Spoon River 8017
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'A famme
L'ammore
'O contrabbanno
'A rrobba
'O viaggio
'E sciacalle
Mamma Ciociara

 

 

                                        

Tra il 1914 e il 1915 il poeta americano Edgar Lee Masters[1] pubblicò sul "Mirror" di St. Louis una serie di epitaffi successivamente raccolti nell'Antologia di Spoon River . Ogni poesia racconta la vita di un personaggio, ci sono 19 storie che coinvolgono un totale di 244 personaggi che coprono praticamente tutte le categorie e i mestieri umani. Masters si proponeva di descrivere la vita umana raccontando le vicende di un microcosmo, il paesino di Spoon River. In realtà si ispirò a personaggi veramente esistiti nei paesini di Lewistown e Petersburg, vicino a Springfield.

                   

                                       
 

 Nessuna Spoon River dei poveri ha mai raccontato le loro storie.  

(Antonio Manzo, sul Il Mattino, 29 febbraio 2004)

Antonio Manzo, ci perdoni, non ha visitato il sito Treno di luce, perché noi da anni, in metafora assonante cerchiamo di ricostruire uno spoon river riferendoci ai personaggi del treno 8017, riportandone i frammenti di vita  e di morte.

 

 

Ricordi

 Ancora un filo sottile
di pietosa speranza rimasta

"jammo a vere’ û spitale.
Partimmo,
pure a ppere,
ma u vulesse vere’
a maritome Giggino
"
"Io vaco a Balvano".
Voglio spia' a ggente"
"S'è salvata na certa Giulia
?
Verite bbuono capita',
fosse u spitale?"

Tra cadaveri
ammassati si cerca.

e poi: "Addi' donna Giulia.
 Addio".

"A zi' Teresina,
e figliame Carmilina,
 teneva sulo riciannov'anni,
e frateme Ciccillo riciassette puvuriello
 e don Mimì
, zi' Armando, u nonno Errico,
e figliome Tatunniello
, manco vint'anni
Tummaso, Carminiello, Gennarino,
tutti amici 'i vasciupontajatta,
pe nnu' muri' ra famme
a fa' sta vita 'i mmerda.
Che brutta fine
sta notte
spierti."

Torre piange
gli amici, i parenti,
il lutto ci tocca mparanza
"Che brav'ommo ronn'Aniello
.
E mo' cumme pozzo campa'
 senza figliome Vicenziello
,
sirici anni sulamente
troppo priesto
pa nicissità
s'è fatto
ommo.

Zi' Arturo
cinquant'anni
e Natalino riciassette.
Gerardo, cu nnammurato mio Tatonno
poveri giuvani scampati 'a uerra,
 ra morte sotto u sole all'Africa,
nfunno u mare affunnati,
fujuti a mano 'i teteschi,
pe muri' rurmenno,
sparpetianno
strafucati
cu ggas.

Ajeri era u juorno
ca faceva cinquantaruianni
maritome Peppeniello
e a festa ce la fatta
u ggas ru treno
a Balvano.

Chill'era ancora
na criatura
n'anema
'i Dio
quattuordici
l'anni ca teneva
Pinuccio mio puvuriello.
Nun c'è misericordia
ch'aveva fatto?
nun me pozzo
rassignà."

 

da Salvatore Argenziano, Ricordi, rip su

www.torreomnia.com/Testi/argenziano/argenziano_treno/Pag.15.htm


 

UN BATTITO A VAPORE

Un treno corre veloce
Corre perchè ha fretta
corre all'impazzata
senza direzione e senza meta.
Il suo rumore è
un canto di dolore, un canto di terrore
sfreccia di stazione in stazione
davanti a mille persone.
Chi su quel treno non vuole salire?
Chi non lo vuole seguire?
Ma il treno continua ad andare
nei suoi binari deve proseguire.
I suoi vagoni son vuoti di persone
pieni d'angoscia e pieni d'amore.
Cosa corre a fare?
Dove vuole andare ?
Il suo nero sbuffare
è un urlo al cielo e la sua voglia di andare
veloce come un siluro
non vede l'ora di arrivare.
Corre talmente veloce
che più di una volta ha rischiato di deragliare....
e allora che fare?
Una mano sul petto per poi rincominciare
nessuna lunghezza nessuna distanza
lo può fermare.
Un'ombra, senza paura esenza voglia di scappare
resta ferma sui binari
con lo sguardo assente vede il treno arrivare.
Sbuffa il treno fermo
che non sa dove andare
apre le porte
e un altro viaggio senza tempo
e senza fretta deve fare.
I suoi vagoni non sono più vuoti
un solo passeggero si culla sul sedile.
Di stazione in stazione il treno tranquillo va
sicuro mai più si fermerà.


                 Daniela Pili

da http://xoomer.virgilio.it/andrleon/italiano15.htm

 

 
                                                         
[1]Nasce a Garnett, Kansas, nel 1869. Avvocato a Chicago, nel 1915 pubblica l'opera alla quale resta legato il suo nome, L'antologia di Spoon River che propone un folgorante ritratto della profonda provincia americana sospesa fra l'Ottocento e il Novecento. Il successo fu immediato in patria come in Europa, mentre le opere che seguirono non seppero ripeterlo, come d'altro canto non avevano trovato fortuna le opere precedenti. Muore a Melrose Park in Pennsylvania nel 1950.

Quando nel 1915 Edgar Lee Masters pubblicò l'
"Antologia di Spoon River" il successo fu così grande che si pensava che ogni americano, a meno che non fosse analfabeta, l'avesse letta; fu considerato in assoluto come il libro di poesie più letto fino a quel momento (e probabilmente è fino ad oggi una delle raccolte di liriche più conosciute al mondo). In Italia questa raccolta di poesie uscì nel 1943, quasi vent'anni dopo.