Nuovi particolari sul disastro
ferroviario.
Il treno merci n° 8017, proveniente da Napoli, partiva a mezzanotte e 5 da una stazione dell'Italia meridionale. Il treno era composto da due locomotive e 44 vagoni e aveva a bordo passeggeri clandestini. Il treno sostò in una galleria lunga tre chilometri avente una pendenza dell'1,6% e rimase
fermo quasi al centro della galleria per circa 5 ore. Il tunnel si riempì di fumo e soffocò i viaggiatori.
L'unico sopravvissuto fra il personale del treno, un fuochista, riuscì a raggiungere a piedi una vicina stazione, dando notizia della sciagura, alle 7 antimeridiane.
Un treno di soccorso e autocarri della Croce Rossa, con personale sanitario e materiale di soccorso, furono inviati ad una stazione a poca distanza dalla galleria, a cui il treno fu fatto retrocedere.
Il Prefetto e tutte le altre autorità, fra cui il maggiore Nicols, della Commissione Alleata di Controllo, si recarono sul luogo della sciagura, assieme a funzionari del Ministero delle Comunicazioni.
I corpi delle vittime sono stati riuniti nel ristretto recinto del locale cimitero dove non possono venire tumulati. Si sono potuti salvare una sessantina di viaggiatori, tra i quali 18 in gravi condizioni, che sono stati trasportati
in un ospedale. Il totale delle vittime ammonta a 431 uomini 71 donne, tutti asfissiati. Le vittime erano profughi e viaggiatori clandestini.