DIRITTO MEDICINALE E GIUDICE DI
PROSSIMITA’
Nel corso della trasmissione Blog del 4 giugno 2088, diretta da Raffaele
Festa Campanile, l’avvocato Francesco Elia e l’avvocato(già magistrato)
Gennaro Francione hanno avanzato l’idea del Giudice di Quartiere ovvero
di un giudice decentralizzato che, in civile e penale, sia a diretto
contatto col territorio, cioè a stretto ridosso delle zone dove sorgono
le situazioni sociali conflittuali.
Questa figura, secondo diverse modalità, è già realizzata in alcuni
paesi europei e corrisponde alla necessità di realizzare una più
efficiente “giustizia di prossimità”. Si tratterebbe in Italia di
creare questa figura autonoma e valorizzarla appieno in tutte le sue
potenzialità, facilmente accessibile dal cittadino per risolvere
velocemente e con spesa irrisoria sia conflitti civili che penali di
minimo rilievo.
In civile i due avvocati, ideatori del blog “Le avanguardie del diritto”
http://flash.studiolegaleelia.it/index_resize.html), hanno
individuato figure già esistenti quali il conciliatore e l’arbitro, in
funzione il primo di mediatore secondo equità e conciliatore delle
controversie; il secondo di vero giudice parallelo a quello ordinario,
veloce e facilmente accessibile.
Al conciliatore e all’arbitro di quartiere civilisti si
affiderebbe una funzione conciliativo-mediatoria-decisoria nei casi più
comuni come le controverse di condominio, le liti di vicinato etc.. Si
tratta di situazioni talora esplosive acuite dalla lentezza della
procedura normale che porta all’impossibilità pratica di rivolgersi a
un giudice ordinario. Proprio la tensione protratta e il senso di non
giustizia portano spesso questi contrasti a degenerare, creando “reati
di cortile”(ingiurie, minacce, lesioni etc.), talora sfociati in veri
e propri omicidi come in un recente caso in cui gli assassini hanno
confessato il delitto dovuto al fatto che i vicini facevano troppo
rumore.
In penale i due avvocati hanno avanzato il progetto di un nuovo
giudice ad hoc che gestisca reati minori o comunque con pena minima con
un criterio assolutamente nuovo e rivoluzionario, espresso da Francione
nel suo recente libro
IL DIRITTO PENALE
TRA REALTA' E UTOPIA, (Herald Editore, Roma 2008).
Francione ha creato il Movimento per il Neorinascimento della
Giustizia(http://www.antiarte.it/eugius/)
che si batte per una giustizia sostituente al medioevale “diritto
penitenziale”(fondato sulla punizione) il nuovo “diritto medicinale”,
basato su cura, sanzioni e misure di sicurezza per la repressione dei
reati con l'ausilio delle nuove tecnologie(es. braccialetti
elettronici), della psicoterapeutica, e grazie all'estensione del
controllo dei devianti direttamente sul territorio.
Nel crimine, in prospettiva neoumanistica, non deve più
contare quello che si è fatto, ma perché lo si è fatto e quale il
rimedio per prevenire e guarire. Questa la chiave di volta di un
processo medicinale e microstrutturato. Punire semplicemente il
deviante e abbandonarlo all’uscita del carcere significherebbe
ritrovarselo addosso peggio e più attrezzato di prima. Un compito di
prevenzione e recupero tanto più facile da realizzare quanto più il
giudice sia a stretto contatto col territorio assegnatogli che
controlla e gestisce con equipe di esperti.
Un modello immediato di giudice di prossimità è stato avanzato da
Francione nel SEMINARIO SULLO STALKING ALLA REGIONE LAZIO tenutosi il 10
giugno 2008 a Roma. Là andando controcorrente,
ma riscuotendo ampi consensi, il relatore ha contestato la
necessità di un nuovo reato di stalking (persecuzione) in esame al
parlamento, ritenendo che siano sufficienti le norme già
esistenti(violenza privata art. 610 c.p., minacce, 612 c.p., molestia o
disturbo alle persone art. 660 c.p.).
Integrando la proposta di legge regionale del consigliere Claudio Bucci,
ha invece avanzato la necessità di
instaurare un dialogo tra la vittima e l’autore del comportamento
deviante, spesso una persona normale disturbata da eccesso d’amore,
ricorrendo alla nuova figura del Giudice Mediatore di Quartiere.
Si tratta di un giudice con funzioni confidenziali
amministrativo-pregiurisdizionali di prevenzione e conciliazione,
attrezzato, grazie alle sue capacità comunicative e multisciplinari ma
soprattutto con l’ausilio di esperti. per intervenire sui fatti
illeciti prima del loro insorgere. Un autentico Pacificatore Sociale di
Quartiere.
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