizioni.
( ansa )
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http://www.megachip.info/modules.php?name=News&file=article&sid=4294
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/13/04/2007 17:59/
DISTURBATORE TV
Assolto Gabriele Paolini
"Molestie? No, sale l'audience"
Le incursioni dell'uomo, è il senso della motivazione, non solo non sono
moleste, ma contribuiscono ad alzare gli indici di ascolto. Lo stesso pm
aveva sollecitato l'assoluzione
gabriele paolini Roma, 13 aprile 2007 - *Piena assoluzione, in
Tribunale, per Gabriele Paolini,* il 'disturbatore televisivò processato
davanti al giudice Gennaro Forgione per l'accusa di molestie.
A sollecitare l'assoluzione di Paolini che è stato difeso dall'avvocato
Massimiliano Kornmuller, era stato anche il pubblico ministero Pierluigi
Mazzei, il quale aveva sostenuto che nelle esibizioni nelle trasmissioni
Rai stando alle spalle dei telecronisti Paolini ha sempre agito senza
dolo e addirittura incrementando l'Auditel.
*Al centro del procedimento dove la Rai* è stata rappresentata dagli
avvocati Marcello Melandri e Astrid Giovannelli, gli interventi di
Paolini in 4 tg: uno andato in onda il 25 settembre del 2002, il secondo
il 3 novembre del 2002, il terzo nel gennaio 2003 e il quarto nel giugno
del 2004.
*L'avvocato Melandri aveva chiesto la condanna di Paolini* e anche che
fosse stabilito il diritto della Rai ad essere risarcita.
Ma il giudica ha accolto le tesi del pubblico ministero rilevando tra
l'altro che la Rai non subisce ma provoca le incursioni che creano anzi
maggiore ascolto e che le esibizioni di Paolini non recano danno ma
beneficio per l'attività dell'ente. Il giudice ha anche sottolineato che
i giornalisti dietro i quali si era collocato Paolini neppure si sono
querelati in seguito alle 'esibizionì del disturbatore.
*Le sue ripetute incursioni in tv non solo non sono affatto moleste ma*,
dati auditel alla mano, contribuiscono ad alzare gli indici di ascolto
dei programmi che ospitano i suoi blitz. In ogni caso sono una libera
manifestazione del diritto di critica che non reca danno a nessuno, a
cominciare dalla Rai.
*È questo il senso della motivazione* che ha spinto il giudice del
tribunale di Roma, Gennaro Francione, ad assolvere, perchè il fatto non
costituisce reato, Gabriele Paolini, il 'disturbatorè per eccellenza dei
programmi in diretta televisiva, dall'accusa di molestia alle persone
con riferimento a tre sue apparizioni, durante i servizi esterni di
giornalisti Rai, tra il 2002 e il 2004.
*Era stato lo stesso pm Gianluca Mazzei* a sollecitare in tal senso la
conclusione del processo, ritenendo che Paolini utilizzi a suo uso e
consumo il mezzo della televisione per portare avanti «battaglie di alto
valore, come quelle contro la pedofilia o quella a favore del profilattico».
* Tesi in sostanza ripresa dalla difesa di Paolini*, rappresentata
dall'avvocato Massimiliano Kornmuller, e contestata dal legale di parte
civile per conto della Rai, Marcello Melandri, secondo il quale la
condotta dell'imputato spesso supera il limite della libertà altrui e
merita di essere sanzionata penalmente.
Lunedì Paolini tornerà sul banco degli imputati, davanti ad altro
giudice, sempre per una vicenda analoga contestata dalla Rai.
http://qn.quotidiano.net/2007/04/13/5649-assolto_gabriele_paolini.shtml
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incursioni IN tv: ASSOLto GABRIELE PAOLINI
Le sue ripetute incursioni in tv non solo non sono affatto moleste ma,
dati auditel alla mano, contribuiscono ad alzare gli indici di ascolto dei
programmi che ospitano i suoi blitz. In ogni caso sono una libera
manifestazione del diritto di critica che non reca danno a nessuno, a
cominciare dalla Rai. E' questo il senso della motivazione che ha spinto
il giudice del tribunale di Roma, Gennaro Francione, ad assolvere, perche'
il fatto non costituisce reato, Gabriele Paolini, il 'disturbatore' per
eccellenza dei programmi in diretta televisiva, dall'accusa di molestia
alle persone con riferimento a tre sue apparizioni, durante i servizi
esterni di giornalisti Rai, tra il 2002 e il 2004. Era stato lo stesso pm
Gianluca Mazzei a sollecitare in tal senso la conclusione del processo,
ritenendo che Paolini utilizzi a suo uso e consumo il mezzo della
televisione per portare avanti "battaglie di alto valore, come quelle
contro la pedofilia o quella a favore del profilattico". Tesi in
sostanza ripresa dalla difesa di Paolini, rappresentata dall'avvocato
Massimiliano Kornmuller, e contestata dal legale di parte civile per conto
della Rai, Marcello Melandri, secondo il quale la condotta dell'imputato
spesso supera il limite della liberta' altrui e merita di essere
sanzionata penalmente. Lunedi' Paolini tornera' sul banco degli imputati,
davanti ad altro giudice, sempre per una vicenda analoga contestata dalla
Rai. (AGI) - Roma, 13 apr. -
http://www.agi.it/cronaca/notizie/200704131419-cro-rt11068-art.html
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Assolto il «disturbatore» che boicotta i telecronisti
di Nino Materi - sabato 14 aprile 2007, 07:00
Paolo Frajese aveva capito tutto: un bel calcione nel sedere - in casi estremi - vale più di tante chiacchiere. Fu così che il compianto giornalista Rai assestò al giovane molestatore una storica pedata, diventata un «cult» di Blob. L’episodio risale a una decina d’anni fa, quando di Gabriele Paolini non si conosceva ancora il nome ma solo la faccia allampanata che faceva capolino dietro al cronista di turno ogni volta che c’era da «rubare» un’inquadratura al telegiornale.
Allora tutti dicevamo: vedrete, quel giovane crescendo cambierà... E magari metterà finalmente la testa a posto, invece di metterla dietro alle spalle dei malcapitati giornalisti televisivi, sfoggiando preservativi, scritte blasfeme e slogan offensivi. Gli anni sono passati, Paolini è diventato adulto, rimanendo però il «ragazzino disturbatore» degli esordi. Un caso clinico? Più probabilmente un caso umano, su cui sarebbe meglio tacere. Purtroppo arriva una notizia: ««Assolto in tribunale Paolini, il disturbatore tv». La motivazione? «Nelle sue esibizioni Paolini ha sempre agito senza dolo e addirittura incrementando l’auditel». Insomma, Paolini - lungi dall’essere un rompiscatole che ostacola il lavoro dei cronisti televisivi - sarebbe (a parere del giudice Gennaro Forgione e del pubblico ministero Gianluca Mazzei) un personaggio quasi benemerito, uno showman capace di far schizzare gli indici d’ascolto. Altro che Fiorello, Bonolis, Chiambretti e Pippo Baudo: l’uomo nuovo che buca il video si chiama Gabriele Paolini. E guai a parlarne male. Anzi, il tribunale di Roma ne tesse addirittura le lodi: «Le sue ripetute incursioni in tv non solo non sono affatto moleste ma, dati auditel alla mano, contribuiscono ad alzare gli indici di ascolto dei programmi che ospitano i suoi blitz». Inoltre «sono una libera manifestazione del diritto di critica che non reca danno a nessuno, a cominciare dalla Rai». Ergo: imputato assolto perché il fatto non costituisce reato. Tiè. Alla faccia della Rai che lo aveva denunciato per «molestia alle persone» con riferimento a tre sue apparizioni, durante i servizi esterni di giornalisti Rai, tra il 2002 e il 2004.
Contro ogni previsione, è stato lo stesso pm a sollecitare l’assoluzione dell’ormai celebre disturbatore tv, ritenendo che Paolini «utilizzi a suo uso e consumo il mezzo della televisione per portare avanti battaglie di alto valore, come quelle contro la pedofilia o quella a favore del profilattico». «Battaglie di alto valore»: i giudici - con evidente sprezzo del ridicolo - usano proprio queste parole.
Tesi vanamente contestata dal legale di parte civile per conto della Rai, secondo il quale «la condotta dell'imputato spesso supera il limite della libertà altrui e merita di essere sanzionata penalmente».
Il pubblico ministero Gianluca Mazzei prima di chiederne l'assoluzione aveva interrogato Paolini a proposito delle quattro dirette del tg Rai nelle quali, stando alle spalle dei giornalisti, il disturbatore «aveva mostrato un fallo in legno, aveva mosso critiche a Bruno Vespa e aveva lanciato una frase ingiuriosa contro Silvio Berlusconi». Al Pm, Paolini ha dato una spiegazione delle sue performance, chiarendo di «non avere agito per motivi biasimevoli ma per esercitare il diritto a manifestare il proprio pensiero e senza ledere l'immagine dei giornalisti».
A conclusione dell'interrogatorio, Paolini ha precisato che «d'ora in poi si asterrà da questo tipo di esibizioni». Poi, subito uscito dal tribunale, si è piazzato alle spalle di un telecronista. Appena si è accesa la luce rossa della telecamera, ha preso un preservativo e lo ha gonfiato come fosse un palloncino colorato.
Un bambino che passava di lì gli ha pure sorriso.
http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=170860&START=1&2col=
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Sabato, 14 Aprile 2007
ROMA -Piena assoluzione, in Tribunale, ...
ROMA -Piena assoluzione, in Tribunale, per Gabriele Paolini, il 'disturbatore televisivo' processato davanti al giudice Gennaro Forgione per l'accusa di molestie. A sollecitare l'assoluzione di Paolini che è stato difeso dall'avvocato Massimiliano Kornmuller, era stato anche il pubblico ministero Gianluca Mazzei, il quale aveva sostenuto che nelle esibizioni nelle trasmissioni Rai stando alle spalle dei telecronisti Paolini ha sempre agito senza dolo e addirittura incrementando l'Auditel. Al centro del procedimento dove la Rai è stata rappresentata dagli avvocati Marcello Melandri e Astrid Giovannelli, gli interventi di Paolini in 4 tg: uno andato in onda il 25 settembre del 2002, il secondo il 3 novembre del 2002, il terzo nel gennaio 2003 e il quarto nel giugno del 2004. L'avvocato Melandri aveva chiesto la condanna di Paolini e anche che fosse stabilito il diritto della Rai ad essere risarcita. Ma il giudice ha accolto le tesi del pubblico ministero rilevando tra l'altro che la Rai non subisce ma provoca le incursioni che creano anzi maggiore ascolto e che le esibizioni di Paolini non recano danno ma beneficio per l'attività dell'ente. Il giudice ha anche sottolineato che i giornalisti dietro i quali si era collocato Paolini neppure si sono querelati. Il pubblico ministero Gianluca Mazzei prima di chiederne l'assoluzione aveva interrogato Paolini a proposito delle quattro dirette del tg Rai nelle quali, stando alle spalle dei giornalisti, il 'disturbatore' aveva mostrato un fallo in legno, aveva mosso critiche a Bruno Vespa e aveva lanciato una frase ingiuriosa contro Berlusconi. Al pm Paolini ha chiarito di non avere agito per motivi biasimevoli ma per esercitare il diritto a manifestare il proprio pensiero e senza ledere l'immagine dei giornalisti. Poi, a conclusione dell'interrogatorio, il 'disturbatore' ha anche aggiunto che d'ora in poi si asterrà da questo tipo di esibizioni.
http://gazzettino.quinordest.it/VisualizzaArticolo.php3?Luogo=Main&Codice=3339243&Data=2007-4-14&Pagina=ATTUALIT%C0
"Disturbare"
paga, anzi è sinonimo di difesa della libertà...
sabato
14 aprile 2007 20.25.00
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Sentenza choc della
magistratura italiana a favore di Gabriele Paolini, noto
"disturbatore" televisivo onnipresente nelle piazze
e nei posti che contano a livello di audience. Secondo il
magistrato le interruzioni di Paolini sono "Espressione
di battaglie di alto valore in nome della libertà". Ci
inchiniamo alla magistratura, e come non potremmo, ma c'è da
chiedersi come mai in questo "BelPaese" è tutelato
più un "Paolini" (che può oltraggiare chiunque
come meglio crede), piuttosto che la categoria dei
giornalisti, sempre con lo spauracchio della diffamazione a
mezzo stampa (in caso di giudizi o critiche non in linea con
il pensiero di soggetti terzi). E' questa l'attenzione reale
della magistratura italiana al tema della libertà di
informazione? Forse ci dobbiamo tutti trasformare in "Paolini"
per fare il nostro lavoro senza incorrere in cause o
interminabili querelle legali. Forse, alla fine, ha ragione il
più noto disturbatore italiano. Fa bene lui, in un Paese
senza regole, a farsi le "sue" regole.
------------------------- * Direttore Agenzia Stampa
Sporteconomy.it per le lettere alla redazione: info@sporteconomy.it |
http://www.sporteconomy.it/default.aspx?task=content_view&id=12945&menuid=35
Nota del webmaster: il giudice Francione si è battuto per la
decriminalizzazzione della diffamazione a mezzo stampa vanamente,
avendo al Corte Costituzionale respinto la questione
d'incostituzionalità. |
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Disturba e diventerai famoso
disturbatori inbucati matrix alessandro cocco gabriele paolini leone di lerniaSu La Repubblica di qualche giorno si intitolava così un'interessante retrospettiva sulla nuova figura del guastatore di professione.
L'autore dell'articolo Vittorio Zucconi ha incentrato la sua disamina sugli antagonismi politici imperversanti negli Stati Uniti, dove il disturbatore ha un nome ben preciso: heckler.
Ovvero chiunque tenda un agguato in manifestazioni pubbliche con contestazioni plateali, frecciate velenose, brusche interruzioni, all'insegna del contradditorio perentorio e della voce fuori campo che dal buio della sala o dall'anonimato della folla è alla ricerca dei suoi cinque minuti di celebrità.
Lo heckling, espressione ottocentesca che viene dall'industria tessile dello juta a Dundee in Scozia dove nelle filande un operaio leggeva ad alta voce i comunicati del padrone accompagnato dagli sberleffi dei compagni, è diventata a sua volta industria, rete di professionisti, forma di arte minore destinata a spostarsi dal piano istituzionale delle conferenze al territorio selvaggio della rete, dove l'aculeo velenoso e l'attacco ad personam costituiscono una routine sempre più allarmante.
Se il blog è di questi tempi terra fertile per trolls e seccature di ogni genere, la televisione non è da meno e rivendica per prima il primato dell'incursione di ufficio.
E' da questo presupposto che Matrix, nel consueto appuntamento metatelevisivo del venerdì che ne costituisce l'intuizione più azzeccata in termini identitari, ha incentrato il proprio mirino di inchiesta su inbucati e guastafeste del tubo catodico.
Protagonisti incontrastati della storia dei disturbatori catodici, i sempreverdi e sempre diversi Alessandro Cocco e Gabriele Paolini.
Il primo http://www.tvlocali.tv/alessandrococco.htm
costituisce il più degno esempio di esibizionista innocuo, animato dall'implacabile desiderio di comparire in tv per il puro gusto di esserci e alimentare la propria sete di collezionisimo.
In più, nel personaggio in questione c'è una sorta di ambizione all'eternità, ovvero la volontà di fissare la propria immagine affinchè i singoli fotogrammi della sua vita indicativi del tempo che passa siano immortalati per sempre dall'obiettivo.
Cocco, come tutti lo chiamiamo, è entrato nel guinness dei primati per il record di partecipazioni nel pubblico dei programmi tv, che ammonta a più di 20.000 presenzialismi. Tutti i conduttori gli sono affezionati e se ne contendono la visita nelle proprie trasmissioni in qualità di portafortuna.
Ben altro trattamento è quello riservato a Gabriele Paolini, che fa irruzione nei collegamenti in diretta dei tg nazionali per il solo gusto di creare scompiglio, lanciare offese verso le più importanti istituzioni politiche e religiose e sensibilizzare l'opinione pubblica all'uso del preservativo in un contesto non propriamente appropriato.
Eppure, nonostante le ripetute querele intentategli dalle reti generaliste tra cui l'ultima ricevuta proprio dalla Rai, viene ripetutamente scagionato da ogni accusa, per il fatto che si limiterebbe ad esprimere la propria libertà di opinione senza arrecare danni concreti.
In fondo, il sospetto che Paolini serva a movimentare certi momenti morti facendo impennare l'ascolto con la sua apparizione in video ne ha inficiato il suo reale perseguimento legale e persino Emilio Fede, una delle vittime predestinate, pare vivere gli alterchi in tempo reale con un pizzico di compiacimento divertito.
Lo stesso Gianni Ippoliti, uno dei disturbatori più accreditati della tv con tanto di tesserino, ha deciso di ingaggiare Paolini qualche anno fa, per dei servizi destinati a Tg2 costume e società speciale Sanremo. Considerato che i più associano le sue epifanie a degli eventi in tempo reale, l'idea di applicarne l'uso a delle trasferte in differita non poteva che rivelarsi genialmente provocatoria.
Ma, a proposito di fuori programma a tavolino, che hanno innegabilmente anticipato il dualismo realtà-finzione dei reality, c'è una rivelazione che scuote gli animi alla visione di Matrix. Leone Di Lernia
http://www.tvblog.it/post/3446/lisola-dei-famosi-eliminato-leone-di-lernia
non è mai stato un figurante per caso.
In tutti gli anni che lo abbiamo visto aleggiare sullo sfondo dei collegamenti di Quelli che il Calcio, rigorosamente nelle partite di Inter e Milan, era pagato per farlo visto che ha sempre odiato il calcio. E la sua finta imperturbabilità che lo vedeva semplicemente ripreso, ma mai coinvolto nelle dinamiche del programma domenicale, era il frutto di una vera e propria operazione commerciale.
Per la serie, compari in video per dare più visibilità alla tua immagine e vendere più dischi (con la complicità dello stesso Fabio Fazio che ha insistito per confermarne la presenza fissa nello show... seppur nell'ombra).
Tutt'altra storia è quella di Paolo Calabresi, il trasformista più audace della tv che arriva a inscenare scambi di persona e finti contratti con artisti internazionali di cui riveste i panni al momento delle stesse ospitate ufficiali (vedi il Galà della Pubblicità in cui ha fatto credere di essere Marilyn Manson facendo annunciare la propria partecipazione da un ignaro battage pubblicitario).
Dopotutto, è la tv bellezza... qualcuno deve pur divertirsi a smontarla, ora con arte ora con una megalomania scontata e decisamente deprecabile.
postato da Lord Lucas il sabato 14 aprile 2007 in:
http://www.tvblog.it/post/4958/disturba-e-diventerai-famoso
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Gabriele Paolini è stato assolto
E’ stata data piena assoluzione in Tribunale a Gabriele Paolini,
l’ormai ben noto “molestatore” televisivo, incubo di tutti i
giornalisti. Paolini è stato difeso dall'avvocato Massimiliano Kornmuller,
ed anche il PM Pierluigi Mazzei si è schierato in suo favore sostenendo
che le sue azioni sono sempre state senza dolo e che, addirittura, sono
servite a far aumentare l’audience. La Rai è stata rappresentata dagli
avvocati Marcello Melandri e Astrid Giovannelli, i quali avevano chiesto
la condanna di Paolini ed un risarcimento per i danni provocati: ma il
giudice ha stabilito che le incursioni non devono essere considerate
moleste, poiché provocano un deciso rialzo degli indici di ascolto dei
programmi e che sono una libera manifestazione del diritto di critica.
Oggi Gabriele Paolini tornerà davanti ad un altro giudice sempre per una
vicenda simile contestata dalla Rai. Redattore AL 20070416
http://www.teleguidatv.it/gabriele-paolini-e-stato-assolto.htm
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Ho visto a Matrix lo speciale sugli "incursori", ovvero
Gabriele Paolini, Cavallo Pazzo, Cocco l'onnipresente, poi il bolognese
che voleva suicidarsi al Festival (era tutto combinato), Calabresi quello
dei travestimenti in personaggi famosi (ci sono cascati personaggi
sinistri e/o imbecilli come D'Alema, Di Caprio, Veltroni, Massimo Moratti,
la Melandri che addirittura lo presentava agli amici - lei è abituata
alle feste da Briatore in Africa, mi sa che è pippatissima - ecc.)
Oggi un magistrato a Roma ha assolto Paolini dalle denunce della Rai,
perchè la sua è "libertà di parola" e "anzi,
contribuisce ad aumentare gli ascolti tv" ... ghghghgh Sembra una
stupidata, ma in effetti ormai i telegiornali Rai non sono più
interessanti...chissà perchè...sarà perchè sono dalla parte del
Mortadella...
Mi ricordo una volta al Tg di Italia 1 che Paolini toccava il sedere a
un'inviata, lei s'incazzò, e lui per difendersi rispose: "ma a me
piacciono gli uomini !" mwahahahahahaha Grande scusa, allora
facciamolo tutti, tocchiamo i sederi delle ragazze, dicendo poi che siamo
gay, dovrebbe funzionare eh... (comunque mi sa che Paolini è davvero
gay).
Le più grandi incazzature con lui ce le ha avute Emilio Fede, tipo quando
l'inviato lasciò il microfono a Paolini che in diretta al Tg4 disse
"Fede, lei è un cornuto !" (mi sa che quell'inviato sarà poi
stato licenziato).
Mentana al Tg5 in un collegamento disse all'inviato appostato su una
balaustra e assalito da Paolini: "buttalo giù !! " ghghghghgh
"Sì sì Paolini, ti abbiamo riconosciuto dalle corna" :))))
Paolini è veramente fastidioso quando insulta qualcuno, i suoi preferiti
sono "il Papa è gay" e "Berlusconi assassino"...va
bene, bravo Paolini, se lo dici tu ci fidiamo. Ha evidentemente idee
politiche sinistre, e quindi ovviamente sta molto bene economicamente.
Bene, ho detto 3 "mente" in una frase :) (giusto perchè a
Paolini manca la mente :).
Altre volte mi fa ridere, tipo quando si vede che arriva da lontano...eccolo!
O quando teneva in mano il necrologio con scritto "francia",
dopo la finale persa dai francesi. Mentre il cartello con il suo sito
"Gabriele Paolini", a un certo punto è diventato "Paolini
hard" ghghghgh
Uno che mi fa sganasciare è Magalli, fa sempre delle battute mordaci.
"Paolini, il preservativo peccato che non l'ha usato tua mamma,
saremmo stati tutti felici" :))))
Pubblicato daGP a 2.2
http://www.blogiornale.blogspot.com/
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SU L'ESPRESSO
Finisce un’onesta carriera di rompi palle. Paolini, quella
simpatica faccia di bronzo che appariva alle spalle degli inviati ha
detto che non lo farà più.
Sono state mitiche le sue apparizioni. Una volta fu presa a
calcioni da Frajese, perché alle sue spalle Paolini aveva mostrato un
paio di profilattici.
E’ stato la croce di Fede, l’unico, in verità a mettere in
luce la pochezza dell’ancorman di Arcore, che sbraiatava e perdeva
le staffe, perché Paolini metteva alla berlina quel modo ciarlatano
di fare le dirette.
Paolini metteva a nudo la sacralità della pomposa definizione
“dal nostro inviato”. Ne sbeffeggiava la retorica, ne svelava il
trucco, spazientiva l’inviato col microfono, che perdeva il filo,
del discorso, faceva impazzire il cameraman, alla ricerca di una
ripresa che lo escludesse dal video.
Ma Paolini era imperterrito. Sembrava la rappresentazione di Up il
Sovversivo di Chiappori.
Faceva le facce, dietro il cronista, davanti alla telecamera. La
sua faccina , contornata dai lunghi capelli, da cui spuntavano le
orecchie a sventola e incastonata dietro gli occhiali, appariva come
da dietro uno specchio immaginario, in cui si poteva specchiare il
telespettatore.
Come al Circo, nel famoso show del clown che fa finta di essere
l’immagine riflessa di un altro clown, e cerca di imitarne i gesti,
in modo maldestro, Paolini non prendeva in giro quelli che sono
davanti alla telecamera, ma noi che stavamo davanti alla tv. Il che
era pericoloso, troppo pericoloso per la prosopopea del “passiamo la
linea al nostro inviato”.
Anche nelle sue modalità truci e svaccate, la tv ha bisogno di
essere presa sul serio. E Paolini, invece, ne svelava il trucco, ci
restituiva la finzione, la parodia del pathos del “siamo collegati
in diretta con” . Paolini ha fatto per anni marameo al “bello
della diretta”.
Denunciato, poi assolto alla fine, però Paolini si è arreso.
Siccome anche noi ci siamo da tempo arresi a questa tv, Paolini non ci
mancherà. Peccato. Beh, buona giornata.
http://marcoferri.blog.espresso.repubblica.it/marcoferri/
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Gabriele Paolini aumenta gli ascolti?
Incredibile ma vero, è quanto
stabilito da un giudice del tribunale di Roma.
In questi giorni si è svolto il processo a Gabriele
Paolini per quattro delle sue incursioni diretta ai danni di
telegiornali Rai nel
periodo tra il 2002 e il 2004.
Nel dibattimento è emerso che il profeta del condom, come lui stesso si
definisce, ha agito sempre stando alle spalle dei telecronisti e senza
arrecare danno, addirittura incrementando l’Auditel. Nessuno, neanche
mamma Rai può interferire nella libera manifestazione del diritto di
critica. Nessun incriminazione per molestie quindi, ma anzi l’impegno
del disturbatore più famoso d’Italia sarebbe encomiabile per l’importanza
delle campagne di cui si è reso fautore, la lotta
alla pedofilia e l’uso del preservativo.Paolini ha comunque
dichiarato che d’ora in poi si asterrà da qualunque altra esternazione
in diretta, anche perchè impegnato nella promozione del libro Io,
pagina ribelle.
Noi intanto
vi riproponiamo lo storico filmato in cui viene preso a calci da Paolo
Frajese e il video più recente della querelle
con Fede.
http://www.televisionando.it/articolo/gabriele-paolini-aumenta-gli-ascolti/173/
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Scritto da spoleto
il 16 Aprile 2007
Dalla Redazione
Anche la nostra Redazione ha conosciuto le “incursioni
fotografiche” del buon Paolini assolto perchè aumenta l’Auditel!
Vittima Francesco De Paolo nostro redattore mentre svolgeva la sua
funzione di inviato.
http://spoleto.freewordpress.it/2007/04/16/anche-la-nostra-redazione-vittima-di-paolini/
Assolto Paolini, l'hacker della Tv
Il giudice assolve il disturbatore professionista
Gabriele Paolini: sarebbe anche lui un hacker ed eserciterebbe un proprio
"diritto creativo di controinformazione".
Paolini, ultraquerelato dalla Rai, questa volta ha trovato un
magistrato che lo ha assolto, giudicandolo un "hacker della Tv",
cioè qualcuno che, come si fa in Internet,
esercita un suo diritto creativo di controinformazione, lecito all'interno
della Tv pubblica.
L'articolo è di Pier Luigi Tolardo che
gioca sull'heckler(lett. disturbatore)
termine usato da Trilemma nel comunicato stampa, assonante ad
hacker
(In verità la
ficcante deformazione appare già:
. nel post Paolini colpisce ancora
di ElettroMichele
Puntata di Studio Sport di oggi alle 13 (circa), chi l'ha visto puo capire
L'ormai arcinoto hacker dei servizi giornalistici Gabriele Paolini irrompe in una diretta di studio sport con un cartello pesantemente offensivo nei confronti del papa, qualcuno ha visto????
http://64.233.183.104/search?q=cache:vC1j_MKYymsJ:www.unibosca.com/public/forum/viewtopic.php%3Fp%3D82132%26sid%3Dbc0952b00ddc34221e4c68d01217b7d5+%22gabriele+paolini%22+%2B+hacker&hl=it&ct=clnk&cd=41&gl=it&client=firefox-a
- in http://linux-club.org/node/2350
il 25 maggio 2007
mentre l'articolo di Zeus è del 26 maggio 2007)
http://www.zeusnews.it/index.php3?ar=stampa&cod=5803&numero=999
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ASSOLTO IL DISTURBATORE DEI TELECRONISTI
Inserito il 15 aprile 2007 alle 16:23:33 da Vincenzo.
Su PAROLA
DI VINCENZO. Categoria Personale
L’incredibile
elogio del tribunale di Roma a GABRIELE PAOLINI.
Le
sue incursioni sono espressione di battaglie di alto valore nel nome della
libertà e i suoi blitz incrementano gli indici di ascolto. Quella volta
che un cronista assestò al Paolini un bel calcione nel sedere, aveva
capito che valeva molto di più di tante chiacchere. Una storica pedata,
diventata un “cult “ di Blob”, episodio di vari anni fa, quando del
Paolini non si conoscevano ancora il nome ma solo la faccia che faceva
capolino dietro al cronista, ogni volta che c’era da rubare
un’inquadratura al telegiornale. Allora tutti dicevano: vedrete, quel
giovane crescendo cambierà... E magari metterà la testa a posto. Gli
anni sono passati Paolini è diventato adulto, rimanendo però il
<disturbatore> degli esordi. Un caso clinico? Più probabilmente un
caso umano, su cui meglio tacere. Purtroppo lascia perplessi la notizia
annunciata ieri dalla TV: <Assolto in tribunale Paolini, il
disturbatore tv – Nelle sue esibizioni Paolini ha sempre agito senza
dolo e addirittura incrementando l’auditel>. Alla faccia della Rai
che lo aveva denunciato per <molestia alle persone>
http://www.bugellaworld.it/bitblogs.asp?id=155
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IL TRIBUNALE di Roma l’ha stabilito: Gabriele Paolini non disturba i giornalisti Rai, agitandosi alle loro spalle mentre lavorano in diretta tv. Anzi. «Paolini ha sempre agito senza dolo e, addirittura, ha contribuito ad innalzare gli indici d’ascolto, conducendo battaglie di alto valore, come quelle contro la pedofilia o quella a favore del profilattico». Forte di questo precedente, l’uomo meno amato anche da Emilio Fede, gode buone chances di vincere pure la prossima causa che lo rivedrà protagonista lunedì. Le sentenze non si commentano. Si accettano. Immaginiamo che, d’ora in poi, nulla potrà fermare lo slancio irrefrenabile di
Paolini. Eppure, ci sia consentito esprimere la nostra solidarietà ai giornalisti tv di ogni ordine e grado che si devono misurare con il Flagello delle Dirette. Ognuno è libero di fare ciò che gli pare, purchè rispetti il prossimo, a cominciare da chi vuole lavorare in pace. Ecco perchè sale alto il ricordo del grande Frajese che, una sera, mollò il microfono e rifilò un calcione al disturbatore. Coraggio, colleghi. Paolo è vivo.
http://www.articolo21.info/rassegne/generale14042007/Art00419.htm
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http://archivio.corriere.it/archiveDocumentServlet.jsp?url=/documenti_globnet/corsera/2007/04/co_9_070421049.xml
21 aprile, 2007) Corriere della Sera |
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le Idee del Sabato |
Chi di Blob Ferisce Paolini Subisce |
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L' assoluzione di Gabriele Paolini, quel
signore che si piazza davanti a qualsiasi telecamera accesa per
farsi riprendere, ha qualcosa di sconcertante. La sua insistenza a
«entrare» nel mondo televisivo è sfacciatamente insopportabile:
molesta, odiosa, da vero mitomane. A uno così, in sede di
giustizia, dovrebbe essere interdetto per sempre il video. Così la
pensavano in molti e invece il giudice del tribunale di Roma,
Gennaro Francione, lo ha assolto perché il fatto non costituisce
reato: le ripetute incursioni in tv non sono indisponenti. Non solo:
dati auditel alla mano, contribuiscono ad alzare gli indici di
ascolto dei programmi che ospitano i suoi blitz. In ogni caso sono
una libera manifestazione del diritto di critica che non reca danno
a nessuno, a cominciare dalla Rai. Una decisione spiazzante,
dicevamo, che potremmo definire di ordine estetico. In questi giorni
si sta celebrando il 18° compleanno di Blob, la più anarchica,
sulfurea, disturbante trasmissione della tv italiana. Ma Blob è una
forma di «illegalità creativa». Com' è noto, il format di Blob
non è esportabile, perché in tutti i paesi per trasmettere un
frammento di un programma bisogna chiedere il permesso ed
eventualmente pagare i diritti. Solo in Italia questa elementare
norma del diritto d' autore è disattesa. L' intellettuale ha
diritto a una sorta di impunità, al non rispetto delle leggi? Lui sì
e Paolini no? Anche altri programmi si comportano come Blob, o anche
peggio: trasmettere un «fuori onda», ad esempio, è pura
mascalzonata. Eppure Blob gode di forte consenso intellettuale (l'
idea è geniale, il risultato irresistibile) che lo situa in una
zona franca. Ebbene, a buon diritto, in questa zona franca risiede
ora anche l' incontrollabile Paolini. Cara Rai, chi di Blob
ferisce... |
Grasso Aldo |
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PARLA IL COLLEGIO DIFENSIVO DI GABRIELE
PAOLINI.
GLI AVVOCATI MASSIMILIANO KORNMULLER E LORENZO LA MARCA
“DALLA SENTENZA ASSOLUTORIA DEL SIGNOR GABRIELE PAOLINI SI SONO
SANCITI I PRINCIPI DELLA LICEITA’ DEL COMPORTAMENTO DEL PREDETTO DI
POTER CIRCOLARE NEI LUOGHI PUBBLICI, DI POTERSI MOSTRARE LIBERAMENTE
DIETRO I TELECRONISTI, MANIFESTANDO ANCHE IN QUELL’OCCASIONE LE PROPRIE
IDEE, NONCHE’ COMPARENDO, PER MOSTRARE LA PROPRIA PERSONA SENZA CHE IL
FATTO POSSA CONSIDERARSI ILLECITO E PENALMENTE RILEVANTE”.
IN RELAZIONE ALLA SENTENZA DEL TRIBUNALE PENALE DI ROMA, FIRMATA DAL
DOTTOR FRANCIONE, L’AVVOCATO KORNMULLER SOTTOLINEA COME QUESTA
“RIBADISCE IL PRINCIPIO COSTITUZIONALE DELLA LIBERTA’ DI MANIFESTARE
IL PROPRIO PENSIERO E DI CIRCOLARE LIBERAMENTE NEI LUOGHI PUBBLICI, SENZA
CHE L’INTERVENTO DI UNA DIRETTA TELEVISIVA DI UN CRONISTA POSSA LIMITARE
LA LIBERTA’ DEGLI INDIVIDUI. MI RIFERISCO A QUELLO DI MOVIMENTO, A
QUELLA DI PENSIERO E ALLA MODALITA’ DI ESPRESSIONE DI QUESTO PENSIERO.
QUINDI, UN TELECRONISTA NON PUO’ LIMITARE IN ALCUN MODO L’ESERCIZIO DI
QUESTI DIRITTI FONDAMENTALI DEI CITTADINI, IN PARTICOLARE QUELLO DI POTER
ESPRIMERE LIBERAMENTE IN LUOGO PUBBLICO, CON QUALSIASI MEZZO LECITO, LA
PROPRIA IDEA, LA PROPRIA OPINIONE. “ A PROPOSITO DELL’ALEATORIETA’
INSITA IN UNA DIRETTA TELEVISIVA, L’AVVOCATO RICORDA CHE “PUO’SEMPRE
VERIFICARSI UN EVENTO CASUALE O ACCIDENTALE, PER ESEMPIO UN TEMPORALE, E
CHE IL TELECRONISTA DEVE DI PER SE’ PENSARE A QUESTI COME EVENTI
CASUALI. ORA , SOTTO QUESTO PROFILO, LA PRESENZA
DI PAOLINI E’ASSIMILABILE A UN EVENTO ALEATORIO, CASUALE, CHE IL
CRONISTA DEVE, COMUNQUE, ALL’INTERNO DEL SUO SERVIZIO, SEMPRE TENERE IN
CONSIDERAZIONE. PAOLINI IN
PARTICOLARE, PER QUANTO RIGUARDA L’ALEA NORMALE, SOTTOLINEA CHE NELLE
RIPRESE TELEVISIVE NON SI PARLA DI RIPRESE CINEMATOGRAFICHE, DOVE C’E’
APPUNTO UN’AREA ATTREZZATA, TRANSENNATA APPOSTA, CON TANTO DI PERMESSO
DA PARTE DELL’AUTORITA’ DI POTER UTILIZZARE QUELLO SPAZIO PUBBLICO.
PAOLINI HA GLI STESSI DIRITTI DEL
TELECRONISTA QUANDO SI TROVA IN UN LUOGO PUBBLICO. E’
CHIARO CHE NEGLI SPAZI ISTITUZIONALI, SIA AL SENATO CHE AL PARLAMENTO CI
SONO SALE STAMPA DOVE I TELECRONISTI POSSONO ESERCITARE TRANQUILLAMENTE I
LORO DIRITTI”.
NELLA SENTENZA VIENE CITATA L’AUDITEL, PORTATO IN GIUDIZIO A DISCOLPA DI
PAOLINI. L’AVVOCATO KORNMULLER RICOSTRUISCE COSI’ L’IMPREVEDIBILE
COINVOLGIMENTO: “ABBIAMO CITATO NOI L’AUDITEL. LA RAI CI CONTESTAVA UN
DANNO PER IL CALO DEGLI ASCOLTI CONCOMITANTI CON LA PRESENZA DEL MIO
ASSISTITO. ABBIAMO VERIFICATO CHE LA PRESENZA DI PAOLINI NON HA COSTITUITO
NESSUN DANNO PER GLI ASCOLTI, SEMMAI IL CONTRARIO, E’ STATO FACILE
CONSTATARE CHE LA PRESENZA INQUINANTE DI PAOLINI IN REALTA’ FACEVA
LIEVITARE GLI ASCOLTI”.
http://www.tvblog.it/post/4979/le-indulgenze-a-matrix-paolini-fa-voto-di-sobrieta
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LA STAMPA MARTEDÌ 1 MAGGIO 2007
IL MAGISTRATO E PAOLINI
«Ecco perché ho assolto il disturbatore»
ROMA. «Quando si pone alle spalle dei cronisti televisivi per esporre
cartelli,lanciare slogan o per sponsorizzare campagne per l’uso di
profilattici, Gabriele Paolini non compie alcun illecito, ma esercita
un suo diritto di libera espressione del pensiero garantito dalla Costi-
tuzione». È questo il pensiero del giudice Gennaro Francione, che ha
assolto il «disturbatore principe».
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| 1/5/2007: Per
Gabriele Paolini: offese al Pontefice - Per il disturbatore della
televisione una nuova imputazione (www.epolisroma.it del 1 maggio
2007).
«Non finiscono le avventure giudiziarie del “disturbatore tv”
Gabriele Paolini. Dopo la sentenza di assoluzione che giorni fa ne
aveva proclamato l’innocenza piena dagli assalti nelle dirette
televisive, arriva per lui una nuova imputazione. Il prossimo 20
giugno il terrore di giornalisti dovrà comparire davanti al tribunale
per rispondere di interruzione di pubblico servizio e di offese a una
confessione religiosa mediante il vilipendio delPapa. A citarlo
direttamente in giudizio è stato questa volta, il pm Antonella
Nespola, dopo l’ennesima denuncia presentata dalla Rai. Paolini è
accusato di aver “turbato la regolarità della diretta tv”
trasmessa dall'azienda di viale Mazzini nella sede della Federcalcio
il 5, 6 e 15 luglio del 2005, urlando al megafono una serie di insulti
contro l'allora premier Berlusconi e Papa Benedetto XVI ed esibendo un
cartello contro Emilio Fede. Chissà quale destino processuale avrà
l’ennesima delle performance di Paolini, scagionate nei giorni
scorsi dalla sentenza del giudic e capitolino Gennaro Francione, che
lo aveva assolto dall'accusa di molestie nei confronti di 4 cronisti
Rai nel corso di collegamenti in diretta, tra il 2002 e il 2004. Il
giudice aveva interpretato infatti le incursioni di Paolini come un
modo per esercitare un diritto di libera espressione del pensiero. Tra
le pagine della sentenza si legge che “solo formalmente l'intrusione
di Paolini si traduce in un’azione di disturbo che altera le normali
condizioni di tranquillità delle persone che stanno lavorando”.
Anzi, quelle incursioni “portano a un aumento dello share cui è
legata la vita dell'azienda Rai, il che non solo non arreca danno, ma
si risolve in un evidente beneficio per l 'ente”. Non solo, i noti
‘raid ’, “talora anche volgari e diseducativi - conclude il
giudice Francione - sono volti a manifestare idee nuove e battaglie
civili attraverso il mezzo televisivo risultano alla pari di programmi
tv ”. |
http://uaarroma.altervista.org/rassegna/
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