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PROPOSTE E DISCUSSIONI PER LA RIFORMA
E LA RIVOLUZIONE DELLA SIAE (& Co.) DA TRASFORMARE IN SIA (SOCIETA' ITALIANA
AUTORI E NON PIU' EDITORI)NELL'AMBITO DEL COMITATO PER LA SALVAGUARDIA
DELLA CULTURA EUROPEA.
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MAIL MAESTRO GIUSEPPE PUOPOLO A GENNARO
FRANCIONE 03/08/2005 11.4
Carissimo giudice,
voglio proporti la creazione di un piccolo movimento che si occupi
delle
tasse nel settore musicale.
Questi con la scusa di tutelare i diritti degli autori e degli
esecutori si
mangiano più del 50% del cachet. Lo fanno con tutti indistintamente,
sia che
sei un lavoratore saltuario , sia che ti chiami teatro dell'opera di
Roma......anzi penso che nel caso di grossi enti ci siano delle
agevolazioni.
Esempio pratico:
Il comune ci ha dato 4.500euro per un concerto il 6 Settembre e questa
è la
nota spese.
L'Iva e vabbè!
La Siae vuole "solo" 225 euro e questo perchè il concerto è
gratuito
altrimenti..........Ma non è tutto, ho scoperto che questi maledetti
prendono le tasse sull'importo finanziato. Se fossero stati più di
4500
avremmo dovuto pagare di più.
L'Enpals vuole il 32% del cachet di ognuno più un paio di altre tasse
più
l'agibilità il tutto compilando "solo" sei modelli da
presentare prima e
dopo lo spettacolo.
La ritenuta d'acconto.
Gli allacci ACEA etc.
L'impatto acustico (una serie infinita di moduli più pagamento tecnico
comunale che redige la relazione).
Le tasse alla fine dell'anno sui fondi ricevuti dall'associazione con
la
dichiarazione dei redditi.
Te lo ricordi il cappotto di "Miseria e nobiltà"?
Ora io voglio dire che sono contento di lavorare per il comune ma
esprimo
alcune perplessità:
-come faccio a pagare 42 persone in questo modo?
-come è possibile per noi lavoratori saltuari,occasionali, precari,
sostenere tutti questi oneri che tra l'altro servono soltanto,
considerata
l'esiguità dei contributi versati, a pagare gli stipendi e le
strutture SIAE
ed Enpals?
Propongo un movimento di lotta che promuova un disegno di legge adatto
ai
precari nel mondo dell'arte che non possono essere trattati fiscalmente
come
pavarotti o vasco rossi.
Penso che nelle nostre condizioni noi non possiamo pagare, in totale,
più
del 10% di tasse che per noi resta un sacrificio.
A presto e buone vacanze.
Giuseppe Puopolo
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MAIL DA FRANCIONE A PUOPOLO mercoledì 03/08/2005 11.44
Oilà carissimo!
Sono pienamente d'accordo con te.
In una mia proposta di modifica dellla SIAE in SIA (società italiana
autori, non più editori, i maudit) si propone proprio una più equa
ripartizione dei compensi. Gli autori affermati devono sostenere quelli
deboli economicamente e moralmente creando una cassa di solidarietà
dovuto al fatto che la loro affermazione è a scapito degli autori
"deboli". Essi tolgono spazio, produzione, visibilità etc.
così letteralmente rubando alla massa degli autori.
Il tuo discorso s'inquadra nello stesso disegno di democratizzazione
dei compensi e degli oneri.
Una prima prisposta che ti faccio è pubblicare questo nostro dialogo
in
http://www.antiarte.it/eugius/sentenza_anticopyright1.htm
http://www.antiarte.it/movimentoutopista/combat.htm
Poi facciamo scendere in campo il COMITATO PER LA SALVAGUARDIA DELLA
CULTURA EUROPEA
Poi altre azioni di lotta da coordinare con te
Fammi sapere
Ciao
Gennaro Francione
Riceviamo
dal forum dei teatri di firenze e giriamo a tutti voi!
Ciao a tutti,
sta passando "stranamente" sotto silenzio una
vergognosa e liberticida circolare ENPALS che produrrà
DRAMMATICHE CONSEGUENZE sulla produzione indipendente
in Italia.
In poche, e sintetiche, parole. Due circolari hanno
letteralmente V I E T A T O la libera circolazione di
allestimenti teatrali da parte di gruppi che
(autoproducendosi) rinuncino al pagamento dei tributi
ENPALS!
Come al solito! Senza operare alcuna DISTINZIONE fra i
PESCECANI che manovrano miliardi ed i giovani che
provano ad inserirsi nel mercato, con ENORMI FATICHE
ECONOMICHE, tutti i teatranti vgengono messi sullo
stesso piano. Nell'autentico "delirio" si parla di
"concorrenza sleale"....da parte di piccoli gruppetti
nei confronti di organismi stabili.
QUINDI...è PALESE che non siano gli interessi dei
lavoratori dello spettacolo ad essere in gioco, ma
la PRECISA VOLONTA' di CHIUDERE ancora di più un
mercato ASFITTICO!!!
E' CHIARISSIMO che le giovani compagnie , oltre a
pagarsi:
-salati affitti delle sale teatrali
-siae
-scene
-costumi
-pubblicità
dovranno sobbarcarsi della AUTOTASSAZIONE
PREVIDENZIALE.
Fino ad un anno fa esisteva il diritto alla GRATUITA'.
Cioè: i giovani, i poveri, i non sovvenzionati
sceglievano di destinare tutti i loro sforzi alla
produzione (finendo, poi, regolarmente in miseria)e
dividendosi gli incassi...
ATTENZIONE! QUESTO NON SARA' PIU' POSSIBILE!!!!!!
NESSUNO potrà più andare in scena senza PRIMA pagarsi
i contributi ENPALS.Altrimenti bisognerà NON CHIEDERE
SOLDI ALL'INGRESSO!!!!!! (Pagando, lo stesso, una SIAE
anche "maggiorata" dalla gratuità)
SAPETE COSA VORRA' DIRE TUTTO CIO'?
FINE DELL'INDIPENDENZA DAL "MERCATO"
SVUOTAMENTO DEI PICCOLI CIRCUITI
AZZERAMENTO DEI GRUPPI AUTOFINANZIATI
A chi giova tutto questo?
Togliere energia al nuovo teatro è un atto
CULTURALMENTE CRIMINALE, ANTIDEMOCRATICO, INCIVILE!
Finiranno le idee nuove, nessuno potrà più "provarci"
ad inseguire un inserimento nel circuito senza
chiedere la "grazia" di una "copertura" a gente
che,poi, si approprierà degli spettacoli "prodotti"
per aumentare il proprio "peso contrattuale" con il
Ministero!!!!!!!!
Il SILENZIO SOSPETTO delle Compagnie Storiche (ormai
finanziate) della neoavanguardia mette paura, così
come quello del mondo "ufficiale" del Teatro.
Stiamo mettendo a rischio un patrimonio di idee, di
energie, che rimpiangeremo.
Vi prego di aderire a questo appello e farlo
circolare.
Grazie
Massimiliano Milesi....Ciro melillo(aggiungete la firma)
inviare a maxmil98@yahoo.it
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PROPOSTA COSTANZO D'AGOSTINO
MAIL: siae opera in modo illegale
costanzodagostino@libero.it
domenica 18/09/2005 21.51
La SIAE si occupa della riscossione dei proventi derivanti dal diritto
d'Autore in regime di monopolio,in contrasto palese con le norme
comunitarie sulla concorrenza( in particolare agli artt.86 e 90 del
Trattato CE, recepito dall'art. 91.287/90)
STATUTO DELLA SOCIETA' ITALIANA DEGLI AUTORI ED EDITORI
Art. 1. Struttura e funzioni
1. La Società italiana autori ed editori è ente pubblico a base
associativa con sede in Roma.
2. Essa svolge le seguenti funzioni:
a) esercita l'attività di intermediazione, comunque attuata sotto ogni
forma diretta o indiretta di intervento, mediazione, mandato di autori o
loro eredi, rappresentanza ed anche cessione per l'esercizio dei diritti
di rappresentazione, di esecuzione, di recitazione, di riproduzione e di
radiodiffusione, ivi compresa la comunicazione attuata attraverso ogni
mezzo tecnico delle opere tutelate;
b) cura la tenuta dei registri di cui all'art. 103 della legge 22
aprile 1941 n. 633;
c) assicura la migliore tutela dei diritti di cui alla lettera a)
nell'ambito della società dell'informazione, nonché la protezione lo
sviluppo delle opere dell'ingegno;
d) gestisce i servizi di accertamento e riscossione di imposte,
contributi e diritti, anche in base a convenzioni con pubbliche
amministrazioni, regioni, enti locali e altri enti pubblici o privati;
e) svolge gli altri compiti attribuiti dalle leggi;
f) svolge le attività strumentali e sussidiarie a quelle qui indicate;
g) assicura la distinzione tra la gestione relativa alla tutela del
diritto di autore e dei diritti connessi, questi ultimi nei limiti
dell'art. 180-bis della legge 22 aprile 1941, n. 633, e la gestione
relativa agli ulteriori servizi, attuando la separazione contabile tra le
due distinte gestioni, per ciascuna delle quali deve essere perseguito
l'equilibrio finanziario;
h) assicura ripartizione dei proventi dei diritti d'autore tra gli
aventi diritto anche secondo l'effettivo contributo di ciascuno alla loro
formazione e l'applicazione di quote di spettanza sui compensi di cui
all'art. 18, lettera b) anche tenendo conto delle condizioni mediamente
praticate in ambito comunitario.
Art. 2. Base associativa
1. Sono associati ordinari le persone fisiche e giuridiche italiane,
titolari di diritti tutelabili in quanto autori, editori, concessionari di
diritti di rappresentazione, produttori o concessionari di opere
cinematografiche e tutte le altre persone fisiche e giuridiche dei Paesi
membri dell'U.E. che siano titolari di diritti d'autore e che facciano
domanda di iscrizione, a condizioni di reciprocità per quanto concerne le
iscrizioni presso le società consorelle.
2. Sono associati straordinari i cittadini dei Paesi non membri dell'U.E.,
titolari di diritti d'autore, i titolari di diritti connessi, gli eredi o
aventi causa dei titolari di diritti d'autore e tutti gli altri che
conferiscono alla SIAE un mandato.
3. La qualità di associato ordinario si acquisisce a domanda, previo
accertamento da parte della Società del verificarsi delle condizioni di
seguito indicate:
a) aver conferito mandato alla SIAE da almeno un anno;
b) aver maturato attraverso la Società somme per diritti d'autore non
inferiori al doppio del contributo associativo annuo vigente alla data di
presentazione della domanda;
c) presentare, con la domanda di associazione, la documentazione
richiesta dalla Società per attestare l'appartenenza alla categoria per
la quale si richiede l'associazione stessa.
4. Il rapporto associativo ha durata di quattro anni a decorrere dal
rinnovabile di quadriennio in quadriennio e si interrompe per: a) perdita
del requisito della cittadinanza o della nazionalità previsti al comma 1;
b) dimissioni, da presentare almeno sei mesi prima della scadenza del
quadriennio;
c) radiazione;
d) morte;
e) cessazione dell'attività se trattasi di persona giuridica;
f) cessazione della durata dei diritti affidati alla Società quando
questa sia inferiore ai quattro anni;
g) decadenza, per mancato pagamento del contributo annuo associativo
per la durata di due anni consecutivi.
5. L'associato ordinario gode dei diritti ed e' tenuto al rispetto
degli obblighi previsti dalle norme del presente statuto e dei
regolamenti, ovvero adottate dai competenti organi sociali.
All'associato ordinario che contravvenga a disposizioni statutarie e/o
regolamentari sono inflitte le sanzioni previste dal regolamento generale.
Il caso di comportamenti di particolare gravità che rendano
incompatibili i rapporti dell'associato ordinario con la Società,
l'assemblea può deliberate la radiazione dell'associato.
Art. 3. Organizzazione
1. Sono organi deliberativi della Società
a) l'assemblea;
b) il consiglio di amministrazione;
c) il presidente.
2. Sono organi consultivi della Società le commissioni di sezione.
3. Sono organi di controllo della Società
a) il collegio dei revisori;
b) l'ufficio di controllo interno.
Art. 4. Composizione dell'assemblea
1. L'assemblea e' composta di 64 membri, eletti ogni quattro anni dagli
associati ordinari in modo da assicurare la rappresentanza di autori ed
editori nelle seguenti proporzioni: 16 autori; 16 editori della musica; 4
autori e 4 produttori di film e di opere assimilate; 6 autori, 2 editori e
2 concessionari e cessionari del dramma e della prosa, della rivista e
della commedia musicale, dell'operetta e delle opere radiotelevisive; 2
autori e 4 editori di opere liriche, di balletti, oratori e opere
analoghe; 4 autori e 4 editori di opere letterarie, multimediali e delle
arti plastiche e figurative.
2. L'elezione si svolge su base provinciale. In ogni provincia e'
costituito un seggio. Il voto per corrispondenza e' ammesso nel caso di
invalidità con certificazione dello stato e della firma.
3. Un regolamento approvato dall'assemblea con la maggioranza
qualificata dei due terzi, stabilisce i requisiti per l'elettorato attivo
e per quello passivo nonché le procedure per la formazione delle liste
elettorali e per la costituzione dei seggi, per lo svolgimento delle
elezioni e per lo scrutinio, in modo da assicurare una effettiva
rappresentanza della minoranza nell'assemblea nei termini che verranno
stabiliti dal regolamento elettorale.
4. Il regolamento di cui al comma precedente dovrà essere
preventivamente approvato dall'autorità vigilante. Il regolamento dovrà
consentire un'effettiva rappresentanza delle varie sezioni in assemblea.
Ai fini elettorali, gli associati ordinari votano separati in due
categorie, quella degli autori e quella degli editori, produttori e/o
assimilati. Per la formazione delle liste elettorali dovranno essere
determinate fasce reddituali che potranno essere diverse per ogni singola
sezione.
Art. 5. Compiti dell'assemblea
1. L'assemblea:
a) designa, con la maggioranza qualificata dei due terzi dei componenti
nelle prime due votazioni e a maggioranza assoluta dalla terza votazione
il presidente e i membri ad essa assegnati del consiglio di
amministrazione;
b) elegge i membri delle commissioni consultive di sezione;
c) elegge quattro componenti effettivi ed uno supplente del collegio
dei revisori;
d) definisce gli indirizzi e vigila sul funzionamento della Società;
e) approva e modifica, con la prime due votazioni e a maggioranza
qualificata dei due terzi dei componenti, lo statuto, il regolamento
generale, il regolamento elettorale, il regolamento per il Fondo di
solidarietà;
f) delibera i provvedimenti di radiazione;
g) approva annualmente il bilancio preventivo e il conto consuntivo.
2. L'elezione di cui alla lettera b) del comma precedente avviene con
votazioni separate. Nell'assemblea i delegati che sono l'espressione di
ogni singola sezione designano i membri delle rispettive commissioni. Il
numero dei componenti delle stesse verrà stabilito dal regolamento
generale.
Art. 6. Composizione del consiglio di amministrazione
1. Il consiglio di amministrazione e' composto, oltre che dal
presidente, da 8 membri, 5 dei quali sono designati ogni quattro anni
dall'assemblea, in modo che siano adeguatamente rappresentati autori ed
editori o assimilati e 3 membri nominati ogni 4 anni ai sensi dell'art.
13, comma 1, lettera b), del decreto legislativo 29 ottobre 1999 n.
419/1999.
2. La carica di consigliere e' incompatibile con quelle di membro
dell'assemblea e di componente delle commissioni di sezione. 3. La nomina
dei consiglieri, salvo quanto previsto dall'art. 8, e' disposta con
decreto dell'Autorità di vigilanza.
Art. 7. Compiti del consiglio di amministrazione
1. Il consiglio di amministrazione:
a) svolge tutti i compiti ordinari e straordinari della Società;
b) redige e approva il regolamento di organizzazione e di funzionamento
della Società;
c) redige e propone all'approvazione dell'assemblea le modifiche
statutarie e i regolamenti indicati nell'art. 5, comma 1; d) redige
annualmente il bilancio preventivo e il conto consuntivo.
2. Il consiglio di amministrazione, sentite le competenti commissioni
di cui all'art. 10, determina annualmente i criteri di ripartizione dei
proventi tra gli aventi diritto e li sottopone all'approvazione del
Ministro vigilante. Invia i criteri alle sezioni, che provvedono alla
redazione dell'ordinanza di ripartizione. L'ordinanza di ripartizione e'
approvata ed emanata dal consiglio di amministrazione.
Art. 8. Nomina del Presidente
1. Il presidente, ferma la designazione dell'assemblea, e' nominato ai
sensi dell'art. 3 della legge 23 agosto 1988, n. 400.
Art. 9. Compiti del Presidente
1. Il presidente convoca e presiede l'assemblea e il consiglio di
amministrazione e rappresenta legalmente la società. Il caso di assenza o
impedimento il presidente e' sostituito da un membro elettivo del
consiglio di amministrazione nominato dal consiglio stesso nella prima
adunanza.
Art. 10. Commissioni di sezione
1. Sono costituite commissioni di sezione per la musica; il cinema e le
opere assimilate; il dramma, la prosa, la commedia musicale, l'operetta,
la rivista e le opere radiotelevisive; le opere letterarie e le arti
figurative; la lirica.
2. Le commissioni di sezione svolgono funzioni consultive dando parere
obbligatorio, ma non vincolante, al consiglio di amministrazione, in
ordine ai criteri di ripartizione dei diritti d'autore, alle misure dei
compensi per le utilizzazioni delle opere assegnate alla sezione e alle
altre materie indicate dal regolamento per l'organizzazione e il
funzionamento.
3. La qualità di componente delle commissioni di sezione non e'
compatibile con la qualità di membro dell'assemblea.
4. Le commissioni di sezione svolgono, su richiesta degli interessati,
nei rispettivi settori, compiti di conciliazione tra gli associati.
Art. 11. Composizione del collegio dei revisori
1. Il collegio dei revisori e' composto di cinque membri effettivi e
due supplenti; quattro membri effettivi ed uno supplente sono eletti
dall'assemblea, uno effettivo, con funzioni di presidente, ed uno
supplente, sono nominati dal Ministro del tesoro, bilancio e
programmazione economica.
2. I membri del collegio dei revisori sono scelti tra persone in
possesso di specifica professionalità iscritte nel registro dei revisori
contabili.
Art. 12. Compiti del collegio dei revisori
1. Il collegio dei revisori svolge i compiti indicati dagli articoli
2397 e seguenti del codice civile.
Art. 13. Il direttore generale
1. Il direttore generale e' nominato e revocato con deliberazione del
consiglio di amministrazione tra esperti dei problemi di amministrazione.
Il rapporto di servizio e' regolato con contratto, eventualmente
rinnovabile, di durata non inferiore a due e non superiore a quattro anni.
2. Il direttore generale svolge i compiti di coordinamento, direzione e
controllo degli uffici di livello dirigenziale generale, al fine di
assicurate la realizzazione degli indirizzi ed il conseguimento dei
risultati previsti da consiglio di amministrazione ed e' responsabile dei
risultati complessivamente raggiunti.
In particolare il direttore generale:
a) partecipa senza diritto di voto alle riunioni del consiglio di
amministrazione, al quale può formulare pareri e proposte in merito ad
ogni questione inerente alla gestione amministrativa ed organizzativa
della Società; b) esercita le funzione che gli sono affidate dal
consiglio di amministrazione e quelle previste dal regolamento della
Società di cui all'art. 22 del presente statuto e gestisce l'attuazione
delle decisione del consiglio di amministrazione allocando
conseguentemente le risorse umane, finanziarie e strumentali disponibili;
c) sovraintende alle attività di acquisizione delle entrate ed
esercita altresì i poteri di spesa nei limiti delle previsioni del
bilancio ed in conformità alle modalità e forme stabilite dal
regolamento di cui all'art. 22;
d) cura la gestione amministrativa ed organizzativa della Società
svolgendo funzioni di coordinamento, vigilanza e controllo degli uffici,
anche attribuendo a singoli dirigenti la responsabilità di specifici
progetti riguardanti più strutture gestionali; e) adotta gli atti
relativi alla gestione del personale con rapporto di lavoro dipendente o
autonomo, nei limiti, nei modi e con le forme previste dal regolamento
interno di cui all'art. 22 e dai contratti collettivi;
f) verifica l'efficienza, efficacia ed economicità dell'attività di
gestione al fine di ottimizzare, anche mediante tempestivi interventi di
correzione, il rapporto tra costi e risultati.
Art. 14. Struttura della Società e dirigenti generali
1. La Società é organizzata in un ufficio di diretta collaborazione
degli organi di cui all'art. 3, comma 1, e in non più di cinque
divisioni.
2. L'ufficio di diretta collaborazione, svolge esclusive competenze di
supporto agli organi decisionali.
3. Le divisioni, cui sono preposti dirigenti generali, possono essere
articolate in uffici centrali e periferici di livello dirigenziale non
generale. Il numero di tali uffici non può essere superiore a 60, di cui
non più di 20 quali uffici periferici.
4. Il regolamento interno di cui all'art. 22, nel rispetto dei principi
di cui al decreto legislativo 3 febbraio 1993, n. 29, ed in particolare ai
criteri di cui all'art. 2, comma 1, del medesimo decreto, individua gli
uffici centrali e periferici che fanno capo alle divisioni, nonché le
modalità di preposizione agli uffici.
5. I dirigenti generali gestiscono le strutture cui sono preposti
utilizzando le risorse umane, finanziarie e strumentali affidate per
l'attuazione delle attività e dei programmi loro assegnati. Essi
rispondono del conseguimento dei risultati.
A tal fine:
a) esercitano, nei limiti delle risorse loro affidate, i poteri di
spesa in conformità alle modalità e forme stabilite dal regolamento di
cui all'art. 22;
b) svolgono funzioni di propulsione, coordinamento, vigilanza e
controllo nei confronti degli uffici dipendenti;
c) esercitano le altre funzioni che siano loro affidate dal regolamento
interno di cui all'art. 22.
Art. 15. Ufficio di controllo interno e ufficio relazioni con il
pubblico
1. L'Ufficio di controllo interno svolge compiti di controllo anche
strategico finalizzati alla ottimizzazione dell'attività degli uffici
della Società, riferendo al consiglio di amministrazione e, se richiesto,
all'assemblea. I componenti dell'ufficio sono nominati e revocati dal
consiglio di amministrazione sentita l'assemblea e possono essere sia
dipendenti della Società sia esterni ad essa.
2. L'ufficio relazioni con il pubblico svolge i compiti previsti
dall'art. 8 della legge 7 giugno 2000, n. 150. L'ufficio e' composto da
personale dipendente della Società.
Art. 16. Vigilanza
1. La vigilanza sulla Società è svolta dal Ministero per i beni e le
attività culturali. L'attività di vigilanza e' svolta sentito il
Ministro delle finanze per le materie di sua specifica competenza.
Art. 17. Patrimonio
1. Il patrimonio della Società è costituito da:
a). beni immobili e mobili di proprietà della Società ad essa
pervenuti per acquisti, lasciti, donazioni o derivanti da investimenti
effettuati a fronte delle riserve;
b) avanzi di gestione destinati ad incremento del patrimonio.
Art. 18. Proventi
1. I proventi della Società sono costituiti da:
a) contributi degli associati;
b) quote di spettanza sui compensi per l'utilizzazione delle opere
tutelate;
c) corrispettivi sui servizi;
d) rendite;
e) contributi, erogazioni, donazioni.
Art. 19. Bilancio
1. L'esercizio finanziario inizia il 1 gennaio e si chiude il 31
dicembre di ogni anno.
2. Per ogni esercizio sono redatti il bilancio preventivo da approvare
entro il mese di novembre ed il conto consuntivo da approvare entro il
mese di giugno.
3. Il bilancio consuntivo, dopo l'approvazione dell'assemblea, e'
trasmesso all'Autorità vigilante, ai sensi dell'art. 13 del decreto
legislativo 29 ottobre 1999, n. 419/1999, per l'approvazione. Il bilancio
preventivo, dopo l'approvazione dell'assemblea, e' comunicato
all'Autorità di vigilanza.
Art. 20. Fondo di solidarieta'
1. La Società esercita forme di solidarietà attraverso un autonomo
fondo al quale gli associati ordinari contribuiscono nella misura del 4%
dei diritti d'autore ovvero del 2% per gli editori, concessionari e
produttori che non possano beneficiare delle prestazioni erogate dal
fondo.
2. Un apposito regolamento determina criteri e modalità per la
concessione delle prestazioni agli associati ordinari. Il regolamento e'
comunicato all'Autorità di vigilanza.
3. La Società gestisce il fondo di cui al comma 1 per conto degli
associati ordinari.
Art. 21. Promozione
1. Il consiglio di amministrazione, valendosi del giudizio di un
comitato espresso dall'assemblea e su proposta delle commissioni di
sezione, decide con apposita dotazione di fondi, la concessione di borse
di studio, di finanziamenti o altri benefici anche ai non associati al
fine di promuovere meritevoli nuove iniziative nell'ambito dei settori
indicati dall'art. 10, comma 1.
2. Il consiglio di amministrazione, quando ve ne sia disponibilità di
bilancio, delibera l'assegnazione di sussidi a favore della Cassa
nazionale di assistenza compositori autori e librettisti di musica
popolare di cui al decreto del Presidente della Repubblica 28 ottobre
1970, n. 888 e di altre casse o istituzioni aventi le stesse
caratteristiche e finalità.
Art. 22. Regolamento di organizzazione e funzionamento
1. Alla disciplina della organizzazione e del funzionamento della
Società, per quanto non previsto dal presente statuto, provvede il
regolamento di organizzazione e funzionamento, adottato con la maggioranza
qualificata dei due terzi dei componenti del consiglio di amministrazione.
Il regolamento e' comunicato all'Autorità di vigilanza.
Art. 23. Norme transitorie
L'assemblea, su proposta del consiglio di amministrazione, e con la
maggioranza qualificata dei due terzi disciplina il passaggio degli
attuali iscritti soci e mandanti tra gli associati ordinari o straordinari
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MAIL D'AGOSTINO costanzodagostino@libero.it
domenica 18/09/2005 22.36
CONSULENZE - PROPOSTE
QUALI PROPOSTE PER LA PRODUZIONE MUSICALE EMERGENTE ?
L'espressione musicale in Italia è un'attività fondamentale e
centrale per la fascia adolescenziale e giovanile. I giovani suonano, da
soli o in gruppo, per divertirsi, per stare insieme, per esprimersi, per
creare cultura, per intraprendere un percorso che può portarli anche ad
una professione e al lavoro.
In Italia l'attuale normativa di legge riguardante le esibizioni dal
vivo e le produzioni musicali è obsoleta, inadeguata e in contrasto con
gli elementari principi costituzionali e di diritto.
Un esempio il permesso Siae: è da ritenersi anticostituzionale ai
sensi degli articoli 21 e 33 della Costituzione, e illegittimo, perché la
Siae richiede un permesso per effettuare spettacoli e il pagamento
anticipato di eventuali diritti d'autore per esibizioni di musicisti non
professionisti non iscritti che eseguono brani non depositati. Inoltre
sarebbe quantomeno lecito lasciare la libertà agli autori di scegliere di
farsi corrispondere o meno i diritti sui brani di propria composizione,
ovvero di non istruire la pratica Siae anche in presenza di brani
depositati, visto che la gran parte delle somme versate non ritorna agli
autori minori ma va in gran parte nelle tasche dei soci (gli autori più
ricchi) e serve sostanzialmente a mantenere la struttura amministrativa
della Siae.
E' da ritenersi altresì anticostituzionale, ai sensi degli articoli 21
e 33 della Costituzione, e illegittimo, richiedere da parte dell'Enpals
contributi previdenziali o agibiltà a musicisti che si esibiscono
gratuitamente, non professionisti, non costituiti in società, o in
esibizioni per beneficenza.
Dopo la convenzione Siae-Enpals per la riscossione dei contributi
previdenziali durante gli spettacoli, tutti gli operatori del settore si
stanno rendendo conto di quanta confusione, ignoranza e burocrazia esiste
nel mondo dello spettacolo italiano.
Questa convenzione, legalmente e giuridicamente ineccepibile, ha
semplicemente comportato un sensibile aumento nella burocrazia a carico di
organizzatori e gestori di locali; una diminuzione nelle cosiddette
"retribuzioni" (dei vergognosi rimborsi spese) ai musicisti
dilettanti e semiprofessionisti; una diminuzione degli spettacoli. Tutto
ciò è preoccupante e molto negativo, anche perché sta provocando una
netta flessione di tutte le attività legate allo spettacolo: corsi,
lezioni, vendita strumenti musicali, noleggio services, noleggio sale
prova, ecc..
Le attuali leggi e norme in materia di spettacolo penalizzano
fortemente l'attività dilettantistica e semiprofessionale, danneggiano la
creatività giovanile, limitano gli spazi e le possibilità di libera
espressione artistica e culturale. Nello specifico, le percentuali Iva,
Siae, Enpals che insistono sulle misere retribuzioni dei musicisti sono
assolutamente esorbitanti, ben sapendo che quelle persone non vedranno mai
né diritti d'autore (in quanto non iscritti alla Siae) né pensione
Enpals (in quanto le giornate minime di lavoro per percepirla ammontano a
circa 4000 !!, 120 all'anno per 35 anni circa di contributi). La chimera
della ricongiunzione dei contributi Enpals con quelli di altri enti
previdenziali è ridicola: potrebbe aumentare la nostra futura pensione di
qualche euro al mese, mentre oggi dobbiamo pagare il 33% sui compensi !!
Quindi perché pagare se i contributi Enpals andranno solo in minima parte
a formare la nostra pensione ?
E' necessario un intervento urgente e puntuale per modificare in modo
sostanziale il trattamento di tutte quelle forme artistiche e culturali,
che in Italia sono la netta maggioranza, che non hanno o non hanno ancora
implicazioni professionali definitive, ovvero tutti quei gruppi teatrali e
musicali che agiscono senza obbiettivi di professione o non ancora.
Sappiamo bene quanto in Italia sia difficile mantenersi con l'attività
artistica. Siamo uno dei paesi più indietro nella tutela della
creatività e dell'espressione e chi vuole intraprendere una carriera nel
settore dello spettacolo non è aiutato, non è supportato, non è
tutelato.
La convenzione Siae-Enpals in questo caso non aiuta, anzi peggiora la
situazione. Fermo restando che per chi opera a livello professionale non
è cambiato assolutamente nulla, è invece cambiato molto per i giovani, i
dilettanti, gli emergenti, gli indipendenti, ovvero le categorie che hanno
più bisogno di aiuto e sostegno. Con questo non vogliamo costituire un
albo dei gruppi emergenti o dilettanti: è una libera scelta di ogni
individuo intraprendere la carriera professionale o meno. Uno stato
democratico deve garantire a tutti la possibilità di esprimersi senza
limiti d'età, di linguaggio, di forma artistica, anche percependo
compensi che come sappiamo bene sono una minima e misera consolazione per
chi invece contribuisce nel suo piccolo ad elevare il livello culturale ed
artistico del nostro paese.
Le proposte che seguono, viste in un prossimo computo finale di
costi-benefici, non pesano sul bilancio dello Stato -anzi dovrebbero
aumentarne le entrate- e servono sostanzialmente a raggiungere alcuni
obbiettivi di massima:
- recupero del sommerso e del "nero" nel panorama dall musica
dal vivo in Italia;
- sostegno e promozione della musica giovanile, emergente e con
obbiettivi di professionalità;
- riforma di enti pubblici (Siae, Enpals) la cui legislazione è ferma
al 1947 e la cui gestione sul territorio è totalmente discrezionale.
Produzione Musicale
1 - provvedimenti legislativi in materia di musica e spettacolo
orientati al sostegno dei musicisti giovani, emergenti, dilettanti e con
obbiettivi professionali. Utilizzo del FUS con questi criteri;
2 - riduzione dell'Iva sui supporti fonografici (cd e dvd) dal 20% al
4% e sui concerti dal 20% al 10% (come già per la lirica);
3 - bonus sui proventi per i diritti d'autore Siae per gli autori e
compositori al di sotto dei 35 anni;
4 - stanziamento di fondi per progetti che tendano alla promozione e al
sostegno di giovani compositori o gruppi musicali (sottoforma di borse di
studio, premi, ecc.). Maggiore informazione sull'utilizzo dei fondi UE in
questo settore;
5 - interventi presso la Rai e gli altri network per dare spazi
(dirette tv) ad iniziative (come il Premio Tenco, il Festival della
Canzone d'Autore di Recanati, Il Premio Piero Ciampi, il Meeting delle
Etichette Indipendenti, il festival Arezzo Wave, il Festival di Mantova)
sedi naturali dei generi musicali che non trovano nel Festival di Sanremo
la sede ideale per la loro promozione.
Musica dal vivo
1 - nell'immediato: riconoscimento da parte di Enpals e Siae della
normativa di legge (artt. 46 e 47 D.P.R. 445/2000) riguardante le
autocertificazioni e le dichiarazioni sostitutive per le prestazioni
gratuite, per le prestazioni di gruppi non professionisti e per le
esibizioni non retribuite;
2 - defiscalizzazione e esenzione da contributi obbligatori (Iva, Siae,
Irpef) per i locali o festival che organizzano concerti di gruppi musicali
e teatrali emergenti, non professionisti (conseguente estensione della
Legge 13/5/99 n.113, art. 25 e della Legge 342 21/11/2000, art. 37). Siae
al 50% per i concerti di musica italiana originale. Siae gratis per i
concerti di musica inedita;
3 - esenzione dalla contribuzione Enpals con un tetto annuo di 20
esibizioni esenti ogni artista con una media di 100 euro ad esibizione a
titolo di rimborso spese ;
4 - adozione del sistema contributivo puro per i contributi Enpals e
cumulo automatico in presenza di altri contributi. Adozione del criterio
della "contribuzione prevalente" in presenza di altri versamenti
contributivi;
5 - abbattimento della percentuale Enpals sulle retribuzioni
(attualmente circa il 33%) e allineamento a quelle Inps per le
collaborazioni parasubordinate (15%);
6 - abolizione della diversità di trattamento fra "iscritti"
e "soci" Siae, e conseguente abolizione del cosiddetto
"calderone" per una integrale distribuzione dei proventi;
7 - trasparenza nei resoconti semestrali Siae di corresponsione dei
proventi (quanti concerti, quante copie vendute, quali proventi);
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LA DITTATURA DELLA SIAE
La SIAE (Società italiana Autori ed Editori) fonda la sua esistenza
sull'articolo 180 della legge 22
aprile 1941 n° 633 che le attribuisce in esclusiva l'intermediazione
di alcuni diritti d'autore.
A chi ha sollevato dubbi di legittimità costituzionale su tale legge,
la Corte ha risposto (sentenza n° 65 del 1972 ) che la posizione
attribuita alla SIAE dal legislatore trova piena e razionale
giustificazione nell'esigenza di interesse generale, e quindi anche
pubblico, di adeguata protezione del diritto d'autore e di altri diritti
connessi. Del resto l'esclusiva dell'attività di intermediario accordata
dall' art. 180 non preclude all'autore che ne abbia la volontà e la
possibilità di protezione e l'esercizio diretto dei propri diritti, anche
se particolarmente difficoltoso in certi settori, come ad esmpio nella
musica, ove non è certo agevole controllare le esecuzioni, che si
svolgono nei luoghi più disparati e remoti, senza quella adeguata
organizzazione di cui dispone la SIAE e che solo pochi autori
particolarmente dotati e affermati potrebbero, sia pure in misura ridotta,
permettersi.
Sulla base di questo ragionamento in modo lampante antidemocratico (
anche gli eminenti togati della Corte Costituzionale possono sbagliare)
viene legittimata la dittatura della SIAE ed aperta la strada a qualsiasi
monopolio. (Per paradosso si potrebbe pensare che chiunque sia provvisto
di un esercito organizzato in modo capillare e moderno come neanche lo
Stato possiede, è legittimato ad imporre le proprie condizioni a tutti
gli abitanti del territorio in cui opera).
Le norme comunitarie sulla concorrenza ( in particolare gli artt. 86 e
90 del trattato CE, recepito dall'art.91.287/90 non consentono a nessun
ente preposto alla riscossione dei proventi derivanti dai diritti d'autore
di agire in regime di monopolio.
LA SIAE, CIOE', AGISCE IN MODO ILLEGALE. COME PUO', CHI PRATICA L'ILLEGALITA',
PRETENDERE DAGLI ALTRI LA LEGALITA'?
Comitato per la salvaguardia della Cultura Europea
domenica 25/09/2005 20.15
http://italy.indymedia.org/news/2005/09/884824.php
http://www.newpolis.net/articles.php?lng=it&pg=714
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par. 3: “ BUONGIORNO, SONO LA S.I.A.E.: COSA POSSO FARE? ”
Innanzitutto chiederti come mai, per quale bizzarra ragione, tutti
coloro che in Italia hanno in qualche modo a che fare con la musica (a
parte le poche centinaia che ingrassi con ripartizioni creative e borse di
studio gonfiate) ti bestemmiano quasi ogni giorno.
La SIAE non è un Ente Statale ma agisce in regime di monopolio, quindi
da una parte c’è uno Stato dietro che ha permesso la sua cancrena, dall’altra
c’è chi su questo marciume ci s’è arricchito. Troppo spesso, anche
oggidì, la S.I.A.E. non fa altro che recitare la parte dell’Al Capone
dello Spettacolo, materializzandosi solo quando si tratta di esigere
quello che agli occhi dei più si configura come vero e proprio pizzo sull’arte.
La SIAE, e lo dico io che sono un suo iscritto, si dovrebbe invece
decidere a promuoverla, la musica, invece di affossarla. Tanto per dire:
la quota SIAE che i gestori dei locali o gli organizzatori degli eventi,
fatti i dovuti distinguo tra i vari livelli, devono pagare per ottenere il
permesso ad ogni concerto o ogni volta che comunque c’è musica dentro
il locale, è assurdamente troppo alta. Facciamo qualche cifra e partiamo
dall’ipotesi più bassa: un concerto organizzato in un piccolo spazio
(100 posti), senza biglietto d’ingresso e senza vendita di alcunchè all’interno,
magari in beneficenza. Bene: la SIAE vi staccherà dalle mani più di 100
euro, a fronte di un versamento nelle tasche degli aventi diritto (gli
autori delle canzoni eseguite) che raramente supera in tutto i 20 euro. E
questa è la tariffa più bassa: se il posto è più grande, se c’è un
biglietto di ingresso, se si fa musica che può far ballare (ma dico io!),
se all’interno del locale si vende qualcosa, i prezzi si alzano
sensibilmente. Senza contare che se uno sbaglia una lettera il borderò
(il foglio dove si segnano i pezzi eseguiti) viene annullato e ciao
diritti, oppure che i proventi della musica da discoteca vengono in gran
parte stornati arbitrariamente sulla musica liscio, e similmente accade
per altre voci (diritti teleradiofonici) che proprio equanimi non sono.
Tutto questo è un pesante freno per la musica live: dopo il ritorno della
musica dal vivo degli anni ’90 in concomitanza con l’esplosione delle
birrerie e affini, oggi in molti non se lo possono più permettere, anche
per la questione dei versamenti ENPALS (la pensione degli artisti) che la
SIAE oggi verifica per convenzione facendo finta di non vedere la
differenza che intercorre tra lavoratori dello spettacolo a tutti gli
effetti e semplici musicisti-amatori. Di conseguenza è sempre più
difficile rientrarci delle spese, di conseguenza si rischia di avere
sempre meno musica live in giro, specialmente quella di qualità e di
innovazione perché i gestori di locali dal vivo, che giustamente non
stanno lì a far beneficenza, puntano sempre più sulle carte sicure:
Karaoke, DJ set, divetto del momento meglio se uno del Grande Fratello e
simili, gruppi cover (dai mostri sacri alla disco-dance). Quindi, cara
SIAE: riduci di gran lunga la quota che ti spetta e specialmente nel caso
di bilancio passivo (ho incassato di meno di quanto ho speso per il
gruppo, perché cazzo devo pagare un botto di SIAE?). Inoltre sarebbe bene
che tu esentassi centri giovanili ed associazioni culturali (quelle vere)
a cui nulla gliene viene in tasca, anzi spesso ci rimettono già di tasca
loro, di soldi, di tempo, di stress, e che si ritrovano a doverci anche
pagare sopra una tassa (la tassa sulla passione?)
http://www.modernidig.it/articolo.htm
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L'AGONIA DELLA SIAE
Non vogliono accettare il fatto che internet ha rivoluzionato il mondo,
le relazioni sociali, le abitudini collettive. Si sentono persi: le loro
sedie traballano affannosamente sotto il flaccido culo.
Cercano di aggrapparsi a qualunque cosa permetta loro di sopravvivere.
Ogni essere umano per loro è un nemico, uno pronto, all'occasione, a
divenire un pirata. Uno da punire preventivamente, anche se non ha
commesso alcun reato. Così si sono fatti approvare una legge ad hoc che
scarica il problema della pirateria su tutti coloro che si azzardano ad
acquistare legalmente CD e DVD vergini.
Pensavano di aver vinto. e invece è venuta fuori l'ASMI ( Associazione
Supporti e Sistemi Multimediali Italiani ) che gli ha intentato una causa
milionaria (vuole 70 milioni di euro di risarcimento) quale indennizzo per
il crollo di vendite che ha dovuto subire per via di quella legge.
Evidentemente incostituzionale.E le sedie sotto i flaccidi culi stanno
per crollare inesorabilmente.
Accusano che la colpa va ascritta alla posizione ambigua del
consumatore, che da un lato è parte lesa, mentre dall'altro rappresenta
una delle determinanti del fenomeno delittuoso della pirateria, agendo da
volano per produzioni e comportamenti "illeciti". Non ci pensano
nemmeno di essere oggetto di una generale protesta sociale da parte di chi
li vede complici della difesa degli interessi dei più forti nei confronti
dei più deboli. Vanno un pò giustificati: stare dalla parte delle
multinazionali e di coloro che fanno pagare salate Arte e Cultura ha
sempre reso bene alla SIAE e ai suoi amici. Adesso si lamentano che la
pirateria, soprattutto musicale, copre circa il 90% del mercato. Sono
disperati. Se potessero, suggerirebbero una tassa sul cervello umano,
perchè esso potrebbe essere utilizzato illegalmente per imparare a
memoria testi di canzoni e poesie vincolate al diritto d'autore. Non
riescono più a trovare vie d'uscita. Soprattutto da quando si sono
accorti che con l'avvento del formato di compressione MP3, la rete
Internet è divenuta uno dei principali modi di diffusione illegale a
basso costo o, in alcuni casi, gratuita. Le nuove tecnologie consentono di
distribuire e scaricare brani musicali in pochi minuti senza che ci sia
bisogno di particolari competenze o attrezzature eccessivamente
sofisticate. La comparsa in rete di programmi -spesso gratuiti- idonei a
tale scopo ha reso il tutto ancora più semplice ed ha consentito una
diffusione della "pirateria" digitale. L'anonimato, l'immediata
disponibilità di files desiderati, l'assenza di barriere fisiche, la
rapidità della trasmissione dei dati, anche alla base delle innovazioni
apportate dalle fibre ottiche, hanno provocato un aumento esponenziale
nella diffusione soprattutto della musica illegale. Sembrano padreterni e
invece si dibattono nella inesorabile agonia portata loro da un futuro
troppo già presente.
Comitato per la salvaguardia della Cultura Europea
mercoledì 28/09/2005 23.39
http://italy.indymedia.org/news/2005/09/885233.php
http://www.comunicati.net/comunicati/societa_civile/associazioni/15642.html
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OLTRE LA SIAE
Per il Rinascimento. diceva Leon Battista Alberti, l'uomo universale è
a suo agio con il cosmo intero, nulla gli è alieno in tutto il creato;
egli è interiormente disponibile a qualsiasi esperienza, pronto a
mettersi in sintonia con qualsiasi situazione, senza prevenzioni o
pregiudizi. E' universale perchè, grazie alla sua disponibilità, senza
lasciarsi chiudere dai ruoli, dalla sua storia,dal suo credo, ha accesso a
ogni possibile esperienza e riconosce in sè ogni aspetto, maschile o
femminile, razionale o irrazionale, di luce o di ombra. E' universale
perchè nella sua disponibilità a soffrire e gioire con tutti gli esseri
viventi è la sua più alta affermazione di umanità. Più ancora che un
ideale del Rinascimento, questo è l'essere umano del futuro che potrà
nascere da una nuova civiltà globale, oltre la barriere fra le persone e
fra i popoli. Aggiungiamo noi: E, SOPRATTUTTO, OLTRE LA SIAE.
COSA C'E' OLTRE LA SIAE ?
Per Keats, il Poeta non ha identità, è continuamente intento a
riempire qualche altro corpo: il sole, la luna, il mare, gli uomini e le
donne....
Lo scopo del Poeta, diceva il cileno Pablo Neruda, è di incarnare
speranza per la gente, di essere un'altra foglia che fa parte del grande
albero dell'umanità.
In una lettera Van Gogh si domanda quale sia la ricetta per divenire
mediocri. E si risponde:
" Facendo compromessi e concessioni, oggi per una ragione, domani
per l'altra, secondo le imposizioni del mondo, non contraddicendo mai il
mondo, sempre seguendo l'opinione pubblica....
Flaubert ci tramanda la sua idea di artista, che deve essere
soprattutto se stesso. " Un pensatore non deve avere nè religione
nè patria, e neppure alcuna convinzione sociale... Far parte di
chicchessia, entrare in qualsiasi entità, in qualsiasi confraternita o
bottega, perfino prendere un qualsivoglia titolo, è disonorarsi, è
avvilirsi...Mescolàti aal vita, la si vede male, ne si soffre, se ne gode
troppo. L'artista, secondo me, è una mostruosità, qualcosa al di fuori
della natura."
Gauguin trovò l'ispirazione più vera solo dopo aver lasciato la sua
terra ed essere andato a vivere a Tahiti. Leggiamo nei suoi appunti:
" Tra me e il cielo niente altro che il gran tetto leggero e diafano
della foglie di pandano dove vivono le lucertole. In sogno posso
immaginare il libero spazio sulla mia testa, la grande via celeste, le
stelle. Sono lontano, molto lontano, da quelle prigioni che sono le case
europee... A poco a poco la civiltà mi abbandona. Comincio a pensare con
semplicità .... vivo una vita libera.... Sfuggo all'artificio, mi
identifico con la natura sapendo che domani sarà simile a oggi,
altrettanto libero e bello. La pace si sta impossessando di me.
Diceva Leonardo: " Se il pittore vuol vedere bellezze che lo
affascinano, è in suo potere crearle, e se desidera vedere mostruosità
spaventevoli, buffe, o ridicole, o pietose, può essere il signore e il
creatore di queste cose; e se desidera produrre regioni disabitate o
deserti, o luoghi scuri e freschi dal calore, o caldi durante il tempo
freddo.
Tesla, uno dei più grandi inventori di tutti i tempi, quando verso i
diciassette anni cominciò ad elaborare invenzioni,usava questo metodo.
" Prima di fare uno schizzo su carta, elaboro mentalmente l'idea.Nella
mente cambio la costruzione,apporto migliorie, e perfino faccio funzionare
il dispositivo. Senza mai aver disegnato la macchina, ne posso dare tutte
le misure ai lavoranti, e quando saranno completate queste parti si
adatteranno tra loro, con la stessa certezza che se avessi fatto dei veri
e propri disegni. Per me è lo stesso se faccio andare la macchina nella
mia mente o se la provo nel mio laboratorio.
A un amico Monet disse che avrebbe voluto nascere cieco per poi
riacquistare la vista improvvisamente, così da poter dipingere senza
sapere che cosa stesse dipingendo: " Quando vai fuori a dipingere,
prova a dimenticare gli oggetti che hai di fronte a te, un albero, una
casa, un campo, o checchessia. Pensa semplicemente, qui c'è un piccolo
quadrato di blu, qui c'è una forma oblunga di rosa, qui una striscia di
giallo, e dipingila esattamente come ti appare, esattamente quel colore e
quella forma, finchè non ti offre la tua impressione innocente della
scena davanti a te."
Raccontava Jonesco:" Certe volte mi sveglio, divento cosciente, mi
rendo conto che sono circondato da cose e da persone, e se guardo con
attenzione il cielo o un muro o la terra o la mano che scrive, ho
l'impressione di vedere tutto quanto come per la prima volta. Allora, come
se fosse la prima volta, mi meraviglio e mi chiedo"Che cos'è
quello?" Mi guardo tutt'intorno e domando" Che cosa sono tutte
queste cose? Dove mi trovo? Chi sono? Che significano queste
domande?" E allora talvolta una luce improvvisa, una grande luce
accecante inonda tutto, cancella tutti i significati, tutte le
preoccupazioni, tutte le ombre, cioè tutti quei muri che ci costringono a
immaginare limiti, distinzioni, separazioni, significati.
Per Giovanni Pascoli "Poesia è vedere una cosa che tutti guardano
senza aver veduto mai, sicchè quando il Poeta la segnala par che la
scopra e la gente può dire:<Toh! Cosa ci voleva a vederla? >
Sì, ma intanto non l'avevi veduta!"
Baudelaire suggeriva che " Bisogna essere ubriachi. E' tutto qui,
è la sola chiave del problema. Per non sentire il fardello del tempo che
vi grava sulle spalle sino ad opprimervi, dovete ubriacarvi senza tregua.
Ma di che? Di vino, di poesia, o di virtù, a vostra scelta. ma
ubriacatevi...per non essere schiavi, martiri del tempo, ubriacatevi senza
ritegno!
Rothenberg, uno studioso americano dell'università di Yale, ha
condotto un'indagine ( pubblicata sul libro "The Emerging Goddes
" ) basata su più di mille interviste con artisti e scienziati
creativi. Una delle sue conclusioni è che l'elemento cardine della
creatività è il " pensiero gianusiano ( da Giano, il dio
dell'antica Roma, con due facce rivolte in direzioni opposte )" Molti
capolavori dell'arte contengono queste contraddizioni ( La gioconda,
Guernica,ecc. ) Un bell'esempio di atteggiamento gianusiano ci viene da
Mozart, invitato una sera da alcuni amici a Lipsia a scrivere alcune note
in ricordo del loro incontro. Mozart in pochi minuti sfornò due canoni a
tre voci, uno scherzoso e spumeggiante, l'altro caratterizzato dalla
tristezza struggente dell'addio. Un capolavoro tra i capolavori di
quest'immenso musicista. All'epoca tutto ciò era possibile: Arte e
Cultura non avevano ancora i vincoli di oggi.
Potremmo portare ancora innumerevoli esempi di uomini ed artisti il cui
motore portante era costituito dal piacere di creare. UOMINI ED ARTISTI
CHE HANNO FATTO AVANZARE L'UMANITA' IN TUTTI I CAMPI DELLA CONOSCENZA ,
ROMPENDO TUTTI GLI SCHEMI ED ANDANDO OLTRE.
MOLTO OLTRE LA SIAE.
Comitato per la salvaguardia della Cultura Europea
http://italy.indymedia.org/news/2005/10/893127.php
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L'ARTE NON E' PRODOTTA DAI DIRITTI D'AUTORE
George Sand così descrive Chopin al lavoro: " La sua creazione era
spontanea, miracolosa. La trovava senza cercarla, senza prevederla. Essa
arrivava al suo piano improvvisa, completa, sublime, oppure si cantava
nella sua testa durante una passeggiata, e lui si affrettava a farla
sentire a se stesso suonandola poi sul suo strumento."
Secondo Rodin, per l'artista "...tutto è bello... perchè egli
cammina sempre nella luce della verità spirituale. Sì, il grande
artista, pittore, scultore, poeta, musicista, trova persino nella
sofferenza, nella morte delle persone che ama, nel tradimento degli amici,
qualcosa che lo riempie di un'ammirazione voluttuosa ancorchè
tragica."
Beethoven creava musica continuamente e annotava sui suoi taccuini le sue
idee musicali, e spesso si serviva di pezzi di carta volante, perfino del
conto dell'osteria. La maggior parte delle idee musicali annotate sui suoi
taccuini non sono mai state portate a compimento: sfogliandoli, dice il
suo biografo Thayer, si scoprono innumerevoli composizioni, ma solo
abbozzate. Meraviglie musicali rimaste nel limbo dell'incompiuto.
Stravinsky sognò una giovane zingara che intratteneva un bambino suonando
il violino che egli poi incluse nel suo " Petit concert ".
Stevenson completò da sveglio " Il dottor Jekyll e mister Hyde
" dopo aver ricevuto l'ispirazione in sogno.
Durer ebbe l'incubo di un grande diluvio e, svegliatosi, lo dipinse.
Piranesi, in sonno e in preda alla febbre malarica, vide le sue famose
" Prigioni ", questi incubi che si ripetono ossessivamente,
imprigionandolo per sempre.
Wordsworth addormentandosi sulla spiaggia in riva al mare mentre leggeva
"Don Chisciotte", sognò un arabo nel deserto che gli offriva
una conchiglia, dalla quale, appostovi l'orecchio, Wordsworth sentì
" una sfrenata esplosione d'armonia" in una lingua sconosciuta
ma a lui comprensibile; in seguito egli usò queste immagini per una
poesia.
Parlando con Eckermann, Goethe chiarisce l'evolversi del processo
creativo: la vera e più alta
ispirazione, dice Goete, è qualcosa per cui l'uomo non può far nulla;
egli è scelto da un " influsso
divino " e a questo si arrende divenendone strumento, anche se magari
si illude di agire per conto proprio.
Brahms, che ci mise dieci anni per completare la sua prima sinfonia,
scrisse. " Quando ho trovato la prima frase di una canzone, potrei
chiudere il libro in quello stesso istante, andarmene a passeggio, fare
qualche altro lavoro, e forse anche non pensarci più per dei mesi. Nulla,
tuttavia, è perduto. Se in seguito mi accosto nuovamente all'argomento,
sono sicuro che ha preso forma. Posso allora cominciare veramente a
lavorarci su. "
Parlando del racconto " La condanna" Kafka scrive nel diario:
" Esso era uscito da me come in una nascita, ricoperto di sporcizia e
di limo, e le mie mani erano le sole capaci o desiderose di raggiungere il
corpo ".
Schuman, a proposito della sua prima sinfonia, disse: " Lo schizzo
dell'insieme è stato ottenuto in quattro giorni, e questo vuol dire
molto. Ma ora, dopo numerose notti d'insonnia, viene lo spossamento. Mi
faccio l'effetto di una giovane donna che ha messo al mondo un bambino:
leggero, certo, e felice, ma pure sofferente e dolente".
Anna Pavlova, la grande ballerina russa, dice: " Lottare senza tregua
e in tutti i momenti per raggiungere il proprio scopo: qui sta il segreto
del successo. E cos'è in realtà il successo? Non lo trovo negli applausi
del pubblico, MA NELLA SODDISFAZIONE DI AVER REALIZZATO UN IDEALE.
CHI DICE CHE LA CREATIVITA' E' COLLEGATA AL DIRITTO D'AUTORE, MENTE
SPUDORATAMENTE.
Comitato per la salvaguardia della Cultura Europea
http://italy.indymedia.org/news/2005/10/893706.php
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CANONE A TRE VOCI DI BEETHOVEN
Racconta Beethoven : "Ieri, da ritorno da Vienna, il sonno mi
colse quando ero in carrozza....Mentre ero così assopito, sognai di aver
fatto un viaggio in terre lontane, niente meno che in Siria, fino in
Galilea e indietro, e poi di aver fatto il tragitto fino in Arabia, quando
alla fine giunsi a Gerusalemme. La Città Santa mi fece pensare alle Sacre
Scritture.... Ora, durante il viaggio compiuto in sogno mi venne in mente
il seguente canone..... Ma mi ero sì e no svegliato che il canone si
dileguò rapidamente, e non riuscii a ricordarlo neanche in parte.
Tuttavia, tornando qui il giorno dopo, nella stessa carrozza....ripresi il
viaggio del mio sogno, stavolta completamente desto, ed ecco,
conformemente alle leggi dell' associazione delle idee, lo stesso canone
mi balenò in mente; essendo sveglio, lo tenni saldamente come Menelao
fece con Proteo, consentendogli soltanto di essere cantato a tre
voci."
TRE VOCI, HA SCRITTO BEETHOVEN, CHI CAZZO HA AGGIUNTO LA VOCE SIAE?
Comitato per la salvaguardia della Cultura Europea
pubblicato su indy
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LA STORIA DELA SIAE E' LEGATA ALLA STORIA
DELLA "CASA RICORDI"
CASA RICORDI: LA STORIA
Fondata a Milano nel 1808, Casa Ricordi ha legato indissolubilmente il
suo nome e la fortuna nel mondo alla grande stagione dell'opera italiana.
1808
Giovanni Ricordi è un caratteristico esempio del realismo e dello
spirito d'iniziativa della società milanese in epoca napoleonica. Inizia
la sua attività con una copisteria musicale, lavorando per vari teatri
della città. Dopo aver appreso a Lipsia le tecniche della calcografia
musicale, apre una piccola tipografia, fondando così, nel 1808, quella
che di lì a poco sarebbe diventata la principale casa editrice musicale
italiana.
1814
Giovanni Ricordi pubblica il primo catalogo delle sue edizioni e si
garantisce l'incarico di copiare i materiali d'orchestra e di canto del
Teatro alla Scala, dove lavora anche come suggeritore. La casa editoriale
è già proprietaria di quasi 800 partiture.
1825
Giovanni Ricordi riesce ad acquistare la proprietà di tutto l'archivio
musicale del Teatro alla Scala e da lui dipende tutto il mondo degli
impresari teatrali. Nel suo Gran Catalogo di questo stesso anno si
presenta come "Editore dell'Imperial Regio Conservatorio, delle Opere
complete ed originali di Rossini e [...] proprietario della musica degli
Imperiali Regi teatri", sottolineando così il suo legame con un
compositore di primissimo piano.
1838
Nuovo importante catalogo: più di 10.000 edizioni proprie, ivi
comprese le opere dei tre maggiori autori dell'epoca: Rossini, Bellini,
Donizetti.
1839
La prima opera del giovane Giuseppe Verdi, Oberto conte di San
Bonifacio, ottiene un discreto successo alla Scala e Giovanni Ricordi ne
acquista la proprietà per 1.600 lire.
1840
Per proteggere gli autori e insieme il proprio diritto di editore,
Giovanni Ricordi (che già riconosceva i diritti dei propri autori,
versando loro quote stabilite per contratto) ottiene dal governo austriaco
che venga promulgata una Convenzione con il Re di Sardegna, a cui subito
dopo aderiranno anche gli altri stati italiani. Con ciò Ricordi pone le
fondamenta di quel che diverrà il diritto d'autore, garantito in Italia e
poi a livello internazionale.
1842
Per iniziativa del figlio di Giovanni Ricordi, Tito I, viene fondata la
più importante rivista musicale dell'Ottocento, la Gazzetta Musicale di
Milano, che continuerà fino al 1902. Negli anni '40 Casa Ricordi diventa
la più grande casa editrice musicale dell'Europa meridionale.
1853
Muore Giovanni Ricordi, lasciando erede il figlio Tito I che, pronto
nell'adottare le innovazioni tecnologiche più avanzate, porta Casa
Ricordi a un'enorme espansione sul piano della produzione e su quello
commerciale.
1864
Apertura della prima succursale a Napoli, cui seguiranno Firenze
(1865), Roma (1871), Londra (1878), Palermo e Parigi (1888).
1880
Attuando un consiglio di Verdi, Tito I conclude l'importante contratto
di assorbimento della Casa musicale milanese Lucca.
1888
Alla morte di Tito I le consegne passano al figlio Giulio, con cui la
famiglia Ricordi raggiunge il vertice delle sue vicende. A Giulio Ricordi
è intimamente legata la carriera operistica di Giacomo Puccini, con il
quale il tradizionale rapporto di solidarietà che legava la Casa agli
autori si trasformò in un sodalizio psicologico e artistico che andava
ben oltre un semplice rapporto di lavoro.
1908
Il primo secolo di attività di Casa Ricordi viene solennemente
celebrato a Milano. A cento anni dalla fondazione le edizioni Ricordi
avevano raggiunto il numero 112.446.
1912
Muore Giulio Ricordi e Tito II, ancor più proteso del padre a
un'espansione a largo raggio dell'attività commerciale e industriale
della Casa, fa dell'azienda un solido organismo internazionale a
diffusione mondiale. Questo slancio è però improvvisamente troncato
dallo scoppio della prima guerra mondiale.
1919
Tito II si dimette dalla gerenza della Casa e gli subentrano Renzo
Valcarenghi e Carlo Clausetti. L'indirizzo editoriale si trasforma e si
rinnova, dando forte spinta alla didattica musicale. Continua anche la
tradizionale attività della Casa, di sostegno alla musica italiana nel
campo teatrale, e ora anche in quello strumentale e sinfonico. Con le due
rappresentazioni postume di Nerone di Boito e Turandot di Puccini, Casa
Ricordi conclude solennemente il periodo tardoromantico del melodramma
italiano e da l'avvio all'affermazione della scuola italiana di
Montemezzi, Alfano, Zandonai, Pizzetti. Ma insieme, con la nuova
collezione di partiture sinfoniche di piccolo formato, crea e diffonde il
gusto per la nuova letteratura sinfonica italiana (Busoni, Casella,
Catalani, Falla, Ghedini, Malipiero, Pizzetti, Ponchielli, Poulenc,
Respighi, Varèse, Wolf-Ferrari, Zandonai, Zemlinsky).
1943
Le due sedi milanesi della società vengono colpite dalle bombe e lo
stabilimento è quasi totalmente distrutto. I danni furono enormi anche se
si salvarono i preziosi autografi, gli atti e i documenti di proprietà,
trasferiti per tempo altrove. Con un paziente lavoro, il patrimonio
editoriale e di materiali a noleggio poté essere ricostituito e Casa
Ricordi riprese l'attività.
Dal secondo dopoguerra a oggi
La faticosa opera di ricostruzione seguita alle distruzioni della
seconda guerra mondiale ha portato nel corso degli ultimi decenni a una
ristrutturazione dei vari settori della Casa, riorganizzati secondo le
esigenze di una situazione culturale, di un pubblico e di un mercato in
vertiginosa trasformazione.
Le edizioni critiche
Nuove energie vengono dedicate al tradizionale settore della musica
classica, operando in direzione di un recupero critico del grande
repertorio musicale italiano dell'Ottocento, avviata dapprima, negli anni
'60, dalla stessa Casa Ricordi, poi allargata con l'edizione critica delle
opere di Gioachino Rossini con la Fondazione Rossini di Pesaro, l'edizione
critica delle opere di Verdi con l'Università di Chicago, l'edizione
critica di opere di Donizetti con il Comune di Bergamo e la preparazione
di quella delle opere di Bellini e Puccini. Non mancano il recupero e le
edizioni critiche di musica più antica, come le edizioni di Andrea
Gabrieli, Scarlatti, Vivaldi, e le collane Drammaturgia musicale veneta e
Civiltà musicale napoletana.
La musica contemporanea
Casa Ricordi è venuta inoltre costituendo un ricchissimo catalogo di
musica contemporanea, attento ai compositori noti come ai nuovi talenti,
che comprende attualmente le opere più acclamate del nostro tempo. Un
esempio per tutti: Prometeo di Luigi Nono, che dal 1984, anno della sua
creazione, è stata eseguita in tutti i maggiori festival musicali del
mondo. Nel 1998 al Festival di Akiyoshidai, in Giappone, si inaugurerà un
auditorium intitolato a quest'opera: la Prometeo Hall, progettata dal
famoso architetto Isozaki, con un particolare sistema di palcoscenici
multipli concepiti anche in funzione della spazializzazione dell'opera di
Nono. Tra i nomi più noti del catalogodi musica contemporanea di Casa
Ricordi: Berio, Bussotti, Corghi, Donatoni, Grisey, Guarnieri, Huber,
Maderna, Manzoni, Nono, Nunes, Pennisi, Sciarrino, Vacchi.
La didattica
Grande impulso ha ricevuto negli ultimi anni anche la didattica
musicale, con edizioni per la scuola dell'obbligo, il Conservatorio, il
mercato amatoriale e con collane di libri e riviste di argomento musicale.
Recentemente Casa Ricordi ha sviluppato inoltre un catalogo di incisioni
su CD dedicate alle opere in edizione critica e alla musica d'oggi. La
musica leggera è rappresentata dalle Pop Publications, che stampano e
distribuiscono un ricco catalogo pop e rock di musica stampata.
Casa Ricordi è presente all'estero con proprie consociate a Buenos
Aires, Londra, Monaco di Baviera, Parigi, San Paolo, che hanno sviluppato
un'attività autonoma con propri autori. Negli ultimi anni ha acquisito la
maggioranza della casa ungherese Editio Musica Budapest ed è principale
azionista dell'editore musicale francese Salabert.
In Italia Casa Ricordi rappresenta in esclusiva 24 editori stranieri
fra cui: Boosey & Hawkes, Chester, Editio Musica Budapest, Faber
Music, Music Sales, Salabert, Schirmer/AMP, Universal Edition.
Invariata da oltre 150 anni è la posizione di Casa Ricordi come leader
nel mercato italiano della musica.
Casa Ricordi fa parte dal 1994 del Gruppo Bertelsmann, tra i primi
gruppi mondiali nel settore editoriale e dell'entertainmen
NOTA:
L'IDEA DI ASSOCIARSI PER TUTELARE I DIRITTI DEGLI AUTORI DI OPERE
SFRUTTATE COMMERCIALMENTE FU REALIZZATA NEL 1882 A MILANO PER INIZIATIVA
DEI MAGGIORI INTELLETTALI DELL'EPOCA, TRA CUI SPICCANO I NOMI DI GIOVANNI
VERGA, GIOSUE' CARDUCCI, GIUSEPPE VERDI, ULRICO HOEPLI, MARCO PRAGA E
ARRIGO BOITO. FU COSI' CHE NACQUE LA SIAE (SOCIETA' ITALIANA DEGLI AUTORI
ED EDITORI ), CHE VENNE POI RICONOSCIUTA COME ENTE MORALE NEL 1891.
AGLI INIZI DEL TERZO MILLENNIO, CON L'AVVENTO DI TECNOLOGIE SEMPRE PIU'
AVANZATE E DI ESIGENZE DI COMUNICAZIONE SEMPRE PIU' RAPIDA, ESSO NON E'
PIU' DI ALCUNA UTILITA' SOCIALE. OLTRETUTTO HA PERSO LO SPIRITO IDEALE
DELLE ORIGINI E SI E' TRASFORMATO IN VESSAZIONE E SQUALLIDO COMMERCIO.
SULLA BASE DI QUESTA REALTA', SOTTO GLI OCCHI DI TUTTI, LA SIAE NON HA
PIU' RAGIONE D'ESISTERE SE NON TRASFORMANDOSI IN SIA ( SOCIETA' ITALIANA
AUTORI ). E NON DIMENTICANDO I SEI PUNTI PIU' IMPORTANTI DELLA RIVOLUZIONE
DIGITALE IN ATTO.
I sei punti della rivoluzione digitale:
È molto facile duplicare, si fa presto, costa poco, le copie sono dei
duplicati perfetti dell'originale.
È facilissimo trasmettere i dati e si trasmettono quasi
istantaneamente, si trasmettono in tutto il mondo scavalcando barriere
nazionali, doganali, censorie.
Il dato digitale è malleabile, si può trasformare quanto si vuole, si
può deformare quanto si vuole, un originale ne diventa facilmente un
altro deformato o rielaborato.
Le opere letterarie, sonore, grafiche, una volta messe in forma
digitale, subiscono la stessa sorte, sono indistinguibili nel supporto,
non sono più differenziate tra libro, quadro e disco, mettendo in crisi i
concetti di copyright che sono diversi se si tratta di quadro disco o
libro.
Il dato digitale è compatto, è piccolo si trasporta facilmente.
Il dato digitale non si visita più linearmente come si fa con un
libro, ma in modo non lineare. Tutti coloro che hanno visitato un sito in
Internet non hanno letto pagina dopo pagina, ma sono saltati da una pagina
a un altro sito, creandosi percorsi individuali.
Ciascuna delle caratteristiche precedenti è sufficiente a causare una
rottura delle dottrine esistenti sulla proprietà intellettuale. Tutte e
sei assieme sicuramente costringeranno i legislatori a una modifica
radicale del concetto di copyright e di proprietà intellettuale.
Comitato per la salvaguardia della Cultura Europea
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KIPLING, IL DEMONE E LA SIAE
Sulla creativà dice Rudyard Kipling: " Consideriamo adesso il
demone personale.... La maggior parte degli uomini, e per lo più in modo
improbabile, lo nascondono sotto uno pseudonimo che varia a seconda delle
loro conquiste letterarie o scientifiche. Il mio venne da me presto,
mentre me ne stavo sconcertato in mezzo ad altre fantasie, e disse: "
Prendi questo e nient'altro".Ubbidii e fui compensato... Dopo di ciò
imparai ad appoggiarmi a lui e a riconoscere il segnale del suo arrivo. Se
mai tenevo per me, come Anania, una cosa qualsiasi che mi riguardava (
anche se poi dovevo rivelarla) io ne pagavo le conseguenze perdendo ciò
che, come sapevo, mancava al racconto....Il mio demone era con me quando
scrissi i libri della giungla, Kim, i due libri di Puck, e stetti bene
attento e camminare piano, per timore che si tirasse indietro. So che non
lo fece, perchè i libri stessi lo dissero una volta terminati, quasi con
lo scatto di un rubinetto che viene chiuso. Nota bene: quando il vostro
demone è all'opera non cercate di pensare coscientemente. Lasciatevi
andare, aspettate e obbedite."
NOTA: IL NOSTRO DEMONE E' LA SIAE, CHE SI PAPPA I SOLDI DEI DIRITTI
D'AUTORE PER DISTRIBUIRLI AI RICCHI, LASCIANDO ALLA FAME I GIOVANI ARTISTI
E GLI AUTORI PIU' DEBOLI. NON POSSIAMO LASCIARCI ANDARE, NE' ASPETTARE,
NE' OBBEDIRE. DOMANI (29/10 ) NE PARLEREMO AL LINUX CLUB.
Comitato per la salvaguardia della Cultura Europea
pubblicato su indy
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LA SIAE E' ALLA FRUTTA |
11/02/06 11:24 - inviato da comitato
per la salvaguardia della cultura europea |
FRANCIA: SACEM, NO AL DOWNLOAD
LIBERO
La società di autori francese SACEM ha lanciato una raccolta di
firme sul proprio sito (www.sacem.fr) per “difendere l’esistenza
degli autori”, minacciata dalla recente approvazione, da parte
dell’Assemblea nazionale, di un emendamento al progetto di legge
sulla riforma del diritto d’autore.
Il provvedimento legalizza il download da Internet di file
contenenti opere dell’ingegno, previo pagamento di una royalty
mensile sotto forma di abbonamento.
Secondo la SACEM si tratta di una vera e propria
“espropriazione” dei diritti degli autori che porrebbe il Paese
al di fuori delle regole internazionali e metterebbe a rischio
l’esistenza dei siti di download legale e dei produttori
indipendenti.
A tal proposito, a Cannes in occasione del MIDEM, il Presidente
della SIAE, Avv. Giorgio ASSUMMA, ha affermato che "la
soluzione di forfetizzare i diritti degli autori rendendo libera
l'utilizzazione delle loro opere viola il principio accolto
dall’ordinamento giuridico italiano e da altri ordinamenti
europei, secondo il quale l’autore deve poter avere un compenso
ogni qual volta e in ogni forma la sua creazione viene utilizzata,
perché quel compenso rappresenta il salario del suo lavoro”.
“La SIAE - ha concluso ASSUMMA - prenderà una posizione dura,
univoca e decisa, affinché ogni esproprio proposto ai danni degli
autori venga impedito”.
NOTA: MENTRE IL MONDO SI MUOVE SUI RITMI DELLA NORMALE EVOLUZIONE ,
LA SIAE SI AGGRAPPA DISPERATAMENTE ALLA SPERANZA DI VEDERE
PRESERVATI I PROPRI PRIVILEGI.FORSE ANCORA NON SI RENDE CONTO DEI
TRAGUARDI RAGGIUNTI DALLE NUOVE TECNOLOGIE E DALLE MODERNE FORME DI
PENSIERO SOCIALE A CUI SONO ACCOMPAGNATE.
Comitato per la salvaguardia della Cultura Europea
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http://www.comunicati.net/comunicati/societa_civile/associazioni/20054.html
http://italy.indymedia.org/news/2006/02/990540.php
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