Pacchetto sicurezza
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“Chi è pronto a rinunciare alle proprie libertà fondamentali per comprarsi briciole di temporanea sicurezza non merita né la libertà né la sicurezza.”

(Benjamin Franklin - dalla Risposta al Governatore, Assemblea della Pennsylvania, 11 novembre 1755)

 
NOTIZIE MINIME DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 262 del 3 novembre 2007
 
Notizie minime della nonviolenza in cammino proposte dal Centro di ricerca
Per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac@tin.it
 
 
 
2. RIFLESSIONE. IL PASTORELLO NON RISPOSE. O DELLA SICUREZZA
 
1. Che tutti abbiano un tetto sulla testa, questa e' una politica della sicurezza.
Che tutti abbiano un paio di scarpe, un cappotto, una scodella di riso, questa e' una politica della sicurezza.
Che tutti abbiano un letto per dormire in una stanza calda, questa e' una Politica della sicurezza.
Che nessuno sia abbandonato come  una bestia, questa e' una politica della Sicurezza.
Che nessuno subisca fame e violenza, umiliazioni e inganni, questa e' una Politica della sicurezza.
Che nessuno derubi nessuno, che cessi il terrorismo dei ricchi e dei Potenti, questa e' una politica della sicurezza.
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2. Dice il vero Robin Morgan quando scrive che ogni donna che sente alle sue spalle il passo di un uomo ha motivo di avere paura.
E dicono il vero quei greci che sapevano tutto che tutto l'orrore comincia coi padri che ammazzano le figlie, le guerre per far preda di donne, la famiglia che gronda sangue e odio, la citta' che le donne priva di diritti.
Questa lunga storia di orrori inaugurata nel segno del patriarcato, del maschilismo, della guerra senza quartiere di meta' del genere umano per opprimere e torturare l'altra meta' - colpevole di avere il potere di Generare la vita, che ai maschi e' precluso.
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3. Tanti anni fa chi scrive queste righe coordinava per l'Italia la campagna di solidarieta' con Nelson Mandela allora recluso nelle carceri del regime razzista sudafricano. Dicevo allora che il Sudafrica non era il nostro passato, ma il nostro presente e futuro: che l'apartheid era il paradigma delle relazioni internazionali effettualmente date, che il razzismo non era residuale ma costruiva cultura e istituti di dominazione planetaria, negli ordinamenti giuridici come nei rapporti sociali come nei modi di produzione e  nell'appropriazione delle risorse come nelle coscienze. Aver sconfitto l 'apartheid in Sudafrica non basta: occorre sconfiggere l'apartheid nel mondo. E per farlo occorre prendere esempio dalla lotta di Mandela: fare la
Scelta concreta della nonviolenza, la scelta rivoluzionaria della
Nonviolenza, la scelta politica della nonviolenza.
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4. Sara' perche' il mio marxismo era quello di Fortini e Timpanaro, e la mia storia di militante del movimento operaio non e' mai stata complicita' con I regimi fascisti del socialismo reale o con I sanguinari seguaci nostrani del totalitarismo e del dogmatismo uccisore pre e post '68, sono diventato una
Persona amica della nonviolenza senza dover gettare alle ortiche quello che gia pensavo, ma tutto ulteriormente approfondendo e filtrando, criticando,
Dialettizzando, rigorizzando, rendendo piu' vivo e coerente, piu' nitido e piu intransigente. Cosi' assisto alla catastrofe morale e politica, teorica e pratica dei Gruppi dirigenti di grandi e piccine organizzazioni della ex-sinistra italiana, e dei burocrati e cattedratici loro; con lo sguardo di chi prova pena e ribrezzo per chi ieri inneggiava all'assassinio contro il capitale ed oggi inneggia all'assassinio a vantaggio del capitale: restano quello che erano, sciagurati e dementi. Lame pronte alle basse bisogne. Fascisti ritinti di rosso prima, di verde e di rosa adesso, domani di bianco o di blu.
La nostra sinistra era altra cosa, e' altra cosa. Il partito dei fucilati,
Il partito del discorso della montagna, l'internazionale futura umanita'. La sinistra delle oppresse e degli oppressi, della solidarieta' e della Liberazione. La sinistra che nessun gruppo dirigente puo' portare al postribolo o al macello.
La nonviolenza non ti chiede di rinunciare alle tue idee, ma di pensarle fino in fondo. Cosi' si puo' essere persone amiche della nonviolenza muovendo dalle piu' diverse visioni del mondo. La nonviolenza solo questo ti chiede: di pensare seriamente I tuoi pensieri, di riconoscere la dignita' Umana tua propria e di tutti gli esseri umani, di ripudiare e contrastare ogni violenza, di aiutare ogni essere che soffre, di prenderti cura di questo giardino che e' di tutti. La nonviolenza e' la politica dell'umanita' In cammino.
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5. Se tu trovassi all'angolo di casa il monello o il furfante o il commando mafioso che tenti appiccare ad essa il fuoco, certo lo fermeresti, certo chiameresti al soccorso, certo verrebbero a darti man forte tutti gli altri Inquilini. La Terra e' questa casa. Ma tu te ne dimentichi.
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6. I fermati che ogni notte vengono picchiati nelle caserme, nelle questure.
Che ogni notte vengono picchiati nelle caserme, nelle questure.
Ogni notte vengono picchiati.
Nelle caserme, nelle questure, vengono picchiati.
Che questo cessi: questa e' sicurezza.
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7. Chi in fuga dalla miseria tende la mano, e riceve scorpioni e frustate.
Chi in fuga dalla miseria tende la mano, e subisce una nuova schiavitu'.
Chi in fuga dalla miseria tende la mano, a quella persona si lasci dire cosa sia sicurezza.
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8. Sono stato ospite negli accampamenti zingari: mi hanno accolto con lo stesso rispetto che ho avuto per loro. Quanto avevano di migliore mi hanno offerto. Abbiamo bevuto il caffe' dell'alleanza.
Sono stato nei palazzi dei potenti: solo odio e disprezzo e vilta' ne trasudava.
Sono gli zingari i miei fratelli, le mie sorelle.
Chi oggi eccita al pogrom, io so le gesta di chi riproduce. Un governo che deporta, che interna nei campi, che eccita ai rastrellamenti dei poveri e degli oppressi, io so a quale scuola si e' messo, io so a quale ordine porta.
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9. "Scusi, che ne pensa del pacchetto sicurezza del governo italiano?", chiese il cronista al pastorello afgano dopo che il raid dell'Isaf - la congrega di stragisti di cui l'Italia fa parte - aveva raso al suolo la sua casa e sterminato tutti i suoi parenti. Il pastorello non rispose.
"Che ne pensa, scusi, del pacchetto sicurezza del governo italiano?", chiese il cronista al sopravvissuto del naufragio dell'ultima carretta del mare che dopo aver visto l'intera sua famiglia finire in pasto ai pesci e' stato tratto in campo di concentramento per essere riconsegnato agli aguzzini da cui era scappato finendo nelle mani di altri aguzzini. Il sopravvissuto non rispose.
"E lei, lei che ne pensa del pacchetto sicurezza del governo italiano?", chiese il cronista alla ragazza sinta cui le ruspe stavano abbattendo la misera baracca. La ragazza non rispose.
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10. E' stato scritto gia' su questo foglio, lo si ripete qui una volta
ancora: e' giunta l'ora che la nonviolenza ritorni alle origini sue: di
lotta politica di liberazione degli oppressi; di lotta politica per
l'indipendenza e l'autogoverno; di lotta politica dell'umanita' per un mondo in cui i diritti umani a tutti gli esseri umani siano riconosciuti, alle donne e agli uomini; di lotta politica in difesa della madre Terra; di lotta politica, di programma politico, di progetto politico per la conquista del potere che tutti i poteri irresponsabili e oppressivi atterri; e inveri il programma di Giacomo Leopardi. Il programma di Luce Fabbri. Il programma di Vandana Shiva. La politica della misericordia, la politica della comunita' della Terra.