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martedì 23/03/2004 17.15
COMUNICATO STAMPA
Il giorno mercoledì
24 marzo alle ore 15,30, per la rubrica "Un giorno
speciale" condotta su RAI Uno da Michele
Cocuzza, il giudice drammaturgo Gennaro
Francione ricorderà col padre e con alcuni testimoni, tra cui un
superstite
Il più grave disastro su rotaie della storia
europea, dimenticato dalla cattiva coscienza collettiva, preso a emblema
di un urlo dei diseredati contro
ogni guerra e contro la sopraffazione dei poveri ad opera dei forti.
L'evento, nel sessantennale dal suo
verificarsi, è stato finalmente rievocato
dalla grande stampa nazionale con articoli apparsi su "Il Corriere della
Sera", "Famiglia Cristiana", "Il Mattino".
TRENO DI LUCE 8017: L’INNO ALLA PACE DEI 521
MORTI DELLA TRAGEDIA DI BALVANO
http://www.antiarte.it/trenodiluce
http://www.agipress.it/agenzia/news.php?shownews=1234
Agipress)
Alla RAI la tragedia di Balvano
Sunday, March 21st, 2004 10:06 AM |
Il
giorno
mercoledì 24 marzo alle ore 15,30 per la rubrica "Un giorno
speciale" condotta su RAI Uno da Michele Cocuzza, il giudice
drammaturgo
Gennaro Francione ricorderà col padre e con alcuni testimoni, tra
cui un
superstite, la grave tragedia ferroviaria caduta nella notte tra il
3 e il 4
marzo 1944 in cui videro la morte sua nonna Giulia e altri 520
passeggeri.
Il più grave disastro su rotaie della storia europea, dimenticato
dalla
cattiva coscienza collettiva, preso a emblema di un urlo dei
diseredati
contro ogni guerra e contro la sopraffazione dei poveri ad opera dei
forti.
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http://www.youtube.com/watch?v=nnzFUQVxJig |
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il Treno di Luce è partito.
Ora spetta a noi di non consentire soste
mortali in gallerie.
Un caro pensiero a Nonna Giulia e ai suoi
poveri compagni dell'ultima ora.
Un saluto al tuo Papà,
Salvatore Argenziano .
DA
ROMA
Gennaro,
sto seguendo la trasmissione. Complimenti! E' una cosa bellissima
quella che stai facendo. Complimenti per la figura del tuo papa...
Papà che a me manca
tanto. (Francesco De Cicco, drammaturgo e regista)
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Gennaro
sei stato stupendo. E' davvero bellissimo tutto... Ci sentiamo
presto(Editore e scrittore
Costanzo D'Agostino) |
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25 marzo 2004 ore 18,40
COMUNICATO STAMPA
SQUARCIATO IN RAI A "UN GIORNO
SPECIALE" DI COCUZZA IL VELO DI COLPEVOLE OMERTA' DURATO 60 ANNI SULLA
PIU' GRAVE TRAGEDIA FERROVIARIA DELLA STORIA, QUELLA DEL TRENO 8017.
Il Gruppo Treno di Luce è intervenuto il 24 marzo 2004 nella
trasmissione "Un giorno speciale" condotta da Michele Cocuzza,
per ricordare la Tragedia di Balvano, il più grave disastro ferroviario
di tutti tempi, misteriosamente nascosto alla coscienza collettiva.
Nella notte tra il 2 e il 3 marzo 1944 nei pressi della stazione di
Balvano, sotto la Galleria delle Armi, morirono oltre 600 persone uccise
dal monossido di carbonio sprigionato dalle due locomotive di un convoglio
sovraccarico che non riuscirono a vincere la forte pendenza. I macchinisti
continuarono ad alimentare le caldaie trasformando la galleria in una
lunga camera a gas.
Con immagini e servizi davvero forti realizzati sui posti del disastro
la trasmissione ha fornito uno spaccato vibrante della tragedia.
I signori Agostino e Ciro
Avventurato hanno ricordato la Cappella di Balvano, fatta erigere dal loro
rispettivo padre e fratello Salvatore Avventurato non solo per i suoi tre
parenti morti ma per tutte le vittime che si abbracciarono nell'ultimo
viaggio là nella Galleria delle Armi, da allora detta Galleria della Morte.
Apuzzo Silvio ha ricordato i parenti morti in quella tragedia e il
viaggio che essi facevano per procurarsi cibo mancante nella loro terra.
Galdino Acampora, ha portato la sua testimonianza di unico
sopravvissuto attualmente vivente, scampato perché viaggiava su uno dei
due vagoni rimasti appena fuori dalla galleria.
Vincenzo Francione e suo figlio, il giudice romano Gennaro Francione,
che nel disastro persero l'amata Giulietta, loro rispettiva madre e nonna,
a nome del gruppo hanno chiesto al Presidente Ciampi di istituire il
Giorno della Memoria per poter ricordare pubblicamente e per sempre quei
fatti, per troppo tempo rimasti oscuri.
La trasmissione seguita in Italia da oltre 2.500.000 di persone, sarà
mandata in onda in America. Intanto è stata seguita in Svizzera da nostri
connazionali là emigrati che hanno fatto pervenire al Gruppo Treno di
Luce lettere di rammarico per la vicenda sconosciuta e di commossa
partecipazione agli avvenimenti.
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mercoledì 24/03/2004 17.02
Da Malta
Il pensiero di un inglese
Thank you, Gennaro and also Vincenzo (whom
I remember from his visits to Malta) for your very interesting TV
programme about the tragedy of Balvano, March 1944. A very sombre
programme but well worth watching.
What struck me was that there was a memory of
all this in the locality but not nationally - that is the pattern of
history in Italy - la storia/memoria della propria paese or Noi
siamo romani ma voi siete milanesi!
Love from David and Edith
(Ritiene il programma serio ma davvero
interessante. Lamenta che una notizia come questa non sia venuta alla
cronaca nazionale, vittima forse del dualismo nord-sud.LO scrivente è
stato professore di storia all'Università di Birmingham ora in pensione)
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venerdì 26/03/2004 5.36
DALL'UMBRIA
Assicuro le mie preghiere in suffragio di tutti i defunti provocati da
questo evento che non conoscevo e che è stato giusto ricordare.
Con stima e cordialità.
Pio de Giuli
- Direttore della Rivista "Subasio" Organo
dell'antica
Accademia Properziana del Subasio attiva in Assisi dal 1516
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venerdì 26/03/2004 10.23
Dalla Svizzera
Carissimo Gennaro,
è stato un piacere rivedere te e tuo papà, anche se via etere, vi ho
visti in forma smagliante, e mi fa immensamente piacere, in riguardo
alla tristissima storia, della tragedia di Balvano, hai fatto benissimo a
portarla pubblicamente in TV in modo di ricordare pubblicamente la storia
di quella povera gente deceduta in modo orrendo. Infatti io personalmente
ne ero totalmente ignaro della storia di Balvano, e avete fatto un gesto
nobile, facendo si, che la gente sappia e ricordi quest`altra immane
tragedia.
Ciao Gennaro, un caro saluto a te, al tuo papà, e tutta la famiglia.
Cordialmente
Maurizio Ciaramella
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venerdì 26/03/2004 17.27
DA MILANO
Caro Gennaro,
ki si rilegge...
L'occasione è per te e tuo padre, specialmente,
dolorosa.
Ma l'ignobile oblìo sarebbe il baratro.
Bravi quindi per quello ke state facendo in
proposito, è esemplare.
Ho dato un'okkiata alla BIBLIOTECA della
subsubsezione di Antiarte ke hai dedicato a 'Treno di Luce 8017': è
molto corposa.
Direi ke tutta la subsezione dedicata a 'TdL8017'
è notevole e rikiede tempo per farla propria.
Non mankerò.
Di più e d'altro ora non scrivo, per molti motivi.
A momenti e luoghi debiti parleranno i fatti, le
opere o, quanto meno, i progetti compiuti e proposti.
Mi piacerebbe, comunque, conoscere anke te e
arkitettare o partecipare comunemente a qualcosa, quando tornerò a
Roma.
VIETATO ARRENDERSI.
Carme diem,
ALBatro, alias o ex Abdul El-Hamid II,
alias...
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domenica 28 marzo 2004 17.02.19
DALLA SICILIA
La ringraziamo per il suo tenace e costante interessamento e siamo
unanimi nell'esprimerle il nostro appoggio affinché la tragedia della
Galleria delle Armi non vada dimenticata!
GUGLIELMINO MARIA LETIZIA (nipote di Troiano Salvatore)
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martedì 30/03/2004 17.37
DALLA CAMPANIA
Ciao Gennaro,
Ti abbiamo visto da Cocuzza e la tragedia di Balvano, a noi
completamente
ignota, ci ha addolorati e sdegnati.
A presto
F. N.
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lunedì 05/04/2004 10.27
Dall'Albania
Ciao Gennaro!
Ti ho visto in televisione sulla Vita in diretta
e lo detto anche ai miei genitori in Albania, ti hanno visto anche
loro. Abbiamo seguito con grande interesse tutta la vicenda.
A presto
Viola
(traduttrice,
per l'Istituto di Albanese presso l'Università La Sapeinza di
Roma, dell'opera La scala di
Scannerebbeco di G. Francione)
mail giovedì 22 settembre 2005 0.09.15
Il 24 marzo del 2004 io ero in cucina a sparecchiare quando mio marito che stava guardando la trasmissione di Cocuzza in camera da letto mi chiamò e mi disse che in televisione stavano parlando del disastro ferroviario in cui era morto mio zio. Naturalmente mi sintonizzai subito su Rai Uno, ascoltai attentamente la trasmissione e presi contatto con Alessandro Tuzza, che mi diede l’indirizzo e-mail dell’avvocato Barneschi, che stava preparando il suo libro.
Rosa Di Filippo
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giovedì 8 aprile 2004 22.54.26
DALLA CAMPANIA
Cari amici,
mi compiaccio per questa vostra grande, inestimabile voglia di memoria.
Ne ho raccolto un po', ricambiando con poco rispetto a quel che avete
fatto finora per non dimenticare la tragedia del treno dei poveri
dell'Italia che non c'era. Ho intenzione di continuare ad accompagnarvi su
questa strada che da tempo avete tracciato e percorrete con straordinaria
volontà di non dimenticare.
Sono pronto ad accogliere suggerimenti, notizie, spunti, racconti e
testimonianze. Arrivederci a presto e grazie davvero. Di cuore.
Antonio Manzo, giornalista inviato de "Il Mattino"
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giovedì 1 aprile 2004 9.15.23
DALLA BASILICATA
Carissimi,
ho visitato il vostro sito che ho potuto constatare molto ben curato e
ricco di documenti. In merito vi comunico che mi sono attivato con una
lettera al Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, affinché
venga riconosciuta una onoreficenza in memoria delle vittime della
sciagura ferroviaria. Inoltre sono presentatore di una proposta di legge
concernente la Istituzione del Giorno della memoria e del Museo della
memoria in ricordo delle vittime della sciagura ferroviaria di Balvano del
3 marzo 1944 ( 4798 )(presentata il 10 marzo 2004, annunziata l'11 marzo
2004).
La stessa amministrazione comunale di Balvano sta con apposita delibera
promuovendo una richiesta in tal senso nei confronti delle ferrovie dello
stato. L'obiettivo è quello che in occasione della prossima ricorrenza vi
possa essere una significativa celebrazione del ricordo e della memoria
delle vittime. Mi auguro che con voi vi possa essere una proficua ed
efficace collaborazione nel recupero di questa triste pagina di storia del
nostro paese, del nostro mezzogiorno e delle nostre comunità.
cordialmente. In attesa di comunicazioni ulteriori invio i miei più
cordiali saluti.
On. Giuseppe Molinari
CAMERA DEI DEPUTATI N. 4798
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PROPOSTA DI LEGGE
d'iniziativa del deputato MOLINARI
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Istituzione del Giorno della memoria e del Museo della
memoria in ricordo delle vittime della sciagura ferroviaria di
Balvano del 3 marzo 1944
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Presentata il 10 marzo 2004
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ONOREVOLI COLLEGHI ! - Nella notte tra il 2 e il 3 marzo del 1944 un treno partito da Napoli e diretto a Potenza, giunto nella galleria del Monte Armi nei pressi di Balvano (Potenza) a causa della forte pendenza della salita e del peso superiore alla sostenibilità da parte dei locomotori si bloccò. Si trattava di un convoglio di 47 vagoni trainati da due locomotori, era il treno n. 8.017. I suoi passeggeri erano per lo più gente disperata, gente povera che cercava nella economia dello scambio e del baratto una opportunità di sopravvivenza. Ben 517 passeggeri di quel convoglio ferroviario rimasto fermo in galleria morirono asfissiati per le esalazioni della combustione del carbone dei motori delle locomotive.
La ricostruzione dell'incidente, dopo sessanta anni, è ancora frammentaria e parziale. Persino le Forze alleate di stanza in Italia avviarono una inchiesta sull'incidente i cui risultati sono ancora secretati. Si è trattato di una vera tragedia che sconvolse in particolare la comunità lucana, che fu generosa nel prestare soccorso alle vittime della sciagura.
Oggi il cimitero di Balvano custodisce le salme delle vittime del 3 marzo 1944. Di quella tragedia sono apparsi reportage giornalistici persino sulla stampa internazionale, senza però giungere ad una ricostruzione storica completa di quanto accadde realmente nella galleria del Monte Armi.
A distanza di tanti anni i familiari delle vittime continuano a chiedere che lo Stato si ricordi di quella triste pagina di storia legata alla fine della guerra e ad una tragedia del nostro mezzogiorno consumatasi nel silenzio. La presente proposta di legge oltre ad istituire il Giorno della memoria in occasione di ogni 3 marzo si prefigge anche di sostenere la ricostruzione storica di quell'avvenimento per il rispetto che si deve ai 517 morti. Una tragedia dimenticata che vive nella comunità lucana e nella memoria dei parenti delle vittime.
Chiediamo pertanto che la proposta di legge possa avere un iter rapido e si possa così onorare il ricordo di quanti contribuirono anche con la vita alla ricostruzione del Paese in una fase storica nella quale la miseria e la disperazione, oggi fortunatamente superate, costituivano la costante. Per questo abbiamo il dovere di non dimenticare.
PROPOSTA DI LEGGE
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ART. 1.
(Istituzione del Giorno della memoria).
1. Il 3 marzo di ogni anno è celebrato il Giorno della memoria in ricordo delle vittime della sciagura ferroviaria di Balvano del 3 marzo 1944.
ART. 2.
(Istituzione del Museo della memoria).
1. Entro due mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, è stipulata una intesa istituzionale di programma tra la Presidenza del Consiglio dei ministri, la regione Basilicata, la regione Campania, l'amministrazione comunale di Balvano in provincia di Potenza e la Trenitalia Spa per l'istituzione presso la stazione ferroviaria di Balvano di un Museo della memoria in ricordo delle vittime della sciagura ferroviaria del 3 marzo 1944.
2. All'interno del Museo della memoria sono custoditi tutti gli atti e i documenti riferiti alla sciagura ferroviaria del 3 marzo 1944.
3. La Presidenza del Consiglio dei ministri, al fine di una compiuta ricostruzione storica degli accadimenti, è autorizzata a desecretare tutti gli atti e i documenti che riguardano la sciagura ferroviaria di Balvano del 3 marzo 1944, inclusi gli atti e i documenti coperti da segreto militare.
4. Per l'istituzione del Museo della memoria è autorizzata la spesa di 500.000 euro per l'anno 2004.
ART. 3.
(Copertura finanziaria).
1. All'onere derivante dall'attuazione della presente legge, valutato in 500 milioni di euro per l'anno 2004, si provvede mediante corrispondente riduzione dello stanziamento iscritto, ai fini del bilancio triennale 2004-2006, nell'ambito dell'unità previsionale di base di parte corrente « Fondo speciale » dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno 2004, allo scopo parzialmente utilizzando l'accantonamento relativo al medesimo Ministero.
2. Il Ministro dell'economia e delle finanze è autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio.
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domenica 18 aprile 2004 17.28.47
Egregi Signori,
dopo aver seguito la trasmissione "UN GIORNO SPECIALE" di Michele Cocuzza il 24/03/04 ho visitato il vostro sito. Mi rivolgo a voi con la mia più grande ammirazione e gratitudine per aver ricordato la tragedia di Balvano, per averne creato un sito ed un gruppo in modo da far ridiventare persona tutte le vittime della tragedia.
Sono la pronipote di due vittime della tragedia e riporto qui la mia testimonianza per potergli dare la giusta identità, vi prego per tanto di correggere come segue:
1. CAMPANILE GIUSEPPINA: indicata nella lista dei martiri al n. 70 erroneamente come GIUSEPPE. Nata a Tramonti il 02/03/1894, aveva quindi compiuto il 50° anno di età al momento della tragedia (non aveva 49 anni come indicato) e risiedeva a Nocera Inferiore (SA).
2. RAGOSA ALFONSO: nr. 340 nella lista dei martiri, figlio di CAMPANILE GIUSEPPINA nato a Nocera Inferiore (SA) nel 1929 aveva dunque 15 anni al momento della morte.
Se fosse possibile inserirle sarei grata di inviarvi anche le due foto degli scomparsi.
Sono ancora in vita le due figlie della Sig.ra Campanile: Ragosa Luisa (mia nonna), ancora residente a Nocera Inferiore e che ricorda benissimo il periodo della tragedia e Ragosa Palmina (residente in Germania).
<Omissis>
Il giorno della trasmissione di Cocuzza abbiamo chiamato la Rai al numero indicato e abbiamo rilasciato il nostro recapito
telefonico<omissis>
Io e tutta la mia famiglia vi ringraziamo per il vostro ammirevole lavoro e siamo a vostra completa disposizione per ulteriori chiarimenti e testimonianze
distinti saluti
Stefania Dusi
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Da : |
antoniomammato <antoniomammato@tin.it> |
Inviato : |
sabato 24 aprile 2004 10.46.11 |
A : |
<adramelek55@hotmail.com> |
Oggetto : |
Testimonianza sulla tragedia di Balvano |
Le
rievocazioni dell’immane disastro ferroviario di Balvano, che hanno
riempito le pagine di settimanali e quotidiani e lo spazio di numerosi
programmi televisivi, hanno fortemente scosso nostra madre, ormai
ottantenne, che ha inteso ripercorrere, scrivendole, le tappe più
importanti di quel dramma, che ha segnato profondamente la sua vita.
Ha sentito il dovere morale, nei confronti dei suoi genitori da lei
tanto amati e venerati, di raccontare la sua esperienza al fine di fare
luce e chiarezza su una tragedia dimenticata, nascosta e, purtroppo,
manipolata.
Grati per la cortese attenzione, con profonda stima
I
figli
Sac.Nicola, Rina e Antonio Mammato
Per
leggere la lettera della signora Maria Monti:
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SONO LA NIPOTE DI DUE VITTIME DEL TRENO 8017 (MURANTE NUNZIA E PRINCIGALLI DONATO) VOGLIO DIRVI CHE A DISTANZA DI TANTI ANNI PROVO TANTA TRISTEZZA PER QUELLO CHE E' SUCCESSO MA SOPRATTUTTO SONO AMAREGGIATA PER IL FATTO CHE UN EVENTO COSì TANTO TRAGICO NON SIA MAI STATO COMMEMORATO COME, SECONDO ME, ERA GIUSTO FARE.
LA NONNA HA LASCIATO CINQUE FIGLI DI CUI UNO DI SOLI 3 ANNI è STATO DAVVERO DURA PER LORO CRESCERE SENZA LA MAMMA E NESSUNO SE N'E' MAI RICORDATO.
MENA GARGIULO |
LA SCIAGURA DI 60 ANNI
FA
Balvano, cerimonia
per le vittime del treno
«Il 3 marzo diventi
giorno della memoria»
Balvano. Familiari delle vittime, associazioni, istituzioni locali, i
rappresentanti dell’Ente Ferrovie, le comunità religiose e gli ultimi
superstiti della tragedia del treno di Balvano si sono ritrovati ieri sera
nel paesino lucano «per non dimenticare». Sessant’anni fa la tragedia
con oltre seicento morti, quasi tutti napoletani che si recavano nei
paesini della Basilicata per fornirsi di pane, olio, verdure.
La presidenza del Consiglio regionale della Basilicata ha promosso
l’incontro per ricordare il più grande disastro ferroviario della
storia europea e mondiale, che avvenne nella notte tra il 2 e il 3 marzo
1944 e che causò 521 vittime, secondo l’elenco ufficiale che negli anni
ha subìto variazioni in aumento. Il treno 8017, il merci
Napoli-Battipaglia-Potenza, partito da Balvano alle 12.50 del 3 marzo
1944, trainato da due locomotive e composto da 47 vagoni, non arrivò mai
alla stazione di Bella-Muro. Nella galleria di Balvano, lunga quasi due
chilometri, avvenne la tragedia. Il treno, per la pendenza e per cause
tecniche, tuttora non accertate, non riuscì a proseguire la sua marcia e
la galleria si trasformò in una camera a gas in cui centinaia di persone
morirono soffocate dal monossido di carbonio sprigionato dalle locomotive
di testa.
«Dall’iniziativa - ha dichiarato il presidente del Consiglio regionale
della Basilicata, Vito De Filippo - è nato un comitato per non
dimenticare le vittime di un incidente mai chiarito nelle sue dinamiche e
per rievocare una triste pagina storica poca nota ai più, ma fortemente
viva nella memoria dei parenti e della comunità di Balvano».
Nel corso della manifestazione è stata presentata l'iniziativa
legislativa dell'onorevole Giuseppe Molinari (gruppo Margherita) per
istituire il «giorno della memoria» il 3 marzo, e per realizzare un
museo presso la stazione ferroviaria di Balvano, oggi in disuso, così
come quasi tutte le stazioni della tratta Eboli-Potenza.
"Il Mattino da online"
[Articolo pubblicato in "kataweb.it",
14 maggio 2004]
Potenza, 14 mag 2004 - 11:11
Cerimonia per la strage ferroviaria di Balvano
Oggi pomeriggio a Balvano (Potenza) si terrà un incontro
promosso dalla presidenza del consiglio regionale della Basilicata
in ricordo del 60º anniversario della tragedia della galleria Monte
Armi, il più grande disastro ferroviario della storia europea, che
avvenne proprio a Balvano il 3 marzo 1944. "L'iniziativa -
dichiara il presidente del consiglio regionale Vito De Filippo -
mira essenzialmente alla costituzione di un comitato per non
dimenticare le 521 vittime di un incidente mai chiarito nelle sue
dinamiche e per rievocare una triste pagina storica poca nota ai più,
ma fortemente viva nella memoria dei parenti e della comunità di
Balvano".
Durante la manifestazione sarà presentata l'iniziativa
legislativa dell'onorevole Giuseppe Molinari (Margherita) tesa
ad istituire il giorno della memoria -il 3 Marzo- e a realizzare un
museo della Memoria presso la stazione ferroviaria di Balvano, oggi
in disuso. Alla cerimonia parteciperanno oltre al presidente De
Filippo, i familiari delle vittime, le associazioni, le istituzioni
locali, i rappresentanti delle ferrovie, le comunità religiose, gli
studiosi, i giornalisti, nonché gli abitanti del paese. (cor)
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[Articolo pubblicato in "www.regione.basilicata.it",
14 maggio 2004]
Consiglio regionale della Basilicata
Struttura di coordinamento attività di informazione, comunicazione ed
editoria
UFFICIO STAMPA
Non dimenticare le oltre cinquecento vittime di un incidente mai
chiarito nelle sue dinamiche, quello avvenuto a Balvano il 3 marzo 1944, e
rievocare una triste pagina storica poco nota ai più, ma fortemente viva
nella memoria dei parenti e della comunità di Balvano. È questo il senso
della manifestazione tenutasi a Balvano questa sera e promossa dalla
Presidenza del Consiglio Regionale della Basilicata in ricordo del 60º
anniversario della tragedia della galleria Monte Armi, il più grande
disastro ferroviario della storia europea. "Abbiamo intenzione - ha
dichiarato il Presidente del Consiglio Regionale della Basilicata, Vito De
Filippo - di istituire un comitato costituito da rappresentanti di
associazioni, Istituzioni locali, Ferrovie, comunità religiose, studiosi
e giornalisti. Una iniziativa - ha dichiarato De Filippo - che rafforza la
proposta legislativa dell'onorevole Molinari tesa ad istituire il Giorno
della Memoria -il 3 Marzo- e a realizzare un museo della Memoria presso la
stazione ferroviaria di Balvano, oggi in disuso. Dello stesso avviso anche
il giornalista dell'Ansa, Mario Restaino, autore del libro "Un treno,
un'epoca: storia dell'8017", una ricerca storica sull'incidente
ristampata dal Consiglio Regionale della Basilicata. Restaino, presente
all'incontro, ha sottolineato la necessità di recuperare la stazione e
destinarla a museo per ricordare le tante vittime. Durante l'incontro sono
stati ripercorsi quei tragici momenti nei quali il treno merci 8017,
entrando nella galleria delle Armi situata tra le stazioni di
Balvano-Ricigliano e Bella Muro, incominciò a slittare non riuscendo più
a procedere. Nella galleria, oltre cinquecento furono i passeggeri, molti
dei quali abusivi in viaggio verso la Puglia per acquistare viveri da
vendere al mercato nero della Campania e del centro Italia, che perirono a
causa delle esalazioni di acido carbonico prodotte dalla locomotiva. Una
tragedia - ha dichiarato l'onorevole Molinari - consumata in brevissimo
tempo e che lascia, ancora oggi, margini di incertezza sulle modalità con
cui l'incidente avvenne. "Con la proposta di istituire il Museo - ha
concluso Molinari - si vuole onorare il ricordo di quanti contribuirono
anche con la vita alla ricostruzione del Paese in una fase storica nella
quale miseria e disperazione, oggi fortunatamente superate, costituivano
la costante". "Non si poteva - ha concluso De Filippo - lasciare
sottaciuto tale avvenimento nel quale persero la vita centinaia di uomini.
Un atto dovuto nei confronti di quelle persone e dei loro parenti che,
ancor oggi, si recano presso quel luogo, per non dimenticare e per rendere
omaggio ai propri cari".
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[Articolo pubblicato in "basilicatanet.it",
15 maggio 2004]
15/05/2004 14.01.50
(ACR) (ANSA) CONSIGLIO: BASILICATA; TRAGEDIA BALVANO SARA'
RICORDATA
BALVANO (POTENZA), 15 MAG - Il Presidente del Consiglio regionale della
Basilicata, Vito De Filippo, promuoverà la costituzione di una comitato
che suggerisca all'Assemblea alcune iniziative da attuare in vista del
2005, per ricordare l'incidente ferroviario nel quale, la notte fra il 2 e
il 3 marzo 1944, oltre 500 persone morirono per asfissia in una galleria
nei pressi di Balvano (Potenza). Lo ha annunciato lo stesso De Filippo
concludendo una riunione svoltasi in paese proprio per avviare iniziative
in ricordo della sciagura, la più grave della storia ferroviaria italiana
e fra le più gravi nel mondo: all'incontro ha partecipato anche l'on.
Giuseppe Molinari (Margherita), il quale ha presentato una proposta
di legge per l'istituzione di una "giornata della memoria"
in ricordo delle persone morte quella notte sul treno 8017. De Filippo, in
particolare, ha indicato la necessità di "realizzare una sede per
ricordare stabilmente la tragedia, a partire dal 2005", e
l'opportunità di concludere un protocollo d'intesa con le Ferrovie dello
Stato per "salvare e valorizzare la stazione di Balvano. Siamo figli
- ha spiegato il Presidente del Consiglio regionale - anche dei luoghi,
oltre che del tempo in cui viviamo, e Balvano per la sciagura del 1944 e
per il terremoto del 1980 è simbolo del dolore e della sofferenza ma
anche della tenace volontà di rinascita". Il Presidente del
Consiglio regionale della Basilicata ha ipotizzato anche contatti con la
Provincia di Salerno e la Regione Campania, in considerazione della
provenienza della maggior parte delle vittime. All'inizio della riunione,
Molinari - che ha inviato la sua proposta di legge anche il Presidente
della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi - ha sottolineato il
"carattere istituzionale, e assolutamente non politico,
dell'iniziativa. Credo - ha aggiunto - che nel 2005 dovremo ricordare
l'incidente ferroviario con una manifestazione a carattere
nazionale".
Oltre a Molinari e De Filippo, all'incontro hanno partecipato il
consigliere regionale della Basilicata, Gerardo Mariani (Ri), il sindaco
di Balvano, Vittorio Di Carlo, un dirigente delle Ferrovie, i sacerdoti
don Antonio Palo e don Franco Corbo, parenti delle vittime, un testimone,
amministratori locali e rappresentanti di enti e istituzioni, un
macchinista e lo scrittore Gianluca Barneschi. Quest'ultimo ha annunciato
la pubblicazione di un libro che ricostruisce la sciagura ("Balvano:
la strage dimenticata", sarà il titolo) e la possibilità che la
storia venga presentata in uno sceneggiato televisivo. Il rappresentante
delle Ferrovie ha sottolineato "la disponibilità della società a
valorizzare la stazione di Balvano". Il testimone, Vincenzo Pacella,
all'epoca dei fatti giovane artigiano di Balvano al quale, come ad altri,
le autorità ordinarono di collaborare alla rimozione dei cadaveri, ha
ricordato che ne furono scaricati dal treno 515 o 520 (il dato è
significativo in considerazione del fatto che la cifra delle vittime non
è mai stata stabilita con certezza assoluta). (ANSA). RES
http://treno8017.trenidicarta.it/
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Gialli &
rivelazioni
Il treno della morte nella Galleria
delle armi
Nino Masiello
«Partito». Il segnale fu lanciato dalla stazione di Balvano, provincia
di Potenza, cinquanta minuti dopo la mezzanotte tra il 2 e 3 marzo del
1944, appena il treno 8017, proveniente da Napoli, si rimise in movimento
per raggiungere la stazione di Bella-Muro, altra tappa sulla via di
Potenza. Come da regolamento il capostazione di Balvano avrebbe dovuto
ricevere quello di «Giunto» una volta arrivato il convoglio nella
stazione successiva - due locomotive e quarantasette vagoni, per una
lunghezza complessiva di 500 metri -, ma quell’atteso segnale non arrivò.
Sicchè, due ore dopo il tempo previsto per la percorrenza Balvano -
Bella-Muro, il ferroviere cominciò a preoccuparsi. Una dimenticanza del
collega? Ma, alle 5 del mattino, vide arrivare, stravolto dall’affanno e
dallo sgomento, Michele Plato, frenatore dell’ultimo vagone dell’
8017: un sopravvissuto. Il primo che racconterà la strage in galleria,
entrando nei verbali del Procuratore del re a Potenza, testimone di quello
che, per molti aspetti, è ancora un giallo dopo sessant’anni.
Mario Restaino, responsabile della sede regionale dell’Ansa a Potenza,
ha coronato un lungo, difficile impegno certosino con un libro appena
ristampato, a cura del Consiglio Regionale della Basilicata (Un treno,
un’epoca: storia dell’8017, Arti grafiche Vultur,
pagg. 141). La ricostruzione di Restaino propone più di un inquietante
interrogativo sulle cause di quella tragedia della quale non è possibile
conoscere nemmeno il numero esatto delle vittime, non già le cause che la
determinarono. L’unica certezza, probabilmente, è che la gran parte dei
viaggiatori era rappresentata da uomini e donne della Campania che si
erano avventurati su quel treno partito da Napoli per andare a barattare o
comprare, a Potenza e dintorni, vettovaglie da scambiare con indumenti
usati, calze da donna, tabacco sfuso, sigari toscani, fiammiferi di zolfo,
scarpe, spago, lana grossa per materassi: merce da povericristi. Una fauna
che il viaggiatore Pasquale Festa Campanile raccontò nel suo romanzo
d’esordio Nonna Sabella.
I pendolari della fame, furono definiti anche così, non riuscirono, come
centinaia di loro compagni di viaggio, a vincere il fumo che si impossessò
della lunga galleria in salita nella quale, nonostante le due locomotive
in testa al convoglio, il treno si arrestò. La «galleria delle armi»,
poco meno di due chilometri, è la più lunga delle 37 che si attraversano
sulla tratta Battipaglia - Potenza. Lì, da quando era stata costruita la
linea ferroviaria, il fumo del treno in corsa rendeva sempre difficile,
per pochissimi istanti, il respiro dei viaggiatori. Ma quella notte,
fermatosi il convoglio, il fumo prodotto dalle due immense locomotive e
prodotto dalla combustione di pessimo carbone, evidentemente pieno di
zolfo e proveniente da una partita importata dai Balcani, sicuramente
inadatto alla bisogna, portava la morte, non già una breve difficoltà di
respirazione.
«Come è possibile - si chiede e chiede, poi, Restaino - che quei due
bestioni di locomotive da montagna, adatte, cioè, a quel percorso, a quel
tipo di treno, a quel peso, non riuscirono a superare la galleria?». Il
libro offre, anche uno spaccato del modo in cui, in quel 1944, circolavano
le informazioni, controllate dallo speciale reparto militare PWB,
Psycological Malfare Branch i cui quadri erano prevalentemente formati da
giornalisti americani e inglesi, molti con una diretta conoscenza
dell’Italia di prima della guerra. «Una censura che non funziona - o
agisce in modo più blando con i giornali locali, il cui atteggiamento
verso l’incidente sorprende, però, per la scarsità di notizie e per
l’attenzione posta verso alcuni particolari, trascurandone altri».
L’Ordine, periodico della Democrazia Cristiana, parla del fatto nel
numero del 5 marzo 1944. Testo glaciale: «Mentre andiamo in macchina
apprendiamo che tra Piperno e Baragiano un treno viaggiatori proveniente
da Napoli, per il sovraccarico non ha potuto superare una galleria.
Conseguenza: ben quattrocento persone morte di asfissia! Ci sono mille
motivi per pensare che quel sovraccarico era di contrabbandieri e
contrabbando. Imploriamo, a nome delle vittime, che ci si decida una buona
volta a regolare il traffico dei viaggiatori».
Nel museo di Pietrarsa è conservata una delle due locomotive di quella
tragedia immane, che ha provocato la morte di 517 persone nella galleria
delle Armi, tra le stazioni di Balvano e Bella - Muro.
Il Mattino on line 31 maggio 2004 |
Balvano 1944. La tragedia del treno 8017.
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BALVANO
(PZ) - (05/06/04)
- Era la notte tra il 2 e il 3 marzo
1944 quando il treno merci 8017 entrò nella galleria del Monte Armi
tra le stazioni di Balvano - Ricigliano e Bella Muro. Da quella
galleria il treno e il suo carico di gente povera e disperata salita
a bordo alla ricerca di un'opportunità di sopravvivenza in tempi di
guerra, non sarebbero più usciti: il convoglio, forse a causa
del carico eccessivo per la forte pendenza del tratto, cominciò a
slittare e non riuscì più a procedere. Così le esalazioni della
combustione del carbone delle due locomotive a vapore provocarono la
morte per asfissia di 521 passeggeri. Oggi, a sessanta anni da
quella tragedia, la Regione Basilicata ha promosso l¹istituzione di
un Comitato formato dai parenti delle vittime, dalle associazione e
le istituzioni locali e dalle Ferrovie dello Stato per non
dimenticare le 521 vittime di un incidente mai chiarito nelle sue
dinamiche. A questa iniziativa si aggiunge la proposta di legge
avanzata dall ' On. Giuseppe Molinari per l¹istituzione del Giorno
della Memoria (il 3
marzo) e la realizzazione di un Museo della Memoria presso la
stazione ferroviaria di Balvano, già presentata alla Camera dei
Deputati il 10 marzo scorso. La proposta di legge si prefigge anche
di sostenere la ricostruzione storica di quell'avvenimento che ad
oggi si presenta ancora troppo frammentaria e parziale. Tanti anni
di silenzio intorno ad un disastro di tali proporzioni sembrano
quindi avviarsi ad una conclusione anche perché se l'opinione
pubblica nazionale ha rimosso questo episodio, certamente non è
stato così per la comunità lucana e in particolare per quella di
Balvano che custodisce nel suo cimitero le salme di quelle vittime
provenienti per la maggior parte dalla Campania. Una lezione di
rispetto impartita a chi, a partire dalle istituzioni, ha preferito
la strada dell¹indifferenza nei confronti di una sciagura, la più
grave tra quelle avvenute sui binari europei, per anni indegnamente
rimossa dalla labile memoria collettiva di questo Paese.
(Carmen
Ielpo)
http://www.graffitinews.it/giugno04/050604.htm
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----- Original Message -----
From: "adramelek" <adramelek@tin.it>
To: <adramelek@tin.it>
Sent: Wednesday, March 02, 2005 10:40 PM
Subject: TRENO DI LUCE
>
> Il libro di Gianluca Barneschi "Balvano 1944. I segreti di un
disastro
> ferroviario ignorato"
> (edito da Mursia) sarà presentato venerdì 4 marzo alle ore 17
nella Sala
> del Museo Provinciale
> di Potenza.
>
> Interverranno: Sabino Altobello (presidente della Provincia di
Potenza),
> Gianluca Barneschi (autore del libro), Ulderico Pesce (attore),
don
> Giuseppe Pronesti (parroco di Picerno). Moderatore Donato Pace
> (giornalista).
>
> TRENO DI LUCE 8017:
> L'INNO ALLA PACE DEI 521 MORTI DELLA
> TRAGEDIA DI BALVANO
>
> http://www.antiarte.it/trenodiluce
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giovedì 03/03/2005 0.16
Bravi, a ricordare con tanto amore la terribile sciagura del 1944, mi
pare
accaduta proprio il 4 marzo; disastro non imputabile direttamente alla
guerra, ma ugualmente terrificante nel numero delle vittime e
nell'odiosa
caratteristica della loro morte. Silenziosa, traditrice, stupida,
prevedibile, disonesta, che si accanicsce contro i più poveri e
indifesi.
Quelle cinquecento persone decedute tanti anni fa, saranno, nel loro
aldilà,
contente che qualcuno, ogni anno, le ricordi con affetto, e in tutta
l'Italia.
Un abbraccio dalla Sicilia.
Vito La Colla - Palermo
|
LA LAPIDE A PIANA DI SORRENTO
mail giovedì 22 settembre 2005 0.09.15
Da quel marzo del 2004 seguo costantemente gli sviluppi della vicenda, mi sono rivolta al comune di Piano per un progetto che mi sta molto a cuore, una lapide nel cimitero a perenne ricordo delle vittime di Piano di Sorrento. Il Sindaco Luigi Iaccarino, l’assessore alla Cultura Giovanni Iaccarino, il dottor Pepe e tutta l’amministrazione comunale si sono subito mostrati disponibili e partecipi.
Ho il piacere di comunicarvi che il giorno 18 settembre 2005 sul cimitero di Piano di Sorrento c’e stato lo scoprimento della lapide, alla presenza anche dell’avvocato Gianluca Barneschi, che la sera precedente è stato ospite del Comune di Piano per la presentazione del suo libro”Balvano 1944”.
Rosa Di Filippo
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Cari
amici del Treno di Luce
nell'augurarvi
una felice pasqua non posso fare a meno di pensare alla
prima forma di resurrezione dei corpi: quella che attraverso
il nostro
spirito stiamo assicurando a tutte le anime dei nostri cari
trapassati nella
Galleria di Balvano tanti anni fa.
Quei
morti reclamavano il nostro ricordo, dimenticati da istituzioni che a
chiacchiere predicano l'umanismo ma che di fatto pensano solo
a non
compromettersi.
Col
nostro affetto, la nostra caparbietà, la nostra fede ma soprattutto con
la nostra alleanza, quei
morti sono ritornati alla luce.
La
prima resurrezione è stata nella nostra memoria. Nella memoria di tutti
noi alleatici per comunicarci, attraverso l'affetto giammai
sopito, il loro
ricordo.
A
un ragazzino che chiedeva al papà che gli raccontava la tragedia di
Balvano che fine avessero fatto quei morti, il padre aveva
risposto:"Sono
diventati angeli".
Gli
angeli, grazie, a noi sono ritornati sul mondo attraverso la nostra
Memoria Personale.
Il
secondo tributo è stato quello della Resurrezione nella Storia.
Il
Convegno all'Università di Salerno, l'articolo apparso sull'Europeo che
tra le stragi impunite(Ustica, Moby Prince etc.) finalmente
cita anche
quella della Galleria di Balvano, e tanti altri articoli,
commemorazioni,
documentari etc. dimostrano la riesumazione nella storia di
quell'evento.
Grazie
ancora a tutti voi che avete permesso questa Resurrezione Storica.
I
nostri angeli, grazie a voi, ora sorridono dall'altra parte.
Prendiamo
spunto da loro per continuare ad alimentare la nostra utopia di
un mondo migliore, cominciando a combattere contro la guerra
per cercare di
costruire il Mondo sulla Pace e sulla Fratellanza.
La
nostra Utopia di Luce darà un senso al sacrificio immane dei nostri
cari.
16 aprile 2006
dott.
Gennaro Francione
TRENO DI LUCE 8017: L’INNO ALLA PACE DEI 521 MORTI DELLA
TRAGEDIA DI BALVANO
http://www.antiarte.it/trenodiluce
http://www.comunicati.net/comunicati/societa_civile/associazioni/22990.html
http://italy.indymedia.org/news/2006/04/1048861.php
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IL TRENO DELLA MORTE
Sabato 5 maggio 2007, alle ore 19,30
nel Centro di Quartiere - Via 1° luglio 1946, nell'ambito delle
manifestazioni per il bicentenario dell'istituzione del Comune di S.
Egidio del Monte Albino (SA), si terrà una manifestazione per
ricordare le vittime del treno 8017, le molte delle quali erano
proprio di S. Egidio.
La manifestazione si svolgerà secondo il seguente prgramma:
8017: IL TRENO MALEDETTO
Balvano - Una tragedia dimenticata
Introduzione della Sig.ra Lucia Albanese, Assessore alla Cultura;
Proiezione del documentario "3 marzo '44" di Vincenzo Esposito;
Intervengono:
Prof. Vincenzo Esposito - Antropologo culturale dell'Università di
Salerno
Sig. Ugo Gentile - Ex Capostazione di Baragiano, testione oculare
Avv. Roberto Marrazzo - Sindaco del Comune di S. Egidio del Monte Albino
Moderatrice:
Dott.ssa Nunzia Gargano, Università di Salerno.
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Version: 7.5.467 / Virus Database: 269.6.2/787 - Release Date: 03/05/2007
14.11
http://www.comunicati.net/comunicati/arte/teatro/38478.html
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Balvano 1944. I segreti di un disastro ferroviario ignorato
Interventi
Ulderico Pesce
Altri eventi con oratore Ulderico Pesce
attore e regista teatrale
17:504' 0"
Antonio Manzo
Altri eventi con oratore Antonio Manzo
Giornalista de Il Mattino
17:546' 0"
Massimo Cariello
Altri eventi con oratore Massimo Cariello
Assessore della Provincia di Salerno
18:003' 0"
Antonio Manzo
Altri eventi con oratore Antonio Manzo
Giornalista de Il Mattino
18:031' 0"
Gianluca Barneschi
Altri eventi con oratore Gianluca Barneschi
Avvocato
18:0416' 0"
Autore del libro
Antonio Manzo
Altri eventi con oratore Antonio Manzo
Giornalista de Il Mattino
18:204' 0"
Gianluca Barneschi
Altri eventi con oratore Gianluca Barneschi
Avvocato
18:243' 0"
Ugo Gentile
Altri eventi con oratore Ugo Gentile
Già capostazione
18:2718' 0"
Testimone della tragedia di Balvano
Antonio Manzo
Altri eventi con oratore Antonio Manzo
Giornalista de Il Mattino
18:453' 0"
http://www.radioradicale.it/scheda/229850/balvano-1944-i-segreti-di-un-disastro-ferroviario-ignorato
|
Da:
adramelek [mailto:adramelek@tin.it]
Inviato: venerdì 5 dicembre 2008 16.23
A: 'adramelek'
Cc: info@radiocristal.it
Oggetto: LA TRAGEDIA DI BALVANO
Stasera
Alle 21,45 ci sarà l’intervista a Gennaro Francione sulla tragedia
ferroviaria di Balvano dove perirono circa 600 persone.
Sito:
http://www.radiocristal.it/
TRENO DI LUCE 8017:
L’INNO ALLA PACE DEI 521 MORTI DELLA
TRAGEDIA DI
BALVANO
http://www.antiarte.it/trenodiluce
http://www.torreomnia.it/forum/leggi.asp?id=3005 |
Lunedì 2 marzo 2008, ore 18 – 19
l’avvocato Francesco Elia e il giudice drammaturgo
Gennaro Francione
parteciperanno alla trasmissione
D.A.S.E.IN (DIRITTO ARTE SOCIALITA’ E INFORMAZIONE)
su ROMA UNO TV
diretta da Raffaele Festa
Campanile
Si parlerà di diritto, cronaca quotidiana, socialità con un ospite
artista per ogni trasmissione.
Il tutto in una ricerca della notizia alternativa di socialità, arte
e cultura, a favore della controinformazione di cui è maestra la Rete.
La sigla sta per Diritto,
socialità, arte e informazione e gioca anche sul termine
Dasein, introdotto in filosofia da Martin Heidegger nella sua
opera Essere e tempo, a
indicare nell’esser-ci
la fondamentale natura dell'uomo, il cui fine è prima di tutto un
essere impegnato con tutta l'anima nel mondo.
Il programma DASEIN, che di questo impegno totale e finanche
controcorrente si fa portabandiera, intende appunto esplorare
l'informazione oltre i 360° consueti per andare a rilevare pieghe
nascoste, gravide e ultradimensionali di sensi del vivere comune.
IL TEMA DEL GIORNO del 2 marzo sarà
L’OMERTA’ DELLE CASTE: PERCHE’ LA PIU’ GRANDE TRAGEDIA FERROVIARIA DELLA
STORIA E’ STATA DIMENTICATA?
Scaletta:
-
presentazione dell’opera di Francione introduttiva del
tema Guerra
-
-
LA
GUERRA CULINARIA DI MONSIEUR GURDJIEFF
di G.
Francione
per
la regia di Vincenzo Sartini
con
Vincenzo e Ilaria Sartini, Tony Matera
Dramma in un atto. Racconta l'insegnamento di George Ivanovitch
Gurdjieff(1877-1949),
il maestro armeno che agli inizi del secolo
scorso
fondò
una scuola d'insegnamento esoterico volto alla liberazione dell'uomo.
Attraverso il Triagramma Drammaturgico rappresentato dal Maestro
Musicale,
dall'Allievo Poeta e dall'Amante Pittrice si dipana la storia di tre
anime
nascoste nella casa di una Parigi appena invasa dalle truppe tedesche.
La
guerra si fa metafora della condizione umana in sé con l'insegnamento di
Gurdjieff che spinge l'essere lungo la Quarta Via della consapevolezza,
dell'amore
e
della
fratellanza operosa.
Dove: Teatro Gasmann di Civitavecchia
Il 6 di marzo ore 21 il 7 di marzo ore 19 ore 21
@@@@@@@@@@@@
Ospiti il prof Vincenzo Esposito, antropologo culturale, DITESI -
Università di Salerno e Carlo Preziosi - Università di Salerno
il 23 gennaio 2006 presso l’Università degli Studi della Basilicata a
Potenza e presso l’Università di Salerno organizzò un convegno sulla
tragedia di Balvano
- l’avvocato Gianluca Barneschi autore del libro Balvano 1944. I segreti
di un disastro ferroviario ignorato, Milano, Mursia, 2005.
Nella notte tra il 3 e il 4 marzo 1944 il treno
merci 8017 entrò nella galleria delle Armi, situata tra le stazioni di
Balvano-Ricigliano e Bella-Muro (linea Battipaglia-Potenza).
Nella galleria, lunga 1692 metri, il lungo convoglio
incominciò a slittare e non riuscì più a procedere: oltre cinquecento
persone morirono asfissiate dalle esalazioni delle due locomotive a
vapore.
Per 50 anni la tragedia è stata colpevolmente dimenticata
finché Vincenzo e Gennaro Francione, che nella tragedia videro morire
Giulia(rispettivamente madre e nonna), nella trasmissione "Un giorno
speciale" di Michele Cocuzza del 23 marzo 2004 portarono alla luce la
tragedia. Da allora una serie di iniziative nel web e fuori come il
convegno organizzato dal professor Esposito o il libro pubblicato
dall’avv. GIANLUCA BARNESCHI
”Balvano 1944. I segreti di un disastro ferroviario ignorato”
Milano, Mursia, 2005.
Informazioni sulla tragedia:
TRENO DI LUCE 8017: L’INNO ALLA PACE DEI 521 MORTI DELLA
TRAGEDIA DI BALVANO
http://www.antiarte.it/trenodiluce
Sulla reiezione della petizione dei familiari di istituire un
giorno della memori da parte della presidenza della Repubblica.
http://www.comunicati.net/comunicati/societa_civile/associazioni/20353.html
Una curiosità. La sigla musicale di apertura e chiusura del
programma “PORTO AZZURRO” è opera di due giudici musicisti. FRANCIONE,
in veste di compositore, e GIORGIO PUNZO, sax tenore e arrangiatore del
pezzo.
@@@@@@@@@@@
Per seguire la trasmissione in rete che andrà in onda ogni lunedì dalle
18 alle 19 (con repliche all’1,20 e l’indomani alle 9,30):
In Rete: http://www.romauno.tv/
Analogico
» Roma: CH 31
» Lazio: Monte Lungo Ch.65 / Vallemaio Ch.62 / Monte Curio Ch.G / Isola
Liri Ch.31
Satellite
Sky CH.860
oppure in chiaro con queste coordinate:
Hot Bird 6 - Frequenza 11.541
Polarizzazione Verticale
FEC
5/6 - SR 22000
STUDIO LEGALE ELIA
Piazza Bainsizza, 1 - 00195 - Roma
tel: +39 063721499 Fax: +39 0637500689
http://www.studiolegaleelia.it/
UNIONE EUROPEA GIUDICI SCRITTORI(EUGIUS): LA NUOVA
UNIONE
DEI GIUDICI UMANISTI D'EUROPA:
http://www.antiarte.it/eugius
|
8017, il treno della morte. Balvano, 3
marzo 1944: storia di una tragedia dimenticata Marzo
1944. La guerra nel Sud Italia sembra essere finita: a luglio '43 lo
sbarco alleato in Sicilia, poi l'8 settembre l’armistizio. L’Italia,
ufficialmente, non è più alleata con le forze naziste; in realtà, però,
è divisa in due: a sud il regno di Vittorio Emanuele III e del nuovo
capo del governo Pietro Badoglio, con sede, dall'11 febbraio, a Salerno;
a nord la Repubblica Sociale di Mussolini, ancora fedele ad Hitler.
Guerra finita, si diceva. Ma la guerra lascia il segno, sempre: città
devastate dai bombardamenti, linee stradali e ferroviarie interrotte per
mesi. La popolazione è in ginocchio, la fame incombe. Si tenta il tutto
e per tutto per la ricerca di generi alimentari, a costo di salire su un
treno merci, magari stipati come bestie. Così, più di 600 persone
salgono a bordo dell’8017, il treno merci della speranza, partito da
Napoli, direzione Potenza: i passeggeri sono quasi tutti campani,
soprattutto delle province di Napoli e Salerno. Borsisti neri, si disse.
Molti lo sono, vero: centinaia di viaggiatori clandestini,
provenienti soprattutto dai grossi centri del napoletano, stremati dalla
guerra, che nei paesi di montagna lucani sperano di poter acquistare
derrate alimentari in cambio di sigari e caffè distribuiti dagli
statunitensi Ma i più sono uomini, donne, padri o madri di famiglia,
gente partita per Basilicata, Puglia, Calabria, con poche lire in tasca
e qualche oggetto da barattare in cambio di cibo. Il carico del
convoglio ne risente: il treno pesa più di 600 tonnellate, un'enormità.
È la mattina del 2 marzo. Il treno 8017 lascia la stazione di Napoli:
a trascinare i suoi 47 vagoni, una motrice elettrica, molto potente,
fino a Salerno. Arriva a Battipaglia poco dopo le 18.00, riparte poi
alle 19.00; lo trainano ora due locomotive a vapore, a doppia trazione,
perché da lì la linea ferrata, non ancora elettrificata, si inerpica su
per i ripidi sentieri dell’entroterra salernitano. Nelle caldaie non
brucia più il carbone fornito dai tedeschi, ma quello americano, carico
di zolfo. È quasi mezzanotte quando il convoglio raggiunge la stazione
di Balvano, un paesino della provincia di Potenza, al confine con la
Campania. Quasi tutti i passeggeri dormono, solo i macchinisti restano
all’erta. Circa mezz’ora di sosta: tutto nella norma, controlli e
manutenzione di routine. Poi, alle 00.50, il treno riparte per un tratto
in notevole pendenza con numerose gallerie molto strette e poco areate
Fermata successiva Bella-Muro: solo otto chilometri e circa venti minuti
il tempo stimato per percorrerli.
Poi, il nulla, nel silenzio spettrale di una notte nebbiosa e senza
vento. Alle 2.40, quasi due ore dopo, dell’8017 non si ha più alcuna
notizia. Nessun deragliamento, nessuno scontro, solo un arresto
improvviso, in un tunnel di 1262 metri, con pendenze fino al 13%: la
Galleria delle Armi. La locomotiva inizia a slittare, il treno rimane
bloccato, senza riuscire ad uscire dalla galleria. Si ferma a 800 metri
dall'ingresso, con i soli ultimi due vagoni fuori. I binari bagnati per
l’umidità, il carbone di cattiva qualità, la confusione tra macchinisti,
frenatori e fuochisti: frenare o far girare al massimo i motori?
retrocedere o andare avanti?…
Gli sforzi delle locomotive per riprendere la marcia sviluppano
grandi quantità di monossido di carbonio e acido carbonico, facendo
perdere i sensi al personale di macchina. In poco tempo anche la
maggioranza dei passeggeri viene raggiunta dai gas tossici che, in
assenza di vento, possono uscire dalla strettissima galleria solo
tramite il piccolo condotto di aerazione. Pochi attimi, e la galleria si
trasforma in una camera a gas. Il fumo asfissiante delle caldaie invade
i vagoni, quasi tutti gli occupanti del convoglio muoiono soffocati dal
monossido di carbonio. Solo all’alba da Potenza arrivano i soccorsi, ma
è troppo tardi.
Il destino di centinaia di persone si era consumato nel buio
spettrale di quel tunnel maledetto. Il treno della speranza,
trasformatosi in treno della morte, fu tirato indietro, a fatica, fino a
quell’ultima, tragica fermata, dove ebbe inizio la conta dei cadaveri:
dapprima allineati sulle banchine, poi portati al cimitero; per loro
quattro fosse comuni, tre per gli uomini ed una per le donne. L’esatto
numero dei morti non fu mai stabilito con esattezza. Il Governo
Badoglio, riunitosi a Salerno alcuni giorni dopo, ne contò 501.
Di sicuro, le vittime furono molte di più e tantissime quelle che non
furono mai riconosciute. Non ci furono funerali, nessun cadavere tornò
mai casa né ricevette una degna sepoltura. Solo nel 1972, Salvatore
Avventurato, che quella notte aveva perso il padre e il fratello, si
fece promotore della costruzione di una cappella, un monumento ai caduti
dell’8017: una lapide di marmo è lì a ricordare ai posteri una tragedia
immane, che attende ancora di essere spiegata. La lapide riporta 509
morti (408 uomini e 101 donne) e, ironia della sorte, una errata data
dell’incidente, posticipata di un giorno.
Sono passati ben 65 anni da quella tragica notte, eppure ancora molto
poco si sa del treno 8017. Tante le incognite sull’evento e le
incongruenze nelle inchieste ma, soprattutto, nessun riconoscimento
ufficiale da parte dello Stato Italiano, né tanto meno dalle Ferrovie
che provarono a cavarsela con miseri risarcimenti alle famiglie delle
vittime, intesi come risarcimenti di eventi bellici. Il treno, forse,
avrebbe dovuto essere fermato a Battipaglia nonostante le due locomotive
fossero nominalmente sufficienti al traino, e avrebbe dovuto essere
messo in regola con le nuove normative; era noto inoltre che il carbone
fornito non era in grado di sviluppare sufficiente potenza per mantenere
le massime prestazioni delle macchine.
Vennero anche sollevati dubbi sulla tempestività dei soccorsi e
sull'operato dei capistazione di Balvano e Bella-Muro, che non
accertarono subito la posizione del treno quando questo apparve in
ritardo sulla tabella di marcia. In realtà, nel caos post-bellico,
comunicazioni intermittenti e pesanti ritardi rientravano nella norma.
Non era raro che si impiegassero oltre due ore per percorrere i 7 km
della tratta. Un mese prima, d'altronde, in una galleria sulla tratta
Baragiano-Tito, immediatamente successiva a quella della tragedia e con
pendenze superiori al 22, un treno dell'autorità militare statunitense
aveva subito un incidente simile.Sulla tratta incriminata, inoltre, per
ridurre l'eventualità di questi incidenti riducendo gli sforzi e le
emissioni delle macchine, era stato disposto il limite di 350
tonnellate.
Poche e frammentarie le notizie diramate dalla stampa. Il 7 marzo il
quotidiano napoletano Risorgimento, l'unico autorizzato dalle autorità
alleate, scrisse di un incidente ferroviario a un treno merci: pochi
accenni vaghi, nessuna indicazione sul luogo, né sul numero delle
vittime. Ma anche i quotidiani nazionali pubblicarono cifre diversissime
tra loro. Per il “Corriere della sera”(6 marzo 1944) e per “La Stampa”
(7 marzo 1944) i morti sarebbero stati 500, mentre 49 erano i ricoverati
in ospedale. Le medesime cifre vennero riferite dal “Giornale d’Italia”
del 7 marzo, mentre lo stesso giorno “La Gazzetta del Mezzogiorno” parlò
di 509 vittime. Il quindicinale potentino “Il Gazzettino”, invece, l’8
marzo riferì di 549 morti, di cui 77 donne. Pochissimi, inoltre, sono
gli studi sul caso. Tra questi, le ricerche del dottor Gianluca
Barneschi, autore del volume “Balvano ’44: i segreti di un disastro
ferroviario”.
A molti anni da quella sciagura, insomma, ciò che resta è solo il
mesto e composto saluto che ogni anno, nel giorno dell’anniversario, i
tanti campani porgono ai loro cari, per non dimenticare. Con la speranza
che un giorno l'oscura vicenda del treno 8017 venga fuori dall’ovattato
oblio che l’ha avvolto per anni e venga sollevato finalmente il velo su
quella che fu la più grande tragedia ferroviaria d’Europa.
Il treno 8017 effettuato il 2 marzo, ben può definirsi il treno della
morte, perché rare volte, anche nei disastri ferroviari più famosi, si
sono avuti in una sola volta oltre 600 morti quanti furono quelli che
perdettero la vita sotto la galleria delle Armi presso la stazione di
Balvano. Una simile ecatombe non può essere addebitata a fatalità ed
occorre ricercarne e punirne i responsabili
(“Libertà”, 20 marzo 1944)
3 marzo 2009 Carlo Alfani
http://www.salernoinprima.it/attualita_trebalv.html
|
3 marzo 1944,
sciagura del treno 8017: 500 morti a Balvano
di Vittorio Savino del 3/03/2009 in StoriaAccadde Oggi.
Quella conosciuta come sciagura del treno 8017 è forse il disastro
ferroviario più grave mai avutosi nel mondo, di sicuro quello con il
maggior numero di morti in Italia.
Il treno merci 8017, che caricava legname per ricostruire i ponti
distrutti dalla guerra , parte da Napoli nel primo pomeriggio del 2
marzo del 1944, destinazione Potenza. Alle 18 arriva alla stazione di
salerno , qui però dovendo procedere per una linea non elettrificata
sostituisce la locomotiva elettrica con una macchina a vapore. Alle 19
arriva a Battipaglia, alla prima vaporiera ne viene aggiunta una
seconda, entrambe vanno in testa al treno, che nel frattempo si è
allungato a ben 47 vagoni. Sul convoglio salgono a centinaia, la maggior
parte povera gente stremata dalla guerra che cerca ristoro nei paesini
della Lucania.
Nella galleria posta tra Balvano e Bella-Muro lucano , lunga 1968 metri,
le due locomotive non ce la fanno ad andare avanti, spingono sui binari,
ma scivolano, tanto è il peso e la pendenza. Lo sforzo delle locomotive
produce una percentuale di monossido di carbonio e acido carbonico
nell’ambiente, la galleria, da provocare morte per asfissia di circa 500
persone, compresi i fuochisti delle due locomotive. Le stime a poche ore
dalla tragedia parlano di 501 civili morti, 8 militari e 7 ferrovieri,
ma indagini storiche attendibili, ci parlano di oltre 600 morti. Pochi i
riconosciuti, allineati lungo i binari della stazione furono poi sepolti
in quattro fosse comuni a Balvano, senza neanche un funerale. Tra le
cause l’uso del nuovo carbone jugoslavo fornito alle nostre ferrovie
dagli Alleati, carbone nettamente inferiore di qualità a quello tedesco
usato fino ad allora, capace di ostruire le tubature delle caldaie. Di
certo, il particolare momento politico dell’epoca smorzò tutte le
notizie e del fatto si ebbe quasi nessuna conoscenza.
Fino al 1959 all’uscita della galleria viene istituito un posto di
controllo per evitare situazioni simili, il posto resterà fino al
divieto assoluto delle locomotive a vapore. Dopo 15 anni dai fatti il
Ministero del Tesoro risarcirà le vittime, trattandole come “vittime di
guerra”, ma anche come clandestini senza biglietto, fatto questo
opinabile e in pratica falso per la stragrande maggioranza dei
viaggiatori.
http://www.pupia.tv/notizie/0005023.html
|
Il fatto. Nella notte tra il 3 e il 4 marzo
1944, il treno 8017 entrò nella “Galleria delle Armi” sulla linea
Battipaglia-Potenza, restandovi intrappolato. Morirono circa 600 persone
Balvano, la tragedia ferroviaria
senza il “diritto di memoria”
di Tiziana Mercurio
Visto che non lo fa nessuno, o, al momento, ancora
in pochi, ci pensiamo noi a non dimenticare, a mantenere viva la
memoria, a dare voce a chi non ne ha.
In un Paese dove quasi tutti i fatti di sangue - più o meno cruenti -
hanno la loro “Giornata” dedicata, non è chiaro perché i 600 e più
morti del disastro ferroviario di Balvano del ‘44 non meritino neppure
un pensiero. Ancora oggi.
È tutto talmente strano che si fa largo l’idea, che ci sia una seria
volontà di tacere, di dimenticare - esorcizzando, col silenzio - una
delle pagine più vergognose della recente storia d’Italia.
O anche, a pensar male, che ci sia una ferma volontà di “lasciar
perdere”, acquisendo come propria la drammatica consapevolezza che ci
siano, in Italia, “morti di serie B”, ai quali non andrà né il pensiero
delle istituzioni civili, né le preghiere di solerti “pastori d’anime”.
Nella notte tra il 3 e il 4 marzo 1944, il treno merci 8017 entrò nella
galleria delle Armi, situata tra le stazioni di Balvano-Ricigliano e
Bella-Muro (sulla linea Battipaglia-Potenza). Nella galleria, lunga
1.692 metri, il lungo convoglio incominciò a slittare e non riuscì più a
procedere: oltre 600 persone, molte delle quali torresi, morirono
asfissiate dalle esalazioni delle due locomotive a vapore.
In pratica, una sorta di “camera a gas” (si passi il lugubre paragone,
volto solo a rendere l’idea) in cui trovarono la morte persone innocenti
che, biglietto alla mano, viaggiavano in situazioni estremamente
disagevoli e che, forse, ebbero l’unica sfortuna di trovarsi nel posto
sbagliato all’ora sbagliata. Tutto, infatti, accadde intorno alla
mezzanotte: i primi soccorsi arrivarono solo all’alba.
Troppo tardi. Troppo tardi per chi era su quel treno che avrebbe dovuto
trasportare solo merci (ma, che, se pagavi, chiudeva “entrambi gli
occhi” e ti faceva salire); troppo tardi per chi sarebbe sopravvissuto
se gli aiuti fossero stati più veloci. Si è calcolato, infatti, che la
gente morì, in media, a gruppi di cento ogni ora. E che, anche chi si
trovava più vicino all’uscita della galleria, era talmente stordito
dalle esalazioni del carbone da non avere la forza di mettersi in salvo.
Chi lo spiega ai figli che persero i genitori, a Balvano; chi alle
vedove, ai nonni, ai parenti
Si trattò solo di uno spiacevole incidente; spiacevole, soprattutto,
perché accaduto alla vigilia della pace dopo tanto dolore? A chi rimase
senza sapere, e non col denaro, chi chiederà scusa?
Anche alcuni torresi persero la vita a Balvano. A loro, e agli altri, il
magistrato Gennaro Francione (che nella tragedia perse la nonna,
Giulia), seguito da un manipolo di appassionati, dedica, quasi
nell’indifferenza generale, una serie di iniziative, tra cui, non
ultima, la pubblicazione del libro dell’avvocato Gianluca Barneschi:
“Balvano 1944. I segreti di un disastro ferroviario ignorato” (Milano,
Mursia, 2005).
Lunedì 2 marzo, Francione e Barneschi, con l’avvocato Francesco Elia e
l’antropologo Vincenzo Esposito, dell’università di Salerno, hanno
partecipato alla trasmissione “Dasein”, sull’emittente laziale Roma uno,
diretta da Raffaele Festa Campanile, per parlare di Balvano.
Per approfondimenti: “Treno di luce 8017: l’inno
alla pace dei morti della tragedia di Balvano”,
www.antiarte.it/trenodiluce
http://www.torreomnia.it/servizi_rete/giornali/cartacei/tuttoe/set_fra_tuttoe.htm |
BALVANO:LA
GRANDE TRAGEDIA DIMENTICATA
Articolo di G. Francione su
http://www.flemingpress.it/roma/magazine/161/pdf/Fleming%20aprile%202009%2008.pdf
LA GRANDE
TRAGEDIA DIMENTICATA: BALVANO 1944
Di Gennaro Francione
Nella notte tra il 3
e il 4 marzo 1944 il treno merci 8017 entrò nella galleria delle
Armi, situata tra le stazioni di Balvano-Ricigliano e Bella-Muro
(linea Battipaglia-Potenza).
Nella galleria,
lunga 1692 metri, il lungo convoglio incominciò a slittare e non
riuscì più a procedere: oltre cinquecento persone morirono
asfissiate dalle esalazioni delle due locomotive a vapore.
Per 50 anni la
tragedia è stata colpevolmente dimenticata finché Vincenzo e Gennaro
Francione, che nella tragedia videro morire Giulia(rispettivamente
madre e nonna), nella trasmissione "Un giorno speciale" di Michele
Cocuzza del 23 marzo 2004 portarono alla luce il tragico evento.
Da allora una serie
di iniziative nel web e fuori, come il libro pubblicato dall’avv.
Gianluca Barneschi
”Balvano 1944. I segreti di un disastro ferroviario ignorato”
(Milano, Mursia, 2005) o il convegno che l’antropologo
Vincenzo Esposito, il 23 gennaio
2006 organizzò presso l’Università degli Studi della Basilicata a
Potenza e presso l’Università di Salerno. I due studiosi
intervenivano nella trasmissione Dasein su Roma 1 del 2 marzo 2009
per ricordare il disastro con la loro testimonianza e l’esito delle
loro ricerche.
Intanto
Gennaro Francione creava nel cyberspazio il gruppo Treno di Luce
levando attraverso la contrinformazione sull’avvenimento,
l’inno alla pace dei 600 morti
della tragedia di Balvano (http://www.antiarte.it/trenodiluce).
In
conseguenza della reiezione della petizione proposta dai familiari
delle vittime di istituire un giorno della memoria da parte della
presidenza della Repubblica e di altre istituzioni, il Gruppo dal
basso proclamava provocatoriamente il 3 marzo di ogni anno Giorno
della Dimenticanza (in contrasto con i gloriosi Giorni della
Memoria), quello in cui le istituzioni si dimenticano dei propri
morti. In un paese ancora a caccia di democrazia reale ci sono
ancora distinzioni, in contrasto con l’art. 3 della Costituzione,
tra cittadini di serie a e di serie b, vivi o morti che siano.
|
“Balvano 1944: tragedia treno 8017” è il titolo
del convegno che si terrà sabato 9 maggio c.a.
presso l’aula “E.Sguazzo” del Comune di San
Mango Piemonte. Ad organizzarlo è la Pro Loco di
San Mango Piemonte in collaborazione con la Pro
Loco di Balvano. La rivisitazione storica del
tragico avvenimento, che costò la vita ad oltre
500 persone, sarà a cura dell’avvocato Gianluca
Barneschi, ricercatore ed autore di diverse
pubblicazioni sull’argomento. La relazione del
professionista romano sarà preceduta dai saluti
dei Sindaci e dei Parroci di Balvano e San Mango
Piemonte e dalla introduzione di Gaetano Michele
Barra, macchinista delle ferrovie italiane e
vice presidente della Pro Loco di San Mango
Piemonte.
Previsti, altresì, brevi saluti dei presidenti
della Pro Loco Nicola Vitolo e Antonio
Turturiello, nonché di Enrico Tramutola
presidente Mutua Soccorso Basilicata. Il
professore Enzo Esposito, docente di
antropologia culturale all’Università degli
Studi di Salerno, tirerà le conclusioni
dell’incontro dopo gli interventi delle autorità
regionali della Basilicata e della Campania,
rappresentata per l’occasione dall’On. Ugo
Carpinelli.
La progettualizzazione dell’intera
manifestazione è della Pro Loco di San Mango
Piemonte che ha preso spunto dalla relazione
presentata dal professore Enzo Esposito al
convegno su tematiche antropologiche che
l’associazione picentina organizza il 7 dicembre
di ogni anno. Il docente dell’Università di
Salerno, nell’illustrare le modalità della
datazione della quotidianità tra le popolazioni
rurali meridionali, portò ad esempio la gente di
Balvano che datavano gli avvenimenti locali col
pre e post disastro del treno. Una tragedia
ferroviaria che destò molta commozione all’epoca
e che rimane, ancora oggi, la più grande
catastrofe consumatosi sulle rotaie italiane. Il
2 marzo 1944 partì dalla stazione di Battipaglia,
destinazione Potenza, il treno straordinario
8017. Aveva doppia trazione, assicurata da due
locomotive del deposito di Salerno, e 47 carri,
dei quali 6 carichi con merci varie civili e 41
vuoti. Sul convoglio merci avevano preso posto
oltre 600 viaggiatori, provenienti da vari
comuni del napoletano e del salernitano, che
andavano ad acquistare cibo per i propri cari o
da rivendere al mercato nero di Salerno e
Napoli. Il treno procedeva lentamente ed alle
una circa del 3 marzo entrò nella galleria delle
“Armi” nella tratta Balvano-Ricigliano. Quando
tutti i vagoni, eccetto gli ultimi due, si
trovarono all’interno della galleria, le ruote
motrici delle locomotive iniziarono a slittare e
poi si bloccarono del tutto. I macchinisti
cercarono di far ripartire il treno, il fumo
della combustione riempì la galleria col
micidiale monossido di carbonio. Morirono in 526
senza accorgersi del pericolo, senza panico o
tentativo di fuga. L’immane tragedia maturò in
un meridione devastato dalla guerra e dalla
fame, dedito principalmente alla ricerca di cibo
necessario alla sopravvivenza. Il 9 marzo 1944
il Governo Badoglio, con sede a Salerno, dedicò
l’intera seduta alla sciagura. Fu aperta
un’inchiesta anche dagli alleati.
L’iniziativa s’inquadra nell’evento “San Mango
Balvano: percorso di memoria e di futuro” in cui
le Pro Loco dei rispettivi paesi, gemellate
nella promozione di un interscambio socio
culturale avvalorato da accomunanze
storico-ambientali, mirano a favorire un flusso
turistico-economico tra due territori, quello
salernitano e quello lucano, costellati da
comuni contenuti e da caratteristiche
peculiarità che richiedono tutela, promozione e
valorizzazione.
A distanza di 65 anni dal tragico avvenimento
sono ancora in molti a chiedere di fare
chiarezza, soprattutto i parenti dei numerosi
morti provenienti da vari comuni del salernitano
e del napoletano. Vittime incolpevoli di una
guerra non voluta ma forzosamente sopportata.
Uomini, donne, bambini, madri, padri, fratelli,
sorelle, tutti spinti dalla fame e dalla miseria
ad essere martiri sacrificali sull’altare della
libertà e del dovere naturale. Per essi e per
tutti i morti senza insegne le Pro Loco di
Balvano e San Mango Piemonte emaneranno un
pubblico concorso per la realizzazione di un
monumento in ricordo del Civile Dimenticato.
.
http://sanmangonews.blogspot.com/2009/04/il-9-maggio-2009-san-mango-ricorda-la.html
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Agerola: La conferenza "Agerola 1944 schegge di
memoria:La tragedia del treno 8017"
Dedicata alla tragedia di Balvano del 3 marzo 1944, la più grande
tragedia ferroviaria della storia umana in cui morirono 628 persone.
di Annabella Somma StabiaChannel.it
"Agerola 1944 schegge di memoria:La tragedia del treno 8017", questo il
titolo della conferenza svoltasi l'8 Maggio presso l'Hotel "Le Rocce" (Agerola)
e dedicata alla tragedia di Balvano del 3 marzo 1944, la più grande
tragedia ferroviaria della storia umana in cui morirono 628 persone.
Tra i relatori l'Autore del libro "Balvano 1944" l'avv.Gianluca
Barneschi, l'Avv.Gaetano Rocco Fusco, Autore dell'Articolo "La
catastrofe del treno 8017 ed il tradimento della memoria", il dott.Vincenzo
Sicignano ( Consigliere con delega alla cultura del Comune di Agerola) e
Matteo Merolla ( Presidente dell'Associazione "L'Aliante").
Presenti al convegno anche i parenti delle vittime, i rappresentanti del
Comune di Agerola e il Consigliere del comune di Pimonte Anna Ospizio,
che con grande entusiasmo ha sollecitato i parenti delle vittime a
partecipare, con la speranza che un giorno emerga la verità in questa
oscura vicenda.
Un lavoro di ricerca ancora in itinere quello di Gianluca Barneschi, che
spinto dal desiderio di offrire un risarcimento morale a questi
giovanissimi morti dimenticati dalla storia italiana, dalle istituzioni
per ragion di Stato e censura militare, ha realizzato questo libro con
la speranza che un giorno si coroni il suo sogno, quello di riuscire a
trasmettere in Tv una fiction dedicata a questa immane tragedia.
"I morti di Balvano vengono ingiustamente considerati morti di Serie C,
non solo ignorati ,ma perfino disprezzati. Allora vennero definiti
contrabbandieri , ma in realtà nella Galleria delle Armi, la più lunga
del tratto Battipaglia-Potenza, morirono padri e madri di famiglie
poverissime, giovani che desideravano soltanto sfamare i loro familiari.
La notizia del disastro campano ( perché la maggior parte delle vittime
erano campane) allora seguì un itinerario schizofrenico, nel giro di una
settimana tutti i giornali del mondo ne parlavano. Ad un tratto la
notizia è caduta nel dimenticatoio, svanita per sempre. Solo grazie
all'iniziativa di un privato, Salvatore Avventurato è stata eretta una
cappella per le vittime della tragedia. Non è ammissibile che una
nazione si dimentichi di 628 suoi concittadini, non è ammissibile che le
istituzioni soffrano di amnesie così gravi".
Queste le parole dell'Autore del libro, che ha sottolineato il suo
totale disinteresse economico nella ricostruzione dei fatti.
L'Avv. Gaetano Rocco Fusco, che ha realizzato un articolo sulla tragedia
di Balvano, ha parlato di una prevedibilità della tragedia o quantomeno
della possibilità di limitarne i danni e di un occultamento e
mistificazione della verità.
A seguire la visione del documentario realizzato da Gianluca Barneschi,
Alessandra Gigante e Fabio Andriola e andato in onda nel 2005 su Voyager.
da
http://www.stabiachannel.it/news/index.asp?idnews=7707
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MESSAGGIO DA FACE BOOK DI
Paolo Sgroia
21 maggio alle ore 19.56
A Eboli rappresentazione teatrale della tragedia
Oggi nell'ICATT (Istituto Custodia attenuata
trattamento tossicodipendenze) di Eboli grazie all'invito del
regista Pino Turco ho assistito ad una rappresentazione teatrale
della tragedia del treno 8017.
Gli attori tutti ragazzi dell'Istituto che per la prima volta
salivano sul palco hanno espresso grandi doti artistiche nel
rappresentare il lavoro di Pino Turco.
Grandi applausi dalla sala, il lavoro è stato veramente gradito dal
pubblico.
Nessuno conosceva della tragedia e l'antropologo Vincenzo Esposito
ha dovuto introdurre con una spiegazione il dramma del Treno 8017.
Pino Turco per far capire come sono morte le 600 persone sotto la
galleria non ha usato parole ma ha fatto accendere un lume e l'ha
fatto inserire sotto un vaso di vetro. Tempo 2 minuti e il cero si è
spento. Questo è il tempo che è rimasto alle 600 vittime prima di
emanare l'ultimo respiro.
Un grazie di cuore ai ragazzi dell'Icatt per la loro bravura e al
regista Pino Turco per avermi dato modo di assistere alla
rappresentazione. Sarebbe auspicabile che il dramma venisse
rappresentato anche all'esterno dell'Istituto davanti ai tanti
familiari delle vittime.
http://www.facebook.com/inbox/readmessage.php?t=1083831256753&mbox_pos=0#/inbox/readmessage.php?t=1003150938309&mbox_pos=0
|
http://www.comunicati.net/comunicati/societa_civile/associazioni/varie/106356.html
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STORICA RIEVOCAZIONE DELLE VITTIME DI BALVANO
Dopo 66 anni finalmente, grazie al sindaco di Balvano Costantino di
Carlo, si rende omaggio alle vittime della tragedia del Treno 8017 che
vide oltre 600 morti nella notte tra il 2 ed il 3 marzo 1944.
La rievocazione della tragedia verrà messa in scena dai momentaneamente
detenuti dell'ICATT di Eboli (Sa), dall'attore Emiliano de Martino,
dall'attore Claudio Lardo, dall'Antropologo Culturale Vincenzo Esposito,
su testi di Pino Turco, musiche di Pino Turco e Claudio Lardo,
coreografie di Filomena Domini di Battipaglia (Sa), collaborazione
musicale del maestro Gaetano Blotta.
http://www.facebook.com/event.php?eid=365823385782#!/event.php?eid=361027328452&ref=mf
Claudio Lardo ha scritto
Circa 600 morti cancellati nell'oblio del potere, che "quando l'ha
saputo, s'è lavato le mani".
Noi non ci stiamo e lo raccontiamo a modo nostro.
"Davanti a questi avvenimenti c'è solo un atteggiamento possibile: il
silenzio. Ma non deve essere il silenzio di chi nega la propria
responsabilità, ma il silenzio del rispetto. Il potere è impassibile
dinanzi al dramma dell'umanità diseredata e senza voce, ma non può
rimanere in silenzio! Di quel silenzio ci resta soltanto l'orrore. Ora
dateci un segno, un segno che ci porti la memoria di quelle vite
spezzate e allora, e soltanto allora, anche noi rimarremo in silenzio!"
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La Pro-Loco di San Mango Piemonte organizza la
manifestazione "San Mango - Balvano: percorso di Memoria e di Futuro"
che si terrà il 28 ottobre 2010 alle ore 17 presso il Museo di Arte
Creativa Via Ogliara127/143 Salerno.
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DDOMANI 3 MARZO: IL GIORNO DELLA DIMENTICANZA.
ONORE AI 531 MORTI DIMENTICATI DEL PIU' GRAVE INCIDENTE FERROVIARIO
DELLA STORIA
AL 2006 IL GRUPPO TRENO DI LUCE HA ISTITUITO IL
GIORNO 3 MARZO, GIORNO DELLA DIMENTICANZA OVVERO QUELLO IN CUI LE
ISTITUZIONI SI DIMENTICANO DEI LORO FIGLI.
L'ANNUNCIO E' STATO DATO IL 24 GENNAIO 2006 DA VINCENZO FRANCIONE,
PRESENTE
AL CONVEGNO "VIAGGIO-NELLA STORIA - IL TRENO MALEDETTO" TENUTOSI PRESSO
L'UNIVERSITA' DI SALERNO. FRANCIONE EBBE A SOTTOLINEARE: "SONO SICURO
CHE IL PRESIDENTE CIAMPI NON NE SA NULLA DI QUESTA FACCENDA" ATTRIBUENDO
OGNI RESPONSABILITA' ALLA BUROCRAZIA CIECA.
Valga la democrazia dal basso per ridare reali pari dignità e diritti ai
vivi e ai morti contro le BUROCRAZIE immemori ,perse nei
loro discorsi
sulla costituzione EGUALITARIA vuoti e retorici. Nell'Italia
pseudodemocratica non solo i vivi ma anche i morti non sono eguali
davanti alla legge.
Accanto alle Giornate della Memoria per i morti di serie A, abbiamo
istituito per i poveri morti del Treno 8017 - cd. serie B- , la
Giornata della Dimenticanza: il
3 marzo.
LINK
http://www.antiarte.it/trenodiluce/il_giorno_della_dimenticanza.htm
TRENO DI LUCE 8017: L’INNO ALLA PACE DEI 521 MORTI DELLA
TRAGEDIA DI BALVANO http://www.antiarte.it/trenodiluce
http://www.torreomnia.it/forum/leggi.asp?id=3005
http://www.comunicati.net/comunicati/istituzioni/ministeri/152178.html
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4 NOVEMBRE CONTRO LE GUERRE Telegrammi. 726 lists.peacelink.it/nonviolenza/2011/11/msg00000.html
– Gennaro Francione: Treno di luce, treno di pace contro le guerre
TRENO DI LUCE, TRENO DI PACE CONTRO LE GUERRE
Di Gennaro Francione
Nella notte del 3 marzo 1944, era appena finita la guerra nel sud,
quando il Treno 8017 si fermò nella Galleria delle Armi (poi rinominata
Galleria della morte) uccidendo i suoi 600 occupanti con l'ossido di
carbonio.
Una tragedia dimenticata, riesumata alla storia da Gennaro Francione e
dal papà Vincenzo (recentemente scomparso: uno degli ultimi testimoni
diretto di quei fatti) che in una drammatica trasmissione di “Italia in
diretta” con Cocuzza denunziarono la smemoratezza della storia per un
incidente che riportava alle gravi responsabilità del governo italiano e
degli alleati.
Gennaro Francione istituì il gruppo “Treno di Luce 8017" con il compito
di riunire i familiari ed amici delle 600 vittime del treno. In questa
battaglia di recupero della memoria riuscì a coinvolgere le università
italiane ma non le istituzioni, che negarono la richiesta dei familiari
di istituire a livello nazionale il 3 marzo giorno della memoria dei 600
morti di Balvano.
Il testimone Vincenzo Francione, durante il convegno "Viaggio nella
storia: -Il treno maledetto", tenutosi presso l’Università di Salerno
ebbe a sottolineare di essere sicuro che il presidente Ciampi era stato
reso ignaro intorno a questa faccenda, attribuendo la responsabilità per
la mancata concessione alla burocrazia cieca e oziosa del nostro paese.
Come si potevano trascurare le centinaia di firme di amici e parenti
delle vittime, la solidarietà dei cittadini di tutto il territorio
colpito dalla tragedia, di tanti operatori del settore ferroviario,
culturale, accademico, che si stavano battendosi per richiedere che la
data del 3 marzo venisse rispettata collettivamente a ricordo
dell'evento? Eppure la risposta secca e immotivata dello Stato fu: no!
Per organizzare la memoria del treno e la protesta perenne Gennaro
Francione ha istituito il sito “Treno di Luce – Treno di Pace” per
trasformare il treno maledetto in simbolo di luce contro tutte le
guerre.
Il Treno di Luce non è solo un convoglio materiale ma un mezzo celeste
per ricordare tutti quei morti, vittime di un olocausto inutile, frutto
della guerra e della vita cosiddetta civile che sopraffà i poveri.
Per questo il Treno di Luce vuol viaggiare sulle rotaie del Cyberspazio
per portare il suo messaggio di pace contro la guerra e la sopraffazione
dei deboli ad opera dei forti.
Valga la democrazia dal basso per ridare reali pari dignità e diritti ai
vivi e ai morti contro le burocrazie immemori, perse nei loro discorsi
sulla costituzione egualitaria vuoti e retorici. Nell'Italia
pseudodemocratica non solo i vivi ma anche i morti non sono eguali
davanti alla legge. Parola di giudice.
Accanto alle Giornate della Memoria per i morti di serie A, dopo le vane
richieste di riconoscimento di una giornata alla memoria alle autorità,
il gruppo ha istituito per i poveri morti del Treno 8017 – per lo Stato
cd. serie B -, la Giornata della Dimenticanza: è il 3 marzo di ogni
anno.
Gennaro Francione, nipote di Giulietta Brancaccio, 44 anni, perita nel
tragico disastro
Il racconto dei fatti di Balvano fattogli dal suo papà l’ha trasposto in
CALABUSCIA (edito da Aetas Internazionale - Roma, ottobre 1994 ora in
corso di ristampa per i caratteri della Herald editrice di Roma;
http://www.antiarte.it/cyberomanzofrancione/calabusc.htm). Vi si narra
della fuga dopo l'armistizio lungo tutto la penisola di due napoletani
Gennaro e Vincenzo, padre e figlio, alla ricerca di una salvezza che si
rivela una mera chimera. La vita è un'eterna Calabuscia, una gabbia.
Per altre informazioni sul Treno di Luce
http://www.antiarte.it/cyberomanzofrancione/calabusc.htm
Siti:
TRENO DI LUCE 8017: L’INNO ALLA PACE DEI 521 MORTI DELLA
TRAGEDIA DI BALVANO http://www.antiarte.it/trenodiluce
SU FACE BOOK:
http://www.facebook.com/group.php?gid=106617610104&ref=ts#/group.php?gid=125209645401&ref=search&sid=1633929201.774805653..1
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Il Treno 8017
Una Tragedia Dimenticata
Balvano, 3 marzo 1944Salvatore Argenziano
01 - L’Avvenimento
http://www.vesuvioweb.com/new/IMG/01.Balvano2012.pdf |
COMUNICATO STAMPA 26 FEBBRAIO
2012
IL 3 MARZO, ANNIVERSARIO DEL DISASTRO
FERROVIARIO DI BALVANO: IL GIORNO DELLA DIMENTICANZA
DAL 2006 IL GRUPPO TRENO DI LUCE HA ISTITUITO
IL GIORNO 3 MARZO, GIORNO DELLA DIMENTICANZA OVVERO QUELLO IN CUI LE
ISTITUZIONI SI DIMENTICANO DEI LORO FIGLI.
L'ANNUNCIO FU DATO IL 24 GENNAIO 2006 DA
VINCENZO FRANCIONE, PRESENTE AL CONVEGNO VIAGGIO-NELLA STORIA - IL TRENO
MALEDETTO TENUTOSI PRESSO L'UNIVERSITA' DI SALERNO. FRANCIONE TENNE A
SOTTOLINEARE: "SONO SICURO CHE IL PRESIDENTE CIAMPI NON NE SA NULLA DI
QUESTA FACCENDA" ATTRIBUENDO OGNI RESPONSABILITA' ALLA BUROCRAZIA CIECA.
Valga la democrazia dal basso per ridare reali
pari dignità e diritti ai vivi e ai morti contro le BUROCRAZIE
immemori perse nei loro discorsi sulla costituzione EGUALITARIA vuoti e
retorici.
Gloria e pace a Vincenzo Francione che lo scorso
anno è salito sul treno di luce accolto dal papà Gennaro e dalla mamma
Giulietta perita in quel tragico disastro. E' grazie a Vincenzo se il
fenomeno è stato rievocato dai media forti in un'epica trasmissione
condotta da Cocuzza nell'Italia in diretta.
LINK
http://www.antiarte.it/trenodiluce/il_giorno_della_dimenticanza.htm
Omaggio ai defunti del treno 8017
http://www.youtube.com/watch?v=LnrIKtfp3j0
Omaggio ai defunti nell'opera di testimonianze
del Maestro Dino Becagli
http://www.youtube.com/watch?v=fNx3_w5yajQ
TRENO DI LUCE 8017: L’INNO ALLA PACE DEI 521
MORTI DELLA
TRAGEDIA DI BALVANO
http://www.antiarte.it/trenodiluce
http://www.lafolla.it/lf113dimenticanza.php
http://www.comunicati.net/comunicati/societa_civile/varie/204650.html
http://www.torreomnia.it/forum/leggi.asp?id=14720
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COMMEMORAZIONE
VITTIME DI BALVANO: PROGRAMMA
Balvano, sabato 3 Marzo 2012
ore 10:30 La delegazione di Agerola incontra il Sindaco di Balvano,
dott. Costantino di Carlo
ore 11:00 Celebrazione S. Messa di commemorazione
Agerola, domenica 4 Marzo 2012
ore 16:00 Largo "Vittime di Balvano": scoprimento della targa
ore 17:00 Casa della Corte, convegno: "Balvano 1944 - La Tragedia del
treno 8017"
Intervengono:
Dott. Gianluca Barneschi, Autore del libro "Balvano 1944. I segreti di
un disastro ferroviario ignorato"
Acampora Galdino, superstite della tragedia
Dott. Costantino di Carlo, Sindaco di Balvano
Prof. Luca Mascolo, Sindaco di Agerola
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www.positanonews.it
Agerola ricorda le vittime di
Balvano la tragedia ferroviaria
del Sud Italia Nella notte tra
il 2 e il 3 marzo 1944, nel
Comune di Balvano, in provincia
di Potenza, si verificò
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www.seriescounty.it
Nella notte tra il 2 e il 3
marzo 1944, nel Comune di
Balvano, in provincia di
Potenza, si verificò il più
drammatico e doloroso incidente
delle Ferrovie
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www.corrierenazionale.it
roma - ricorre domani il 68esimo
anniversario del disastro
ferroviario di balvano, avvenuto
il 3 marzo 1944. in quel
terribile incidente, considerato
il pi grave ditalia, oltre 600
persone morirono su un treno
merci della linea potenza-napoli
inghiottito nella galleria delle
armi. centinaia di perso...
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http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/salerno/notizie/arte_e_cultura/2012/3-marzo-2012/balvano-la-galleria-armiriapre-caso-strage-dimenticata-2003529297417.shtml |
Il Circolo Lucano di Reggio Emilia organizza la presentazione del
libro:
BALVANO 1944 I segreti di un disastro ferroviario ignorato
Reggio Emilia, sabato 14 Aprile 2012, ore 16:30
Biblioteca Panizzi. Sala del Planisfero, via Farini 3
Reggio Emilia
Programma:
Introduce Donato Vena (Presidente Circolo Lucano di Reggio Emilia)
Interventi:
Enrico Tramutola (Macchinista Ferrovie dello Stato)
Gianluca Barneschi (Autore del libro)
Saranno proiettati contributi video tratti dalla trasmisssione "Voyager"
(Rai 2) e documentari inediti.
Il Circolo Lucano di Reggio Emilia organizza la presentazione del
libro:
BALVANO 1944 I segreti di un disastro ferroviario ignorato
Reggio Emilia, sabato 14 Aprile 2012, ore 16:30
Biblioteca Panizzi. Sala del Planisfero, via Farini 3
Reggio Emilia
Programma:
Introduce Donato Vena (Presidente Circolo Lucano di Reggio Emilia)
Interventi:
Enrico Tramutola (Macchinista Ferrovie dello Stato)
Gianluca Barneschi (Autore del libro)
Saranno proiettati contributi video tratti dalla trasmisssione "Voyager"
(Rai 2) e documentari inediti.
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BRUSCIANO E MARIGLIANELLA NEL RICORDO DELLE VITTIME DI BALVANO 1944
– 2012
Autore: Tilde Maisto
Articolo in: Brusciano (NA), Commemorazioni/Necrologi, Mariglianella,
Storia
mercoledì
apr 18,2012
AMBROSINO ANTONO da Mariglianella NA-Vittima a Balvano PZ 3.3.1944
ESPOSITO DOMENICO da Mariglianella NA-Vittima a Balvano PZ 3.3.1944
SAGGESE ROMUALDO Vittima a Balvano 3.3.1944
I. E. S. U. S.
IESUS ISTITUTO EUROPEO di SCIENZE UMANE e SOCIALI
Mariglianella e Brusciano ricordano un luttuoso evento rimosso dalla
storia ufficiale. In Italia 68 anni fa la più grave tragedia ferroviaria
d’Europa a Balvano 3 marzo 1944-2012.
Antonio Castaldo- IESUS- Istituto Europeo di Scienze Umane e Sociali –
Aprile 2012
Lo scorso 3 marzo ricorreva il 68esimo anniversario della tragedia di
Balvano, in provincia di Potenza, quella del treno 8017 nella Galleria
delle Armi. Ma di tutto ciò, in tutti questi anni, non ci sono stati
segni pubblici, manifestazioni nazionali, eventi commemorativi
istituzionali, monumenti o altro. Ad Agerola domenica 4 marzo è stata
scoperta una targa con dedicazione di Largo “Vittime di Balvano”. Per
quei circa 600 morti nessuna responsabilità accertata. Non esiste ad
oggi alcuna verità ufficiale. Si tratta di un lutto comunitario rimosso
dalla storia. La memoria è portata avanti da privati cittadini, alcuni
giornalisti, studiosi di storia locale, parenti sopravvissuti e qualche
amministratore locale. Si ricorda qui il primo libro dedicato a questo
fatto, quello di Mario Restaino, “Un treno, un’epoca: storia dell’8017”,
edito da Arti Grafiche Vultur, Melfi 1994. Mentre l’ultima iniziativa in
programmazione che segnaliamo è l’appuntamento nella Città di Tito, in
provincia di Potenza, a cura dell’Associazione “Donne 99” per “Le
Giornate della Cultura in Biblioteca”, martedì 19 aprile alle ore 18,30
avverrà la presentazione del libro “Balvano 1944” dell’avvocato Gianluca
Barneschi. In quarta di copertina dell’opera leggiamo: “Questa tragedia
che ha avuto molti responsabili è stata ignorata dalla memoria
collettiva. Indagini sbrigative, censura militare e ragion di Stato
congiurarono per una quasi completa rimozione dell’accaduto”.
Mentre occorre tendere l’orecchio all’America per sentire la voce di un
cantautore texano, Terry Allen, raccontare in musica tale tragedia con
la ballata “Galleria delle Armi” pubblicata nel cd “Human Remains” del
1996 Sugar Hill Records (http://www.youtube.com/watch?v=AQoSIbfhNUY) .
Si tratta della più grave tragedia ferroviaria della storia in Europa
accaduta nel 1944, avvenuta durante la Seconda Guerra Mondiale quando
l’Italia risultava essere divisa in due parti. Al Nord vi sopravviveva
l’esperienza fascista con la Repubblica Sociale di Mussolini sotto
l’influsso di Adolf Hitler. Il primo marzo del ’44 si era svolto lo
Sciopero Generale in tutta l’Italia occupata. In quella parte la
Resistenza contro gli occupanti tedeschi venne assicurata dai partigiani
sotto la guida del Consiglio Nazionale di Liberazione, dall’8 settembre,
giorno dell’Armistizio, al 25 aprile, giorno della Liberazione.
A Sud, l’Italia, liberata dalle truppe angloamericane, aveva il Regno di
Vittorio Emanuele II con a Capo del Governo il settantaduenne,
Maresciallo d’Italia, Pietro Badoglio. La sede governativa era Salerno
dall’11 febbraio 1944. La città di Napoli si era liberata da sola degli
occupanti tedeschi, con l’insurrezione popolare delle “Quattro
Giornate”, dal 27 al 30 settembre 1943.
In questa parte d’Italia dunque non vi era più guerra, né dittatore a
comandare. Imperterrita, una sola sofferenza sovrastava le popolazioni,
in particolare a Napoli e provincia: la fame.
Rispetto all’immiserita Campania, vi erano la Calabria, la Puglia e la
Basilicata che potevano ancora offrire prodotti alimentari per la
necessaria sopravvivenza. Flussi di pendolari percorrevano quelle
direzioni e brulicavano i contatti per gli approvvigionamenti sia
privati, familiari e sia per di rifornimento del mercato nero
napoletano.
In seguito alla militarizzazione della linea ferroviaria Napoli-Potenza
i civili potevano usufruire di un solo treno settimanale che non bastava
alla bisogna.
Per questo motivo anche i treni merci venivano presi d’assalto dalla
popolazione mentre gli addetti sospendevano, per empatia umanitaria o
per qualche interesse, l’attenzione sui rischi del sovraccarico.
Il giorno due marzo alle ore 19.00 partiva da Napoli il Treno Merci n.
8017, 47 vagoni e due locomotive, con tantissimi cercatori di cibo verso
la campagna di Potenza. Uomini, donne, ragazzi, per la maggior parte
delle province di Napoli e Salerno.
Nella notte fra il 2 ed il 3 marzo quel treno merci con 600 persone a
bordo si fermava nella galleria delle Armi presso la stazione di Balvano.
Dopo qualche ora la tentata ripartenza non produsse alcun movimento
tranne che fumo intriso della silenziosa impercettibile e mortale
sostanza velenosa del biossido di carbonio. Gli sfortunati, ignari,
poveri viaggiatori passarono così dal sonno alla morte.
La mattina i soccorsi giunti sul luogo poterono solo recuperare i morti
e trasferirli in fosse comuni all’esterno dell’insufficiente cimitero di
Balvano, in un campo confinante donato dal proprietario.
“Il Corriere”, Salerno 23 marzo 1944, riportava il “Risultato
dell’inchiesta sul disastro ferroviario del 3 marzo” dovuto ad “una
combinazione di cause materiali, quali densa foschia atmosferica,
mancanza completa di vento,mancanza completa di vento che non ha
mantenuto la naturale ventilazione della galleria, rotaie umide, ecc.,
cause che malauguratamente si sono presentate tutte insieme e in rapida
successione”.
Mentre secondo il verbale della Seduta del Consiglio dei Ministri, delle
ore 16.00 del 9 marzo 1944 nel Palazzo Municipale di Salerno, presieduto
dal Maresciallo Badoglio, il Ministro delle Comunicazioni, Tommaso
Siciliani, il sinistro ferroviario della linea di Potenza “ è da
attribuirsi alla pessima qualità di carbone fornito dagli alleati. I
morti sono 517. Tutto il personale ferroviario addetto al treno è
deceduto, all’infuori di un fuochista. Tutti gli altri erano viaggiatori
di frodo”.
Nessuna tomba, nome o croce ha ricordato per circa tre decenni quei
morti. Nel 1972 Salvatore Avventurato da Torre del Greco, che in quella
tragedia aveva perso il padre Agostino di 49 anni ed il fratello
Vincenzo di 17 anni, volle costruire una cappella nel Cimitero di
Balvano per ricordare tutte le vittime del disastro del 3 marzo 1944.
Una visione interna di questa cappella è possibile affacciandosi ancora
una volta sul web: http://www.youtube.com/watch?v=LnrIKtfp3j0&feature=related.
In quella cappella trovano riposo, fra gli altri, Saggese Romualdo, 33
anni, di San Giorgio a Cremano. Una delle figlie rimaste orfane del
padre, Colomba, vive a Brusciano a partire dalla sua quasi immediata
adozione da parte della famiglia Romano-Di Napoli impegnata nel
commercio di alimentari ancora oggi brillantemente portato avanti dai
discendenti. Sposata con Lorenzo Esposito, originario di Scisciano che
per amore rinunciava alla carriera di marinaio, con cui ha avuto quattro
figli il cui primogenito, avvocato Matteo Esposito, sta preparando un
memoriale di famiglia.
Di Mariglianella invece erano originari Esposito Domenico di anni 28 e
Antonio Ambrosino di anni 17. Insieme andarono incontro allo stesso
mortale destino.
Il sociologo e giornalista Antonio Castaldo ha rintracciato alcuni dei
familiari di questi civili sacrificati e nei giorni intorno al 68esimo
anniversario di quella immane tragedia, 3 marzo 1944-2012, ha scambiato
visite, incontri, rammemorazioni, racconti ed emozioni volendo evocare
alla coscienza pubblica con la forza della parola, un evento
dimenticato.
Vincenzo Esposito da Mariglianella in tutti questi anni ha avuto a
riferimento per le sue preghiere in suffragio dell’anima del padre
Domenico una fotografia posta sul loculo di famiglia e lo stesso hanno
fatto i familiari di Antonio Ambrosino presso il Cimitero Comunale di
Mariglianella. In questi giorni, l’omonimo nipote, di anni 67 ha
dichiarato al ricercatore sociale: “ogni anno vado in visita al cimitero
di Balvano. Quando ero ragazzo ricordo la nonna che me parlava spesso di
questo dramma faniliare, mentre mio padre Pasquale non ne parlava mai.
Chiuso nel suo dolore per la perdita del fratello Antonio, appena ne
sentiva il nome gli si inumidivano gli occhi ed un groppo alla gola lo
bloccava ogni volta nella rinnovata sofferenza. Allora, quando si ebbe
la notizia, da Mariglianella partirono, in bicicletta per Balvano, lui e
Sebastiano Egizio. Dopo due giorni giunsero sul luogo, ma mio padre per
la forte emozione non riuscì a percorrere l’ultimo tratto del percorso e
si fermò poco prima senza mai raggiungere la fossa della comune
inumazione”.
Ancora oggi a Mariglianella, i familiari si tramandano il racconto di
quel giovane padre e di quel ragazzo, di due diverse famiglie ma con lo
stesso destino che si compiva lontano. Erano andati a cercare qualcosa
da mangiare da portare a casa in tempo di guerra. Non fecero più
ritorno. Entrambi riposano tra i morti di Balvano.
Il Sindaco di Mariglianella, Felice Di Maiolo, ha dichiarato che nella
“tremenda e funesta esperienza della guerra, per la tragedia di Balvano
si serbava un ricordo solo nelle famiglie delle vittime e nelle ricerche
di storia locale, io stesso grazie alle informazioni del giornalista
Antonio Castaldo ne sono venuto a conoscenza in questi giorni. Colgo
perciò l’occasione per esprimere a nome personale, dell’Amministrazione
Comunale e dell’intera Comunità locale la vicinanza ai familiari delle
vittime della tragedia di Balvano, in particolare alle famiglie Esposito
e Ambrosino di Mariglianella”.
Il 3 marzo del 2004, giorno del 60esimo anniversario del disastro di
Balvano è stata inaugurata una cyberassociazione intitolata “Treno di
Luce 8017”, con “il compito di riunire i familiari ed amici delle circa
600 vittime del treno che si fermò nella Galleria delle Armi (poi
rinominata Galleria della morte) nella notte tra il 2 e il 3 marzo 1944,
uccidendo i suoi occupanti con l’ossido di carbonio”.
E solidarizzando con Gennaro Francione, nipote della vittima Giulietta
Brancaccio, 44 anni da Boscotrecase, vogliamo condividere gli intenti di
questa associazione “per ricordare tutti quei morti, vittime di un
olocausto inutile, frutto della guerra e della cosiddetta vita civile
che sopraffà i poveri”.
Antonio Castaldo, Brusciano 17 Aprile 2012
http://www.cancelloedarnonenews.com/2012/04/18/brusciano-e-mariglianella-nel-ricordo-delle-vittime-di-balvano-1944-2012/
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Prossima presentazione del
libro di Gianluca Barneschi:
BALVANO 1944 I segreti di un disastro ferroviario ignorato
Agropoli (Salerno), venerdì 28 Settembre 2012, ore 19:00
Castello Angioino-Aragonese
http://www.comune.agropoli.sa.gov.it/client/scheda_news.aspx?news=13304&prov=2&stile=3&parent=3912
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Incontro con il maestro Pino Turco
Data evento: 23
aprile 2012
Lunedì 23 aprile dalle 14,30 alle 16,30 in aula 8
della Facoltà di Lingue e Letterature straniere, a
conclusione del corso di Teatro sociale, i docenti
dell'ateneo Vincenzo Esposito (Antropologia
culturale) e Isabella Innamorati (Discipline dello
spettacolo) incontrano il maestro Pino Turco,
musicista e autore, insieme all'operatore sociale
Paolo Garofalo, dello spettacolo O' cunto d'o'
quatto e' coppe del gruppo Uommene e
tambure, frutto del laboratorio con i giovani
reclusi dell'I.C.A.T.T. di Eboli (Istituto a
Contenzione Attenuata per il Trattamento delle
Tossicodipendenze - Ministero di Grazia e
Giustizia).
Lo spettacolo racconta il tragico incidente
ferroviario verificatosi nel 1944 a Balvano: vi
trovarono la morte oltre 500 persone di cui non si
seppe più nulla e che finirono seppellite in fosse
comuni.
http://www.unisa.it/news/index/idStructure/1/id/6091
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Da:
Vincenzo ESPOSITO
Inviato: sabato 9 febbraio 2013 19.36
A: adramelek
Caro Gennaro, con dolore ti comunico la morte di Pino Turco
avvenuta mercoledì scorso 7 febbraio 2013.
Carissimo fratello
Mi spiace tanto. Per quel poco che l’avevo
conosciuto Pino era un ragazzo meraviglioso, onesto e trasparente come
noi.
Che i nostri morti sul treno lo accolgano nella
loro gloria di anime semplici e innocenti
Porta le mie condoglianze alla
famiglia per favore.
Un abbraccio
Gennaro
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COMUNICATO 1
MARZO 2013
IL 3 MARZO, ANNIVERSARIO DEL DISASTRO
FERROVIARIO DI BALVANO: IL GIORNO DELLA DIMENTICANZA
DAL 2006 IL GRUPPO TRENO DI LUCE HA ISTITUITO
IL GIORNO 3 MARZO, GIORNO DELLA DIMENTICANZA OVVERO QUELLO IN CUI LE
ISTITUZIONI SI DIMENTICANO DEI LORO FIGLI.
L'ANNUNCIO FU DATO IL 24 GENNAIO 2006 DA
VINCENZO FRANCIONE, PRESENTE AL CONVEGNO VIAGGIO-NELLA STORIA - IL TRENO
MALEDETTO TENUTOSI PRESSO L'UNIVERSITA' DI SALERNO. FRANCIONE TENNE A
SOTTOLINEARE: "SONO SICURO CHE IL PRESIDENTE CIAMPI NON NE SA NULLA DI
QUESTA FACCENDA" ATTRIBUENDO OGNI RESPONSABILITA' ALLA BUROCRAZIA CIECA.
Valga la democrazia dal basso per ridare reali
pari dignità e diritti ai vivi e ai morti contro le BUROCRAZIE
immemori perse nei loro discorsi sulla costituzione EGUALITARIA vuoti e
retorici.
Gloria e pace a Vincenzo Francione che un anno
e mezzo fa è salito sul treno di luce accolto dal papà Gennaro e dalla
mamma Giulietta perita in quel tragico disastro. E' grazie a Vincenzo
se il fenomeno è stato rievocato dai media forti in un'epica
trasmissione condotta da Cocuzza nell'Italia in diretta, con
l'intervento fraterno di sopravvissuti e parenti delle vittime. Ora
può essere rivista su http://youtu.be/VnFhu3pZE44
@@@@@@
UNA TRASMISSIONE STORICA
24 marzo 2004
SQUARCIATO IN RAI A "UN GIORNO SPECIALE" DI
COCUZZA IL VELO DI COLPEVOLE OMERTA' DURATO 60 ANNI SULLA PIU' GRAVE
TRAGEDIA FERROVIARIA DELLA STORIA, QUELLA DEL TRENO 8017.
Il Gruppo Treno di Luce è intervenuto il 24
marzo 2004 nella trasmissione "Un giorno speciale" condotta da Michele
Cocuzza, per ricordare la Tragedia di Balvano, il più grave disastro
ferroviario di tutti tempi, misteriosamente nascosto alla coscienza
collettiva.
Nella notte tra il 2 e il 3 marzo 1944 nei
pressi della stazione di Balvano, sotto la Galleria delle Armi, morirono
oltre 600 persone uccise dal monossido di carbonio sprigionato dalle due
locomotive di un convoglio sovraccarico che non riuscirono a vincere la
forte pendenza. I macchinisti continuarono ad alimentare le caldaie
trasformando la galleria in una lunga camera a gas.
Con immagini e servizi davvero forti realizzati
sui posti del disastro la trasmissione ha fornito uno spaccato vibrante
della tragedia.
I signori Agostino e Ciro Avventurato hanno
ricordato la Cappella di Balvano, fatta erigere dal loro rispettivo
padre e fratello Salvatore Avventurato, non solo per i suoi tre parenti
morti ma per tutte le vittime che si abbracciarono nell'ultimo viaggio
là nella Galleria delle Armi, da allora detta Galleria della Morte.
Apuzzo Silvio ha ricordato i parenti morti in
quella tragedia e il viaggio che essi facevano per procurarsi cibo
mancante nella loro terra.
Galdino Acampora ha portato la sua testimonianza
di unico sopravvissuto attualmente vivente, scampato perché viaggiava su
uno dei due vagoni rimasti appena fuori dalla galleria.
Vincenzo Francione e suo figlio, il giudice
drammaturgo romano Gennaro Francione, che nel disastro persero l'amata
Giulietta, loro rispettiva madre e nonna, a nome del gruppo hanno
chiesto al Presidente Ciampi di istituire il Giorno della Memoria per
poter ricordare pubblicamente e per sempre quei fatti, per troppo tempo
rimasti oscuri.
La trasmissione seguita in Italia da oltre
2.500.000 di persone, è stata mandata in onda in America. Intanto è
stata seguita in Svizzera da nostri connazionali là emigrati che hanno
fatto pervenire al Gruppo Treno di Luce lettere di rammarico per la
vicenda sconosciuta e di commossa partecipazione agli avvenimenti.
Messaggi di dolore partecipato sono continuati a
pervenire nei tempi successivi. Il velo squarciato ha portato
intellettuali, accademici universitari, artisti a interessarsi della
tragedia aiutando il Treno di Luce a riaprire la storia. Per non
dimenticare.
GRUPPO TRENO DI LUCE 8017: L’INNO ALLA PACE DEI
521 MORTI DELLA
TRAGEDIA DI BALVANO
http://www.antiarte.it/trenodiluce
In Face Book
http://www.facebook.com/groups/125209645401/?ref=ts&fref=ts
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IL 21 GIUGNO ALLE ORE 18,30 PRESSO LA FELTRINELLI DI SALERNO, CORSO
VITTORIO EMANUELE I, 230
PRESENTAZIONE DEL ROMANZO
"GALLERIA DELLE ARMI" DI SALVIO ESPOSITO, MAROTTA E CAFIERO EDITORI.
NE DISCUTONO CON L'AUTORE VINCENZO ESPOSITO DELL'UNIVERSITA' DI SALERNO
E L'AUTORE MUSICALE MAURIZIO MORANTE.
LETTURE DELL'ATTRICE ANNALISA RENZULLI
Il viaggio della pietà nella galleria delle armi: 650 morti sul treno
della fame.
A sessantanove anni da uno dei più grandi disastri ferroviari del mondo
ritornano le ferite del dopoguerra italiano.
Il suo nome deriva dai Briganti meridionali, che due secoli fa si
rifugiavano sulle montagne per combattere contro i poteri costituiti. E’
li che nascondevano le armi, in quel buco nero nascosto tra le pareti
rocciose di Balvano, nella vecchia e rigogliosa Lucania. E’ stato quel
buco che ha inghiottito il 3 marzo 1944 circa 650 uomini, donne e
bambini in fuga dalla fame di Napoli, città lacerata dalle quattro
giornate, sconvolta dalle vendette americane e violentata nella
dimensione di piccola città europea.
Seicento persone alla ricerca di cibo nelle campagne lucane, che
oltrepassando il limite della dignità umana si ammassavano sul convoglio
merci 8017 gestito dagli Alleati che ancora combattevano contro i
tedeschi a Cassino.
La vecchia linea statale ferroviaria Sicignano – Potenza, non poteva in
quegli anni essere percossa che da locomotive a vapore a causa della
mancanza di energia elettrica, per questo a causa di almeno 320 quintali
di esseri umani (in aggiunta al peso dei vani merce), in quel serpente
di binari che si arrampica nell’Appennino, affaticati dal troppo peso le
due locomotive del convoglio si sono bloccate, causando in pochi secondi
morte per asfissia ai passeggeri abusivi.
Dalla mezzanotte di quel giorno, ora in cui si consumava la tragedia,
per ragion di stato non sono mai stati individuati i responsabili.
Ad oggi, oltre alle foto originali, agli articoli d’epoca e ai documenti
controfirmati dal Generale Badoglio, conserviamo ancora nomi cognomi e
generalità di 432 vittime identificate.
E’ però accertato che le cifre del disastro sono molto superiori come
confermato dai più importanti quotidiani dell’epoca.
A distanza di 68 anni ritornano però le vicende romanzate degli ex
impiegati, dei vagabondi, dei dottori e dei loro figli che si
avventuravano senza alcuna certezza alla ricerca di una speranza. Salvio
Esposito, psicologo psicoterapeuta napoletano e autore di “ Galleria
delle Armi” edito da Marotta&Cafiero, propone, in vista del settantesimo
anniversario della tragedia, i sogni, le preoccupazioni e i sentimenti
di un popolo affamato e tenace che ha ricostruito dalle macerie l’Italia
contemporanea.
@@@
Salvio Esposito è nato a Napoli, dove vive e lavora come psicologo e
psicoterapeuta.
La sua estrazione proletaria lo porta, non casualmente, a lavorare nelle
aree di maggior degrado della citta (Scampia, Rione Traiano, Centro
Storico), nei servizi pubblici di “trincea” (Carcere, Manicomio
Giudiziario, Tossicodipendenze, Psicologia Clinica), a contatto con vite
e storie complesse, sovraccariche di umanità.
Ha scritto e pubblicato negli ambiti della saggistica e della
divulgazione scientifica. Questo è il suo primo romanzo.
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CON DELIBERA DELLA GIUNTA COMUNALE DI
SALERNO N.232 DEL 4 LUGLIO 2013 SI E' STABILITO DI ACCOGLIERE LA
PROPOSTA DELLA COMMISSIONE TOPONOMASTICA RELATIVA ALLA SEGUENTE
DENOMINAZIONE STRADALE:
VIA VINCENZO CUOCO
CON LA SEGUENTE MOTIVAZIONE: SALERNITANO, CONDUTTORE FERROVIARIO,
CHE PERSE LA VITA PER SALVARE MOLTE PERSONE CHE FURONO COINVOLTE NEL
TRAGICO INCIDENTE DEL TRENO 8017 NEL 1944 IN LOCALITA' BALVANO (NATO
IL 28/09/1898 MORTO IL 03/03/1944)
UN GRAZIE DI CUORE AL SINDACO DI SALERNO ON.LE VINCENZO DE LUCA ED
ALL'ASSESSORE DR. LUCA CASCONE PER LA LORO GRANDE SENSIBILITA'
|
Domenica 2 marzo -Agerola
ore 11.00 Largo “Vittime di Balvano” deposizione Corona di alloro.
Lunedì 3 marzo- Balvano
la delegazione di Agerola incontra il Sindaco di Balvano.
Per partecipare, prenotarsi all'Ufficio Segreteria del Comune di Agerola
tel. 0818740230
Ore 16 La Vita in
diretta.
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Agl'inizi di marzo Adolfo Alfieri, ferroviere
di Bologna, assume l'iniziativa
di attaccare i manifesti avanti alla mensa di Bologna
alle officine impianti elettrici. Trova la solidarietà
e l'appoggio dei colleghi di Bologna
|
TARGA A BALVANO
http://www.ilquotidianoweb.it/news/idee-societa/723444/La-tragedia-di-Balvano--I.html
«Balvano si trovò a vivere questa tragedia pur non avendo vittime -
afferma il sindaco Di Carlo - e molti
intervennero tempestivamente e duramente affinché i corpi non fossero
bruciati. La comunità balvanese, che accolse le spoglie, oggi vuole
riconoscere la dignità di tutte i morti con una targa che, in occasione
del settantesimo del triste anniversario, diventa un simbolo del
ricordo e della solidarietà verso uomini che persero la vita inermi e
integri».
|
La
strage
del
treno
di
Balvano
compie
70
anni:
500
vittime,
morirono
26
boschesi
e
un
poggiomarinese
ECCO
L’ELENCO
http://www.ilfattovesuviano.it/2014/03/la-strage-del-treno-di-balvano-compie-70-anni-500-vittime-morirono-26-boschesi-e-un-poggiomarinese-ecco-lelenco/
|
Carissimo Gennaro,
Il 3 marzo prossimo, alle
22,30, su Rai Storia ci sarà una trasmissione dedicata ai fatti tragici
del treno 8017.
Per tale trasmissione ho
collaborato con la dott. sa Brigida Gullo partecipandovi anche
direttamente con una lunga intervista.
Come ben sai, è dal 2004 che
raccolgo testimonianze orali su quei tragici fatti. Tali testimonianze -
di superstiti, soccorritori, ferrovieri in servizio all'epoca dei fatti,
parenti delle vittime - sono ora confluite in un libro che contiene
anche un DVD con il film che nel corso degli anni ho realizzato,
aggiungendo nuove testimonianze. Ad esempio quella del sig. Bellucci che
sul quel treno c'era e che Brigida Gullo, su mia indicazione e con la
mia collaborazione, ha intervistato ed inserito tra i testimoni della
sua trasmissione su Rai Storia.
Nel mio lavoro non ci sono
solo testimonianze ma anche interpretazioni antropologiche della
temperie culturale che produsse la tragedia e delle vicissitudini
successive che portarono ora al ricordo ora all'oblio della vicenda
orribile. Una vicenda sulla quale, l'anno scorso, in occasione del 70°
anniversario, organizzai nella mia Università un convegno intitolato
<<Il peso dei ricordi. Il treno 8017 tra memoria e oblio>> al quale,
oltre a te, parteciparono quasi tutti gli studiosi e gli scrittori e
gli artisti che si sono occupati, nel tempo, dal loro punto di vista,
del ricordo e della memoria di ciò che accadde a Balvano nel 1944, sotto
la galleria delle Armi. Convegno del quale ancora oggi si parla sulla
pagina web https://www.facebook.com/3marzo44. Fu in quella occasione
che lanciai l'idea di una <<Comunità affettiva del ricordo>>. Un'idea
intorno alla quale tutti ci stringemmo. Mancò, per impegni già presi,
solo l'avv. Barneschi.
Oggi, il mio contributo a
tale comunità sta nella pubblicazione, come ti dicevo, del mio libro e
del mio film che si intitolano 3 marzo '44. Storia orale e corale di
una comunità affettiva del ricordo, pubblicati da Oèdipus edizioni,
Salerno-Milano.
Per dovere di cronaca,
allego alla presente un pdf della copertina.
Se vuoi, fai girare le
notizie ai tuoi indirizzi
Con l'occasione ti invio i
miei più cari saluti.
A presto.
Tuo
Vincenzo
|
Oggetto: In memoria delle VITTIME del treno 8017
morte nella galleria di Balvano il 3 mARZO 1944
Può darsi che sia già arrivato il Comunicato del
Sindaco di Baronissi.
A nome del Club Unesco che si è occupato della
ricerca delle famiglie di quelle vittime (dieci persone di Baronissi di
cui 4 tra i 14 e 20 anni), 3 di Pellezzano, 4 di Mercato S.Severino)
DIMENTICATE da sempre, informo che Martedì 3 marzo – ci sarà una solenne
cerimonia nell’aula consiliare del Comune di Baronissi che organizza la
manifestazione. Nel disastro morirono oltre 500 persone (3 marzo 1944)
Dopo il saluto del sindaco, interverranno i
familiari delle vittime. La relazione sul treno 8017 sarà tenuta dal
prof. Vincenzo Esposito (docente di Antropologia culturale
nell’Università di Salerno ) che da anni si occupa di quella immane
sciagura ferroviaria, la più grave d’Europa di tutti i tempi. Introduce
Umberto Landi, presidente del Club Unesco
Per maggiori informazioni
Umberto Landi
|
Ieri sono andato a Balvano e una signora del
luogo mi ha chiesto " Voi di che generazione siete? " Questa domanda mi
ha colpito molto, le ho chiesto il perchè e lei di risposta mi ha detto
che suo padre ancora vivente , era presente il giorno della disgrazie e
ogni hanno le chiede di vedere se al cimitero ci vanno ancora i
"Napoletani ".
Visto le persone presenti alla commemorazione credo che il RICORDO non
svanirà .(Agostino Avventurato su Treno di Luce in Fb, 2
nov. 2015) |
Col cuore con te, con voi
Gennaro Francione
Da: Vincenzo ESPOSITO [mailto:espovin@unisa.it]
Inviato: venerdì 11 marzo 2016 18.20
Oggetto: Amalfi, 12 marzo 2016, Presentazione libro 3 Marzo ’44
Cari amici,
sarei lieto di incontrarvi in occasione della presentazione del mio
libro ad Amalfi per ricordare tutti insieme quella triste pagina della
nostra storia.
Vi ringrazio e vi abbraccio.
Vincenzo Esposito
salone morelli, municipio di
amalfi
sabato 12 marzo, ore 18,00
presentazione del libro
"3 Marzo ’44
Storia orale e corale
di una comunità affettiva del ricordo
[oèdipus 2016]
di vincenzo esposito
intervengono:
enza cobalto (assessore alla cultura)
alfonso bottone (giornalista)
sarà presente l'autore
--
Prof. Vincenzo Esposito
antropologo culturale
Corso di Studi in Filosofia
Archivio Demoantropologico Audiovisivo
Dispac-Unisa |
http://www.tvcity.it/ercolano-una-targa-per-commemorare-le-vittime-di-balvano/
|
https://www.ansa.it/campania/notizie/2022/03/02/ercolano-ricorda-il-disastro-ferroviario-di-balvano_021f6f9d-e86e-4e44-a300-1375b9085167.html
Ercolano ricorda il disastro ferroviario di Balvano
Area antistante cimitero intitolata a vittime incidente del 1944
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Redazione ANSA
ERCOLANO (NAPOLI) 02 marzo 202209:49
News
(ANSA) - ERCOLANO (NAPOLI), 02 MAR - Alla memoria delle vittime del
disastro ferroviario di Balvano, sarà intitolato lo spazio antistante
l'ingresso del cimitero di Ercolano (Napoli).
La cerimonia si svolgerà domani alle 16, nel giorno in cui ricorre
il 78esimo anniversario della strage che costò la vita a seicento
persone, tra le quali ottantadue ercolanesi che viaggiavano su un treno
merci lungo la tratta Napoli-Potenza.
''Proprio in questi giorni caratterizzati da venti di guerra, da
immagini di dolore che mai avremmo voluto vedere, dalla sofferenza del
popolo ucraino, dobbiamo interrogarci sull'importanza di fare tesoro di
quanto accaduto in passato per non ripetere gli stessi errori'' spiega
il sindaco di Ercolano, Ciro Buonajuto ''La nostra città vuole ricordare
uno dei più gravi disastri ferroviari del Novecento, quello avvenuto a
Balvano, in provincia di Potenza il 3 marzo del 1944. La strage
dimenticata della fame. Oltre seicento le persone morte, quasi tutti
campani, ottantadue di Ercolano, rimaste bloccate per ore nel cuore
della notte in una delle tante gallerie della tratta Napoli-Potenza, a
bordo di un treno merci. Gente sopravvissuta ai bombardamenti, ma che
proprio a causa della guerra erano su un treno merci, per raggiungere
una città, un villaggio per barattare qualcosa in cambio di cibo''. Sul
tragico evento il vicesindaco, Luigi Luciani aggiunge: ''Ricordare è un
dovere, dal 2017 c'è anche una lapide nel cimitero che ricorda
l'accaduto e anche se di anno in anno diminuiscono le persone che hanno
memoria diretta di quei giorni, è nostro compito portare avanti il
ricordo di una immane tragedia. Affinché non si ripeta più'' (ANSA)
@@@@@@@
https://www.sassilive.it/cronaca/istituzioni-cronaca/giornata-della-memoria-per-la-sciagura-di-balvano-lettera-di-bardi/
Giornata della memoria per la sciagura di Balvano, lettera di Bardi
3 Marzo, 2022
10:41 |
Istituzioni
Riportiamo di seguito la lettera pubblica del presidente della
Regione Basilicata, Vito Bardi, per la Giornata della Memoria della
sciagura ferroviaria di Balvano.
“Eccellenza reverendissima, egregio signor sindaco, gentili autorità
e cari corregionali.
Permettetemi innanzitutto di rivolgervi un deferente indirizzo di
saluto.
Non potendo partecipare alla commemorazione di oggi invio questa
lettera aperta che spero possa arricchire le riflessioni di oggi.
Il 3 marzo è una data importante per tutti noi. È un simbolo forte
della storia della Basilicata, del Sud e dell’Italia. Il Giorno della
Memoria della sciagura ferroviaria di Balvano del 1944 deve
rappresentare a mio avviso una ricorrenza nazionale per commemorare le
circa 600 vittime del più grave incidente ferroviario d’Italia.
Il ricordo del disastro della galleria “Delle Armi” unisce nella
sofferenza lucani e campani e in un tempo difficile come quello che
stiamo vivendo costituisce elemento di riflessione comune.
Tante sono state le persone colpite dal virus. Molte famiglie hanno
vissuto situazioni di grande sofferenza, con perdita di familiari e
periodi di isolamento. Questi due anni di pandemia hanno messo a dura
prova molte persone e a questo si aggiunge la paura della guerra e delle
sue conseguenze economiche.
Le vittime di Balvano, quasi tutte campane e sopravvissute ai
bombardamenti, erano su quel treno per barattare qualche merce in cambio
di cibo. Provano a vincere la fame a cui la guerra li aveva costretti.
Fare tesoro di quanto accaduto deve servire oggi ad accrescere in nostro
senso di solidarietà, anche alla luce della spirale di violenza che sta
investendo il territorio ucraino.
In nome di questa solidarietà anche la Basilicata è chiamata ad
assicurare accoglienza e protezione ai civili in fuga dalla guerra.
La messa solenne presieduta dall’Arcivescovo di Potenza, Salvatore
Ligorio che ha preceduto questo incontro unisce la comunità nella fede e
benché Balvano sia distante da Kiev oltre 2.500 chilometri, dobbiamo
considerare la notte della Galleria delle Armi come una delle notti di
paura a Kiev, scandite dalle sirene dell’allarme aereo.
Oggi più che mai riveste grande attualità la nostra legge regionale
numero 33 del 2021 con la quale abbiamo istituito il 3 marzo come
Giornata della Memoria in ricordo della sciagura ferroviaria di Balvano.
Promuovere l’organizzazione di iniziative, incontri e momenti comuni
di narrazione dei fatti di Balvano diventa occasione per tutti a
trasformare quella sofferenza del passato in energia per il presente.
Con le borse di studio rivolte agli studenti lucani delle scuole
secondarie di primo e secondo grado proprio resterà viva la memoria di
quel tragico episodio e cresceranno i sentimenti di solidarietà.
Per il tramite del sindaco Di Carlo voglio rivolgere anche un
pensiero al sindaco di Ercolano Buonajuto e alla sua comunità che in
questo stesso momento sta ricordando gli ottantadue concittadini morti a
Balvano.
Il dolore ci unisce e ci sprona.
Nel salutare voi tutti formulo quindi l’auspicio che anche dalle
nostre riflessioni possa giungere, in questi giorni di sofferenza del
popolo ucraino, lo sprone ad impegnarci in nome della solidarietà.
Vito Bardi, Presidente della Regione Basilicata”
|
http://www.lapilli.eu/3.0/cronaca/4265-il-3-marzo-anniversario-del-disastro-ferroviario-di-balvano-il-giorno-della-dimenticanza
https://www.focus.it/cultura/storia/strage-balvano-peggior-disastro-ferroviario-italiano
https://www.ondanews.it/79-anniversario-della-sciagura-ferroviaria-di-balvano-la-cerimonia-in-ricordo-delle-900-vittime/
https://www.infocilento.it/anniversario-del-piu-grande-disastro-ferroviario-deuropa-tra-le-vittime-anche-due-cilentani-accadde-a-balvano/
https://www.positanonews.it/2023/03/agerola-commemorazione-del-disastro-di-balvano/3620042/
https://www.sassilive.it/cronaca/politica/3-marzo-giorno-della-memoria-in-ricordo-della-sciagura-ferroviaria-di-balvano-intervento-consigliere-regionale-trerotola/
https://www.vulturenews.net/basilicata-passeggeri-asfissiati-dai-gas-tossici-vivo-il-ricordo-della-piu-grave-tragedia-ferroviaria-che-tolse-la-vita-a-500-persone-2/
https://www.ilmamilio.it/c/news/53018-quel-terribile-3-marzo-a-balvano-il-piu-grave-incidente-ferroviario-italiano.html
https://quotidianocostiera.it/balvano-1944-storia-dimenticata-della-piu-grave-sciagura-ferroviaria-italiana/
https://www.lacittadisalerno.it/cronaca/balvano-il-ricordo-del-disastro-ferroviario-sant-egidio-rende-omaggio-alle-14-vittime-1.3086419
<òòòòòò
Uno dei peggiori
incidenti ferroviari della storia.
agi.it
Incidente
ferroviario in India, 288 morti e quasi mille feriti [foto e video]
|
@@@@@
https://ivl24.it/balvano-luogo-della-memoria-ma-anche-di-belle-pagine-della-politica/?fbclid=IwAR1pCjCOa1FPfSNdmIIrAzqVsilH_2idR2usO2EjTJq9fPsAujRYRC6FFL4
Balvano, luogo
della memoria ma anche di belle pagine della politica
Di
Peppino
Molinari
-
26/11/2023
EDITORIALE – Balvano è legato,tanto
nei libri di storia quanto nell’immaginario collettivo a due tragici
eventi:la morte per asfissia di oltre 600 persone nella galleria
delle Armi il 3 marzo 1944 ,meglio nota come la strage del treno
dimenticata per decenni e poi divenuta luogo della memoria grazie
alla legge regionale proposta dal consigliere regionale Carlo
Trerotola recependo il disegno di legge presentato in Parlamento dal
sottoscritto.
@@@@
CONVEGNO CHE L’IIS “EINSTEIN DE
LORENZO” DI POTENZA DEDICHERÀ IL GIORNO 8 FEBBRAIO 2024 AL PIU’
GRANDE DISASTRO FERROVIARIO DELLA STORIA CON OLTRE 600 MORTI.
AVVENNE 80 ANNI FA ALL’INTERNO DELLA GALLERIA DELLE ARMI PRESSO
BALVANO.
https://www.youtube.com/watch?v=4BByX0zu7uM
.
Benemeriti tutti coloro che
rinverdiscono la tragedia del treno 8017. Appezziamo il lavoro fatto con
gli studenti dall’istituto lucano Einstein ma per oggettività storica
dobbiamo rilevare nella sezione “Cronaca di una tragedia dimenticata”
il mancato spazio, bastava anche un minimo accenno, all’apporto dato da
mio padre Vincenzo Francione, per far riesumare la memoria sotterrata
della madre Giulietta e di tutti i poveri morti della Galleria delle
armi. Questo post è un tributo all’abnegazione di papà che per tanti
anni mi ha stimolato a cercare di far riemergere la tragedia. Grazie a
lui si è scatenata la memoria collettiva con l’epica trasmissione da
Cocuzza cui partecipò con Agostino e Ciro Avventurato. Da allora si
sono mossi tutti i media e finanche l’Università tant’è che papà divenne
l’epicentro della ricostruzione fatta il 24 marzo 2004 in un memorabile
convegno dall’antropologo Vincenzo Esposito presso l’Università di
Fisciano. Questo post è un debito morale verso la storia della
tragedia, verso mio padre e verso l’intero gruppo Treno di Luce, creato
coi familiari, che si batté e si batte per far dichiarare il 3 marzo
giorno della memoria nazionale per la tragedia di Balvano.
24 marzo 2004 SQUARCIATO
IN RAI A "UN GIORNO SPECIALE" DI COCUZZA IL VELO DI COLPEVOLE OMERTA'
DURATO 60 ANNI SULLA PIU' GRAVE TRAGEDIA FERROVIARIA DELLA STORIA,
QUELLA DEL TRENO 8017.
https://www.youtube.com/watch?v=VnFhu3pZE44&t=848s
IL 3 MARZO,
ANNIVERSARIO DEL DISASTRO FERROVIARIO DI BALVANO: IL GIORNO DELLA
DIMENTICANZA DAL 2006 IL GRUPPO TRENO DI LUCE HA ISTITUITO IL GIORNO 3
MARZO, GIORNO DELLA DIMENTICANZA OVVERO QUELLO IN CUI LE ISTITUZIONI SI
DIMENTICANO DEI LORO FIGLI. L'ANNUNCIO FU DATO IL 24 GENNAIO 2006 DA
VINCENZO FRANCIONE, PRESENTE AL CONVEGNO VIAGGIO-NELLA STORIA - IL TRENO
MALEDETTO TENUTOSI PRESSO L'UNIVERSITA' DI SALERNO. FRANCIONE TENNE A
SOTTOLINEARE: "SONO SICURO CHE IL PRESIDENTE CIAMPI NON NE SA NULLA DI
QUESTA FACCENDA" ATTRIBUENDO OGNI RESPONSABILITA' ALLA BUROCRAZIA CIECA.
Valga la democrazia dal basso per ridare reali pari dignità e diritti ai
vivi e ai morti contro le BUROCRAZIE immemori perse nei loro discorsi
sulla costituzione EGUALITARIA vuoti e retorici. Gloria e pace a
Vincenzo Francione che un decennio fa salì sul treno di luce accolto
dal papà Gennaro e dalla mamma Giulietta perita in quel tragico
disastro. E' grazie a Vincenzo se il fenomeno è stato rievocato dai
media forti in un'epica trasmissione condotta da Cocuzza nell'Italia in
diretta
|
IL TRENO 8017 DEI MORTI PER LA PACE
Oggi 3 marzo 2024, si celebra il
giorno dell’80° anniversario della Tragedia di Balvano. La
Cyberassociazione "Treno di Luce 8017" è nata col compito di riunire i
familiari ed amici delle circa 600 vittime del treno che si fermò nella
Galleria delle Armi(poi rinominata Galleria della morte) nella notte tra
il 2 e 3 marzo 1944, uccidendo i suoi occupanti con l'ossido di
carbonio.
Il Treno di Luce non è solo un convoglio
materiale ma un mezzo celeste per ricordare tutti quei morti, vittime di
un olocausto inutile, frutto della guerra e della vita cosiddetta civile
che sopraffà i poveri.
Per questo il Treno di Luce vuol
viaggiare sulle rotaie del Cyberspazio per portare il suo messaggio di
pace contro le guerre e la sopraffazione dei deboli ad opera dei forti.
Saluti da Gennaro Francione, nipote di
Giulietta Brancaccio, 44 anni, perita nel tragico disastro. In ricordo
particolare di papà Vincenzo Francione che intrepido si mosse per far
riesumare questa storia colpevolmente affossata dalle istituzioni. Grato
tutto il gruppo a quelle che oggi si muovono sulla via per far
dichiarare dallo Stato Italiano il 3 marzo Giorno della Memoria per la
strage del treno di Balvano.
La rievocazione dell’anniversario verrà
fatta il 19 di aprile a Pagani noi presente con le istituzioni locali.
Vi aspettiamo
https://www.youtube.com/watch?v=LnrIKtfp3j0
@@
9 m
·
Si
è tenuta ieri a Pimonte la cerimonia commemorativa per onorare la
memoria delle 517 vittime della strage avvenuta nella Galleria delle
Armi di
#Balvano
80 anni fa.
L’Amministrazione comunale è stata
rappresentata dalla Vicesindaco
Angela
Teta e dall’Associazione
Protezione Civile Balvano.
Si
ringrazia il comune di Pimonte per l’invito e per la cordiale
accoglienza.
Francesco Somma
tSorospend40433lhu01lug9l33ta7i1ath320 12t1mc995a6712g4c40u1
·
Ecco alcune delle splendide immagini
della giornata che abbiamo vissuto oggi a Pimonte insieme alla
protezione civile e all’Amministrazione
Comunale di Balvano e
con i familiari delle vittime della tragedia ferroviaria di 80 anni fa.
Nel ricordo di quanti hanno lasciato le loro case per procurarsi un
pezzo di pane per le loro famiglie durante la grande follia della
guerra. Ringrazio tutti i presenti, don Nino per la speciale benedizione
e Gabriele per le bellissime fotografie
#sottachitenecore
https://www.facebook.com/story.php?story_fbid=428690689677989&id=100076111849100
@@@@
CARTELLA META
Meta, Basilica S.M.
del Lauro: 3 marzo, commemorazione 80° della tragedia di Balvano
https://www.positanonews.it/2024/03/meta-basilica-s-m-del-lauro-3-marzo-commemorazione-80-della-tragedia-di-balvano/3697716/?fbclid=IwAR1B7GKWM4nj7gTp7yXlTtGKXj58ErvMxfm8YzTi-tTQ2OreJqItvWF39rU
PAGANI RICORDA LE VITTIME DELLA
STRAGE DI BALVANO
Il 19 aprile alle ore 17,30 presso la
Multisala La Fenice a Pagani (Sa)
Il Comune di Pagani, la Provincia di
Salerno ricordano le circa 600 vittime della strage di Balvano
Alla presenza di istituzioni civili e
militari e delle famiglie delle vittime della strage ferroviaria della
Galleria delle Armi si ricorderà l’evento.
Nel convegno verrà trasmesso il
cortometraggio “Eroe senza medaglia” del regista presente Giuseppe De
Felice. Destini tragici e paralleli quelli del milite ignoto e dei
circa 600 civili morti nella strage, ignoti e oscurati colpevolmente per
decenni dai poteri forti per oltre 40 anni.
Il gruppo Treno di luce ringrazia le
autorità tutte e peculiarmente quelle presenti nelle persone del
sindaco di pagani Raffaele Maria De prisco e il consigliere provinciale
Gerardo Palladino per il loro impegno a far riemergere a 80 anni dal
suo verificarsi questo tragico evento.
Solo a partire dagli anni 90 l’opera
alacre di uomini di cultura come il giornalista Mario Restaino, il
giudice Gennaro Francione, l’avvocato Gianluca Barneschi, il professore
Vincenzo Esposito hanno consentito di ridare luce alla tragedia.
Francione, che nella strage perse la
nonna Giulietta Brancaccio, ricorderà l’opera compiuta col padre
Vincenzo, prima nella televisione nazionale poi in convegni epici presso
l’università di Fisciano col professore Esposito per ricordare la
vicenda che ricevette il primo input dal libro di Restaino "Un treno,
un'epoca. Storia dell' 8017".
Nel corso del convegno Giuseppe De
Felice leggerà “Il verro di Baragiano” un pezzo tratta dal libro
“Calabuscia” che rievoca il miracoloso ritrovamento tra i cadaveri
ammucchiati di Giulietta da parte del marito Gennaro.
DOVE:
La Fenice multisala di Pagani, via
Guglielmo Marconi 65, Pagani
C’è un parcheggio vicino alla multisala
a circa 30 mt.
QUANDO:
19 aprile alle ore 17,30.
@@
Lello De Prisco Sindaco di
Pagani
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·
𝐏𝐚𝐠𝐚𝐧𝐢
𝐫𝐢𝐜𝐨𝐫𝐝𝐚
𝐥𝐞
𝐯𝐢𝐭𝐭𝐢𝐦𝐞
𝐝𝐢
𝐁𝐚𝐥𝐯𝐚𝐧𝐨
Il prossimo 19 Aprile a Pagani saranno
ricordate le vittime della strage di Balvano, avvenuta il 3 Marzo 1944,
in cui persero la vita oltre 600 vittime, tra i quali 14 paganesi.
L’incidente ferroviario avvenne nella
galleria “Delle Armi” nei pressi della stazione Balvano-Ricigliano, in
provincia di Potenza, lungo la ferrovia Battipaglia-Metaponto. Il treno
merci 8017, che trasportava abusivamente numerose persone, si fermò
all'interno del tunnel per l’eccessivo peso, e nel tentativo di
ripartire provocò elevate quantità di gas di scarico tossici, fatali per
i viaggiatori. e
Nell’ottantesimo anniversario del
tragico evento, venerdì 19 Aprile alle ore 17.30 presso il Multisala La
Fenice a Pagani, si terrà l’iniziativa di commemorazione e di
condivisione, promosso dalla Pro Loco Castello di Cortimpiano et Casalis
Paganorum, in associazione con le famiglie delle vittime e Maestri del
Lavoro, patrocinato dal Comune di Pagani e dalla Provincia di Salerno,
con la partecipazione del Gonfalone anche della Regione Campania e la
partecipazione delle famiglie delle vittime e delle istituzioni militari
e civili dei comuni coinvolti.
In quella che tuttora è considerata la
strage ferroviaria più tragica d’Italia, persero la vita i cittadini di
oltre 60 comuni, in gran parte campani: Agerola, Amalfi, Angri, Anzi,
Aversa, Baragiano, Baronissi, Barano d'Ischia, Battipaglia, Benevento,
Boscoreale, Boscotrecase, Cariati, Cassino, Castellammare di Stabia,
Cava de' Tirreni, Centola, Cercola, Curtarolo, Corbara, Eboli, Ercolano,
Gonnosfanadiga, Gragnano, Loreto, Maiori, Mariglianella, Marigliano,
Massa Lubrense, Mignano, Minori, Modica, Muro Lucano, Napoli, Nocera
Inferiore, Nocera Superiore, Olevano Sul Tusciano, Pellezzano, Picerno,
Piedimonte Matese, Pimonte, Poggiomarino, Pontecagnano, Portici,
Potenza, Prignano Cilento, Ricigliano, Roccapiemonte, Salerno,
Sant'Agnello, Sant'Egidio Del Monte Albino, San Giorgio A Cremano, San
Giovanni A Teduccio, San Mango Piemonte, San Sebastiano al Vesuvio,
Mercato San Severino, Sarno, Siano, Sorrento, Torre Annunziata, Torre
Del Greco, Torchiara, Tramonti, Vico Equense, Vietri Sul Mare.
L’evento, organizzato dalla Pro Loco
Castello di Cortimpiano, di cui è presidente Antonio Avigliano, e dalla
consigliera Rita Greco per il Comune di Pagani, si svilupperà in momenti
di ricordo e di approfondimento. Ai saluti istituzionali del sindaco di
Pagani, Raffaele Maria De Prisco, e del consigliere provinciale, Gerardo
Palladino, e della consigliera Greco, seguiranno gli interventi di Mario
Staiano, presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Basilicata, del
Giudice Gennaro Francione, Magistrato di Cassazione, drammaturgo e
scrittore, di Marcello Sforza, storico paganese, del prof. Vincenzo
Esposito, docente di Antropologia Culturale dell’Università degli Studi
di Salerno, di Giuseppe De Felice, attore e regista associazione
culturale Giustemply.
Alla fine dell’evento, si terrà un
momento di convivialità con buffet di prodotti tipici locali gestito
dell’istituto Rea-Pittoni di Pagani, che si ringrazia per la
disponibilità.
@@@
drsooenSpt78ea331r55la8ii0lc 5la 3lm26e0ep0: m3ha6ro 3796u1i9
·
Ieri sera l'emozione ha trasportato
tutti i presenti nel 1944 - il 3 marzo precisamente - quando l'incidente
ferroviario più terribile della storia italiana spense a Balvano per
sempre le vite e i sogni di oltre 600 persone, di cui 500 vittime
riconosciute.
Tra i morti causati dai gas del carbone
di una locomotiva troppo piena, 14 paganesi:
Califano Nicola di 43 anni, Califano
Vincenzo di 16 anni, De Felice Domenico di 56 anni, Farina Giuseppe di
33 anni, Leandro Carmine di 31 anni, Rippa Francesco, Rippa Isa di 43
anni, Sorrentino Antonia di 24 anni, Severino Mario di 31 anni, Tiano
Pasquale di 15 anni, Tortora Marco di 25 anni, Tramontana Raffaele di 30
anni, Veneziano Nicola di 19 anni.
Ieri dopo 80 anni abbiamo ricordato
queste vite strappate alle loro famiglie, con i parenti e gli amici che
finalmente hanno ottenuto un degno ricordo dei loro cari, le istituzioni
militari e civili, in un evento promosso dalla Pro Loco Castello di
Cortimpiano e dall'amministrazione comunale, con il patrocinio della
Provincia di
Salerno, di cui ha portato i saluti il consigliere Gerardo
Palladino, e la presenza del Gonfalone della
Regione Campania
, della Provincia, dei Maestri del Lavoro e dei comuni partecipanti.
Tra i momenti di ricordi e le relazioni
degli esperti, anche la prima proiezione del corto "Eroi senza Medaglia"
girato tra Pagani e S. Egidio del Monte Albino, cooprodotto dalla
ToyandButterfly Production del produttore americano Daniel Merendoni e
dall'associazione Gustemply di Giuseppe De Felice nel 2023, dedicato al
Milite Ignoto, a simboleggiare il ricordo delle vittime militari e
civili, cadute per cause legate alla guerra, mai riconosciute
degnamente, durante la II Guerra Mondiale.
Grazie al sindaco di Balvano Ezio Di
Carlo per la presenza e per il lavoro di memoria che svolge da anni,
alla consigliera Rita Greco, delegata all'evento, al presidente della
Pro Loco Antonio Avigliano, allo storico Marcello Sforza per l'impegno
profuso per la magnifica manifestazione, grazie ai Maestri del Lavoro
che hanno supportato l'iniziativa, alla famiglia Avventurato che non ha
mai smesso di ricordare le vittime, al consigliere regionale Corrado
Matera per essere intervenuto, a tutti i relatori illustri (il
presidente dell'Ordine dei Giornalisti della Basilica Rastaino, il
giudice e drammaturgo Francione, il prof. di Antropologia Culturale
dell'Unisa, Esposito, lo storico paganese Sforza) che ci hanno aiutato a
ricostruire l'accadimento e quello che è seguito negli anni successivi,
insieme a tutte le testimonianze avute. Grazie al direttore del Cinema
La Fenice per la sala e all'istituto Rea-Pittoni per il ricco e
scenografico buffet allestito.
Grazie agli amministratori del Comune di
Roccapiemonte, Corbara, Nocera Inferiore, Battipaglia, Sant'Egidio Del
Monte Albino, Angri, al Tenente Colonnello Albanese del Reparto
Territoriale di Nocera Inferiore, al Tenente Silecchia della Caserma di
Pagani, al Colonnello Patriciello dell'Esercito Battaglione Trasmissioni
Vulture, al corpo dei Vigili del Fuoco, al Comando di Polizia Municipale
e alla Protezione Civile
Papa Charlie
, alle Pro Loco presenti.
Questa sera alle ore 19 un corteo si è
mosso dal corso per arrivare a piazza Corpo di Cristo dove nella Chiesa
Madre è stata deposta l'urna commemorativa simbolicamente riempita di
pietroline colorate ieri.
Grazie ad ogni singolo cittadino
intervenuto.
La memoria di Balvano riparte da qui e
non smetteremo più di averla impressa anno dopo anno.
Il Sindaco
@@@@@@
TV
https://www.facebook.com/watch/live/?ref=watch_permalink&v=737257958585070&rdid=R17taosR9zq4NpP1
PARALLELO SHOAH E TRAGEDIA DELLA STRAGE DI BALVANO
https://www.youtube.com/watch?v=TCTmmDbFcYM
https://www.facebook.com/watch/?v=322040860631296&rdid=qKlc5c6YodI9IaKU
ARTICOLI
https://www.basenews24.it/2024/04/18/pagani-il-ricordo-delle-vittime-della-strage-di-balvano/
https://www.risorgimentonocerino.it/wp/2024/04/18/pagani-domani-il-ricordo-delle-vittime-del-disastro-ferroviario-di-balvano/
***Pagani. Vasta
eco per il ricordo delle vittime di Balvano, tanti i ringraziamenti
https://www.ilfarodelbenessere.it/vasta-eco-per-il-ricordo-delle-vittime-di-balvano-tanti-i-ringraziamenti/
@
Ieri sera è stato scritto il primo
appuntamento nella prima pagina degli annali che conserveranno la nostra
memoria collettiva ritrovata. All'insegna dei valori di identità e
appartenenza civile. Dopo 80 anni è iniziato il dopoguerra della vicenda
di Balvano. Il sangue di grandi uomini e donne, versato nel calice
amaro, Santo Graal del sacrificio per la Vita, ha unito nel rito solenne
di comunione e condivisione la gente in carne e ossa che continua a
esistere nel "luogo tempo spazio" del villaggio naturale. Ieri sera il
Treno di Luce ha fischiato la partenza. I relatori scientifici hanno
argomentato le loro accurate ricerche storiche. Un'attenzione, impegno e
passione, profusa negli anni di certosino lavoro svolto. Le autorità
politiche presenti si sono rese disponibili a sostenere azioni di
revisionismo riguardo il Titanic ferroviario, abissatosi nella
spaventosa Gallerie delle Armi di Balvano. Il maggior contributo intimo,
sensibile, emozionante è stato offerto alla serata dai familiari delle
vittime. Il Maestro del lavoro, il ferroviere Bonaiuto, per diversi anni
conducente del treno 8017, ha appassionato e affabulato con il suo
minuzioso racconto la platea presente, gelata dalla drammaturgia
realistica del suo monologo vivo, circostanziato, coinvolgente,
bellissimo all'ascolto. Alle 19,00 di stasera i 600 nostri familiari
periti nel disastro di Balvano, saranno portati nella Chiesa Madre del
Corpo di Cristo. La teca che li accoglie, li proietterà per sempre nel
nostro quotidiano futuro, sarà posta sull'altare di San Vincenzo Ferrer.
Il corteo partirà dalla Multisala "La Fenice" alle ore 19,00 di stasera.
https://www.stiletv.it/news/96164/pagani-un-evento-per-ricordare-le-vittime-della-tragedia-ferroviaria-di-balvano?fbclid=IwZXh0bgNhZW0CMTAAAR3AGFkAFjfGUQLvWHOEYzOtxEWZl27OOJ8zBryZ9huHkrsmQdEKt35KTCc_aem_Af9Zl_FtHFvR9B3HnZc7JV7tuzWTQRY1GUgTEebGg_O90SoeCsIzR5Sp7aH0h55bf4aURXqj9vw9xa_6Vl2lfxOi
https://www.youtube.com/watch?si=OmO6ORTkOxBKUy_K&v=THHT1LzcdFM&feature=youtu.be
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IL TRENO DELLA LUCE. LE MUTAZIONI NEL
TEMPO PER DECRETARE IL 3 MARZO “GIORNO DELLA MEMORIA DEI CIVILI IGNOTI
CADUTI NELLA GALLERIA DELLE ARMI”. Per 40 anni il treno della Galleria
delle armi è stato colpevolmente relegato dalle istituzioni su un
binario morto per far dimenticare la storia. Solo negli anni 90 il treno
per far riemergere la vicenda del Titanic ferroviario italiano è partito
come accelerato grazie a Mario Restaino e ai Francione con degli
articoli sul Mattino. Si è trasformato in diretto nella decade del 2000
grazie alla trasmissione dei Francione da Cocuzza sulla Rai Uno, alle
ricerche di documenti di Gianluca Barneschi, alle ricerche
antropologiche del professor Vincenzo Esposito coi convegni
all'università di Salerno. Agli inizi degli anni 2020 si è trasformato
in direttissimo grazie ad alcuni sindaci del sud come Ezio Di Carlo e
RaffaeleMaria De Prisco con convegni affollati i dove sono intervenute
autorità civili, militari, religiose Il coinvolgimento di altre comunità
deliberato dal sindaco di Balvano trasformerà in treno rapido. Il
progetto è che prima del centenario del 2044 si trasformi in freccia
arcobaleno, simbolo di pace per ricordare tutti i morti civili innocenti
del mondo periti a causa di guerre criminali sotto qualunque cielo. Così
si realizzerà finalmente la vana richiesta al Presidente della
Repubblica rivolta 20 anni fa da Vincenzo Francione con firme di 500
familiari dei caduti di istituire a livello nazionale il 3 marzo “Giorno
della Memoria dei civili ignoti caduti nella Galleria delle Armi”.
Grazie a tutti gli intervenuti ieri nella commemorazione a Pagani a nome
mio personale e del gruppo Treno di luce.
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