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L'O.N.U., REGNO ORGANICO DELL'UTOPIA UMANA.

 

(DAL DIRITTO PENITENZIALE AL DIRITTO MEDICINALE. IDEE PER UNA DEMOCRATIZZAZIONE REALE DELLA CARTA ONU NEL SETTORE PENALE).

In premessa devo rilevare che l'O.N.U. è nel sistema politico internazionale contemporaneo il luogo ideale per affermare utopie scientifiche. La forza dell'O.N.U. è proprio la forza dell'utopia.

Partirò dalla teoria dell'accordo del dott. Valentino De Nardo per storicizzare i principi elaborati nei patti O.N.U.. Non basta enunciare i principi ma bisogna creare metodologie pratiche per attuarli, sperimentando qualsiasi congettura sul modo di costruire l'uomo nel laboratorio della storia.

Esaminerò brevemente alcuni principi della carta O.N.U., applicandoli al settore penale, modello ideale(non l'unico naturalmente) per verificare nel laboratorio della storia la loro inverificanza.

L'O.N.U. tende ad "attuare il principio di uguaglianza nell'attribuzione dei diritti agli individui, ad enunciare e tutelare i diritti dell'uomo, a vigilare che siano osservate le norme di diritto internazionale fondate sulla giustizia, a promuovere il progresso sociale e l'incremento del tenore di vita e della libertà individuale, a reprimere lo spirito di intolleranza e di aggressività".

Tutti principi traditi dai sistemi penali diffusi nella più gran parte del mondo soprattutto in Stati civili come gli U.S.A dove ancora si applica la pena di morte, un sistema barbaro il cui effetto deterrente è uguale azero.

La verità è che il sistema penale internazionale, dopo Cesare Beccaria, ha ancora tanto cammino da compiere.

Il diritto penitenziale nella storia millenaria dell'uomo è la cronaca di un perenne fallimento dell'Uomo.

Il comunicante sta elaborando un progetto di Diritto 2000 che sostituisce al medievale diritto penitenziale(basato sulla punizione) il neoumanistico diritto medicinale(cura, sanzioni e misure di sicurezza). Per rendere concreta l'umanizzazione della giustizia, come predicato nella carta O.N.U., bisogna procedere in tutti i paesi all'abolizione del processo indiziario e letterario, a favore di quello a prova epistemologica. Bisogna riformulare la stessa funzione del giudice, non più tecnico del diritto ma iatrico del diritto, in una riformulazione verso la cura della giustizia e del sistema di pena, per il recupero dei devianti e degli emarginati attraverso nuove forme di comunicazione umanistica.

Già l'O.N.U. ha sostituito alla vecchia strategia dello scontro sociale e bellico per risolvere i problemi, quella del dialogo. Questo dialogo però risente ancora troppo di respiri cosmici unilaterali senza affrontare il problema dei devianti, visti ancora come gli avversari da punire.

La nostra ricerca ritiene che il diritto della punizione sia franante(vedi in Italia per tutte la Legge Simeone) e che ad esso va sostituito il diritto della cura considerando i devianti come singoli, come uomini e non come bestie da gabbia, valutando gli spazi esterni in cui gli stessi vivono, le condizioni sociali che li hanno portati a delinquere, rivalutando il senso della colpa sociale nella devianza.

Per attuare una parità reale tra i cittadini del mondo bisogna abbattere la formula aberrante per cui "Lo Stato si fa forte coi deboli, e debole coi forti", bisogna ridimensionare le economie che hanno portato a considerare gl'individui come numeri nei conti degli stati, delle banche, delle multinazionali. Si consideri che il giro d'affari della General Motors è superiore al prodotto interno lordo della Danimarca. Colossali imprese controllano il 70 per cento del commercio mondiale: ognuno può valutare il potere, non solo economico, in mano a questi giganti dell'industria a cui importa ben poco il destino dei singoli, buoni o devianti che siano.

Insomma si tratta non solo di enunciare i diritti dell'uomo, ma anche di tutelarli, e qua il discorso si fa concreto, perché non c'è tutela reale là dove ci sia disparità economico-sociale.

E' bene vigilare che siano osservate le norme di diritto internazionale fondate sulla giustizia, ma quale giustizia? In primis la vera giustizia è la giustizia sociale delle pari opportunità concrete, dei livellamenti patrimoniali, del denaro reso mero strumento di creazione.

E' bello proclamare di promuovere il progresso sociale e l'incremento del tenore di vita e della libertà individuale, ma poi in concreto i diseredati vanno dentro per far apparire funzionante la macchina della giustizia, e i ricchi stanno fuori.

Bisogna reprimere lo spirito di intolleranza e di aggressività, e la prima forma d'intolleranza è la diversità vista come inferiorità.

Bisogna operare in comunione di sforzi per mantenere la pace e la sicurezza internazionale, ma per far ciò bisogna aiutare gli stati deboli a progredire, perché là si creano sacche di emigranti, d'insoddisfazione dilaganate, di criminalità espansiva.

Sia l'emenda medicinale il nuovo patto sociale proclamato dall'O.N.U., unitamente alla volontà di individuare i veri mali dei devianti per riinserirli nel mondo degli umani, finalmente non più bestie. Solo così il Buono per Antonomasia, Francesco, riuscirà ad ammansire il Lupo portandosi nel suo stesso piano d'azione: la Foresta.

Sia infine l'O.N.U., in questa foresta, il Regno del Sole e dell'Utopia dell'Uomo 2000.